Intervista a Mario Arcelli, Rettore della Luiss

di Nunzia Latini

 

Un'isoletta dopo l'altra conquistata secondo la tattica americana che lo stesso Guido Carli amava definire "il salto della Rana". Una conquista di territorio, di studio, di professione. La Luiss, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli, nella splendida villa edificata nel 1929 e appartenuta nel Diciottesimo secolo al cardinal Alberoni, offre tre percorsi: Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche. Formazione Post-Laurea per la carriera diplomatica, il giornalismo, le discipline parlamentari e Business Admnistration. Lo studio e la formazione mirano all'eccellenza, all'integrazione fra le diverse aree culturali. Il metodo didattico rigoroso premia il merito. Ben il 90% degli iscritti si laurea. Ben 150 aziende per stage e tirocini, più di 500 docenti, in 6 istituti e 12 Centri di Ricerca.

Il presidente è Luigi Abete, il Vicepresidente esecutivo è Franco Caramazza e il Rettore dal 1992 è il prof. Mario Arcelli. Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica e del Coordinamento delle politiche dell'Unione Europea nel governo Dini; membro della delegazione italiana ai Vertici dei Capi di Stato dei paesi industrializzati (G7) e Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Professor Arcelli, quest'anno si è registrata una crescita degli aspiranti studenti del 17% in generale, come mai?

Sicuramente la tranquillità di un corso ben fatto che produce molto rapidamente un'occupazione e poi, dato il periodo di transizione in cui non si capisce tanto bene dove andrà l'università, si ritiene valido il livello dello standard qualitativo della Luiss, nonostante il trend del calo demografico.

Il 25% solo per la facoltà di Economia?

La scelta in Economia è giustificata dalla grossa tradizione della Luiss: la presidenza di Guido Carli prima e poi di Luigi Abete che sostiene il rapporto con la Confindustria. In questo senso il legame con la realtà economica è immediato.

Professore, la realtà economica sta cambiando i propri tratti caratterizzanti con una virtualità potente e veloce, questo non potrebbe essere destabilizzante per uno studente?

Oggi si parla il linguaggio telematico e le tecnologie informatiche sono un efficace moltiplicatore per la diffusione di informazioni e competenze. Allo studente bisogna dare gli strumenti perché possa con anticipo capire i veloci cambiamenti in atto e fare il confronto tra saperi e professionalità, modelli culturali e organizzativi.

Nuovi i rapporti con l'informazione, nuovi i rapporti con la formazione: come ci si deve preparare?

La Rete fa emergere un altro fattore di produzione innovativo: il fattore conoscenza finora poco valorizzato.

E' un indispensabile segno distintivo?

Si, è una preparazione e una istruzione di alta qualità. La rete rende anche obsoleto l'utilizzo di fattori di produzione tradizionali.

Sembra che la prova di ammissione per il numero programmato non demoralizzi gli aspiranti studenti?

Gli studenti che hanno affrontato la prova di ammissione sono stati più di 2100 per 985 posti disponibili programmati. La prova che abbiamo è oggettiva e non soggettiva e non si ha un riscontro diretto delle loro capacità. La scelta è voluta perché lo studente non perda la fiducia e perché ci sia una valutazione di merito senza discriminazioni.

Nel corpo docente ci sono professionisti che ricoprono cariche importanti, è dunque facilitato l'incontro con la professionalità?

Si, senz'altro è facilitato soprattutto l'incontro di professionalità e in classe arriva l'esperienza concreta che rende comprensibile lo studio. E' un titolo di vanto essere tra i docenti della Luiss. Il docente si mostra raggiungibile e il dialogo è immediato e facilitato. Non si trovano docenti frustrati che non ascoltano o sono in tensione.

C'è un processo di trasformazione dell'università in campus, nel senso stretto anglosassone?

Ci sono due aspetti: la nostra università è sparsa in una serie di sedi qui intorno e in più è stato acquistato un grosso centro sportivo. Equivale in qualche misura al campo verde del campus. Poi lo studente è seguito passo passo: con la frequenza obbligatoria a tempo pieno e il numero limitato praticamente si conoscono tutti e fanno facilmente amicizia.

Sport e studio si integrano bene?

Si, lo sport tira fuori la capacità di gioco di squadra e poi ci sono ragioni di equilibrio. Chi si dedica esclusivamente agli studi rischia di essere stressato.

Quali sono le iniziative sportive della Luiss?

Quest'anno abbiamo sponsorizzato una squadra di Basket professionista, impegnata nel campionato nazionale di B2, formata esclusivamente da studenti dell'Università e della Luiss Management. Oltre alle attività sportive che si integrano bene con lo studio, si organizzano attività culturali, teatro, concerti e convegni.

Si è tenuto qui il corso per Dirigenti scolastici, cosa ne pensa della riforma scolastica che si sta effettuando?

Ho la sensazione che non abbiamo fatto dei grossi passi in avanti. La tendenza sembra sia verso un progressivo abbassamento del livello. L'istruzione obbligatoria fino a 16 anni lascia troppo poco spazio alla vera preparazione. Si nota già ancora prima della riforma, che gli studenti dovrebbero seguire dei corsi di italiano perché hanno difficoltà a scrivere e questo ci impone uno sforzo notevole di recupero.



LE FastCounter