Finora ci siamo dedicati ai computers ed abbiamo lasciato indietro altri sistemi digitali di cui è pieno il mondo. Tablet, smartphone, playstation, smart-tv, GPS ed altri dispositivi ancora fanno parte del nostro vivere quotidiano. Essi sono dotati di processori e di programmi. Sono collegabili a varie unità al fine di offrire una ampia gamma di servizi. Ad esempio, vediamo più da vicino la smart-tv che consente di usufruire di servizi multimediali grazie ad apposite unità collegabili, di vedere filmati on demand, di navigare nel web, di contattare i social network e svolgere altre funzioni ancora.
La figura spiega come la smart-tv sia un sistema composito. Tra le varie unità c'è la telecamera che di regola è miniaturizzata ed inserita ai margini dello schermo.
Ecco come avviene che una persona possa essere spiata entro la sua casa. Di solito le webcam inviano un segnale luminoso quando entrano in funzione, ma per un hacker non è difficile spegnere la lucina e registrare in tutta tranquillità. All'uscita di Xbox Kinect, la videocamera della console di Microsoft, furono molti a mettere in guardia gli utenti dal rischio di avere un "occhio" in salotto, pronto a spiare tutto ciò che vi accade. Lo stesso monito si è diffuso dietro la vendita della camera di Sony Playstation. C'è da aggiungere però che oggi le smart-tv e le play station sono diventate più difficili da violare. Diversi accorgimenti ostacolano il lavoro degli hackers.
I produttori di hi-tech hanno messo sui propri prodotti vari
strumenti per evitare spiacevoli inconvenienti: password, pin, riconoscimenti
facciali o delle impronte digitali. Addirittura sembra che i terroristi dell'Isis utilizzino le chat della PlayStation per comunicare tra loro sicuri di non essere intercettati.
anno 2016 |
243. Da un giornale ho letto che una coppia è stata spiata in casa propria dal televisore.... |
244. Vorrei spiegata con semplicità il teorema di Godel. |
Diciamo subito che Kurt Gödel non era un informatico ma un logico e filosofo austriaco che negli anni trenta ha condotto ricerche su un tema molto difficile: l'incompletezza delle teorie matematiche. Egli ha dimostrato due teoremi che mettono in luce i limiti significativi di una qualsiasi teoria e che si possono divulgare in questi termini. Il primo afferma che in ogni sistema
teorico – che risponde a certi requisiti – è possibile costruire una proposizione sintatticamente
corretta che non può essere né dimostrata né confutata
all'interno dello stesso sistema. In chiusura vale la pena di ricordare come queste ricerche hanno una notevole rilevanza per i teorici dell'informatica, ne hanno molto meno per chi lavora in azienda.
anno 2016 |