No, non si sbaglia affatto. Le origini dell'Ontologia
risalgono alla filosofia greca ed è immediato domandarsi: che c'entra allora con i
calcolatori ? Aristotele, dopo aver cercato una risposta a tutte le domande dell'uomo,
pensò infine a come ordinare il sapere. Si può dire che questa fatica era
sollecitata dall'ampiezza dei suoi interessi che spaziavano dalla Fisica alla Metafisica, dall'Etica all'Estetica.
Nell'avviare la completa sistematizzazione dovette definire gli argomenti
ed i sotto-argomenti, come diremmo oggi con un linguaggio
moderno. A questi avrebbe poi assegnato i vari contenuti del sapere. Aristotele chiamò
categorie universali
gli argomenti che riguardano tutte le entità del sapere, e quindi le
categorie sussidiarie che
definiscono aspetti speciali e particolari. In questo modo per primo
inaugurò l'Ontologia che per secoli è rimasta un settore della
filosofia.
Negli anni 80 l'Intelligenza Artificiale usciva dalla fase sperimentale ed entrava nel
mondo del lavoro. Una delle soluzioni di punta furono i sistemi esperti
i quali lavorano mediante il cosidetto motore inferenziale
che conduce ricerche sulla base della conoscenza. In un primo
tempo i tecnici curarono soprattutto i programmi che formano il motore, una volta che i
motori inferenziali avevano raggiunto un buon livello, si vide che l'efficacia del
sistema esperto dipendeva da come veniva realizzata la base della conoscenza con cui
il motore lavora, in particolare si vide l'importanza dell'organizzazione e
la catalogazioine delle
informazioni ivi contenute.
Fino allora la catalogazione era stata una applicazione secondaria in Informatica, un
impegno lasciato spesso agli applicativi che lo eseguivano con metodi
variabili da caso a caso. I sistemi esperti costringevano ad abbandonare questo
atteggiamento empirico ed per risolvere in modo esauriente la catalogazione del sapere
si pensò bene di risalire ad Aristotile, di chiedere aiuto all'Ontologia per vedere come
i criteri generali della filosofia potessero essere applicati nell'era del computer.
Il problema era ancora in corso d'opera quando una seconda grande questione emergeva in
Internet. Una mole enorme di dati veniva messa a disposizione nella rete ma la sua
consultazione era ed è tutt'oggi onerosa e talora impossibile. Non è raro che dopo ore
di navigazione non si trova quello che si cerca. La necessità di un'efficace ordinamento
dell'informazione emerge in Internet in modo vorrei dire drammatico. Ecco allora che gli
studi ontologici sono usciti dall'ambito dei sistemi esperti, per essere rilanciati sul web.
Certo oggi siamo ancora ai primi passi. Abbiamo proposte tecniche ancora allo stadio
iniziale ma da loro possiamo aspettarci promettenti risultati.
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anno 2001 |