Indagine EUMC sulla Tolleranza
1997 – 2000
dall'Agenzia "Redattore
Sociale"
http://www.redattoresociale.it
Negli ultimi tre anni, gli atteggiamenti dei cittadini europei nei confronti dei gruppi di minoranza etnica e degli immigrati hanno seguito una via contraddittoria. Da una parte, molti cittadini europei favoriscono le politiche di integrazione per permettere la coesistenza di minoranze etniche e di cittadini comunitari. Dall’altra, una consistente percentuale degli europei teme le minoranze per il problema del lavoro e per la tutela degli standard educazionali. È anche dimostrato che il nord Europa si dimostra "intollerante" adducendo delle motivazioni diverse rispetto al sud.
Tra i 15 Paesi europei, il Belgio è
quello che mantiene l’atteggiamento più negativo, tanto che possiede la
percentuale più alta di persone classificate come "intolleranti"
(25%). Francia e Germania sono al secondo posto, 19% e 18%, ma in Francia la
popolazione è spaventata per il possibile scoppio di conflitti sociali, mentre
la Germania non accetta gli immigrati che desiderano lavorare in Europa perché
temono una concorrenza sleale.
La Spagna e il Portogallo sono molto vicini all’Italia, quindi hanno un basso
numero di intolleranti e un alto numero di "tolleranti passivi".
Entrambi i Paesi non concordano nell’assimilare la cultura dei gruppi di
minoranza, ma accettano di arricchirsi con la conoscenza di nuove tradizioni e
stili di vita. Atteggiamento negativo, rispetto al resto d'Europa, si registra
in Austria. D'altra parte, qui le politiche sociali nei confronti degli
immigrati e delle minoranze etniche sono notoriamente restrittive e chiuse.
Nella ricerca veniva posta anche una domanda sul grado di "disturbo" causato ai cittadini europei dalla "altre religioni". Il paese che riporta la più alta percentuale di "sì, mi disturba" è la Danimarca (31,7 %), seguita dal Belgio (25,6%) e dalla Grecia (20,1%). In Italia sono 11,7 persone su 100 ad essere disturbate, un valore più o meno nella media. La più tollerante da questo punto di vista è la Spagna (5,6%).
Dal 1997 al 2000:
cosa segna il barometro europeo della tolleranza nei confronti delle minoranze
etniche e degli immigrati? Alla domanda cerca di dare una risposta una ricerca
svolta dall'Osservatorio europeo sul razzismo e la xenofobia, da cui si deduce
che nel giro di tre anni gli europei sono diventati più tolleranti e rispettosi
nei confronti degli stranieri. Bando ad un eccessivo ottimismo: tra i Quindici
l'atteggiamento culturale cambia e può arrivare ad eccessi opposti. Dunque,
ancora molta strada c'è da fare per poter parlare di vera integrazione.
E il nostro Paese, come si comporta? Stando ai dati della ricerca, in Italia
manca un vero consenso civile verso le politiche sociali di integrazione, anche
se qualcosa è cambiato in meglio rispetto al 1997. Ma il dato più preoccupante
che salta agli occhi è che gli italiani sono il popolo europeo più restio ad
accettare il concetto di multiculturalità e di integrazione delle culture delle
minoranze.
Le statistiche parlano chiaro: la percentuale maggiore, il 54% della popolazione (che è anche la più alta in Europa), si definisce "tollerante passiva", cioè con un atteggiamento positivo (in teoria) nei confronti delle minoranze, ma poco "generoso" nella pratica. Il 21% è definita "ambivalente", ovvero non si considera minacciata dai gruppi di minoranza, ma a volte manifesta forti riserve sul fatto che gli immigrati rimangano nel Paese di accoglienza. Le percentuali più basse sono riferite alla "tolleranza attiva"(15%) e alla intolleranza (11%). Nella prima categoria si inseriscono i cittadini che non sono affatto disturbati dai gruppi di minoranza e che anzi considerano positivi la contaminazione di culture e tradizioni. Gli intolleranti sono invece "gli irriducibili", convinti fermamente che la convivenza fra popoli non abbia effetti positivi sulla società.
Europa e minoranze: 4 tipi di atteggiamento |
||||
Paese |
Intolleranti |
Ambivalenti |
Tolleranti passivi |
Tolleranti |
Belgio |
25% |
28% |
26% |
22% |
Danimarca |
20% |
17% |
31% |
33% |
Germania |
18% |
29% |
29% |
24% |
Grecia |
27% |
43% |
22% |
7% |
Italia |
11% |
21% |
54% |
15% |
Spagna |
4% |
18% |
61% |
16% |
Francia |
19% |
26% |
31% |
25% |
Irlanda |
13% |
21% |
50% |
15% |
Lussemburgo |
8% |
32% |
33% |
28% |
Olanda |
11% |
25% |
34% |
31% |
Portogallo |
9% |
34% |
44% |
13% |
Regno Unito |
15% |
27% |
36% |
22% |
Finlandia |
8% |
21% |
39% |
32% |
Svezia |
9% |
15% |
43% |
33% |
Austria |
12% |
30% |
37% |
20% |
Tot. Europa |
14% |
25% |
39% |
21% |
Fonte: EUMC - European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia
EUMC - European monitoring centre on racism and xenophobia
E’ stato fondato nel 1997 dall’Unione Europea come organismo indipendente finalizzato a combattere il razzismo, la xenofobia e l’antisemitismo nei paesi della Ue. Opera in collaborazione con il consiglio d’Europa, le Nazioni Unite e altre strutture internazionali, con l’obiettivo di monitorare l’estensione e lo sviluppo dei fenomeni razzistici e xenofobici e di promuovere le buone pratiche tra gli stati membri. L’Eumc organizza anche momenti di discussione e ricerche su questi temi.
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