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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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A proposito di MonForTIC
di Stefano Tommaso Donati e Raimondo Bolletta

 

Bolletta: Caro collega, leggo solo ora che mi avevi citato in giudizio per le barrette caffellatte. La prossima volta che mi metti in mezzo mandami un segnale diretto perché purtroppo non riesco più a leggere nemmeno il giornale.

Donati: ... nonostante le risposte automatiche del server di posta? Avevo provato a contattarla, ma mi sono arreso...

Bolletta: Ovviamente in questi mesi non abbiamo risposto solo alla posta ma in ogni caso abbiamo gestito individualmente una media di 200 messaggi al giorno

B.: Quelle barrette sono un evidente errore causato dal fatto che qualche direttore di corso ha scritto una data di fantasia nel campo relativo alla previsione del completamento del corso. Poiché cerchiamo di non intervenire sui dati immessi da altri abbiamo mandato una mail a tutti i direttori dei corsi con date inverosimili per invitarli a curare meglio l'aggiornamento della scheda 'stato di avanzamento dei lavori'.

D.: Bene, posso capire che all'atto dell'avvio dei corsi qualche Dirigente scolastico si sia preso la briga di stilare un calendario ideale, senza riscontro col reale, da inserire in MonForTic. Ma se il corso B è di 10 moduli, ovvero almeno 20 settimane, il fatto che sotto Pasqua ci fossero corsi completati indica che quei "calendari ideali" avevano come inizio la settimana del 18 novembre 2002 .... infatti dalla settimana di Pasqua indietro di 20 settimane, saltando le vacanze natalizie, mi portano per l'appunto alla settimana che è iniziata con lunedì 18/11/2002. Ci vuole davvero una bella fantasia ... o meglio, trascuratezza, per non aver da allora aggiornato i dati!

B.: In alcuni casi c'è stata trascuratezza, in molti semplicemente la difficoltà a capire la rilevanza e il significato di certe operazioni. In ogni caso si trattava di una procedura inedita ed era inevitabile che ci fosse una certa inerzia. Noi stessi abbiamo peccato di ingenuità nel ritenere che tutto filasse subito liscio. Il nostro lavoro quotidiano è stato quello di individuare i problemi inattesi e di porvi rimedio con gli strumenti che erano a disposizione. Il programma è stato continuamente manutenuto e aggiornato e nel complesso mi sembra che la cosa abbia funzionato, o almeno ha funzionato rispetto a quelle che erano le mie attese e le richieste fondamentali del MIUR

B.: Non sempre la risposta è stata cordiale .. spesso è caduta nel vuoto. Ma anche questo è un dato su cui riflettere.

D.: Io rifletto che forse molti corsi sono oggi gestiti con carta e matita, quella morbida che non lascia troppe tracce ed è facile da cancellare. Sin quando MonForTic è apparsa la strada obbligata per ottenere benefici (corsi e fondi) allora qualcuno s'è piegato alle operazioni on-line. Poi, una volta ottenuto il corso, di MonForTic e Cruscotto non se n'è più preoccupato.

B.: Forse è vero quello che lei dice, ma per valutare a pieno la cosa dovrebbe chiedersi se Monfortic ha accentuato gli effetti negativi di questo rischio o li ha ridotti. Io sono convinto che li abbia sensibilmente ridotti perché sin dal primo giorno ha data visibilità a tutti in modo diretto. Non ha idea di quante telefonate abbiamo ricevuto da parte di corsisti che monitorando in modo puntuale l'andamento delle iscrizioni ai corsi riuscivano a capire come si stava comportando questa o quella scuola, questo o quell'Ufficio scolastico. Il processo è stato controllato non solo dall'alto (il Miur ha potuto fare molti interventi documentati dai dati) ma soprattutto dal basso, dai corsisti, dai tutor, dai dirigenti scolastici.

B.: Sono certo che pian piano anche questo aspetto del cruscotto funzionerà meglio se tutti gli utenti si renderanno conto del valore di una sistematica collaborazione a un progetto complesso e se la cultura che proprio tale progetto intende diffondere diventerà un patrimonio più consolidato in tutti i protagonisti.

D.: Io invece penso - mi si scusi la cruda franchezza - che se Cruscotto avesse avuto anche una funzione documentale, rivestendo per i Direttori l'unica fonte per ottenere gli "stati di avanzamento lavori" da presentare alle Ragionerie regionali o provinciali per ottenere i fondi UMTS ...  allora sì che si sarebbero preoccupati di aggiornarlo.

B.: Il Cruscotto non è una procedura burocratica in senso stretto ma una modalità per diffondere e scambiare informazioni in modo documentato ed autentico. Lo stato di avanzamento era un prodotto 'secondario' rispetto ad altre fasi, io mi preoccupavo di più che i dati forniti a Indire fossero completi e corretti e che partissero le classi virtuali ... anche lì abbiamo avuto problemi per qualche centinaio di casi ma ... il grosso sta lavorando tranquillamente.

B.: Cordialmente, il famoso prof. Bolletta
PS comunque grazie, almeno un utente ha letto con attenzione i grafici.

D.: Con questa frase lei mi conferma che il traffico è crollato. Certo, ormai a chi interessa più? Ottenuto il corso ... "faccio da me" (avrà visto gli altri contributi da me messi in linea ... veda anche il commento ai sondaggi che proprio evidenzia questa "deriva al fai-da-te" di ForTic). Però ora le posso fare io una domanda? ma proprio schietta, una domanda che mi rode dentro da quando ho saputo per la prima volta che INVALSI avrebbe gestito le iscrizioni. Ma perché lei, prof Bolletta, s'è preso questo onere? Non bastava svolgere il monitoraggio previsto dalla 55? Perché rivestire anche un ruolo burocratico come quello dello "sportello iscrizioni"? Ed una volta assunto un ruolo "burocratico", perché non assumerlo in toto? Ma lo sa che ho visto Dirigenti impallidire nel sapere che lei, professor Bolletta, con mail automatiche autorizzava i corsi, accoglieva iscrizioni, dava incarichi di docenza ai tutor? "E con quale autorità" - mi chiedevano -"l'INVALSI fa questo? Sono IO l'unico che può fare i decreti!". E io lì confuso, dopo tanti anni di carriera, senza parole di fronte a questa ovvia osservazione! Non è stato bello, professor Bolletta, lo sappia. E ha portato acqua al mulino dei detrattori delle TIC.
Cordiali saluti, con sincera simpatia, ma riflettendo con amarezza
Stefano Tommaso Donati

B: Il traffico non è affatto crollato .. le cose procedono come previsto ma per fortuna la fase di iscrizione è sostanzialmente finita. Abbiamo fatto le iscrizioni perché il Miur lo ha chiesto sulla base di una richiesta che era emersa in un incontro della primavera del 2002 a Roma tra tutti gli Uffici scolastici regionali e perché tale richiesta era coerente con l'impostazione del monitoraggio centrato sull'idea che ogni corsista dovesse avere una propria password per manifestare in modo capillare ed affidabile il grado di soddisfazione sul processo . Se lei rilegge con attenzione il progetto per il modulo delle iscrizione si renderà conto che non intendevamo sostituirci alle funzioni degli uffici responsabili e non intendevamo assolvere ad un ruolo burocratico ma creare uno strumento per facilitare il lavoro di coloro che decidevano (USR, dirigenti scolastici, direttori di corsi, corsisti) e non abbiamo diffuso alcun decreto ma solo veicolato informazioni 'il suo dirigente scolastico l'ammessa ai corsi ' l'USR l'autorizza a tenere i corsi'  'il corso tal dei tali ha raggiunto la soglia .. e quindi ormai è sicuro' ...
Sulla mia visibilità personale, ci sarà stata pure una dose di narcisismo esibizionistico, ma nelle intenzioni c'è uno stile di gestione dei progetti che responsabilizza le persone che sono coinvolte: molti hanno apprezzato il fatto che dietro un dispositivo tecnologico ci fossero delle persone ed hanno imparato i loro nomi e cognomi per cui chi chiamava chiedeva direttamente di Monica, di Cristina, di Manuela, di Caterina, della professoressa Pistoresi o del famoso prof. Bolletta. Naturalmente ho raccolto oneri e onori e qualche letteraccia. In un incontro a Roma una collega con divertita sorpresa mi ha avvicinato dicendo che voleva toccare ciò che riteneva fosse un artificio retorico del cruscotto: Bolletta esisteva non era una invenzione.
Tornando al ruolo burocratico e alle reazioni dei dirigenti impalliditi sono contento che ciò sia successo perché vuol dire che cruscotto ha già inciso sulla realtà, ha introdotto modalità nuove di gestione implicate proprio dalle nuove tecnologie .. ma la scuola pensa proprio di essere impermeabile? qualcuno è ancora legato ai sigilli in ceralacca? Potrei citarle la lunga esperienza di Conchiglia e degli esami di stato.
Mi spiace, ma lei è troppo pessimista e temo che generalizzi eccessivamente delle brutte esperienze che deve aver fatto. La sua posizione riflette un atteggiamento giustamente esigente di molti colleghi che forse rischiano, però, di confinarsi in uno splendido e aristocratico isolamento di chi ormai le TIC le possiede a fondo e ha trovato il modo di creare piccole o grandi comunità in cui condividere un proficuo dibattito.
La situazione è migliore di quella che lei immagina e spero che i mesi futuri la facciano ricredere nelle sue analisi.
Mi creda non sono uno stupido ottimista e spesso sono più amareggiato e deluso di lei ma sono convinto che il progetto UMTS, e nel suo piccolo il cruscotto, lasceranno una traccia sulla realtà della scuola.
Suo, Raimondo Bolletta


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