Didattica delle Lingue
Intervista a Paolo E. Balboni - Università Cà Foscari Venezia

di Nunzia Latini

Sembra di parlare di archeologia dell'insegnamento della lingua quando si pensa alla prof. di inglese che ti parla in italiano e ti fa fare esercizi come un gioco in enigmistica. Solo per pochissimi fortunati, imparare la lingua straniera nella scuola pubblica non è significato spiegazioni in italiano, classi numerose, disattenzione totale. E la lingua straniera? La si impara nel privato, pagando per avere un insegnante madrelingua anche se non laureato. All'università ormai un esame in lingua è obbligatorio se non più di uno e nella scuola, il Ministro Berlinguer si accorge della necessità di diminuire il numero in un corso di lingua straniera. Ma la ricerca sul metodo di insegnamento di una lingua, la glottodidattica, è molto più avanti, con risultati sorprendenti nell'apprendimento dello studente su cui è concentrata l'attenzione dell'insegnante, che perde la sua centralità a tutto beneficio dei risultati e come al solito in Italia, stiamo ancora aspettando tutto questo. Paolo E. Balboni, un nome conosciuto nei Dipartimenti di Lingua e letteratura straniera, docente di didattica delle lingue all'Università Ca' Foscari di Venezia, autore di numerosi testi sulle tecniche didattiche per l'educazione linguistica, letti in tutto il mondo, ci parla con entusiasmo delle nuove metodologie.

Professore per quanto concerne le tecniche per lo sviluppo delle abilità linguistiche il più è fatto. Ora le direzioni della ricerca sembrano svilupparsi verso la suggestopedica. Ce ne spiega i contenuti?
Entrare in una classe dove si usa la suggestopedia (o le molte procedure che in qualche modo ne derivano) è un po' sconvolgente: un tavolo ovale, musica di sottofondo, luce soffusa, studenti a occhi chiusi o persi nel vuoto, che si rilassano; poi la voce dell'insegnante, che lentamente cammina alle spalle degli studenti intorno al tavolo, comincia a leggere testi in lingua straniera; oppure può essere un nastro pre-registrato e fatto ascoltare da un diffusore ad alta fedeltà... Sì! la gente non ci crede che sia una classe di lingua…

Risulta un metodo efficiente ed efficace?
I dati degli ormai tanti studi ci dicono che il metodo suggestopedico è estremamente efficace, soprattutto se viene integrato con altra procedure che comunque rientrano nell'insegnamento linguistico "umanistico-affettivo": ad esempio indicazioni dal mondo dei gesuiti americani, espresso soprattutto da Curran, quali il fatto che l'insegnante, che sta sempre dietro (figura di suggeritore, paterno) se deve correggere qualcosa lo fa ponendo la mano sulla spalla di chi ha sbagliato, equilibrando con questa "carezza" di sostegno l'umiliazione della correzione"

Quando ha avuto inizio questo indirizzo di ricerca?
In Bulgaria Lozanov ha cominciato negli anni Sessanta, poi il boom si è avuto nell'Unione Sovietica e alla fine degli anni Settanta ha dilagato in America; lì, e in Europa (soprattutto a Berlino) si sono effettuate delle integrazioni con altre metodologie che, comunque, hanno sempre la
caratteristica di mettere lo studente, con i suoi ritmi di apprendimento, le sue strategie che sono sue e solo sue, i suoi desideri, ecc. al centro di tutto.

Cosa significa i "suoi desideri"?
Quando dico "i suoi desideri" non faccio per dire: in effetti, al primo giorno di corso, quando impari a presentarti, non dai il tuo nome, ma quello che ti piacerebbe avere, e quando descrivi una casa non descrivi la tua casa ma quella che vorresti, e dichiari la professione che ti piacerebbe fare e così via: la lingua straniera diventa il veicolo che esprime il mondo come lo vorresti, è lo strumento del desiderio... e ci si stupisce che si fissi nella memoria.

Rilassamento psicofisico e tutti i sensi coinvolti. Cos'altro?
Non solo: c'è musica barocca, ci sono colori specifici alle pareti, i poster che contengono la grammatica e che sono appesi ai muri hanno colori ad hoc, la voce e il passo dell'insegnante sono regolati, cadenzati... è un coinvolgimento totale della persona.

E i risultati della fissazione della lingua?
Gli studi dicono che la ritenzione di quanto appreso è stabile, ed è molto più alta che nei normali corsi che si rivolgono solo all'emisfero sinistro del cervello, che cioè fanno solo ragionare. Qui si usa anche l'emisfero sinistro, si fa "sentire" oltre che "riflettere" e il risultato è molto più potente. La fissazione mnemonica è più complessa: ci sono testi che vengono ascoltati di giorno a lezione, ma vanno riletti come ultima attività prima di addormentarsi e come prima attività appena alzati, rientrando nella sensazione di relax e pace che si era avuta a lezione quando il testo era stato per la prima volta presentato e commentato.

Pensa che le strutture siano disposte ad accogliere un insegnamento con tecniche non tradizionali?
E' un metodo che costa, soprattutto in fase di impianto: formare personale, attrezzare aule, ecc. Poi non c'è nulla di diverso da un normale corso, fuorché il fatto che il numero giusto è una dozzina di studenti; ma ora anche Berlinguer ha capito che le classi di lingue devono essere ridotte a un massimo di 15 studenti. In Germania e Francia il metodo sta imponendosi, anche se quasi sempre parliamo di formazione aziendale, in cui sono quadri e manager che devono fare corsi intensivi prima di trasferimenti all'estero; anche alcune università cominciano a utilizzare la suggestopedia: In Italia ci consta solo un corso di italiano all'Università per Stranieri di Siena.



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