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Euro..Paideia: creatività e valoriuna proposta innovativa per la formazioneun supporto didattico per l’educazione alla cittadinanzaDott.ssa Antonella CesàriResponsabile elaborazione materiali progetto Euro..PaideiaNell’ambito delle attività di ricerca sulle metodologie innovative riferite ai contenuti e alle modalità di insegnamento, promosse dall’ ufficio studi dell’UCIIM, si è conclusa nel giugno scorso la sperimentazione di Euro..Paideia. Il progetto, ha avuto come obiettivo principale quello di creare un network regionale di insegnanti, impegnati nella riflessione e nello scambio di idee sui possibili percorsi formativi europei partendo dal materiale didattico messo a disposizione dallo staff referente e da momenti di formazione mirata. Il progetto didattico e di formazione Euro..Paideia, comune a istituti di diverso ordine e grado, ha visto il coinvolgimento di 67 classi, grazie all’adesione di 12 scuole provenienti dalle diverse province del Lazio. Cinque sono state le scuole superiori che hanno aderito con 18 classi, tre le scuole medie che hanno coinvolto 18 classi e infine quattro le scuole elementari, che hanno partecipato con 27 classi. Il progetto ha previsto tre incontri in sede (iniziale, intermedio e finale) e la proposta delle unità didattiche necessarie alle attività da realizzare con i ragazzi. Esse hanno fornito uno schema di lavoro su cui gli insegnanti in un clima di interdisciplinarietà e trasversalità hanno potuto sperimentare percorsi originali di educazione alla cittadinanza europea. Euro…Paideia:supporto alla formazione e alla progettazione didattica
Attraverso la proposta di itinerari progettuali differenziati a seconda del tipo e grado di scuola, Euro..Paideia ha avuto come obiettivo il supporto alla progettazione didattica dei docenti, che, partendo dai materiali messi a disposizione, hanno potuto realizzare con i ragazzi originali e stimolanti laboratori di educazione alla cittadinanza. L’obiettivo di apprendimento di ogni unità didattica, finalizzata ovviamente ad offrire ai ragazzi diverse chiavi d’accesso al concetto di cittadinanza, ha previsto un approccio multidisciplinare, realizzato attraverso l’integrazione funzionale di quattro aree tematiche (i miti, l’arte, la letteratura, i luoghi, intesi come territorio e istituzioni), presentate attraverso le diverse forme della comunicazione contemporanea: linguaggio verbale, linguaggio musicale, linguaggio iconico, linguaggio scritto, linguaggio oggettuale. La metodologia proposta, quella del cooperative learning, ha consentito in stretto collegamento con i contenuti, di creare un ambiente formativo adatto ad acquisire e consolidare le competenze già indicate come essenziali nei documenti europei sull’istruzione e sulla formazione e cioè saper imparare per tutta la vita, saper ascoltare e parlare, saper collaborare e saper pensare ad un livello più elevato. Nel novembre scorso, i docenti coinvolti nel progetto hanno potuto usufruire di uno specifico corso full immersion di primo livello sulla metodologia del cooperative learning, condotto dal professor Mario Comoglio dell’Università Salesiana di Roma. La formazione ha consentito ai partecipanti di acquisire la conoscenza dei principi fondamentali su cui si fonda il metodo, utili per strutturare il processo di apprendimento attraverso il lavoro di gruppo. Successivamente, sono stati proposti 5 percorsi differenziati. Ogni percorso ha previsto la proposta da parte dello staff referente di 5 unità didattiche a cadenza mensile, a partire dal mese di dicembre. Ogni unità didattica è stata corredata dalle indicazioni per gli insegnanti, per gli studenti e per le istituzioni scolastiche. In particolare sono stati forniti i materiali, inserti, documentazione, bibliografia, sitografia, sono stati esplicitati l’obiettivo di apprendimento, le competenze sociali, la procedura di lavoro, l’impostazione della verifiche individuali e del lavoro di gruppo. Sia i materiali proposti agli insegnanti, sia quelli proposti ai ragazzi, hanno fornito il contenitore base, sufficiente allo svolgimento dell’argomento. Negli incontri in sede, in particolare nell’incontro intermedio e in quello finale, i docente coinvolti nel progetto hanno condiviso l’esperienza di lavoro evidenziando e condividendo con i colleghi del network la personalizzazione, l’integrazione e gli arricchimenti apportati alle unità didattiche di base fornite dallo staff referente.
Euro…Paideia: Organizzazione tematica ed operativa dei percorsi:
Europaideia…. Valori, interdipendenze, abilità per coltivare la pianta della democrazia Euro..Paideia ha permesso ai docenti coinvolti di entrare nell’ officina della cittadinanza, in un laboratorio dove l’Europa e la Paideia si sono presentate interdipendenti e interscambiabili. I luoghi (territorio ed istituzioni), i miti, l’arte, la letteratura, proposti attraverso le diverse forme della comunicazione contemporanea, il linguaggio verbale, il linguaggio musicale, il linguaggio iconico, il linguaggio scritto, sono servite, parafrasando le parole di Ortega y Gasset, per entrare nel “bosco Europa” intravedendo “molte api ma un unico volo”. Un percorso per prendere consapevolezza del nostro essere cittadini europei attraverso la paideia, quella stupenda caratteristica dell’umano di crescere in tutte le dimensioni , assumendo qualcosa di diverso da sé per diventare maggiormente se stessi, il presupposto fondamentale per riscrivere le regole di una nuova cittadinanza attiva, di una democrazia partecipativa rispondente alle esigenze delle nuove società. Paul Ricoeur, il maggiore filosofo francese ed europeo vivente, in una recente intervista rilasciata al quotidiano la Croix , ha dichiarato “Non bisogna cedere alla noia. … La reazione alla noia consiste nell’essere attenti e aperti alle novità. Descartes la chiamava ammirazione, che coincide poi con lo stupore. Personalmente, arrivato a novant’anni, riesco ancora a stupirmi ”. Durante il primo incontro in presenza del progetto Euro..Paideia, svoltosi nell’ottobre scorso presso la sede dell’UCIIM di Roma, ai docenti, provenienti dalle varie province del Lazio e da diverse esperienze scolastiche è stata data la chiave per entrare in Euro..Paideia: una favola. Un contadino, giunto ormai alla fine della vita chiamò i suoi figli e disse loro: "Figli miei io me ne vado, voi cercate nella vigna e trovate quello che ci tengo nascosto. Quelli pensarono ad un tesoro sepolto e appena morto il padre misero sottosopra con la vanga tutta la vigna. Tesoro naturalmente non ne trovarono, però la vigna vangata a fondo produsse una straordinaria quantità d'uva. Anche noi oggi, come i figli di quel contadino siamo chiamati al capezzale delle istituzioni, dei valori e dei principi fondamentali sui quali la democrazia ha posto le sue radici. Proprio come il contadino invitava a cercare nella vigna il tesoro, allo stesso modo i valori e i principi fondamentali ci invitano a sederci all’ombra benefica dell’albero della democrazia, ad alzare gli occhi e cercare quei fiori che, sulla pianta della democrazia, potrebbero diventare ancora oggi frutti da far assaporare ai cittadini. Ma affinché quei frutti possano maturare occorre prenderci cura di tutta la pianta, portare acqua e concimare le sue radici , i valori, proprio come fecero i nostri predecessori dopo averla messo a dimora . I nostri padri, quelli che vissero il Risorgimento, la Resistenza, i padri costituenti e quelli che iniziarono la costruzione della casa comune europea, avevano ben chiaro il significato della fatica e dell'impegno messo al servizio di un progetto e di un ideale. Essi ci hanno lasciato una pianta rigogliosa, ma ci hanno lascito anche una vanga da utilizzare per poter continuare anche in futuro a goderne l’ombra. La pianta va coltivata proprio come la vigna che avevano ricevuto in eredità quei tre figli. Partire da un impegno in prima persona di ognuno, nella semplicità o complessità delle nostre professionalità o responsabilità, prendendo in mano quella vanga che ci fa lavorare con fatica, che ci richiede tempo, che non da risultati immediati. Euro..Paideia ha cercato di supportare i docenti coinvolti in un cammino di crescita personale e professionale creando occasioni di formazione e di sperimentazione pratica dell’autonomia, della responsabilità, della cooperazione e della creatività. E ’stata proposta una palestra in cui i docenti hanno potuto allenarsi per sviluppare il senso del valore personale e professionale, la capacità di un’interdipendenza positiva con gli altri e con l’ambiente circostante. La fiducia nel gruppo è una condizione preliminare per una disposizione fiduciosa e positiva nei confronti degli altri e la fiducia negli altri è il primo passo necessario per il coinvolgimento, l’inserimento e la partecipazione attiva in una comunità sia essa locale o più ampia, regionale, nazionale o europea. Se il docente non arriva a questa maturazione personale e professionale difficilmente sarà in grado di trasmettere ai ragazzi la forza generativa della democrazia e della partecipazione. Nella pratica è difficile trasmettere ai ragazzi questi valori. E’ vero ma… “Se tu, che sei docente, rallenti essi si perderanno. Se ti scoraggi essi si fiaccheranno. Se ti siedi essi si coricheranno. Se tu dubiti essi si disperderanno. Se tu vai innanzi essi ti supereranno…..” Queste le parole di Gesualdo Nosengo. Esse, per tutta la durata del progetto hanno dato stimolo e forza ai docenti che sono entrati nel campo per prendersi cura e portare responsabilmente acqua alla pianta della democrazia e della partecipazione. In questo campo gli insegnanti hanno trovato al lavoro tanti giovani, quelli che il 12 luglio 2002 hanno consegnato ai membri della Convenzione europea il testo definitivo del documento elaborato dalla Convenzione europea dei giovani (http.//european-convention-eu.int). Il preambolo del documento si apre con una richiesta dei giovani. Essi vogliono prima di tutto un' Europa della tolleranza, dell' apertura e dell'integrazione. Vogliono un' Europa edificata sui valori fondamentali di pace, libertà, dialogo, uguaglianza, solidarietà e rispetto dei diritti dell'uomo.Vogliono infine un' Europa responsabile dei cittadini e un' Europa responsabile verso i suoi cittadini. Queste dichiarazioni fanno riflettere sulle priorità e sulle esigenze dei giovani, priorità ed esigenze che possono diventare in punto di riferimento per motivare la forza generativa della democrazia e della partecipazione . La prima richiesta che viene fatta dai giovani é proprio quella di un' Europa dei valori, i valori fondamentali della pace, della tollerranza...; in secondo luogo chiedono un' Europa dei diritti, ma non dei diritti derivanti dagli ordinamenti statuali o dall'appartenenza all'Unione europea. Essi aspirano ad un'Europa fondata sul rispetto dei diritti umani. La cittadinanza europea diventa perciò per questi ragazzi la partecipazione alla costruzione di un'Europa fondata sulla sintesi di valori e diritti universali che sono ormai i soli due pilastri che possono reggere alla globalizzazione dei popoli e delle economie. Questi ragazzi hanno messo a disposizione le loro energie, le loro idee, la loro creatività per lavorare il terreno intorno alla pianta della democrazia. Occorre saper guardare al di là dei luoghi comuni che ci consegnano solo l’incomunicabilità intergenerazionale, il disagio tra docenti e studenti, tra genitori e figli, tra una rappresentanza politica “che sa come va il mondo” e giovani che non comprendono il valore e le potenzialità dell’impegno politico. Euro..Paideia per riuscire a formare i docenti a stimolare i ragazzi ha strutturato materiali e proposte di lavoro utilizzando le potenzialità dello scambio intergenerazionale, cercando la saggia sintesi di esperienze antiche ed entusiasmi nuovi. Dai documenti della Commissione europea, ai classici della letteratura, passando attraverso il linguaggio musicale e artistico che aiuta i giovani ad esprimere il loro disagio e le loro aspirazioni. I miti greci, le canzoni di Bruce Springsteen, Claudio Baglioni, Laura Pausini, le opere di René Magritte sono alcuni dei materiali utilizzati dai docenti provenienti da diverse aree disciplinari, che hanno collaborato in modo sinergico alla realizzazione dei percorsi. Concludiamo con un piccolo stralcio tratto dal fascicolo realizzato dai ragazzi del gruppo di lavoro del liceo classico Aristofane di Roma. Una riflessione sul Mito d’Europa. “Se Europa avesse un volto avrebbe come capelli le spighe di grano delle pianure, come occhi il blu profondo del mare e come pelle il bianco della neve.Se Europa parlasse potrebbe raccontare il mondo con i versi di un aedo antico o di un poeta rinascimentale, e lo potrebbe disegnare come fecero i navigatori e gli astronomi.Si racconta della bella Europa rapita dal grande Zeus, come della lupa che allattava Romolo e Remo, per costruire le fondamenta di un popolo, perché se la storia è maestra di vita allora il mito ne è padre. Il mito fa parte del passato, non come fonte storica, ma come testimonianza delle menti degli uomini di quel tempo, i fautori primi degli avvenimenti che succedendosi hanno portato fino a noi. Riconoscersi in una leggenda, in un passato remoto o in un pensiero, rende gli uomini un popolo, una civiltà. Europa, nome enigmatico. Ma poco importa, il mito è più bello se lo si ascolta con le orecchie di un bambino: una bella fanciulla rapita da un toro, che la porta lontano sul mare. Ma perché un dio che può vedere il mondo ha scelto proprio lei, Europa? Forse perché era più bella o più intelligente, chi lo sa. Fatto sta che il padrone di casa del monte Olimpo scelse proprio lei. Un modo come un altro per sottolineare una certa superiorità sulle altre, o una certa diversità. Non so se Zeus rapirebbe ancora questa Europa. Ma certamente ne riconoscerebbe il volto, a distanza di molti anni, ancora enigmatico e misterioso. Cambiato, consumato da sguardi persi o pieni d’astio, orgoglioso, profondo. E se il dio decidesse di carpirla di nuovo, Europa si lascerebbe andare tra le sue braccia per prendere un attimo di respiro, prima di riprendere il cammino verso un futuro ancora incerto…” |
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