|
|
L’ITALIA S’E’ DESTA... ma-le-scuo-le-no
Enrico Maranzana
Il ministro Gelmini ha firmato il decreto che definisce la disciplina, i
requisiti e le modalità di formazione iniziale dei docenti. Esso
contiene una prima, generale indicazione delle responsabilità degli
insegnanti.
Questo scritto raffina i caratteri della professionalità
docente e, per ciascuno, fornisce alcune indicazioni
su come dovrebbero essere le attività delle scuole per essere
credibili esempi di vita dell’istituzione scuola.
DECRETO 10 settembre 2010 , n. 249 Art. 2 - Obiettivi
della formazione iniziale degli insegnanti 1. La formazione iniziale degli insegnanti è finalizzata a qualificare
e valorizzare la funzione docente attraverso l'acquisizione di
competenze disciplinari, psico-pedagogiche, metodologico-didattiche,
organizzative e relazionali necessarie a far raggiungere agli allievi i
risultati di apprendimento previsti dall'ordinamento vigente. 2. E' parte integrante della formazione iniziale dei docenti
l'acquisizione delle competenze necessarie allo sviluppo e al sostegno
dell'autonomia delle istituzioni scolastiche secondo i principi definiti
dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. Art. 3 - Percorsi
formativi.
2.
I percorsi formativi sono così
articolati: …
b) per l'insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado,
un corso di laurea magistrale biennale ed un successivo anno di
tirocinio formativo attivo.
*******
La norma “l'acquisizione delle competenze necessarie allo sviluppo e al sostegno
dell'autonomia delle istituzioni scolastiche”,
autonomia che “si sostanzia
nella
progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione,
formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”,
prospetta il campo di lavoro dei
docenti.
Limpida appare la centralità dell’attività progettuale, chiave di volta
del servizio: la vita delle scuole dovrà (avrebbe dovuto) essere
scandita da
1.
La definizione dei traguardi da conseguire, espressi in termini di
capacità e di competenze generali [legge 53/2003];
2.
La formulazione d’ipotesi generali d’intervento e la “programmazione
dell’attività educativa”;
3.
La realizzazione e il coordinamento di “occasioni d’apprendimento”
4.
Il lavoro nelle classi;
5.
La rilevazione dei risultati e il feed-back [T.U. 297/94 art. 7 - 2d].
Le responsabilità che conseguono a tale richiesta esigono l’uscita degli
insegnanti dal bozzolo ordito intorno a loro dai libri di testo:
dovranno accettare l’incertezza delle sfide formative e educative poste
dal contesto socio-culturale contemporaneo, in vorticoso movimento.
Alla variabilità della corpo discente e del mondo contemporaneo si deve
rispondere con il rigore scientifico della ricerca.
L’esame del significato di “competenze
disciplinari, psico-pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzative
e relazionali”
avverrà nel rispetto di tale premessa.
Competenze disciplinari: la nozione di conoscenza, corrispondente a
quanto depositato nei sacri testi
e che da sempre ha costituito l’asse portante della preparazione
professionale degli insegnanti è sostituito dal concetto “competenza”.
Tale cambiamento indica l’abbandono dell’immagine statica e ben
strutturata delle discipline e la conseguente sua sostituzione con una
visione dinamica.
Questo nuovo quadro allarga lo scenario disciplinare che si arricchisce
della percezione dei problemi, della loro definizione, dell’applicazione
rigorosa dei metodi d’indagine propri ai diversi ambiti di studio,
dell’ottenimento di risultati, della loro validazione.
Si tratta di un’impostazione del
tutto funzionale all’attività di ricerca che, come detto, caratterizza
la moderna professionalità docente: le discipline sono la palestra per
ideare e per favorire lo sviluppo dei processi l’apprendimento.
Competenze
psico-pedagogiche: una comunicazione efficace richiede la puntuale conoscenza del
destinatario del messaggio, del suo sentire, dei suoi interessi, della
sua situazione evolutiva.
La progettazione dell’insegnamento deve cogliere le motivazioni
autentiche dei giovani e cercare risposte ai loro bisogni.
Competenze
metodologico-didattiche:
aspetto strettamente legato al precedente.
Se gli studenti devono essere gli attori principali della loro crescita,
allora è necessario sposare metodologie attive, ascendenti.
In tale direzione si sono
mossi i regolamenti di riordino dei licei che prescrivono “l’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline
scientifiche”. Il problem posing, il problem solving, la scoperta
guidata .. sono solo alcune delle modalità di lavoro tra cui il docente
può scegliere.
In generale si può affermare che si devono privilegiare modalità didattiche
che lasciano allo studente adeguati gradi di libertà.
Limitare al solo ambito scientifico l’abbandono della didattica discendente,
autoritaria e paternalistica non ha giustificazione: il pensiero del
legislatore si fonda su un’idea di scuola concepita come sistema. Il che
implica l’unitarietà degli interventi, il loro coordinamento,
la valorizzazione delle sinergie.
Competenze organizzative: in situazioni complesse il concetto
dell’organizzazione ha natura ricorsiva.
L’organizzazione studia e definisce la finalità del sistema, analizza il
problema generale, riconosce
i sottoproblemi in cui può essere scomposto e, per ognuno, identifica un
responsabile a cui specifica i risultati da conseguire.
Questi aggredisce il suo compito
seguendo lo stesso procedimento di scomposizione.
I Decreti Delegati del ’74, compendiati nel T.U. 297/94, hanno fatto tesoro
di tale assunto e hanno strutturato l’attività della scuola
gerarchizzando l’aspetto formativo,
la programmazione dell’attività
educativa, il
coordinamento, l’insegnamento.
I docenti, per svolgere
correttamente il loro lavoro, devono possedere una visione completa del
sistema decisionale. conoscere e condividere/accettare le ragioni che
stanno all’origine delle scelte compiute.
Competenze relazionali:
all’interno di un’organizzazione
l’interscambio di informazioni è
gestita dal sistema informativo. Nelle scuole dovrebbe esistere
un flusso di documenti che formalizza le comunicazioni che intercorrono
tra i soggetti collaboranti al raggiungimento dei fini istituzionali.
Si prenda ad esempio
l’attività del Consiglio di classe deputato al “coordinamento
interdisciplinare”, vale a dire alla messa a punto di percorsi che
convergono verso i traguardi deliberati dal Collegio dei docenti
(capacità).
Il documento che aggrega le
linee guida dei singoli insegnamenti è composte da tabelle, una per ogni
capacità oggetto del lavoro comune [CFR
progetto ministeriale Mercurio – paragrafo coordinamento didattico].
In esse i docenti dichiarano quali argomenti intendono utilizzare per
conseguire l’obiettivo e, al contempo, i comportamenti che gli studenti
manifesteranno affrontando le stimolazioni didattiche (competenze
specifiche).
A titolo esemplificativo si
riporta parte del contenuto della tavola sinottica capacità - competenze
specifiche, che indirizza il lavoro dei docenti.
Si tratta di una delle due capacità indicate nella “programmazione dell’azione educativa” del Collegio Docenti dell’ITC
Parini di Lecco per le classi prime [CFR
Un approccio scientifico alla riforma della scuola].
Comprendere e utilizzare linguaggi
L’anno di tirocinio formativo attivo:
un’utopia.
La lettura dei Piani dell’Offerta
Formativa predisposti dalle
scuole evidenzia come i “requisiti
e le modalità di
formazione”
previsti dal decreto per i docenti in formazione, non abbiano lasciato
alcuna traccia. Identica assenza è rilevabile dal
registro personale del professore in cui è dichiarata la programmazione
annuale.
Il modello di scuola in atto non corrisponde a quello a cui tende la
disposizione ministeriale.
I corsi magistrali biennali:
la gestione dei corsi di formazione gestiti dalle ex
Scuole di
Specializzazione per l’Insegnamento
della Scuola era
preminentemente centrata sulla trasmissione di conoscenza e non sulla
promozione di competenze. E’
necessario rivederne la struttura in quanto il tipico insegnamento
universitario è veicolato dalla parola, medium inefficace per la
germinazione di competenze. |
La pagina
- Educazione&Scuola©