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Salute mentale… e utilitarismo
Gianni Rinaudo
Si pensa e si crede che il motore della propria vita, ciò che si ritiene prioritario nella propria esistenza, ciò che si sta seguitando a realizzare ogni giorno sia veramente ciò che si è scelto liberamente di fare. Il più delle volte non ci si rende conto che il seme che sta crescendo nella nostra mente e muove i nostri passi l’ha piantato qualcun altro. Le forme pensiero che alimentano gran parte della nostra esistenza le hanno fatte crescere dentro di noi situazioni e persone a volte sconosciute, e ciò succede ai più degli umani. Il fatto che le scelte della nostra esistenza siano state mosse da altri può anche provocare malattie e malesseri profondi: è come scalare una montagna senza esserne capaci, senza il necessario,… Il Piccolo Principe nel pianeta dei Baobab ci indica con quale forza i pensieri solcano la nostra mente e come sia importante discernerli o meglio ancora imparare a controllarli. Patanjali alcuni secoli prima di Cristo soffermava la sua riflessione sulla forza del pensiero e sintetizzava così il suo messaggio “l’energia segue il pensiero”. Oggi si parla della necessità d’abbandonare il paradigma utilitaristico-entropico che sta sconvolgendo il pianeta. E’ prevalente infatti il pensiero, nella mente singola e della società, che tutto l’agire debba essere in funzione, utile, al solo sistema… economico. Lasciare l’approccio utilitaristico negativo - il termine Utilitarismo indica una dottrina etica che afferma la coincidenza del bene con l'utile (cfr. P. Marrone) - e collocarsi nella gestione solidale delle risorse, delle relazioni ecc…che significa in concreto? Quale può essere la prassi per modificare il paradigma utilitaristico-consumistico-entropico del pianeta? La Scuola quale funzione ha nella gestione di questo tipo di indispensabile cambiamento paradigmatico? Tale svolta comporterà sofferenze, malattie… forse guerre??!! Per ovviare ed alleviare questa stato di transizione epocale è urgente formare le persone alla gestione consapevole della propria mente, dei propri pensieri in un ottica di globalità e sin dalla più giovane età. La stessa neuro –linguistica (PNL) può contribuire a questo passaggio epocale se si presenta scevra da dogmatismi e rispettosa della complessità dell’essere umano (emozione, azione, riflessione).
L’utilitarismo-entropico è insito nella cultura contemporanea e le stesse Associazioni di volontariato sembrano viverlo nella loro prassi quotidiana. Si legga ad esempio la critica di un Circolo locale di Legambiente alla struttura nazionale: “Da anni inoltre chiediamo di smetterla con la logica delle sponsorizzazioni. Fare iniziative come “Goletta verde” con sponsor del calibro di Vodafone secondo noi è incoerente, se si pensa che spesso i circoli sono impegnati nella lotta contro le antenne selvagge, e questo è solo un esempio. E’ davvero sconfortante scorrere le pagine de “La nuova ecologia”, dove aziende come Shell, Eni, Fiat, Enel, Omnitel, Esselunga, Acea, Henkel, Arena, … e simili, colorano di verde la loro immagine, con l'aiuto di Legambiente.” (cfr. Legambiente Merone). Il paradigma utilitarista in senso entropico è ovunque? Per alcuni affermare sembra di scoprire l’acqua…calda. Già. Riunioni, forum ecc… per ribadire la necessità di cambiare, ma con quali strumenti.
Altro
esempio di applicazione dell’utilitarismo-entropico sono le varie forme
di degradazione ecologica e corrispondente disequilibrio
socio-economico. Tutto dipende da una combinazione di fenomeni, ma il
principale
La Scuola degli anni passati (’50-60) non ha contribuito a far crescere il seme giusto nella mente dei suoi alunni. Importante sarà ora insistere a Scuola e nella vita quotidiana dei ragazzi e delle ragazze affinché conoscano e pratichino normalmente la dedizione all’ambiente, alla coltivazione… anche per crescere sani…
Non
vuole essere solo una battuta, si vuole ricordare quanto sia seria
oggi la situazione ambientale e quanto seria è l'educazione ambientale
se non rimane una banale unità didattica, al limite anche da pubblicare
su qualche rivista specializzata (utilitarismo?!).
Se l’energia segue il pensiero, per rivoluzionare il paradigma utilitarista-entropico, sarà UTILE iniziare ad accostarci in modo globale – non solo in modo monadico - allo UTILE, ad ogni situazione, ponendo attenzione : - alla dinamica delle potenzialità - alla dinamica mentale - alla dinamica familiare - alla dinamica di gruppo - alla dinamica della società - alla simbolosfera - alla dinamica universale Waldemar De Gregori - in “Proporcionalismo ou Caos”, San Paolo, 2002 - sistematizza anche secondo queste dinamiche la lettura e programmazione globale di ogni fenomeno umano. L’ UTILE esiste, ma sia funzionale a tutti i livelli della complessità planetaria e non solo ristretto ad un aspetto particolare: al mio conto in banca, al mio ego, alla mia iniziativa, al mio partito, alla mia razza, alla mia religione, al mio stato, al mio nord, al mio mondo, ecc…altrimenti è un utile entropico poco congruo alla vita in tutta la sua complessità. Restringere la propria mente nella ricerca spasmodica di un utile monadico, a senso unico, quindi entropico, può comportare immani sofferenze a sé ed agli altri in quanto lo sviluppo della vita naturale è globale, 360 gradi. Diviene UTILE per la salute mentale …, contenere, assimilare qualunque aspetto della realtà e non coltivare soltanto idee ristrette ad una area determinata o ad una specifica dinamica o livello che sia. (cfr. http://www.ciberneticasociale.it/cs/uomo_globale.php). |
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