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Didattica@edscuola.com
a cura di Umberto Tenuta


 

FAQ/3
Domande e Risposte su Metodologia e Didattica


DIRIGENTI DOCENTI GENITORI: UNI E TRINI

Approfitto della vostra disponibilità e competenza per chiedervi un parere su una situazione che si sta verificando nel Circolo comprensivo in cui insegno.
Nel mio Circolo vi sono vari moduli con orari molto complessi per l'inserimento di specializzati vari e di insegnanti in comune con altri circoli. Per questo motivo noi insegnanti non abbiamo mai appoggiato l'ipotesi della settimana corta (proposta varie volte dal Direttore ma mai approvata dal Consiglio di Circolo e di Istituto) in quanto tempi distesi in 
6 giorni permettono una maggiore qualità dell'insegnamento. Quest'anno abbiamo saputo per via indiretta che si farà un sondaggio presso i genitori (quasi clandestinamente) senza che però noi insegnanti abbiamo la possibilità di illustrare le motivazioni che sono alla base del nostro rifiuto e quindi senza che l'utenza sia informata delle conseguenze che 
tale scelta potrebbe avere sul piano didattico. Vi chiedo se, secondo voi, noi insegnanti potremmo in qualche modo far sentire la nostra voce o interferire in questo processo sarebbe quanto meno inutile se non dannoso (leggi: strali del Dirigente)?
Grazie per la vostra preziosa opera di consulenza!!

RISPONDE UMBERTO TENUTA

La scuola dei Decreti delegati del 1974 e ancor più del Regolamento dell'autonomia scolastica e della Legge di riforma dei cicli dovrebbe portare al superamento dell'ordinamento gerarchico, fondato sulla separazione dei ruoli e soprattutto sulla gestione monocratica della scuola.
La nuova scuola deve essere fondata sulla cooperazione: cooperazione tra docenti, tra docenti e dirigenti scolastici, tra operatori scolastici e genitori (<<cooperazione tra scuola e genitori>>, sancisce l'art. 1 della Legge di riforma dei cicli).
La rete è il modello della nuova scuola: una rete in cui ogni nodo interagisce con tutti gli altri nodi.
In tale contesto, appare fuori di ogni immaginabile (inimmaginabile) realtà che il Dirigente scolastico possa agire di sua iniziativa, peraltro contro la volontà dei docenti.
Mi sembra che i sospetti dei docenti siano assolutamente infondati, così come infondato mi sembra il sospetto che un Dirigente scolastico, che peraltro ha seguito un corso di formazione ad hoc, possa far ricorsi a "strali", quale che ne sia la natura.
Nella nuova scuola - la scuola dell'autonomia - tutti dovranno essere impegnati ad assicurare a tutti gli alunni il successo formativo, inteso come <<pieno sviluppo della persona umana>> nel rispetto delle identità personali, sociali, culturali e professionali.
Così dovrebbe essere!
P.S. Per una più esplicitazione delle idee di cui sopra veda gli articoli pubblicati in DIDATTICA@EDSCUOLA.COM

LABORATORIO DI INFORMATICA

Sono un insegnante di matematica e fisica presso un liceo scientifico PNI ("Einstein" di PACHINO). Da anni ho assistito, per diversi motivi che non sto qui ad elencare, a corsi di matematica e fisica senza neanche una "visita" al laboratorio di informatica. Per questo vorrei proporre al mio Collegio Docenti un progetto affinché nei due corsi PNI della mia scuola l'informatica fosse insegnata come disciplina autonoma, specificamente come insegnamento della classe di concorso A042, in cui io sono già in possesso di abilitazione. Avrei a tal proposito predisposto il quadro orario che allego, ma qualche collega mi ha fatto presente l'impossibilità di una sua attuazione. Vorrei un Vostro parere sulla percorribilità di tale strada, nell'ambito dell'Autonomia o, in alternativa, qualche suggerimento su come poter procedere diversamente per conseguire un obiettivo, quello dell'uso degli strumenti informatici e dello studio dei contenuti della disciplina stessa, che ritengo di grande valenza formativa e di fondamentale importanza per lo sviluppo futuro di tali corsi.

PROGETTO "FARE INFORMATICA"
DISCIPLINA I II III IV V TOTALE
RELIGIONE 1 1 1 1 1 5
ITALIANO 4 4 4 4 4 20
LATINO 4 3 3 3 2 15
INGLESE 4 4 3 3 3 17
GEOGRAFIA 2         2
STORIA 2 2 2 2 2 10
FILOSOFIA     2 2 3 7
MATEMATICA 4 4 3 4 4 19
FISICA 2 2 2 2 2 10
INFORMATICA 3 3 3 3 3 15
SCIENZE   3 3 2 2 10
ARTE 2 2 2 2 2 10
ED. FISICA 2 2 2 2 2 10
TOTALE 30 30 30 30 30
Informatica di base e linguaggi multimediali nelle 6 ore del biennio
Informatica e laboratorio nelle 9 ore del triennio
Compresenza con altre discipline nelle restanti 3 ore

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Quanto proposto è realizzabile nell'ambito del normale curricolo: nel corrente anno scolastico, a norma dell'art. 3 del DM 234 del 26.6.2000 e nel prossimo anno scolastico a norma dell'art. 2 del Regolamento dei curricoli: le due norme possono essere consultate su EDSCUOLA.COM.
E' anche possibile attuarle come attività aggiuntive

MAMMA DI UNA BIMBA SETTENNE

Volevo ringraziare chi si è impegnato nella costruzione di questo sito. 
Sono una mamma di una bimba settenne e in questi giorni ho avuto modo di confrontare per puro caso i concetti, che ha appreso a scuola finora, con quelli di altri bimbi settenni - sempre frequentanti scuole statali. 
Ho realizzato che i programmi sono MOLTO diversi, e non dico migliori o peggiori, ma semplicemente hanno contenuti completamente diversi. 
Mi sono quindi chiesta quali sono le cognizioni che sono riconosciute come base e DEVONO essere insegnate nella scuola elementare? Quell'insieme di nozioni che gli insegnanti di prima media suppongono tutti i bambini conoscano e considerano il punto di partenza per il nuovo ciclo. Ai miei tempi si chiamavano programmi
Trovare una risposta a questa domanda che mi pareva così semplice non è stato un compito facile! Ho girato in internet e ho inviato email a destra e a manca finché l'Ufficio Relazioni col Pubblico [urp@milano.istruzione.lombardia.it] non mi ha gentilmente fornito il vostro sito. 
Ben organizzato  e ricchissimo di informazioni strutturate, non la solita giungla di proposte, ipotesi, dpr xxx che non so cosa riguardino e lo scopro solo 20 minuti dopo, quando ho terminato di scaricare documenti di centinaia di pagine di cui non mi interessa un rigo!!! 
Adesso sto scaricando questo documento che confido contenga i programmi per la scuola elementare, non le ipotesi di riforma o le proposte di modifica, etc etc. DPR 104/85 (Programmi Scuola Elementare)
I miei complimenti quindi a voi che avete saputo fare un sito dove non solo gli addetti ai lavori riescono a districarsi! 
BRAVI

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Gent.ma Signora. 
I Programmi del 1985 stanno per cambiare.
Legga quelli che molto probabilmente saranno i nuovi Programmi: li può trovare nella sezione dedicata a Riforme e Programmi di Educazione&Scuola.
Comunque, per qualsiasi delucidazione, non esiti a contattarci.
Auguri per la sua bimba!

LOCALI SCOLASTICI

Siamo una scuola media non statale di Milano, desideriamo sottoporvi i seguenti quesiti nella speranza che possiate risponderci.
1) Dall'a.s. 20001/2002 la sc. media, che ha attualmente 4 sez., prenderà in gestione anche la scuola elementare già presente nello stesso stabile con l'obiettivo finale di due sezioni complete di ciclo primario; si renderebbero in questo modo disponibili dei locali.
Nell'ipotesi di avviare un liceo tecnologico-informatico a partire dall'a.s. 2002/2003, si creerebbe una situazione di condivisione di spazi transitoria, per due anni, tra la scuola media (in riduzione) e il liceo.E' possibile alla luce della riforma sul riordino dei cicli ?
2) Il prossimo anno scolastico 2001/2002 dovremmo ricevere le iscrizioi per il Liceo Tecnologico che prenderà avvio solo nell'a.s. successivo ma di cui esiste già l'ente gestore. Quali sono gli adempimenti necessari perchè ciò sia possibile?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Nulla vieta la "convivenza" di scuole diverse, a condizione che i locali siano sufficienti secondo l'attuale normativa.
Per i documenti è possibile rivolgersi agli uffici scolatici regionali

DOCENTE TUTTOFARE

Un docente che espleta la funzione-obiettivo può essere anche promotore di un progetto incentivato, dare disposizioni per le ore di eccedenza, avere una cettadra di 21 ore e dare la disponibilità per le ore di recupero sulla propria classe composta da 22 alunni e con 20 alunni da recuperare?

RISPONDE ANTONIO MARTINO

La normativa vigente, il C.C.N.L., il C.C.N.I. - Comparto scuola 1998/2001, la circolare ministeriale n. 214/1999 e la successiva normativa emanata su tale argomento, non è molto esplicita. Anzi, si può dire, è reticente. Nulla afferma e nulla nega. Non parla di una eventuale incompatibilità fra l'espletamento dell'attività riguardante la funzione-obiettivo ed altre attività aggiuntive. Qualcosa di non cumulabile la normativa lo accenna all'art. 30, comma 2, lettera e) del C.C.N.L. ma solo riguardante i collaboratori del dirigente. Nel caso specifico del docente "promotore di un progetto incentivato . . . dare disponibilità per le ore di recupero sulla propria classe composta da 22 alunni e con 20 alunni da recuperare" lascia un tantino perplesso. Però. 20/22 corrisponde al 90,90%. Il docente tuttofare è innanzitutto un docente

UTILIZZAZIONE RIDUZIONE ORA DI LEZIONE

E' possibile secondo voi utilizzare le ore risultanti dalla capitalizzazione dei minuti avanzanti dalle unità didattiche ridotte a 55 minuti in attività non didattico-curricolari della scuola e sopratutto nei viaggi di istruzione?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Le attuali norme prescrivono espressamente che i tempi risultanti dalle riduzioni della durata oraria delle lezioni debbono essere utilizzai esclusivamente ed inequivocabilmente nell'ambito dell'orario curricolare.

EDIFICI SCOLASTICI

Sono un genitore che sta cercando informazioni riguardanti la scuola materna o dell'infanzia come oggi la chiamano.
Vi domando:
1) se è possibile spostare alcune classi di scuola dell'infanzia da un edificio all'altro anche nel corso dell'anno scolastico?
2) Che caratteristiche deve avere un plesso di scuola per l'infanzia?
3) Chi decide sullo spostamento: il dirigente scolastico, il consiglio di circolo o l'amministrazione comunale?
4) noi genitori ci possiamo opporre a questa decisione di spostare le classi?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Le competenze in ordine agli edifici scolastici sono degli enti locali. Se si verificano esigenze di spostamento anche in corso di anno scolastico possono essere effettuati. I genitori non possono opporsi. La disciplina di base relativa all'edilizia scolastica è contenuta nel Regolamento di edilizia scolastica di cui al D.M. del 18 dicembre 1975, nel quale sono elencate le specifiche caratteristiche dei locali, dell'arredamento ecc.

FUNZIONI OBIETTIVO: STARNET

Sono stato nominato F.O. ed ho un problemino.... Non c'è nessun docente disposto a collaborare, a formare un gruppo di lavoro sul mio progetto non perché non piace ma per la retribuzione ed io non so dargli torto..(essere pagati a forfait per ore e ore di lavoro..... la solita storia, non ci sono mai i soldi). Radio Massaia ha diffuso una notizia alla quale non ho trovato riscontro sul contratto e cioè: se alla fine dell'anno il Collegio valuta negativamente la F.O. la stessa non percepisce la retribuzione dei fantomatici 3 Mil. lordi. E' vero?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Difficile trovare una soluzione.
Legga i miei contributi sulle funzioni obiettivo,compreso l'ultimo: FUNZIONI OBIETTIVO E DIRIGENTI SCOLASTICI
Non si tratta di costituire gruppi, ma di far diventare gruppi tutto il collegio dei docenti, valorizzando le specifiche competenze dei singoli docenti.
La funzione obiettivo si mette al servizio dei colleghi: ottiene il riconoscimento del compenso con l'attività che svolge.
D'altra parte, molta importanza assume la procedura con la quale è stata individuata, che dovrebbe essere fondata sulle competenze possedute e riconosciute oggettivamente.
Comunque, non disarmi e avrà l'approvazione finale dei colleghi.

PIANIFICAZIONE LEZIONI SCUOLA MATERNA

Sono la direttrice di un asilo a Camogli in provincia di Genova e stavo cercando su internet alcuni programmi di didattica ed esempi di pianificazione lezioni ed altre attivita' per le scuole materne.
Potete consigliarmi dove cercare ??

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Consulti, nella Rassegna Stampa di Educazione&Scuola, il sito http://store.learningnetwork.com/main/index.xml
Ricerchi anche su INTERNET
Esistono manuali a non finire e riviste didattiche:
SCUOLA MATERNA, VITA DELL'INFANZIA, EDUCATORE, ecc
Ma legga la nostra rivista per programmare in base alle effettive situazioni
Buon lavoro!

VALUTAZIONI QUADRIMESTRALI

Vorrei gentilmente sapere se anche nelle scuole elementari, così come per le superiori, sia possibile, ai fini della trasparenza, controllare le verifiche svolte nella classe che frequenta mio figlio (II).
Le chiedo ciò dopo avere visionato la scheda di valutazione quadrimestrale dove le maestre invece che un giudizio hanno espresso esclusivamente dei voti (ginnastica:sufficiente, italiano:buono, matematica:distinto, ecc.) e quindi si sono comportate come se fossero insegnanti di scuola superiore.
Durante l'anno scolastico hanno svolto delle verifiche per le varie materie che ho sempre firmato in cui mio figlio meritava voti sempre sopra il distinto, mentre in pagella ho riscontrato la valutazione buono.
Mio figlio è venuto, inoltre a conoscenza, che alcuni bambini (i soliti preferiti...) con le stesse valutazioni intermedie hanno in pagella un'altro tipo di valutazione.
Non vorrei che lei mi prendesse per una delle solite mamme rompi..., ma se sono arrivata a scriverle è perchè le giuro che si è di fronte a un piccolo caso di ingiustizia. Io d'altra parte insegno (matematica in un ITIS) e per me la parità di trattamento nei confronti dei miei ragazzi è la cosa a cui ci tengo di + (anche se ovviamente ho le mie simpatie, cerco di mascherarle, comunque non le faccio pesare nelle mie valutazioni) . Ritengo ASSURDO, comunque che in una scuola elementare si debba arrivare a sostituire con delle parole dei voti (allora perchè li hanno tolti?), ma se ciò viene fatto esigerei dal mio punto di vista che lo si faccia in modo corretto. Le chiedo comunque consigli sul modo di comportarmi.
Aggiungo che se sono arrivata a scriverle queste cose è perchè ho notato in Nicolò tanta tristezza altrimenti io ci sarei passata sopra (cosa che con lui faccio, cercando di minimizzare la questione)

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Giungono sempre più frequenti le lamentele in ordine ai giudizi espressi sui documenti di valutazione nella scuola elementare.
Innanzitutto, alcune precisazioni, anche di carattere formale.
Non si tratta di pagelle, come nella scuola superiore, ma di documenti di valutazione, nei quali non si riportano voti ma giudizi quali INSUFFICIENTE SUFFICIENTE ECC.
E' chiaro che non cambia niente rispetto ai voti: si capisce bene che un sufficiente vale un 6 o un 7 e che un insufficiente vale un 5 o un 4.
Il problema non è questo: prima i voti, poi le lettere ABCDE, infine i giudizi INSUFFICENTE SUFFICIENTE...
Il problema è che nella scuola per la formazione di base la valutazione non dovrebbe essere cosa che interessi gli alunni: ha scritto Roberto Zavalloni che non si valuta per sanzionare ma per educare, aggiungendo che nella valutazione l'alunno è solo il testimone del successo o degli insuccessi delle strategie didattiche, atteso che la metodologia didattica del Mastery learning afferma che almeno il 97% degli alunni può raggiungere la padronanza negli apprendimenti.
Purtroppo, continua a permanere la vecchia concezione della scuola selettiva, in cui la valutazione serviva appunto per selezionare: promuovere o bocciare.
I docenti sono tenuti a compilare, con grande spreco di energie, i documenti di valutazione che sostanzialmente non servono per promuovere e bocciare, ma non si sa quanto possano essere utili per migliorare i processi di insegnamento.
Purtroppo, nella scuola si bada soprattutto alle riforme di struttura e non all'unica riforma che sarebbe necessaria: migliorare i processi di insegnamento e di apprendimento.
Vittime di tale situazione sono gli insegnanti e gli alunni.
Che fare?
Cercare di non attribuire significati discriminativi ai giudizi: discuterne con gli alunni, coinvolgendoli nelle valutazioni, evitare quanto più possibile il giudizio negativo.
Ai genitori non resta che chiedere di essere maggiormente coinvolti nella programmazione e quindi nella valutazione: nessuna difficoltà dovrebbe esservi a prendere conoscenza di tutte le verifiche fatte, anche perché è in vigore la legge della trasparenza.
Tuttavia, il problema non si risolve sul piano formale, ma sul piano sostanziale, utilizzando gli accertamenti, le verifiche, le valutazioni per mettere gli alunni nella condizione di superare le lacune, le difficoltà, i ritardi, soprattutto attraverso un insegnamento individualizzato e cooperativo allo stesso tempo.
La nostra rivista DIDATTICA@EDSCUOLA vuole offrire ai docenti un aiuto in tale prospettiva, ma con il pieno cinvolgimento dei genitori che, a norma della legge di riforma dei cicli, debbono cooperare con i docenti.
Ha fatto bene a dire a suo figlio di non drammatizzare: non è proprio il caso!
Cerchi, assieme ai docenti di aiutarlo a fare meglio.
Comunque, parli con i docenti ed, eventualmente con il Dirigente scolastico, in spirito di collaborazione.

MODULI DI .... MATEMATICA... INFORMATICA...

E' possibile reperire in rete moduli di MATEMATICA e INFORMATICA, con relative suddivisioni in u.d.ed elenco di prerequisiti, conoscenze e competenze da acquisire?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Su Moduli ed unità didattiche cfr DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
Fra breve uscirà un mio volume POF MODULI E UNITA' DIDATTICHE
Specificamente, faccia ricerche su INTERNET

MODULI DIDATTICI E UNITA' DIDATTICHE

Ad un corso di formazione tenuto dall'IRRSAE Calabria ,con la presenza del prof. Domenici,ho appreso esserci sul sito di edscuola un saggio sulla didattica modulare del Prof. Tenuta. L'ho cercato, sul sito www.edscuola.it.archivio/didattica/promod.html, ma la risposta è stata "pagina non trovata.Ho trovato tra le FAQ la risposta ad una domamda sull'argomento.Potreste ,gentilmente farmi sapere se l'articolo esiste o il collega si riferive alla risposta da me trovata? Mi piacerebbe,inoltre,sapere che differenza sussiste fra argomenti e contenuti e fra materia e disciplina.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Trova Moduli Didattici e Unità Didattiche nella rubrica ORGANIZZAZIONE della rivista DIDATTIC@EDSCUOLA.COM 
Fra giorni uscirà un mio volume (UMBERTO TENUTA, IL POF MODULI E UNITà DIDATTICHE, ED. ANICIA, ROMA).
Differenze:
- argomenti e contenuti: nessuna
- materia e disciplina: la materia è un repertorio di argomenti, di nozioni; la disciplina è una scienza, con una sua impostazione epistemologica (linguaggi, metodi e quadri concettuali).
Non tutte le materie sono discipline.

ALUNNI DIFFICILI

Sono un'insegnante di scuola elementare con 26 alunni terribili: otto stranieri, alcuni caratteriali,alcuni bisognosi di un insegnamento individualizzato.
Desidererei sapere se c'è una normativa e qual è,per la divisione della classe.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Se non ci sono alunni portatori di handicap non sono previsti altri docenti.
E' però possibile, nell'ambito dell'organico funzionale, in base al regolamento dell'autonomia, organizzare attività individualizzate anche a classi aperte, utilizzando docenti della classe o di altre classi comunque disponibili ad esempio, orario contemporaneità).
Sul piano educativo e didattico, cercare di motivare gli alunni con attività adeguate ai loro livelli ed ai loro ritmi, utilizzando sussidi didattici adeguati, concerti (comuni e strutturati) e multimediali.
Si documenti sul piano bibliografico.

RIDUZIONE ORARIO

La mia scuola, un istituto superiore composto da liceo classico , scientifico e ITCG di Tarquinia, sarebbe interessata alla sperimentazione dell'autonomia riguardante la riduzione di orario e diversa strutturazione dei curricoli; siamo a conoscenza della sperimentazione avviata dal ministero nel '97 a tale proposito e siamo riusciti, tramite Voi e il sito dell'ITIS di Biella a conoscere tutta la strutturazione. Non riusciamo però a conoscere i licei coinvolti in tale sperimentazione e i programmi adottati dagli stessi, o le indicazioni fondamentali; dal sito di Biella non è possibile evincere tali dati.
Potrebbe, cortesemente, darci qualche notizia più dettagliata?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

La riduzione delle ore da destinare alle singole discipline e la relativa utilizzazione delle ore residue è disciplinata dal D.M. 234 del 26 giugno 2000, reperibile nell'Archivio di Educazione&Scuola

ATTIVITA' CURRICOLARI E ATTIVITA' AGGIUNTIVE

Sono un insegnante di Musica e già da qualche anno vengo chiamato presso una scuola elementare in qualità di esperto esterno, per tenere un laboratorio musicale (NON incluso nel Progetto Speciale Musica). Fino allo scorso anno le attività di questo laboratorio si tenevano al mattino; da quest'anno invece mi hanno comunicato che - in conseguenza di una non meglio definita Circolare - tali attività dovranno essere necessariamente tenute nelle ore pomeridiane. Dal momento che a scuola non sanno darmi elementi più precisi, gradirei sapere da Voi se ciò che mi hanno riferito è vero e soprattutto qual è la normativa che regolamenta questo tipo di attività.
Grazie per la disponibilità ed il lavoro che svolgete.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Nel normale orario si svolgono, da sempre, le attività curricolari, quelle aggiuntive (integrative ecc) si svolgono in orario aggiuntivo: da sempre.

INSEGNAMENTI CURRICOLARI ED INSEGNAMENTI AGGIUNTIVI

Non so se il Vs. sito è aperto alle domande dei genitori, ma dato che è interessante ed io ho un dubbio mi rivolgo a voi per un aiuto.
Sono la madre di una ragazzina che frequenta la prima media nella scuola Via Teodoro Mommsen a Roma, la sede ad indirizzo musicale Ex Lewis Carroll in Via Latina 505.
La scuola da quest'anno ha ridotto l'orario delle lezioni di musicali di pianoforte, che sono le più richieste dagli allievi, portandole alla durata di mezz'ora settimanale e quindi dimezzandole rispetto all'anno scorso.
Ci sono state moltissime lamentele da parte dei genitori e la preside ha emanato in questi giorni una circolare nella quale propone a chi è interessato di aggiungere ad ogni lezione un quarto d'ora di lezione privata con lo stesso insegnante della scuola. Rendendo così per chi vuole e finanziariamente può, la lezione per due terzi impartita dalla scuola e per un terzo pagata privatamente.
La mia domanda è semplice, vorrei sapere se tutto questo è legale?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Nulla esclude che alle lezioni curricolari, gratuite, facciano seguito lezioni aggiuntive, a pagamento, ma a condizione che le lezioni aggiuntive si svolgano in orario aggiuntivo al normale orario, che deve essere tutto riempito di attività curricolari.
In quale momento della giornata si pongono le attività aggiuntive, fuori dell'orario curricolare?
In qualunque momento, a condizione che durante lo svolgimento delle attività aggiuntive siano concluse o sospese le attività curricolari per tutti gli alunni, compresi quelli che non partecipano alle attività aggiuntive, che sono sempre facoltative.

NUOVI CURRICOLI

Sono un insegnante di scuola elementare.
Vi chiedo cortesemente dove posso trovare del materiale che parla dei nuovi curricoli scuola di base.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Sui Nuovi curricoli può leggere il Documento di Riforma dei Cicli di Istruzione e il Programma Attuazione Riforma Cicli (11/2000) che trova nell'Archivio di Educazione&Scuola
Comunque, la bozza dei Nuovi curricoli sarà pubblicata in data 7 febbraio 2001 e troverà anche questa nella nostra rivista

LINGUE STRANIERE NELLA SCUOLA ELEMENTARE

La presente per chiedevi se è possibile avere informazioni sull'Art.125-INSEGNAMENTO DI UNA LINGUA STRANIERA, del Decreto Legislativo 16 Aprile 1994, n.297.
Visto che l'articolo non fa' riferimento a nessun tipo di lingua straniera, in una scuola elementare è possibile adottare il tedesco, considerando il fatto che negli anni 

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Come normali insegnamenti sono previsti:
- inglese
- tedesco
- francese
- spagnolo
Come lingue aggiuntive: qualsiasi altra lingua
Il DPR 297/1994 lo trova nell'Archivio di Educazione&Scuola

MODULI MODULI MODULI

Vorrei ricevere del materiale riguardante i moduli per l'insegnamento della fisica.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

La problematica della programmazione modulare è stata trattata nelle rubriche di DIDATTIC@EDSCUOLA.COM alle quali si rinvia.
Fra qualche giorno uscirà un apposito volume che tratta più ampiamente l'argomento:
UMBERTO TENUTA. IL POF - moduli e unità didattiche, ED. ANICIA, ROMA

PROGETTO QUALITA'

La mia scuola, elementare di Cassano d'Adda, sta partecipando al percorso qualità per ottenere la certificazione ISO. Siamo al terzo anno.
Nel primo ci siamo aggiornati sul significato di autonomia, sulla gestione di una scuola autonoma e sull'importanza di saper progettare con una programmazione precisa e puntuale.
Risultato concreto: scheda A, B, C, come strumento comune per la programmazione di qualsiasi progetto.
Nel secondo anno: studio sulle caratteristiche di una scuola efficiente.
Risultato: produzione di un questionario da somministrare a docenti, a personale ATA e ai genitori per effettuare un check-up d'istituto e per rilevare i punti di forza e quelli di debolezza.
Terzo anno, quello in corso, studio dei risultati del check-up e progetto di miglioramento.
Punti di debolezza rilevati: mancanza di criteri comuni di valutazione, carenza di strumenti oggettivi e comuni per la verifica degli apprendimenti.
Di conseguenza il progetto di miglioramento "VALUTIAMO INSIEME"
Ci siamo dati, a grandi linee, questo percorso:
- definizione di obiettivi minimi irrinunciabili 
- ricerca di materiali già esistenti per la verifica e valutazione 
- stesura di prove comuni 
- criteri di valutazione 
- somministrazione 
- analisi dei risultati e dell'efficienza degli strumenti adottati.
Vorremmo sapere se esistono scuole elementari che hanno già lavorato su tale progetto e, eventualmente, disponibili a scambiare con noi materiale ed esperienze.
Siamo inoltre interessati ad indicazioni di siti, libri ed altro che possano aiutarci nella realizzazione delle prove.
L'indirizzo della scuola è:
scuola.guarnazzola@tiscalinet.it

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Esistono le esperienze documentate dal MPI anche attraverso gli ANNALI PI
Altre scuole possono essere reperite attraverso ricerche INTERNET.
Sta per uscire il seguente volume:
UMBERTO TENUTA, Il POF Moduli e unità didattiche Programmare nella scuola dell'Autonomia, Ed. ANICIA, ROMA

INSERIMENTO NELLA SCUOLA DI UN BAMBINO STRANIERO

Sono una madre in attesa di adottare un bambino bielorusso.
Nel mese di marzo arriverà nel nostro paese il bambino bielorusso di 8 anni che sarà inserito probabilmente in una classe 3ª elementare.
Il bambino non conosce la lingua italiana, pertanto sarà necessario avere all'interno del gruppo classe un aiuto per permettergli di apprendere i meccanismi di letto - scrittura.
Vorrei avere maggiori informazioni e le rispettive leggi di riferimento, riguardo ai possibili aiuti che la scuola potrà offrire (es. un insegnante di sostegno).

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Il bambino straniero viene iscritto alla classe corrispondente e a quella di provenienza se certificata o alla classe ritenuta congrua al suo livello di preparazione accertato mediante opportune verifiche.
In suo favore vengono programmate apposite attività volte soprattutto all'apprendimento della lingua italiana, nell'ambito della normale organizzazione didattica della scuola che, anche sulla base del Regolamento dell'autonomia scolastica (DPR 275/1999), deve prevede interventi individualizzati.
Pertanto, a favore del bambino straniero non vengono attivate iniziative di sostegno, che riguardano gli alunni portatori di handicap e, quindi, non sono previsti appositi docenti, ma sono i docenti delle classi che si fanno carico degli interventi di cui il bambino abbia bisogno.
Restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarificazione.
Veda la CM 122/92

PROGRAMMI DIDATTICI SCUOLA MEDIA

Dove posso trovare i programmi ministeriali della scuola media inferiore?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Gli ultimi Programmi della scuola media sono quelli del 1979, pubblicati nel Supplemento della Gazzetta Ufficiale n. 50 del 20 febbraio 1979 e reperibili in Educazione&Scuola: DM 09.02.79.
Li può trovare anche editi dalla Editrice LA SCUOLA, BRESCIA: 
PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO DELLA SCUOLA MEDIA (senza commento)
I VIGENTI PROGRAMMI PER LA SCUOLA MEDIA (con ampio commento)

AMBIENTE STIMOLANTE

Vorrei sapere se avete qualche articolo/studio sull'ambiente più stimolante per un bambino studiare. Credo che i miei figli frequentano una scuola simile alla maggioranza delle scuole italiane - sono contenta con i loro insegnanti - fanno un buonissimo lavoro - ma l'ambiente in cui devono studiare bambini piccoli lascia molto a desiderare. Nelle aule dei miei figli (6 e 8 anni) non c'è assolutamente niente che li stimola, altro che l'insegnante. Non c'è neanche un libro in queste aule spoglie. Hanno solamente il necessario, banchi, sedie e lavagna. Certamente mettono i disegni e lavoretti degli alunni intorno ma vorrei vedere libri, materiale didattico, aule comode e arredati in un modo meno severo. Abito in un comune dove problemi di finanziamento non esistono allora come mai non riesco a convincere genitori e insegnanti che un ambiente stimolante per i bambini aiuta a stuzzicare l'appetito per imparare. Mi dicono che sono inglese e non capisco certe cosa, che l'insegnante è quello che stimola i bambini (questo lo so anch'io) ma quando i fondi esistono perchè non cercare di offrire il meglio. Io dico che perfino il colore dei muri delle aule è importante - adesso sono tutti di color verde olivo - un colore troppo triste per un aula dei bambini di tenera età.
Vorrei sapere se sbaglio?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

No, Lei non sbaglia, proprio non sbaglia!
Lei evidenzia il problema fondamentale della scuola:
<<vorrei sapere se avete qualche articolo/studio sull'ambiente più stimolante per un bambino (a) studiare>>. 
I grandi Pedagogisti si sono posti questo problema, soprattutto J.J. Rousseau: un ambiente che stimoli i bambini ad imparare.
Lei aggiunge <<Credo che i miei figli frequentano una scuola simile alla maggioranza delle scuole italiane - sono contenta con i loro insegnanti - fanno un buonissimo lavoro - ma l'ambiente in cui devono studiare bambini piccoli lascia molto a desiderare. Nelle aule dei miei figli (6 e 8 anni) non c'è assolutamente niente che li stimola, altro che l'insegnante. Non c'è neanche un libro in queste aule spoglie. Hanno solamente il necessario, banchi, sedie e lavagna>>. 
È proprio così? È la maggioranza delle scuole italiane?
Anch'io penso così, ma vorrei sbagliarmi: vorrei essere smentito e vorrei essere informato che quella che Lei, Gentile Signora, descrive, sia proprio una minoranza!
In queste scuole, maggioranza o minoranza che sia, per i suoi figli non ha importanza, perché questa è la loro scuola, <<non c'è assolutamente niente che li stimola, altro che l'insegnante>>.
Sarei tentato di dirLe che è fortunata per quell' <<altro che l'insegnante>>: i suoi figli hanno almeno la fortuna di avere un'insegnante stimolante!
Ma poi <<<<non c'è assolutamente niente che li stimola>>.
Lei ha letto certamente libri come HODKIN R.A., La curiosità innata - Nuove prospettive dell'educazione, Armando, Roma, 1978.
<<Certamente mettono i disegni e lavoretti degli alunni intorno ma vorrei vedere libri, materiale didattico, aule comode e arredati in un modo meno severo. Abito in un comune dove problemi di finanziamento non esistono allora come mai non riesco a convincere genitori e insegnanti che un ambiente stimolante per i bambini aiuta a stuzzicare l'appetito per imparare>>. 
Da qualche tempo, su DIDATTICA@EDSCUOLA.COM, stiamo parlando della motivazione ad imparare, della gioia di imparare, in particolare della curiosità.
Perché Lei ha ragione: occorre stuzzicare <<l'appetito per imparare>>!
Altro che obbligo di imparare, altro che pena di imparare, altro che condanna ad imparare: <<ambiente stimolante per i bambini aiuta a stuzzicare l'appetito per imparare>>.
Lei vorrebbe vedere <<libri, materiale didattico, aule comode e arredati in un modo meno severo>>
Lei dice che non basta l'insegnante che parla!
<<Mi dicono che sono inglese e non capisco certe cose, che l'insegnante è quello che stimola i bambini (questo lo so anch'io) ma quando i fondi esistono perché non cercare di offrire il meglio>>.
No, Gentile Signora, Lei capisce bene, molto bene, queste cose: Lei è una madre e le madri capiscono, comprendono, sono educatrici nate: lo affermava Enrico Pestalozzi in Madre e figli, in Come Geltrude istruisce i suoi figli ecc. Lo conferma G. Bollea.
La Legge 10 febbraio 2000, n. 30 (in GU 23 febbraio 2000, n. 44) - Legge Quadro in materia di Riordino dei Cicli dell'Istruzione - prevede che <<Il sistema educativo di istruzione e di formazione è finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell'età evolutiva, delle differenze e dell'identità di ciascuno, nel quadro della cooperazione tra scuola e genitori>>: i genitori debbono cooperare con la scuola, perché i genitori sanno le cose che Lei dice.
<<Io dico che perfino il colore dei muri delle aule è importante - adesso sono tutti di color verde olivo - un colore troppo triste per un aula dei bambini di tenera età. Vorrei sapere se sbaglio?>>
Ma come sbaglia, Signora?
Chi non si rende conto che è << un colore troppo triste per un aula dei bambini di tenera età>>?
Gentile Signora, da qualche tempo abbiamo aperto un Forum GENITORI E DIDATTICA per trattare proprio questi argomenti (DIDATTICA@EDSCUOLA.COM).
Finora gli interventi non sono venuti da parte dei genitori.
Ci auguriamo che il Suo intervento susciti l'interesse delle altre mamme ed anche dei papà.
E speriamo che Lei si faccia risentire.

VARIE

gentile professore le chiedo , cortesemente di rispondere ai seguenti quesiti:
l'ins. di sostegno è tenuta a fare supplenze nel plesso lasciando la classe di titolarità?

NO, SE SONO PRESENTI GLI ALUNNI H

e l'ins. di religione?

SI PER RELIGIONE, NO PER ALTRE DISCIPLINE

in assenza di un collega si possono ,senza ordine scritto da parte della dirigenza distribuire gli alunni nelle altre classi? 

VA REGOLAMENTATO NEL POF

Se può mi risponda nel più breve tempo possibile, ho un contenzioso da risolvere con la dirigenza: Grazie per l'attenzione

DISEGNO E STORIA DELL'ARTE

Quali sono i programmi di riferimento per il "disegno e la storia dell'arte" nei licei scientifici, dove trovarli? E' vero che tale disciplina è incentrata soprattutto sull'insegnamento del disegno e meno sulla storia dell'arte intesa comunque e soprattutto come storia dell'architettura?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

I programmi utilizzati sono i Piani di studio della Commissione Brocca:

MESSA DI NATALE

Sono un insegnante di Educazione Musicale nella scuola media e mi faccio carico, a nome pure di un gruppo di colleghi, di chiederti consulenza specifica circa la possibilità di potere organizzare la "tradizionale" Messa di Natale (come pure quella di Pasqua) durante le ore curricolari.
Nella mia scuola, infatti, vi sarebbero dei pareri discordanti in merito per via di una normativa o pseudo tale (o meglio, a quanto pare, una imprecisata sentenza di un TAR) secondo la quale non sarebbe possibile espletare alcunchè attività di cui all'oggetto "nel rispetto delle minoranze di altra religione diversa dalla cattolica".
Cosa sapresti dirmi in merito tu, che probabilmente più di noi, avrai modo di conoscere ordinanze, circolari e normative varie?
Se è vera una tale affermazione come si giustificherebbero le stesse festività natalizie e pasquali??
Sempre che non abbia posto la domanda alla rubrica di E&S sbagliata (e potrebbe esserlo) ti sarei grato se volessi fornirmi indicazioni precise nell'uno o nell'altro caso, magari prima di questo venerdi, dato che andremo in Collegio Docenti proprio a discuterne.
Ciao!

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Il rispetto delle minoranze impone che nell'orario curricolare, riservata o a tutti gli alunni, nelle scuole non siano effettuati culti di alcuna religione (cattolica, valdese, musulmana ecc.).
Perchè allora le festività natalizie?
Siccome la gran maggioranza degli alunni risulta cattolica, si fa festa, tutti, ma i giorni di lezione non vengono diminuiti, come avverrebbe con la giornata della Messa.
La Messa potrebbe essere effettuata in orario aggiuntivo solo per chi lo desidera.
Evidentemente sempre con delibera del Consiglio di istituto.

PIANI EDUCATIVI PERSONALIZZATI

Sono un'insegnante di sostegno alle prime armi....la preside mi ha dato l'incarico di fare il PEI per la mia alunna che ha un lieve ritardo mentale......dove posso trovare dei facsimile per capire come impostare il lavoro???

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Riferimenti normativi: (vd su Educazione&Scuola: Handicap)
- C.M. 227/1975 E ALL. DOCUMENTO FALCUCCI
- Legge 104/1992 
- D.P.R. 24 FEBBRAIO 1994
- D.M. 27 giugno 1995, n. 226 Nuovi programmi corsi di specializzazione ex D.P.R. 970/75

BIBLIOGRAFIA
CATALOGO ERICKSON - http://www.erickson.it
In particolare:
IANES D., CELI F., Il piano educativo individualizzato (nuova guida 1999-2001)(anche in CD-ROM)
Uscirà a giorni un mio volume sul POF che tratta anche il problema della programmazione per gli alunni portatori di handicap.

MODULI DIDATTICI

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Per la didattica modulare (moduli didattici ecc.) si rinvia a quanto già pubblicato in questa rubrica e ad un prossimo mio articolo sulla Rivista IL DIRIGENTE SCOLASTICO, ROMA

FORMAZIONE CLASSI CON ALUNNO IN SITUAZIONE DI HANDICAP

Un gruppo di 21-26 bambini di un asilo si iscriveranno il prossimo anno alla prima elementare di una stessa scuola. Ma, per la presenza di un bambino con handicap, ne verranno accettati solo 20; gli altri (da 1 a 6) verranno dirottati su un'altra scuola dello stesso circolo. Cosa fare per mantenere tutti i bambini nella stessa scuola. Inoltre nella prima scuola viene insegnato inglese, lingua scelta dai genitori, mentre nella seconda francese.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

La presenza dell'alunno in situazione di handicap porta alla costituzione della classe con 20 alunni: gli altri dovranno essere iscritti in un'altra scuola. Mi sembra però che il motivo fondamentale sia la lingua francese, che evidentemente dovrà necessariamente essere attivata per la presenza dell'insegnante specializzata.
L'unica soluzione appare l'iscrizione presso una scuola senza alunni in situazione di handicap.
Ma non è possibile iscrivere i sei alunni in un'altra sezione dello stesso plesso e lavorare a classi aperte?
Tutti gli alunni vogliono iscriversi alla stessa classe?

LEZIONI TIPO

Si richiedono informazioni su una lezione tipo di latino nei licei ed istituti magistrali.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Una lezione "tipo" è una Unità didattica (Vedi Metodologia&Didattica): muove da un obiettivo (quale capacità, quale atteggiamento, quale conoscenza debbono acquisire gli alunni?), individua le competenze già possedute e sulla base di queste e dei ritmi e stili di apprendimento dei singoli alunni, si articola in attività personalizzate di apprendimento (riscoperta sulla base di documenti, materiali didattici, interventi del docente), si conclude con la sintesi magistrale (abbiamo capito che....); segue la verifica: per chi non ha appreso, un percorso alternativo.
Obiettivi essenziali 
Personalizzazione dei percorsi
Materiali didattici, compresa la lezione del docente
Riscoperta da parte dei singoli alunni
Recupero curato dal docente
Una scuola per apprendere e per maturare atteggiamenti e capacità, oltre che per acquisire conoscenze.
Auguri, anche agli alunni!

CONTEMPORANEITA': ANCORA

Grazie per la sua preziosa opera di consulenza.... Vorrei un chiarimento: in una sua risposta relativa alle contemporaneità, ha scritto che le compresenze non sono ammissibili. Le chiedo se c'è una normativa in merito oppure è una conseguenza di un certo modo di intendere l'attività didattica. Le chiedo questo perché nel Circolo in cui opero in genere le insegnanti in compresenza operano nella stessa classe (una di solito spiega o propone esercizi e l'altra segue qualche bambino nella fase esecutiva o organizza il materiale): non si fanno gruppi perchè diminuirebbero le ore frontali di lezione o perché a volte c'è difficoltà a reperire altri spazi.
Grazie!

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Quando le ho risposto, non avevo letto la nota di Petracchi (PETRACCHI, Tempo scolastico, La Scuola, Brescia, 1986, pp.238 e 240), che ora le trasmetto.
Ma dove è stabilito che gli alunni apprendono meglio con le ore frontali di lezione? Può vedere il mio volume UMBERTO TENUTA, Individualizzazione --- Autonomia e flessibilità nell'azione educativa e didattica, La Scuola, Brescia, 1998.
Che ragioni vi sarebbero a tenere due insegnanti nella stessa classe?
Vale il principio della efficacia, ma anche quello della efficienza!
Buon lavoro!

MUSICA

In questo sito esiste poco spazio dedicato alla didattica dell'educazione musicale e alla nuova classe di concorso A077 strumento musicale nelle scuole medie.
Con la nuova riforma dei cicli dove saranno inserite queste discipline?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Stiamo cominciando ora ad occuparci di didattica.
Vorremmo dare e daremo spazio anche alla didattica delle musica.
Auguri

FORMAZIONE INFORMATICA

Sono un insegnante di ed. tec delle scuole medie ormai da 30 anni, che si è aggiornata in informatica e gestisce il laboratorio della sua scuola.
Pertanto vorrei sapere nel riordino dei cicli che fine farà tale materia?
chi si è aggiornato da solo con sacrifici enormi e economici e di tempo ma che purtroppo non ha una certificazione che lo dimostra che fine farà?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Non è ancora stabilito come saranno utilizzati i docenti della scuola elementare e della scuola media nella nuova scuola primaria. ma sicuramente tutti saranno utilizzati al meglio nelle loro competenze, in particolare nelle competenze informatiche, che nella scuola dell'autonomia saranno indispensabili, a favore di tutte le discipline: veda il mio articolo UNITA' DIDATTICHE: RICERCA E INTERNET.

PARITA' VOTI NELLE ELEZIONI CONSIGLIO DI CIRCOLO

Vorrei gentilmente sapere, se vi sono due docenti che compaiono con gli stessi voti nelle liste dei non eletti nel consiglio di istituto, e il dirigente deve sostituire un componente quale criterio deve seguire?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Si ritiene che vada utilizzato il criterio dell'età (anzianità anagrafica): risulta eletto il più anziano.
Non trattandosi di organo tecnico, non sembra applicabile l'anzianità di servizio, ma quella anagrafica, come nelle elezioni politiche, amministrative ecc

UNITA' DIDATTICHE

Gentile Prof Tenuta congratulazioni per il sito e per l'impegno. Sto cercando -senza fortuna - un testo o qualche documento che mi illustri la costruzione di unità didattiche per le discipline psicologiche (in particolare psicoanalisi). Nelle maggiori librerie non si trova nulla. Lei potrebbe suggerirmi un testo o un sito con questo materiale per gli istituti psico pedagogici.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Giungono sempre numerose richieste in ordine alle unità didattiche.
Oltre agli orientamenti contenuti in questa rubrica ed alla relativa bibliografia, il consiglio che si può dare è quello di fare delle ricerche su INTERNET.
Premesso che le ud debbono essere sempre elaborate in situazione, potrebbe risultare opportuno che i docenti delle diverse scuole pubblichino le loro ud: Diattica@edscuola.com offre questa possibilità.
In questo modo, si avrebbe la possibilità di scambiare le idee e ciascuno potrebbe trarne aiuto nell'elaborare le ud relative ai propri alunni: le ud debbono essere personalizzate, nel senso che debbono tenere presenti le caratteristiche dei singoli alunni.
Sul POF, e quindi sulla Programmazione didattica annuale e periodica (UD), uscirà presto un mio libro.

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA MODULARE

AVVERTENZA: A quanti hanno formulato richieste in ordine alla programmazione modulare si fa presente che l'argomento viene trattato nel saggio MODULI DIDATTICI ED UNITA' DIDATTICHE 
Evidentemente, non è possibile offrire moduli didattici ed unità didattiche già preconfezionati, che non risponderebbero alle effettive realtà personali e socioculturali.
Sulla base degli orientamenti offerti nel saggio di Umberto Tenuta, i singoli docenti possono elaborare i moduli didattici e le unità didattiche relativi alle diverse discipline.

EDUCAZIONE FISICA

Sono un insegnante di Educazione Fisica (scuola media superiore) e volevo sapere se c'e' qualche libro sulla didattica, specifica per la materia da me insegnata.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Può consultare i cataloghi delle maggiori case editrici:

In particolare, Le segnalo:

  • DI DONATO M., STORIA DELL'EDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA. INDIRIZZI FONDAMENTALI, ED. STUDIUM, ROMA
  • BIETTO N., CICERI V., EDUCAZIONE FISICA: TECNICA, DIDATTICA, SPORT. PER LE SCUOLE SUPERIORI, SEI, TORINO
  • Frascolla Caterina Morcone Finazzer L.,Educazione fisica e sport. Per le Scuole superiori,Ferraro, NAPOLI
  • Ornis Sergio,Educazione fisica. Per le Scuole superiori,Giunti (Gruppo Editoriale)

LE COMPRESENZE

Sono un'insegnante di scuola media di un istituto comprensivo di scuola materna, elementare e media divenuto tale dall'a.s.1999/2000 per effetto della razionalizzazione. Nel corso dell'anno i colleghi della scuola elementare hanno segnalato più volte il disagio di non poter contare su una pianificazione delle ore di copresenza ai fini dell'integrazione e del recupero degli alunni per la necessità di sostituire i colleghi per assenze non preventivate. Non sono ancora riuscita a orientarmi in questa problematica perché ho sentito punti di vista molto diversi e anche contrastanti in merito alla necessità/dovere per alcuni e alla possibilità/facoltatività per altri di utilizzare per le supplenze i docenti impegnati nella copresenza. 
Quale è la normativa di riferimento? 
E' possibile garantire, almeno in parte, la sicurezza dell'effettuazione delle copresenze?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

E' così, purtroppo, in base alla legge finanziaria!
Ma la gestione delle contemporaneità (non le compresenze, che non sono ammissibili) è sempre possibile: se ne progetta l'organizzazione, ipotizzando tutti i casi che si possano verificare e poi, a seconda delle effettive disponibilità dei docenti, si attuano le ipotesi possibili.
Il problema, però, è complesso, di carattere più generale, perché riguarda le modalità di organizzazione educativa e didattica, che dovrebbe essere individualizzata (personalizzata) per tutti gli alunni, in ogni momento.
Al riguardo, anche per la descrizione delle modalità di realizzazione della personalizzazione educativa, che costituisce l'organizzazione prevista dal Regolamento dell'autonomia, può consultare il volume: Umberto Tenuta, Individualizzazione, La Scuola, Brescia.

EDUCAZIONE ARTISTICA

Dove posso rintracciare i Programmi di Educazione artistica per la Scuola Media Inferiore?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

I Programmi di Educazione artistica sono contenuti nei Programmi della scuola media di cui al DPR 6 febbraio 1979, n. 50, pubblicato sulla GU, supplemento ordinario n. 50 del 20 febbraio 1979.
Per il commento:
Del Prato A., Didattica dell'educazione artistica, La Scuola, Brescia
Ortelli E., Guida all'esame di educazione artistica, La Scuola, Brescia
Consulti anche i cataloghi di altre case editrici (La Nuova Italia, SEI ecc)

INSEGNAMENTO DELLA GEOMETRIA

Sono una laureanda in matematica, sto preparando una tesi riguardante l'evoluzione dell'insegnamento della geometria nella scuola secondaria superiore, con particolare riferimento ai licei ( classico-scientifico).
Potreste cortesemente indicarmi riviste, libri o altro materiale in merito?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Non Le so dare che i seguenti suggerimenti:
- consultare i cataloghi delle Case editrici LA NUOVA ITALIA, ZANICHELLI, PITAGORA
- potrebbe rivolgersi alle associazioni di Matematica e, in particolare, al Centro U. Morin di Bassano del Grappa (PROF. CANDIDO SITIA -via S. GIACOMO 4 31010 PADENO DEL GRAPPA (TV) TF 0423930549
e-mail: frosi@filippin.it oppure PROF. SILVANO ROSSETTO, VIA PRIMO MAGGIO, 11 31052 MASERADA TV TEL 0422778423)

IL POF DELL'AUTONOMIA

Sono un'insegnante elementare in servizio nel 1°Circolo di Cento (Fe).
Siamo in una fase di costruzione di curricoli nell'ottica della autonomia; si cerca di creare una "carta di identità" del Circolo, di fissare cioè competenze e percorsi disciplinari di base da offrire all'utenza.Il lavoro non è semplice ma si farà e... sicuramente al meglio!
Potrei consultare curricoli già stesi per confrontarli con quelli che stiamo approntando?
Sarebbe molto utile il confronto.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Per il confronto, può vedere nella sezione dedicata al POF su Educazione&Scuola o fare delle ricerche su INTERNET, sotto le voci POF oppure PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA. Sono già stati pubblicati alcuni POF da parte di Circoli didattici.
Veda anche il sito della BDP.
In questa rubrica trova alcuni saggi che riguardano l'impostazione di fondo del POF. 
Altri ne troverà su Spazio Didattica.
Le allego un mio saggio - Cantiere Autonomia - pubblicato sulla RIVISTA DELL'ISTRUZIONE.

FORMAZIONE CLASSI PRIME

Sono un insegnante della scuola secondaria di primo grado e Le chiedo gentilmente alcuni chiarimenti sulla formazione delle classi prime. Gli insegnanti, titolari della scuola, hanno diritto o meno di consultare le schede personali degli alunni, provenienti dalle classi quinte, per verificare se la formazione delle classi prime ha rispettato i criteri proposti dal collegio docenti e approvati dal consiglio d’Istituto? È lecito che sia delegato alla formazione delle classi prime un insegnante che è anche genitore di un alunno che dovrà essere inserito in una delle classi formate? Oltre ad un suo parere in merito Le chiederei, se possibile, i riferimenti normativi ad oggi in vigore. Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Può darsi che il Consiglio della scuola abbia stabilito delle norme.
In generale, una normativa del genere dovrebbe seguire la seguente procedura:
-partire dal parere dei consigli di interclasse integrati con la presenza di tutti i genitori.
-il collegio dei docenti formula la sua proposta
-su tali basi il Dirigente scolastico formula la sua proposta al Consiglio di Circolo o di istituto
-il consiglio di circolo o di istituto la delibera
Risulta assolutamente illegittima la procedura indicata.
La normativa è quella dei Decreti delegati del 1974.
Come mio parere personale:
--le classi dovrebbereo essere equieterogenee sulla base dei livelli di sviluppo e di apprendimento, degli stili e dei ritmi apprenditivi dei singoli alunni.
--Ma la scuola dovrebbe essere organizzata sulla base pella personalizzazione educativa utilizzando le unità di apprendimento di morattiana memoria, al posto delle unità didattiche ancora imperanti.
In merito vedere gli articoli del sottoscritto, UMBERTO TENUTA:
--Nella rubrica RIFORMA delle RIVISTA DIGITALE DELLA DIDATTICA: www.rivistadidattica.com
--nella rubrica https://www.edscuola.it/dida.html
a cura di Umberto Tenuta

Sono un insegnante della scuola secondaria di primo grado e Le chiedo gentilmente alcuni chiarimenti sulla formazione delle classi prime. Gli insegnanti, titolari della scuola, hanno diritto o meno di consultare le schede personali degli alunni, provenienti dalle classi quinte, per verificare se la formazione delle classi prime ha rispettato i criteri proposti dal collegio docenti e approvati dal consiglio d’Istituto? È lecito che sia delegato alla formazione delle classi prime un insegnante che è anche genitore di un alunno che dovrà essere inserito in una delle classi formate? Oltre ad un suo parere in merito Le chiederei, se possibile, i riferimenti normativi ad oggi in vigore. Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.

Possibile si continui a formare le classi prime nella scuola elementare prima ancora di conoscere i bambini, di averli osservati, provocati, accolti, coccolati sgridati...
Attendere qualche settimana lavorando per "classi aperte" individuando punti di forza, vulnerabilità, potenzialità, meccanismi di auto mutuo aiuto... è così difficile?
Nella mia scuola non trovo partner: le classi si fanno sulla base delle informazioni (poche e confuse) che arrivano dalle materne e chi non c'è andato... li si divide un tanto a classe, idem per gli extracomunitari, per i disabili...
Esiste una esperienza illuminante e documentata di come si può fare?

RISPONDE UMBERTO TENUTA

Non mi risulta che sia state esperienze del genere, possibili, forse auspicabili, ma da sperimentare.
I criteri più accettabili sembrano essere quelli della equieterogeneità, come mi sembra si faccia nella sua scuola.
Ai fini della continuità, si dovrebbe tenere conto della provenienza dalla scuola materna.
L'apertura delle classi, ora prevista dal Regolamento dell'autonomia, nella prospettiva dell'individualizzazione dell'insegnamento, dovrebbe portare ad un ridimensionamento del raggruppamento per classi, come avviene nella Nongraded school.
Che significa che non trova partner?

LINGUE STRANIERE - INSEGNAMENTO

Sono una laureanda (mi laureo a fine giugno) in Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Lecce.
Navigando in Internet alla ricerca di siti che possano interessarmi ed essermi d'aiuto nel mio futuro lavorativo, ho scoperto il vostro sito.
Le mie intenzioni professionali, al conseguimento della laurea, sono incentrate sull'insegnamento nelle scuole medie inferiori e superiori.
Potreste consigliarmi dei corsi o delle esperienze da inserire nel mio curriculum formativo perché possa risultare preparata e competente nel mondo della scuola?
Vi ringrazio anticipatamente per i suggerimenti che vorrete darmi e mi complimento con voi per la valida ed efficace rivista on-line offerta a chi, come me, ha bisogno di una guida per addentrarsi e muoversi nella scuola, non più da studente ma da docente-studente.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Per insegnare bene una lingua occorre saperla parlare correntemente: il migliore perfezionamento è la permanenza nei paesi di madrelingua.
Con questi requisiti si può candidare presso le scuole, soprattutto per gli insegnamentio aggiuntivi di lingua straniera che oggi vengono molto spesso attivati.

PROGETTO DI FILOSOFIA NELLA SCUOLA ELEMENTARE

E' la prima volta che riesco finalmente a collegarmi con il vostro sito... sono rimasta stupefatta. Non so da quanto tempo ero alla ricerca di un sito del genere!!!! Non sono molto pratica delle tecnologie anche se sto facendo del mio meglio attraverso un corso di perfezionamento universitario a Napoli. Vorrei avere informazioni per organizzare un progetto di filosofia -è la materia di mia competenza- da svolgere nella scuola elementare. Mi potete indicare testi, link o indirizzi e-mail di docenti o persone interessate che hanno già avuto esperienze analoghe?

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Può rivolgersi alla Direttrice didattica del Circolo didattico di Montoro Inferiore (AV) che ha realizzato nel suo circolo una esperienza del genere, in collegamento con lo studioso americano LIPMAN.
Comunque, per la filosofia può consultare il sito IL GIARDINO DEI PENSIERI
http://www.ilgiardinodeipensieri.com/

UNITARIETA' ED INTERDISCIPLINARITA'

Sono una insegnante di scuola elementare, cerco urgentemente informazioni bibliografiche, unità operative, strategie metodologiche o progetti riguardanti l'unitarietà e l'interdiscilinarietà dell'insegnamento, da applicare ad una seconda elementare.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Per l'impostazione interdisciplinare dei tre ambiti disciplinari (linguistico, matematico-scientifico ed antropologico) può leggere:

  • AA.VV., L'innovazione nella scuola elementare, La Scuola, Brescia.

Per le unità didattiche può leggere:

  • FIORIN, Storia, geografia, studi sociali, La Scuola, Brescia
  • MAGAGNOLI D., Insegnare nell'ambito scientifico (1° ciclo), La Scuola, Brescia
  • POLI L., Insegnare nell'ambito linguistico, (1° ciclo), La Scuola, Brescia
  • ZACCHIROLI, Insegnare nell'ambito matematico,(1° ciclo), La Scuola, Brescia

PROVA ORALE CONCORSO MAGISTRALE: STORIA

Salve e Complimenti!
Sono un'aspirante insegnante di scuola elementare e sto per sostenere la prova orale del concorso magistrale. Cerco materiale sulla didattica della storia, magari esempi o progetti, metodologie, interventi pratici. Non ho ancora alcuna esperienza e devo sostenere la prova anche su una disciplina da me scelta. Vorrei attraverso il vostro aiuto capire come si può insegnare la storia.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Può leggere:
- PONTECORVO, GIRARDET, L'insegnamento della storia-Disciplina, metodologia, didattica, programmazione e valutazione, FABBRI, 1995
- FIORIN, Storia, geografia e studi sociali-Fondamenti teorici e idee per la didattica. LA SCUOLA, BRESCIA, 1990 
- ANTISERI, MASON, L'insegnamento della storia, SEI, TORINO 
- GIRARDET, Storia, geografia e studi sociali nella scuola elementare, LA NUOVA ITALIA, FIRENZE.

PIANI DI STUDIO BROCCA

Vorrei consultare i programmi ministeriali ed i Brocca per l'insegnamento di italiano, storia, geografia ed educazione civica nella scuola secondaria inferiore e superiore, potete darmi indicazioni? Li avete in archivio?

Mi servirebbe il testo dei Programmi Brocca relativi all'insegnamento di storia nel triennio dei licei, non riesco a scaricarli dagli annali della P.I. come potrei trovarli diversamente?

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

I Piani di studio Brocca sono stati pubblicati negli STUDI E DOCUMENTI degli ANNALI DELLA PI (ED. LE MONNIER- VIA A. MEUCCI, 2 50015 GRASSINA (FIRENZE): col n. 56 per il Biennio delle scuole superiori col n. 59/60 per il triennio.
Dovrebbero trovarsi in ogni Scuola (Direzione didattica, Presidenza) e presso ogni Provveditorato agli studi.
Anche presso la BDP di Firenze.

Può scaricarli anche in Rete in formato PDF (necessitano del lettore gratuito della ACROBAT che può scaricare dalla sezione Software Didattico della rubrica Software@edscuola.com):

LINGUAGGI NON VERBALI

Sono un insegnante di Disegno e storia dell'arte in un Istituto Magistrale e desidero informazioni sulla materia "Linguaggi non verbali e multimediali" che si insegna nel Liceo delle scienze sociali, chi sono gli insegnanti che la possono insegnare, se io posso insegnarla e qual è il programma che si adotta.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Può chiedere ad un Liceo delle scienze sociali, trovandone l'elenco nel sito del Ministero della PI o della BDP di Firenze

CIRCLE (TIME) LEARNING

Sono un'insegnante elementare che ha sentito parlare, in termini diversi, della metodologia del "circle time". Potrei avere chiarimenti a riguardo?

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Può trovare informazioni facendo delle ricerche, anche su Internet, in ordine all'apprendimento cooperativo, al lavoro di gruppo ecc.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Desidero sapere: in sede di Consiglio di Classe gli obiettivi didattici> stabiliti nel Piano Educativo Individualizzato, a suo tempo > predisposto, nel corso dell'anno scolastico possono essere ulteriormente ridotti? (Non riconducibili cioè ai Programmi Ministeriali.
E se è legittimo di conseguenza, variare la modalità di valutazione, che sarebbe effettuata in maniera differenziata ai sensi dell'art.13 dell'O.M. 9.3.95 n°80, e non più ai sensi dell'art. 12 della stessa Ordinanza Ministeriale.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Il PEI, come ogni atto programmatorio, può  essere sempre modificato nel corso dell'anno scolastico, nelle forme e nei modi previsti per la sua elaborazione.
La valutazione su un PEI differenziato, cioè non comprensivo di tutti gli obiettivi formativi del normale curricolo seppure in forme equivalenti, non consente il rilascio del Diploma di scuola secondaria.
Tuttavia, occorre tenere presente che se l'alunno, dopo aver seguito un Piano differenziato, dimostra di possedere una competenza equivalente a quella prevista dal normale curricolo, ha diritto a conseguire il Diploma.

QUALIFICA DI BIBLIOTECARIO

Vorrei sapere come posso poter conseguire la qualifica di Bibliotecario.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Veda il DM 198/1999 sulle biblioteche scolastiche.

SAPERI ESSENZIALI

Pur apprezzando l'ottima ed esaustiva bibliografia curata da Umberto Landi, che saluto cordialmente, avrei bisogno di uno o più testi che analizzino con puntualità i contenuti del Documento sui SAPERI irrinunciabili.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Può leggere il DOSSIER N. 1 degli ANNALI PI, LE MONNIER, DAL TITOLO AUTONOMIA, COMPETENZE E CURRICOLI.

TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE

Sono un insegnante di Scuola Media Superiore, laureata in matematica. Vorrei sapere quali sono le caratteristiche che un docente dovrà avere classi di concorso , tipo di laurea)per poter  ottenere l'assegnazione del nuovo insegnamento denominato "Tecnologie della informazione e della comunicazione", previsto nel nuovo ordinamento del biennio della scuola superiore e che a prima vista viene attivato a scapito dell'insegnamento di matematica, che per alcuni indirizzi verrà ridotta dall'attuale 4 ore settimanali alle 3 ore  medie settimanali.

RISPONDE: UMBERTO TENUTA

Veda in Educazione&Scuola il bando di concorso a cattedre.

 


 

Inviate le vostre richieste a:
Mail.gif (4196 byte)Dida@edscuola.com


 

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