La legge sul precariato: guida alla lettura

di Pino Santoro

Appena approvata, la legge sul "precariato" (in realtà le disposizioni in essa contenute modificano vari aspetti dello stato giuridico del personale della scuola, anche se è vero che quelle relative al sistema di reclutamento erano senz’altro le più attese) fa ancora parlare di sé: nonostante l’estenuante ed accidentatissimo iter parlamentare, durato quasi mille giorni (che ha procurato addirittura le dimissioni del relatore, on.le Biscardi) e le discussioni ed i dibattiti interminabili (in parlamento – si è riusciti ad approvare la legge, lo ricordo qui per inciso, solo in quarta lettura – ma anche nel Paese) vi sono ancora aspetti poco chiari, o almeno così appaiono alla grande platea dei non addetti ai lavori, che faticano non poco a districarsi tra norme abrogate, riferimenti a leggi, circolari e quant’altro.

La legge, come ben sapete, si compone di soli dodici articoli, e però non tutti di facile lettura. Il perché va ricercato anche, a mio avviso, nella gestazione difficile: fin da subito furono presenti minacce di aborto. Tutti accorsero al capezzale della puerpera, per scongiurare il peggio. Alla fine il parlamento ha partorito, però anche il travaglio ha avuto delle complicanze ed il neonato, seppur vivo, reca con sé evidenti i segni di questa non facile avventura. Fuor di metafora: il testo è frutto di un lavoro di "taglia e cuci" continuo, le mediazioni si sono sprecate (Educazione&Scuola ha dato conto, minuto per minuto, di tutto questo, pubblicando quasi interi i resoconti parlamentari; abbiamo vigilato e svolto il nostro compito di informazione come forse nessun’altro ha fatto in questo paese, consapevoli che questa legge avrebbe avuto ricadute importanti sulla scuola italiana così come sulla vita di migliaia di persone che alla scuola italiana hanno dato moltissimo, in questi anni, ricevendo in cambio poco o nulla).

La legge è fatta a strati: chi leggesse oggi, a più di due anni di distanza, i primi testi che circolavano allora dell’articolato, stenterebbe a riconoscere ciò che in seguito è diventato il 932-B nella sua stesura definitiva.

Ebbene: fedeli al nostro compito di informare (è anche, passateci la presunzione, anche un po’ "formare": "sapere" è infatti "potere", e noi vorremmo - è forse vacuo e sciocco ottimismo neoilluministico? - che non fosse appannaggio di pochi) abbiamo deciso di mettere il nostro poco "sapere" al servizio di molti.

Per cui ancora una "guida" (ce n’è bisogno, purtroppo): per capire, certo, che è poi operazione preliminare a qualsiasi esercizio consapevole dei propri diritti. Che sono diritti di cittadinanza, non dimentichiamocelo, e che vengono mortificati, calpestati e derisi anche da questo modo "indecente" di scrivere le leggi.

Majano, 18 aprile 1999

Pino Santoro


Legge 124/99
Testo Commentato

Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico

Articolo 1
Articolo 2
Articolo 3
Articolo 4
Articolo 5
Articolo 6
Articolo 7
Articolo 8 new!
Articolo 9
Articolo 10
Articolo 11
Articolo 12

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