ALIMENTARE LA FIAMMA

di Francesca Vassallo

 

Un pomeriggio con i bambini dell'Albergheria con un cielo azzurro e i gabbiani.

Arrivo in via Mongitore,all'orario stabilito: l'appuntamento è allo "scaluni". E' una giornata limpida, il cielo è di un azzurro intenso.

Rimango sempre colpita, arrivando all'Albergheria dal lato della piazza Bonanno, dalla bellezza di Palermo.

I suoi contrasti sono la cosa che più mi affascina: contrasti di colori, contrasti architettonici, contrasti culturali.

Il quartiere, dove da alcuni anni lavoro con un gruppo di bambini, mi apparve anche quel pomeriggio, incredibilmente "vivo" e colorato... Rispetto ad altre zone della città dove la strada non ha alcuna funzione "abitativa" ed è semplicemente il luogo del transito, del traffico delle macchine posteggiate, qui la strada è invece il prolungamento della casa, uno spazio familiare conosciuto da tutti in ogni suo angolo.

Per i bambini, proiettati fuori piccolissimi da case invivibili, la strada è lo spazio privilegiato dei loro giochi ma anche delle loro cose "segrete", delle bande, delle cose "porche", dei primi traffici illeciti.

Mi vengono incontro come sempre correndo Salvatore, Giuseppe, Mimmo, Giovanni e Andrea che oggi sara' nostro ospite.

Sono lì da un'ora; sanno aspettare sempre con molto anticipo e pazienza gli avvenimenti a cui tengono. Sono capaci di stare pomeriggi interi ad aspettare che la dottoressa del distretto finisca le sue visite e li accompagni a prendere un gelato: questi incontri estemporanei ma "sicuri" sono per loro i più significativi. Così le passeggiate che settimanalmente facciamo insieme sono da loro attese con ansia fin dall'incontro precedente; Salvatore salendo in macchina mi dice subito:"Francè, quannu veni dopu?". Io so che stabilire in anticipo il prossimo incontro significa dargli una doppia gioia, e l'attesa è spesso più carica di emozione che l'evento stesso.

Credo che per loro sia questo un modo per dilatare il tempo delle cose belle e i pomeriggi che non ci vediamo il loro stare insieme acquista il senso di ricordare e raccontarsi ciò che si è fatto e immaginare e progettare altre cose.

Non avere degli obiettivi comuni e delle esperienze da condividere può significare spesso farsi travolgere da ciò che la strada può offrire ai bambini nei suoi aspetti più deteriori; significa restare in balia degli eventi e spesso subire da parte dei più deboli le prepotenze dei più forti.

E' per loro inoltre estremamente rassicurante poter far riferimento ad uno o più adulti di cui si fidano, disposti a condividere innanzittutto la loro vita così com'è prima che ancora volerli ri-educare. Adulti con i quali poter semplicemente riscoprire insieme, ma con occhi diversi, le cose quotidiane ( camminando nelle strade, entrando nelle loro case, parlando amichevolmente con i loro genitori e fratelli) ma anche poter scoprire cose nuove, la realtà fuori dal quartiere e arricchire così le loro conoscenze, le loro esperienze.

Forse "educare" è proprio questo; riuscire a tirare fuori ciò che vive nel bambino per accrescerlo con nuovi stimoli piuttosto che imporre cose del tutto estranee al mondo dei bambini:"....è alimentare una fiamma, non riempire un vaso". (...)

Eccoci adesso tutti seduti a guardare il mare, che d'inverno ha una forza straordinaria, le barche, i gabbiani, e ne osserviamo i movimenti.

Questi momenti sono per loro pieni di emozioni e di significato: è l'incontro con un'altra dimensione dell'esistenza quella per cui la loro realtà quotidiana fatta di ristrettezze, di violenza, di sofferenze può essere recuperata, trasformata perché ci sono anche questi altri momenti, perché la vita è fatta anche di cose belle e di mistero....

Giovanni rompe il silenzio dicendo: "Maria! la barca ora cade!". Si riferiva ad una nave che passava sulla linea dell'orizzonte e il suo timore era che oltre la linea ci fosse l'abisso.Gli altri manifestavano la stessa preoccupazione.Spiego con le parole semplici il concetto di orizzonte usando il mio pugno, li rassicuro così che a quella nave non sarebbe successo niente e che poteva andare verso l'orizzonte senza il pericolo di cadere.

Penso alla scuola e ad un sistema di insegnamento che spesso procede per pure teorie e astrazioni. Poter vedere ciò che si apprende, sperimentare ciò che si conosce è il presupposto per risvegliare nei bambini il piacere e la voglia di studiare tanto più in quei contesti dove gli stimoli culturali sono ovviamente poverissimi.

Al ritorno compriamo il pane e panelle e le figurine, in macchina si cominciano ad avvertire i primi segnali del nervosismo che precede sempre il saluto.Capisco che hanno bisogno di tenere con sé qualcosa che li accompagni nel tempo che passerà prima di rivederci e che li leghi all'esperienza appena fatta.

Dico che potremo provare a pescare la prossima volta, come facevano i pescatori nel molo ma che abbiamo bisogno delle canne. Così li invito a procurarsi un bel bastone, pulirlo più grosso da una parte e sottile in punta in modo che insieme avremmo poi costruito le canne da pesca con lenza e amo che avrei portato io. Erano eccitati a questa idea e li lascio tranquillo davanti allo "scaluni" pronti a cercare un bel bastone nei pochi spazi verdi del quartiere o "dove buttano le cose vecchie".

(1)" Bisogna avere le idee chiare in fatto di problemi sociali e politici. Non bisogna essere interclassisti ma schierati. Bisogna ardere dall'ansia di elevare il povero ad un livello superiore. Non dico ad un livello pari a quello dell'attuale classe dirigente. Ma superiore: più da uomo, più spirituale, più cristiano, più tutto." (Don Milani)

(2) da "I fiori del sud" http://www.edscuola.com/archivio/fiori.shtml
Nella «società civile», fra i cittadini che si sono automotivati ad elaborare strumenti di «liberazione» incontriamo Francesca Vassallo, che già da alcuni anni ha attivato una Ludoteca per sopperire alle carenze di spazi e di aree attrezzate con una proposta di gioco e di svago non solo diretto all'infanzia ma anche ad altre fasce d'età. Una «biblioteca del giocattolo», con un servizio di prestito e gioco alla presenza di operatori specializzati per chiunque abbia il desiderio di crescere giocando dentro laboratori creativi per inventare, costruire, sperimentare in una città assaltata dal cemento fuori da ogni logica di conservazione e tutela dei luoghi per incontrarsi.

da:"MEZZOCIELO" - Palermo



LE FastCounter