ORARI SCOLASTICI
Sono la mamma di due bambini che frequentano rispettivamente la scuola materna ed elementare del 1° Circolo didattico di Boscoreale, in provincia di Napoli.
Quest'anno, il Dirigente scolastico, ha deciso, di comune accordo con il Collegio dei docenti,di anticipare l'uscita dei bambini della scuola materna di 30 minuti, mentre i bambini della scuola elementare, hanno un orario scolastico che prevede due prolungamenti (Martedì e Giovedì) ed il sabato libero.
Ora, l'orario di uscita degli alunni dell'elementare, nei giorni di prolungamento, è alle 16,30, mentre quello della materna è alle 16,00. Tutto ciò comporta un'attesa di mezz'ora fuori dall'edificio
scolastico di molte mamme che come me hanno figli frequentanti sia la scuola materna che elementare. Il disagio è enorme, soprattutto se si considera che l'attesa delle mamme avviene insieme a bambini molto piccoli (da 3 a 5 anni).
Inoltre il suddetto Dirigente scolastico, ha comunicato che durante il mese di Novembre tutti i prolungamenti ed il
relativo servizio mensa, verranno sospesi, senza fornire ai genitori alcuna motivazione. I docenti ci hanno poi spiegato, verbalmente, che questo provvedimento è stato adottato per consentire a tutto il personale della scuola di frequentare un corso di formazione per la sicurezza in base alla legge 626/96. Sino ad ora non ci è stato comunicato alcun recupero delle ore di lezione.
Abbiamo cercato di parlarne con il dirigente, ma ogni nostra richiesta di essere ricevute, è stata puntualmente elusa. Cosa fare?
RISPONDE UMBERTO TENUTA
I genitori possono avanzare anche richieste scritte, oltre che
attraverso i propri rappresentanti negli organi collegiali: consigli di interclasse e consiglio di circolo
VIGILANZA ALUNNI
Sono un'insegnante di scuola elementare e desidererei ricevere informazioni riguardanti la normativa relativa alla sorveglianza scolastica durante le gite e durante l'orario scolastico.
RISPONDE ANTONIO MARTINO
I docenti nella loro attività nella scuola e in quelle connesse sono tenuti, ovviamente, a vigilare gli alunni. Cioè i docenti devono seguire, controllare ed eventualmente correggere l'operato dei propri allievi. È bene tenere presente che i viaggi di istruzione, comunque, rappresentano momenti di attività didattica.
La normativa, attualmente vigente riguardante la vigilanza durante le visite guidate (le gite), è riportata al paragrafo 8.1 della
CM 291/92 (Visite Guidate e Viaggi
Istruzione): "Docenti accompagnatori. - È opportuno che vengano individuati tra i docenti appartenenti alle classi frequentate degli alunni partecipanti al viaggio e siano preferibilmente di materie attinenti alle sue finalità.
"omiss"
Sembra superfluo rammentare che detto incarico comporta l'obbligo di una attenta ed assidua vigilanza degli alunni, con l'assunzione delle responsabilità di cui all'art. 2047 del codice civile integrato dalla norma di cui all'art. 61 della legge 11 luglio 1980, n. 312, che limita la responsabilità patrimoniale del personale della scuola ai soli casi di dolo e colpa grave.
Una vigilanza così qualificata deve essere esercitata non solo a tutela dell'incolumità degli alunni, ma anche a tutela del patrimonio artistico nei cui confronti troppo spesso, purtroppo, vengono da più parti lamentati danni, anche gravi, a causa dell'irrazionale e riprovevole comportamento dei singoli alunni o di gruppi di essi."
Per quanto riguarda la vigilanza durante lo svolgimento delle attività didattiche il Testo Unico
delle disposizioni legislative in materia di istruzione, D.Lgs. 16.4.1994, n.
297, all'art. 10 - Attribuzioni del consiglio di circolo o di istituto e della giunta esecutiva - comma 3, dispone: "Il consiglio di circolo o di istituto, fatte salve le competenze del collegio dei docenti e dei consigli di intersezione, di interclasse, e di classe, ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne l'organizzazione e la programmazione della vita e dell'attività della scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio, nelle seguenti materie:
a) adozione del regolamento interno del circolo o dell'istituto che deve fra l'altro, stabilire le modalità per il funzionamento della biblioteca e per l'uso delle attrezzature culturali, didattiche e sportive, per la vigilanza degli alunni durante l'ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l'uscita dalla medesima, per la partecipazione del pubblico alle sedute del consiglio ai sensi dell'articolo 42;
b) omissis".
SISTEMA INTERNAZIONALE DI MISURA
Ho sottomano il libro di scienze di mio figlio che frequenta la prima media e vedendo la dicitura "conforme al D.M. 547/99" speravo che finalmente il testo rispettasse le famigerate unità di misura del Sistema Internazionale in vigore già da diversi anni ('79 o '80) e invece ...neanche a parlarne!!!
Quando finalmente saranno corretti i libri che i nostri figli utilizzano per
studiare?Perchè costringerli ad apprendere nozioni scorrette ed antiquate?
Non sarebbe il caso di mettersi finalmente "a norma"?
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Faccia presente la cosa ai docenti.
Con tutto rispetto ,non credo che debbano essere i singoli docenti ad aggiornarsi sulle unità di misura ,ma la scuola nella sua totalità comprese le case editrici.
Non esiste neanche un correttore di bozze che corregge gli errori più madornali di un testo scolastico?Come mai la scuola adotta libri di testo così palesemente obsoleti?
Il mercato non offre niente di meglio? Non ci sono sanzioni che tutelano il diritto ad uno studio correto degli studenti?
Mi scusi, ma la sua risposta è totalmente insoddisfaciente!
A chi rivolgersi per avere cambiamenti sostanziali?
I libri di testo vengono scelta dai docenti delle scuole.
Ogni osservazione va fatta a loro!
VIAGGI DI ISTRUZIONE ALL'ESTERO
Vorrei sapere se il Ministro della Pubblica Istruzione è propenso riguardo la possibilità di effettuare viaggi di istruzione in paesi esteri confinanti con la regione della scuola elementare di appartenenza.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Decide il consiglio di circolo o di istituto.
INGLESE NEGLI ISTITUTI D'ARTE
Come saprete, l'Inglese o qualsiasi altra lingua comunitaria non è inserita nel curriculo di ordinamento degli Istituti d'arte. Mi risulta che in parecchi I.S.A. sia stata inserita utilizzando la flessibilità oraria prevista dall'autonomia.
Vorrei, se possibile, avere qualche informazione più precisa a riguardo: quali Istituti hanno attuato questo progetto, su quali materie è avvenuta la compensazione, e soprattutto con quali modalità di finanziamento e con quale tipo di valutazione (voto in pagella o in una scheda a parte)
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Si può utilizzare la quota curricolare del 15%, come attività sostitutiva e pertano curricolare ad ogni effetto.
MODULI CON INSEGNANTE PREVALENTE
E' ancora possibile con l'autonomia formare moduli con insegnante prevalente nella scuola elementare?
Se ben ricordo il ministro Berlinguer aveva esteso la prevalenza anche nel secondo ciclo.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Sì, con il Regolamento dell'autonomia, è possibile organizzare la scuola come si ritiene che possa meglio garantire a tutti gli alunni il successo formativo, inteso come piena formazione: formazione integrale, originale ed ottimale.
ASSISTENZA MENSA
In scuola elementare con 3 rientri pomeridiani le insegnanti assistono gli studenti nell'ora di mensa. Vi è tuttavia una ora ulteriore di spazio per consentire i rientri da parte di studenti non usufruenti di mensa per ragioni inerenti i locali insufficienti e che pertanto rientrano con scuolabus abitazioni. Si chiede a chi spetti la vigilanza in questo periodo successivo alla mensa. I sindacati peraltro contestano anche che le insegnanti debbono assistere , chiaramente nell'ambito delle ore complessive contrattuali di insegnamento, i ragazzi a mensa,in ragione del fatto che non tutti gli
studenti e ragazzi usufruiscono del servizio di mensa, ritenendo che debba essere il Comune a provvedere. IL Comune invece ritiene essere compito della scuola o con insegnanti o con collaboratori scolastici e questo anche nel caso dell'ora di mensa, trattandosi di servizio(mensa) comunque assicurato dal Comune su richiesta del dirigente scolastico.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Spetta ai docenti solo nella scuola a tempo pieno.
ORARIO AGEVOLATO
Gradirei conoscere se e quali normative possano consentire ad un'insegnante di ruolo in Scuola Media Statale di ottenere un "orario agevolato per motivi di salute" (senza riduzione dell'orario stesso) al fine di poter svolgere con il migliore impegno il proprio lavoro ed evitare, quindi, frequenti assenze che renderebbero precaria l'attività didattica, non essendo nelle condizioni fisiche di sostenere quattro o cinque ore consecutive di insegnamento nelle due classi assegnatemi.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Nell'ambito della flessibilità prevista dal Regolamento dell'autonomia, nulla impedisce che l'orario di un docente sia personalizzato, sempre che resti fermo il numero delle ore complessive di servizio e le esigenze siano acclarate e riconosciute dal Dirigente scolastico e, auspicabilmente, dai colleghi.
OBIETTIVI: RIDUZIONE PER ALUNNI NON IN SITUAZIONE DI HANDICAP
Mi è stata "ventilata" da parte di alcuni colleghi l'ipotesi di ridurre gli obiettivi e semplificare le verifiche per un paio di alunni di 3° media, ancora in età di obbligo scolastico, con gravi lacune pregresse nella mia materia e la possibilità di proporre una prova di difficoltà "graduata" (?) all'esame finale. Preciso che gli alunni in questione non
sono portatori di handicap e che queste lacune sono imputabili esclusivamente a loro stessi. Mi chiedo e vi chiedo se ciò sia legittimo, considerato che l'esame di Licenza Media permette di conseguire un titolo di studio di valore legale. Vorrei, se possibile, anche sapere quali sono i riferimenti normativi a sostegno o contro l'ipotesi di lavoro prospettatami.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Un programma ridotto è possibile solo per gli alunni in situazione di handicap.
Per gli gli altri alunni, come giustamente lei argomenta, occorre rispettare i normali programmi, anzi, secondo la normativa dell'autonomia (art. 13 DPR 275/1999), la loro traduzione in competenze.
Tuttavia, i programmi didattici vanno anche personalizzati, fermo restando che tutti gli alunni debbono raggiungere le competenze essenziali.
In conclusione, se i due obiettivi non incidono sostanzialmente nelle competrenze essenziali degli alunni, si possono eliminare, in nome del principio della individualizzazione dell'insegnamento che i Programmi del 1979 ptopugnano e che il Regolamento dell'autonomia conferma.
ASSEMBLEA DI
ISTITUTO
Desidererei sapere con precisione quali sono gli obblighi dei docenti nelle giornate di assemblea d'istituto (fin dalla prima ora) degli studenti. Qual è la normativa più recente?
RISPONDE ANTONIO MARTINO
La normativa vigente fa riferimento alle assemblee studentesche nel DPR 24 giugno 1998, n. 249, Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria.
L’art. 9 del citato DPR n. 249 recita: “La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l’esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.”
Non credo, comunque che il diritto di assemblea riconosciuto agli studenti possa esimere i docenti dal rispetto del loro orario giornaliero di servizio.
NATURA E SOCIETA'
Sono una studentessa universitaria che sta svolgendo il tirocinio presso una scuola elementare.
Il compito che mi è stato affidato è quello di organizzare un'unità didattica inserendomi nel progetto in questione.
Il progetto Natura e Società nelle classi in cui dovrò andare ad operare si traduce sostanzialmente in un recupero delle tradizioni smarrite:
-i mestieri
-i luoghi che non conosciamo più
-la lingua
-le storie che non ascoltiamo più
-ecc.
Esiste, che voi sappiate, materiale didattico inerente questo argomento?
Esistono progetti simili già realizzati da cui prendere spunto?
RISPONDE ANTONIO MARTINO
Può fare delle ricerche su INTERNET con
http://www.google.it
RICERCA AVANZATA
PAROLE: MESTIERI LUOGHI LINGUA (indichi anche la località) TRADIZIONI
RIPETA LA RICERCA, INDICANDO NELLA RIGA FRASE INTERA: PROGETTO NATURA E SOCIETA'
FONDO INCENTIVANTE E POF
1) Nell'ultima seduta del Consiglio di Istituto ho chiesto di rinviare l'approvazione dei progetti del fondo incentivante docenti per consentire ai genitori un esame preventivo attento dei contenuti.
2) È possibile sapere i criteri di assegnazione e l'ammontare dei fondi ai vari istituti? Per gli anni scolastici 2000/01 e 2001/02.
3) Si tratta della L. 18/12/97 n. 440?
4) Ho saputo che il Provveditorato ha assegnato al mio istituto 43 milioni per il POF, possono accedere anche i genitori con proprie proposte?
RISPONDE ANTONIO MARTINO
1) I progetti non sono del fondo incentivante ma fanno parte del POF cioè del Piano dell’Offerta Formativa che gli organi competenti “propongono ed adottano”. L’art. 3 del
D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 al comma 3. afferma: “Il Piano dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali . . .” Non si capisce cosa voglia dire “l’esame preventivo attento dei contenuti”, né si capisce cosa si voglia dire con: “per capire la consistenza dei progetti proposti dai docenti e approvati dal Ds”. Le norme in vigore trattano l’argomento in tutt’altro modo.
2) Annualmente viene emanata una circolare per determinare la costituzione del fondo di istituto delle singole scuole. Per il biennio economico 2000/2001 è stata emanata il 7 giugno 2001 la
circolare numero 107, prot. n. 245, avente per oggetto: Anno finanziario 2001 – CCNL scuola 31.8.199 e relativo CCNL scuola 15.3.2001 relativo al biennio economico 200/2001 – Comunicazione risorse da destinare alla costituzione del fondo di istituto. Alla circolare è altresì allegata una scheda in cui sono state indicate le fonti normative, l’ammontare delle risorse e le modalità per il loro calcolo e le attività retribuibili.
3) La legge n. 440 citata ha esaurito la sua “missione”: alte norme, emanate successivamente, regolano la costituzione del fondo di istituto e il dispiegarsi delle attività aggiuntive.
4) l’art. 26 del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo - Comparto scuola anni 1998-2001
oltre a istituire il fondo dell’istituzione scolastica ne spiega la sua destinazione e, tra l’altro, afferma: “A decorrere dal 1° settembre 1999 è costituito nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado comprese le scuole speciali statali, i convitti nazionali, gli educandati femminili, i conservatori, le accademie e gli istituti superiori per le industrie artistiche il <<fondo dell’istituzione scolastica>>. Esso è finalizzato a retribuire le prestazioni di cui ai successivi artt. 27, 28, 29, 30 e 31, rese dal personale docente, educativo ed ata per sostenere il processo di autonomia scolastica, con particolare riferimento alle esigenze che emergono dalla realizzazione del POF e dalle sue ricadute sull’organizzazione complessiva del lavoro nonché delle attività e del servizio. Il fondo è inoltre finalizzato alla qualificazione e all’ampliamento dell’offerta di istruzione e formazione anche in relazione alla domanda proveniente dal territorio.
Le misure dei compensi da erogare a carico del fondo sono fissate nelle tabelle D, D1, D2 e E allegate al presente contratto.”
PROGRAMMAZIONE ITALIANO
Volevo gentilmente chiedervi se era possibile avere una programmazione di italiano scuola media classe prima e terza.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Veda le risposte nelle FAQ e gli articoli in
DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
5 MINUTI IN PIU'
Sono una insegnante di scuola media statale; desidererei dei chiarimenti sull'articolo 46 riguardante l'orario di ingresso dei professori a scuola.
Attualmente nella mia scuola l'orario è il seguente: alle ore 7.50 il prof si reca in classe, la campana di inizio delle lezioni suona alle 8.55 con l'ingresso degli alunni: l'orario di fine lezione dopo cinque ore è alle ore 13.00.
Visto che stiamo riguardando il regolamento di istituto mi domando perchè la campana visto che per l'ingresso è alle 8.55 perchè l'uscita non è alle 12.55.? secondo voi la normativa dice così?
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Sì, mi sembra abbia proprio ragione... ma perché tanta ragioneria, senza ragione?
PROGRAMMAZIONE MODULARE
Sarei interessata ad avere programmi di economia politica e diritto per gli ITC con particolare riguardo alla programmazione modulare
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Veda quanto detto sulla programmazione modulare in
DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
Le conviene fare delle ricerche su INTERNET
RAPPORTO NUMERICO DOCENTI ALUNNI
Sono un rappresentante dei genitori di una scuola materna privata parificata (decreto già ottenuto). Ho urgenza di conoscere i riferimenti normativi contenenti le indicazioni del rapporto numerico tra docenti ed alunni. Ovvero: é possibile che una sezione di scuola materno con 28/30 bambini abbia una sola maestra?
RISPONDE ANTONIO MARTINO
Purtroppo è possibile che una sezione di scuola materna abbia 28 bambini iscritti, non 30.
Per quanto riguarda la scuola statale il Decreto Ministeriale 24 luglio 1998, n. 331 - Disposizioni concernenti la riorganizzazione della rete scolastica, la formazione delle classi e la determinazione degli organici del personale della scuola, al Capo III - Disposizioni particolari per i diversi ordini di scuola, articolo 14 - Disposizioni relative alla scuola materna, al comma 14.1, prescrive: "Nella prospettiva dell'estensione della frequenza della scuola materna a tutti i bambini dai 3 ai 5 anni e della riduzione dei numero massimo di bambini per sezione le stesse sezioni di scuola materna sono costituite, di norma, con un numero massimo di 25 bambini e minimo di 15 salvo il disposto dell'art.10."
Al comma 14.2 dello citato articolo 14 si precisa: "Ove non sia possibile ridistribuire i bambini tra scuole viciniori, eventuali iscrizioni in eccedenza sono ripartite tra le diverse sezioni della stessa scuola senza superare, comunque, le 28 unità per sezione, escludendo dalla ridistribuzione le sezioni che accolgono alunni in situazione di handicap." (L'articolo 10, a cui si fa riferimento nel comma 14.1 dell'artico 14, parla di sezioni con alunni in situazione di handicap.)
Dopo aver letto la sua risposta mi rimane comunque il quesito circa il numero di insegnanti per classe. Appurato che è possibile avere al massimo 28 alunni per sezione (meglio da quindici a venticinque), il problema rimane il rapporto tra bambini ed insegnanti. Una Classe da venticinque quanti insegnanti deve avere? e se la classe è di
ventotto?
Ribadisco che parliamo di una scuola materna privata parificata. Le sarò grato se con la risposta mi fornisce i riferimenti legislativi.
RISPONDE ANTONIO MARTINO
Il numero dei docenti assegnato alla sezione di scuola materna riguarda i tempi di funzionamento. Una sezione, indipendentemente dal numero dei bambini iscritti, è diretta da due docenti se il tempo è quello prevalente, cioè n. 8 ore al giorno e al sabato solo per n. 5 ore; da un docente se la sezione funziona a tempo ridotto: n. 5 ore al giorni per 5 giorni ala settimana, dal lunedì al venerdì.
Le scuole non statali dovrebbero adeguarsi alla normativa statale: questo è il presupposto per ottenere i riconoscimenti.
Per la normativa che riguarda quanto detto sopra si veda la circolare n. 235 del 14 settembre 1990 - Scuola materna statale. Funzionamento e orario del personale docente
TESI DI LAUREA
Mi chiamo Fosca e, anche se ho ancora "qualche" esame da
sostenere, dovrò, prima o poi, laurearmi in Scienze dell'Educazione. Il
mio problema è che non ho un'idea per la tesi. Io abito sul Lago di Como
e vorrei trovare un argomento da approfondire nella zona, che riguardi i
ragazzi, la loro educazione, la scuola e le sue proposte, ma di preciso
non saprei. Mi può consigliare?
RISPONDE UMBERTO TENUTA
TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
Con l'abilitazione nella classe di concorso A036 mi ritrovo in un IPSSAR ad insegnare Tecniche della comunicazione,materia interessante ma della quale non riesco a trovare da nessuna parte un modello di programmazione didattica.Potreste,per favore,darmi un aiuto?Un'indicazione bibliografica o uno schema di programmazione o qualsiasi altra cosa riteniate possa essermi utile!
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Può leggere quanto scritto sulla programmazione e sulle Unità didattiche in
DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
Per un testo sulla programmazione in generale: UMBERTO TENUTA, Il Piano dell’offerta formativa - Moduli e unità didattiche – La programmazione nella scuola dell’autonomia, ANICIA, ROMA, 2001, con CD-ROM
Se cerca dei modelli faccia delle ricerche in INTERNET con il motore di ricerca
http://www.GOOGLE.it
RICERCA AVANZATA:
frase: TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
altre voci: PROGRAMMAZIONE
SCUOLA MATERNA: APERTURA
IL SABATO
Avrei bisogno di un chiarimento....per tenere aperta la scuola materna il sabato...la richiesta di cui parla la circolare 235 deve essere motivata? e le esigenze lavorative dei genitori? Puo' il dirigente o chi per lui chiedere che vengano documentate?
RISPONDE ANTONIO MARTINO
Gli organi competenti dell’istituzione scolastica determinano l’orario di funzionamento della scuola materna sulla base delle richieste dei genitori, richieste che non devono in nessun modo essere motivate.
La circolare n. 235 (del 14 settembre 1990 – Scuola materna statale – Funzionamento e orario del personale docente), da Lei citata, infatti, non prescrive che i genitori, all’atto dell’iscrizione, motivino la loro scelta.
La citata circolare precisa, però, al punto 2), 4° capoverso, che per il funzionamento della scuola materna nella giornata del sabato occorre “un numero di bambini non inferiore ai numeri minimi previsti per la costituzione delle sezioni”.
CURRICOLO LINGUA ITALIANA
Ci servirebbe un aiuto concreto per l'inserimento, nel nostro POF, del curricolo di Lingua Italiana. Vorremmo inoltre sapere se con il blocco della riforma dei Cicli siamo ora tenuti a preparare i curricoli o no.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Abbiamo risposto alle problematiche sulla rubrica
DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
Può trovare indicazioni nel volume UMBERTO TENUTA, Il Piano dell’offerta formativa - Moduli e unità didattiche – La programmazione nella scuola dell’autonomia, ANICIA, ROMA, 2001, con CD-ROM
SCHEMA DIGITALE DI ELABORAZIONE DEL POF
Potrei avere lo Schema digitale di elaborazione del POF
RISPONDE UMBERTO TENUTA
E' allegato al volume UMBERTO TENUTA, Il Piano dell’offerta formativa - Moduli e unità didattiche – La programmazione nella scuola dell’autonomia, ANICIA, ROMA, 2001, con CD-ROM,
ma lo può scaricare liberamente dalla rubrica DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
CONSIGLIO DI CIRCOLO
Siamo un gruppo di genitori che vorrebbe presentare una lista per le previste elezioni del consiglio di circolo. Abbiamo visionato tutte le varie norme a riguardo ma ci resta un dubbio.
Quello cioè di quanti debbano essere i sottoscrittori della lista stessa e quali siano suoi tempi di presentazione (ovvero, una volta stabilita la data della votazione entro quanto tempo vada presentata, oppure quanto tempo prima la scuola debba avvisare della possibilità di presentazione)
RISPONDE ANTONIO MARTINO
L'ordinanza ministeriale 15 luglio 1991, n. 215, modificata ed integrata dalle ordinanze ministeriali n. 293 del 24 giugno 1996 e n. 277 del 17 giugno 1998, al comma 1 dell'articolo 32 - Presentazione delle liste dei candidati - prescrive: "Ciascuna lista può essere presentata: a) da almeno 2 degli elettori della stessa componente ove questi non siano superiori a 20; b) da almeno un decimo degli elettori della stessa componente ove questi non siano superiori a 200, ma superiori a 20 (la frazione superiore si computa per una unità intera); c) da almeno 20 elettori della stessa componente se questi sono superiori a 200."
Quest'ultimo caso, venti firmatari, è il più frequente, anzi il normale, caso per la presentazione delle liste per la componente genitori nei consigli di circolo.
La presentazione delle liste dei candidati avviene, comma 3 del citato articolo 23: "Le liste debbono essere presentate personalmente da uno dei firmatari alla segreteria della commissione elettorale dalle ore 9,00 del 20° giorno e non oltre le ore 12,00 del 15° giorno antecedente a quello fissato per le votazioni (nel caso di elezioni contestuali di organi collegiali di diverso livello le liste debbono essere presentate dalle ore 9,00 del 38° giorno e non oltre le ore 12,00 del 28° giorno antecedente a quello fissato per le votazioni)."
PROGRAMMAZIONE MATERIE LETTERARIE
Sono alla mia prima esperienza di insegnamento in una scuola media, classe III. Vorrei avere un esempio di
programmazione per le materie letterarie
RISPONDE UMBERTO TENUTA
La programmazione è un'azione programmatoria, un processo programmatorio, che si attua in situazione, nelle concrete situazioni, perché occorre individuare e delineare le concrete attività che gli alunni debbono effettuare per comprendere ed apprendere i concetti.
Programmare significa ricercare, in riferimento alle caratteristiche personali dei singoli alunni, i loro percorsi di apprendimento.
Sull'argomento può leggere su DIDATTICA@EDSCUOLA.COM tutti gli articoli che trattano di Programmazione, di unità didattiche, di moduli, di obiettivi ecc. Buon lavoro!
TEMPO PROLUNGATO
Nell'istituto in cui presto servizio fino all'anno scolastico 98/99 si attuava il tempo prolungato garantendo agli alunni dal
lunedì al sabato con 3 rientri pomeridiani 36 ore settimanali.
Nell'anno scolastico 2000/01 con le oppurtunità offerte dalla legge sull'autonomia è stato deliberato nell'ambito del POF di garantire agli alunni 36 tempi ( di 50' ) per un totale di 32 ore settimanali dilazionate in 5 giorni con 3 rientri pomeridiani e 8 sabati il tutto nell'arco di 34 settimane (circa 205 gg.),e mettendo in essere una serie di attività didattiche al fine di garantire un effettivo diritto all'apprendimento; tutto ciò si è reso possibile perchè abbiamo mantenuto l'organico di 36 ore cioè quello che avevamo nell'anno scolastico '98/'99.
La mia domanda è: abbiamo commesso un illecito mantenendo l'organico del tempo prolungato e garantendo agli alunni 32 ore anzichè 36 ore.
I docenti non ricevono alcun compenso aggiuntivo per la flessibilità impiegata nel nuovo progetto.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Le attività didattiche debbono corrispondere al totale delle ore in 60 minuti quale che ne sia l'articolazione in unità didattiche. I docenti non possono prestare servizio gratis!
RIENTRI POMERIDIANI ASSISTENZA
Presso la scuola elementare vengono effettuati due rientri pomeridiani. Il comune su richiesta del dirigente scolastico ha istituito da alcuni anni il servizio di mensa per i due rientri a favore degli alunni non in grado di rientrare alle proprie abitazioni per distanza o altre specifiche esigenze.Le insegnanti hanno richiesto che fosse il comune a vigilare con propri incaricati gli alunni a mensa, ritenendo che l'obbligo per le insegnanti di assistenza non fosse dovuto, in quanto, per esserlo, sarebbe dovuto essere attivato uno specifico progetto che inglobasse il servizio di mensa nel tempo scuola.Si chiede un parere tenuto conto che il Comune non ha competenze circa l'orario scolastico, che i rientri pomeridiani sono stati istituiti dalla scuola, dell'art. 46 del ccnl in relazione alle competenze ed obblighi degli insegnanti ,del TU n. 297/94, del fatto che il servizio è stato espressamente richiesto dal dirigente scolastico ed infine che la mancata attivazione del servizio può compromettere lo svolgimento pomeridiano delle lezioni in assenza del servizio di mensa per l'impossibilità a partecipare da parte di alcuni
studenti.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Le cose stanno come dicono gli insegnanti!
MODULI EDUCAZIONE FISICA
Sono un insegnante di Educazione Fisica utilizzato presso un Istituto Professionale per l'agricoltura ed un Istituto Professionale per il Commercio. Avendo avuto per la prima volta la richiesta di una programmazione annuale per MODULI, sono in difficoltà Gradirei avere un supporto.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Veda gli articoli pubblicati in DIDATTICA@EDSCUOLA.COM
ed in queste FAQ
SCHEMI ORARIO TEMPO PIENO
Complimenti per il vostro sito. Vorrei avere, se è possibile uno schema orario di classi a tempo pieno di scuola elementare. Sono una docente di lingua inglese su sette classi. Come specialista c'è anche l'ins di R.C. su 11
classi.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Le variabili in gioco sono tantissime e non è possibile considerarle in astratta.
L'orario va sempre definito in situazione considerando le concrete condizioni operative, le risorse ecc.
LINGUA INGLESE
Cittadini Europei, era della Globalizzazione.......
Ciò nonostante ai nostri figli , si continua a negare l'insegnamento della lingua inglese.
E' possibile appellarsi a leggi o decreti per impedirlo?
Ha facoltà, il Direttore Didattico, in funzione alle leggi sull'autonomia scolastica,apportare varianti ai decreti ministeriali?
In attesa di risposta chiedo se posso esonerare il bambino dalle lezioni di francese.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Le scuole attivano gli insegnamenti delle lingue per le quali hanno gli insegnati.
Non è possibile esonerare gli alunni. La scuola può tuttavia attivare un insegnamento aggiuntivo di Inglese.
PRIMINA
Sono il papà di un bambino nato il 9 gennaio 1997 e che frequenta la scuola materna. Il problema è che l'anno prossimo quasi tutti i suoi amichetti (18 su 23-24) passeranno in prima e lui no.
Abbiamo provato a chiedere alla direttrice se fosse prevista la primina, ma ci ha risposto di no e che al bambino avremmo "rubato" un anno di divertimento.
A parte il fatto che stiamo parlando di 9 giorni e non di mesi, il problema è che il bambino va a scuola volentieri soprattutto perchè ci sono i suoi amichetti. Che divertimento potrebbe avere con una classe composta principalmente di bambini che non conosce e, per di più, piccoli?
Volevo chiedervi cosa posso fare, a chi posso rivolgermi, se devo mandarlo PER FORZA ad una scuola privata, se dopo un anno di scuola privata posso inserirlo, previo esame, alla seconda elementare di quel distretto, e ogni altra informazione in merito.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Abbiamo già trattato l'argomento nelle FAQ. Non può essere iscritto. Anch'io, ispettore per 27 anni, sono d'accordo con la Direttrice! Ma, se vuole, può far frequentare la primina ed iscriverlo il prossimo anno, se possibile, nella stessa seconda dei compagni. Ma, a quell'età, dopo un anno, Suo figlio li avrà già dimenticati e se ne sarà fatti chissà quanti altri, soprattutto se avrà avuto il tempo di giocare! Auguri
COLLOQUI SETTIMANALI O MENSILI
Chiedo di poter risalire alla normativa in materia di ore messe a disposizione dai Docenti di Scuola Media per i colloqui individuali con i genitori. Nella mia scuola, un Istituto Comprensivo, ogni docente mette a disposizione un'ora al mese, in altre scuole invece un'ora alla settimana. Vi è una normativa che definisca quali siano gli obblighi dei docenti in questo caso? Non mi risulta che se ne faccia menzione nel nuovo contratto nazionale, ma in molte scuole è una prassi consolidata quella di dedicare settimanalmente spazi orari a disposizione delle
famiglie che vogliano conferire con i docenti.
Ringrazio per la cortese attenzione e faccio i miei più vivi complimenti per il vostro sito che è un aiuto indispensabile per tutti gli operatori della scuola.
RISPONDE ANNA MARRA
La normativa di riferimento in merito alle ore da dedicare ai rapporti con le famiglie, sia individuali che collegiali, fa capo agli art.li 42 del CCNL del 4/8/95 ( "Attività funzionali all'insegnamento") e 24 del CCNI del 26/5/99 ("Modalità organizzative per l'esercizio della funzione docente").
Gli obblighi di lavoro del personale docente sono funzionali all'orario di servizio stabilito dal piano annuale di attività e sono finalizzati allo svolgimento delle attività di insegnamento e di tutte le ulteriori attività ad esso legate. A tal fine, gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali all' insegnamento.
Prima dell'inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle eventuali proposte degli OO.CC. (Consiglio di istituto e Collegio dei docenti) il piano annuale delle attività e i conseguenti impegni del personale docente, comprese le modalità e i tempi da dedicare al rapporto con le famiglie. Il piano è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione educativa e con la stessa procedura può essere modificato dallo stesso organo collegiale nel corso dell'anno scolastico.
In conclusione, le modalità di gestione dei rapporti con le famiglie possono variare da scuola a scuola, a seconda dei criteri stabiliti dal Consiglio di istituto e delle proposte avanzate dal Collegio dei docenti per rispondere in maniera efficace ai bisogni delle famiglie degli alunni.
PARENTE IN CLASSE
Può un insegnate avere in classe un proprio parente o un proprio affine quando c'è la possibilità di assegnarlo a un'altra classe? Mi piacerebbero i riferimenti normativi, anche se non propriamente di
legislazione scolastica.
RISPONDE UMBERTO TENUTA
Non esiste nessun divieto. Semmai si tratta di
sensibilità o di opportunità. Ma non esistono norme che vietano la presenza di parenti nella proprie classi.
VERIFICA E VALUTAZIONE
Sono un insegnante di lettere con l' incarico di funzione obiettivo sulla VALUTAZIONE, vorrei cortesemente avere informazioni sulla "verifica e valutazione" per un istituto comprensivo di Benevento
RISPONDE ANNA MARRA
Poiché non è specificata l'area di intervento di cui all'art. 28 del CCNL del 26/5/99, che regola l'attribuzione di funzioni obiettivo a docenti forniti di particolari competenze(cfr. art.17 e 37 del CCNI e relativo All.3), si presuppone che le informazioni richieste riguardino il campo della valutazione rientrante nell'area 1 (Gestione del piano dell'offerta formativa) che prevede, tra gli altri, l'obiettivo d'area "Autovalutazione e valutazione di Istituto in funzione di verifica, correzione e sviluppo delle scelte del "POF" (C.M.30/12/99 prot.n.350 D).
Le competenze specifiche corrispondenti al predetto obiettivo d'area riguardano;
-Uso di procedure e tecniche di autoanalisi
-Padronanza di procedure e tecniche di valutazione.
Quanto sopra inerisce la valutazione del POF, ossia la valutazione periodica della qualità dell'offerta formativa che tende a verificare la coerenza del POF con le finalità educative generali, gli obiettivi specifici, le esigenze del territorio, i bisogni formativi degli alunni.A tal uopo occorre costruire appositi strumenti, quali schede di monitoraggio del POF, schede di autovalutazione delle prestazioni individuali e del livello di professionalità dei docenti, questionari di soddisfazione e percezione del servizio per genitori e per studenti.
Altra cosa è la verifica e valutazione degli alunni, operazioni che comportano la individuazione e la condivisione collegiale di strumenti per effettuare le verifiche ( orali, scritte, grafiche,manuali ecc.) in riferimento agli obiettivi generali e specifici prefissati, e di criteri di valutazione, sulla base di ben spcificati indicatori e descrittori, che consentiranno la formulazione di giudizi utili sia per controllare e modificare gli interventi didattici (valutazione formativa), sia per accertare le conoscenze e abilità acquisite dall'alunno e il loro livello ( valutazione sommativa).
Naturalmente, in un istituto comprensivo, le procedure di verifica e valutazione varieranno a seconda del livello di scolarità degli alunni (scuola materna, scuola elementare, scuola media).
ORARIO SCUOLA MEDIA
Sono una docente di scuola media inferiore,spero possiate aiutarmi nella ricerca del numero della circolare che regolamenta l'organizzazione dell'orario nella scuola media (tempo prolungato ,numero dei rientri per ogni docente ecc )
RISPONDE ANNA MARRA
La formulazione dell'orario delle lezioni è di competenza del capo di istituto sulla base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di istituto e delle proposte del Collegio dei docenti (DPR n.417/74-art.3-comma 4).
Per le classi a tempo prolungato consultare i seguenti documenti normativi:
1)D.M.22/7/1983
2) O.M. 22/7/1983
3) Circ. Min. n. 217 del 30/7/83.
ALUNNI SCUOLA MATERNA
1) Lavoro in una scuola materna statale, con sezioni di 28 bambini tutti gli anni.
Il quesito: la legge prevede che le sezioni siano di 25 bambini, con un tetto massimo di 28, se così si riesce ad eliminare la lista d'attesa. Noi abbiamo 4 sezioni di 28 bambini, come regola e lista d'attesa. C'è qualcosa che stona? Grazie.
2) Il collegio docenti ha stabilito di fare ponte il 2 novembre, per poi recuperarlo di sabato, giornata di chiusura, per una festa a scuola, al fine di fare i 200 giorni di calendario scolastico. la scuola materna, che lavora fino al 30 giugno e quindi i 200 giorni li supera abbondantemente, è obbligata a tale recupero?
3) Può il dirigente scolastico imporre dei turni di servizio, che i docenti non vogliono?
RISPONDE ANTONIO MARTINO
1) Dopo le iscrizione presentate dai genitori nei primi mesi dell'anno solare, il dirigente scolastico propone, o dovrebbe proporre, agli organi competenti l'istituzione di sezioni di scuola dell'infanzia in proporzione del numero degli iscritti (le nuove iscrizioni dei bambini di tre anni e gli altri bambini già frequentanti di quattro e cinque anni) appunto per soddisfare tutte le esigenze che gravitano su quel dato plesso. Ma l'istituzione di nuove sezione richiede spazi adeguati che penso non ci siano in codesto Vostro plesso. La carenza degli spazi, penso, costringe il Vostro dirigente ad organizzare nel modo che avete detto (sezioni con il numero massimo di iscritti e lista di attesa).
2) L'articolo 74 del Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 - Calendario scolastico per le scuole di ogni ordine e grado (modificato dal DL 28 giugno 1995 n. 253, convertito con modificazioni dalla legge 8 agosto 1995, n. 352), al terzo comma recita: "Allo svolgimento delle lezioni sono assegnati almeno 200 giorni." Non dice, quindi, 200 giorni stretti.
L'Ordinanza Ministeriale 29 marzo 2001, n. 59 - Calendario scolastico nazionale per l'anno 2001/2002, all'articolo 1, comma 3, stabilisce: "I consigli di circolo e di istituto, in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell'offerta formativa, determinano gli adattamenti del calendario scolastico, che possono riguardare anche la data di inizio delle lezioni, . . ."
All'articolo 2, comma 1, della stessa Ordinanza, si afferma: "I collegi dei docenti, cui compete di individuare, nel rispetto della normativa nazionale, le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, deliberano, ai fini della scansione periodica della valutazione degli stessi, sulla suddivisione del periodo delle lezioni, considerando, in tale contesto, ove ritenuto coerente con l'azione educativa, anche la possibilità di seguire le ipotesi di scansione previste dall'art. 74, comma 4, del d.lgs. n. 297 del 1994. (Il citato 4. comma dell'articolo 74 afferma: "L'anno scolastico può essere suddiviso, ai fini della valutazione degli alunni, in due o tre periodi su deliberazione del collegio dei docenti da adottarsi per tutte le classi.")
3) È competenza del dirigente la formazione dell'orario (= turni di servizio). Infatti, (comma 2. dell'articolo 396 del citato Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297) ". . . In particolare, al personale direttivo spetta: . . . d) procedere alla formazione delle classi, all'assegnazione ad esse dei singoli docenti, alla formulazione dell'orario, sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio di circolo o d'istituto e delle proposte del collegio dei docenti [non dopo aver saggiare la volontà del collegio dei docenti] ..."
SOSTEGNO E
RECUPERO
Insegno in una scuola media privata, nel nostro contratto di
lavoro"AGIDAE" è scritto a pag. 30 relativo art. 37 punto B)
possono essere richieste 70 ore annue per:
1. attività e/o discipline non curricolari o anche in orario non curricolare ed il loro utilizzo è finalizzato principalmente ad attività quali: recupero, sostegno e preparazione agli esami;
2. per eventuali supplenze per un massimo di 10 ore per anno scolastico.
Il nostro preside ritiene di utilizzare parte di queste ore oltre che per il recupero anche per attività di sostegno.
Queste attività di sostegno si assolvono nel pomeriggio in una grande aula con gruppo di studenti generici, (ad esempio tutti gli studenti della prima B) . In sostanza aiutando a correggere i compiti, o quelli che in alcuni momenti incontrano delle difficoltà. Oppure utilizzando alcune ore per spiegare, ad inizio anno "i metodi di studio".
Ho sempre pensato che il sostegno è legato ad un preciso contesto di apprendimento (recupero-sostegno-consolidamento), con regole precise, ovvero individuazione delle lacune- obiettivi ecc.
In ogni caso qualcuno può chiarirmi il concetto di "sostegno" nella scuola media ed eventualmente nel contesto del nostro contratto.
RISPONDE ANTONIO MARTINO
Veda, in Didattica@edscuola.com,
Sostegno e Recupero
INGLESE NELLE SCUOLE
Cittadini Europei,era della Globalizzazione.......
Ciò nonostante ai nostri figli , si continua a negare l'insegnamento della lingua inglese.
E' possibile appellarsi a leggi o decreti per impedirlo?
Ha facoltà, il Direttore Didattico, in funzione alle leggi sull'autonomia scolastica,apportare varianti ai decreti ministeriali?
RISPONDE ANTONIO MARTINO
Purtroppo non sempre è possibile accogliere le richieste dei genitori, perchè mancano i docenti di lingua inglese e sono presenti invece i docenti di francese.
Il Dirigente scolastico utilizza i docenti che gli vengono assegnati.
Un rimedio è costituito dall'insegnamento di una seconda lingua, in orario aggiuntivo, nell'ambito del programma LINGUE 2000.