LE SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI IN ITALIA

INDAGINE STATISTICA
(Anni scolastici: 1994-95 e 1995-96)

di Vincenzo D'Aprile
 

Per quanti oggi volessero raccogliere dati dai quali tentare di avviare un’analisi sulle scuole secondarie superiori italiane le fonti principali sono l’ISTAT e i "registri" delle singole scuole.

In realtà i Provveditorati agli studi a livello provinciale dovrebbero disporre di una miriade di dati. L’ISTAT, infatti, annualmente – e prima del 1992 due volte l’anno - proprio tramite i Provveditorati con i Mod. M/31b (M/41, M/42 e M/42bis per le rilevazioni dei Conservatori, Istituti musicali e Accademie di belle arti) fotografa la situazione scolastica italiana delle superiori al "15 ottobre". Non sarebbe ora che gli I.R.R.S.A.E. e le Sovrintendenze Regionali soprattutto mettessero di buon grado a disposizione dei ricercatori del settore le banche dati di cui dispongono? E’ facile l’accesso a quelle del Ministero della Pubblica Istruzione? Finora non ho mai osato tanto. Ma d’altra parte non ho strumenti idonei per districarmi adeguatamente in informazioni come questa: nell’anno scolastico 1994-95 gli alunni delle scuole medie inferiori italiane sono 1.870.696 per l’ISTAT e per il M.P.I. 1.867.230, con uno scarto di 3.465 unità; e per quanto riguarda le Unità Scolastiche (in seguito: US), al Ministero risultano 85 scuole medie in più rispetto a quelle di fonte ISTAT, e così pure 733 docenti di ruolo in più; mentre ben 6.523 (pari al 38,9%) docenti non di ruolo in meno!

Personalmente ho riscontrato massima disponibilità allorché ho voluto attingere numeri dalle fonti cartacee del nostro Istituto Nazionale di Statistica (a oggi sono molto pochi i dati trasferiti su floppy disk, e comunque accedervi significa sborsare un bel po’ di quattrini per un libero ricercatore); ho registrato, invece, una certa riluttanza perfino a consultare i registri della scuola dove lavoro, nonostante le varie formali e circostanziate istanze orali e scritte presentate al capo d’istituto e pretese anche dal segretario amministrativo... Ma non sono atti pubblici, per esempio, i registri degli alunni iscritti, quelli delle assenze o dei risultati finali? Per non parlare dei registri delle assenze dei docenti, dei verbali dei Collegi docenti o dei Consigli d’Istituto. Ovviamente nel rispetto della legge sulla privacy. Non si dovrebbe, anzi, incentivare la ricerca, soprattutto se non costa una lira all’Amministrazione Pubblica?

E poi, se è vero che nella CM 425 (7/7/97) del Ministro della P.I. si legge "l’uso della multimedialità deve diventare un tema ricorrente in tutta la formazione dei docenti….; le strutture multimediali… dovranno diventare uno strumento e un veicolo costante per qualsiasi iniziativa di aggiornamento su qualsiasi tema…", è difficile ipotizzare oggi – in un mondo in cui ormai impera la telematica - che, ad esempio, il Ministro della P.I., o chiunque ne fosse interessato, consulti periodicamente la pressione arteriosa del "sistema scolastico"; e che, pertanto, interpellando il suo PC collegato in rete col sistema ottenga istantaneamente risposte attendibili a precisi quesiti, proprio perché le segreterie didattiche e amministrative, gli uffici tecnici, o quant’altri quotidianamente e automaticamente contribuiscono ad aggiornare in rete i dati su alunni, docenti, gestione risorse, bilanci, ecc.?

In attesa che questo mio auspicio diventi prassi normale di un lavoro capillare, ordinato e produttivo, e per soddisfare un mio hobby, a livello prettamente artigianale, da qualche anno inserisco nel mio "amico PC" dati e dati sulla situazione scolastica italiana. Si tratta, naturalmente, di un hobby del tutto gratuito che mi è costato alcune centinaia di ore di lavoro e ha prodotto più di 500 tabelle, soprattutto sulla scuola secondaria superiore: una banca dati che aggiorno di continuo.

Le tabelle presentate in questa ricerca si riferiscono agli ultimi dati disponibili di fonte ISTAT sulla Scuola Secondaria Superiore (in seguito: SSS) italiana. Sono tratti quasi tutti da Statistiche delle scuole secondarie superiori, Annuari, 1996 e 1997 rispettivamente per gli anni scolastici 1994-95 e 1995-96. Si tenga presente che i dati relativi agli alunni scrutinati o esaminati, quelli sui risultati finali, come pure quelli sui docenti e non docenti sono pubblicati dalla nostra fonte nell’anno scolastico successivo; per cui attualmente –aprile 1998- per esempio, gli ultimi dati ISTAT sui docenti sono quelli dell’a.s. 94-95.

Impegni vari permettendo, ho in cantiere un’analisi più puntuale sulle dinamiche scolastiche con riferimenti a una più ampia serie storica di dati, magari relativa ad aggregati significativi di alcuni indirizzi delle SSS (Professionali, Tecnici, Licei, ecc.) e, in seguito, un’indagine comparata su dati relativi a vari indirizzi dello stesso tipo di scuola (p. es.: istituti tecnici agrari, industriali, commerciali, ecc., con zoomate specifiche su alcune province italiane…)

(NB: Tutte le tabelle di seguito riportate sono state elaborate da Vincenzo D'Aprile su dati di fonte ISTAT)
 
 
TAV. 1
 
SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI: Italia (nord, centro, sud e isole) + Reg. Em. Romagna e Puglia 
A.S. 1995-96
UNITA' SCOLASTICHE, AULE, CLASSI, STUDENTI E INSEGNANTI 
TOT. SC. SEC. SUP. - Rapporti particolari
 
NORD
CENTRO
SUD
ISOLE
ITALIA
EMIL. ROM.
PUGLIA
CL / US
15
16
18
15
16
16
18
AU ORD / US
16
18
19
16
17
17
19
AU.SP / US
7
7
5
5
6
8
5
AL / US
318
343
395
326
343
331
409
AL / CL
21
21
22
21
22
21
23
CL.TUR.X100 CL
0,1
0,0
1,1
1,8
0,6
0,0
0,0
AU.SP.X100 AU
43,6
39,3
28,2
30,3
36,7
46,7
27,4
AL.TUR.X100 US
37,3
9,8
437,6
651,4
220,9
0,0
21,8
AL.F.X100 AL
50,7
49,8
48,7
50,2
49,9
50,4
48,8
AL.RIP.X100 AL
6,5
7,1
6,6
9,8
7,1
5,3
6,0
AL.RIP.F.X100 RIP
35,4
33,8
31,6
38,6
34,7
33,2
30,2
 
 
 
TAV. 2
 
SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI: Italia (nord, centro, sud e isole) + Reg. Em. Romagna e Puglia 
A.S. 1994-95
UNITA' SCOLASTICHE, AULE, CLASSI, STUDENTI E INSEGNANTI 
TOT. SC. SEC. SUP. - Rapporti particolari
 
NORD
CENTRO
SUD
ISOLE
ITALIA
EMIL. ROM.
PUGLIA
CL / US
15
17
18
15
16
17
18
AU ORD / US
16
17
18
16
17
17
19
AU.SP / US
7
7
5
5
6
8
5
AL ISCR / US
326
352
391
324
347
347
416
AL ISCR / CL
21
21
22
21
21
21
23
CL.TUR.X100 CL
0,1
0,0
1,1
2,0
0,6
0,1
0,0
AU.SP.X100 AU ORD
42,8
39,8
28,0
29,1
36,3
46,2
27,6
AL.TUR.X100 US
42,6
6,6
452,8
681,7
230,3
52,6
9,3
AL.F.X100 AL ISCR
50,6
49,8
49,0
50,1
49,9
50,4
49,2
AL.RIP.X100 AL ISCR
6,9
7,4
6,9
9,5
7,3
5,7
6,2
AL.RIP.F.X100 AL RIP
36,1
35,1
32,3
38,4
35,3
33,9
30,1
AL RIT. X 100 AL ISCR.
5,1
2,6
3,4
4,0
4,0
5,3
4,6
AL. SCR. X 100 AL ISCR.
94,9
97,4
96,6
96,0
96,0
94,7
95,4
AL. PR. X 100 AL. ISCR.
85,0
86,4
86,0
82,3
85,2
86,6
86,1
AL. NON PR. X 100 AL. ISCR.
9,9
11,0
10,5
13,8
10,8
8,1
9,2
AL SCR.M. X 100 AL ISCR.M.
95,1
97,6
96,7
95,9
96,2
93,9
96,1
AL PR.M. X 100 AL ISCR.M.
81,8
82,9
82,4
78,3
81,8
82,9
83,7
AL N.PR.M. X 100 AL ISCR.M.
13,2
14,7
14,3
17,6
14,4
11,0
12,4
AL SCR.F. X 100 AL ISCR.F.
94,7
97,2
96,4
96,1
95,9
95,5
94,6
AL PR.F. X 100 AL ISCR.F.
88,1
89,8
89,8
86,2
88,7
90,2
88,7
AL N.PR.F. X 100 AL ISCR.F.
6,6
7,3
6,7
9,9
7,2
5,3
5,9
DOC X 100 AL ISCR 94-95
11,6
11,9
11,0
11,5
11,5
12,0
10,9
DOC. M. X 100 DOC. 94-95
42,8
39,9
45,8
42,6
43,0
40,4
46,7
DOC.F. X 100 DOC 94-95
57,2
60,1
54,2
57,4
57,0
59,6
53,3
DOC. M. X 100 DOC. 93-94
43,2
41,1
46,7
43,2
43,7
40,7
47,9
DOC.F. X 100 DOC 93-94
56,8
58,9
53,3
56,8
56,3
59,3
52,1
NON DOCX100 AL 94-95
3,8
3,9
3,4
3,8
3,7
4,0
3,2
NON DOCX100 DOC 94-95
32,6
32,5
30,7
33,2
32,1
33,7
29,8
NON DOCX100 DOC 93-94
32,3
32,6
31,9
31,9
32,2
29,9
32,9
 
 

 

TAV. 3
 
SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI: Italia (nord, centro, sud e isole) + Reg. Em. Romagna e Puglia 
AA.SS. 1994-95 e 1995-96
UNITA' SCOLASTICHE, AULE, CLASSI, STUDENTI E INSEGNANTI 
TOT. SC. SEC. SUP. - Variaz. % rispetto all'anno precedente
 
NORD
CENTRO
SUD
ISOLE
ITALIA
EMIL. ROM.
PUGLIA
VAR.% AL ISCR.95-96/94-95 MF.
-2,8
-2,0
0,8
0,9
-1,1
-3,3
0,5
M.
-3,0
-1,9
1,3
0,8
-1,1
-3,4
1,3
F.
-2,6
-2,1
0,4
1,0
-1,2
-3,3
-0,3
VAR%AL RIP95-96/94-95 MF.
-8,6
-5,7
-3,1
4,5
-4,3
-9,3
-2,3
M.
-7,6
-3,8
-2,1
4,1
-3,4
-8,4
-2,4
F.
-10,4
-9,2
-5,1
5,0
-6,0
-11,2
-2,2
VAR%DOC.94-95/93-94 MF.
-1,5
-0,3
1,4
0,1
-0,3
-3,1
1,9
M.
-2,6
-3,0
-0,5
-1,5
-1,9
-3,9
-0,6
F.
-0,7
1,7
3,1
1,3
1,1
-2,5
4,2
VAR. % US 95-96/94-95
-0,4
0,6
0,0
0,4
0,0
1,3
2,0
VAR. % CL 95-96/94-95
-2,7
-1,8
0,3
0,5
-1,3
-3,8
0,7
VAR. % AU ORD 95-96/94-95
0,1
2,4
0,8
0,9
0,9
-0,8
2,0
VAR. % AU. SP 95-96/94-95
1,9
1,3
1,6
5,0
2,0
0,3
1,1
VAR. % AL. TUR 95-96/94-95
-12,8
48,5
-3,4
-4,0
-4,1
-100,0
140,0
VAR. % NON DOC.94-95/93-94
-0,6
-0,8
-2,3
4,2
-0,5
9,3
-7,6
 

 

LEGENDA
 
 

NOTE

  1. I numeri relativi (percentuali, quozienti di derivazione, ecc.) sono calcolati su numeri assoluti della popolazione delle SSS italiane. I rapporti percentuali sono stati generalmente arrotondati alla prima cifra decimale. Abbiamo, invece, preferito esprimere con numeri interi alcuni rapporti particolari i quali, se presentati diversamente, avrebbero potuto ingenerare qualche perplessità; nella Tav.1, per esempio, si legge che in Italia in media nel 95-96 le classi delle superiori sono costituite da 22 alunni, invece di 21,78 alunni indubbiamente valore più corretto ma alquanto sconcertante, almeno per quanti sono poco avvezzi alle rilevazioni e analisi statistiche.
  2. Quella che segue, intanto, vuol essere null’altro che una semplice lettura e descrizione di tabelle di numeri sulle nostre scuole superiori. Dichiaratamente non azzardiamo alcuna analisi sociologica. Va da sé che sollecitiamo di buon grado siffatti approfondimenti dagli "esperti" del settore.
  3. Per agevolare la trasmissione in rete di questa ricerca abbiamo preferito eliminare i grafici relativi ad aspetti particolari dei fenomeni descritti. Del resto è molto semplice per quanti usano Excel ricavarli ad libitum; esempio classico: Nord, Centro, Sud e Isole rapportati a 100, pari cioè al valore complessivo nazionale. A quanti ne faranno esplicita richiesta (mailto: daprile@mbox.vol.it) saremo lieti inviare in attach ad una e-mail le tabelle dei V. A. da cui sono state ricavate le Tav. 1, 2 e 3.
Nella Tav. 1 per l’a. sc. 95-96 sono riportati alcuni rapporti che riguardano le unità scolastiche, le classi, le aule e gli alunni delle SSS italiane. Mentre la Tav. 2 si riferisce all’a. sc. precedente, e comprende anche alcuni indicatori sull’esito di scrutini ed esami degli alunni, nonché quelli relativi ai docenti e non docenti. La terza tabella raffronta i dati delle prime due per rilevarne soprattutto le variazioni percentuali. Con l’aiuto di due brevi serie storiche, la Tav. 4 tratta in particolare di alcuni aspetti delle dinamiche del mondo-scuola italiano, con riferimenti anche a scuole statali e non statali. Nell’ultima tabella proponiamo delle previsioni alunni e docenti delle SSS al 2010.

Abbiamo cercato di esaminare la realtà scolastica delle Secondarie Superiori non solo nella sua globalità, ma anche nei classici sottoinsiemi Nord, Centro, Sud e Isole; e nello stesso tempo abbiamo voluto esaminare anche due realtà regionali, scelte in modo puramente casuale: si tratta, infatti, della Puglia e dell’Emilia Romagna, le regioni in cui prestano la loro opera due miei amici, Dario ed Enrico, dei cui preziosi consigli mi sono avvalso per trasferire in pagine web questa mia ricerca. Naturalmente le esemplificazioni sul tipo di dati esaminati potrebbero essere tante quante sono le nostre regioni e le singole province; e per alcuni valori possono essere rilevati anche a livello comunale. C’è qualche collega interessato a un lavoro a più mani per correlare tra loro, per esempio, le dinamiche scolastiche di particolari province italiane?

In Italia le SSS nel 95-96 sono complessivamente 7.842, per l’ISTAT una in più rispetto all’anno precedente. E nello stesso anno, mentre nel nord si sono chiuse 13 scuole superiori, in Puglia ne sono sorte 11. E gli alunni? In totale nel 95-96 si è registrato un calo medio delle iscrizioni dell’1,1 % -equamente distribuito tra M e F- rispetto all’anno precedente (tot. –30.389 unità), con una forbice significativa tra nord (-2,8%) e centro (-2,0%) da un lato e sud (+0,8%) e isole (+0,9%) dall’altro (Tav.3).

Se il numero delle SSS nei due anni oggetto della nostra ricerca è stabile e quello delle aule ordinarie aumenta mediamente dell’1,0%, con un picco di +2,4% nel centro, non così per le classi (-1,3%), con una flessione più decisa negli Istituti Tecnici (-2,9%) specie in quelli del nord (-4,2%) e del centro (-2,9%). Perché, poi, in Emilia Romagna per le aule ordinarie si registra un decremento dello 0,8% tra il 94-95 e il 95-96 e in Puglia un incremento del 2,0%? E’ facile correlare questi due dati al contemporaneo calo delle iscrizioni in Emilia (-3,3%) e a un loro pur lieve incremento nella regione Puglia. Del resto si tenga presente che in Emilia Romagna gli indicatori delle dinamiche scolastiche riportate nella Tav. 3 sono tutti negativi, nel passaggio appunto dal 94-95 al 95-96, eccezion fatta per quelli delle US (+1,3%) e delle AU SP (+0,3%).

Il trend degli alunni non promossi nel 94-95 riscritti l’anno dopo, negativo in maniera generalizzata (in Italia –4,3%), con punte per le ragazze di –9,2% al centro, -10,4% nel nord e –11,2% in Emilia Romagna, diventa positivo solo per le isole (+4,5%), specie per i M ripetenti dei licei. Cosa abbia spinto il 10% circa delle studentesse del centro-nord a non tornare sui banchi di scuola nel 95-96 e quali i motivi precipui che, invece, abbiano spinto nello stesso tempo le loro colleghe della Sicilia e della Sardegna a ripetere daccapo la stessa classe del liceo o delle magistrali ci sfuggono (Tav.3).

Il numero complessivo dei docenti tra il 93-94 e il 94-95 si assottiglia lievemente (-0,3%); la flessione riguarda soprattutto i docenti M (-2,6% al nord, -3,0% al Centro, -0,5% al sud e –1,5% nelle isole), mentre per le loro colleghe –se si eccettua il nord (-0,7%)- si rileva un incremento generalizzato (+1,3% nelle isole, +1,7% al centro, +3,1% al sud con +4,2% per la Puglia (Tav. 3).

Si verifica quindi questo fenomeno: mentre il gruppo-classe, laddove cioè di norma si ritrovano i soggetti primi cui è diretta l’azione didattica dei docenti, diventa più corposo, passando da 21 alunni per classe nel 94-95 a 22 l’anno dopo (Tav. 2), il numero degli insegnanti tende a diminuire.

Per aule speciali si intendono quei luoghi dell’edificio scolastico attrezzati per particolari attività didattiche; per lo più coincidono con i vari laboratori (chimica, fisica, informatica, multimedialità, lingua, ecc.). Piuttosto deciso l’incremento delle AU SP nel 95-96: in Italia +2,0% e in particolare nelle isole (+5,0%). Nello stesso periodo è positivo anche il dato complessivo relativo alla riduzione degli alunni interessati alla turnazione per carenze di aule (-4,1%), essendo essi passati da 7.581 del 94-95 a 7.276 nel 95-96. Si tenga presente che il fenomeno dei "turnisti" interessa quasi esclusivamente il Mezzogiorno d’Italia (91,8%). Naturalmente esula dalla nostra ricerca approfondire i problemi attinenti l’edilizia scolastica e i bilanci statali. Comunque, ci permettiamo notare che, a livello di mero calcolo matematico, basterebbe semplicemente costruire circa 300 aule e l’Italia entrerebbe in Europa senza il marchio di avere ancora alunni delle SSS costretti ai doppi turni per adempiere al proprio diritto allo studio.

In questi due anni risulta che anche il personale non docente alle superiori subisce una flessione: a livello nazionale lo 0,5% e in Puglia addirittura il 7,6%; mentre nella regione Emilia Romagna si registra un incremento del 9,3% (Tav. 3).

Scorrendo la Tav. 1 si legge che nel 95-96 ogni SSS ha mediamente 343 alunni iscritti (24 dei quali ripetenti, ed erano 25 nel 94-95), 16 classi, 17 aule ordinarie e 6 aule speciali (pari a oltre il 36% di quelle ordinarie).

Per quanto riguarda in specie le ragazze: sempre nel 95-96 in ogni scuola superiore in media esse sono 171, di cui 8 ripetenti, in calo di una unità rispetto all’anno precedente. Si tratta di dati sostanzialmente coincidenti con quelli del 94-95: lievi scostamenti si riferiscono alle iscrizioni degli alunni che calano e al numero delle aule che invece aumentano nel complesso.

La Tav. 2 relativa all’a.sc. 94-95 è più ricca di dati perché ha presente anche gli alunni scrutinati, esaminati, promossi e non promossi, nonché i docenti e i non docenti.

Qual è il rapporto percentuale tra gli alunni iscritti e quelli scrutinati? E’ rilevato nella riga AL RIT. X 100 AL ISCR.: su 100 iscritti quattro dichiarano forfait nel corso dell’anno; e presumibilmente vanno ad ingrossare le file dei "dispersi". Da notare che questi "ritiri" sono più marcati al nord (5,1%) e segnatamente in Emilia Romagna (5,3%) che nel centro (2,6%) e nel sud (3,4%); ma anche in Puglia questo fenomeno ha una discreta consistenza (4,6%). A nostro parere, sarebbe indubbiamente interessante una indagine che cerchi di scandagliare la realtà che si cela nel 4% medio dei RIT.: si scoprirebbe che, per esempio, nel 93-94 il fenomeno dei rientri nel complesso delle SSS ha interessato lo 0,4% del tot. iscritti nelle classi seconde, il 4,4% dei maschi delle quarte e addirittura il 17,5% delle ragazze delle quinte. Cioè: su 100 alunne iscritte in quinta, pur supponendo che nessuna di loro abbia abbandonato gli studi nel corso dell’anno scolastico, ben 17 ragazze (e 8 ragazzi) si sono presentate agli esami di maturità da privatiste. E nei due anni precedenti il fenomeno dei rientri aveva sostanzialmente le stesse dimensioni.

Sempre dalla Tav. 2 risulta che il 96,0% degli alunni iscritti è scrutinato (CL 1-4) o esaminato (CL 5). Quanti di questi è dichiarato promosso o maturo? Circa 85, con una prevalenza per le femmine, come le chiama l’ISTAT: l’88,7%, appunto, che raggiunge il 95,8% nei licei (classici, scientifici e linguistici) e il 96,7% nei licei del sud. Analogamente gli stessi dati riferiti ai maschi si discostano alquanto dagli 85 della media complessiva italiana, ma naturalmente di qualche punto più in basso.

Il 14,4% degli AL M nel 94-95 non sono promossi o maturi, con un picco negativo (17,6%) nelle isole, non tanto nei licei (9,9%) quanto soprattutto nei professionali (19,5%) e nei tecnici, ma anche negli istituti d’arte, licei artistici, istituti e scuole magistrali (20%circa). Quello dei non promossi nelle isole risulta, quindi, un dato allarmante: rispetto al resto d’Italia, sono più zucconi gli studenti siciliani e sardi, o piuttosto più severi gli insegnanti con cui essi hanno a che fare? Oppure questi ragazzi si sentono più protetti se "parcheggiati" a scuola?

Nella Tav. 2 è riportato anche il rapporto percentuale docenti/alunni del 94-95: 11,5%, rapporto leggermente superiore a quello del 93-94: 11,3%. In genere il numero delle professoresse a scuola anno per anno è più cospicuo dei colleghi maschi: 55,9% nel 92-93, 56,3% nel 93-94 e 57,0% nel 94-95 (tav. 4)

 
 
TAV. 4
 
SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI: Statali e non Statali - ITALIA 
 
Dinamiche relative ad Alunni e Docenti 
 
 
 

I) Dati assoluti e composizione percentuale
a) Alunni 
V.A.
%
A.Sc.
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
98-90
2579064
269411
2848475
90,5
9,5
100,0
90-91
2593377
271951
2865328
90,5
9,5
100,0
91-92
2597197
261024
2858221
90,9
9,1
100,0
92-93
2574437
246126
2820563
91,3
8,7
100,0
93-94
2547065
232888
2779953
91,6
8,4
100,0
94-95
2512574
211139
2723713
92,2
7,8
100,0
95-96
2497609
195717
2693326
92,7
7,3
100,0
b) Docenti 
TOT. SSS
V.A.
%
Anno sc.
M
F
MF
M
F
MF
92-93
143005
181195
324200
44,1
55,9
100,0
93-94
136398
176363
313361
43,5
56,3
100,0
94-95
134338
178222
312560
43,0
57,0
100,0
SSS STATALI
V.A.
%
Anno sc.
M
F
MF
M
F
MF
92-93
128001
155610
283611
45,1
54,9
100,0
93-94
122864
151567
274431
44,8
55,2
100,0
94-95
120345
152654
272999
44,1
55,9
100,0
SSS NON ST.
V.A.
%
Anno sc.
M
F
MF
M
F
MF
92-93
15004
25585
40589
37,0
63,0
100,0
93-94
13534
24796
38930
34,8
63,7
100,0
94-95
13993
25568
39561
35,4
64,6
100,0
 
II) Variazioni percentuali
a) Alunni 
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
89-90/95-96 MF
-3,2
-27,4
-5,4
b) Docenti 
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
92-93/94-95 M
-6,0
-6,7
-6,1
F
-1,9
-0,1
-1,6
MF
-3,7
-2,5
-3,6
 

 

 
Dalla Tav. 4 si evince facilmente che sia gli alunni che i docenti partecipano a un processo di contrazione progressivo e parallelo. E’ noto, infatti, che il trend delle nascite, in Italia in continua crescita fino al 1994, è poi costantemente calato fino ai nostri giorni. I "nati vivi" in trenta anni si sono pressoché dimezzati, passando da 1.035.200 del 1964 a 536.665 del 1994; un decremento cioè pari al 48,2%. Intanto ricordiamo che in questo periodo un lieve incremento delle nascite rispetto all’anno precedente si è verificato in questi cinque anni: 1969 +0,5%, 1982 +1,0%, 1988 +3,1%, 1990 +2,4% e 1992 +3,4%. Sarebbe interessante verificare se e' paossibile una correlazione tra i valori positivi di questi anni e le corrispondenti iscrizioni alle elementari, e di riflesso alle medie inferiori e alle SSS.

Come riportato nella Tav. 4, gli alunni delle SSS tra il 98-90 e 95-96 si è ridotto di un 5,4% (da 2.848.475 a 2.693.326), con una flessione più marcata in quelle non statali (-27,4%).

I nati nel 1980 in Italia sono stati 657.916. Tralasciando il tasso di mortalità, gli abbandoni, i flussi migratori (nel 94-95 tra gli iscritti nella scuola media troviamo registrati 9.089 extracomunitari: 5.361 al nord, 2.852 al centro, 582 al sud e 294 nelle isole), ecc. notiamo che a frequentare la CL III media nel 94-95 erano 619.763 studenti (scorporati dai ripetenti che si suppone siano nati prima del 1980), con uno scarto di 38.153 unità (-5,8%); e nel 95-96 gli iscritti nelle classi delle SSS (esclusi sempre i ripetenti) sono 572.371. Oltre 40.000 ragazzi nati nel 1980, quindi, non hanno usufruito dell’istruzione secondaria di secondo grado; sono stati privati (si sono privati?), cioè, della possibilità di conseguire un diploma, ormai passaporto minimo necessario per l’accesso al mercato del lavoro…

Per seguire l’andamento dei docenti delle SSS sia statali che non statali esaminiamo il periodo che va dal 92-93 al 94-95 (Tav. 4). In tre anni il numero dei professori si è ridotto di 11.640 unità (–3,6%). E a lasciare la scuola sono più i maschi (6,1%) che le femmine (1,6%), e più i docenti delle scuole statali (3,7%) che quelli delle non statali (2,5%)

Qualora poi l’evoluzione delle dinamiche scolastiche trattate in questa ricerca procedesse per i prossimi anni in modo lineare, sarebbe possibile azzardare attendibili previsioni, ad esempio, per il 2010?. E’ quanto abbiamo tentato di presentare nella Tav. 5.

In estrema sintesi:

 
 
 TAV. 5
 
SCUOLE SECONDARIE SUPERIORI: Statali e non Statali - ITALIA 
 
Dinamiche relative ad Alunni e Docenti 

Previsioni per l'anno 2010

 
I) Valori assoluti e percentuali
a) Alunni 
V.A.
%
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
Tot.
2280412
16025
2296438
99,3
0,7
100,0
b) Docenti 
V.A.
%
M
F
MF
M
F
MF
TOT. SSS
68578
154809
223587
30,7
69,2
100,0
SSS STATALI
62489
129629
192118
32,5
67,5
100,0
SSS NON ST.
5584
25172
30755
18,2
81,8
100,0
II) Variazioni percentuali
a) Alunni 
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
1990/2010 MF
-11,6
-94,1
-19,4
b) Docenti 
Sc. Statali
Sc. Non Stat.
TOT.
1992/2010 M
-51,2
-62,8
-52,0
F
-16,7
-1,6
-14,6
MF
-32,3
-24,2
-31,0
 
 
Aprile 1998