''Polemiche vecchie, scontate e fuori
bersaglio''. Don Albanesi commenta la Relazione annuale sulle droghe.
Polemiche vecchie,
scontate e fuori bersaglio di fronte a dati sulle tossicodipendenze che
segnalano un aumento “a un ritmo impressionante” delle morti per
overdose da cocaina (2,8% nel ’96; 7,9% nel ’99 e 13,8% nel 2002).
Commenta così Don Vinicio Albanesi alcuni dati contenuti nella
“Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze”.
“Nel 2000 lanciammo
l’allarme sull’omertà dell’uso di cocaina (Corriere della sera
26.11.2000). Oggi confermiamo tale omertà: - scrive nell’editoriale In
Italiano - mai nessuna notizia che allerti l’opinione pubblica sul
rischio di tale droga. E il motivo c’è: è una sostanza più “in”,
alla portata non solo dei tossicodipendenti da strada, ma anche di
persone in carriera. Non prevede il rito del “buco”, non
crea allarme sociale, amplifica il senso di onnipotenza, di prestanza
fisica, di comunicazione. E’ la droga dei ricchi: l’han capito bene i
trafficanti che, in questi ultimi anni, hanno abbassato i prezzi al
consumo, con il beneficio del silenzio stampa di cui impunemente gode
quest’uso di droga”.
“Siamo curiosi –
aggiunge - di conoscere il ddl dell’On. Fini, prima annunciato e poi
rimandato, sulla “tolleranza zero. Siamo curiosi di sapere se i nomi di
un terzo dei nostri ragazzi saranno fatti conoscere alle prefetture
perché consumatori, anche se occasionali, di droghe leggere, se sarà
proibito l’alcool, considerato l’abuso oramai massiccio da parte delle
giovani generazioni, se saranno chiamati tossicomani personaggi noti e
meno noti che fanno uso di cocaina. La ragionevolezza dice che il
fenomeno del consumo di droghe è diventato veramente critico, in quanto
anonimo, diffuso, pericolosissimo”.
Droghe: polemiche fuori bersaglio
Venerdì 4 luglio 2003
Una serie di dati
sulle tossicodipendenze di questi giorni, fa riflettere sul fenomeno del
consumo di droga in Italia e in Europa.
Uno dei dati
significativi della “Relazione annuale al Parlamento sulle
tossicodipendenze” dice che le morti per overdose da cocaina sono
aumentate a un ritmo impressionante: erano il 2,8% nel ’96; sono
diventate il 7,9% nel ’99; per arrivare al 13,8% nel 2002, nonostante il
calo, in termini assoluti (tra il 2001 e 2002) di morte per overdose.
La cocaina sta
diventando la prima droga pesante in assoluto. Nel 2000 lanciammo
l’allarme sull’omertà dell’uso di cocaina (Corriere della sera
26.11.2000). Oggi confermiamo tale omertà: mai nessuna notizia che
allerti l’opinione pubblica sul rischio di tale droga. E il motivo c’è:
è una sostanza più “in”, alla portata non solo dei tossicodipendenti da
strada, ma anche di persone in carriera. Non prevede il rito del “buco”,
non crea allarme sociale, amplifica il senso di onnipotenza, di
prestanza fisica, di comunicazione. E’ la droga dei ricchi: l’han capito
bene i trafficanti che, in questi ultimi anni, hanno abbassato i prezzi
al consumo, con il beneficio del silenzio stampa di cui impunemente gode
quest’uso di droga.
Il secondo dato è
fornito della ricerca “Espad”
(Inchiesta europea nelle scuole):un ragazzo italiano su 3 (33,5%) tra i
15 e i 19 anni ha fumato spinelli; le intossicazioni alcoliche
(ubriacature) ha riguardato il 53% degli intervistati nel 1999, per
salire al 55% nel 2002.
Infine l’Istituto
superiore di sanità dichiara che si è bloccato il trend di diminuzione
dei nuovi contagi da Hiv, mentre sono aumentati del 38% in un anno i
casi di infezione attribuiti a trasmissione eterosessuale.
Di fronte a queste
novità, le polemiche degli ultimi mesi appaiono vecchie, scontate, fuori
bersaglio.
Siamo curiosi di
conoscere il ddl dell’on. Fini, prima annunciato e poi rimandato, sulla
“tolleranza zero”.
Siamo curiosi di
sapere se i nomi di un terzo dei nostri ragazzi saranno fatti conoscere
alle prefetture perché consumatori, anche se occasionali, di droghe
leggere, se sarà proibito l’alcool, considerato l’abuso oramai massiccio
da parte delle giovani generazioni, se saranno chiamati tossicomani
personaggi noti e meno noti che fanno uso di cocaina. La ragionevolezza
dice che il fenomeno del consumo di droghe è diventato veramente
critico, in quanto anonimo, diffuso, pericolosissimo.Ci aspetteremmo una
politica piena di riflessione, di interventi preventivi seri, di nuovi
interventi riabilitativi.
Per il bene dei
nostri figli, continuiamo a sperare.
Relazione
annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia -
2002 |