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Valutazione docenti: una benda per mummificare la scuola
di Enrico Maranzana
Il progetto sperimentale per premiare i docenti
meritevoli ha originato un dibattito che ha messo in piena luce la
confusa situazione in cui vive il nostro sistema educativo, di
istruzione e formazione: il problema non ha trovato definizione perché è
stato affrontato in astratto, decostestualizzandolo: le argomentazioni
sono figlie di un sentire individuale, indeterminato e non oggettivo. È
stato trascurato il fatto che le prestazioni di un lavoratore sono da
vincolare a parametri puntualmente enunciati,
descritti
in mansionari o in matrici di responsabilità.
Per i ministeriali il management è prassi
sconosciuta: la gestione delle risorse umane avviene come se complessità
e visione sistemica fossero concetti marginali, come se il tempo si
fosse fermato all’inizio del ‘900.
[CFR
La riforma delle superiori: un buco nell’acqua]
Ben diversa sarebbe stata l’ipotesi sperimentale se
avesse avuto a fondamento la legge dello Stato [T.U. 297/94] come, ad
esempio, è avvenuto per l’ideazione del POF pluriennale dell’ITC Parini
di Lecco [CFR. paragrafo “progettazione organizzativa”] che ha enunciato
i caratteri della professionalità dei docenti e ne ha esplicitato le
responsabilità. Per
vincolare il fluire del servizio a tale disegno, inoltre, è stato
previsto un sistema di documentazione per registrare le fasi salienti
del suo manifestarsi:
“La professionalità del docente è fatta da competenze disciplinari e
pedagogico-didattiche, più competenze organizzative.
Si sviluppa lungo una dimensione individuale coniugata con una
dimensione di gruppo.
La professionalità si manifesta, attraverso l’insegnamento della propria
disciplina, mettendone a frutto le valenze formative.
In tale ottica, il Docente:
Non si tratta di un’enunciazione teorica: organismi, attività, documenti
sono stati previsti per certificare il lavoro svolto e per
ufficializzare/pubblicizzare le decisioni assunte dall’istituto
lecchese:
1.
“il
Collegio dei docenti espone all’albo dell’istituto la programmazione
dell’azione educativa”
in cui sono scanditi gli obiettivi annuali, espressi in termini di
capacità, integrati dai relativi descrittori di processo. In tal modo i
rischi di fraintendimento sono significativamente ridotti e le famiglie
sono edotte sull’aspetto che qualifica l’offerta formativa;
2.
Nel documento di programmazione, “da
presentare nel 1° consiglio di classe aperto, da depositare agli atti
della scuola, si prefigura, sulla base delle informazioni acquisite ad
inizio anno, il percorso che consentirà agli studenti di conquistare le
mete fissate dal Collegio, obiettivi comuni a tutti gli insegnamenti che
ogni docente deve raggiungere attraverso la sua disciplina”.
Parte integrante del documento è la tavola sinottica di programmazione
capacità-competenze, che prevede più tabelle, una per ogni capacità
perseguita. Sono strutturate in due colonne: la prima è intestata alla
materia di insegnamento, la seconda alle competenze che si intendono
promuovere (comportamenti attesi che gli studenti esibiscono affrontando
un compito);
3.
a)
il docente è eleggibile nella commissione
Valutazione Efficacia Attività Didattica che segue l’attività
formativa/educativa della scuola per “misurare
il grado di conseguimento degli obiettivi programmati
(capacità): l’analisi
dello scostamento obiettivi..risultati facilita il governo del servizio
scolastico”. In particolare organizza “due
prove comuni per classi parallele (ad inizio e a fine anno scolastico),
per osservare l’evoluzione di una stessa classe in una o più discipline
dai livelli iniziali a quelli finali, valutando la coerenza dei
risultati tra classi parallele dell’Istituto”;
b)
il
docente partecipa al lavoro dei Dipartimenti disciplinari sia per “aggiornare
per ogni anno di studio i repertori di competenze che esplicitano come
le capacità siano da integrare con le conoscenze”;
sia per mettere a punto specifici percorsi per conseguire gli obiettivi
collegialmente individuati, gli obiettivi dell’apprendimento indicati
nei programmi delle diverse materie.
L’ambito di definizione del problema “Come premiare
il merito del singolo docente” è stato delineato: la formulazione
d’ipotesi di soluzione sono possibili. Eccone una relativa alla “Progettazione
e alla gestione in classe di “occasioni di apprendimento” per conseguire
sia gli obiettivi collegialmente individuati sia i traguardi della
disciplina che insegna”.
Per accedere ai premi i docenti documenteranno le occasioni di
apprendimento che hanno predisposto per sottoporle a una duplice
valutazione: il primo giudizio sarà formulata da una commissione che ne
certificherà la consistenza scientifica e soppeserà la sinergia con gli
altri insegnamenti. Il secondo parere riguarderà l’efficacia del
materiale didattico rispetto agli obiettivi dichiarati, stima espressa
da docenti che sperimenteranno i percorsi nelle loro classi.
I premi saranno assegnati in base a classifiche provinciali.
A titolo esemplificativo si rimanda a:
I numeri naturali e i sistemi di numerazione; |
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