FAQ/3
Consulenza Pensionistica On Line
>Sono docente di Economia Aziendale entrato nei ruoli
dal 1/9/1992. Non ho mai lavorato prima, sia nella scuola che presso privati. Ad oggi sono
7 anni di servizio, di cui 1 anno a tempo pieno e 6 a tempo parziale. Dopo l'anno di prova
ho trasformato il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale con tempo al 50%.
Vorrei sapere:
1) E' possibile riscattare gli anni di laurea e di servizi militare, per quale finalità e
a chi va indirizzata la relativa domanda.
2) Ho svolto un corso di specializzazione (Master in controllo di gestione di circa 8 mesi
) al Formez di Napoli; è possibile utilizzarlo ai fini previdenziali e/o altre finalità?
3) I riscatti sono a pagamento e come si calcolano i relativi obblighi
4) Ai fini previdenziali come sono inquadrato e che tipo di pensione potrei percepire a
fine carriere se continuo con il part time.
>E' possibile riscattare la laurea e i corsi di
specializzazione nonche' il servizio militare prestato prima dell'entrata in vigore della
legge 24-12-1986 n 958 (quello prestato dopo e' valido senza riscatto) sia per la pensione
che per la buonuscita. Le domande vanno indirizzate e trasmesse tramite la scuola di
servizio al Provveditore agli studi di appartenenza. La sola domanda per la buonuscita va
indirizzata all'INPDAP di appartenenza, ma trasmessa al Provveditore per l'istruttoria
preliminare. Le finalita' sono ovvie: aumentare l'anzianita' per conseguire prima la
pensione. I riscatti sono a pagamento, il contributo di riscatto e' determinato con dei
procedimenti che sono di alta ingegneria contabile. E' impossibile spiegarglielo
attraverso questa rubrica. Ai fini previdenziali non e' inquadrato in un modo particolare,
ha solo anzianita' maturata. Per quanto riguarda infine il tipo di pensione che potrebbe
percepire al momento del pensionamento, la prego di farmi la stessa domanda tra 30 anni
circa, perche' solo allora potremmo essere in un certo modo precisi, cioe' quando lei
potra' pensionarsi!!
Per quel che sono le prospettive future reputo che e' necessario provvedere fin d'ora al
versamento di contributi per la pensione integrativa.
>Sono certo che solo Lei mi saprà dare la risposta
giusta. Nato a gennaio 1946 (52 anni e 25 anni di servizio al 31/8/1998), bloccato a
novembre del '97, a seguito di conferma delle dimissioni in base al decreto del ministero
del lavoro e circolare applicativa pensavo di avere diritto al pensionamento con lo
scaglione dell'1 settembre 2000. Mi hanno detto che a norma di quanto previsto anche dalla
circolare 255 /1998 per andare in pensione con lo scaglione di settembre 2000 i requisiti
della legge Dini dovevano essere posseduti alla data del 31/8/1998. Non avevo in
quest'ultima data 53 anni e nemmeno i requisiti di servizio (solo 25 anni).
In provveditorato mi hanno inserito comunque nell'elenco, senza approfondire la questione.
Rischio di rimanere a settembre 2000 senza stipendio e senza pensione? Altri colleghi
nelle mie stesse condizioni anagrafiche e contributive nel 1998 non hanno confermato le
dimissioni e pensano di aver agito in modo corretto.
>Azzardo un'ipotesi!
Reputo che lei non possa uscire al 1-9-2000 perche' nei suoi riguardi si applica la
normativa esistente anteriormente al 1-1-1998. Alla data del 1-9-1998 doveva avere i
requisiti anagrafici e contributivi previsti dall'art. 1 comma 27 lettera a e b della
legge 8-8-1995 n 335. E' escluso dalla lettera a perche' alla data dell'1-9-1998 non aveva
53 anni di eta', parimenti e' escluso dalla lettera b perche', a prescindere dall'eta'
anagrafica, doveva essere in possesso alla data del 31-12-1995 di un'anzianita'
contributiva da 22 a 25 anni per poter conseguire il trattamento pensionistico a 31 anni
con la riduzione percentuale fino a 37 anni, ma all'1-9-1998 aveva solo 25 anni di
anzianita' contributiva e non 31.
Le consiglio comunque di recarsi al Provveditorato per chiarire la questione in quanto le
dimissioni, non essendo state da lei ritirate, potrebbero essere accettate e lei dovrebbe
attendere di entrare nei termini di legge prima di percepire la pensione.
Questo e' il mio pensiero che puo' anche non essere in sintonia con questa normativa che
mi sembra la torre di Babele.
>Poiché ho maturato circa quaranta
anni di servizio di ruolo,mi interesserebbe conoscere le possibilità di friure del
par.time,per l'anno scolastico 2000/2001 e,nei limiti delle possibilità,la data di
scadenza per ottenere quanto citato in oggetto,Sono un docente di scuola superiore ove
insegni filosofia e pedagogia.
>Ha maturato 40 anni di servizio di ruolo e puo' ancora
prestare servizio se negli anni 2000-2001 non raggiunge il 65° anno di eta' per accedere
al trattamento pensionistico.
Puo' fruire del part time per gli anni 2000-2001 anche se vuole essere collocato a riposo
per raggiunto quarantennio.
Le modalita' di richiesta del part-time sono contenute nell'OM n 55 del 13-2-1998 e OM n
446 del 22-7-1997.
>Ho sentito dire che secondo la
Legge 27 dicembre 1997, n. 449 "Misure per la stabilizzazione della finanza
pubblica", altrimenti detta "Finanziaria" all'art 59 i lavoratori
dipendenti che risultino essere stati iscritti a forme pensionistiche
obbligatorie per non meno di un anno in età compresa tra i 14 ed i 19 anni a
seguito di effettivo svolgimento di attività lavorativa avrebbero diritto a
godere di una anticipazione sull'età pensionabile.La domanda è: è vero? E in
caso affermativo, mia moglie, attualmente maestra elementare, iniziò a lavorare
prima del compimento del 19 anno di età (lo compiva il 21 settembre e fu
nominata nel gennaio dello stesso anno). Allora ebbe un incarico triennale come
maestra di scuola materna. Se ci sono questi benefici, quali sono? Come farli
valere? E' eventualmente necessario intraprendere qualche azione adesso per
poterne poi fruire in futuro?
>L'art. 59 comma 7 della legge 27-12-1997 n 449
cosi' recita:
"Le disposizioni in materia di requisiti per l'accesso al
trattamento pensionistico di cui alla tabella B allegata alla legge
8-8-1995 n 335 trovano applicazione nei confronti : a) omissis b) dei
lavoratori dipendenti che risultano essere stati iscritti a forme
pensionistiche obbligatorie per non meno di un anno in eta' compresa tra i
14 ed i 19 anni a seguito di effettivo svolgimento di attivita'
lavorativa".
Sua moglie quando compiva 19 anni di eta' era in servizio da otto mesi e
non da un anno, pertanto non sara' ammessa a godere dei benefici della
lettera b) del comma 7 dell'art 59 della L. 449.
>Il sottoscritto, docente di Matematica
Applicata dall'anno scolastico 1973/74, ha avuto riconosciuti 4 anni di
Universita' e 1 anno 2 mesi e 14 giorni di servizio militare, pertanto con
il compimento dell'anno scolastico in corso dovrebbe aver maturato
complessivamente 32 anni, 2 mesi e 14 giorni ai fini pensionistici.
Chiede pertanto se, in base alla normativa vigente, ad ottobre del 2000
potra' presentare la domanda di pensionamento ed eventualmente quale
percentuale di penalizzazione gli verrebbe applicata.
>Se la matematica applicata nella sua provincia
appartiene a classi di concorso in esubero puo' presentare domanda per
pensionarsi il 1-9-2000 in data che il ministero fissa anno per anno.
Quest'anno il termine era fissato per i primi del mese di agosto. La
penalizzazione e' del 5% Nell'ipotesi che voglia conseguire invece una
pensione di anzianita' deve attendere l'anno 2003 perche' solo allora
raggiungera' i requisiti di legge: 35 anni di contributi e 56 anni di eta'
anagrafica. Ma nel 2003 ci saranno ancora le pensioni di anzianita'? Al
governo "l'ardua sentenza"
>Sono assist. amm.va in una scuola con
20 anni o 21 circa di servizio alla fine di agosto del 2000, avrò 54 anni a
dicembre prossimo e vorrei dare le dimissioni dal servizio per motivi
familiari...vorrei sapere a che età mi daranno la pensione e la buonuscita mi
verrà data dopo le dimissioni dal lavoro o quando?
E poi è vero che dovrò passare tutti i contributi versati finora dal Tesoro
all'INPS?? E se così fosse, devo interessarmene io personalmente o l'
Istituto nel quale per ora lavoro?
>Per quanto riguarda il suo caso potrebbe pensionarsi
oggi per conseguire la pensione al 65° anno di eta'. Mi corre l'obbligo di
usare il condizionale perche' esprimo in questo caso un mio pensiero.Non
esiste una normativa precisa che regola il suo caso e le posso assicurare che
non esiste una normativa precisa che lo vieti. La legge 335 prescrive i
requisiti da far valere al momento del pensionamento ma non dice che la
cessazione dal servizio deve coincidere con la maturazione dei requisiti per
conseguire la pensione.
>Ho presentato domanda per il riscatto
dei quattro anni di Universita' nel 1982, al momento dell'immissione in ruolo.
Mi e'arrivato prima dell'estate il computo dei periodi e per l'Universita' mi
sono stati concessi tre anni e otto mesi, anziche' quattro, come invece sono
stati calcolati ad altri colleghi: purtroppo l'ho appreso dopo aver pagato.
Perche' questa diversita' di trattamento? Non si puo' fare nulla?
2) Avevo chiesto anche il ricongiungimento/riscatto di se mesi lavorati in una
azienda privata subito dopo la laurea: non mi sono stati calcolati. E'
regolare?
>Il periodo degli studi universitari non le è stato
riscattato per intero perché con molta probabilità nei quattro anni lei ha
fatto delle supplenze per 4 mesi per le quali sono stati versati i contributi
all'INPS. Pertanto il predetto periodo di 4 mesi è stato lo stesso riscattato
tra il servizio non di ruolo senza onere per l'interessato. Controlli il
decreto di riscatto per accertarsi di questa ipotesi. Viceversa puo' sempre
riscattare i quattro mesi facendo una nuova domanda.
Per quanto riguarda poi la richiesta di ricongiunzione con legge 29 del
periodo di lavoro in una azienda privata non le è stato ammesso a
ricongiunzione perche', molto probabilmente il periodo non e' coperto da
contribuzione INPS. Si accerti!
>Desidererei sapere se i due anni di
anticipazione stipendiale per un vincitore del Concorso per MERITO DISTINTO
nella scuola elementare, siano utili anche ai fini pensionistici.
>I due anni di anticipazione stipendiale per aver
vinto un concorso per merito distinto non sono utili a far aumentare
l'anzianità pensionabile, ma indirettamente concorrono, in alcuni casi, a far
aumentare, anche se di poco, l'ammontare della pensione.
>La mia posizione è la seguente: sono
ricercatrice universitaria dal gennaio 1997; in precedenza ho lavorato come
dipendente per circa tre anni (con contratto di formazione-lavoro dal marzo
1988 al novembre 1989 e come dipendente "normale" dal novembre 1989
al dicembre 1990). Inoltre ho lavorato per diversi anni come collaboratrice,
versando le regolari ritenute d'acconto. Quanto ai titoli di studio ho una
laurea (quattro anni, conseguita nel 1987), un dottorato di ricerca (tre anni,
conseguito nel 1994) e un post-dottorato (due anni, concluso nel 1997).
I miei interrogativi sono questi:
1) quale anzianità contributiva ho al momento? Io direi 5 anni, ma non so se
i due anni come ricercatrice si sommano automaticamente ai precedenti come
dipendente non statale
2) mi conviene avviare adesso il riscatto degli anni di studio? E cosa posso
riscattare? Mi hanno detto che grazie a una norma recente è possibile
riscattare anche il dottorato, è vero? E il post-dottorato?
3) che fine fanno tutti i soldi versati come lavoratore non dipendente?
4) a quale età e/o con quanti anni di lavoro potrò andare in pensione? Lo so
che è presto per pensarci (sono nata nel 1964) ma sono già stufa di essere
lavoratrice dipendente... E cosa succede se ci si dimette prima di avere
raggiunto il minimo? Si perdono tutti i contributi versati o si ha comunque un
minimo di pensione?
5) in generale, quali leggi valgono in proposito per noi docenti universitari?
Ci sono norme specifiche che ci riguardano e che dovrei conoscere?
>Il quesito e' posto in modo non chiaro e pertanto e'
impossibile dare delle notizie certe.
Se vuole avere notizie sul suo caso e' necessario riproporre il quesito
indicando con molta chiarezza le seguenti notizie: per i servizi prestati e'
necessario indicare giorno mese ed anno dell'assunzione e della cessazione dal
servizio; se il servizio e' stato prestato alle dipendenze dello Stato o di
altro ente pubblico oppure in aziende private; se e' stata retribuita; l'ente
al quale sono stati versati i contributi previdenziali. Queste notizie servono
perche' le leggi che permettono il riscatto sono diverse e bisogna sempre
citarle per ogni riscatto. Inoltre mi deve indicare la data in cui e' stata
assunta in ruolo dall'università (giorno, mese ed anno) e se ha avuto altre
assunzioni e licenziamenti sempre dall'universita' precedentemente. Mi deve
indicare se il dottorato di ricerca e il postdottorato erano titoli essenziali
per coprire il posto o per continuare la carriera. Se e' stata assumnta dall'universita'e
immediatamente collocata in congedo straordinario senza assegni per motivi di
studio.
Dopo avermi indicato le seguenti notizie, mi deve porre i quesiti in modo
schematico.
>Ecco tutte le informazioni che mi ha
chiesto:
- sono stata assunta in ruolo come ricercatrice universitaria il 27/1/1998 (in
realtà la data precisa dell'assunzione non mi è mai stata comunicata
ufficialmente; comunque l'ultima busta-paga, datata 16/9/1999, afferma che ho
un'anzianità di servizio di anni 1, mesi 8, giorni 10);
- in precedenza non ho avuto altre assunzioni o licenziamenti da parte
dell'università;
- il dottorato (durata legale tre anni, titolo conseguito nel 1994) e il
postdottorato (due anni, concluso nel 1997) si sono svolti entrambi prima
dell'assunzione all'università, quindi non ho mai usufruito di congedi per
motivi di studio. Nessuno dei due titoli era essenziale per coprire il posto
(anche se nei concorsi da ricercatore il titolo di dottorato vale per legge 10
punti) né lo è per continuare la carriera;
- quanto alla laurea, l'ho conseguita il 1/7/1987 (durata legale quattro
anni);
- prima dell'assunzione all'università ho lavorato alle dipendenze di aziende
private, regolarmente retribuita e con versamento dei contributi all'INPS; i
cedolini INPS in mio possesso riportano le seguenti date: dal 1/3/1988 al
31/12/88 (totale 40 settimane di retribuzione); dal 1/1/89 al 15/11/89 (totale
46 settimane); dal 1/11/89 al 31/12/89 (totale 9 settimane); dal 1/1/90 al
15/11/90 (totale 47 settimane);
- inoltre ho lavorato per molto tempo (durante il 1987 e dal 1990 al 1997)
come collaboratrice sia per aziende private sia per enti pubblici, ricevendo
regolari compensi con trattenuta alla fonte della ritenuta d'acconto.
Ecco di nuovo i miei interrogativi:
1) quale anzianità contributiva ho al momento? Gli anni come ricercatrice si
sommano automaticamente agli anni come dipendente in aziende private, o devo
chiederne il ricongiungimento?
2) mi conviene avviare adesso il riscatto degli anni di studio? E cosa posso
riscattare? Mi hanno detto che oltre alla laurea si può riscattare anche il
dottorato, è vero? E il postdottorato?
3) i periodi in cui ho lavorato non come dipendente ma come collaboratrice
(che in gran parte coincidono con gli anni del dottorato e del postdottorato,
perché la legge vieta il cumulo di queste borse di studio con il lavoro
dipendente) hanno un qualche valore ai fini dell'anzianità contributiva o
vanno persi?
4) a quale età e/o con quanti anni di contributi potrò andare in pensione?
Lo so che è presto per pensarci (sono nata il 23/1/1964), ma sono già stufa
del lavoro dipendente (lavoro all'università di Salerno ma vivo a Roma e la
vita familiare ne risente molto). Mi chiedo cosa succederebbe se tra qualche
anno decidessi di dimettermi... perderei tutti i contributi versati o avrei
comunque un minimo di pensione?
5) in generale, per quanto riguarda la pensione quali leggi valgono per noi
universitari? Ci sono norme particolari che dovrei conoscere?
>Rispondo nell'ordine:
1) Al momento ha la seguente anzianità contributiva consolidata: 2 anni circa
nella posizione attuale di ricercatrice universitaria (gestione previdenziale
INPDAP); n 2 anni 8 mesi e 23 giorni nella posizione di dipendente presso
aziende private per effetto delle 142 settimane che risultano nell'estratto
conto ( gestione previdenziale INPS); un numero imprecisato di anni, mesi e
giorni per il servizio come collaboratrice sia in aziende private che in enti
pubblici solo se esiste un rapporto di lavoro con contribuzione. Puo' contare
pure sul riscatto del corso legale degli studi universitari, anni 4 e sul
riscatto del dottorato di ricerca, anni 3 purche' non siano gia' coperti da
contributi per la contemporanea prestazione di servizio ( a tale proposito
controllare i periodi di servizio e di contribuzione degli anni dal 1990 al
1997 che potrebbero essere coincidenti). Il post-dottorato non e' compreso tra
i titoli riscattabili. E' possibile assimilarlo al dottorato? Non sono certo.
Fin qui tutto quello che puo' vantare ai fini pensionistici, basta sommarli
tra di loro. Per completare la risposta al primo quesito e' necessario dire
che tutti i servizi prestati presso i privati vanno ricongiunti con legge
7-2-1979 n 29; che i servizi prestati presso gli enti pubblici vanno
riscattati con DPR 29- 12- 1973 n 1092; che il corso legale di laurea va
riscattato con DPR 29-12-1973 n 1092 art. 13 oppure con D.L. 30-4-1997 n. 184
a seconda dei casi e che il dottorato di ricerca va riscattato con DL
30-4-1997 n 184 se vuole portare tutto sotto la gestione previdenziale INPDAP
quella che attualmente governa il suo rapporto di lavoro. Col secondo quesito
mi chiede se conviene adesso il riscatto. Nel quesito ha espresso il desiderio
di lasciare il lavoro dipendente, forse per un lavoro autonomo. A questo punto
la consiglio di decidersi sul da fare: se vuole restare fino alla pensione con
il rapporto attuale le conviene riscattare e ricongiungere subito tutto quello
che deve riscattare e ricongiungere perche' adesso tutti i valori per il
calcolo dell'onere di riscatto sono bassi e basso sara' pure il contributo da
pagare. Se, invece, vuole cambiare gestione previdenziale per un diverso
lavoro, allora non conviene fare adesso questo trasferimento, ma quando e'
sicura del nuovo lavoro che vorra' intraprendere, questo per evitare il doppio
trasferimento.
Per conoscere l'anzianita' pensionabile, al momento della pensione, la
consiglio di attendere il 2024 (quando potra' lasciare il servizio per aver
raggiunto il 60° anno di eta') perche' fino a quella data chi sa quante altre
riforme ci saranno. Non conosco leggi particolari che possano riguardare solo
gli universitari.
Spero di aver risposto a tutti i suoi interrogativi.
>Il quesito è il seguente: visti i
tentativi falliti presso l'Enasarco, com'è possibile riconoscere come
ricongiungibili i versamenti in favore dell'Enasarco (dall'1.05.1967 al
15.05.1970) posto che all'epoca non esistevano altre forme previdenziali?
D'altra parte i modelli di dichiarazione dei servizi di cui all'art.145 del
D.P.R. 1092/73 pubblicati nella Gazzetta Ufficiale (parte I, numero 23-24 del
30 maggio-6 giugno 1996, tabella 12) prevedono questi contributi come
ricongiungibili.
>Mi pare di aver capito che vuole trasferire nella
gestione previdenziale che attualmente lo gestisce i contributi previdenziali
gia' versati all'ENASARCO. Le leggi ci sono e forse anche in abbondanza. Basta
chiedere all'amministrazione di appartenenza questo trasferimento.
Nell'ipotesi che l'ENASARCO abbia risposto all'amministrazione di appartenenza
che non esiste alcuna posizione assicurativa intestata al suo nominativo,
allora bisogna cercare i motivi sulla base della documentazione in suo
possesso che dimostrano la regolarita' dei versamenti.
>Sono un insegnante di scuola media
con un'età anagrafica di 53 anni compiuti.
Ho iniziato ad insegnare dal 10 novembre 1967 come supplente annuale.
L'anno scolastico successivo, ottenni la nomina triennale dal provveditorato,
successivamente trasformata in nomina a tempo indeterminato.
Nel 1975 ottenni la nomina in ruolo con decorrenza giuridica 1/10/1966 ed
economica dal 1/10/1975.
Attualmente ho compiuto 32 anni di servizio effettivo, sempre con orario di
cattedra e senza interruzioni.
Temendo di rimanere a lungo in servizio, costretto dalle minacciate modifiche
in senso peggiorativo sui futuri requisiti al collocamento in pensione, (con
l'avvicinarsi della famosa verifica sindacati-governo del 2001) ho pensato di
lasciare il servizio al compimento del trentacinquesimo anno, per non subire
nessuna penalizzazione sul trattamento pensionistico.
Mi è stato suggerito di chiedere la sistemazione contributiva relativa al
periodo non coperto da effettivo servizio, cioè dal 1/10/1966 al 10/11/1967
valido ai fini giuridici, in modo da avere 35 anni di contributi utili al
1settembre del 2001, unitamente ad un'età anagrafica di 55 anni, che compirei
nel luglio di quell'anno.
Chiedo il vostro competente parere sulla correttezza dei miei calcoli, ed in
particolare sui dubbi elencati nei seguenti punti:
L'età anagrafica utile alla pensione, deve essere già stata compiuta al
momento di presentazione della domanda (generalmente nel mese di marzo) oppure
è valida se compiuta entro il primo settembre 2001?
Il costo dei contributi per il riscatto dell'anno non coperto da effettivo
servizio, ma valido ai fini giuridici, è vero che va calcolato col 10% dello
stipendio lordo annuo in godimento al momento della domanda?
Quando saranno operate le trattenute per il riscatto richiesto?
Grado fin da ora per il vostro sicuro interessamento, esprimo il più vivo
ringraziamento per questo prezioso servizio che fornite gratuitamente a tutti
gli operatori della scuola italiana.
>La ringrazio per avermi posto un quesito in modo
sistematico e lineare e per avermi fatto la cronistoria della sua carriera
scolastica. La chiarezza dell'esposizione aiuta l'esperto a dare delle
risposte precise, senza ombra di dubbio. I suoi calcoli sono corretti e saggio
e' il consiglio che ha avuto, penso da persona esperta, sull'opportunita' di
riscattare il periodo di non attivita' lavorativa compreso tra la decorrenza
giuridica e la decorrenza economica della nomina in ruolo.
Se vuole uscire il 1-9-2001 deve riscattare mediante regolarizzazione
contributiva il periodo dal 1-10-1966 al 10-11-1967 a norma dell'art 124 del
DPR del 29-12-1973 n 1092 con onere a suo carico.
Fatte le dovute premesse, rispondo punto per punto alle sue richieste.
1) L'eta' anagrafica come pure l'anzianita' contributiva (nel suo caso 35 e 55
al 31-8-2001) devono essere maturate anche virtualmente entro il 31 dicembre
dell'anno di collocamento a riposo. E' quindi possibile il suo pensionamento
anche se al 31-8-2001 vanta un'anzianita' contributiva di anni 34 e mesi 8 e
un'eta' anagrafica di anni 54 e mesi 8.
2) che il contributo di riscatto sia del 10% o del 12% non la dovrebbe
preoccupare. Non si sta preoccupando che sulla sua retribuzione mensile viene
trattenuto l'11,10% per gli stessi fini e si preoccupa di pagare il 10% per
raggiungere la meta sperata:il pensionamento, sospirato, al 1-9-2001?
E poi c'e' sempre la possibilita' di recuperare il 19%, su quel 10% di
contributi che paga, nella dichiarazione dei redditi (mod 730). Per questo
problema si consulti col suo commercialista. Per completare il discorso,
diciamo che le quote del riscatto vengono trattenute mensilmente sulle rate
della pensione in numero normalmente uguale ai mesi chiesti a riscatto.
E' ovvia questa raccomandazione ma mi obbligo di farla: tutto il servizio che
ha prestato da non di ruolo deve essere chiesto a computo, riscatto con o
senza onere, e valutazione a norma de DPR 29-12-1973 n 1092 per la pensione.
Per la buonuscita invece deve chiedere il riscatto con onere a carico
dell'interessato dal 1-10-1966 al 31-9-1968 (periodo questo scoperto da
contribuzione opera previdenza) mentre deve chiedere la valutazione senza
onere alcuno per l'interessato per tutto il periodo in cui ha avuto la nomina
triennale e la nomina a tempo indeterminato poiche' per questi periodi ha
versato il suddetto contributo O.P. Si accerti.
>Avrei un paio di domande da sottoporvi:
La prima riguarda la pensione di reversibilità. Mi chiedevo, nel caso in cui
vengano a mancare entrambi i genitori, se un eventuale figlio ha diritto alla
reversibilità per sempre oppure c'è un limite di età ?
La seconda riguarda il riscatto degli anni universitari. Come si fa, quanto
costa e mi chiedevo se è conveniente farlo.
>Rispondo nell'ordine:
nel caso in cui vengano a mancare i genitori un eventuale figlio ha diritto
alla pensione indiretta o di reversibilità a condizione che alla data del
decesso sia in possesso dei seguenti requisiti:
1) minore di anni 18
2) minore di anni 21 se studenti di scuola media superiore o professionale a
carico del genitore al momento del de cesso e che non prestino lavoro
retribuito.
3) studenti universitari a carico del genitore al momento del decesso e che
non prestano lavoro retribuito per gli anni del corso di laurea e comunque
fino al 26° anno di eta'.
4) figli maggiorenni, a condizione che siano inabili a proficuo lavoro e a
carico del genitore al momento del decesso.
La seconda domanda e' riferita al riscatto degli studi universitari. Si fa con
richiesta scritta all'amministrazione di appartenenza, il contributo varia
caso per caso e a secondo della data in cui e' stata fatta la domanda di
riscatto. La convenienza si puo' stabilire al momento del pensionamento
prendendo come base una serie di elementi positivi o negativi che spingono
all'accettazione o alla rinuncia del contributo di riscatto. Al momento e'
conveniente fare la domanda di riscatto rimandando a dopo l'accettazione o
meno.
>Sono una precaria di Padova ed ho
sentito parlare, da alcuni colleghi, della possibilità di chiedere
l'indennità di licenziamento per tutti gli anni in cui ho insegnato: dal
90/91 in poi. Vorrei sapere se è possibile anche per me fare domanda? a chi
posso rivolgermi per scrivere correttamente la richiesta? e infine: cosa ciò
comporta sul piano del calcolo finale del TFR? se ci arriverò mai; (quando
dopo la lunga agonia entrerò in ruolo e quindi potrò andare in pensione,
ammesso e non concesso che fra 20 anni si parli ancora di TFR e simili
"baggianate").
>L'indennita' di fine rapporto per il personale non di
ruolo e' regolata dall'art. 9 del DLCPS 4-4-1947 n 207 per il personale
cessato dal servizio con una delle qualifiche previste dal RDL 4-2-1937 n 100
(successivamente e' stata estesa anche al personale docente non di ruolo della
scuola) Condizione essenziale per chiedere l'indennita' di licenziamento e'
l'iscrizione all'INPS ed essere in servizio continuativo da almeno un anno
(sentenza della corte costituzionale n 65 del 13-4-1977). La richiesta va
indirizzata all'Amministrazione di appartenenza. Il periodo in cui ha
percepito l'indennita' di licenziamento non sara' ammesso a riscatto per il
calcolo finale del TFR (circolare ENPAS n 2697 del 30-11-1987) Infine tengo a
precisare che il TFR non e' una "baggianata" come lei afferma.
>E' possibile ricongiungere il
servizio (prestato prima di essere assunta in ruolo a seguito di concorso)
fuori ruolo presso un istituto parificato. Non sono riuscita a trovare le
norme, se non sul Testo Unico che porta un riferimento al servizio presso
istituti pareggiati (che differenza c'è)?
>Se il servizio e' stato prestato alle dipendenze
degli Enti locali con iscrizione agli istituti di previdenza amministrati dal
Ministero del Tesoro, allora la ricongiunzione viene chiesta invocando l'art.
113 del DPR 29-12-1973, n 1092.
>Sono entrata in ruolo l'1/09/97 nella
scuola secondaria superiore .Vorrei sapere se è conveniente chiedere il
riscatto degli anni universitari ai fini della pensione e dell'indennità di
buonuscita. Mi sembra di aver capito che, con le nuove regole pensionistiche,
il riscatto ai fini della pensione non dovrebbe più permettere di anticipare
il pensionamento, visto che le pensioni d'anzianità sono destinate a
scomparire e quindi servirebbe solo ad ottenere un dubbio aumento dell'importo
della pensione. Che cosa ne pensi?
>Trovandomi io nella sua posizione avrei fatto cosi':
avrei chiesto, da subito, il computo, il riscatto e comunque la valutazione di
tutti i servizi prestati da non di ruolo e del corso legale degli studi
universitari, sia per la pensione che per la buonuscita. Ho detto da subito
perche' ancora e' all'inizio della carriera e quello che dovrebbe pagare come
contributo di riscatto e' il piu' basso che ci possa essere nel suo caso.
Quando entrera' nella seconda classe di stipendio, cioe' il 1-1-2001
incomincera' a pagare sempre di piu'. Se il riscatto della laurea non le
permettera' in futuro di anticipare il pensionamento questo non lo so.
Comunque una cosa e' certa: quando avra' raggiunto il sessantesimo anno di
eta' e avra' di servizio effettivo per esempio 36 anni la pensione le verra'
calcolata con 40 anni ottenendo cosi' un aumento reale sulla pensione e non
dubbioso come lei dice! Lo stesso vale per la buonuscita.
>Sono una Direttrice Didattica con
un'età anagrafica di 44 anni compiuti. Sono entrata nei ruoli della scuola
dall'a.s. 1973/74 come insegnante di scuola materna e successivamente di
scuola elementare fino all'a.s. 1986/87 in cui sono stata immessa nel ruolo di
Direttore Didattico.
Dall'anno scolastico 1990/91 all'a.s. 1996/97 ( 7 anni) ho prestato servizio
all'estero in una sede riconosciuta come disagiata per 5 anni e 8 mesi. Per
questi anno ho richiesto regolarmente il riscatto per la supervalutazione che
però non mi è stato ancora notificato. Considerato il servizio all'estero e
data l'attuale normativa (che so bene nel tempo potrebbe cambiare
completamente) gradirei conoscere l'anno in cui avrò maturato il diritto alla
pensione.
Nel caso decidessi di dare le dimissioni volontarie dal servizio per motivi di
famiglia a che età potrò ricevere la pensione in rapporto ai contributi
versati in questi 27 anni di servizio?
Con l'occasione esprimo il più vivo ringraziamento per il prezioso servizio
di consulenza e di informazione da voi offerto.
>Lei vorrebbe sapere quando potra' pensionarsi con la
normativa attualmente vigente e quando potra' avere la pensione nel caso in
cui decidesse di lasciare il servizio oggi per poter conseguire la pensione in
data futura.
Rispondo nell'ordine:
1) la pensione di anzianita', avendo ora 28 anni e mesi 10 (servizio anni 27
piu' anni 1 e mesi 10 di supervalutazione per servizio prestato all'estero)
l'avrebbe potuta conseguire nell'anno 2006 perche' a quella data poteva
vantare 35 anni di contributi pero' avrebbe dovuto avere 57 anni d'eta'
anagrafica e non 51. Scartata questa ipotesi deve attendere l'anno 2011 per
maturare 40 anni di contributi per poter uscire con qualsiasi eta'.
2) nella seconda ipotesi, nel caso di dimissioni senza diritto a pensione
immediata, la pensione la puo' avere quando raggiungera' 60 anni di eta' cioe'
nel 2015.
>Data di nascita: 3 marzo 1945
Servizio: ininterrottamente dal 1° ottobre 1969, di cui 5 di preruolo. Al 31
agosto 2000, quindi, 30 anni e 11 mesi + 4 anni (riscatto Università).
Totale: 34 + 11 mesi e 55 anni d'età.
Chiedo se posso fare la domanda di pensione.
>La correggo sulla determinazione dell'anzianita'
pensionabile. Gli anni sono 35 e non 34 e 11 mesi. Per coloro che hanno
inziato il servizio il 1 ottobre l'anzianita' si determina fino al 30
settembre. Negli anni passati l'anno scolastico e' stato accorciato
forzatamente di un mese e cio' non puo' costituire un danno per l'interessato.
Per il resto tutto ok per l'uscita al 1-9-2000 se ha effettuato il riscatto
del servizio non di ruolo e del corso legale degli studi universitari. Auguri!
>Sono nato il 1° aprile del 1943,
sono docente tecno-pratico di ruolo ed insegno in un Istituto Professionale di
Stato; ho esercitato ed esercito, nelle ore extrascolastiche, con
l'autorizzazione del Preside, la libera professione prima di Geometra, oggi di
Architetto. Vorrei andarmene in pensione. Al riguardo le informazioni che ho
avuto non sono state particolarmente chiare.
Leggendo la Sua rubrica in Internet ho pensato di rivolgermi a Lei. La mia
carriera scolastica con la relativa situazione contributiva è esplicitata
nella seguente scheda (...).
Questa la mia situazione. Vorrei sapere da Lei
1. quando posso andare in pensione non chiedendo la ricongiunzione dei
contributi facoltativi e obbligatori per l'invalidità, la vecchiaia e i
superstiti versati alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore
dei Geometri con sede in 00184 Roma Via Cavour n. 179/A, per le seguenti
annualità 1967, 1968, 1969, 1970;
2. quando posso andare in pensione richiedendo la ricongiunzione dei
contributi facoltativi e obbligatori per l'invalidità, la vecchiaia e i
superstiti versati alla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore
dei Geometri con sede in 00184 Roma Via Cavour n. 179/A, per le seguenti
annualità 1967, 1968, 1969, 1970;
3. vorrei inoltre sapere se vengono valutati ai fini della pensione anche anni
coincidenti ma relativi ad attività effettiva, versati sempre alla predetta
cassa.
>Rispondo nell'ordine:
1) Se vuole tener conto del solo servizio prestato allo Stato, cioe' degli
anni 29 mesi 7 e gg 22, deve attendere il 35° anno di servizio, il requisito
dell'eta' lo ha raggiunto.
L'anzianita' contributiva di 35 anni la raggiunge il 31-8-2006 (riferita al
30-9-2006) pertanto potra' pensionarsi il 1-9-2006 . Le manca un mese e 8
giorni per potersi pensionare un anno prima. Le norme sul pensionamento
stabiliscono che il requisito contributivo e l'eta' anagrafica ai fini
dell'uscita sono sempre riferiti al 31 dicembre dell'anno di pensionamento.
2)Se vuole pensionarsi operando la ricongiunzione della legge 29 per gli anni
dal 1967 al 1970 allora l'anzianita' contributiva di 35 anni la raggiunge il
31-8-2002 pertanto puo' pensionarsi il 1-9-2002. Ovviamente sara' sottopopsto
al pagamento di un eventuale onere sul trasferimento di contributi da una
gestione previdenziale ad un' altra.
3) I servizi e i periodi coincidenti con altro servizio non sono validi per la
pensione.
A giudizio del sottoscritto le annualita' dal 1971 al 1978 e un eventuale
riscatto del corso legale degli studi universitari sono ininfluenti ai fini
della determinazione dell'anzianita' pensionabile.
>Mia madre ha 54 anni di cui 34 di servizio
come insegnante di scuola elementare. Siccome le è stata diagnosticata
un'ipertensione arteriosa vorrebbe sapere se questa puo' essere considerata
una causa di servizio al fine di richiedere la pensione privilegiata.
>Mi chiede di sapere se l'ipertensione arteriosa puo'
essere causata dal servizio al fine di poter beneficiare di una pensione
privilegiata. Questo io non lo so, e' bene che lo chieda ad un cardiologo
perche' e' l'unico specialista che possa esprimersi sullo stato patologico di
sua madre e sulla causa che l'ha determinato. Comunque sua madre puo'
conseguire una pensione d'anzianita' al raggiungimento del 35 anno di
servizio, cioe' al prossimo anno, avendo gia' i requisiti anagrafici.
>Nato il 6 luglio 1939 - ins. elem di
ruolo dal 1° ottobre 1959 - dir. did. di ruolo dal 1° aprile 1970 -
frequento il Corso per Dirigenti - penso di restare in servizio fino al 67°
anno di età (compresi i due anni di cui all'art. 16 del D.L. 503/92). In una
precedente faq l'acquisizione della dirigenza è stata definita "un
grande salto di qualità". Vorrei sapere in che rapporto l'aumento
economico stipendiale eventualmente connesso all'attribuzione della dirigenza,
interesserà, nel mio caso, la pensione e il tfr.
>La sua pensione e il suo trattamento di fine rapporto
al pari della dirigenza, avra', a decorrere dal 1-9-2001 "un grande salto
di qualita'". Come lei sa la pensione e il trattamento di fine rapporto
vengono calcolate con lo stipendio in godimento alla data di cessazione dal
servizio. Tanto piu' alto e' lo stipendio, tanto piu' alte sono la pensione e
la buonuscita.
>E' riscattabile il servizio
effettuato presso l'universita' come addetto alle esercitazioni pratiche?
L'ufficio pensioni del provveditorato agli studi di Ancona dice di no.
>L'ufficio pensioni del Provveditorato agli studi di
Ancona penso debba avere buone ragioni per affermare che il servizio prestato
presso l'universita' come addetto alle esercitazioni non possa essere ammesso
a riscatto. Io sono dell'avviso che se esiste un rapporto di lavoro con l'universita',
se ha regolarmente percepito la retribuzione, se sono stati versati agli enti
previdenziali i relativi contributi, il medesimo servizio possa essere ammesso
a riscatto. Sarei curioso di conoscere le motivazioni del Provveditorato per
non ammettere a riscatto il suddetto servizio.
>Docente di scuola elementare dal 1 ottobre
1976, senza pre-ruolo, età 51 anni, in base alla normativa vigente, quando
potrò andare in pensione?
>Il 1-9-2011.
>Sono insegnante elementare, entrata in ruolo
il 1 ottobre 1976 e non ho pre-ruolo. Sono nata nel 1948. Quando potrò andare
in pensione?
>Il 1-9-2008 quando maturera' il 60 anno di eta'.
>Sono un insegnante di scuola media
superiore al 31° anno di servizio: 5 di preruolo + 26 di ruolo.
Il primo anno (1969/70) fui pagato a partire da febbraio; quindi penso che per
maturare i 35 anni di contributi dovrò fare anche il prossimo anno di
servizio e chiedere il riscatto dei 4 anni universitari (la richiesta l'ho
presentata nel 1987). Quando farò la domanda di pensionamento (gennaio 2001)
avrò 56 anni. Vorrei sapere se gli anni di università si devono riscattare
obbligatoriamente tutti e quanto mi verrà a costare il riscatto.
>Reputo che lei ha avuto la nomina a tempo
indeterminato nell'anno 1969-70 con decorrenza giuridica dal 1-10-1969 ed
economica dalla data di assunzione in servizio cioe' da febbraio 1970. Se e'
cosi' lei puo' riscattare il periodo di non attivita' lavorativa compresa tra
la decorrenza giuridica e la decorrenza economica della nomina a tempo
indeterminato a norma dell'art. 142 del DPR n 1092/73.
Questa maggiore anzianita' contributiva le dara' la possibilita' di
pensionarsi il 1-9-2000 con anni 35 e 55 anni di eta' anagrafica ovviamente
riscattando il corso legale degli studi universitari. E' possibile il riscatto
parziale del corso legale degli studi universitari, in questo caso deve
ritardare il pensionamento di tanti anni di quanti non vuole riscattare.
Non siamo in grado di dirle quanto le costera' il riscatto, la nostra rubrica
non effettua calcoli.
>Sono un insegnante in pensione. Sulla
Buona Uscita mi hanno effettuato la trattenuta IRPEF: è legittima tale
trattenuta?
>Per l'INPDAP tale ritenuta e' leggittima e non ha mai
rinunciato ad applicarla.
Di diverso avviso sono la Suprema Corte di Cassazione e la Corte
Costituzionale che ne hanno dichiarato l'illeggittimita'. Per saperne di piu'
e' necessario fare ricorso agli organi di giustizia amministrativa ed
attendere il verdetto!
>Sono un insegnante di Scuola Media di I grado
sotto regime contrattuale di part-time al 50%, gentilmente vorrei sapere se
attualmente i contributi ai fini pensionistici sono considerati interi anche
per me. Se la risposta fosse negativa vorrei sapere se è possibile fare
versamenti contributivi personalizzati. Il mio contratto part-time scade nel
2000, per rescinderlo bisogna far domanda entro quale periodo e dove?
>Il servizio prestato con rapporto di lavoro a tempo
parziale è valutato per intero ai fini del raggiungimento dell'anzianità
necessaria per poter conseguire il trattamento di pensione. Varia pero' la
misura del trattamento che e' ragguagliabile all'effettiva prestazione di
servizio. Per quanto riguarda il recupero per intero dell'anzianita' part-time
mediante riscatto o in alternativa, la prosecuzione volontaria a norma
dell'art. 8 del decreto legislativo 16-9-1996 n 564 cio' e' possibile, bisogna
vedere, dopo aver esaminato piu' dettagliatamente il suo caso, se rientra
nella normativa teste' citata e se l'operazione e' conveniente dal punto di
vista economico.Non siamo in grado di informarla sulla data entro la quale
bisogna rescindere dal contratto a tempo parziale, la nostra rubrica si
interessa solo di pensioni.
>Sono un insegnate di scuola media
superiore . Ho iniziato la mia professione il 1° ottobre 1969 e alla fine del
corrente anno scolatico 1999-2000 avrò maturato 31 anni di servizio, o meglio
30 e 11 mesi, visto che dieci anni fa circa l'inizio delle lezioni è stato
anticipato da ottobre a settembre. Aggiungo di aver riscattato i quattro anni
di laurea. Quindi il mio servizio totale sarà di 34 e 11 mesi.
Chiedo tre cose: la prima è se possibile arrotondare da 11 mesi a 12 il
servizio (in questo caso raggiungerò 35 anni tondi tondi); la seconda è se,
in caso contrario - cioè se rimarrò con 34 anni e 11 mesi - potrò andare
ugualmente in pensione; la terza è se, essendo possibile andare in pensione,
di quanto sarò penalizzato.
>Il suo servizio all'1-9-2000 e' di anni 35 e non di
anni 34 e mesi 11 perche' per coloro che hanno iniziato il servizio il 1
ottobre l'anzianita' pensionabile si conta fino al 30 settembre. In ogni caso
il requisito contributivo e quello anagrafico devono essere raggiunti anche
virtualmente entro il 31 dicembre dell'anno di pensionamento.
Se ha l'eta' anagrafica di anni 54 entro il 31 dicembre 2000 puo' pensionarsi
senza penalizzazioni ma con una pensione ragguagliata all'anzianita' di anni
35.
>Le scrivo per conto di mia madre,
insegnante elementare collocata a riposo nell'anno 1984. Non sono molto
addentro alla questione e spero di essere sufficientemente chiara per poterle
esporle il problema. Mia madre, come altre insegnanti collocate a riposo in
quell'anno, è attualmente in attesa, da parte dell' INPDAP, della cosiddetta
'riliquidazione' vale a dire, da quello che ho capito dall'istanza
presentata," la riliquidazione dell'indennità di buonuscita a suo tempo
erogata sulla base del più elevato rateo di retribuzione spettante al momento
della collocazione a riposo in applicazione dei principi espressi dalla Corte
dei Conti (nell'istanza si cita il DPR 345/83 - IL DPR 209/87- la sentenza
della Sez.3° giurisdizionale n. 70512/93 e pronuncia del 2.12.1994.) Ora ci
si chiede: arriveranno mai questi soldi? Interpellati gli uffici competenti,
INPDAP di Milano, si dice che stanno già liquidando qualcuno, ex colleghi di
mia madre sostengono invece che questo soldi non arriveranno mai. Lei ha qualche
informazione in proposito?
>Se non vado errato la sentenza della 3 sezione
giurisdizionale n 70512/93 riconosce ai pensionati di quegli anni 1983-1984 il
beneficio di godere nella pensione di tutti gli aumenti contrattuali concessi
nel periodo di vigenza contrattuale.
L'indennita' di buonuscita e' fuori di questo beneficio in quanto che l'INPDAP
(ex ENPAS) riconosce , ai fini del calcolo della buonuscita, lo stipendio in
godimento alla data di collocamento a riposo e non anche degli altri aumenti
contrattuali concessi nel periodo di vigenza contrattuale.
>Sono un'insegnante elementare. Sono
nata il 27.4.46. Servizio: dal 1° ottobre 1973 a tutt'oggi senza soluzione di
continuità (un anno di preruolo, gli altri di ruolo ). In totale: anni 27.
Quando potrò andare in pensione?
>Il 1-9-2006 quando maturera' il 60° anno di eta'.
>Sono un insegnante di E.T. nato il
05.03.1941; nel mese di marzo, esattamente il 12.03.1999, tramite Scuola, ho
inviato tutta la documentazione richiesta dal Provveditorato agli Studi di
Roma per il pensionamento e la buonoscita. Nel mese di Luglio recatomi al
Provveditorato per avere notizie circa la mia posizione venivo a conoscenza
che l'addetta, non avendo nel fascicolo la domanda di riscatto del servizio
militare, non lo avrebbe conteggiato ai fini della buonuscita.Faccio presente
che avevo più volte inviato tale domanda, e nonostante questo ho rilasciato
una dichiarazione, in base alla legge "Bassanini", di aver richiesto
il riscatto del servizio militare. Per maggior sicurezza ho fatto inviare
dalla Scuola una dichiarazione del Preside con allegati copia della lettera di
trasmissione al Provveditorato della domanda e copia della stessa. Per maggior
sicurezza ho inviato, personalmente, con raccomandata AR, al Provveditorato la
stessa documentazione. Il Provveditorato ha ricevuto la mia raccomandata il
06.06.1999 come risulta dall' AR. Oggi ho ricevuto, per conoscenza, il
tabulato inviato dal Provveditorato all'INPDAP dal quale non risulta
conteggiato il servizio militare.
Cosa devo fare?
>Il modello PL1 che il Provveditorato invia all'INPDAP
effettivamente non e' di facile lettura. Ai non addetti ai lavori sembra che
siano stati comunicati all'INPDAP solo periodi di servizio prestati con
iscrizione al Fondo Opera Previdenza perche' sono chiaramente indicati sulla
prima pagina ed addirittura quantificati in anni, mesi e giorni. Ma non e'
cosi'. Per i servizi che devono essere conteggiati e riscattati
contestualmente alla liquidazione il Provveditore trasmette allegato al
modello PL1 il modello PR1 dove sono elencati i servizi e periodi da ammettere
a riscatto. Nel suo caso il servizio militare sara' certamente elencato nel
mod. PR1, ma lei non puo' accorgersene perche' non ne e' in possesso. Comunque
si accerti presso l'INPDAP della inclusione del suo servizio militare sul
modello PR1.
>Sono insegnante di Ruolo nella scuola
media di anni 49, ed ho intenzione di dimettermi a Giugno 002 quando avrò 52
anni di età e 33 di contributi. So che dovrò aspettare la pensione di
vecchiaia, e chiedo: a quanto ammonterà tale pensione? quando prenderei la
liquidazione e a quanto ammonterebbe all'incirca?
>Se ha deciso cosi' deve aspettare la pensione di
vecchiaia nel 2010 o nel 2015 a seconda che si tratti di una insegnante o di
un insegnante. La buonuscita, invece, le verra' calcolata all'atto della
cessazione dal servizio. Non le possiamo quantificare ne' la pensione ne' la
buonuscita perche' la nostra rubrica non esegue calcoli.
>Insegno strumento nelle scuole medie
ad indirizzo musicale dal '91 con nomine prima annuali, poi a tempo
determinato fino al 30 giugno. Ora si prospetta per me l'immissione in ruolo,
e inizio a pensare ad una materia, quella del trattamento pensionistico, su
cui non sono molto esperto, perciò mi scuso per la mia grossolanità.
Vorrei sapere:
-avendo avuto per alcuni anni degli spezzoni di cattedra, i contributi
pensionistici che ho versato sono proporzionali alle ore di insegnamento?
-quanto valgono, ai fini dell'anzianità contributiva, le nomine annuali e a
tempo determinato fino al termine delle attività didattiche?
-possono essere riscattati alcuni anni di Conservatorio, che mi sono stati
necessari per l'acquisizione del titolo di studio relativo al mio
insegnamento?
-infine, è stato istituito per caso un fondo pensionistico per la categoria
docente nelle scuole?
>Rispondo nell'ordine:
1) I contributi versati sono realmente proporzionali alle ore di insegnamento.
2) Quanto valgono ai fini dell'anzianita' contributiva le nomine annuali e a
tempo determinato, e' un po' presto per stabilirlo, perche' lei sicuramente
conseguira' una pensione con il sistema contributivo e il valore dei
contributi si determinera' al momento del pensionamento.
3) Se il diploma del Conservatorio e' assimilato al diploma di laurea o alle
cosiddette lauree brevi e' ammesso al riscatto ( vedi deliberazione della
Corte dei Conti n 1054 del 27-3-1980)
>Sono un collaboratore scolastico,
nato il 5.1.1935. All'1.9.1999 ho la seguente anzianità di servizio:
- servizio riscattato ai sensi della legge 29: anni 14 mesi 7 gg. 0
- servizio prestato in qualità di collab. scolastico: anni 22 mesi 9 gg.12
Totale anzianità all'1.9.1999: anni 37 mesi 4 gg. 12
Il mio problema è questo:mi conviene andare in pensione l'1.9.2000 o mi
conviene chiedere due anni di proroga per raggiungere i 40 anni di anzianità?
>Se vuole pensionarsi il 1-9-2000 avra' una pensione
ragguagliata ad anni 38, se vuole pensionarsi il 1-9-2002 avra' una pensione
ragguagliata a 40 anni. Prevale il desiderio di lasciare subito il servizio o
conseguire una pensione piu' ricca? Faccia lei!
>Sono un insegnante di ruolo,
desiderei conoscere quali requisiti servono per poter far richiesta di
dimissioni anticipate e volontarie dal servizio, garantendosi adeguato
trattamento previdenziale, secondo vigente normativa.
>Per poter conseguire una pensione di anzianita' al
1-9-2000 e' necessario essere in possesso di 54 anni di eta' anagrafica e 35
anni di contributi. I requisiti anagrafici e contributivi devono essere
posseduti, anche virtualmente, entro il 31-12-2000.
>Nell'anno scolastico 1976-77 prestai
i seguenti servizi pre-ruolo con orario-cattedra, in qualità di supplente
temporanea:
dal 13-11-76 al 22-11-76; dal 15-12-76 al 20-12-76; dal 7-1-77 al 15-1-77; dal
20-1-77 al 29-1-77; dal 31-1-77 al 7-2-77; dal 9-2-77 al 16-2-77; dal18-2-77
la 25-2-77; dal 28-2-77 al 3-3-77; dal 5-3-77 al 30-6-77
Vorrei sapere: come valutare (in numero di giorni) il servizio prestato dal
5-3-77 al 30-6-77, in quanto effettuato in una scuola "speciale",
l'Istituto di Riabilitazione "S.Stefano", sezione staccata della
Scuola Media Statale "R.Sanzio" di Porto Potenza Picena (MC);
come valutare il servizio dell'intero anno scolastico (1 anno o no?);
se sia legittimo che per quell'anno scolastico io non sia stata retribuita per
il periodo estivo pur avendo effettuato 180 giorni di servizio ed avendo
partecipato alle operazioni d'esame e di scrutinio finale.
>I periodi validi per la pensione sono quelli
retribuiti. Se e' stata retribuita per tutti i periodi segnati nell'anno
scolastico 1976-77 le sono validi per la pensione e per la buonuscita mesi 6.
>Il personale appartenente a classi di concorso
con esubero a livello provinciale, può presentare domanda di dimissioni
legata a tale motivazione. Per poter conseguire il trattamento di quiescenza,
qual'è la contribuzione minima richiesta in tal caso?
>Il personale appartenente a classi di concorso con
esubero a livello provinciale si applica la normativa esistente anteriormente
al 1-1-1998, cioe' l'art.1 comma 27 lettera a) e b) della legge 8-8-1995 n
335.
Poiche' il quesito non ci fornisce i requisiti anagrafici e contributivi e'
impossibile dare una risposta.
>La docente di ED.TECNICA cui facevo
riferimento, è nata il 24.03.1952 e al 31.8.2000 ha un'anzianità
contributiva complessiva di aa.29. Ha qualche speranza di poter andare in
pensione ?
>Gli insegnanti appartenenti a classi di concorso in
esubero possono uscire con le regole stabilite dalla legge 335. I requisiti
sono segnati nella tab.B allegata all'art. 1 c. 26 la quale indica in anni 54
per le uscite dell'anno 2000. Per gli interessati che, invece, non hanno il
requisito dell'eta' si applica la tab. C allegata all'art. 1 c. 27 la quale
permette il pensionamento al raggiungimento al 31 anni di servizio per coloro
che al 31-12-1995 avevano un'anzianita' compresa tra i 22 e i 25 anni di
contribuzione.
Se non sbaglio la docente di cui al presente quesito non si trova in nessuna
di queste due condizioni in quanto non ha al 31-12-2000 ne' l'eta' di 54 anni
ne' l'anzianita' contributiva di 31 anni.
>Docente di educazione tecnica in
provincia di Caserta, 55 anni, ha svolto la seguente attività utile a
pensione:
- Servizio di ruolo con decorrenza giuridica ed economica dall'1/10/1974;
- Servizio non di ruolo di insegnamento con nomina a tempo indeterminato dal
16/12/71 al 30/9/74;
- Servizio militare dal 9/10/64 al 18/12/65;
- Servizio di magazziniere non di ruolo con nomina a tempo indeterminato dal
15/5/67 al 9/11/70 in un Istituto Professionale di Stato per l'Industria e
l'Artigianato;
- Servizio di magazziniere di ruolo dal 10/11/1970 al 15/12/1971.
Con il compimento dell'anno scolastico in corso dovrebbe aver maturato
complessivamente 34 anni, 6 mesi, 27 giorni di servizio.
Chiede se può fare domanda di pensione da quest'anno, considerando che
insegna una disciplina appartenente a classi di concorso in esubero, e la
percentuale di penalizzazione che gli verrebbe applicata. Infine se può
essere gentile da riferirmi quali sono i servizi utili effettuati senza
riscatto, e quali i servizi non di ruolo riscattabili. Al momento del
passaggio di ruolo ho chiesto il riscatto e la ricongiunzione dei servizi
precedenti, ma non ho avuto fino ad oggi nessuna comunicazione al riguardo.
>Pensionandosi il 1-9-2000 con anni 34 mesi 6 e giorni
27 le verra' applicata la personalizzazione dell'1% perche' appartiene a
classi di concorso in esubero. Se sono esatti i dati comunicatomi non avrebbe
servizio da riscattare, solo quello militare, gli altri servizi con incarico a
tempo indeterminato sono utili "ex se" La risposta su quello che ha
chiesto le verra' notificata dopo la domanda di dimissioni.
>Ho prestato servizio in qualità di
insegnante elementare presso la direzione didattica con sede a
Lussemburgo presso l'Ambasciata d'Italia dall'1.1.71 al 30.9.75, a quel tempo
la gestione era affidata al Cafli un ente diretta emanazione del ministero
degli Esteri attualmente commissariato; all'atto della richiesta di pensione
mi vengono riconosciuti solo gli anni dal 1972 perché da quell'anno mi è
stato dato direttamente l'incarico dal Ministero degli Esteri.
Tuttavia ho un attestato della direzione didattica del Lussemburgo in cui è
scritto "il servizio prestato nei doposcuola italiani dà diritto ad una
qualifica annuale valida a tutti gli effetti in Italia".
Come devo comportarmi?
>Reputo che il provveditorato abbia avuto buoni motivi
per riconoscere gli anni dal 1972 in poi e non dal 1971 in poi perche' solo da
quella data ha intrapreso un rapporto di lavoro con regolare incarico da parte
del Ministero degli Esteri.
Non mi ha detto chi lo ha nominato incaricato nell'anno 1971 e se ha fatto
richiesta di valutazione per quell'anno. Chieda chiarimenti al Provveditorato.
>Sono una insegnante elementare e nel
2000 compio 65 anni. Il mio servizio al 30/09/00 è di 28 anni di ruolo e 6
anni e 4 mesi di pre-ruolo tutti riscattati.La mia situazione retributiva al
30/11/99 è la seguente: classe 35 stipendio annuo £31.280.000, indennità
integrativa speciale £ 1.030.111 mensile ass. da contrib. integrativo scuola
£ 96.000 mensile.Quale liquidazione mi aspetta e quale sarà la mia pensione
mensile?
Mi conviene chiedere la riconferma per un anno in modo da avere 35 anni di
servizio?
>Fino a 40 anni di contributi la pensione aumenta
sempre. La convenienza a restare o lasciare deve essere valutata solo da lei a
secondo se vuole una pensione piu' sostanziosa o meno. Per quanto riguarda
l'ammontare della liquidazione e della pensione la informiamo che la nostra
rubrica non effettua calcoli.
>Salve, sono un professore
universitario di 35 anni. Sto cercando di capire se mi convengano riscattare
gli anni di laurea ai fini della buonuscita. Presentai domanda quando ero
ancora ricercatore e mi hanno chiesto poco più di 8 milioni (rateizzati).
Sono *totalmente* ignorante di queste problematiche, ma la mia impressione è
questa: investendo adesso 8 milioni per mio conto, al momento di riscuotere la
buonuscita questi avranno reso di più che non consegnandoli adesso allo
stato. Che ne pensa?
Ho visto nella FAQ (1) una risposta ad un quesito simile che non mi è molto
chiara: (...)
Cosa intende per "doppio calcolo"? Inoltre, cosa intende per
"guadagno e perdita di modesta entità"? Forse che il riscatto della
buonuscita, anche quando è conveniente, lo è di poco?
>Incomincerei a commentare il quesito di
quell'insegnante elementare di 63 anni che intende pensionarsi nell'anno 2000
perche' indirettamente trovera' la risposta ai dubbi che le sono sorti.
L'insegnante in oggetto deve pagare il contributo di riscatto nell'anno 1999
per godere dei benifici nell'anno 2000.Poiche' tutti gli elementi che si
prendono come base per il calcolo del contributo di riscatto sono quasi uguali
agli elementi che si prendono come base per il calcolo della buonuscita,
l'insegnante guadagnera' poco: la differenza tra questi due calcoli quasi
uguali. Se poi per effetto di arrotondamento di anzianita' nel calcolo dell'anzianita'
per la buonuscita si perde parte dell'anzianita' riscattata (3 o 4mesi) allora
e' evidente che il beneficio che si dava per scontato non esiste piu' perche'
si perde anzianita' riscattata e pagata.
Facendo il doppio calcolo della buonuscita con l'anzianita' senza il riscatto
e con l'anzianita'con gli anni riscattati (sottraendo il contributo di
riscatto) si determina esattamente se l'operazione e' conveniente o meno.
Spero di essere stato chiaro.
Ora veniamo al suo caso che e' diametralmente opposto al caso dell'insegnante
in oggetto. Lei ha 35 anni e ne deve ancora per altri 30 prima di godersi il
meritato riposo. Oggi paga il contributo di riscatto con lo stipendio di oggi.
Fra 30 anni riscuotera' una buonuscita calcolata con lo stipendio in godimento
fra 30 anni. Ogni commento e' superfluo!
>Non sono mai riuscito a capire se gli
anni passati nelle isole minori contano il doppio oppure no. Più
precisamente: Ho insegnato tre anni al liceo scientifico di Lipari. Questi tre
anni mi contano il doppio per es. per le graduatorie, per i trasferiemnti ecc.
La domanda: contano il doppio anche ai fini pensionistici? Qual è la legge
che ha istituito il trattamento di favore in questione rispetto
all'insegnamento nelle isole minori?
>Nei casi di maggiorazione di servizi ai fini della
pensione non sono compresi i servizi prestati nelle isole minori.
>Sono un'insegnante di Scuola Media
Superiore che ha maturato al 31/12/2000 un'anzianità contributiva di anni 30.
Essendo la mia classe di concorso A076 (Trattamento Testi e Dati) in esubero,
in base alla Legge 335/95 art.1 comma 27 lettera b, potrò andare al
01/09/2000 in pensione (indipendentemente dall'età anagrafica)?
>Nei suoi riguardi dovrebbe essere applicata la
tabella C allegata all'art. 1 c. 27. Se realmente ha 30 anni di servizio al
31-12-2000, alla data del 31-12-1995 aveva 25 anni di servizio ed e' ammesso
il pensionamento al raggiungimento del 31 anno di servizio, cioe' al 1-9-2001
ovviamente con la penalizzazione dell'11% e se nel 2001 ci sara' ancora la
possibilita' di uscita per le classi in esubero.
>Desidero andare in pensione ma non
riesco ad avere informazioni sufficienti in merito:
al riscatto dei cinque anni del corso di laurea in Architettura?
alle limitazioni dell'età anagrafica o degli anni di servizio per le
categorie in esubero come Educazione Tecnica?
all'ammontare netto della pensione considerando di avere o 24 anni di servizio
o 24+5 (università) = 29 ?
Dati anagrafici e di servizio. Nato il 10/09/1950. Incaricato a tempo
inderminato A.Sc. 76/77. Servizio di leva dal 24/08/77 al 09/08/98. In ruolo
dal 10/09/78. Anzianità al 31/12/95 19 anni 3 mesi 20 giorni , trattamento
economico alla stessa data £ 24.616.548. Anzianità al 31/08/2000 24 anni.
Inquadramento attuale retributivo- Docente scuola media, classe 21 e stipendio
annuo lordo £ 30.277.000 - Iscritto all'Università nell'anno accademico
1970/71 e laurea il 8/04/94. (Durata del corso di laurea =5 anni). Dal 1970
all'inizio anno scolastico 1976/77 nessun contributo per la pensione.
>Rispondo nell'ordine:
Il riscatto della durata legale del corso di laurea puo' essere chiesto a
norma dell'art. 13 del T.U. 1092/73 nell'ipotesi che il diploma di laurea sia
stato richiesto come condizione necessaria per l'ammissione in servizio.
Negli altri casi il riscatto puo' essere chiesto a norma del D.L. 184 del
30-4-1977.
Per quanto riguarda il pensionamento penso che lei non abbia i requisiti per
uscire in quanto non si trova nelle condizioni della tab. B. allegata all'art.
1 c. 26 legge 335 per mancanza dei requisiti di eta', 54 anni al 31-12-2000,
ne' si trova nelle condizioni della tabella C allegata all'art. 1c. 27 legge
335 perche' avendo al 31-12-1995 19 anni di servizio potrebbe uscire quando
avra' 32 anni di contribuzione, lei invece al 31-12-2000 ne avra' solo 24, le
mancherebbero almeno 8 per uscire. Le cose non miglioreranno anche
nell'ipotesi del riscatto del corso di laurea, c'e' sempre l'impossibilita' di
uscire.
Per quanto riguarda il terzo punto siamo spiacenti di dire che la nostra
rubrica non esegue calcoli.