Un Te Deum di ringraziamento
LA PROCEDURA PER LA MAGGIORAZIONE STIPENDIALE DI CUI ALL’ART. 29 DEL CCNL

Umberto Tenuta

 

Non sappiamo quanto possa apparire opportuno il titolo di questo articolo, ma la sostanza delle cose lo giustifica.

Al ministro Berlinguer, questa volta proprio così, al ministro Berlinguer - e non semplicemente al Ministro della PI - va un corale, unanime, profondo riconoscimento e ringraziamento per questo evento epocale, storico, da millennium, che segna una svolta storica nella scuola italiana, più significativa di quella gentiliana del 1923.

Alludiamo alla Procedura per la maggiorazione stipendiale di sei milioni.

Finalmente, il trattamento economico dei docenti non è più legato allo scorrere delle lancette dell’orologio, ma ai risultati formativi che essi riescono a conseguire, assicurando il successo formativo ai propri alunni, in termini di piena formazione della loro personalità e nel rispetto delle identità personali, sociali, culturali e professionali .

Siamo consapevoli che l’autentica ed auspicabile motivazione è quella intrinseca (1), non legata a riconoscimenti economici, ma non possiamo ignorare che questi non guastano, anzi rinforzano quelli. E poi, non tutti, almeno inizialmente, sono sensibili alle motivazioni intrinseche.

Partire dalle motivazioni estrinseche, per arrivare auspicabilmente a quelle intrinseche, sembra una buona strategia.

Comunque, ciò che importa, agli effetti pratici, è che le motivazioni ci siano, che i docenti siano motivati ad approfondire le loro competenze per migliorare i risultati della loro azione educativa e didattica.

Ora, la Procedura avvia questo processo, questa inversione di rotta, che smuoverà le acque stagnanti della palude nella quale annegavano anche i docenti che avevano voglia di fare, come testimonia la resistenza passiva ed attiva all’innovazione, largamente presente nella realtà della scuola italiana.

Una pietra è stata lanciata nello stagno: le onde si moltiplicheranno con progressione geometrica.

Chi deve recitare il Te Deum?

Apparentemente i docenti!

Ma noi crediamo che debbano essere soprattutto gli alunni, i genitori, la società tutta.

È la scuola che rinasce.

Dopo innumerevoli iniziative di innovazione che sono state promosse (attività integrative negli anni ’60; Integrazione, Tempo pieno, Organi collegiali, Programmazione, Classi aperte, negli anni ’70; attività integrative, Moduli, Progetti educativi ministeriali, negli anni ’80; Progetti educativi ministeriali a non finire negli anni ’90…), ma raccolte con convinzione soltanto da pochi volenterosi disinteressati, tra resistenze generalizzate più o meno palesi, ora finalmente si è capito che le innovazioni sono legate alle competenze ed alla volontà di impegnarsi dei docenti, e che queste sono correlate ai riconoscimenti formali e materiali.

Una motivazione è stata innescata.

Nei prossimi mesi divamperà, esploderà, smuoverà ed agiterà le acque stagnanti.

La vita rifiorirà nelle scuole.

Docenti motivati esprimeranno la loro gioia di insegnare e la contageranno ai loro alunni, facendo nascere in loro l’amore dell’imparare.

Ci sarà un risveglio di interessi alla didattica e, come corrispettivo, di iniziative di aggiornamento.

Occorre saper cogliere questo momento magico, valorizzandolo al massimo, per la piena attuazione dell’autonomia, che finalmente trova motivati i docenti e, quindi, di riflesso, anche i Dirigenti scolastici.

Il processo innovativo trova nella motivazione dei docenti la sua vera forza propulsiva.

Sembrava che l’autonomia non avesse le forze sufficienti, le motivazioni adeguate per partire.

Ora l’aire è stato dato.

Al ministro Berlinguer va il riconoscimento di ottimo stratega.

Un Te Deum di ringraziamento!

Da parte dei docenti ed anche dei dirigenti scolastici, ma soprattutto da parte dei genitori e degli alunni, che finalmente avranno una scuola migliore, una scuola di qualità, una scuola rinnovata, non solo nelle strutture, ma anche nella didattica, cuore dell’autonomia.

 

Note:

(1) Cfr. U. Tenuta, La gioia di insegnare, la gioia di imparare, in Didattica@edscuola.com



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