IoT sta per Internet of Things ovvero Internet delle cose. Il termine raccoglie una varietà di applicazioni che si basano su identificatori univoci - istallati su macchine, veicoli, animali ecc. - i quali sono capaci di raccogliere i dati e trasferirli in rete in modo automatico. IoT sfrutta di preferenza la connettività cellulare; ed ovviamente utilizza tecnologie wireless, sistemi microelettromeccanici ed Internet.
Il termine IoT venne coniato nel 2000 ma le sue applicazioni non erano affatto nuove. Già negli anni ottanta qualche macchinario era stato dotato di appositi circuiti per dare informazioni sul proprio stato di servizio. Oggi si intende lanciare le applicazioni IoT capaci di
operare negli ambienti più diversi: agricoltura, industria, sanità, navigazione ecc. Evitiamo discorsi specialistici e ci limitiamo a ricordare tre filoni che nel futuro si aspetta abbiano sviluppo e che vengono chiamati: (1) Smart Home, (2) Smart Car e (3) Smart City.
(1) Cresce l’attenzione dei proprietari per la 'casa intelligente' cioè dotata di sensori per il risparmio energetico (riscaldamento e luce elettrica attivati secondo precisi bisogni) e di sistemi di sicurezza (in caso di intrusione o furto avvisano il proprietario ovunque si trovi).
(2) Sempre di più sono le auto connesse grazie a sistemi GPS i quali sono capaci di localizzare il veicolo e ne registrano i parametri di guida a scopo assicurativo.
(3) La città può arricchirsi di soluzioni per l’illuminazione intelligente, per la gestione della mobilità (indica percorsi alternativi per superare il blocco del traffico o per cercare un parcheggio libero), e per altri servizi.
anno 2015
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