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"LASSU’" CI GUARDANO?

Storia dell’arte, informatica, lingua straniera in prima elementare, ecc…Io aggiungerei danza, fotografia, esperanto, botanica, ecc…

Che bello!

Chi non ha mai pensato che sarebbe magnifico insegnare tutto e che tutti ce la facessero ad apprendere, in modo limpido, lineare, facile, lo scibile umano? Quale ministro non vorrebbe poter rassicurare l’opinione pubblica dicendole che sotto la sua guida autorevole la storia dell’arte (tutta: scultura, pittura, danza, fotografia, mosaico, regia teatrale e filmica, musica, ecc…) verrà "insegnata", magari anche risparmiando un po’ in persone, stipendi, ore, materiali, ecc…?

Che sogno!

"Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, vuole introdurre alle elementari l'insegnamento della storia dell'arte. Lo ha detto in un'intervista al settimanale "Donna Moderna", in edicola domani. Il ministro punta anche all'introduzione dei tutor nella scuola.
"La storia dell'arte insegna l'amore e il rispetto per il bello - ha osservato Letizia Moratti - E' quindi una disciplina importante. Naturalmente verrà insegnata alle elementari utilizzando la storia dei personaggi più importanti, per renderla interessante per i bambini
". (da Kataweb)

Sarebbe sicuramente piena di entusiasmo e di originalità come maestra. E le maestre dell’infanzia e delle elementari sono come sarebbe l’ On. Moratti se insegnasse: certo, Lei sa benissimo che già nella scuola elementare e dell’infanzia "storia" dell’ arte non è mai mancata nelle aule delle piccole e dei piccoli. Ora forse si vorrebbe farla diventare una disciplina?

Fino a ieri mattina era un "respiro delicato, fresco e trasversale", che "animava" musica, ed. all’immagine , ed. motoria… in molti modi, magari non con i "personaggi" o non solo, magari facendo usare le mani, gli occhi, i piedi, i colori, la carta, le forbici, la colla, la creta, ecc… Chi è entrato anche una sola volta in una scuola elementare e dell’infanzia sa quale sia diventato il livello di entusiasmo, amore e passione (per le scoperte in ogni campo del sapere) generalizzati nelle alunne e negli alunni di questa fascia di età. "Qui" non c’è bisogno di riforme, di aggiunta di discipline, per carità! C’è forse bisogno di pace per portare a compimento le riforme in atto, ma non certo di sconvolgimenti: lo avevamo chiesto con forza anche al precedente Ministro. C’ è bisogno di lasciare spazio all’iniziativa e all’autonomia delle/dei bambine/i, c’ è necessità di "tempi morti" che consentano di rielaborare in collaborazione con le/i compagne/i quanto appreso, visto, ascoltato…

Si cerchi di essere giusti per una volta! Si apprezzi l’immane lavoro che è stato fatto e si lasci lavorare con fiducia chi si è per anni aggiornato e ha rivoluzionato i modi del fare scuola. Si riconosca per una volta che nelle scuole dell’infanzia e in quelle elementari sono state gettate le basi per crescere in modo armonico, creativo e consapevole! Le si lasci un po’ in pace: non si ricominci tutte le volte da capo per poi bloccare le riforme nei gradi alti del sistema scolastico, creando così ogni volta temibili squilibri nella continuità e incomprensioni fra docenti dei diversi gradi dell’istruzione.

Non vorrei che ricominciassimo da "0" per trovarci nuovamente noi in "trincea" per anni e poi tutto finisse nella solita bolla di sapone che porta in alto con sé la fatica di un cambiamento voluto dai vertici per poi implodere soltanto nei primi due gradi di scuola!! Non so se mi sono spiegata: le colleghe e i colleghi capiranno cosa ho voluto dire.

Ora però parliamo del tutor: chi sarà? Quanto guadagnerà? Ne avevamo bisogno? Forse a questa figura verrà data mano libera d’intervento nei confronti delle famiglie e avrà libero accesso ai servizi delle AUSL? Forse potrà permettersi decisioni che fino ad ora non abbiamo potuto prendere? Insegnerà anche "lui"? Sarà svincolato dalle classi? Sarà uno dei futuri superlaureati di cui si favoleggia? Insomma, chi sarà?

Viene quasi rabbia a pensare che forse "lui" verrà ascoltato, perché l’ha "raccomandato" il ministero propagandandone in tutta Italia la sua nuova figura! Chissà, "lui" risolverà tutti i problemi che abbiamo da anni e che abbiamo tentato di affrontare inascoltati!

Sei una/un maestra/o qualunque?

Tempi sereni per te: arriva il "tutorsuper" che metterà in ordine le situazioni "squinternate", che saprà instaurare un dialogo con estrema professionalità: a te rimarrà il compito di insegnare senza "perdere tempo" nella "relazione". Di tempo forse ne avrai pochissimo, quindi ti gioverà qualcuno che sa fare il mestiere che prima hai fatto tu senza alcuna propaganda e compenso, anzi con molti bastoni fra le ruote.

Ti chiederai come mai nessuno ti abbia mai domandato di quali strumenti hai bisogno per affrontare il disagio quando compare, visto che pensi di conoscere i/le tuoi/tue alunni/e che frequenti ogni istante? Non te lo chiedere, perché non troverai risposta (se poi non sei laureata/o non provarci proprio, perché la risposta sarà sempre sbagliata!).

Finora che cosa hai fatto se non ascoltare, studiare, acquistare strumenti e materiali, correre tra un corso d’aggiornamento e l’altro quando volevi risolvere un problema metodologico, didattico, tutta quella "roba" lì a chi servirà? Finora hai trasportato pesi, hai spostato armadi colmi, hai sollevato quintali di risme di carta come un facchino, perché nessuno ti poteva aiutare: forse speravi in un riconoscimento a posteriori? Infatti, non ti preoccupare, se ti resterà qualche forza, potrai accedere alla carriera di supermaestra/o che si sta predisponendo per te, perché "lassù" qualcuno ti ama!!

"Parlando della Comunità di San Patrignano per il recupero dei tossicodipendenti il ministro ha sottolineato l'importanza dei tutor anche per non far sbandare gli studenti. "Il disagio lo vedo a San Patrignano, ma anche a Roma e a Milano - ha spiegato - Quando ne parlo con i genitori ho l'impressione che non mi capiscano. E questo perché il disagio dei ragazzi non sempre si vede. E' latente e può sfociare in problemi di carattere che possono portare anche all'uso di droghe.
L'ho capito a San Patrignano - ha spiegato ancora Letizia Moratti - dove vado quasi tutti i fine settimana, da 22 anni. Quei ragazzi potevano avere una storia diversa se la scuola fosse stata più capace di ascoltarli. Per questo voglio introdurre i tutor. Saranno loro, con le famiglie e gli insegnanti, a dare consigli ai ragazzi quando hanno problemi
". (da Kataweb)

"Se la scuola li avesse ascoltati"?

Che cosa si intende per scuola?

Chi doveva ascoltare?

La scuola delle/dei docenti delle piccole e dei piccoli ascolta, ma non viene ascoltata minimamente. "Salva" ogni giorno situazioni e ne potrebbe risolvere di più se "lassù" qualcuno ascoltasse. Invece temo che si dicano (del resto come sempre in passato) molte parole, sicuramente in buona fede, ma troppe parole: cura, giustizia, libertà, democrazia, solidarietà, ecc…Ognuno le usa fino alla nausea, ma quasi nessuno spiana concretamente la strada per consentire il cammino!

La scuola, la scuola, ancora la scuola! Mio Dio, quanto è importante la scuola, ma per chi?

Per noi maestre/i senza dubbio: ogni giorno la nostra capacità viene messa a dura prova, quindi la scuola per noi è sicuramente importante, ma per "quelli lassù", sconosciuti e lontani, chi sono le/i docenti, le/gli alunne/i? Degli esseri asessuati senza storia alle spalle? Senza esperienze da raccontare? Senza saperi da divulgare? Senza competenze da spendere?

Chi siamo?

Siamo esistite/i in tutti questi anni di applicazione delle Riforme che hanno interessato materna ed elementari?!

La RIFORMA che si avvicina si sarebbe potuta chiamare "DA QUI IN AVANTI SI FARA’ SCUOLA, FINORA SI E’ SCHERZATO"!!

FO, 11 maggio 2002

Claudia Fanti (maestra elementare)


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