Le nuove disposizioni di legge previste dagli artt.1 e 2 del D.L. n.253 del 28 giugno 1995, convertito nella Legge n.352 dell'8 agosto 1995, che sanciscono la "abolizione degli esami di riparazione e di seconda sessione" negli Istituti e Scuole di istruzione secondaria superiore e la conseguente attivazione di "interventi didattici ed educativi (...) da destinare a coloro il cui livello di apprendimento sia giudicato, nel corso dell'anno scolastico, non sufficiente in una o più materie", sottolineano l'urgenza di realizzare nella scuola superiore nuove modalità di intervento didattico e più idonee metodologie atte a prevenire e/o a porre rimedio, nella maniera più incisiva, alle situazioni di disagio o di deficit dell'apprendimento.
A tali problemi concorrono infatti cause di natura
cui la scuola, con la centralità del suo ruolo formativo fra le varie agenzie educative, deve cercare di ovviare.
In una prospettiva più ampia il problema in questione si ricollega perciò a quello, per certi versi più vasto e complesso, della "prevenzione e recupero della dispersione scolastica" analizzato dalla Circolare del Gabinetto P.I. del 9 agosto 1994, previsto dal nuovo e potenziato ruolo della professionalità docente della prossima normativa sull'autonomia e oggetto, tra l'altro, delle finalità primarie del C.I.C.
Esso implica, inoltre, una necessaria riflessione
1. Articolazione dell'anno scolastico
La scansione dell'anno scolastico ha avuto, nella storia del nostro sistema scolastico, un iter complesso ed articolato.
Dal bimestre previsto dalla 'Riforma Gentile' si è passati al trimestre col R.D. del 1925 ed, infine, con l'art.4 della Legge 9.8.86, n.467, che stabilisce che "l'anno scolastico può essere suddiviso, ai fini della valutazione degli alunni, in due o tre periodi su deliberazione del collegio dei docenti da adottarsi per tutte le classi", si è giunti ad una formula 'mista' (trimestre/quadrimestre) che solitamente si è tradotta nell'opzione quadrimestrale.
Ora il c.3 dell'art.2 dell'O.M. 11.05.95, n.159, introduce nella normativa una sottile riforma sancendo che " (...) la deliberazione del collegio dei docenti relativa alla suddivisione del periodo delle lezioni in trimestri o in quadrimestri deve essere adeguatamente motivata. Attesa l'esigenza di assicurare momenti più ravvicinati di conoscenza della preparazione degli alunni nelle singole discipline, anche in funzione di una migliore organizzazione degli interventi didattici ed educativi, nel caso in cui la scelta cada sulla suddivisione in quadrimestri, la deliberazione del collegio dei docenti deve prevedere adeguate forme e modalità di comunicazione periodica dei livelli di apprendimento degli alunni medesimi."
In tal senso la scelta del quadrimestre implica
2. Verifica e Valutazione
Fin dal disposto dell'art.79 del RD 4.5.25, n.653 (parzialmente modificato dall'art.2 del RD 21.11.29, n.2049), "(..) i voti si assegnano, su proposta dei singoli professori, in base a un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo numero di interrogazioni e di esercizi scritti, grafici o pratici, fatti in casa o a scuola, corretti e classificati durante il trimestre (o quadrimestre) o durante l'ultimo periodo delle lezioni."
Dal giudizio deriva, dopo l'analisi collegiale espressa dal consiglio di classe, il voto numerico espresso in decimi, mero atto formale e conclusivo di questo processo.
Già la C. 20.9.71, prot.001, auspicava la graduale introduzione di " (...) un metodo di più ampia considerazione dei fattori concorrenti alla valutazione dei risultati parziali di avanzamento e profitto in corso di anno scolastico, prendendo conoscenza di sistemi e modi valutativi più idonei a rispecchiare gli effettivi avanzamenti conoscitivi. In tal modo la valutazione finale tenderà a configurarsi come il risultato di un processo continuo e coerente di accertamento e riconoscimento dell'adattamento degli studi; processo del quale deve assumere consapevolezza, nella massima misura possibile, lo stesso allievo."
In tal senso si è operato, seppur con alterne vicende, nella Scuola Elementare e nella Scuola Media Inferiore (L. 4.8.77, n.517); nella stessa direzione occorre muoversi anche negli Istituti e nelle Scuole di Istruzione Secondaria Superiore per affrontare nella maniera dovuta i problemi sollevati dalla normativa in ragione della realizzazione degli interventi didattici ed educativi.
La valutazione, superato l'ostacolo dell'astrattezza e della assoluta soggettività del voto, riacquisisce la sostanza ed il valore di un confronto attento e serrato fra obiettivi preventivati e capacità raggiunte che deve realizzarsi in almeno tre diversi momenti:
ciascuno dei quali articolato a livello:
I giudizi formulati dai singoli insegnanti saranno oggetto di
analisi in seno al Consiglio di Classe; il coordinatore dello
stesso si occuperà quindi della loro sintesi in un unico
giudizio bimestrale che sarà comunicato alle famiglie in
apposite riunioni condotte per Consigli.
La verifica bimestrale diventa quindi l'occasione per un sostanziale consuntivo dell'attività svolta, dei problemi incontrati e di quelli ai quali non sì è ancora riusciti a porre rimedio.
E' in questo momento che gli eventuali ritardi nell'apprendimento di una o più discipline devono essere individuati prima che essi possano tradursi in demotivazione e/o frustrazione nel discente trasformandosi in ostacoli insormontabili sul piano della crescita culturale ed umana.
A seguito delle verifiche bimestrali, nel quadro del normale orario curricolare, si realizzeranno delle vere e proprie 'pause', della durata di una settimana ciascuna, le quali forniranno un'opportunità per recuperare e superare individualmente (alunno) e globalmente (classe) gli ostacoli incontrati.
Gli alunni, organizzati per gruppi dal docente in ragione dei differenti livelli e capacità evidenziati durante le verifiche, saranno divisi in tre fasce:
I risultati saranno oggetto di ulteriore verifica (nella forma
del test e/o altra forma di reattivo oggettivo che consenta un'analisi
globale ed individualizzata al tempo stesso della situazione raggiunta)
al fine di stabilire in quali casi risulti necessario operare
interventi più prolungati e intensivi di sostegno o recupero
in orario extra-curricolare.
Contenuti
I contenuti saranno scelti fra quelli elaborati nel corso del bimestre da ogni singola disciplina, in ragione delle difficoltà incontrate dagli alunni nello studio degli stessi.
Essi saranno oggetto di una revisione metodologica per renderli
adatti alla riflessione ed alla rielaborazione diretta dei discenti.
Destinatari
Destinatari del progetto sono
Obiettivi
Tempi
Il progetto sarà realizzato nel periodo successivo alla
fine del bimestre da ogni disciplina in ragione del suo specifico
quadro orario settimanale e/o delle difficoltà incontrate.
Metodologia
Sarà opportuno indirizzare i discenti verso metodologie di apprendimento che stimolino e maturino in loro la capacità di osservazione, ricerca e scoperta personale dei risultati.
Particolare attenzione andrà rivolta, ove possibile, verso
nuovi strumenti epistemologici e metodologici, come la 'Didattica
breve'.