PERCORSI DIDATTICI: SENTIERI, ROTTE E STELLE POLARI
Umberto Tenuta
Per chi va per terra, ci sono sentieri, vie e strade già tracciate o da tracciare.
Sono definite le mete da raggiungere ed i percorsi da seguire ne debbono tenere conto, così come debbono tenere conto, di volta in volta, delle caratteristiche del paesaggio geografico (mari, monti, valichi, valli, pianure, fiumi, laghi): il percorso si snoda tra il luogo della di partenza e la meta da raggiungere, seguendo la via più breve consentita dal paesaggio geografico, i cui elementi sono agevolmente individuabili.
Diversa è la situazione di chi va per mare, ove né meta né punti di riferimento è possibile individuare per tracciare la rotta e non resta altra possibilità che cercare punti di orientamento, ieri nel cielo stellato, oggi negli strumenti della tecnologia, con l’aggiunta che, anche con tali strumenti, ogni rotta è un episodio a sé stante, che non lascia tracce: sul mare non vi sono né tratturi, né sentieri, né strade.
L’educazione è un camino che assomiglia alla navigazione: ci sono le mete da perseguire, ma non ci sono percorsi tracciati.
Ogni volta occorre ricercare quale sia la rotta da seguire, tenendo conto delle mete e delle caratteristiche personali dei singoli alunni.
In tale prospettiva, è inesaudibile la richiesta di percorsi formativi prestabiliti, perché ogni alunno rappresenta una realtà nuova, imprevista, tutta da scoprire.
Come per la navigazione, anche per l’educazione la rotta va tracciata tenendo presenti innanzitutto le mete da perseguire: occorre conoscere le mete formative, che solo in parte sono comuni a tutti gli alunni, perché la formazione dell’uomo, del cittadino e del lavoratore va realizzata sempre nel rispetto delle identità personali, prima che sociali, culturali e professionali dei singoli alunni.
Ma anche per questo la rotta va tracciata di volta in volta, anche sulla base delle caratteristiche personali dei singoli alunni: nel suo cammino formativo ogni alunno procede secondo i suoi ritmi ed i suoi stili apprenditivi, movendo dai suoi livelli di sviluppo e dal patrimonio di conoscenze già possedute.
Come nelle rotte marittime, anche in educazione non ci sono due percorsi formativi perfettamente identici.
E, tuttavia, così come per navigare occorre la stella polare, anche in educazione sono necessari dei punti di riferimento: i criteri didattici.
Nessun docente può pensare di trovare i percorsi formativi e didattici preconfezionati per i propri alunni.
Quelli che offrono le guide didattiche non sono mai su misura: vanno sempre adattati, adeguati, aggiustati.
Anziché su percorsi didattici (unità didattiche), occorre fare affidamento su orientamenti didattici: criteri didattici da tenere presenti per costruire, di volta in volta, percorsi didattici adeguati ai singoli alunni, giammai uguali, ma sempre irripetibili, singolari, unici.
Come ogni navigatore, ogni alunno segue la sua rotta personale.
Tuttavia, così come i navigatori seguono rotte che, pur diverse, in parte si sovrappongono, in parte si divaricano, allo stesso modo i singoli alunni ora camminano assieme, ora ciascuno va per la su strada.
In tale prospettiva, l’organizzazione educativa e didattica deve essere sempre personalizzata, articolandosi in momenti di attività comuni a tutti gli alunni, in momenti di attività comuni a gruppi più o meno numerosi di alunni, in momenti di lavoro individuale.
Le tratte comuni dei percorsi didattici sono quelle in cui gli alunni possono camminare assieme, perché v'è corrispondenza dei ritmi e degli stili di apprendimento.
Tuttavia, ogni alunno segue sempre il suo percorso didattico, anche quando si accompagna ad altri alunni che presentano i suoi stessi ritmi, stili, livelli di apprendimento.
Ciò che importa è che l’alunno non sia mai costretto a seguire percorsi didattici che non siano adeguati ai suoi ritmi, ai suoi livelli ed ai suoi stili di apprendimento.
Ogni alunno raggiungerà la sua meta, unica ed irripetibile, seguendo la sua rotta, anch’essa unica ed irripetibile, utilizzando gli strumenti, anch’essi adeguati alle sue esigenze ed alle sua caratteristiche personali.
Ogni alunno raggiungerà la sua meta, se sarà messo nella condizione di seguire la sua rotta.
È compito dei docenti realizzare la personalizzazione dei percorsi educativi e didattici.
In questo impegno essi potranno essere aiutati dalla conoscenza:
a) delle esigenze formative e delle caratteristiche personali dei singoli alunni (fotografie a colori dei propri alunni) (1);
b) dei criteri metodologico-didattici più aggiornati;
c) delle più adeguate tecnologie educative e didattiche, anche multimediali;
d) dei contenuti disciplinari.
Anziché cercare le mappe dei sentieri (unità didattiche preconfezionate), sarà bene che i docenti approfondiscano le loro competenze in questi campi, perché solo queste competenze possono consentire loro di utilizzare anche le rotte già tracciate per personalizzarle.
Lo scopo di Didattica@edscuola.com è quello di aiutare i docenti in tale impegno, offrendo qualche orientamento, a cominciare dagli orientamenti metodologico-didattici, stelle polari di chi si accinge ad accompagnare i giovani nel difficile cammino dei loro percorsi formativi.
Le stelle polari di prima grandezza sono quelle che attengono alla
q motivazione
q ai processi della ricerca/riscoperta/reinvenzione/ricostruzione (problem solving)
q al lavoro di gruppo (cooperative learning)
q alle tecnologie educative e didattiche.
Su queste, specificamente, vorremmo soffermarci, anche se non possiamo sottacere l’importanza che rivestono in particolare i criteri e gli strumenti della valutazione e le competenze disciplinari.
1. UMBERTO TENUTA, Le fotografie a colori dei nostri alunni, in Didattica@edscuola.com