FAQ/5
Consulenza Pensionistica On Line
>Chiederei cortesemente alcune
informazioni riguardanti il part time nella scuola (mia moglie è
insegnante elementare).
In particolare:
* che differenze vi sono, dal punto di vista pensionistico e della
fruizione delle ferie annuali, tra part time orizzontale e verticale?
* è possibile effettuare dei versamenti volontari per migliorare il
trattamento pensionistico che inevitabilmente sarà decurtato per effetto
della minore attività lavorativa ( in caso affermativo sono
consigliabili?).
>L'art. 8 del DL 16-9-1996, n 564 e la circolare
applicativa del Ministero della P.I. 14-2-1997, n 9 non fanno alcuna
differenzazione tra contratti di lavoro a tempo parziale di tipo verticale
o ciclico ai fini previdenziali. I periodi successivi al 31 dicembre 1996
di non effettuazione lavorativa possono essere riscattati mediante il
versamento della riserva matematica, secondo le modalita' di cui all'art.
13 della legge 12-8-1962 n 1338 e successive modificazioni ed
integrazioni. In alternativa e con le modalita' della legge 18-2-1983, n
47 i periodi di non effettuazione lavorativa, a richiesta degli
interessati, possono essere coperti da contribuzione assicurativa mediante
prosecuzione volontaria. Le modalita' sono indicate nella circolare del
MPI 14-2-1997 n 2.
>Sono un'insegnante di 50 anni
appartenente ad una classe di concorso in esubero con 30 anni di
anzianità contributiva.
Gradirei sapere se ho la possibilità di pensionarmi per anzianità e nel
caso affermativo quali termini sono previsti per la presentazione della
domanda.
>Per le classi in esubero il Ministero, di norma,
invia una apposita circolare. Comunque per essere sempre nei termini, la
presenti entro il 1 marzo p. v. con riserva di ripresentare un'altra nei
termini che stabilira' il Ministero.
>Sono una insegnante di scuola
elementare con dieci anni di ruolo e sette di preruolo.Vorrei sapere se mi
conviene fare la ricongiunzione contributiva e quanto mi verrebbe a
costare.Inoltre le chiedo se è prevista qualche agevolazione ai fini
pensionistici per gli invalidi civili.
>La ricongiunzione e' sempre bene chiederla, se
accettarla e' un problema che dovra' risolvere al momento del
pensionamento. Non siamo in grado di dire quanto dovrebbe pagare per
contributi perche' questa rubrica non esegue calcoli. Non conosco
particolari agevolazioni per gli invalidi civili.
>Sono nata il 04-07-47. Ho cominciato a
insegnare con una supplenza alla scuola media iniziata il 13-10-70 e
interrotta il 06-11-70 per un incarico a tempo indeterminato al superiore.
Da allora ho insegnato ininterrottamente al superiore. Sono entrata in
ruolo nel '74, ho riscattato gli anni di laurea ai fini della buonuscita e
della pensione. Vorrei sapere:
1) quando potrò andare in pensione;
2) se il fatto che la mia prima nomina non decorra dall' 1 ottobre può
pregiudicare in qualche modo la mia anzianità di servizio ed in caso
affermativo se posso riscattare i giorni mancanti.
>Se l'incarico a tempo indeterminato ha decorrenza
dal 1-10-1970 puo' riscattare a norma del DPR 1092/73 il periodo di non
attivita' lavorativa compresa tra la decorrenza giuridica e la decorrenza
economica, nel suo caso dal 1-10-1970 al 12-10-1970. Puo' andare in
pensione nell'anno 2002 perche' in quell'anno avra' 35 anni di contributi
e 55 anni di eta', quanti ne richiede la legge tuttora operante.
>Mi rivolgo a Lei perché ho tanti
dubbi,essendo la scadenza imminente di presentazione della revoca o della
conferma delle dimissioni.
La prima domanda di dimissioni la feci in data 23/05/1997 a norma del
Decreto Ministeriale n. 495 del 30/12/1998, e successive modifiche
-domanda di revoca di pensione del 07/02/1998 prot. 652;
-domanda di conferma pensione con raccomandata n. 1568 del 16/06/1998
protocollata alla scuola di appartenenza 2225/f.p. il 15/06/98;
-domanda di dimissioni trasmessavi con raccomandata n. 566 in data
04/03/1999;
-revoca domanda dimissioni con raccomandata n. 1240 del 27/04/1999
Come si evince dagli allegati ho una contribuzione complessiva di:
- 33 anni ai fini giuridici ed economici
- nella mia graduatoria ci sono soprannumerari classe 032/C
-ho 55 anni
-vorrei raggiungere i 35 anni per non subire la decurtazione del 3%
chiedo
La legge delle dimissioni dei soprannumerari fin quando è valida?
Potrò andare in pensione a 35 anni (cioè fra due anni) avendo un’età
di 57 anni?
Mi conviene pagare la ricongiunzione del periodo di disoccupazione?
>1) La legge delle dimissioni dei soprannumerari e' valida fino
all'anno 2000 se non ci saranno proroghe.
2)Potra' andare in pensione tra due anni se ci saranno le norme attuali
3) Se vuole avere tra due anni 35 anni di contributi deve pagare il
contributo per il riscatto della disoccupazione.
Se non lo paga non puo' uscire perche' non raggiunge il minimo
contributivo per l'uscita. Prima di prendere una decisione in un senso o
nell'altro legga attentamente il cedolino dello stipendio e si ricordi che
non e' consigliabile uscire alla vigilia di un passaggio di classe.
>Sono un insegnante di Scuola
media superiore con 56 anni di età e 37 di contributi che maturerò in
quest'anno scolastico 1999/2000. Ho intenzione di presentare entro il 1°
marzo le dimissioni volontarie dal servizio (pensione di anzianità) e
chiedere contestualmente il part-time. Vorrei cortesemente una risposta ai
seguenti quesiti:
1) Se entro i sessanta giorni, per qualsiasi motivo, non mi venisse
concesso il part-time andrei comunque in pensione al 1 settembre 2000? O
si può revocare il tutto?
2) Una volta accettato il part-time, in che posizione giuridica mi
troverò?
Pensionato a tutti gli effetti (anche se con deroga al divieto di cumulo
tra pensione e reddito da lavoro) e quindi non più soggetto alle forse
imminenti modifiche del sistema previdenziale?
3) Per la parte riguardante la permanenza in servizio (presumo 10 ore),
usufruirò della progressione della carriera (scatti, gradoni, aumenti,
ecc.)?
>1) Essendo la normativa teste' citata in continua
evoluzione nel tempo e' bene consultare i funzionari del Provveditorato
anche perche' le scadenze possono anche non essere quelle stabilite lo
scorso anno.
Tutto cio' che ella chiede, con molta probabilita', sara' contenuto nella
circolare provveditoriale che dovrebbe giungere nella sua scuola il piu'
presto possibile.
2) Una volta pensionata ed accettato il part time, percepira' una
retribuzione rapportata al tempo parziale. Alla fine di ogni anno il
cumulo tra retribuzione e pensione non puo' superare la
retribuzionecorrisposta al personale a tempo pieno. Per questo motivi ogni
anno si procedera' al relativo conguaglio. Una volta scaduto il rapporto
di lavoro a tempo parziale si procede alla rideterminazione del
trattamento di pensione sulla base dell'intera anzianita' contributiva
maturata compresa quella relativa al periodo prestato a tempo parziale.
Per quest'ultima operazione, ovviamente, dovrebbero essere rispettate le
vecchie regole. Dira' qualcosa di diverso una eventuale revisione del
sistema pensionistico?
3) Non possiamo rispondere al terzo quesito perche' la domanda non e'
pertinente all'oggetto della nostra rubrica.
>Sono un insegnante di 57 anni con
anzianità di 34 anni. Avendo fatto richiesta di dimissioni nel giugno '97
per l'anno 1998 e soggetto al blocco, ho ricevuto in data odierna
comunicazione che le mie dimissioni decorreranno dal settembre 2000.
Non appartenendo ad una classe in esubero volevo chiedere il part-time
insieme alla pensione.
La risposta negativa che ho avuto dal Provveditorato di Verona non mi è
parsa molto convicente.
Mi sembra che la legge dica che per essere ammessi al part-time occorrano
i requisiti di pensionabilità.
Se le mie dimissioni sono accettate non significa che i requisiti ci sono?
>Il Provveditorato agli Studi di Verona ha piena
ragione nel rigettarle la domanda di part-time perche' lei non ha i
requisiti di legge per poter beneficiare del tempo parziale. Il personale
che cessa dal servizio dal 1-9-1998 deve avere tra gli altri requisiti
anche l'anzianita' contributiva prevista dalla tabella D annessa alla
legge n 449 del 27-12-1997 cioe' deve possedere 35 anni di contribuzione
congiuntamente a 54 anni di eta' anagrafica. Come vede le manca un anno di
contribuzione.
>Un mio collega di educazione
artistica con 35 anni di servizio si chiede se "è conveniente "
anzichè andare in pensione, rimanere in servizio con il part-time. Non so
se i dati sono sufficienti in quanto io, abbastanza lontana dall'età
della pensione, sono a digiuno dell'argomento.
Sarei molto lieta di avere una vostra risposta.
Complimenti per il vostro sito davvero chiaro, semplice da consultare e
completo.
>Nei casi come quelli citati nel presente quesito
e' mplto difficile dare una risposta perche' intervengono motivi di
carattere personale che sono propri di ogni soggetto. Ovviamente ci sono
lati positivi ma ci sono anche lati negativi. Questi motivi non si possono
chiarire attraverso un quesito.
>In merito alla richiesta dello snals di
verificare la possibilità di dare agli appartenenti alle
"finestre" che lo desiderassero, la facoltà di richiedere di
prorogare il pensionamento previsto per il 1/09/2000 al 1/09/200, avete
informazioni aggiornate?
Ci sarà la possibilità di presentare tale domanda anche dopo il
1/3/2000, termine utile per la revoca delle domande di pensionamento?
In attesa della risposta conviene cautelarsi con una domanda di proroga
prima della scadenza dei termini?
>Gli appartenenti alle finestre di uscita
dovrebbero solo attenersi alle disposizioni ministeriali che sono le
uniche che regolano le uscite. Per quel che mi risulta entro il 1 marzo pv
gli interesssati devono presentare domanda di pensionamento o di revoca di
una domanda gia' presentata. Non so dare altre informazioni che non siano
contenute nella circolare ministeriale sui pensionamenti.
>1) Le domande di pensione per
classi in esubero scadono e si revocano il 1° Marzo 2000?
2) Verrà ripetuto anche quest' anno a luglio il D.M per la pensione per
l'esubero?
3) Si potrà fare domanda di pensione per classi in esubero anche il
prossimo anno?
Le sarei grato se potesse rispondere a questi quesiti visto che devo
prendere la decisione di andare in pensione o no.
Le preciso che ho 34 anni di servizio e 53 anni di età al prossimo 8
marzo.
>1) Lo scorso anno e' stata emanata una circolare
che regolamentava il pensionamento per le classi in esubero. Sara' lo
stesso anche quest'anno?
Per non sbagliare faccia la domanda entro il 1 marzo p.v. con riserva di
ripresentare un'altra se sara' emanata la circolare per le classi in
esubero.
2) Per le classi in esubero sono state previste tre uscite:
1998-1999-2000.
Saranno prorogate le uscite anche per il 2001 in poi?
>Nell'anno scolastico 1965/66, mio primo di
insegnamento, io ebbi una supplenza temporanea, che iniziò in dicembre
'65, con una settimana, e proseguì, nella stessa classe, dal 3 gennaio
'66 (quell'anno le vacanze di Natale finirono prima) fino agli esami di
riparazione di settembre.
L'ufficio pensioni del mio Provveditorato mi ha chiesto la certificazione
precisa di questo anno, che io ho prodotto,dicendo che in questo modo lo
avrei recuperato. Tenga presente pure che io mi sono laureata il 21
febbraio 1966, quindi a supplenza già iniziata; ora qualche collega mi
dice che probabilmente non posso contare quest'anno negli anni di
servizio; lei che ne pensa?
Fino al dicembre 2001 usufruisco della VI classe di stipendio, secondo
l'indicazione del cedolino.
>Nel calcolo dell'anzianita' contributiva si
contano i periodi per i quali l'interessato ha avuto la retribuzione. Per
la supplenza fatta nell'anno 1965-66 le contano per la pensione tutti i
periodi per i quali ha avuto lo stipendio. Per quanto riguarda poi i
periodi coincidenti tra il riscatto della laurea e la supplenza si conta
un solo periodo. Nel suo caso le conviene riscattare non tutti gli anni
universitari ma solo quelli fino al giorno prima della prima supplenza.
>Sono un'insegnante di Lingua
Inglese con 33 anni di servizio di ruolo nella Scuola Media di 1° grado.
Sono stata in malattia ininterrottamente dal 24 Febbraio 1999 al 4
febbraio 2000 allorquando, sottoposta a visita medica collegiale presso
l'Ospedale Militare di Messina, dietro mia richiesta di dimissioni per
inabilità, sono stata riconosciuta assolutamente e permanentemente
inidonea a svolgere qualsiasi mansione e, conseguentemente, messa in
pensione.
Quesito: ho diritto alla retribuzione delle ferie non godute nel periodo
della mia malattia dal 24.2.99 al 4.2.2000?
>Il godimento delle ferie e' un diritto
irrinunciabile. L'interessato lo deve chiedere e l'amministrazione lo deve
concedere nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge. Nel suo caso non e'
possibile goderle in altro periodo percio' ha diritto a chiederne il
pagamento. La materia e' regolata dall'art. 19 comma 15 del contratto
4-8-1995. La domanda deve essere indirizzata al Preside il quale sulla
scorta degli atti d'ufficio procede alla stesura di un decreto che deve
essere sottoposto al visto di regolarita' da parte della Ragioneria
Provinciale dello Stato di appartenenza.Il decreto dopo la registrazione
viene inviato alla Direzione provinciale del Tesoro competente per la
relativa liquidazione.
>Sono un docente a tempo indeterminato che
al termine di quest'anno scolastico 1999-2000 avrà 30 anni di servizio e
53 anni di età. Non ho provveduto a riscattare i quattro anni per il
conseguimento della laurea.
Si chiede:
1) quando potrò andare in servizio riscattando il periodo universitario?
2) quanto mi costerà il riscatto?
3) è possibile operare il riscatto contesualmente alla messa in pensione
operando una compensazione sulla buonauscita?
>Sulla scorta delle notizie comunicatomi puo'
andare in pensione il 1-9-2002 perche' solo allora avra' raggiunto i
requisiti di legge. Non e' possibile operare compensazione tra contributo
di riscatto per la laurea e indennita' di buonuscita perche' sono
interessati organi istituzionali diversi. Cio' non toglie che puo' pagare
il contributo di riscatto in unica soluzione utilizzando, eventualmente ,
la buonuscita. Sarebbe la stessa cosa.
Per quanto riguarda l'ammontare del contributo di riscatto, siamo
spiacenti di non poterla accontentare, la nostra rubrica non esegue
calcoli.
>Sono un'insegnate di francese in
servizio presso una scuola media della prov. di Cagliari. Questo anno
compirò 49 anni e al 31/12/2000 avrò 29 anni 11 mesi di servizio.
Poiché appartengo ad una classe di concorso in esubero, al Provveditorato
di Cagliari, mi è stato consigliato di inoltrare domanda di quiescenza.
Siccome, sempre al Provveditorato, ho avuto risposte discordanti da altri
impiegati, gradirei avere una risposta certa.
>Gli appartenenti alle classi in esubero possono
pensionarsi con la normativa di cui alla legge 8-8-1995 n 335 Nei suoi
riguardi dovrebbe essere applicata la tabella C allegata all'art 1 comma
27.
Ella avendo alla data del 31-12-1995 un'anzianita' compresa tra 22 e 25
anni ha diritto al pensionamento quando avra' raggiunto 31 anni di
servizio e con penalizzazioni fino a 37 anni. Pero' alla data del 1-9-2000
ha solo 29 anni quindi non potrebbe conseguire la pensione. Comunque
presenti la domanda, male che vada, se la vedra' restituita con le
motivazioni!
>E' vero che esiste una recentissima
normativa, che prevede il riscatto automatico degli anni del corso di
laurea?
Il problema è rilevantissimo sotto il profilo del riflesso economico del
diritto (pagare o meno circa £50.000.000).
>Quello che mi ha scritto e' vero. Quanto deve
pagare non lo so. Preciso che il riscatto non e' automatico perche' va
chiesto ma puo' essere anche rinunciato se il contributo e' molto alto.
Tenga conto che il 19% del contributo e' rimborsabile attraverso la
dichiarazione dei redditi mod. 730.
>Sono un insegnante di ed.fisica
di ruolo nella scuola media. Ho chiesto l'invalidità per una patologia
dove è prevista.Non so che percentuale mi riconosceranno,ma credo che
tale riconoscimento mi potrà essere utile per la pensione
anticipata,comunque qualche privilegio mi verrà riconosciuto.Gradirei
qualche informazione più precisa,anche perché mi sottoporrò alla visita
medica collegiale solo nel caso ne tragga benefici che migliorino la
qualità della vita.E' chiaro che non mi aspetto economicamente nulla, dal
momento che percepisco uno stipendio, ma vi chiedo: di quali benefici
godrò realmente?
Ho 27 anni di servizio, più i tre dell'I.S.E.F dei quali ho chiesto il
riscatto, totale 30 anni.
In una circolare ho letto che coloro che appartengano a classi di concorso
in esubero, possono andare in pensione con 29 anni e 11 mesi di servizio,
con una riduzione del 13% dello stipendio.
>Non e' stata molto chiara nel comunicarmi di aver
chiesto l'invalidita' perche' non so se ha chiesto la dispensa dal
servizio per malattia o per l'invalidita' permanente ed assoluta a
qualsiasi lavoro proficuo a norma della legge 335 art. 2 comma 12. Il
vantaggio della prima si esaurisce nella possibilita' di uscire senza
penalizzazioni, mentre con la seconda le viene offerta la possibilita' di
uscire e di aver diritto ad una pensione con l'anzianita' che avrebbe
raggiunto al momento di beneficiare della pensione di vecchiaia. Per
quanto riguarda infine i benefici che vengono offerti agli insegnanti che
appartengono a classi in esubero essi sono meno vantaggiosi.
Puo' immaginare quale pensione le verrebbe liquidata con 30 anni di
servizio, calcolata con lo stipendio in godimento della classe 21 e con la
penalizzazione nel suo caso del 13%? La pensione sara' sicuramente molto
bassa!
Decida lei!
>Sono insegnante laureato di
scuola superiore, in ruolo dal 10/09/83.
Universita' e servizi preruolo: 6 anni 5 mesi 5 giorni riscattati; 5 anni
di incarichi del Provveditore.
Attuale inquadramento retributivo in classe 21 (scad. 12/2003).
Verro' riconosciuto inidoneo all'insegnamento per motivi di salute, si'
idoneo ad altri compiti.
Dovro' quindi valutare se accettare appunto altri compiti oppure optare
per la dispensa dal servizio.
Nel primo caso, pur cambiando le condizioni di lavoro, lo stipendio rimane
quello attuale e rimane quello da docente anche nella evoluzione
successiva?
Nel secondo caso:
a) Naturalmente riferendosi al passato, come e' aumentata la divergenza
tra stipendio e pensione nel tempo, cioe', posta una differenza iniziale X
tra stipendio e pensione p. es. 10 anni fa, a quante volte X ammonta la
diferenza oggi?
b) Da pensionato, ci sono attivita' lavorative che si possono svolgere
senza decurtazioni della pensione?
c) Certo non posso chiedere conteggi, ma si puo' dire, all'impronta, se
siamo piu' vicini a 1,5 o a 2 milioni?
Qualche ... suggerimento?!
>Se sara' destinato ad altri compiti ex art 113
conservera' lo stipendio in godimento e la relativa progressione.
Nel caso in cui sia dispensato dal servizio percepira' una pensione
ragguagliata all'anzianita' maturata. Non e' possibile fare differenze tra
pensione e retribuzione da 10 anni fa ad oggi in quanto le condizioni sono
sempre cambiate nel tempo e continueranno a cambiare anche per il futuro.
Da pensionato si dedichi al giardinaggio, se vuole lavorare trovera'
sempre degli ostacoli.
Non siamo in grado di dire di quanto sara' la sua pensione.
>Dopo essermi consultata con lei ho deciso
di presentare domanda di dimissioni dal servizio. Prima di inoltrarla,
però, vorrei un ultimo suggerimento: va bene impostata e corredata come
segue in calce alla presente?
Al Provveditorato agli Studi di
Reparto Scuola Elementare
Ufficio Pensioni
Oggetto: Domanda di dimissioni dal
servizio a decorrere dal .... ai sensi dell'art. 110 del D.P.R.
31/05/1974, n. 417 - o art. 124 del D.P.R. 10/01/1957, n.3
COGNOME E NOME
LUOGO E DATA DI NASCITA
RESIDENZA E DOMICILIO
QUALIFICA
ULTIMA SEDE DI SERVIZIO
CHIEDE
Le dimissioni dal servizio a
decorrere dal......., ai sensi dell'art. 110 del D.P.R. 31/05/1974, n.
417.
La richiedente assicura la propria presenza in servizio fino a quando
non sarà comunicata l'accettazione delle dimissioni.
Allega alla seguente i documenti in carta semplice:
· Certificato di nascita
· Certificato di matrimonio
· Certificato di stato di famiglia
· Certificato di servizio
Lì............
La richiedete
--------------------------------
DIREZIONE DIDATTICA STATALE
DI........
Decorrenza della nomina in ruolo
Decorrenza delle ritenute in conto
Tesoro
La presente istanza è stata
presentata a questa Direzione Didattica in data ..... e assunta al
protocollo n........
........., lì / /
Nella Faq precedente, mi consigliavi
di indagare all'INPDAP circa la mia posizione assicurativa relativamente a
otto mesi di servizio prestati presso una scuola autorizzata , ora ti
chiedo é possibile farlo anche dopo aver presentato domanda di
pensionamento o quel servizio riconosciuto successivamente alla domanda
non varrà?
>La sua domanda di dimissioni puo' andare bene.
Alla domanda deve essere allegata la dichiarazione dei servizi. Gli
stampati li puo' trovare nella segreteria della sua scuola.
Per quanto riguarda infine l'indagine all'INPDAP la puo' fare anche dopo
la domanda di dimissioni, ma comunque prima che il Provveditorato proceda
al riscatto del servizio fuori ruolo.
>Sono un'insegnante elementare,
volevo chiedere se una volta presentata la domanda di pensionamento(entro
il 1° marzo), è possibile ritirarla?
In particolare nella CM 11 gennaio 2000 sono comunicate le date relative
alla comunicazione al personale dimissionario della mancata maturazione
del diritto al trattamento pensionistico; per gli insegnanti elementari è
il 10 aprile; si parla poi della possibilità degli
"interessati" di ritirare le dimissioni entro 5 giorni dalla
suddetta data. Chi sono gli interessati?
Tutti gli insegnanti che hanno chiesto di cessare dal servizio? O questa
possibilità è riservata solo a quelli che hanno ricevuto la predetta
comunicazione? (come leggendo si può dedurre, ma a cosa serve ritirare la
domanda a coloro ai quali è comunicata la mancata maturazione del diritto
al trattamento?)
>Le domande di cessazione dal servizio possono
essere presentate o ritirate entro il 1 marzo pv
Dimissioni dal servizio e trattamento di pensione sono due istituti
diversi.
Ovviamente chiede le dimissioni perche' vorrebbe avere la pensione.
Ma se non ha maturato il diritto a pensione non varrebbe cessare dal
servizio.
Ecco perche' la CM 11-1-2000 dice che ricevuta la comunicazione della
mancata maturazione del diritto a pensione il dipendente ha cinque giorni
di tempo per poter ritirare la domanda di cessazione dal servizo.
Altrimenti verranno accettate le dimissioni e l'interessato non ha il
diritto ne' alla retribuzione ne' alla pensione.
>Esiste una normativa che permette ad un
insegnante di scuola media pensionato di ritornare ad insegnare in un
istituto superiore, avendone i requisiti?
>Questa possibilita' esiste, bisogna cercare la
circolare provveditoriale ed attenersi alle norme contenute sia per la
presentazione della domanda che per la documentazione da produrre.
>Ho già chiesto un suo consiglio, e vorrei
un chiarimento sulla risposta che mi ha dato. Avendo iniziato a insegnare
con una supplenza alla scuola media iniziata il 13-10-70 e interrotta per
aver ricevuto un incarico a tempo indeterminato per il Superiore il
05-11-70, chiedevo se il fatto di non avere iniziato a insegnare l'1
ottobre poteva costituire un problema. Lei mi ha risposto che, se la
nomina decorre dall'1 ottobre, posso riscattare i giorni mancanti. Sulla
nomina in mio possesso, però, non è indicata alcuna decorrenza. Questo
significa che non mi verranno calcolati 12 giorni ai fini della pensione e
non raggiungerò quindi i 35 anni di anzianità nel 2002?
Oppure posso ugualmente chiederne il riscatto al Provveditorato?
>Nel quesito che mi aveva posto le ho detto che
poteva riscattare il servizio dal 1-10-1970 al 12 10 1970, ora aggiungo
che non e' influente per poter conseguire nell'anno 2002 una pensione con
36 anni di servizio e 55 anni di eta'. I giorni 12 mancanti si
arrotonderanno per eccesso.
>Mi sto accingendo a fare la
domanda di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale con
contestuale riconoscimento del trattamento di pensione.
Le chiedo: considerato che l'anno scorso la mia classe di concorso era
sopranumeraria e per l'anno in corso il provveditorato non è ancora in
grado di fare le verifiche. La mia domanda se non viene accolta come
rimango, in servizio normale o in pensione? Considerato che a fine agosto
2000 ho maturato 39 anni di contributi mi conviene, economicamente e
strategicamente (cambia il regime e io sono gia con un piede dentro) fare
una operazione del genere o è meglio che mi faccia un'altro anno di
servizio regolare?
>Non conosco i tempi di lavoro del suo
Provveditorato pertanto non posso rispondere al primo quesito. Al suo
posto avrei atteso un altro anno ed avrei percepito una pensione con 40
anni di contributi e, penso, con 35 anni di anzianita' di carriera.
Percepira' una bella pensione!
>Sono la vicepreside della scuola
media G.Puccini di Casoria Napoli. Un mio collega deceduto in servizio ha
lasciato la vedova ed un orfano privi di reddito, vorrei saper quali
documentazioni sono necessarie e i tempi per la erogazione della pensione
di reversibilità.
>I documenti necessari sono i seguenti:
certificato di morte,
certificato di nascita del coniuge superstite,
certificato di matrimonio,
certificato di famiglia alla data del decesso,
atto giudiziale di notorieta' attestante che tra i coniugi non vi sia
stata sentenza di scioglimento del matrimonio o di separazione legale per
colpa del coniuge superstite,
certificato di iscrizione alla scuola superiore per i figli tra i 18 ed i
21 anni,
certificato rilasciato dall'universita' attestante l'iscrizione, l'anno di
immatricolazione la durata legale degli studi l'anno di frequenza,
atto di notorieta' attestante il reddito posseduto dal coniuge superstite.
Alcuni di questi certificati possono essere prodotti mediante
autocertificazione ma non so dire quali sono. I tempi possono essere anche
rapidi dipende dal volume di lavoro che ogni ufficio ha in questo periodo
anche perche' coincide con le dimissioni del personale che intende
pensionarsi dal 1 settembre pv.
>Sono nato il 3/9/46 ed ho un'anzianità di
servizio di 31 anni (compreso l'anno in corso). Quando potrò andare in
pensione?
>L'1-9-2004
>Sono un insegnante con 32 anni di
servizio comprensivi del riscatto laurea e 52 anni di età.
Quando potrò andare in pensione?
Quando sarà più conveniente andarci?
>Potra' andare in pensione nel 2005. La
convenienza ad uscire la deve stabilire lei. Se e' una questione di
ammontare di pensione il consiglio che le do e' di pensionarsi con 40 anni
di servizio.
>Vorrei sapere se ai fini della
liquidazione, dopo il 2001, il calcolo verrà effettuato sugli stipendi
degli ultimi dieci anni e non su quello degli ultimi cinque come avviene
attualmente
>L'indennita' di buonuscita attualmente viene
calcolata prendendo come base l'ultimo stipendio integralmente percepito e
non come lei dice sugli ultimi cinque anni. Se ci saranno innovazioni dopo
il 2001 questo non lo so.
>Nessuno è riuscito a spiegarmi
perché da tre anni a questa parte, nei mesi che vanno da Febbraio a
Maggio, gravi sullo stipendio la trattenuta con la dicitura legge 335 del
1995. Tale trattenuta ammonta quest'anno nel mio caso a L 94.000 ma non è
uguale per tutti e cambia anche di anno in anno.
Qualcuno mi ha detto che riguarda il trattamento pensionistico (ed è per
questo che mi rivolgo a Voi, sperando di avere lumi) ma nessuno (ivi
compreso il mio segretario economo) ne sa molto di più. Potete
cortesemente darmi delle informazioni a riguardo?
>La ritenuta che le viene operata sullo stipendio
a partire dal mese di febbraio e fino al mese di maggio, a norma della
legge 335, non e' una cosa cattiva anzi buona. Riguarda il trattamento
pensionistico! L'ammontare della base pensionistica viene aumentata del
18% ai fini del calcolo della pensione. Questo aumento virtuale produce
effetti reali sulla pensione perche' si percepisce una pensione
maggiorata.. Ovviamente di questo aumento si deve pagare la ritenuta
INPDAP pari all'8,75% . Questa ritenuta si effettua nei mesi suddetti in
cinque rate perche' non si potrebbe fare in modo diverso essendo un
aumento virtuale e non effettivo per poterlo gravare mensilmente alla
fonte.
>Chi al ministero della P.I. ama
scherzare con le decisioni importanti di una persona? Prima non fa sapere
nulla sui tempi di pensionamento, poi dopo dodici giorni da una decisione
già presa fa sapere che si può ancora ripensarci viste le novità
presentatesi.
Vorrei sapere quali sono le novità, io non le ho viste Posso forse
decidere di andarmene in pensione nel 2001, oppure devo ritirare la mia
domanda pur non sapendo cosa accadrà alle pensioni nel prossimo anno?
Sono già stata punita per aver lavorato diciotto anni in più di chi nel
1982 è andato in pensione con 11 anni di lavoro effettivo (prende quasi
quello che prendo io); io con 32 anni di anzianità, molti corsi di
aggiornamento specifici, 4 P.S.L.S. ecc. devo forse restare a lavorare per
vedere la pensione diminuire ancora? Vorrei una risposta.
>Il Ministro e' stato molto chiaro, ha stabilito
la data della domanda di dimissioni ed ha pure stabilito la data di
revoca.
Non so di quali novita' si tratta, io non ne ho intravisto nessuna, ne' so
quello che succedera' nel 2001.
Pregherei gli interessati di porre quesiti sulla normativa vigente e di
non chiedere notizie sulle ipotesi future.
>Docente di scuola superiore, con
30 anni di contributi e 52 anni di età, ho presentato domanda di pensione
anticipata nel caso la mia classe di concorso sia in esubero.
Devo ritirare la domanda entro il 31/03/2000 per non rischiare d'essere
collocata a riposo senza assegni, oppure devo aspettare una comunicazione
da parte del Ministero?
>Se ha deciso di pensionarsi deve attendere il
decreto di collocamento a riposo se non ha i requisiti il Provveditore le
notifichera' l'impossibilita' del pensionamento e le dira' i motivi. Entro
5 giorni dalla data di notifica deve ritirare le dimissioni per evitare di
restare senza stipendio fino a quando non avra' i requisiti di uscita.
>Amo il mio lavoro, l'ho sempre
seguito con passione ed entusiasmo che si sono via via affievoliti negli
ultimi anni, non tanto nel rapporto con l'insegnamento ma ... la scuola è
cambiata. Per tale ragione e per necessità di liquidità, con rammarico e
scarse informazioni, ho presentato domanda di pensionamento entro il 1
marzo.
Ora il Ministro mi concede l'opportunità di ritirarle ed approfitto di
questo breve periodo, grazie alla Sua professionalità, per chiarirmi le
idee e dirimere gli infiniti dubbi.
Nata nel 1946. In servizio ITI con orario di cattedra dal 1972. In ruolo
dal 1978 appartenente a classe di concorso in esubero ho presentato
domanda di valutazione dei servizi pre ruolo e di riscatto dei 3 anni
(ISEF) ai fini pensionistici e di buonuscita nel 1979
Alla data del 1 settembre 2000 avrei un periodo utile di 31 anni (28+3)
Quesiti:
I benefici ...sospesi... del contratto scuola mi verranno computati?
Avendo compiuto i 54 anni la penalizzazione è rapportata ai 4 anni
mancanti ai 35 (- 7%) oppure, come qualcuno minaccia, ai 6 mancanti ai 37
(- 11%)?
Essendo nel 28esimo anno di servizio non dovrei appartenere allo scaglione
28-34 o per 28 non s'intende 28esimo ma 28 + 1, 2, ....n cioè
ventinovesimo? (Il Tesoro nel cedolino dello stipendio annuncia il
passaggio al 31.12.2000)
Cos'è che non quadra ?
>In ordine ai quesiti le comunico:
1) Se i benefici sospesi sono pensionabili le verranno corrisposti con
ritardo
2) Reputo che per i quattro anni mancanti le verra' operata la ritenuta
del 13% e non dell'11% come dice.
3) Se conta l'anno zero il conto le torna.
>Sono un'insegnante di scuola
media di 53 anni e ho 34 anni di servizio. Il primo settembre potrei
andare in pensione, avendo fatto domandacon il 5% di penalizzazione.
Il mio stipendio annuo lordo è di L.33.485.000, con un imponibile di
L.3.493.000 e detrazioni per L.150.962 (lav.dip.+ figlia). Aliq.mx.33,5,
med.98/99 25,19 1/2. Quale sarà l'ammontare della pensione? Qual è
attualmente l'entità del trattamento di fine rapporto? Mi conviene uscire
o aspettare? Con la temuta riforma la situazione potrebbe peggiorare?
Posso riflettere solo fino al 30 marzo.
>Prima di tutto le dico che la nostra rubrica non
effettua calcoli. Sulla convenienza non ho niente da dire, sono decisioni
personali. Se si riferisce all'aspetto economico le posso dire che fino a
40 anni di contribuzione la pensione aumenta sempre. Non sono profeta e
non posso prevedere il futuro. Decida lei.
>Sono un assistente tecnico con
incorico a tempo indeterminato vorrei sapere quando potrei andare in
pensione sono nato il 04- 05- 50 ho iniziato a lavorare dal 14-09-65 al
20-01-72 con contributi INPS. Dal 22-01-72 al 19-12-72 come ass.tec. supp.
dal 20-12-72 di ruolo ancora in servizio.
>Ha raggiunto il requisito contributivo, le manca
il requisito anagrafico per poter uscire con una pensione di anzianita'.
La prima uscita sara' il 1-9-2005 quando avra' raggiunto 40 anni di
contributi.
>Sono un' insegnante elementare di ruolo
dal 1 ottobre 1971, ho ricongiunto inoltre 4 anni e undici mesi di
servizio svolto presso la società telefonica ex SIP.
Desidero sapere se posso chiedere la pensione di anzianità nel 2001, in
quanto al 1 Settembre del 2001 avrò compiuto 59 anni ed avrò maturato
un'anzianità di servizio di 34 anni e 11 mesi.
>Sulla scorta delle notizie comunicatomi potra'
uscire al 1-9-2001 con 34 anni e 11 mesi di contribuzione. E' pure nei
requisiti di legge per l'eta' anagrafica.
>Siamo due insegnanti di
Matematica del Liceo Scientifico di Massafra (Ta) nati nell'anno 1951,
immessi in ruolo il 10/09/'78 e con stessa decorrenza economica; anni di
preruolo N.4 per l'uno, 5 per l'altro sempre in scuole d'istruzione
secondaria di II grado.
Abbiamo saputo che la richiesta di pensionamento debba essere fatta entro
il 31/03/2000.
Vorremmo sapere se ci troviamo nella condizione per farla e poter essere
accolta e cosa c'è da fare?
>La richiesta di pensionamento doveva essere fatta
entro il 1-3-2000 e quella della revoca doveva essere fatta entro il
31-3-2000. Per quanto riguarda invece il diritto di pensionamento, sulla
scorta delle notizie comunicatomi penso che entrambi non abbiate i
requisiti di eta' e di contribuzione per poter uscire.
>C'e' qualche obbligo o prassi rispetto
all'esecuzione preventiva dei conteggi relativi ai trattamenti di pensione
e buonuscita da parte dell'Amministrazione (scuola / provveditorato /
INPDAP / ...)?
E in particolare quando, come e' il mio caso, un insegnante dichiarato
inidoneo al servizio deve decidere se chiedere l'utilizzazione in altra
mansione oppure essere dispensato?
Dato che l'Amministrazione non li effettua, bisogna affidarsi a sindacati,
associazioni, privati ... ma la risposta non sara' ufficiale. E se la
differenza rispetto al valore effettivo finale fosse sensibile...?
Non mi risulta che nelle altre amministrazioni le cose funzionino cosi'!
Ma conosco solo la situazione locale e quindi non faccio altri commenti!
>Non conosco amministrazione che effettui conteggi
preventivi ufficiali da sottoporre all'interessato per dargli l'opportunita'
di decidere se accettare o rinunciare al pensionamento.
L'atto amministrativo diviene ufficiale dopo il contratto da parte della
ragioneria provinciale dello Stato la quale deve apporre il visto di
regolarita'. Nel nostro ordinamento giuridico amministrativo contabile non
e' prevista l'emissione di un atto preventivo ufficiale da sottoporre
all'interessato per l'accettazione.
>Sono in servizio all'estero e mia
moglie insegnante di scuola materna statale e' in aspettativa con la legge
Signorello dal 31 luglio 1995. Ho avuto notizia che successive modifiche
della legge consentono il riscatto dei periodi di aspettativa.
Le chiedo con la presente di volermi informare su come effettuare la
richiesta di riscatto e i relativi importi. Poiche' mi trovo tuttora
all'estero, Le sarei grato se potesse' assisterci nello svolgimento della
pratica.
Trovera' di seguito i riferimenti legislativi.
"Il diritto di essere collocato in aspettativa per motivi di famiglia
a tempo indeterminato, riconosciuto dalla legge No. 26 dell'11.2.1980
all'impiegato statale coniuge di un dipendente civile o militare della
Pubblica Amministrazione destinato all'estero, ed esteso con la legge
No.333 del 25.6.1985 anche ai dipendenti statali il cui coniuge presti
servizio all'estero per conto di soggetti non statali, ha ottenuto
recentemente, grazie agli interventi ed all'impegno dell'Associazione, un
notevole perfezionamento. La legge No.148 del 27.6.1997, infatti, ha
decretato che l'aspettativa fruita ai sensi della legge in questione può,
a richiesta, essere ammessa al riscatto previo il pagamento volontario dei
relativi contributi. Tale legge è anche retroattiva: si possono cioè
pagare i contributi per i periodi di aspettativa usufruiti sin dal momento
dell'entrata in vigore della legge stessa (11.2.1980)".
>La richiesta di riscatto deve essere indirizzata
all'Amministrazione di appartenenza.
Alla domanda e' necessario allegare copia del decreto di collocamento in
aspettativa senza assegni e un certificato di nascita. L'amministrazione
le notifichera' l'importo da pagare quale contributo di riscatto. Dalla
notifica avra' cinque giorni di tempo per accettare o rinunciare al
riscatto. La nostra rubrica non effettua calcoli.
>Sono una ex docente di ruolo
della Scuola Media statale.
Il 01.09.1995 sono stata collocata a riposo ( a 57 anni) con differimento
della corresponsione della pensione al 01.01.1997 (!) ex art.13 c.5
L.724/94 ( per anzianità inferiore ai 31 anni).
Com'è noto, con sentenze n. 439/94 e n.347/97 la Corte Costituzionale ha
dichiarato l'illegittimità dell'art.13 c.5 di cui innanzi, ma nonostante
la cogenza delle sentenze e quindi l'automatico riconoscimento di quanto
dovutomi, ad oggi il Parlamento non ha ancora approvato il disegno di
legge contenente lo stanziamento dei fondi necessari per dare esecuzioni a
tali sentenze.
Stanca di aspettare e di sentirmi dire "aspetti ancora un attimo e
vedrà...", vorrei avere una risposta chiara e precisa su cosa posso
fare per ottenere finalmente quanto mi spetta di diritto.
La mia intenzione (non avendo a suo tempo proposto ricorso contro il
decreto di collocamento a riposo) è quella di adire l'autorità
giudiziaria ordinaria (e contattare quindi l'associazione sindacale per
esperire il tentativo obbligatorio di conciliazione). Prima però di
iniziare l'iter volevo avere il parere di un esperto in materia
pensionistica e capire così se vi sia altra via per ottenere finalmente
quanto dovutomi.
>Sicuramente non posso sollecitare il Parlamento
per l'approvazione del disegno di legge di cui mi da' notizia ne' conosco
scorciatoie per ottenere quanto l'amministrazione le deve. Se ritiene di
essere nel diritto di avere quanto l'amministrazione non le ha
corrisposto, intraprenda pure le vie legali ma prima si faccia consigliare
bene da un legale.
>Le scrivo per conto di mia madre:
è un'insegnante di scuola elementare di 56 anni (nata il 10/09/1943)
entrata direttamente in ruolo in data 10/09/1979.
Se andasse in pensione ora, a che trattamento avrebbe diritto?
Andrebbe incontro a penalizzazioni economiche? Se si, di che tipo?
>Sua madre ha l'eta' per poter conseguire una
pensione di anzianita' ma non ha la contribuzione necessaria (35 anni) La
prima uscita la puo' utilizzare al 60° anno di eta' cioe' nel'anno 2003
con 25 anni di contributi.
>Si chiede se un dipendente che ha
prodotto la propria domanda di dimissioni nell'anno '96 ed è stato
collocato in pensione con decorrenza 01/09/98 (trattasi di
"Responsabile amministrativo di scuola media") può prestare
lavoro autonomo di tipo "occasionale" con Enti diversi senza che
la propria pensione possa subire decurtazioni.
>Reputo che si tratti di una pensione di
anzianita'! Per i pensionati dal 1-1 1998 viene stabilito che il divieto
di cumulo tra pensione di anzianita' e reddito di lavoro autonomo (non
dipendente per il quale vige il divieto) non e' piu' totale, ma il divieto
deve essere limitato al 50% della quota eccedente il minimo INPS.
>Sono un docente di educazione
fisica, nato nel 1945, con anni di anzianità 31(al 31 agosto del 2000) +3
anni di riscatto ISEF.
Mia moglie ha gli stessi anni di anzianità (al 31 agosto 2000) + 3anni di
riscatto ISEF, è nata nel 1947.
Gradirei sapere quando possiamo andare in pensione?
>Il servizio prestato presso scuole speciali viene
maggiorato di 1/3 ai fini della pensione solo se prestato fino al
13-7-1980. Bisogna chiederlo con domanda ed allegare il relativo
certificato di servizio. La valutazione e' gratuita. Per la buonuscita,
invece, bisogna chiederlo a riscatto e pagare il relativo contributo. Il
riferimento normativo e' art. 63 della legge 312.
>Ho riscattato la legge 29. Mi
riferiscono che non si può riscattare 2 anni di contributi enasarco.
Sono perduti?
>Non e' stato chiaro nella formulazione della
domanda. I contributi di anni 2 Enasarco non sono riscattabili perche'
sono coincidenti con servizi prestati e riscattati con legge 29 o per
altro motivo? Chiarisca questo aspetto.
>Insegno matematica e fisica nelle
scuole superiori.Ti espongo i periodi lavorativi e poi ti formulo le
domande.
PERIODI LAVORATIVI:
a) dall'1/7/71 al 31/8/71 presso una colonia per figli di ferrovieri
gestita dall'ente ex OPAFS. I contributi sono stati versati all'Inps e mi
è stata corrisposta l'indennità di fine rapporto.
b) dal 1972 (anno di iscrizione) al 1977 ho frequentato l'università
conseguendo la laurea in data 24/6/77. (durata legale del corso di studi:
4 anni).
c) dal 14/9/77 al 6/9/78 servizio di leva. Tale servizio (11 mesi e 22
giorni) è stato regolarmente riscattato durante il servizio svolto
successivamente alle dipendenze delle FS.
d) dall'1/3/79 al 10/9/84(effetti giur.) e 1/10/84(effetti econ.) presso
le Ferrovie dello Stato maturando uno stipendio annuo lordo finale pari a
£ 8.147.244.
e) dal 10/9/84 (effetti giur.) e 1/10/84 (effetti econ.) al 31/8/93 (effeti
giur.) e 29/10/93 (effetti econ.) servizio prestato in qualità di docente
di ruolo presso le scuole medie inferiori (assunzione tramite concorso per
merito distinto). In applicazione dell'art. 52 della L.312/80 sono stato
inquadrato nella fascia stipendiale corrispondente ad uno stipendio
immediatamente uguale o superiore a quello in godimento nella qualifica
precedente ( anche se non sono in possesso di alcun decreto in tal senso).
f) dal 1/9/93 (effetti giur.) e 30/10/93 (effetti econ.) a tutt'oggi ho
prestato servizio di ruolo in qualità di docente di scuole medie
superiori (Assunzione per concorso per merito distinto).
Faccio notare che nella comunicazione individuale fattami pervenire dalla
scuola di appartenenza di qualche anno fà ( in applicazione all'art. 172
della L.312/80), risultava un'anzianità complessiva di 16 anni 11 mesi e
20 giorni ( all'1/9/93).
Dall'ultimo cedolino dello stipendio (mod.SM39) risulta Liv.0,CL. 21, Sc
00
DOMANDE:
1) Qual è l'anzianità di servizio riconoscibile ai fini della
progressione di carriera, della pensione e della buonuscita?
2) Quale anzianità mi viene riconosciuta ai fini di eventuale domanda di
trasferimento?
3) Durante il servizio prestato alle dipendenze delle F.S.ho svolto lunghi
periodi di lavoro notturno continuativo. Posso usufruire di abbuoni ai
sensi delle norme vigenti sui "lavori usuranti"?
4)Quali istanze devo produrre(eventualmente) per il riconoscimento dei
suddetti servizi?
>Le notizie comunicatemi non sono sufficienti per
poter dare una risposta.
Le possiamo fornire l'anzianita' ai fini della buonuscita solo se ci fara'
un'elencazione dei periodi per i quali ha chiesto il riscatto sia per la
pensione che per la buonuscita.
>Ho insegnato dal 10-09-1978 al
9-9-1983 Ininterrottamente all'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri
"E.DE NICOLA" Sesto S. GIOVANNI e i versamenti sono stati
effettuati al TESORO.
Dal 9.9.1993 fino ad oggi insegno in una scuola privata e i versamenti
sono effettuati tramite INPS.
Ho chiesto la ricongiunzione e la Scuola di Sesto S. Giovanni ha inviato
tutta la documentazione al "PROVVEDITORATO AGLI STUDI MILANO LA DATA
E':::::::::::::::::::::::::::::::::> 8-7-1994.
DA ALLORA ASPETTO E NON MI ARRIVA NULLA. NULLA ALL'INPS DI LECCO DAL QUALE
DIPENDO HO CONSULTATO LE SEDI SINDACALI E MI DICONO DI AVERE PAZIENZA!!!
COSA DEVO FARE SECONDO VOI?????
RICORRERE PER VIE PENALI???? MI POTETE DIRE QUALCOSA IN MERITO.
ORA HO 51 ANNI NON e' CHE A 65 DEVO ANCORA ASPETTARE!!!!
SE UN PROVVEDITORATO " DORME" COSA DEVE FARE UN PROFESSORE
FUTURO PENSIONATO????
>Se ha fatto la domanda di ricongiunzione per
passare tutto sotto la gestione INPS non vedo che cosa le deve arrivare
adesso. Quando l'INPS emettera' il relativo decreto le notifichera' quanto
deve pagare.
Ora si accerti che ha fatto tutto bene.
>Volendo cessare dal servizio per
motivi familiari (anni di età 45 anni utili ai fini pensionistici 23) è
possibile in base alle nuove disposizioni citate nell'oggetto coprire
volontariamente periodi eventuali scoperti?
Eventualmente dovessi cessare l'attivita' lavorativa avro' diritto
pensione e quando?
>Esistono disposizioni in materia di riscatto o
prosecuzione volontaria nell'ipotesi che voglia lasciare il servizio,
bisogna vedere fino a che punto questa operazione e' conveniente.
Nell'ipotesi che voglia lasciare il servizio avra' una pensione di
vecchiaia al raggiungimento del 60° anno di eta'. Nell'ipotesi che voglia
continuare a versare volontariamente i contributoi potrebbe conseguire la
pensione di anzianita' quando avra' 57 anni, in questo caso bisogna vedere
se a quella data ci saranno ancora le pensioni di anzianita'. Allo stato
attuale e' prematura fare qualsiasi ipotesi di convenienza.
>Sono un'insegnante precaria della
scuola elementare che sta frequentando il corso-concorso riservato per
poter diventare docente a tempo indeterminato in questo segmento
scolastico. Vorrei sapere se, alla luce delle nuove disposizioni, gli anni
di studio al Conservatorio possono essere riscattati ai fini pensionistici
(ho il diploma di pianoforte).
>L'art. 6 comma 1 del decreto legislativo
16-9-1996 n 564 permette il riscatto dei periodi di formazione
professionale, studio e ricerca mediante il versamento della riserva
matematica secondo le modalita' di cui all'art. 13 della legge 12-8-1952 n
1338 e successive modificazioni e integrazioni.
Il comma 3 del medesimo art 6 da' incarico al ministro del lavoro e della
previdenza sociale di individuare i corsi di formazione professionale, i
periodi di studio o di ricerca che sono oggetto di riscatto. Il ministro
del lavoro non ha ancora emesso il relativo decreto.
>Mia cugina:Insegna nella scuola
secondaria di 2° grado, Nata il 9-9-45 (52 anni, 11 mesi e 22 gg al
31/8/1998 con anzianita' di servizio di 16 anni, 8 mesi e 22 gg. al
31-12-1992 - compresi i 4 anni di laurea - ), bloccata a novembre del '97,
a seguito di conferma delle dimissioni in base al decreto del ministero
del lavoro e circolare applicativa pensava di avere diritto al
pensionamento con lo scaglione dell'1 settembre 2000. Le hanno detto (e
sembra di aver capito) che a norma di quanto previsto anche dalla
circolare 255 /1998 per andare in pensione con lo scaglione di settembre
2000 (con l'ultima circolare sia lo scaglione del 1-9-2000 che quello del
1-9-2001 andranno tutti dal 1-9-200) i requisiti della legge Dini dovevano
essere posseduti alla data del 31/8/1998.
Non aveva in quest'ultima data 53 anni ( ma li ha compiuti il 9-9-1998) e
nemmeno i requisiti di servizio previsti dal D.lvo. 503-92 cioe' 24 anni
per chi aveva 17 anni di servizio al 31-12-92 ? (mentre ne aveva solo 22
anni 8 mesi e 22 gg. al momento (al 31-8-98) che avrebbe dovuto andare in
pensione se non fosse stata bloccata).
In provveditorato l' hanno inserita comunque nell'elenco, senza
approfondire la questione.
Rischia di rimanere a settembre 2000 senza stipendio e senza pensione?
Altri colleghi nelle sue stesse condizioni anagrafiche e contributive nel
1998 non hanno confermato le dimissioni e pensano di aver agito in modo
corretto. Lei non vorrebbe ritirare le dimissioni.
Ha diritto alla pensione?
Quali dovevano essere i requisiti da possedere quando ha fatto la prima
domanda di pensione nel settembre 1997 chiedendo di andare in pensione dal
1-9-98?
Essendo Lei coniugata con due figli Universitari ha qualche abbuono per
rientrare con i requisiti richiesti dall'art. 1 comma 27 Legge 8-8-95 n.
335?
Non si applica al suo caso il calcolo dell'eta' al 31- dicembre?
>Data la complessita' della materia e le notizie
non sufficientemente chiare siamo nell'impossibilita' di dare notizie
certe.
>Sono un dipendente del ministero della
Difesa (M.llo Dei Carabinieri), avendo preso la Laurea In Architettura,
volendola riscattare per fini pensionistici, vorrei chiedere se è
conveniente e soprattutto quanto mi viene a costare.
>Non siamo in grado di dirle quanto deve pagare
per il riscatto della laurea perche' la nostra rubrica non effettua
calcoli.
Sicuramente le conviene fare adesso la domanda di riscatto, quando le
arrivera' il decreto di notifica della somma da pagare per il riscatto
avra' cinque giorni di tempo per decidere se accettare o rinunciare.
>Mia madre ha 77 anni ed è
titolare o meglio dire era titolare di una pensione di invalidità dal
1976.
Mio padre è deceduto in novembre del 1999.
Per mia madre abbiamo richiesto la reversibilità della pensione di mio
padre e in effetti come la legge prevede le verrà erogato il 60 % della
pensione di mio padre.
Della sua pensione di invalidità resterà solo lire 11.500. Mi hanno
detto che poiché la sua pensione era integrata al minimo probabilmente
per una questione di insufficienza di contributi versati (mia madre ha
versato per 12 anni ) i numeri parlano chiaro.
Dal momento che anche negli uffici preposti è difficile avere una
risposta chiedo semplicemente un po' di chiarezza.
E' possibile che una pensione di invalidità in quanto tale quindi erogata
per riscontrata invalidità del beneficiario venga così decurtata?
Cosa posso fare per avere un estratto conto di tutta la storia della
pensione di mia madre dal momento della domanda per capire se veramente
non è possibile fare nulla?
>Reputo che la risposta ricevuta sia veritiera. La
pensione di reversibilita' che e' stata concessa a sua madre in larga
misura ha contribuito a scorporare l'integrazione al minimo perche' sua
madre percepiva una pensione integrata al minimo per insufficienza di
contribuzione. Ora si sente "danneggiata" ma in effetti e' stata
"privilegiata" quando le hanno attribuito una pensione integrata
al minimo.
>Sono un insegnante di E.Tecnica
che voleva andare in pensione nel settembre 2000, età 53 anni (5 Marzo).
Con lavori alle dipendenze di privati, disoccupazione e scuola; mi è
stato riconosciuto e riscattato anche con la legge 29 (29anni -2 mesi -15
giorni) non mi riconoscono il lavoro svolto come rappresentante svolto
all'eta' di 19 anni per circa 18 mesi con i contributi versati come
ENASARCO, i contributi enasarco mi dicono che non possono essere
riscattati. Per questo non raggiungendo i 30 anni di contributi versati
non ho potuto fare domanda di pensione.
I 18 mesi sono quindi andati persi? non vi è modo di poterli riscattare?
>Le hanno detto che non possono essere riscattati
pero' non le hanno detto i motivi.
Personalmente reputo che a norma della legge 29 qualsiasi contribuzione
puo' essere trasferita da una gestione contributiva ad un'altra previo
pagamento di eventuale onere. Si accerti!
>Con 40 anni di contributi, 61 di età e
all'ultimo gradone conviene l'anzianità o la vecchiaia?
>Avendo raggiunto 40 anni di contribuzione puo'
conseguire una pensione che si avvicina moltissimo allo stipendio in
godimento. La sua non e' una pensione di vecchiaia ne' una pensione di
anzianita', ma una pensione per "raggiunto quarantennio",
calcolata con l'ultima classe di stipendio.