L'Acca in fuga
di
Marino Bocchi
- 16-07-2002
Ah, Seregno,
Seregno…Formigoni, Bossi, Lega (“suburra nazistoide” la Lega,
come dice Pannella). Impronte digitali per gli immigrati, centri di
detenzione per i clandestini, ghetti per i diversi, i disabili.
Igiene razziale. Prime prove di eugenetica. A quando la
sterilizzazione per salvaguardare l’integrita’ della razza?
Anatema. Che bello essere, noi di sinistra, noi ulivisti,
riformisti, democratici. Indigniamoci. Organizziamoci. Che ne dici
di un bel Carosello intorno al ghetto, pardon alla scuola speciale?
Magari ci scrivo un commento. Ecco il modello Moratti, eccovela cari
berlusconidi la scuola del futuro. Eccetera. Eccetera. Stronzate?
Si, stronzate. Perchè ci sono purtroppo i motori di ricerca.
Seregno, provincia di Milano. Indirizzo web: http://www.comune.seregno.mi.it.
Toh, ecco la biografia del sindaco. Profilo:
“Residente a
Seregno, è coniugato con due figli. Partecipazione ad associazioni
sociali, culturali, di volontariato: Acra, Avis, Acli, Tci, Camosci,
Iscos, Intersos.
Dice di se
stesso: "I soggetti dell'aggregazione di Per Seregno
Democratica mi hanno riconfermato piena fiducia ed appoggio.
L'aggregazione si è inoltre allargata nel panorama politico e nella
società civile. Provengo dal mondo cattolico e penso di aver
ulteriormente guadagnato la fiducia della società civile e del
mondo laico e progressista."
Dice di se stesso
di essere laico e progressista. E c’e’ pure un insegnante
assessore all’istruzione che ha svolto attività di volontariato
con Amnesty Internazional. E l’assessore alla Cultura, Biblioteca
e Politiche per i giovani e’ autore di libri per l’infanzia e
quello all’urbanistica “impegnato dapprima nella Sinistra
indipendente e successivamente nel PDS, e' iscritto a Legambiente”.
Bravi e sinceri democratici, signori galantuomini. Con tutti i
crismi del buon amministratore riformista. Non a caso, la scuola da
cui hanno espulso questi ragazzi sventurati si intitola a Gianni
Rodari, il maggiore favolista del ‘900, l’ex direttore di Ordine
Nuovo e poi giornalista dell’Unita’. Chissà se la giunta
cattolica democratica, laica e progressista di Seregno ha mai letto
di Rodari L’Acca in fuga. Che la leggano. E si vergognino, come mi
vergogno io, che se fossi di Seregno avrei votato per loro.
L'Acca
in fuga
C'era una volta un'Acca.
Era una povera Acca da poco: valeva un'acca, e lo sapeva. Percio'
non montava in superbia, restava al suo posto e sopportava con
pazienza le beffe delle sue compagne. Esse le dicevano:
- E cosi', saresti anche tu una lettera dell'alfabeto? Con quella
faccia?
- Lo sai o non lo sai che nessuno ti pronuncia?
Lo sapeva, lo sapeva. Ma sapeva anche che all'estero ci sono paesi,
e lingue, in cui l'acca ci fa la sua figura.
"Voglio andare in Germania, - pensava l'Acca, quand'era piu'
triste del solito. - Mi hanno detto che lassu' le Acca sono
importantissime".
Un giorno la fecero proprio arrabbiare. E lei, senza dire ne' uno ne
due, mise le sue poche robe in un fagotto e si mise in viaggio con
l'autostop.
Apriti cielo! Quel che successe da un momento all'altro, a causa di
quella fuga, non si puo' nemmeno descrivere. Le chiese, rimaste
senz'acca, crollarono come sotto i bombardamenti. I chioschi,
diventati di colpo troppo leggeri, volarono per aria seminando
giornali, birre, aranciate e granatine in ghiaccio un po'
dappertutto.
In compenso, dal cielo caddero giu' i cherubini: levargli l'acca,
era stato come levargli le ali. Le chiavi non aprivano piu', e chi
era rimasto fuori casa dovette rassegnarsi a dormire all'aperto.
Le chitarre perdettero tutte le corde e suonavano meno delle
casseruole.
Non vi dico il Chianti, senz'acca, che sapore disgustoso. Del resto
era impossibile berlo, perche i bicchieri, diventati "biccieri",
schiattavano in mille pezzi.
Mio zio stava piantando un chiodo nel muro, quando le Acca
sparirono: il "ciodo" si squaglio' sotto il martello
peggio che se fosse stato di burro.
La mattina dopo, dalle Alpi al Mar Jonio, non un solo gallo riusci'
a fare chicchirichi':
facevano ciccirici', e pareva che starnutissero. Si temette
un'epidemia.
Comincio' una gran caccia all'uomo, anzi scusate, all'Acca. I posti
di frontiera furono avvertiti di raddoppiare la vigilanza. L'Acca fu
scoperta nelle vicinanze del Brennero, mentre tentava di entrare
clandestinamente in Austria, perche non aveva passaporto. Ma
dovettero pregarla in ginocchio: - Resti con noi, non ci faccia
questo torto! Senza di lei, non riusciremmo a pronunciare bene
nemmeno il nome di Dante Alighieri. Guardi, qui c'e' una petizione
degli abitanti di Chiavari, che le offrono una villa al mare. E
questa e' una lettera del capo-stazione di Chiusi-Chianciano, che
senza di lei diventerebbe il capo-stazione di Ciusi-Cianciano:
sarebbe una degradazione.
L'Acca era di buon cuore, ve l'ho gia' detto. E' rimasta, con gran
sollievo del verbo chiacchierare e del pronome chicchessia. Ma
bisogna trattarla con rispetto, altrimenti ci piantera' in asso
un'altra volta.
Per me che sono miope, sarebbe gravissimo: con gli "occiali"
senz'acca non ci vedo da qui a li'.
Il ghetto
Una
scuola su misura
Da Il
Giorno, di Mario Galimberti