A proposito di MonForTIC
di Stefano Tommaso Donati e Raimondo Bolletta
Bolletta: Caro collega, leggo solo ora che mi avevi
citato in
giudizio per le barrette caffellatte. La prossima volta che mi metti in
mezzo mandami un segnale diretto perché purtroppo non riesco più a
leggere nemmeno il giornale.
Donati: ... nonostante le risposte automatiche del server
di posta? Avevo provato a contattarla, ma mi sono arreso...
Bolletta: Ovviamente in questi mesi non
abbiamo risposto solo alla posta ma in ogni caso abbiamo gestito
individualmente una media di 200 messaggi al giorno
B.: Quelle barrette sono un evidente errore causato dal fatto
che qualche direttore di corso ha scritto una data di fantasia nel campo
relativo alla previsione del completamento del corso. Poiché cerchiamo
di non intervenire sui dati immessi da altri abbiamo mandato una mail a
tutti i direttori dei corsi con date inverosimili per invitarli a curare
meglio l'aggiornamento della scheda 'stato di avanzamento dei lavori'.
D.: Bene, posso capire che all'atto dell'avvio dei
corsi qualche Dirigente scolastico si sia preso la briga di stilare un
calendario ideale, senza riscontro col reale, da inserire in MonForTic.
Ma se il corso B è di 10 moduli, ovvero almeno 20 settimane, il fatto
che sotto Pasqua ci fossero corsi completati indica che quei
"calendari ideali" avevano come inizio la settimana del 18 novembre
2002 .... infatti dalla settimana di Pasqua indietro di 20 settimane,
saltando le vacanze natalizie, mi portano per l'appunto alla settimana
che è iniziata con lunedì 18/11/2002. Ci vuole davvero una bella
fantasia ... o meglio, trascuratezza, per non aver da allora
aggiornato i dati!
B.: In alcuni casi c'è stata
trascuratezza, in molti semplicemente la difficoltà a capire la
rilevanza e il significato di certe operazioni. In ogni caso si
trattava di una procedura inedita ed era inevitabile che ci fosse una
certa inerzia. Noi stessi abbiamo peccato di ingenuità nel ritenere
che tutto filasse subito liscio. Il nostro lavoro quotidiano è stato
quello di individuare i problemi inattesi e di porvi rimedio con gli
strumenti che erano a disposizione. Il programma è stato continuamente
manutenuto e aggiornato e nel complesso mi sembra che la cosa abbia
funzionato, o almeno ha funzionato rispetto a quelle che erano le mie
attese e le richieste fondamentali del MIUR
B.: Non sempre la risposta è stata cordiale .. spesso è caduta
nel vuoto. Ma anche questo è un dato su cui riflettere.
D.: Io rifletto che forse molti corsi sono oggi gestiti
con carta e matita, quella morbida che non lascia troppe tracce ed è
facile da cancellare. Sin quando MonForTic è apparsa la strada
obbligata per ottenere benefici (corsi e fondi) allora qualcuno s'è
piegato alle operazioni on-line. Poi, una volta ottenuto il corso, di
MonForTic e Cruscotto non se n'è più preoccupato.
B.: Forse è vero quello che lei dice, ma
per valutare a pieno la cosa dovrebbe chiedersi se Monfortic ha
accentuato gli effetti negativi di questo rischio o li ha ridotti. Io
sono convinto che li abbia sensibilmente ridotti perché sin dal primo
giorno ha data visibilità a tutti in modo diretto. Non ha idea di
quante telefonate abbiamo ricevuto da parte di corsisti che
monitorando in modo puntuale l'andamento delle iscrizioni ai corsi
riuscivano a capire come si stava comportando questa o quella scuola,
questo o quell'Ufficio scolastico. Il processo è stato controllato non
solo dall'alto (il Miur ha potuto fare molti interventi documentati
dai dati) ma soprattutto dal basso, dai corsisti, dai tutor, dai
dirigenti scolastici.
B.: Sono certo che pian piano anche questo aspetto del
cruscotto funzionerà meglio se tutti gli utenti si renderanno conto del
valore di una sistematica collaborazione a un progetto complesso e se la
cultura che proprio tale progetto intende diffondere diventerà un
patrimonio più consolidato in tutti i protagonisti.
D.: Io invece penso - mi si scusi la cruda
franchezza - che se Cruscotto avesse avuto anche una funzione
documentale, rivestendo per i Direttori l'unica fonte per ottenere gli
"stati di avanzamento lavori" da presentare alle Ragionerie regionali
o provinciali per ottenere i fondi UMTS ... allora sì che si
sarebbero preoccupati di aggiornarlo.
B.: Il Cruscotto non è una procedura
burocratica in senso stretto ma una modalità per diffondere e
scambiare informazioni in modo documentato ed autentico. Lo stato di
avanzamento era un prodotto 'secondario' rispetto ad altre fasi, io mi
preoccupavo di più che i dati forniti a Indire fossero completi e
corretti e che partissero le classi virtuali ... anche lì abbiamo
avuto problemi per qualche centinaio di casi ma ... il grosso sta
lavorando tranquillamente.
B.: Cordialmente, il famoso prof. Bolletta
PS comunque grazie, almeno un utente ha letto con attenzione i grafici.
D.: Con questa frase lei mi conferma che il
traffico è crollato. Certo, ormai a chi interessa più? Ottenuto il
corso ... "faccio da me" (avrà visto gli altri contributi da me messi
in linea ... veda anche il commento ai sondaggi che proprio evidenzia
questa "deriva al fai-da-te" di ForTic). Però ora le posso fare io una
domanda? ma proprio schietta, una domanda che mi rode dentro da quando
ho saputo per la prima volta che INVALSI avrebbe gestito le
iscrizioni. Ma perché lei, prof Bolletta, s'è preso questo onere? Non
bastava svolgere il monitoraggio previsto dalla 55? Perché rivestire
anche un ruolo burocratico come quello dello "sportello iscrizioni"?
Ed una volta assunto un ruolo "burocratico", perché non assumerlo in
toto? Ma lo sa che ho visto Dirigenti impallidire nel sapere che lei,
professor Bolletta, con mail automatiche autorizzava i corsi,
accoglieva iscrizioni, dava incarichi di docenza ai tutor? "E con
quale autorità" - mi chiedevano -"l'INVALSI fa questo? Sono IO l'unico
che può fare i decreti!". E io lì confuso, dopo tanti anni di
carriera, senza parole di fronte a questa ovvia osservazione! Non è
stato bello, professor Bolletta, lo sappia. E ha portato acqua al
mulino dei detrattori delle TIC.
Cordiali saluti, con sincera simpatia, ma riflettendo con amarezza
Stefano Tommaso Donati
B: Il traffico non è affatto
crollato .. le cose procedono come previsto ma per fortuna la fase di
iscrizione è sostanzialmente finita. Abbiamo fatto le iscrizioni
perché il Miur lo ha chiesto sulla base di una richiesta che era
emersa in un incontro della primavera del 2002 a Roma tra tutti gli
Uffici scolastici regionali e perché tale richiesta era coerente con
l'impostazione del monitoraggio centrato sull'idea che ogni corsista
dovesse avere una propria password per manifestare in modo capillare
ed affidabile il grado di soddisfazione sul processo . Se lei rilegge
con attenzione il progetto per il modulo delle iscrizione si renderà
conto che non intendevamo sostituirci alle funzioni degli uffici
responsabili e non intendevamo assolvere ad un ruolo burocratico ma
creare uno strumento per facilitare il lavoro di coloro che decidevano
(USR, dirigenti scolastici, direttori di corsi, corsisti) e non
abbiamo diffuso alcun decreto ma solo veicolato informazioni 'il suo
dirigente scolastico l'ammessa ai corsi ' l'USR l'autorizza a tenere i
corsi' 'il corso tal dei tali ha raggiunto la soglia .. e quindi
ormai è sicuro' ...
Sulla mia visibilità personale, ci sarà stata pure una dose di
narcisismo esibizionistico, ma nelle intenzioni c'è uno stile di
gestione dei progetti che responsabilizza le persone che sono
coinvolte: molti hanno apprezzato il fatto che dietro un dispositivo
tecnologico ci fossero delle persone ed hanno imparato i loro nomi e
cognomi per cui chi chiamava chiedeva direttamente di Monica, di
Cristina, di Manuela, di Caterina, della professoressa Pistoresi o del
famoso prof. Bolletta. Naturalmente ho raccolto oneri e onori e
qualche letteraccia. In un incontro a Roma una collega con divertita
sorpresa mi ha avvicinato dicendo che voleva toccare ciò che riteneva
fosse un artificio retorico del cruscotto: Bolletta esisteva non era
una invenzione.
Tornando al ruolo burocratico e alle reazioni dei dirigenti
impalliditi sono contento che ciò sia successo perché vuol dire che
cruscotto ha già inciso sulla realtà, ha introdotto modalità nuove di
gestione implicate proprio dalle nuove tecnologie .. ma la scuola
pensa proprio di essere impermeabile? qualcuno è ancora legato ai
sigilli in ceralacca? Potrei citarle la lunga esperienza di Conchiglia
e degli esami di stato.
Mi spiace, ma lei è troppo pessimista e temo che generalizzi
eccessivamente delle brutte esperienze che deve aver fatto. La sua
posizione riflette un atteggiamento giustamente esigente di molti
colleghi che forse rischiano, però, di confinarsi in uno splendido e
aristocratico isolamento di chi ormai le TIC le possiede a fondo e ha
trovato il modo di creare piccole o grandi comunità in cui condividere
un proficuo dibattito.
La situazione è migliore di quella che lei immagina e spero che i mesi
futuri la facciano ricredere nelle sue analisi.
Mi creda non sono uno stupido ottimista e spesso sono più amareggiato
e deluso di lei ma sono convinto che il progetto UMTS, e nel suo
piccolo il cruscotto, lasceranno una traccia sulla realtà della
scuola.
Suo, Raimondo Bolletta
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