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Formazione Comenius nel Galles di Laura Mazzagatti Lifelong Learning: un concetto che vuole mettere
in evidenza la necessità di apprendere
e aggiornarsi lungo il corso di tutta la vita, per far fronte alle
trasformazioni culturali in atto! L’espressione viene usata ormai da
decenni per indicare la formazione degli insegnanti e del personale
educativo in senso ampio. Ma è anche vero che vale per tutto il genere
umano, figuratevi che nel mio
dialetto siciliano c’è un adagio che tradotto in italiano
recita:
la vecchia aveva cento anni e
ancora doveva imparare. Ritornando a noi, docenti educatori immersi , o
come si dice in inglese “plunged”, in classi che oggigiorno
sono formate anche da 30 studenti, una grande risorsa e
opportunità di Lifelong Learning che offre soccorso a tutti i docenti
dell’Unione Europea di lingua inglese e non, è la formazione in servizio
finanziata dall’ Agenzia Nazionale Comenius, alla quale gli insegnanti
delle scuole di ogni ordine e grado possono richiedere di partecipare,
per frequentare corsi in un contesto internazionale, in cui è possibile
scambiarsi idee, strategie, esperienze, metodologie, che consentano di
progettare e tenere le lezioni con modalità innovative e maggiormente
coinvolgenti ed interattive rispetto alla classica lezione frontale. Ce ne sono in tutti i periodi dell’anno, e si
svolgono in un’atmosfera distensiva e rilassante! Come docente di lingua e civiltà inglese,
quest’anno ho scelto di partecipare al corso di Formazione Comenius
“Focus on Wales”, durato due settimane, tenuto dall’International Study
Programmes nella sua sede di Cardiff. Perché proprio il Galles? Be’, questa terra è caratterizzata da una cultura
propria ed un fascino che la contraddistinguono dal resto del Regno
Unito. I suoi paesaggi di larghi spazi aperti si presentano ricchi di
verde, di storia e di bellezze naturali. I
suoi numerosi parchi nazionali attraggono ogni anno numerosi
viaggiatori. Cardiff si presenta con un’architettura vittoriana e
scenari tranquilli ma allo stesso tempo maestosi e spettacolari, che
sono la cornice ideale per un aggiornamento in pieno relax, al di fuori
dei ritmi frenetici e dello stress che la nostra vita da insegnanti
abitualmente ci impone.
Anche i docenti hanno bisogno di respirare! Altro elemento decisivo non trascurabile, è che i
miei studenti, come credo la maggior parte degli italiani, pur
conoscendo il rugby e ammirando Anthony Hopkins, Katherine Zeta Jones e
la pop-singer Duffy, non conoscono la civiltà legata a questa regione
del Regno Unito. Quando si parla di civiltà inglese l’immaginario
collettivo italiano finisce per essere sempre “London-focused”:
da moltissimi anni nelle scuole si
apprende dell’esistenza dei bus a due piani, della metropolitana,
del Big Ben, di Buckingham Palace. Tutti parliamo dei Windsor e dei
gossip che li riguardano. I ragazzi delle scuole superiori, ai quali si
richiede di lavorare su un topic londinese, quasi sempre osservano:
“Questo lo abbiamo studiato alle scuole medie”. Allora perché non aggiornarsi anche per essere in
grado di presentare argomenti specifici di civiltà “vissuti e appresi di
persona” riguardanti un’altra parte del Regno Unito? Abitata da gente
con altre caratteristiche, monumenti, istituzioni, etc.? A tal riguardo ho pensato che il Galles
offrisse spunti in abbondanza. Così la full-immersion in questa civiltà ha avuto
inizio con una conferenza sul sistema educativo nel Galles, con i suoi
sviluppi e problematiche recenti, dopodiché il nostro gruppo di ben 21
partecipanti, italiani, spagnoli, tedeschi, svedesi, austriaci, estoni,
ungheresi, rumeni siamo stati coinvolti durante le due settimane di
corso nei seguenti lavori: - Workshops sull'insegnamento dell'Inglese come
lingua straniera, e precisamente: test sugli aggettivi come
ice-breakers; lavori di gruppo per risolvere quiz numerici, o per
trovare l'errore in gruppi di frasi; espressioni idiomatiche con l'uso
di "binomials", con relativi esercizi; giochi di domino o
battaglie navali, per associare le metà di specifici modi di
dire; vari giochi di squadra per l'apprendimento del lessico, con siti
su cui reperire materiale utile; - Presentazioni e dibattiti su vari Language
Teaching Approaches, applicabili da ciascun insegnante alle proprie
classi di studenti, in base ai
loro livelli di apprendimento: dagli approcci della tipologia P.P.P.
(Presentation – Practice - Production), di tipo prescrittivo, per le
fasce di livello più basse, adatti per una classe intera, alla tipologia
della Guided Discovery (di tipo diagnostico), per coppie o gruppi di
livello più alto; tali presentazioni hanno avuto inizio con lavori di
gruppo per organizzarne le varie fasi; - Uso delle canzoni come materiale autentico e
altamente motivante per gli alunni; liste di canzoni proponibili per
l'apprendimento di strutture grammaticali specifiche, oppure come punto
di partenza per tematiche di rilevanza universale; - Uso del dettato , ed in particolar modo visione
e analisi di materiali utili per proporre:
a) Whistle
Stop Dictations, nel corso dei quali si leggono dei testi, fischiando
quando ai ragazzi è richiesto di inserire la parola mancante, da intuire
in base al contesto;
b)
Dictogloss, con il quale l'insegnante fornisce i vocaboli nuovi di un
testo, dopo lo legge una volta, invitando gli studenti ad ascoltare, ed
una seconda volta, invitandoli a prendere delle note;
c) Running
Dictations (Wall Dictations), consistenti nel dettare le frasi di un
testo attaccate al muro con la blue tack: eseguiti in gruppi di due
persone, una detta e l'altra deve scrivere, ed i pezzi vanno poi
ricomposti per formare il dettato/testo intero; - Le fasi fondamentali per le letture di testi; - Lezione sul linguaggio di livello avanzato e
nuovi sviluppi nella lingua inglese: terminologia specifica usata in
determinati contesti, linguaggio slang, Cockney Rhyming Slang, Phrasal
Verbs; - Conversazione in coppie ed in gruppi, role
playing, drammatizzazione; - Workshop sulla poesia di Dylan Thomas e analisi
di alcune poesie; - Workshop su poesie che ritraggono il Galles
nella letteratura contemporanea, anche con l'uso di dialetti locali; - Presentazione
della storia del Galles e di vari aspetti della sua civiltà,
attraverso la proiezione di immagini. Chi l’avrebbe mai immaginato? Una novità tecnica
riguardante la terminologia spesso usata nel campo della didattica,
riguarda l’espressione
Brain Storming (tempesta del cervello), che non è più considerata legale
nel Regno Unito: meglio dire “Thought Shower”, ossia doccia del
pensiero. Tale terminologia, considerata più neutrale, è stata coniata
nei primi anni del 2000 come versione politicamente corretta di “brain
storming”, che potrebbe essere offensiva verso le persone che soffrono
di epilessia.
Le
nostre attività di formazione non si sono limitate alle lezioni in
un’aula, ma si sono giornalmente protratte a scoperte “in the open air”
e altro:
-
a Cardiff Bay,
per apprezzare la National Assembly for Wales, il Millennium Centre e
gli incantevoli edifici e opere
d’arte originali, nati per commemorare gli antichi splendori di Cardiff
come porto - all’inizio del XX secolo, era il principale porto
carbonifero del mondo - e precisamente The Norwegian Church,
The Pierhead Building, The Scott
Antarctic Memorial, la scultura intitolata
“People like us” di John Clinch;
-
al National
Museum & Gallery di Cardiff,
-
al Millennium
Stadium;
-
al Dylan Thomas
Centre a Swansea,
-
alla Gower
Peninsula, con le sue scogliere mozzafiato,
-
al Museum of Welsh Life, a St. Fagans.
Quest'ultimo, all'aperto, l'attrazione più popolare del patrimonio
storico-culturale del Galles, è stata un'immersione in un viaggio nel
tempo, con oltre 40 costruzioni di
diversi periodi storici, dal villaggio celtico al cottage di un
minatore degli anni '80, riedificati in una vasta area
verde di 100 ettari, per raccogliere secoli di tradizioni,
lavoro, usi e costumi gallesi. Quanto alle nostre serate, non potevamo non
andare tutti insieme in pub e ristoranti, a conversare del più e del
meno, ma soprattutto dei nostri interessi comuni che in un modo o
nell’altro ci hanno condotto nella stessa località. Una sera abbiamo
anche cenato al castello, con l’intrattenimento canoro e musicale da
parte di artisti locali. I fattori che caratterizzano l’identità dei
Gallesi? Meno riservati degli
Inglesi, temperamento popolare con spiccato senso dell’ospitalità e
della solidarietà, rugby come sport nazionale,
working class e fenomeno dell’immigrazione di massa nell’area
sud-orientale del Galles per
trovare lavoro (minatori, portuali, operai metallurgici) con la
rivoluzione industriale, l’alto tasso di disoccupazione, dovuto alla
chiusura delle miniere. A tutto ciò aggiungiamo tutte le vicende e
sviluppi che hanno condotto al riconoscimento ufficiale del loro
linguaggio, il cymraeg (o cimirico) che è la lingua
originale celtica, ma il cui uso a scuola
era aspramente punito,
e della loro identità, con il referendum per la devolution nel
1997 (Yes Campaign
supportata fondamentalmente dal Partito Laburista), e la conseguente
nascita della National Assembly for Wales-
The Senedd, che adesso ha il
potere di fare le leggi nelle 20 materie espressamente indicate nel
Government of Wales Act 2006. Non mi resta che attingere a questo bagaglio di
preziose risorse per impostare lezioni coinvolgenti e discuterle con i
miei studenti, magari anche
paragonandole con situazioni “nostrane” in collaborazione con colleghi
di altre discipline. La formazione sulle metodologie e tecniche
didattiche innovative, ma
anche relativa agli aspetti
sociali e storico-culturali un popolo straniero, che da soli in Italia
non sarebbe mai possibile effettuare, la consiglio a tutti! Siti di riferimento: |
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