UNIVERSITA' ITALIANA: GRUPPO LETTERARIO
Indagine statistica a cura di Vincenzo D'Aprile
Aiutati dalla lettura di alcune tabelle, in questo saggio cercheremo di esaminare l'andamento di un settore particolare dell'istruzione universitaria italiana - i corsi di laurea del gruppo letterario - seguendo soprattutto la dinamica di due aggregati significativi: studenti iscritti e laureati/diplomati, nel quarantennio che intercorre tra il 1956 e il 1996.
I dati riportati sono stati attinti da Istat, Statistiche dell'istruzione universitaria, Annuari, 1997.
Nelle nostre università - qui non distingueremo le università statali da quelle non statali; le libere università dagli istituti liberi e pareggiati, dai politecnici, ecc. - con il diploma di maturità ci si può iscrivere ai corsi di diploma universitario (2-3 anni) e ai corsi di laurea (4-6 anni); e con il diploma di laurea ai corsi di laurea "speciali" (1-4 anni), alle scuole di specializzazione (2-5 anni), ai corsi di perfezionamento (meno di 1 anno) e ai corsi di dottorato di ricerca (3-4 anni). Questa nostra indagine sarà circoscritta al flusso degli iscritti ai corsi di laurea in genere, limitatamente al gruppo letterario, e a quanti di loro che, superati tutti gli esami in programma e discussa la tesi, conseguono la laurea. Per quanto concerne gli iscritti ai corsi di diploma vicini al mondo delle humanae litterae e di quanti di questi raggiungono di fatto il relativo diploma, dai dati forniti dall'Istat abbiamo potuto esaminare per l'intero quarantennio di cui ci occupiamo solo i due sottoinsiemi: "Paleografia e filologia musicale" e "Vigilanza scuole elementari".
La succitata fonte Istat suddivide l'istruzione universitaria in otto gruppi: scientifico, medico, ingegneria, agrario, economico, politico-sociale, giuridico, letterario e diplomi. Complessivamente nell'anno accademico (in seguito: a. acc.) 95-96 gli studenti universitari iscritti sono 1.685.303 e i laureati/diplomati 114.388. Parlando di gruppo letterario intendiamo riferirci in particolare ai seguenti corsi di laurea: Lettere, Materie Letterarie, Filosofia, Pedagogia, Geografia e Lingue e letterature straniere. Mentre i dati relativi a Storia, Psicologia, Discipline arti musica e spettacolo, Conservazione dei beni ambientali, Musicologia, ecc. li abbiamo raggruppati in Altri.
Nella Tav. 1 sono riportati i dati in valori assoluti degli studenti iscritti nei vari corsi di laurea del gruppo letterario dall'a.acc. 56-57 al 95-96. E' evidente che fino agli inizi degli anni 90 mediamente il numero più consistente degli iscritti in questo gruppo è quello di Lettere: il 22,8% del totale iscritti; segue Lingue con il 17,1%. Il loro numero in 40 anni si è incrementato rispettivamente di 84.478 e 69.962 unità. Negli ultimi tre anni oggetto della nostra indagine 93-94 / 95-96 (Tav. 2) notiamo specie in Lettere e Lingue un lieve incremento di universitari iscritti (27,0% e 25,5%) a scapito in particolare di Materie letterarie e di Pedagogia. Gli iscritti al gruppo letterario nel loro insieme passano in questi tre anni dal 20,3%, al 21,0%, al 21,7% del totale iscritti nelle nostre università.
Numero degli studenti iscritti
Iscritti negli a. acc. 93-94 / 95-96
Uno sguardo all'aggregato laureati, sempre del gruppo letterario: sia nei valori assoluti (Tav. 3) che percentuali (Tav. 4). Dal '56 a oggi, tralasciando Geografia, i cui valori sono poco significativi - cioè nell'ordine di una decina - , l'incremento dei laureati a scalare passa da +804,8% di Lingue, a +780,8% di Pedagogia, +495,3% in Filosofia, +295,7% in Materie letterarie e +192,2% in Lettere. E nell'insieme, da 3.768 laureati sempre del gruppo letterario nell'a. acc. 56-57 a 22.252 nel 95-96, pari a +490,6%. Quali sono stati i periodi di maggior afflusso di iscrizioni in queste facoltà negli ultimi 40 anni? Per Lettere e Lingue gli anni 50-60, e per Filosofia e Pedagogia soprattutto gli anni 70 (Tav. 4).
Iscritti
Tasso degli iscritti nei singoli corsi
Il rapporto tra il numero dei laureati e 100 iscritti nello stesso corso di laurea è evidenziato nella Tav. 6. Nel complesso il tasso più alto si registra negli anni '70: il 10% circa; con punte del 18,3% nel 71-72 per Lettere e del 17,8% nel 76-77 per Materie letterarie.
Laureati per 100 iscritti
Esaminiamo ora i "corsi di diploma" relativi al settore "letterario" tenuti nelle nostre università nello stesso periodo. Pure se la nostra fonte tra i diplomi non precisa quelli del gruppo letterario, in questo saggio abbiamo tentato di evidenziarli estrapolando i dati relativi a Paleografia e filologia musicale, Vigilanza scuole elementari, Musicologia, Storia e didattica della musica e Assistenti sociali. Gli iscritti di questo aggregato sono ripresi nella Tav. 6. Da notare che mentre gli universitari iscritti del gruppo letterario negli anni 50-60 sono più della metà degli iscritti ai corsi di diploma, negli ultimi 15 anni essi si riducono a circa un decimo.
Iscritti per corso di diploma
Nel seguente grafico, relativo all'a. acc. 95-96, è rappresentata la distribuzione percentuale del totale universitari iscritti nei vari corsi di laurea divisi per "gruppi.
L'evoluzione dei diplomati è riportata nella Tav. 7: è evidente il loro deciso calo in questi anni oggetto della nostra indagine.
Il tasso dei diplomati del gruppo letterario, infatti, in 40 anni si riduce dal 48,5% all'1,6%. Se nell'insieme il numero di quanti conseguono un diploma universitario tra il 1956 e il 1996 passa da 443 a 7.511, con un incremento pari a +1595,5%, quello relativo al gruppo letterario non solo non cresce, ma quasi si dimezza: da 215 a 116; se, quindi, quarant'anni fa ogni due diplomati all'università
Diplomati
uno era "letterario", ora ce n'è poco più di uno ogni 100. Evidentemente nella nostra società sono più agevolmente spendibili diplomi di Statistica, di Educazione fisica (di cui peraltro è già previsto un corso di laurea), Terapisti della riabilitazione, Economia del turismo, ecc. che non Vigilanza delle scuole elementari o Paleografia musicale.
Tasso degli iscritti
Nelle Tavv. 8 e 9 è riportato il tasso degli iscritti e dei laureati nei singoli "gruppi" per corsi di laurea.
Scorrendo la Tav. 8, per esempio, si nota che il maggior numero di iscrizioni in Medicina si è registrato tra gli anni 70 e 80, mentre per Ingegneria gli anni 90 e per Economia e commercio gli anni 60. Questa è la graduatoria più recente (a. acc. 95-96) in ordine decrescente delle iscrizioni universitarie nei vari "gruppi": Letterario (19,9%), Ingegneria ed Economico (17,7%), Giuridico (16,8%), Scientifico (11,7%), Politico-sociale (8,6%), Medico (5,4%) e Agrario (2,2%).
I dati dei laureati sono evidenziati nella Tav. 9. Tra il 56-57 e il 91-92 su 100 laureati mediamente 26 appartengono al gruppo letterario, 15 a quello scientifico e a quello medico; e di seguito: 14 di ingegneria, 13 del gruppo giuridico, 10 di quello economico, 4 del politico-sociale e 3 dell'agrario. E questi i periodi col numero maggiore di lauree: gli anni 70 per il gruppo letterario, gli anni 80 per quello medico e gli anni 90 per quello economico.
Tasso dei laureati
Nelle Tavv. 10 e 11 una zoomata sia con valori assoluti che percentuali sui dati più recenti degli universitari iscritti e dei laureati nei vari corsi: si tratta degli anni accademici 93-94, 94-95 e 95-96. Se si raffrontano i tassi medi dei due aggregati i gruppi più corposi risultano in ordine il letterario, il giuridico e quello di ingegneria. A quale gruppo appartengono gli studenti che sembrano più "diligenti" nel conseguire la laurea in questi tre anni? A quello medico anzitutto; e poi a quello scientifico e a quello economico.
Iscritti
Laureati
E' possibile calcolare il tasso di abbandono degli iscritti nelle università italiane? A nostro avviso, sì; almeno in prima approssimazione.
Se si tiene presente che
tanto premesso, i risultati dei nostri calcoli sono esposti nelle Tavv. 12 e 13.
Numero degli iscritti che abbandonano
Nella prima tabella sono riportati in cifre assolute quanti, studenti iscritti all'università per una laurea, in realtà non la conseguono nei vari quinquenni: ben 231.429 défaillances risultano nel 95-96! Quali, ad esempio, i costi economici di queste "rinunce"?
Tasso degli abbandoni
Indubbiamente più significativa è la Tav. 13: il fenomeno dell'abbandono che quarant'anni fa riguardava meno del 50% del totale studenti universitari, recentemente ha assunto proporzioni piuttosto preoccupanti. Ecco la graduatoria dei corsi di laurea in cui mediamente si registra il numero più consistente di "abbandoni": il gruppo Politico-sociale, quello Economico ed Ingegneria. Per soffermarci soltanto ai dati più recenti, si può stilare il seguente elenco di gruppi in ordine decrescente: Politico-sociale (-75,1%), Ingegneria (-73,4%), Giuridico (-71,1%), Economico (-66,9%), Letterario (-66,8%), Scientifico (-65,9%), Agrario (-64,9%) e Medico (-58,2%).
Perché tanti nostri ragazzi, che pur intendono conseguire una "laurea", e perciò si iscrivono all'università e ne frequentano i corsi per un certo tempo, si ritirano e non si laureano più? Per le difficoltà incontrate nel superare determinate prove? Per il costo eccessivo dei testi universitari, delle tasse, del vitto e dell'alloggio specie per i "fuori sede"? Perché frustrati allorché prendono coscienza del fatto che per loro è molto remoto l'eventuale inserimento nel mondo del lavoro? Per problemi esistenziali? Chi scrive non ha strumenti idonei per un'analisi scientifica del fenomeno; egli, infatti, vive lontano dal mondo universitario ormai da decenni; fa voti, intanto, che i dati sull'abbandono universitario qui astrattamente ricavati facendo ricorso solo a calcoli matematici, possano essere confrontati (avvalorati? confutati?) con altri recuperati da valide ricerche sul campo ad opera di seri "operatori del settore".
Bari, 23/12/1998