15/01/98: Quanto alla tua mail di ieri:
>Prime conclusioni affrettatissime: i ragazzi vogliono robe vere, serie e che nessuno
tocchi i loro miti. Sono meno scanzonati di quanti fossimo noi. Sanno cosa è l'aspetto
ludico della pubblicità e della realtà?
In effetti, sono rimasto molto colpito anch'io dal modo
"serissimo" con cui guardano la pubblicità... Noi cambiamo canale, loro invece
sono attenti, scrupolosi, selettivi... Non a caso usano lo stesso gergo, sanno a memoria
tante frasi...
I commenti dell'altra volta era stati fatti da ragazzini di prima, che
come puoi immaginare sono molto "conservatori" e "schematici": loro
vogliono identificare subito uno spot da una qualunque altra cosa... Non vogliono indebite
commistioni...
Mi ha stupito soprattutto il fatto che non apprezzano molto le
esagerazioni... Sanno che lo spot mente, pero' lo considerano comunque una fonte
d'informazione (anche se il più delle volte non informa affatto: il fatto stesso di
essere presente e' per loro sinonimo di "informazione", di "presenza
significativa", di "rassicurazione" --------cose da pazzi!).
Lo spot per loro e' come un compagno più grande che fa lo spaccone, ma
di cui ti devi fidare perché non hai alternative...
>C'è una frase nel Lupo della steppa di H. Hesse, se ti ricordi, nella quale si dice
che l'ultima arma che rimane al borghese è l'ironia.
Ecco perché apprezzano l'ironia ma fino a un certo punto... Lo spot li
deve anche rassicurare, perché da come lo metteranno in pratica dipenderà buona parte
della loro socializzazione...
Hai capito bene: "socializzazione"... I gruppi si formano
anche sulla base di quello che acquisti... |
17/01/98: Vediamo ora cos'hanno prodotto i ragazzi del mio Istituto.
Su "Donna moderna" n.34/97 hanno trovato una strana pubblicità da parte di
un'agenzia (che presumo pubblicitaria: si parla di "PrimoPiano", e se è così
siamo qui in presenza di una reclame di se stessi) che cerca di catturare l'attenzione del
lettore non in virtù di un'immagine, bensì di una scritta: "Verginità".
In pratica sono state utilizzate le ultime due colonne della pagina, mettendo al centro la
seguente frase: "Intervista a Brass: la verginità, che noia". (per la parola
"verginità" è stato usato un corpo del font molto più grande).
In basso è scritto: "Il costume ha bisogno di un PrimoPiano".
Commento di alcune ragazze di 4Bpr (ITC "R. Serra" di Cesena): "Ciò forse
sta a significare che un bambino/a che non ha ancora avuto rapporti sessuali, viva una
vita vuota e noiosa? Il sesso è una realtà che va scoperta con calma e sentimento, senza
pressioni da parte di persone poco serie (vedi Tinto Brass), che vedono solo l'aspetto
erotico ma non quello sentimentale, che è poi questo che porta due persone a fare l'amore
come amore e non solo come sesso". |
13/02/98: ... la scelta che abbiamo fatto è stata quella
di criticare la pubblicità volgare, offensiva della dignità umana: non abbiamo scelto la
pubblicità che ci piaceva (tra questa, quella della De Agostini che come visual ha un
cdrom imbevuto nel latte con lo slogan: "Non si diventa grandi solo coi
biscotti", ci è piaciuta molto). Inoltre abbiamo scelto una pubblicità che si trova
nelle case di ogni famiglia, in quanto le riviste sono Donna Moderna, Lo
specchio, Gente ecc.
Quanto ai problemi della sfera affettiva siamo arrivati tutti alla
conclusione che sono i pubblicitari ad averne assai ... Anzi, ho notato una cosa (e se ne
avessi il tempo mi piacerebbe approfondirla): i ragazzi che plaudono all'uso commerciale
del nudo femminile sono anche quelli che in famiglia hanno i maggiori problemi.
Non solo, ma ho pure notato che a differenza di noi adulti che
accettiamo in uno spot gli abbinamenti più strani, loro invece sono molto rigorosi e mal
sopportano il continuo rimescolio che fanno i pubblicitari di sesso, orologi e
quant'altro.
Cosa avrei dovuto dir loro? Ragazzi qaundo vedete queste schifezze
cambiate pagina? Oppure secondo te chi critica una volgarità divenuta dominante è
perché ha dei problemi? |