|
- Un cieco sedeva tutte le mattine all'ingresso di una
stazione.
- Capelli arruffati, barba lunga e incolta, vestiti
sbrindellati, chiedeva l'elemosina ai passanti. Qualcuno si fermava e lasciava cadere
pochi spiccioli nel suo cappello. Al termine di una giornata raccoglieva i pochi soldi per
un panino e un quartino di vino.
|
- Tutto quello che avrebbe voluto dire alla gente l'aveva
scritto su un cartoncino da scatola: "Cieco dalla nascita".
- Un giorno passò di lì un giovane pubblicitario. Lesse il
cartello, scambiò due parole e tirò fuori dalla sua "24ore" un pennarello e
scrisse: «È primavera, voi potete vederla, io no». Salutò e se ne andò.
- Da quel giorno le offerte che cadevano nel suo cappello si
moltiplicarono e il cieco divenne ricco.
|