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Sugli organici di Stefano Stefanel
L’incertezza delle Scuola e dei Dirigenti scolastici sugli organici del prossimo anno parte dalla constatazione oggettiva che per la prima volta dopo moltissimi anni si assisterà ad un reale taglio egli organici e non solo ad operazioni di facciata o a contrazioni dovute alla diminuzione delle nascite. Esiste poi la profonda preoccupazione dei Sindacati che la Scuola funzioni bene anche con i tagli e che dunque il Governo possa dimostrare che la Scuola italiana era sovradimensionata. In questo come in altri casi la Scuola non è in grado di definire il suo reale fabbisogno organico perché lo collega a problemi occupazionali e non alle esigenze didattiche ed educative. Non esiste, infatti, nessuno che propone di assegnare più organico alle scuole migliori e che raggiungono gli obiettivi prefissati perché questo significherebbe far partire una reale, pubblica e trasparente valutazione del sistema scolastico nazionale. Poiché gli organici finora sono stati strutturati sempre in forma espansiva (facciamo progetti o cerchiamo di certificare alunni per avere più organico) o storica (comunque non meno insegnanti dello scorso anno qualunque sia la situazione determinatasi nel frattempo) diventa difficile per tutti prevederli in forma restrittiva. Per capire cosa può succedere bisognerebbe tenere conto di cosa ha scritto e deliberato il Ministero. E per farlo bisogna leggere congiuntamente due documenti: - la legge 133 del 6 agosto 2008. - la legge 169 del 30 ottobre 2008; Entrambi i documenti hanno poi avuto dei “collegati” alcuni ei quali sono ancora in fasi di approvazione (ad esempio gli Schemi di regolamento approvati dal Consiglio dei Ministri il 19 dicembre 2008. La legge 169/2008 ha prodotto alcune grosse novità: - eliminazione delle compresenze; - eliminazione dei moduli nelle primarie; - ridefinizione del tempo scuola della secondaria di 1° grado e delle cattedre connesse. La legge 133/2008 ha, tra l’altro, prodotto una relazione tecnica in cui il Governo dice cosa intende fare numeri alla mano. Riporto la parte della tabella allegata alla Relazione che riguarda le Scuole primarie e secondarie di 1° grado. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Estratto della relazione tecnica agli schemi di regolamento di cui all’art. 64 della legge n° 133 del 6 agosto 2008 A) SCUOLA PRIMARIA
B) SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ La lettura dei citati documenti ministeriali e della Circolare sulle iscrizioni a mio modo di vedere dicono alcune cose: - le Scuole hanno diritto solo al tempo scuola depurato dalle compresenze; - i tagli saranno dell’entità indicata. Queste due variabili messe insieme (i tagli possibili sono dieci volte più ampi di quelli annunciati) permette la totale opacità delle procedure e delle metodologie utilizzate per far tornare i conti. Pertanto io penso si prefiguri una situazione di questo genere: verranno effettuati i tagli e l’organico che le scuole si troveranno in esubero rispetto al tempo scuola “secco” sarà utilizzato per fare ciò che non è previsto in norma come “progetto”. Il cambiamento però sarà sostanzialmente questo: le compresenze non sono più un diritto, ma un’opzione che si può progettare se esiste l’organico per farlo (oppure i soldi per pagarla). L’assistenza alla mensa potrà essere fatta attraverso l’organico o attraverso risorse esterne e di questo il Ministero tenderà a non occuparsi più. Poiché l’unica risposta a una simile situazione è una progettualità ferma su alcuni punti base, mi pare insensato non cominciare da subito, visto che comunque i tagli nel 2009 riguarderanno da 1 a 3 insegnanti per Circolo didattico o Scuola secondaria di 1° grado o Istituto comprensivo (a seconda della sua grandezza) e negli anni successivi ci sarà un assestamento come che sarà facilmente definibile a partire dalla situazione del 2009. Cercare di spostare l’attenzione dalla progettualità con le risorse che si hanno o che si è capace di reperire a quello su una contabilità dei diritti permanenti da garantire (la stabilità dei team o dei consigli di classe, le rigidità degli orari, il computo orario dei docenti settimanale e non plurisettimanale, la didattica non personalizzata, il mantenimento di programmi e non di curricoli, ecc.) porterà al caos in alcune scuole rendendo solo più inefficiente il sistema. Se la scuola non può sopportare questi tagli ci sarà la rivolta dell’utenza, se invece li può sopportare ci sarà la sconfessione di tante tesi del passato. |
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