Scuola e società: tutto è straordinario!
Non ho voglia di
scrivere, e per me è un guaio: significa che non mi fido più di nessuno
e di niente. Sì, perché se ne sono viste e sentite in questi mesi. Cose
turche, esagerazioni. Lo straordinario è diventato quasi il normale.
Anzi la norma. Perfino il terremoto in Giappone ha corrisposto a tale
norma.
La Costituzione deve essere difesa nelle piazze. La magistratura è
pericolosissima. La scuola pubblica (statale), ancor più pericolosa e
comunista, inculca. Gli “uomini” prolungano la loro potenza sessuale a
dismisura. Le ragazzine impazzano ai loro piedi chiedendo in cambio
benessere e visibilità estrema. Il nucleare sarà la sbalorditiva, nuova
risoluzione di tutti i mali dell’energia che manca sempre. L’atomo che
scoppia fa il paio con qualcos’altro che ha sede ben più in basso, ma
pare nucleare quando si è al potere. Le opinioni del capo non sono
soltanto opinioni, divengono decreti senza attendere un minuto di
rielaborazione. Le tasse fanno ancora prima: ci dicono che le tolgono e
poi ce le ritroviamo come balzelli in ogni vicenda quotidiana.
Ma torno alla scuola che è il mio ambito per scelta.
Allora, dunque vediamo, quali cose straordinarie, epocali ci sono. I
voti, il numero esorbitante di alunni per classe, la scomparsa del
denaro per l’aggiornamento, il proliferare di progetti che consentono di
dimostrare che si esiste, una sorta di maniacale e compulsivo dai dai
acchiappa l’evento quando dà lustro, magari sulla stampa locale che è
sempre meglio di niente, ambienti decrepiti all’inverosimile, mancanza
totale di tecnici per i pc sempre più usati e malandati, mancanza totale
di spazi adeguati alle norme vigenti e alla didattica attuale, mancanza
di sapone, di carta, di gessi, di cablaggio delle aule, sempre più
straordinario il niente…Che “merito” ci sarà per chi lavora con il
niente? Sarà straordinario. Sicuro. Immaginate che fatica lavorare con
il niente! Premi, sì, incentivi straordinari ci vorranno per insegnanti
straordinari, operatori scolastici straordinari, segretari straordinari,
dirigenti straordinari…Coi tagli straordinari di persone e cattedre si
sono raggiunti straordinari risultati di cui vedremo a breve la
straordinaria conseguenza. Infatti questo governo fa i miracoli,
veramente ne fa, come il suo capo che sopravvive alle più gravi
calamità, dal colpo della Madonnina, a quello dei giudici, agli
interventi chirurgici che per lui sono magicamente semplici da
affrontare e facile ne è la convalescenza. L’unica cosa che il capo
sbaglia è quando afferma la presenza dei comunisti nelle scuole.
Qualcuno dovrebbe rassicurarlo che i comunisti non ci sono: questo è
proprio straordinario, epocale…magari ci sono quelli moderati che,
allevati al verbo dell’autonomia e della collettività, si buttano sul
tricolore, sull’inno, sull’unità d’Italia, sulla Costituzione e ne fanno
vere veline. La sinistra non c’è, è morta. Avete presente quella che non
osava neppure parlare di nazione, patria, bandiera. Che se lo avesse
fatto, sarebbe diventata ancor più rossa di quanto già non fosse! Non
c’è non c’è, si può consolare il primo ministro e…quando c’è,
straordinariamente tace spaventata dai venti che soffiano in direzione
contraria.
Allora cosa preoccupa il nostro Presidente? Tranquillo, qui tutto
rientra nei ranghi. Sì, si fa un po’ di folclore, ma poi il giorno dopo,
nelle aule, nelle commissioni, nelle riunioni si continua a dire sì,
dai, ci sono le leggi della Gelmini, quelle che ha approvato il
parlamento: si partecipa all’indagine Invalsi, si danno i voti, si
studia storia fino al punto previsto dalle Indicazioni. Ci teniamo il
numero degli alunni che abbiamo anche se fuori dalle regole in rapporto
agli spazi e all’inserimento di alunni con handicap. Formiamo le classi
con “il maestro unico”che poi è maestro prevalente di qualche ora e
circondato da altri, meteore che entrano ed escono dalle classi.
Straordinario: non c’è il tempo per le discipline, è tutto accelerato in
modo nucleare, eppure la scuola DEVE GARANTIRE IL SUCCESSO FORMATIVO e
siccome, si vergogna a dire che non è proprio possibile, sostiene
anch’essa che lo garantirà…E lo garantirà? Si dice di sì! Straordinario!
C’erano una volta i corsi, le attività per divenire esperti nel lavoro
di squadra, per integrare le diverse professionalità ed esperienze. E
studia studia studia senza essere arrivati (si sa che ci vuole tempo per
dare frutti) ancora da nessuna parte, siamo tornate/i al punto di
partenza. Straordinario siamo di nuovo uniche/unici! E lo si sente
nell’aria, lo si respira nelle commissioni imposte dall’alto. Ognuna/o è
unica/o sotto la guida delle/dei comandati, di quelle/li che hanno tanta
buona volontà e coordinano i gruppi in nome dei dirigenti, li coordinano
per far riflettere “gli unici e le uniche” sulle tematiche care ai tempi
e alle “leggi”.
Quegli uomini e quelle donne, docenti universitari che hanno fatto
ricerca e pubblicato opere sull’integrazione degli stranieri, su tempo
scuola e edilizia scolastica, sui numeri degli alunni per classe, sulla
conduzione delle classi, sulla gestione dei conflitti, sulle discipline
di studio, su una valutazione rispettosa delle diversità, su
apprendimento/insegnamento, su handicap, ecc…cosa stanno aspettando a
muoversi, a dire la loro, a esprimere giudizi netti nel merito delle
questioni? E così pure le maestre e i maestri, le professoresse e i
professori…
Sì, perché inneggiare all’unità d’Italia, dire che siamo tutti uguali e
che abbiamo gli stessi diritti, l’affermarlo, perfino in piazza, è
importante e sacrosanto, ma poi tra le pareti degli edifici
dell’istruzione e della cultura bisognerebbe alzare la testa con uno
scatto di orgoglio e saper dire dei no e saper portare avanti la pratica
corrispondente alle teorie enunciate, sostenute con forza nelle lezioni
e sulle pagine dotte.
Straordinarie sarebbero una università e una scuola nazionale- statale
nelle quali si dicessero dei bei no e atte alla sperimentazione (anche
quella dei singoli e delle loro singolarità da valorizzare), rispettate
proprio per la voglia di misurarsi con idee “straordinarie”. Una scuola
contro i miracoli, pragmatica, riflessiva sul cosa e il come poter fare
e dover fare con le risorse a disposizione per chiederne di altre con
forza per un futuro utopico, sognato, desiderato. Straordinaria!
Diversa!
Straordinariamente altro dalle scuole staliniste o fasciste.
Straordinariamente libera!
13 marzo 2011
Claudia Fanti
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