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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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GIUGNO 2007


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Parlamento

 

Camera

 

Aula
Commissioni
7a 5, 6, 7, 20, 21

Scuola, imprese e società (esame C. 2272 ter Governo – rel. Sasso)

7a 5, 6, 7, 12, 13, 14 Norme generali sul sistema educativo di istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di nidi d’infanzia (esame C. 1278 Garagnani, C. 1299 Diliberto e C. 1600 di iniziativa popolare – rel. De Simone)
 

Senato

 

Aula
Commissioni
7a 26, 27, 28 Audizione, ai sensi dell'articolo 46, comma 1, del Regolamento, del Vice Ministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico sull'ultima sessione di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore
7a 26, 27, 28 Indagine conoscitiva sullo stato della scuola italiana: seguito dell'audizione del Capo dipartimento per l'istruzione del Ministero della pubblica istruzione
7a 5, 6, 7, 12, 13, 14, 19, 20, 21 CUSUMANO e BARBATO.- Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento (502)
ASCIUTTI ed altri. - Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento (1011)
Vittoria FRANCO ed altri. - Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento

Governo

28 Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 11,10 a Palazzo Chigi

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato e approvato il Documento di programmazione economica e finanziaria per gli anni 2008-2011, presentato dal Ministro dell’economia e delle finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, che valuta gli andamenti reali e gli scostamenti rispetto agli obiettivi fissati nei precedenti Documenti e l’evoluzione economico-finanziaria internazionale e in particolar modo europea.
Il Dpef 2008-2011, presentato oggi dal Governo, pone l’accento su un modello di crescita sostenibile sotto il profilo finanziario, sociale e ambientale. Dopo gli interventi incisivi dei mesi scorsi, mirati a far uscire i conti pubblici da una situazione di emergenza, l’esecutivo intende agire adesso prioritariamente sul fronte dello sviluppo economico, senza tuttavia mettere a repentaglio gli equilibri di bilancio conseguiti.
Una crescita robusta e sostenibile è condizione necessaria affinché il risanamento finanziario, dovuto alla manovra impegnativa e rigorosa dell’anno scorso, si traduca in un miglioramento duraturo. Ma per far sì che si trasformino in fenomeni strutturali, crescita e risanamento dovranno risultare anche socialmente equi e sostenibili dal punto di vista ambientale, come indicato nei capitoli specifici del documento.
I progressi compiuti nell’ultimo anno, nel solco delle linee guida di politica economica illustrate nel Dpef del 2007, risultano molto significativi e confermano la correttezza delle scelte operate dal Governo:
- rispetto alle previsioni dello scorso anno, il tasso di crescita medio del pil nel 2007-2001 è aumentato di oltre mezzo punto percentuale, passando dall’1.3% all’1.84%;
- il debito pubblico quest’anno ritornerà a scendere, attestandosi al 105,1% del pil;
- l’anno scorso era previsto un deficit 2007 al 2.8% del pil, a fronte del 2.5% stimato adesso; sempre l’anno scorso il deficit 2008 era previsto al 2.9%, ora viene stimato al 2.2%;
- resta invariato l’obiettivo di conseguire l’azzeramento del deficit nel 2011;
- la discesa del debito sotto il 100% del pil è anticipata al 2010 (nel 2001 il debito si prevede addirittura al 95%);
- la pressione fiscale inizia a diminuire l’anno prossimo e continuerà a calare negli anni successivi;
- si conferma il rispetto degli obiettivi di rientro del deficit concordati con Bruxelles.
In particolare sul fronte della finanza pubblica, per la prima volta da molti anni non si è resa necessaria una manovra correttiva di metà anno e la Legge finanziaria non dovrà reperire risorse da destinare alla riduzione del deficit, visto che la strutturalità delle misure contenute nella Legge finanziaria dell’anno scorso consente un miglioramento del deficit tendenziale pari a 0.3 punti di pil nel 2008 (2.2%) rispetto al 2007 (2.5%).
Le prospettive più favorevoli non consentono, tuttavia, un allentamento dell’attenzione. Dal lato della spesa, pur evidenziandosi uno scenario complessivamente in linea con la RUEF, destano infatti preoccupazione gli andamenti di alcune componenti della spesa sanitaria; vi sono inoltre alcuni fattori di rischio legati alla spesa per interessi e ad altre componenti della spesa corrente.
L’obiettivo di deficit al 2.2% nel 2008 presuppone quindi un rigoroso controllo della spesa. Nel caso in cui questo non dovesse verificarsi, il Governo è pronto ad intervenire in corso d’anno per consentire il raggiungimento degli obiettivi previsti.
Per trasformare la ripresa congiunturale in atto in una crescita duratura e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale e finanziario è indispensabile ampliare l’orizzonte temporale di riferimento dell’azione pubblica, favorire una maggiore equità intergenerazionale e ridurre l’onere del debito per le future generazioni. Si tratta di un processo non agevole nella sua realizzazione concreta. E’ necessario tuttavia perseguire questo obiettivo con determinazione.
La sostenibilità finanziaria ripristinata nel primo anno della legislatura deve essere salvaguardata. Diventa quindi necessario individuare da quale fonte possano affluire ulteriori risorse per le iniziative che il Governo intendesse assumere. Queste non possono giungere da un aumento ulteriore della pressione fiscale su coloro che già pagano le tasse in un’attività regolare; anzi, il Governo intende attenuare la pressione fiscale nel tempo e, come stabilito dalla Legge Finanziaria 2007, è impegnato a destinare anche a questo scopo le risorse che gradualmente si recupereranno attraverso il contrasto all’evasione. Tuttavia, la riduzione potrà avvenire solamente se l’andamento della spesa pubblica si svilupperà in linea con le previsioni.
Se si esclude che le risorse aggiuntive possano pervenire da inasprimenti fiscali, allora possono scaturire solo da un aumento della qualità ed efficienza della spesa. Questo è il punto dove si incontrano un più forte sviluppo economico, una maggiore equità e il risanamento finanziario.
L’analisi di questo documento non è quindi centrata sulla distribuzione di risorse aggiuntive, ma pone l’accento sull’uso più efficace ed efficiente delle risorse esistenti. Particolare rilievo assume quindi l’esercizio dello ‘spendere meglio’. Infatti, i margini di manovra all’interno dei diversi settori per ulteriori risparmi e per una maggiore efficacia della spesa pubblica restano ampi. Se in ogni campo delle pubbliche amministrazioni (istruzione, università, giustizia, lavori pubblici, sicurezza ecc.) si raggiungessero i livelli di efficienza che già si osservano nei casi migliori, verrebbero generati significativi risparmi di spesa, unitamente ad un miglioramento dei servizi per il cittadino.
Evoluzione del rapporto deficit-pil dalla FINANZIARIA (settembre 2006) al DPEF
Nuovo quadro programmatico alla luce del DPEF
Il Documento di programmazione economico-finanziaria verrà presentato al Parlamento e sarà inviato al parere della Conferenza Stato-Regioni.
Il Ministro dell’economia e delle finanze ha illustrato al Consiglio un atto di indirizzo per la predisposizione della legge finanziaria, una novità di rilievo che si inserisce nel generale processo di razionalizzazione della spesa pubblica e dei processi che la governano. Il Consiglio ha condiviso l’iniziativa.
Il Consiglio ha altresì approvato, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, il disegno di legge sul Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2006, parificato nella giornata di ieri dalla Corte dei conti, e il disegno di legge per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2007.
Su proposta del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Padoa-Schioppa, è stato approvato un decreto-legge recante disposizioni in materia di finanza pubblica, con riferimento all’allocazione di una parte delle risorse derivanti dal cosiddetto “extra-gettito”. Tre i principali aggregati interessati dal decreto-legge: pensioni basse, infrastrutture, ricerca. A questi tre grandi settori si aggiungono altri capitoli, fra cui investimenti di tipo sociale e, in particolare, uno per il servizio civile e le risorse per il fondo globale per l’Aids.
È stato poi concluso l’esame, iniziato nella scorsa seduta, dello schema di disegno di legge per il conferimento al Governo della delega a disciplinare la riforma in senso federale della finanza di regioni e degli enti locali, operata dall’articolo 119 della Costituzione. Il disegno di legge approvato oggi su proposta dei Ministri dell’economia e delle finanze, Padoa-Schioppa, dell’interno, Giuliano Amato, per gli affari regionali e le autonomie locali, Linda Lanzillotta, e per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, definisce i principi e i criteri direttivi per la disciplina del sistema di finanziamento delle istituzioni regionali e locali nel rispetto dell’autonomia finanziaria di entrata e di spesa garantita a comuni, province, città metropolitane e regioni, nonché dei principi di solidarietà e di coesione sociale, in maniera da sostituire gradualmente, per tutti i livelli istituzionali, il criterio della spesa storica. Vengono inoltre dettate regole per il coordinamento della finanza pubblica, stabiliti criteri per l’istituzione e l’applicazione di tributi propri da parte degli enti territoriali, disciplinati criteri di riparto delle risorse da assegnare agli enti locali con finalità perequative e di efficienza delle amministrazioni, indicati i criteri per l’attribuzione di risorse aggiuntive e, infine, definiti i criteri di finanziamento di Roma Capitale della Repubblica. Sul testo verrà acquisito il parere della Conferenza unificata.
Il Consiglio ha inoltre approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro dell’interno, Giuliano Amato, e del Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero:
- un disegno di legge che conferisce al Governo delega a modificare il testo unico sull’immigrazione. La delega è diretta a fornire strumenti normativi idonei per governare un fenomeno strutturale destinato a fare parte del nostro assetto sociale, civile ed economico per gli anni futuri e senza soluzioni d’emergenza, promuovendo l’immigrazione regolare attraverso misure dirette a facilitare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e l’integrazione degli immigrati, nonché a rendere effettivo ed efficace il sistema dei rimpatri degli stranieri irregolarmente presenti sul territorio nazionale, nel pieno rispetto dei diritti umani e della dignità della persona. Il disegno di legge approvato oggi in via definitiva dal Consiglio dei Ministri ha ricevuto il parere della Conferenza unificata e verrà ora trasmesso al Parlamento. Per un’analisi approfondita del suo contenuto si rinvia al comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 24 aprile, giorno in cui il Consiglio lo ha approvato in via preliminare.
su proposta del Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, Giovanna Melandri, e del Ministro della solidarietà sociale, Ferrero:
- un regolamento per l’emanazione dello statuto dell’Agenzia nazionale per i giovani, organismo che svolge le funzioni di Agenzia italiana del programma comunitario “Gioventù in azione” e promuove la cittadinanza attiva, anche europea, delle giovani generazioni, sviluppando e promuovendo solidarietà, tolleranza e coesione sociale, incoraggiando e favorendo iniziative di integrazione e di cooperazione; sul testo è stato acquisito il parere del Consiglio di Stato; (...)
Su proposta del Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Luigi Nicolais, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Padoa-Schioppa, il Consiglio ha poi approvato un decreto che autorizza il Ministero della pubblica istruzione ad assumere 3.811 dirigenti scolastici, a copertura di posti che si sono resi vacanti già dall’anno scolastico 2006-2007. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 18,00.

25 Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 18,10 a Palazzo Chigi

In apertura dei lavori, il Ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa ha svolto una prima illustrazione delle linee del Dpef.
Il Consiglio dei Ministri poi avviato l’esame dello schema di disegno di legge per il conferimento al Governo della delega a disciplinare la riforma in senso federale della finanza di regioni ed enti locali.
Sono stati inoltre approvati due decreti legislativi recanti nome di attuazione dello Statuto speciale della regione Valle d’Aosta, rispettivamente in materia di formazione artistica e musicale ed energia elettrica, predisposti dalla apposita commissione paritetica. Ha partecipato alla discussione il Presidente della Regione, Luciano Caveri. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 20,30.

15 Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,30 a Palazzo Chigi

(...) Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti: (...)
su proposta del Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni:
- uno schema di regolamento per la riorganizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro, sul quale verranno acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11,45.

5 Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,40 a Palazzo Chigi

(...) Il Consiglio ha poi autorizzato il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, ad esprimere il parere favorevole del Governo sui seguenti Atti: (...)
- atto di indirizzo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del personale dirigente (area VII) del comparto Università e Istituzioni ed Enti di ricerca. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11,25.

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Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 17,30 a Palazzo Chigi

Il Presidente ha dato lettura della lettera con la quale il Vice Ministro dell’economia Vincenzo Visco ha rimarcato le proprie posizioni, ma, allo scopo di agevolare una rapida soluzione del problema creatosi con il Comando generale della Guardia di Finanza, ha sollecitato una sospensione della parte della sua delega riferita alla Guardia di Finanza. Il Consiglio ha preso atto e ha convenuto sull’opportunità di accogliere la richiesta del Vice Ministro. La delega (comma 3 dell’art. 1 del DPR 7 giugno 2006) è stata avocata dal Ministro dell’economia, Tommaso Padoa-Schioppa.
Il Consiglio dei Ministri ha altresì deciso l’avvicendamento del Comandante generale della Guardia di Finanza e ha nominato nella carica il generale di Corpo d’Armata Cosimo D’Arrigo, avviando nel contempo la procedura per la nomina del gen. Roberto Speciale a consigliere della Corte dei conti.

 



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