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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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CONCRETE ILLUSIONI
(momento di stanca? No, non possiamo permettercelo!)

Stiamo giungendo alla fine dell’anno come sempre! E’ incredibile, ma vero! Ce l’abbiamo fatta, nonostante tutto: nonostante le promesse che ci erano state fatte e che non sono state mantenute, nonostante i fondi sempre scarsi, nonostante la burocrazia imperante, le richieste inascoltate! Nonostante le affermazioni destabilizzanti (su ogni argomento) dei "signori della scuola" !

Luigi ha imparato le divisioni, Marco legge speditamente, Antonio non piange più ogni minuto, Luisa sa esprimersi senza tremare, Carmen corre con le sue amiche, Vincenzo canta senza timore, Emilia scrive un testo dall’inizio alla fine senza centinaia di errori, Luca sa usare gli apostrofi e sa perché li usa, Marco sa studiare autonomamente, Piero ha capito le frazioni, Pia risolve i problemi, alcune/i bambine/i hanno cominciato a rapportarsi con le/gli altre/i senza usare le mani, ecc…!

Potenza della scuola che lavora comunque, dovunque e… senza arrendersi mai!

Intanto che ne sarà di noi? Delle nostre speranze di riforme nate dal basso? Non si sa più niente o quasi: nessuna nuova buona nuova?! Mah!

Le istituzioni tacciono: il sole è su di noi dopo le ultime piogge. In Italia, si comincia a "dormire" cullandosi nella speranza che nulla di sconvolgente accada più ancora per un altro anno.

Eppure si lavora, e molto, con il caldo (dentro le aule affollate e nei pochi cortili polverosi a disposizione) che comincia già a farsi sentire; le/i bambine/i cominciano a sbuffare, a ribollire della loro prorompente giovinezza che fa il paio con la primavera che sta già trasformandosi in estate…

E noi adulti che facciamo? Aspettiamo e aspettiamo speranzosi che il ministro di turno sia stanco, che desista dalle intenzioni, magari reso "ottuso" dalla spossatezza primaverile tutta italiana.

Be’, a far così, sbagliamo, perché proprio mentre siamo stanche/i e sul traguardo estivo, di solito vengono decise le sorti e noi, dopo, non abbiamo più le forze per opporre resistenza a qualsiasi decisione venga presa.

Ricordiamoci poi che pochi prendono in considerazione questa nostra stanchezza di fine anno, che molti non vedono le emozioni, le tensioni, le sconfitte che "abbiamo subito" nelle scelte didattiche effettuate, le vittorie sudate, le quotidiane correzioni notturne, la preparazione e lo studio, lo sforzo delle relazioni con colleghe/i, ecc…

Molti pensano che ormai, mese più mese meno, noi andremo in vacanza belle/i, fresche/i e riposate/i! Invece noi ci guardiamo allo specchio e inorridiamo!

Penso, a volte, che le parole, dette in un anno di appassionati dibattiti, verranno dimenticate, oscurate, o, peggio, travisate…e un dolorino allo stomaco si fa sentire.

La vostra scuola è cambiata in meglio ultimamente? Avete avuto notizie di arrivi di materiali nuovi, di documenti più sensati e rispettosi della libertà metodologica di valutazione? Avete più spazi a disposizione, giardini a misura di bambine/i, meno alunne/i per classe, validi supporti nel caso aveste bambine/i in difficoltà, una biblioteca aggiornata, una "discoteca", un laboratorio di scienze più ricco, ecc…? Avete smesso tutte/i di acquistare in proprio cartucce per la stampante, fogli, colori, cartoni, ecc…?

Qualcuno vi ha chiesto la vostra opinione professionale su problemi didattici, pedagogici, metodologici, umani, che avete risolto egregiamente (nonostante il niente che avete a disposizione o i bastoni tra le ruote che qualcuno vi ha messo), "risollevando le sorti" scolastiche di un essere umano e rendendolo autonomo? "Tranquille/i" nessuno ve la chiederà: non interessa per nulla (tranne a poche/i "elette/i" che realmente conoscono e rispettano le/i bambine/i).

Qualcuno vi ha portato riguardo nell’assegnazione e nell’organizzazione oraria delle classi, magari riflettendo sul fatto che la vostra serenità è anche quella delle studentesse e degli studenti che vi saranno affidate/i? Qualcuno sa delle vostre fatiche, di quella delle/degli alunne/i?!

Non ha importanza: "state tranquille/i", fra un po’ potrete certificare le vostre competenze, non si sa su quali basi e con quali parametri, ma qualcosa si sta architettando, qualcosa che non dovrà assomigliare all’infame "concorsone", ma qualcosa sarà, così qualcuno riceverà qualche lira in più e vedrà riconosciuta la propria "diversità"!

Avete realizzato qualcosa di cui andate fiere/i? Qualcosa di concreto,ma "piccolo"? Portatevelo nella tomba, perché non avrete mai occasione di parlarne a nessuno, tranne che ai parenti e alle/agli amiche/amici stretti!

Mi scuso per il tono disilluso, ma c’è poco da fare: l’ illusione di essere soggetti pensanti e soprattutto esperti del nostro lavoro ce l’ hanno tolta proprio tutta: vi è capitato di leggere in rete qualche carteggio fra i "signori della scuola" di diverso schieramento politico e differente impostazione ideale? A me sì, e sono rimasta a dir poco sconcertata: erano quasi "moine", ammiccamenti, "carezze intellettuali"…!

Intanto noi, sul campo, a dover fare i conti con una scuola che è stata prima svilita di fronte all’opinione pubblica (magari con l’arma impropria dei sondaggi), poi "rifatta" di sana pianta sulla carta, poi abbandonata (come abbandonati restano i destini di bambine/i che tutti dicono di voler aiutare concretamente (vedi convegni e corsi sul disagio), ma che nessuno sa come, a causa dei mille intralci burocratici, i quali impediscono di prendere decisioni); una scuola che deve fare i conti con una "ridistribuzione" del personale per risparmiare quattro lire: le contemporaneità quasi soppresse: insegnanti elementari che per salvare il salvabile dei moduli e del loro originario valore e significato si "accontentano" di insegnare su tre classi, oppure di fare le/gli insegnanti prevalenti su una classe e fanno spezzoni d’orario di alcune materie su altre (come fossero alle scuole superiori con ragazze/i grandi), ecc…

La strada per tornare alla/al maestra/o unica/o è già stata imboccata nei fatti (con la "copertura" della tanto osannata "autonomia" anche organizzativa) in molte scuole: manca soltanto la convalida di qualche documento ufficiale, magari dopo un ennesimo sondaggio attestante che la scuola elementare ha cominciato a funzionare sempre peggio (a questo punto, mi stupirei del contrario!).

La ricerca, le scelte pedagogiche, metodologiche, didattiche, organizzative "per"… verranno sempre molto dopo a quelle del risparmio!

Claudia Fanti (maestra elementare)

FO, 29 aprile 2002


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