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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Un "comma" per gli Istituti Comprensivi

I partecipanti al Convegno tenutosi il 30 – 31 maggio 2003 a Sestino (AR) sul tema “Piccole grandi scuole. Opportunità o svantaggio?” che ha visto una significativa presenza di istituti comprensivi provenienti da numerose regioni, di rappresentanti del Governo, delle Regioni e delle autonomie locali, del mondo della ricerca e dell’università, intendono sottolineare l’esigenza di una maggiore visibilità e centralità degli Istituti Comprensivi nelle prossime politiche di riforma e di sviluppo della scuola di base nel nostro Paese.

A tal fine i partecipanti si permettono di inoltrare all’attenzione dei decisori politici e amministrativi un messaggio intitolato “Un comma per gli istituti comprensivi” ed invitano tutti gli interessati (genitori, insegnanti, dirigenti, amministratori locali, organi collegiali) a sottoscrivere e a diffondere il seguente documento propositivo.

L’ampia diffusione degli istituti comprensivi in tutte le regioni italiane (oltre il 42 % dell’intero settore delle scuole di base), strutture che si qualificano da ormai 10 anni come una originale esperienza di raccordo e di integrazione tra scuola materna, elementare e media di un medesimo territorio, deve suggerire al Governo e al Parlamento l’opportunità di inserire negli imminenti decreti legislativi di attuazione della Legge 53/2003 (Norme generali in materia di istruzione) e nel corpo della legge-quadro sui piccoli comuni (Proposta di legge a favore dei Comuni con meno di 5000 abitanti denominata “Piccola grande Italia” – XIV legislatura, progetto di legge n° 1174) in fase di discussione in Parlamento, un preciso riferimento al ruolo dinamico e di qualità che gli istituti comprensivi possono conferire alle riforme scolastiche in atto ed alle politiche sociali e territoriali.

In particolare, nel comma aggiuntivo che si propone nell’ambito dei decreti applicativi della riforma (legge 53/2003), dovrebbero essere inserite:

a)      forme di raccordo sperimentale tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, consentendo snodi e periodi didattici biennali coerenti con l’elaborazione curricolare tipica degli istituti comprensivi, con riferimento al traguardo condiviso di un profilo unitario di uscita dal primo ciclo (da sottotitolare 3-14 anni e non solo 6-14 anni);

b)      ricerche e sviluppo di innovazioni curricolari in verticale nei diversi ambiti disciplinari, con sostegni finanziari, di consulenza, ricerca e monitoraggio, anche con la costituzione di Osservatori territoriali di supporto agli istituti comprensivi;

c)      modalità flessibili di utilizzo del tempo scuola, dell’organizzazione dei gruppi di alunni, dei prestiti professionali tra docenti, nella prospettiva di un rafforzamento dell’organico funzionale dell’istituto comprensivo e di omogeneità di condizioni professionali tra i diversi docenti;

d)      semplificazioni delle procedure burocratiche, migliori possibilità di accesso ai progetti di innovazione, alle risorse tecnologiche e informatiche, alla formazione dei docenti, con incremento dei budget finanziari destinati agli istituti comprensivi.

In ordine al provvedimento di legge relativo alla tutela dei piccoli Comuni (pdl n. 1174), il comma aggiuntivo dovrebbe prevedere:

a)      consolidamento della rete degli istituti comprensivi come strutture portanti delle politiche sociali e territoriali, superando il riferimento a parametri esclusivamente numerici e introducendo il concetto di “bacino ottimale dell’istituto comprensivo”;

b)      introduzione di un fondo compensativo per lo sviluppo qualitativo delle scuole dei piccoli comuni, come impegno da salvaguardare e perseguire a livello di legislazione regionale e nazionale;

c)      particolari incentivi per il personale delle scuole (dirigenti, docenti e ATA) che intende garantire la massima continuità di impegno di servizio nelle scuole di aree a forte disagio territoriale, sull’esempio delle aree a rischio di dispersione scolastica.

 In definitiva, si chiede che gli strumenti normativi disponibili a livello nazionale e regionale (legge 53/2003; legge 59/1997; legge 94/1997; Titolo V della Costituzione; nuove leggi regionali sull’istruzione e sul diritto allo studio) possano essere pienamente orientati alla massima valorizzazione dell’originalità e specificità degli istituti comprensivi, affinché le “piccole grandi scuole” rappresentino effettivamente “una opportunità e un vantaggio”.

Sestino (AR), 30-31 maggio 2003

E’ possibile per insegnanti, dirigenti, genitori, Consigli d’istituto, amministratori locali, sottoscrivere il documento inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo:

Comprensivi@edscuola.com
Rubrica: comprensivi "Verticale che passione!"

Il documento sarà inviato alle autorità istituzionali e, in particolare, ai membri del Governo e del Parlamento impegnati nell’esame dei provvedimenti citati nella lettera.


Sottoscrizioni

- Marco  Rienzi, insegnante elem., Ist. Comp. Sestino e Badia Tedalda (AR)

- Marisa Bracaloni, insegnante elem., Ist.Comp.Vecchiano (PI)

- Vittorio Biagini , dirigente  scol., Ist. Comp. di Rastignano ( BO)

- Umberto Pampolini, dirigente scol., 1° Circolo Casalecchio di Reno

- Michele Elio Fusco, dirigente  scol., Ist. Comp.  80°-Berlinguer di Napoli

- Marisa Salvatori, dirigente  scol., Ist. Comp.Roccafluvione-Ap

- Caterina Anania , dirigente  scol. , Direzione Did. di Castel Maggiore – (BO)

- Angela Cocchi , dirigente scol., Direzione Did. di Zola Predosa –( BO)

- Alfia Tinarelli, dirigente  scol. , Ist. Comp.  di S.Giorgio di Piano

- Itala Pizzolato, coll. vicaria, Ist. Comp. "Via Sardegna"c/o S.M.S."A.Frank"-  Cinisello Balsamo (MI)

- Ernesto Grassi ,dirigente scolastico

- Francesco Cappelli, dirigente scol., Istituto Comp. di Lacchiarella

- Antonella Gedda  , doc di storia e filosofia Liceo Classico Orbetello - Resp. CIDI Grosseto

- Carlo Testi, exdirettore Scuola Citta’ Pestalozzi-(FI)

- Giovanna Weber, dirigente scol., Istituto Comp.di sc. elementare e media Dro (Trento)

- Luigi Martano, dirigente scol,  Direzione Didattica Corigliano

- Adolfo Restaino, dirigente scolastico Lioni(AV)

- Alberto Piero OLLA - Sardara (CA)

- Antonio Svanosio -  Villa di Tirano (SO)

- Alessandro Dolci

- Marisa Cevoli

- Carlo Santangelo, dirigente scol., Ist. Comp. “I.da Vinci” Caramanico T. (PE)

- Giuseppe Carrisi

- Cosimo De Nitto, docente , responsabile sito funzioniobiettivo di Brindisi

- Prof. Pietro Luigi Capelli

- Vincenzo Iaia, docente di  lettere nella Scuola Media SMS "Madre Teresa" di Cucciago (Como)

- Angelo Pinto, docente di Filosofia e Storia, Liceo Polivalente Statale "Punzi" Cisternino (Br)

- Paolo Citran,  presidente CIDI della Carnia e del Gemonese

- Rolando Alberto Borzetti, handicap-edscuola, 41° Distretto Scol. di Pomezia  -Ardea (RM)

- Maria Acquaro, docente, Ist. Compr. Giovanni XXIII di Pietravairano (CE)

- Pasqualina Lucini Paioni, docente

- Giuliano Caione, insegnante di Ed. Musicale e di strumento

- Gianni Trezzi, maestro , Ist.Compr. "A. Sassi" Renate - MI

- Giuseppe Pilo , dirigente scolastico, Istituto Comprensivo di Spongano (Le)

- Elsa Lisci Falaschi, dirigente scol. e docenti  , I. Comprensivo ORBETELLO (GR)

- Lorella Di Biagio- Ist. Comp. di scuola infanzia-ele - media di Porto Azzurro-Isola d'Elba

- D'Alò  Elvira ,docente S.M.S,  Via Cesare Battisti 11 ,Brindisi

- Angela Cavazzoni, I. Comprensivo "C.Battisti", Cogliate-Milano

- Stefano Rossi

- A. Piazza, Dirigente scolastico

- Teresa Vitale, docente distaccata presso la biblioteca del Liceo L. Bassi, Bologna.

- Salvatore Nocera,Vice Presidente della FISH Nazionale (Federazione Superamento Handicap) e responsabile dell'Osservatorio scolastico dell'AIPD

- Angelo Verdini, Dirigente scol., I.  Comprensivo "Galliano Binotti" Pergola (PU)

- Maria Lea Borelli, Dirigente scol. e Collegio docenti , I.Comprensivo Serra Riccò

- Maddalena Lattuca dirigente scolastico dell'I. Comprensivo "A:Roncalli" di Grotte (AG)

- Antonella Baldini, Dirigente scolastico, I. Comprensivo Carvico (BG)

- Fabrizia Piccolo, vice-presidente Consiglio d’Istituto, I.Comp. T .Gulluni di Colonna (RM)

- Concetta Lepore, insegnante scuola dell’infanzia

- Daniela Di Vita, dirigente scolastico, I. Comprensivo "G.Galilei" Montopoli Valdarno (PI)

- Annamaria Carbone, dirigente scolastico, I. Comprensivo di Manciano (GR)

- Rosalina Piergiovanni, ins. sc. materna, I. Comprensivo"Domenico Ciampoli" Atessa Chieti

- Luciano Allegri , Dirigente Scolastico ,I. Comprensivo di Borgovalditaro (Parma)

- Il Consiglio d'Istituto dell'I. Comprensivo di Manciano (GR). Si allegano i nomi dei firmatari, componenti Consiglio di Istituto:

  • Anna Maria Carbone
  • Canti Daniela
  • Mancuso Anna
  • Barili Donatella
  • Giusti Lucia
  • Fioravanti Luana
  • Diacinti Marzia
  • Tanilli Silvia
  • Masi Lauro
  • Casetta Claudia
  • Malaman Serena
  • Lazzerini Gabriella
  • Crociani Nevia

 


Messaggi

Concordo anch'io.
Tra le altre cose sono stato, anche se solo per un anno, dirigente, con incarico di presidenza, di un Istituto Comprensivo.
Credo che vi siano enormi potenzialità, anche se bisogna lavorare molto sulla mentalità sia dei docenti sia di molti Dirigenti.
Un saluto a tutti
prof. Vincenzo Iaia
docente di Lettere nella Scuola Media
SMS "Madre Teresa" di Cucciago (Como)

Volentieri sottoscrivo il documento:
Un "comma" per gli Istituti Comprensivi    che ho pubblicato nel sito www.funzioniobiettivo.it al seguente url:
http://www.funzioniobiettivo.it/eleindex_file/Comprensivi_Un%20comma_per.htm
cosimo de nitto

Aderisco all'iniziativa volta alla previsione normativa degli istituti comprensivi.
Adolfo Restaino dirigente scolastico Lioni(AV)

Piena e convinta adesione da Francesco Cappelli, Dirigente scolastico Istituto Comprensivo di Lacchiarella

Condivido l'iniziativa a favore degli Istituti Comprensivi situati in centri con meno di 5.000 abitanti.
Tra le altre cose, si dovrebbe tener presente anche il grave handicap causato dall'impossibilità di poter viaggiare sul web alla velocità dell'ADSL. Nei nostri piccoli paesi non esistono linee di tale tipo e sembra non lo faranno ancora perchè non conveniente. Non è giusto che alcuni possano viaggiare veloci mentre altri a passo di lumaca. Non abbiamo più gli stessi diritti?
Albero Piero Olla

Sottoscrivo il documento "Un comma per gli Istituti Comprensivi" elaborato dai convegnisti di Sestino a fine maggio.
Vi prego di inviarmi per posta elettronica gli ulteriori comunicati relativi al tema
Ernesto Grassi - Dirigente Scolastico

Sono una dirigente di un I.C.(Roccafluvione-Ap) sono pienamente d'accordo con la proposta da inviare al Parlamento e la sottoscrivo.Grazie Marisa SAlvatori

Sottoscrivo il documento "un comma per gli istituti comprensivi".
Grazie per la straordinaria collaborazione.
Saluti
Marco Renzi
Ist. Comp. Sestino e Badia Tedalda (AR)

Sottoscrivo molto volentieri il documento, ritenendo particolarmente importante la funzione svolta da queste "speciali" tipologie di Istituti.
Ancora una volta bisogna lottare per poter conservare quel poco di buono che rimane della SCUOLA PUBBLICA prima che sia defraudata del tutto a vantaggio delle scuole per i privilegiati!
Angelo Pinto
docente di Filosofia e Storia
Liceo Polivalente Statale "Punzi"
Cisternino (Br)

Sottoscrivo il documento:
Un "comma" per gli Istituti Comprensivi
http://www.edscuola.com/archivio/comprensivi/comma.htm
ROLANDO ALBERTO BORZETTI
41° Distretto Scolastico di Pomezia – Ardea (RM)

Sottoscrivo il documento elaborato al convegno di Sestino  a favore dei Comprensivi, in particolar modo per quelli che rappresentano realtà scolastiche più piccole ma comunque significative, in quanto  docente impegnata da cinque anni a favorire una  mentalità flessibile, aperta  e orientata   ad  un percorso  didattico -  educativo  "unico, organico e sistematico"  che favorisca il pieno successo formativo dei nostri alunni.
Grazie per l'impegno profuso in tal senso a nome di tutti i Docenti e Dirigente Scolastico dell' Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" di Pietravairano (CE) che non intende abdicare alla sua  quinquennale esperienza di "Verticalizzazione" vissuta ...con "passione" !!!
Maria Acquaro
 

Condivido e sottoscrivo il documento "Un comma per gli Istituti Comprensivi" e mi auguro che un minimo di discernimento faccia la sua comparsa al MIUR e dintorni, evitando lo sfascio della scuola pubblica italiana di base, fino ad ora una delle migliori al mondo (non dimentichiamolo mai questo dato certificato da organismi internazionali quali l'OCSE e l'IEA, colleghi, e rivendichiamolo con orgoglio quando necessario!).
Gianni Trezzi, maestro
ICS "A. Sassi" Renate - MI

Sottoscrivo senza ombra di dubbio dopo tre anni di esperienza in uno degli istituti che rappresentano una delle poche vere novità degli ultimi anni.
Giuseppe Pilo - Dirigente Scolastico
Istituto Comprensivo di Spongano (Le)

Quanto riportato nel documento  rispecchia in pieno i punti di forza e i punti di debolezza degli istituti comprensivi. Essi potranno ancora crescere in qualità solo se verranno garantite, a livello legislativo, alcune condizioni (v. proposte riportate nel documento: organici, incentivi, professionalità docente unitaria...) necessarie per offrire ai nostri giovani una formazione di pari dignità rispetto a coetanei che vivono in realtà più stimolanti e ricche culturalmente. Il nostro istituto, da anni, ha cercato di  offrire anche  ciò che dovrebbe dare l'extrascuola.........pressoché inesistente.
Lorella Di Biagio- Ist. Comp. di scuola infanzia-ele-media di Porto Azzurro-Isola d'Elba

Sottoscrivo il documento di richiesta di aggiunta di un Comma specifico per gli Istituti Comprensivi.
Angela Cavazzoni, Istituto Comprensivo "C.Battisti", Cogliate-Milano

Sottoscrivo il documento nella ferma convinzione della ricchezza di opportunità esistente in un comprensivo ai fini delle possibilità di confronto tra i docenti,integrazione delle competenze e miglioramento qualitativo sul piano didattico.
Dirigente scolastico
A. Piazza

Condivido la richiesta di massima valorizzazione dell’originalità e specificità degli istituti comprensivi del messaggio intitolato "Un comma per gli Istituti comprensivi".
Teresa Vitale, docente distaccata presso la biblioteca del Liceo L. Basssi, Bologna.

Comunico l'adesione di tutti gli insegnanti partecipanti al Collegio straordinario dei docenti - sezione orizzontale scuola elementare dell'Istituto Comprensivo di Serra Riccò (Genova) riunito il 23 giugno 2003 per discutere dell'organizzazione scolastica in relazione alla legge 53/03
Maria Lea Borelli - Dirigente scolastico IC Serra Riccò

Sottoscrivo la mia adesione alla richiesta di dare maggiore visibilità agli istituti comprensivi, sottolineando la indispensabile sottolineatura circa il ruolo della scuola dell'infanzia. il profilo educativo va tracciato dai 3 ai 14 anni e va chiarita la necessità di prestiti professionali tra docenti di ordini di scuola diversi.
Maddalena Lattuca dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo "A:Roncalli" di Grotte (AG)

Il Consiglio d'Istituto dell'Ist. Comprensivo "T. Gulluni" di Colonna (RM), a maggioranza, ha sottoscritto il documento <Un "comma" per gli Istituti Comprensivi>, nella riunione tenutasi il 25\06\03.
La vice-presidente del Consiglio d'Istituto
Fabrizia Piccolo

Sono un'insegnante di scuola dell'infanzia, lavoro in un comprensivo da 3 anni, sono estenuata dalle mille difficoltà di comprensione e di strutturazione di un Pof unitario dovuto alla mancanza di conoscenze reciproche tra docenti dei tre ordini di scuola. Spesso agisce lo stereotipo e il pregiudizio su cosa serva fare in una scuola dell'infanzia, o sull'utilità dei consigli dei maestri elementari ai colleghi di media come conoscenza degli allievi. Ciononostante, ritengo un'opportunità ineguagliabile per i territori con piccoli comuni e concordo con tutti i suggerimenti da voi presentati per un adeguamento della normativa che valorizzi e vada incontro ai problemi dei tre ordinamenti differenti da far omogeneizzare. Quindi, dico sì ad un comma specifico per i nostri Istituti, finanziamenti specifici, formazione specifica, magari anche un riconoscimento professionale in più.
Distinti saluti da Concetta Lepore

Sottoscrivo con forza il documento che condivido pienamente anche alla luce di un'esperienza ormai consolidata  da sei anni di attività; l'Istituto Comprensivo G.Galilei" di Montopoli Valdarno è stato il primo, nell'a.s. '97/'98 a sperimentare  nella provincia di Pisa,  questa nuova tipologia di scuola e ha dato l'avvio alla totale trasformazione di tutte le scuole della provincia che oggi sono tutti Istituti Comprensivi. Naturalmente i problemi  sono tanti ma tante sono  anche le ricchezze a cui questa tipologia di scuola può fare riferimento,  non resta che riconoscerle e sfruttarle.........
Daniela Di Vita
Dirigente Scolastico
Istituto Comprensivo "G.Galilei"
Montopoli Valdarno
Pisa

Nel sottoscrivere il documento da voi proposto vorrei aggiungere due considerazioni, l’una di carattere organizzativo e l’altra  di carattere didattico.
- I° punto: la continuità didattica, ovvero la permanenza dei docenti per più anni nella stessa sede
Una delle condizioni essenziali per la “continuità verticale”, che rappresenta la ragion d’essere degli Istituti comprensivi, è la CONTINUITA’ degli insegnanti, vale a dire la loro permanenza in sede per un numero “congruo” di anni. Uso l’aggettivo “congruo” che, pur essendo indefinito, compare nella stessa L. 53 a proposito della cosiddetta valutazione biennale “… il miglioramento dei processi di apprendimento e della relativa valutazione, nonché la continuità didattica, sono assicurati anche attraverso una congrua permanenza dei docenti nella sede di titolarità; (art. 3, comma 1adella L. 53/2003). Finora questa continuità pur essendo prevista nel CCNL 97/2001 per i neo immessi in ruolo, nei fatti è stata poco rispettata, almeno nelle sedi periferiche di montagna. L’assegnazione della sede definitiva è infatti quasi sempre avvenuta nell’anno successivo alla nomina. Cosicché i nominati, dopo un anno di permanenza in montagna (sede di nomina provvisoria) trovavano il modo di scegliere sedi più ambite in pianura nell’anno successivo.
Non parliamo poi dei supplenti annuali e del carosello a cui assistiamo annualmente qui in montagna. Noi D.S. della Carnia abbiamo proposto, sostenuti in questo da centinaia di firme di genitori, di assegnare le supplenze con cadenza triennale nelle sedi periferiche di montagna, che qui da noi sono tutti Istituti comprensivi, e un punteggio aggiuntivo dopo 3 anni di permanenza. E’ una lotta da fare tutti insieme, cercando di coinvolgere le Associazioni dei piccoli comuni e l’UNCEM, che finora purtroppo, per quanto interpellata, non ha risposto alle nostre sollecitazioni. Saranno più sensibili quelli dei “piccoli comuni”?
Quanto agli incentivi anche qui ci sarebbe da dire qualcosa. Mi sta bene l’equiparazione tra “Zone a rischio dispersione” (per lo più urbane) e quelle “a rischio didattico”, intendendo con questa espressione le zone dove esiste un turnover di insegnanti almeno del 40% (che poi sono anche a “rischio dispersione” come posso testimoniare nel caso della mia Scuola). Era una proposta da me inserita nella Piattaforma contrattuale del 1997 a livello di Congresso provinciale CGIL e approvata all’unanimità….. poi si è persa! Chissà se in sede di attuazione della norma contrattuale di quest’anno si riuscirà a spuntarla.
In ogni caso gli incentivi valgono per quelli di ruolo e alla fine non risolvono il problema, come dimostra l’esperienza della Regione FVG, dove l’anno scorso è stata approvata una legge che incentivava i docenti a trasferirsi in montagna (1.500 Euro per 5 anni). Alla fine solo 10 nell’intera Regione hanno trasferito la residenza senza cambiare sede, in quanto erano già in servizio in montagna; per i supplenti la proposta sarebbe quella di incentivare i Comuni o le Comunità montane affinché intervengano a favore dei docenti nelle spese di alloggio e/o trasporto, oltre naturalmente alla “nomina triennale” e al punteggio aggiuntivo.
- II° punto: UN PROGETTO SPERIMENTALE DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI
La 275/99, cioè il regolamento dell’Autonomia, all’art. 11 prevede che il MPI “ anche su proposta … di una o più istituzioni scolastiche ………….. promuove, eventualmente sostenendoli con appositi finanziamenti …, progetti in ambito nazionale, regionale e locale, volti ad esplorare possibili innovazioni riguardanti gli ordinamenti degli studi, la loro articolazione e durata ……i processi di continuità e orientamento” . In sostanza le Scuole da sole possono elaborare un Progetto che contenga quanto da voi proposto nei punti che compaiono nel documento.
La mia proposta è che, accanto alla richiesta di farlo diventare un “comma”  da aggiungere al Decreto legislativo, il Progetto venga presentato da un certo numero di Istituti comprensivi ai sensi dell’art. 11 del DPR 275/99.
Vorrei richiamare per finire un passo della Introduzione al D. M. del 27 giugno sull’avvio di parti della Riforma nel prossimo anno scolastico, a firma del Dott. Pasquale Capo:
“ La. medesima legge (la 53/2003)  prevede, inoltre, che la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado facciano capo ad un unico ciclo (sott. mia) di istruzione. Da ciò discende la necessità di articolare piani di studio che si sviluppino progressivamente per l’intero corso di otto anni, quali sono quelli corrispondenti al primo ciclo. Ulteriore necessità è quella di garantire un percorso formativo unitario e graduale, coerente con il Profilo educativo culturale e professionale dello studente……”
Mi paiono affermazioni interessanti, che unite a quelle presenti nel primo Documento Bertagna (poi cassate, a dire il vero, ma che comunque sono una testimonianza importante del valore che anche presso i pedagogisti vicini al MIUR hanno gli istituti comprensivi) fanno sì che la posizione degli istituti comprensivi ne esca rafforzata.
Riusciremo a trasformare quei punti del Documento in vero e proprio Progetto sperimentale? Sarebbe una dimostrazione importante di come l’autonomia delle Scuole non è solo “assenza” di vincoli centralistici, ma strumento di proposizione di innovazioni. Certo l’obiettivo deve essere quello di estendere l’esperienza in maniera tale da non lasciarla a livello di “sperimentazione” … in eterno!
A mio parere la felice intuizione del “ciclo unico” berlingueriana ha avuto il difetto di averlo voluto  “imporrre” da subito, senza tener conto di una serie di difficoltà e di resistenze che poi si sono coalizzate al punto da mettere in discussione non solo il ciclo unico, ma gli stessi Istituti comprensivi. Questi dovranno restare a mio parere i veri laboratori del futuro ciclo unico, quello che Capo chiama “un unico ciclo”! (V. sopra)
Attendo risposta in merito, dichiarandomi sin d’ora disponibile a cimentarmi in prima persona.
Prof. Pasquale D’Avolio, D.S. Istituto comprensivo di Arta-Paularo (UD)

 


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