FAQ/11
Domande e Risposte sulla
RSU
Gentile Prof. Santoro, insegno matematica e
laboratorio in un isituto commerciale paritario, sezione IGEA. Sono
abilitata nella classe A048 e il Preside mi ha assegnato solo il
triennio perchè dice che non posso insegnare al biennio e ha
affidato queste ore a due miei colleghi abilitati nella A047.
Consultando le tabelle del ministero mi risulterebbe invece il
contrario, cioè che io posso insegnare nel biennio e triennio
e loro no. Chi ha ragione? Grazie per la
risposta!!
Non sono in possesso delle tabelle ministeriali in
cui sono indicati i piani di studio, il quadro orario e le relative
classi di concorso. Mi dispiace.
Gentile Pino, da due anni insegno in un
istituto superiore paritario, qualche mese fa è
stata riconosciuta a mio padre l'invalidità del 100% in
seguito ad una lunga malattia, vorrei sapere se e quanto mi
può aiutare questo certificato d'invalidità e a chi mi
devo rivolgere. Grazie
Se tuo padre viene dichiarato persona handicappata
in situazione di gravità hai la possibilità di fruire
delle agevolazioni previste dalla legge per coloro che li
assistono.
Gentile Santoro, insegno educazione tecnica nella
scuola media da 29 anni. Sono entrata con il diploma nel 1975. Oggi
ho saputo che con la nuova legge noi di E. Tecnica siamo tagliati
fuori. Gentilmente mi vuole spiegare che fine faremo e cosa posso
fare in proposito.
Tagliati fuori in che senso, mi scusi? La vs.
materia diventerà opzionale, questo mi è parso di
capire, anche se non ho avuto ancora il piacere di leggere il
decreto.
Di quale certificazione è obbligatorio
(eventualmente) corredare la domanda per le 150 ore di diritto allo
studio? Quali sono i termini per il prossimo a.s.?
La domanda va presentata entro il 15 novembre di
ciascun anno. Si autocertifica l'anzianità complessiva di
servizio di ruolo ed il possesso di eventuali requisiti di
precedenza.
2) Entrata in ruolo nell'a.s. 2000, ho presentato
domanda di ricostruzione il 30 aprile 2002 dopo l'anno di prova; la
pratica è di competenza della scuola o del Tesoro? Entro
quanto tempo? Che strumenti ho per sollecitare tali
atti?
E' di competenza della scuola, che ha 210 giorni di
tempo per evadere la sua pratica.
Egregio dott. Santoro, vorrei porLe una domanda
riguardo ai 3 giorni di permesso retribuito, cui i docenti hanno
diritto nell'anno scolastico: se il permesso viene chiesto per motivi
"personali", questi motivi vanno "specificati " e
documentati come nel caso dei motivi familiari o no? La ringrazio fin
d'ora di una Sua gentile risposta.
Vanno autocertificati.
Questanno il nostro dirigente
(incaricato annuale) ci ha imposto lobbligo di timbrare
il cartellino (che è poi una tessera magnetica), sia
allentrata che alluscita, e addirittura anche se usciamo
nellora di buco. Noi non siamo assolutamente in
linea con tale disposizione. Vorrei sapere se è legale e
se il collegio può avere voce in capitolo, dal momento che la
decisione è stata presa solo ed esclusivamente dal preside.
Esiste una normativa di supporto? Qualche collega ha parlato di una
sentenza del TAR contraria alla timbratura, in quanto è
sufficiente la firma del registro di classe. Tengo a precisare che
nel nostro piccolo liceo (18 classi tra classico e scientifico) il
problema dellassenteismo non esiste proprio e siamo sempre
molto precisi nelle entrate e nelle uscite da scuola. Quindi la
nostra protesta è solo motivata da una questione di principio
e dalla consapevolezza della nostra serietà professionale. E'
vero che il personale ATA timbra da sempre, ma loro hanno un orario
flessibile settimanale, non docenti no (ho aggiunto questa
precisazione perché il nostro preside (supplente) sostiene che
lo ha inserito per correttezza verso i bidelli.
Le modalità di accertamento della presenza
sul luogo di lavoro del personale docente e non attiene a
modalità organizzative che ogni scuola decide in autonomia.
Spetta al consiglio di istituto pronunciarsi nel
merito.
Ho letto che la finanziaria 2003 prevede per gli
insegnanti di poter acquistare un pc potatile con lo sconto
complessivo di circa 35-40% sul costo, utilizzando la convenzione
Consip con la rateizzazione della spesa che sarebbe prelevata
direttamente dallo stipendio. Non riesco però a sapere come
praticamente fare per usufruire di questa offerta. Potrebbe
gentilmente comunicarmelo via e-mail (se naturalmente lo
sa)?
Non lo so.
Quale organo ha il potere di decidere in merito
all'articolazione dell'orario scolastico in sei o cinque giorni
("settimana corta")?
Il collegio dei docenti ed il consiglio di
istituto.
L'ora che il docente deve destinare al
ricevimento dei genitori rientra nel monte delle 40 ore funzionali
all'insegnamento?
No. Il ricevimento individuale rientra nella
funzione docente.
Caro Pino. sono un' insegnante elementare su
posto di sostegno, titolare da 19 anni. Mia mmma usufruisce della
L.104 /92. Vorrei sapere se posso chiedere un orario agevolato (se
esiste qualche comma...) per entrare od uscire ad orari piu adeguati
alle esigenze di famiglia, pur lavorando nella settimana 24 ore come
stabilito dal ns contratto. Faccio presente che comunque essendo di
sostegno e sempre in compresenza la classe resta comunque coperta da
altri insegnanti.
Sì, lo puoi pretendere anche alla luce di quanto
stabilisce la recente legge sui congedi parentali.
Gradirei cortesemente sapere come vengono
ripartiti i fondi (ist.) da destinare alle funzioni obiettivo: esiste
una tabella per i compensi? che cosa avviene in termini
remunerativi in situazioni che registrano l'aggiunta di ulteriori
ff.o.?
La materia sarà disciplinata da apposita
sequenza contrattuale, che avrebbe dovuto concludersi entro trenta
giorni dalla firma del CCNL.
Gentile referente, sono un'insegnante di ruolo
che attualmente è in aspettativa per dottorato di ricerca. Sto
godendo di tale aspettativa dallo scorso mese di marzo quando ho
cominciato a frequentare regolarmente il dottorato. Sono a chiederle
un parere riguardo ad un dubbio che ho e che vorrei togliermi. Le
chiedo (domanda che ho già posto alle segreteria dello stesso
dottorato ma che non ha avuto risposta) se è possibile per me
rinunciare al dottorato (non godo di borsa di studio ma usufruisco
dei benefici della scorsa finanziaria per cui ho continuato a
percepire regolarmente lo stipendio dalla scuola) e rientrare in
servizio a scuola (e so che potrei farlo dopo il prossimo 30
aprile) senza dover restituire alla scuola stessa o
meglio al Tesoro gli stipendi ricevuti nei mesi scorsi. Da quello che
so, dalle informazioni reperite, nessuna norma regola
questa eventualità e dalla legge relativa all'aspettativa
per dottorato di ricerca (non ricordo gli estremi) si sa che solo nel
caso in cui, dopo i tre anni di dottorato, il docente si dovesse
licenziare, è tenuto a restituire tutti i soldi alla scuola,
ma solo e soltanto in questo caso. I miei colleghi docenti
sostengono che non si deve restitiure alcunché, così,
chiedo un chiarimento sulla controversa questione a lei. In attesa di
un gentile riscontro, la ringrazio in anticipo e la saluto
cordialmente!!
Non sono in grado di sciogliere i suoi dubbi, dal
momento che la norma è recente e mancano disposizioni
applicative.
Sono un insegnante elementare di ruolo.
Desideravo informazioni circa l'anno sabatico, ossia la
possibilità di assentarsi per un anno dalle attività
didattiche senza percepire stipendio. Ci sono proposte in
merito?
Proposte in che senso, mi scusi? C'è il CCNL
che disciplina questi istituti, per cui la rimando alla sua
lettura.
Gentile prof. Santoro, in qualità di
componente delle RSU vorrei porle alcuni quesiti. Potrebbe esserci un
ulteriore collaboratore del DS che avendo anche l'incarico di
funzione strumentale acceda al fondo di istituto solo per compensare
quest'ultima e nulla percepisca come
collaboratore?
No. Il collaboratore non può anche essere
funzione strumentale.
E' possibile utilizzare i docenti di sostegno per
le supplenze i primi giorni di scuola e non destinarli subito agli
alunni?
No.
Dato che durante la prima settimana di lezioni
composta da 4 giornate lavorative solo alcuni docenti sono stati
impegnati (con orario provvisorio) 4 giorni mentre il resto ha goduto
di un altro giorno libero, è possibile chiedere a fini di
equità di usufruire di 3 ore di permesso retribuito non
recuperabile?
No.
Cara redazione, dovendo sopprimere nell'Istituto
di mia figlia una classe ed accorpare gli alunni ad altre, vorrei
conoscere la normativa in materia. La situazione attuale è la
seguente: 3A: 14 alunni; 3B: 19 alunni; 3C: 19 alunni. Ringrazio e
porgo distinti saluti
Una classe non può avere più di
ventinove alunni, ma nel suo caso siamo ben lontani da tale
limite.
Sono un assistente tecnico con contratto a tempo
indeterminato che, dal 01.09.2003, fa il part-time
"orizzontale". Essendoci nell'Istituto delle ore sul corso
serale, vorrei sapere se posso ottenere di svolgere il servizio su
tale serale, anche perché vorrei svolgere un'altra
attività (sembra previsto dalla legge sul part-time). Il DSGA
si può opporre?? Se no, in base a quale legge?? La legge Biagi
si può applicare anche nel ns. settore???
L'orario del part-time va contrattato con il
dirigente dell'istituto.
Mi pregio sottoporre il seguente parere. Da
settembre 2002 al giugno 2003 dello scorso a.s. ho effettuato n. 3
ore di docenza eccedenti l'orario di cattedra, regolarmente
remunerate dalla D.P.S.V. di Salerno. Ho presentato istanza, a tale
Ufficio, di provvedere al conguaglio dei compensi su indicati,
secondo gli aumenti del nuovo contratto 2002/2005. L'impiegato, pur
avendo acquisito la domanda, mi ha chiaramente detto che l'esito
della richiesta non dipende da quell'Ufficio, ma dal centro
meccanografico, che vi provvederebbe in relazione al software che
utilizzano; in definitiva, ha fatto intendere che la mia richiesta
non avrà alcun seguito. Desidero sapere se tale conguaglio mi
spetti e quali sono le modalità corrette per ottenerlo. Grato
per la sicura risposta, colgo l'occasione per porgere distinti
saluti.
Il conguaglio le spetta, dal momento che il
contratto, per quanto riguarda gli aspetti economici, ha decorrenza
1.1.2002.
Gent.mo prof. Santoro, da pochi giorni ho
scoperto la tua rubrica. La ritengo interessante ed utile, pertanto
Ti ringrazio anticipatamente per il tuo chiarimento. Sono un docente
di Scuola media ed insegno Mat e scienze. Nella mia scuola,
nellanno scolastico 2002/03 il DS ha attuato i
laboratori con lobiettivo (condiviso anche da
me) di offrire agli alunni un maggior ventaglio di offerte
formative. Per la loro realizzazione lorario è stato
ristrutturato in spazi di 55 minuti per un totale di 20
per ogni docente. Volendo quantizzare, si nota facilmente che
lorario di cattedra diventa di 18 ore + 20 minuti. Voglio
tralasciare il problema dei 20 minuti perché ritengo, non so
se giustamente, che il problema sia un altro. Veniamo al
dunque. Io, docente di matematica e scienze, ho utilizzato il
mio orario di cattedra in 17 ore per la mia disciplina + 1 ora per il
laboratorio di informatica. Lo stesso è valso per gli altri
docenti. Ecco la domanda. Mi chiedo e ti chiedo, è corretto
privare gli alunni di 1 ora di lezione in favore di unaltra
attività (informatica, teatro, decupage ecc.)? Così
facendo non si aggiunge nulla, si è semplicemente fatto uno
scambio. Si può parlare di ampliamento dellofferta
formativa? Personalmente ritengo di no. Non sarebbe stato
più corretto attuare un orario di 18 ore + 1 ora. Ho la
sensazione che la soluzione adottata dal DS non sia legale e
corretta. Se ritieni corretta la mia soluzione come dovrebbero essere
retribuite le ore in più di attività? Non pensi che
doveva essere la RSU della scuola a contrattarne il pagamento? Quali
fondi andrebbero utilizzati? Ancora grazie per la tua pazienza.
Saluti dal PROFONDO SUD. Dimenticavo, si potrebbe avere il famoso
libercolo?
Il regolamento sull'autonomia autorizza le scuole a
modificare il curricolo nazionale fino ad un massimo del 15% del
monte ore annuale delle discipline. Per cui non mi pare che nella tua
scuola siano stati commessi abusi. Quanto alla retribuzione delle
prestazioni aggiuntive degli insegnanti, questa è materia che
attiene alla contrattazione integrativa di istituto, così come
l'utilizzo del personale docente rispetto al POF.
Sono un collaboratore scolastico di ruolo, volevo
dei chiarimenti in merito alle ultime disposizioni sull'art. 5 (8
marzo 2002). Cosa si intende per: il personale ATA può
accettare incarichi a tempo determinato per una durata non inferiore
ad un anno? Se a chiamare sono i Dirigenti Scolastici
dalla 3 fascia, l'incarico deve necessariamente cessare il 31
agosto per essere in regola con l'art. 5? E se i posti vacanti da
coprire negli Istituti sono di diritto, i Dirigenti Scolastici devono
fare contratti fino il 31 agosto o al 30 giugno?
Per anno si intende 30 giugno, secondo me. In ogni
caso sui posti vacanti si nomina fino al 31
agosto.
Gentile prof. Santoro, desidererei sapere se
esiste una norma (se sì mi sarebbe utile il riferimento) che
impone per la presentazione di documenti, da assumere al protocollo
della scuola, il visto preventivo del Dirigente scolastico. Preciso
che non mi riferisco alla posta ma a documenti inoltrati direttamente
da docenti o personale A.T.A. e relativi a questioni sia di
carattere personale (richieste di permessi ecc.) che di carattere
generale. Preciso pure che conosco gli aspetti normativi e, come dire
"teorici", connessi con il nuovo ruolo di dirigenti assunto
dai Presidi ma la mia domanda è precisa: c'è una norma
che impone il visto preventivo o tutto deve essere visto alla luce di
consuetudini amministrative di sabauda memoria o delle regole del
"buon vivere"?
Non conosco questa norma, che per altro lo stesso
dirigente non sarebbe in grado di invocare, dal momento che non
esiste.
Vorrei porre questo quesito anche a nome dei miei
colleghi: è legittimo che il dirigente scolastico imponga ai
suoi docenti di timbrare un cartellino orario di entrata e di uscita
da scuola? Se la risposta sarà negativa dove posso trovare
" pezze d'appoggio" per motivare il ns. rifiuto.
Anticipatamente ringrazio e rimango in attesa di una pronta risposta.
E' legittimo, non c'è dubbio che sia
legittimo.
Buonasera, sono in cerca di qualcuno con cui
condividere la mia situazione. Ho chiesto il congedo per dottorato di
ricerca ai sensi della Legge 476/84 art. 2 poi integrata
con la legge 28.12.2001 n. 448, art. 52, comma 57. Il congedo
però mi è stato negato dal dirigente scolastico in
quanto il nuovo CCNL, pur richiamando l'art. 453 del T.U., sembra non
aver recepito la normativa precedente. Si tratta infatti di una
svista marchiana di ARAN e sindacati da più parti annunciata.
Aiuto!!!
Secondo me il dirigente non può disconoscere
l'esistenza della legge e negarle l'aspettativa.
Gentilissimi Direttore e Redazione: è
possibile che il Dirigente Scolastico, dopo aver assegnato le classi
e gli ambiti disciplinari a tutti i docenti della scuola elementare
in sede di Collegio Docenti 8 settembre 2003, dopo che gli
stessi si sono impegnati nella rispettiva preparazione - relazioni
sociali con il team, reperimento e organizzazione del materiale,
ordinamento a grandi linee delle idee sulla programmazione ecc..
possa il giorno 15 settembre convocare una docente e cambiarle classe
- dalle quarte tempo modulare ambito antropologico - alla prima tempo
pieno con italiano, matematica ed educazioni da definire? Aggiungo
che sono un'insegnante di ruolo che ha ottenuto il trasferimento ed
è in servizio nel circolo dal 1 settembre
2003.
L'assegnazione degli insegnanti alle classi spetta
al dirigente scolastico sulla base delle proposte del collegio dei
docenti e dei criteri stabiliti dal consiglio di circolo o
istituto.
Buongiorno, sono una docente di lingua che per
motivi di salute ha chiesto ed otteunuto l'utilizzazione permanente
in altri compiti (art 23 del contratto). Quello che non sapevo
però, avviando la pratica di utilizzazione, è che sarei
scomparsa dagli organici della scuola o peggio che sarei stata
inserita tra il personale ATA. Nonostane la scrivente abbia
conseguito due Master di specializzazione (Università di
Padova e di Viterbo) per "docente documentalista" della
biblioteca scolastica, è stata volontariamente umiliata con
l'obbligo della firma sul registro del personale ata, l'inserimento
di fatto nell'organico ata, l'esclusione dalla contrattazione
sindacale per quanto riguarda attribuzioni, orario, incentivi. Si
è voluto cioè appiattire una funzione eminentemente
didattica e culturale su un profilo meramente amministrativo.
Lanciando un messaggio a tutta la comunità scolastica del
rilievo da attribuire a questa figura professionale, vorrei sapere se
ci sono norme chiare in merito o se ogni scuola si regola sulla base
della sensibilità del preside. Conterei sulla vostra
sollecitudine, date alcune scadenze imminenti. Con molti
ringraziamenti.
Il docente collocato fuori ruolo conserva il suo
"status" di docente, compreso il trattamento economico. La
finanziaria di quest'anno purtroppo prevede che se entro cinque anni
non transiterà nei ruoli amministrativi venga collocato in
mobilità e quindi licenziato. Quindi, al momento lei non
appartiene al personale ATA della scuola e come tale non può
essere impiegata.
Gentilissimi, sono un insegnante di ruolo di Ed.
Musicale. Il mio problema è: ho chesto un part time di 12 ore.
I colleghi che stendono l'orario me l'hanno distribuito in tre gg di
cui due mattine e un pomeriggio 11/16.35. In quest ultimo giorno ho
due buchi. La domanda è: posso pretendere di non avere
buchi avendo il part time (e dato che in questa scuola non ne
hanno neanche i colleghi con 18 ore) e soprattutto che l'orario sia
articolato solo il mattino?
L'articolazione del part-time ed il relativo orario
di servizio è frutto di accordo tra dipendente e dirigente.
Tale regime, una volta definito, non può essere modificato se
non previa intesa. Così dovrebbe essere, anche se so che nella
scuola accade di tutto e di più.
Sono una RSU di scuola media inferiore, le sarei
grato se dovesse rispondere alla richiesta di alcuni quesiti.
Può il DS sorvolare in seduta di collegio all'approvazione del
verbale della seduta precedente, affermando di non ritenere
"opportuno" farlo perchè in prima seduta c'erano
molti docenti nuovi? E' un atto dovuto farlo?
Il verbale si approva, secondo modalità che
il regolamento di funzionamento dell'organo collegiale dovrebbe
indicare. Docenti nuovi o vecchi non mi pare siano elemento in ogni
caso da prendere in considerazione.
Può il DS ed i suoi collaboratori
"stretti" formare le prime classi, senza sentire né
le proposte del collegio, né aver stabilito i criteri
all'internodel consiglio d'istituto? Se ciò è stato
fatto cosa si può fare ormai in questo
periodo?
La formazione delle classi non è questione
rimessa alla decisione autonoma ed insindacabile del dirigente
scolastico, per le implicazioni organizzative e didattiche che una
simile decisione comporta.
Qual è la normativa completa che
regola le competenze del consiglio d'istituto? E' vero che in
materia di attribuzioni, ed altro, il D.L.vo n°297 del 1994
è stato superato?
No. Le competenze sono ancora quelle indicate nel
testo unico, che per altro riprende la normativa dei vecchi ma
gloriosi decreti delegati del 1974!
Chiedo ancora una volta una cortese risposta al
seguente quesito: la recente normativa sull'autonomia rende possibile
l'utilizzo di un docente elementare specializzato di lingua straniera
anche su progetto nella scuola dell'infanzia (1 ora settimanale)
quando il suo orario di servizio prevede già 18 ore frontali
con 7 classi elementari?
Secondo me questa non è materia che c'entra
con il regolamento sull'autonomia, ma con la contrattazione
integrativa di istituto, in particolare quella che dovrebbe stabilire
i criteri generali di utilizzo del personale docente ed ATA riguardo
al POF (art. 6 CCNL 24/7/03).
Le rsu sono in questi giorni impegnate nella
definizione dei nuovi contratti e protocolli d'istituto, può
presentare i modelli aggiornati con la normativa del nuovo
contratto, al posto di quelli già pubblicati che sono stati
molto utili.
Ci stiamo lavorando.
Egr. Sig. Santoro, Le chiedo delucidazioni in
merito: sono un docente di educazione fisica di scuola media a tempo
indeterminato. Le 18 ore sono distribuite in due scuole medie e tempo
prolungato facenti parte dello stesso Istituto Comprensivo. Il
dirigente scolastico mi ha chiesto di effettare due ore di
educazione fisica nella scuola elementare di un altro plesso
scolastico. Per effettuare queste due ore il Dirigente mi ha
chiesto di rinunciare alle due ore di mensa oppure a due
ore di compresenza previste nell'orario di cattedra. Se dovessi
accettare incorro in qualche violazione di
legge?
Ma perché dovrebbe accettare? Quale è
la convenienza?
In alternativa posso chiedere al Dirigente di
integrare il mio orario di cattedra con le due ore da incentivare con
il "fondo d'Istituto"?
Esatto. La proposta mi sembra molto più
convincente della prima soluzione.
Vorrei porre un quesito. E' possibile che un
Collaboratore del Dirigente Scolastico, I.T.P. (in possesso di
Diploma) possa svolgere le funzioni Vicarie in assenza del Capo di
Istituto per brevi o lunghi periodi (laddove è prevista il
Diploma di Laurea)?
Secondo me sì, visto che da nessuna parte
è detto che il dirigente non possa scegliersi come
collaboratore un ITP.
Gent.mo Pino Santoro, nel ringraziarti per
l'attenzione sempre dimostrata nel rispondere ai precedenti quesiti,
ti chiedo una ulteriore delucidazione. Fino ad oggi ero convinta di
saper leggere ed interpretare gli scritti, ma considerate le
divergenti opinioni con il Dirigente Scolastico, ti chiedo: con
l'approvazione del Decreto del 12 settembre u.s., bisogna attuare la
riforma nelleprime e seconde elementari prevedendo la nuova figura
del docente tutor e tutto quanto previsto o rimane ancora una scelta
che opera il collegio dei docenti (alias D.S.!)! Si può
decidere di iniziare solo con la prima classe e di lasciare la
seconda così com'è organizzata con il tradizionale
modulo? Attualmente afflitta, ti prego di rispondermi
celermente.
Non farti ingannare: la riforma non esiste se non per quei
collegi dei docenti che decidono di sperimentarla.
L'unica cosa che deve essere assicurata e l'insegnamento
dell'inglese e dell'informatica.
Gentile Santoro, buona sera. Sono un docente di
Inglese della Scuola media. Sono di ruolo dal 01.09.2001. Non
avendo servizio pre-ruolo di nessun tipo devo in ogni caso sempre
presentare tutta la documentazione per la ricostruzione di
carriera? Naturalmente ho superato l'anno di
prova.
Naturalmente no.
Un preside di mia conoscenza
vorrebbe introdurre il numero chiuso nel suo istituto (non so con
quali modalità), facendo approvare al Collegio dei Docenti una
sorta di tetto programmato per le iscrizioni, in modo da far
corrispondere il numero futuro delle classi alle aule disponibili. Lo
può fare?
No.
Non si pregiudicano, così il diritto
allinsegnamento pubblico degli alunni e le cattedre dei
docenti?
Certo, per altro contraddicendo quanto prevede la
Carta dei servizi.
Il Preside risponde che esiste un
istituto analogo a sei Km. di distanza; e che egli avrebbe
addirittura lobbligo di non accettare iscrizioni oltre un
certo limite e di dirottare in quella seconda scuola
gli aspiranti iscritti in eccesso. Ha senso tutto
ciò?
No. Esistono obbligati soltanto nella scuola
elementare.
Puoi indicarmi qualche fonte giuridica da
consultare?
Il DPCM che istituisce l'obbligo per le scuole di
adottare la Carta dei servizi.
Gentilissimo SANTORO vorrei sapere se è
possibile formare cattedre assegnando classi del triennio di un liceo
scientifico, a docenti di ruolo per la classe di concorso A047 -
MATEMATICA. Mi può indicare la normativa di riferimento per la
formazione delle cattedre (A047-A049)?
Si può, con la finanziaria di quest'anno
ormai si può tutto.
Gentilmente si vuole sapere se la componente
genitori è decaduta il Consiglio d'Istituto può
funzionare?
Fintantoché è possibile assicurare il
quorum strutturale per deliberare (art. 37 del d.l.vo 16 aprile 1994,
n. 297): la metà più uno dei membri in carica. Per
membri in carica si devono intendere tutti quelli nei cui confronti
non siano stati adottati provvedimenti di decadenza. Formalizzata la
decadenza, il numero dei componenti in carica si riduce e con esso il
quorum strutturale. Per restare all'esempio, decaduti otto genitori,
restano in carica otto insegnanti, due ATA ed il dirigente. Il quorum
strutturale è di 6,5. Quindi, è sufficiente che siano
presenti alla riunione almeno 7 membri. Si può scendere fino a
tre, che è il numero minimo per ché un organo si possa
dichiarare validamente costituito. E' ovvio che bisogna indire le
elezioni suppletive.
Se si, chi svolge la funzione di
presidente?
Direi, il dirigente scolastico, nell'attesa di
ricostituire la componente genitori e procedere ad una nuova
votazione.
Vi ho scritto pensando che forse voi potete darmi
una spiegazione o indirizzarmi dove poterla trovare: io sono un
presidente di circolo di cui con i consiglieri dello stesso abbiamo
bocciato il bilancio 2002-2003 la dirigente ci ha informato che ora
verrà commissariato il circolo, quali saranno ora i vari
passaggi. Il consiglio di circolo rimane o verrà
sciolto?
Non è esatto affermare che il consiglio di
circolo viene commissariato. La norma (regolamento 44/2001) prevede
che, se il preventivo non è approvato entro il 14 febbraio
(quest'anno il termine è slittato alla fine di marzo), il d.s.
informa l'U.S.R., il quale provvede a nominare un commissario ad
acta. Ciò significa che viene qualcuno, predispone il
bilancio, se lo approva mentre il consiglio continua la sua
attività fino a scadenza del mandato. Non esistono formule di
commissariamento per indegnità, infiltrazioni mafiose e
quant'altro, c'è solo l'intervento di un esterno per fare una
cosa non per sostituirsi al consiglio nello svolgimento di tutta la
sua attività.
Grazie della vostra attenzione.
Caro amico, la sintassi del tuo quesito è un
po' scazonte.
Gradirei sapere come è stato risolto il
problema della delega alla firma degli atti amministrativi, ordini
del giorno, pagamento di reversali, tipici della vita di ogni
istituto scolastico, dal momento che il nuovo contratto non
prevede più la figura del collaboratore vicario. Infatti ora
il dirigente scolastico nomina due collaboratori ma non si sa chi lo
può sostituire nella firma degli atti suddetti. Gradirei per
cortesia delle notizie al riguardo.
Deleghi la funzione ad uno dei due
collaboratori.
Mi scusi in anticipo.. non so se sto rivolgendomi
alla persona giusta per poter avere un chiarimento. Sono una docente
di scuola elementare ed insegno in un modulo 4/3 a scavalco tra due
plessi distanti fra loro. Vorrei sapere se e come sia possibile
cautelarsi quando si lascia la classe per lo spostamento e durante il
tragitto tra le due scuole. A chi bisogna affidare la classe per
effettuare lo spostamento?
Anche al collaboratore scolastico, secondo
me.
Nel caso che i bambini dovessero farsi male, chi
ne risponde?
Chi in quel momento era tenuto alla loro
vigilanza.
I docenti devono fare una dichiarazione
cautelativa al Dirigente?
In che senso?
Gent.le Dott. Santoro, sono un'insegnante di
inglese alle medie, nominata su due scuole. Per quanto riguarda gli
impegni collegiali, è vero che sono obbligata a fare 40 ore di
collegi docenti e altre 40 ore di consigli di
classe?
Sì.
Nelle prime 40 ore, se ho capito bene,
rientrerebbero anche gli incontri per materia, gli incontri scuola -
famiglia e i collegi docenti?
Sì; gli incontri scuola-famiglia collegiali,
non individuali.
Cosa devo fare per evitare di farne di
più, visto che lavoro in due scuole
diverse?
Se supera il tetto delle 40 ore collegiali ha
diritto ad essere pagata.
Ciao Pino, sono ancora qui a chiederti qualcosa
sul congedo facoltativo parentale, visto che ho un pupo di 4 mesi.
Presso la scuola in cui ho preso servizio il giorno 15/9 (cattedra
fino al 30/6), mi è stato consigliato di chiedere i 6 mesi
frazionati, con rientri prima e dopo le vacanze
lunghe tipo quelle di natale; questo per
allungare il periodo, onde rientrare dopo il 30/4, in
modo da non essere più tenuta a prestare servizio sulla classe
assegnata negli ultimi mesi di scuola (ma essere adibita ad eventuali
supplenze ad esempio) ed anche per poter proporre al mio successore
una supplenza lunga
Inoltre io non perderei le ferie (da quanto
ho capito). Quindi ho chiesto per ora 98 giorni di congedo; come
faccio a regolarmi per contare i giorni successivi che mi spettano,
avendo chiesto lastensione frazionata, ovvero quanti giorni
sintendono esattamente nel computo dei 6
mesi?
Convenzionalmente il mese è di trenta giorni.
Comunque sappi che se non rientri in servizio effettivo almeno un
giorno le vacanze "lunghe" vengono ricomprese
nell'aspettativa. E' chiaro che rientrando in servizio fai licenziare
il supplente e riscorrere la graduatoria. Per altro in questo modo
non benefici della possibilità di rientrare a disposizione
dopo il 30 aprile.
Se non si usufruisce dei trenta giorni di
malattia del figlio di eta inferiore ad un anno, entro il primo
anno di vita, questi giorni possono essere utilizzati durante il
secondo anno di vita oltre ai trenta previsti?
No.
Vorrei porvi un quesito riguardo un viaggio
all'estero che mi hanno proposto. Sono una docente a tem. ind. nella
scuola media di lingua inglese. Una agenzia mi propone di
accompagnare i miei alunni per 15 in una vacanza studio a Londra la
prossima estate (naturalmente con compenso salariale). Posso
organizzare il viaggio senza dirlo al preside che non vuole? I
genitori sarebbero ben lieti di affidarmi i
minori.
Il problema è il compenso: deve essere
autorizzata dalla scuola per svolgere attività libero
professionali.
Egregio Dott. Santoro, il dirigente scolastico
dell'Istituo di Milano presso il quale sono Rsu, ha affermato
ripetutamente che l'astensione durante la votazione in collegio
docenti va motivata per norma. Ho effettuato una ricerca normativa ma
non ho trovato nessuna indicazione in tal senso. Fermo restando che
il DS abbia tutto il diritto di chiedere la motivazione di un voto,
contrario o astenuto che sia, esiste effettivamente una
fonte che obbliga in tal senso il votante? Gradirei una sua
risposta, i colleghi sono piuttosto perplessi e mi hanno interpellato
più volte in proposito.
Non conosco norme che prevedano questo obbligo, a
meno che il regolamento di funzionamento del collegio approvato nella
vs. scuola non lo richiami espressamente.
Sono un docente di un Liceo socio-psico-pedagogico,
collaboratore del Capo d'istituto con semiesonero, in più da
quest'anno ho anche il semiesonero come supervisore del tirocio alla
SSIS. Naturalmente, ho dato al Capo d'Istituto garanzie circa la mia
permanenza a scuola durante la settimana per la riconferma
dell'incarico di collaboratore. Vorrei sapere se in questa situazione
posso svolgere occasionalmente delle ore eccedenti e per quante ore
settimanali. Questa materia riguarda le RSU?
L'utilizzazione del personale riguardo al POF
è materia di contrattazione integrativa di istituto. In ogni
caso nulla osta, secondo me, che lei possa svolgere occasionalmente
ore eccedenti.
Vorrei risolvere un dubbio che mi trascino
da tempo. La mia cattedra comporta diciassette ore di
insegnamento. Nel mio istituto c' è uno "spezzone"
residuo, per la medesima disciplina, di tre ore. Me lo si
vorrebbe affidare a tutti i costi. Sono costretto ad accettarlo o
posso rifiutarmi?
Nessun obbligo oltre le 18 ore.
Come si giustificherebbe l'eventuale aggravio di
spesa che si produrrebbe se lo spezzone venisse affidato a un
supplente?
Aggravio di spesa da giustificare? Ma non staremo
mica scherzando?!
Gentilissimo Pino, le scrivo per chiederle se
è a conoscenza di una recente ordinanza o circolare
ministeriale circa l'impossibilità di superare le quattro ore
giornaliere di insegnamento. Grazie
anticipatamente
Non ci può essere nessuna ordinanza o
circolare che interviene su questa materia, che deve essere
disciplinata contrattualmente.
Chiediamo parere in ordine all'assegnazione ai
plessi e all'assegnazione alle classi per una docente utilizzata
nell'a.s. 2002/2003 su sostegno, nello stesso istituto, che nell'as
2003/2004 rientra sulla propria materia (italiano e storia). La
medesima docente rivendica un diritto di continuità sulla sede
che, a ns parere non sussiste. In merito si precisa che la
contrattazione d'istituto, non ancora rinnovata per il corrente anno
scolastico, prevede come primo criterio quello della
continuità sulla sede; il collegio dei docenti ha deliberato:
attribuzione delle 18 ore per sede di servizio; l'assegnazione delle
cattedre di italiano e storia suddividendole tra biennio e triennio;
continuità didattica sulle classi per 3-5 anni nella stessa
sede di servizio; verticalizzazione; alternanza.
La materia non è disciplinata dalla
contrattazione integrativa di istituto, dal momento che i docenti
della secondaria sono titolari sulla scuola, per cui non possono
essere spostati. Quanto all'assegnazione alle classi, la competenza
è del dirigente scolastico, sulla base delle proposte del
collegio e dei criteri stabiliti dal consiglio di
istituto.
Trattasi di una cattedra della classe di
concorso 51/A assegnata, causa assenza per motivi di salute della
titolare, nel limite di 12 ore, avendo la stessa rinunciato alle
rimenenti 6 ore. Si precisa che trattasi di un istituto
pedagogico che prevede, per l'insegnamento di lettere, entrambe le
classi di concorso 50/A e 51/A. Il tentativo del dirigente
scolastico di assegnare le suddette ore al personale
docente di ruolo della cl. 51/A si è esaurito per
indisponibilità dello stesso. In presenza di personale docente
di ruolo della cl. 50/A, provvista anche di abilitazione della cl.
51/A, già titolare di cattedra di 18 ore nella cl. 50/A,
rispetto ad altre fonti di approvvigionamente di personale esterno
all'istituto, questo ha diritto, in via prioritaria, alla
assegnazione delle suddette ore, da parte del dirigente
scolastico?
Certo.
Si ringrazia per l'attenzione, pregando nella
risposta di voler cortesemente citare la relativa
normativa.
La finanziaria dell'anno scorso.
Sono docente di Informatica presso l'ITC
"Salvemini" di Fasano. Ad inizio anno scolastico abbiamo
appreso che la Cattedra di informatica per i Corsi Programmatori
degli Istituti Tecnici Commerciali è passata da 16 ore + 2
disposizioni, a una descrizione del tipo: Orario minimo = 16 Orario
massimo = 0, a seguito di un Decreto che non riesco a
rintracciare in quanto non si riesce ad averne gli
estremi.
Non esiste nessun obbligo ad insegnare oltre le 18
ore settimanali.
Non sono un'addetta ai lavori, pertanto ho serie
difficoltà a districarmi nei meandri scolastici. Dopo aver -
al momento inutilmente - interpellato Dirigenza Scolastica e Ufficio
Scolastico Regionale, mi rivolgo a Codesta Redazione con la speranza
di avere qualche chiarimento o indirizzo giusto. Il problema è
il seguente: Il Consiglio dell'Istituto Centro Sud Est (o il Collegio
docenti?! non è dato sapere!) ha deliberato l'incremento
quotidiano dell'orario a tempo pieno della Scuola Elementare
Montessori di Ancona di 1ora e 15-30 minuti dal 16/09 al 3/10/03.
Gradirei sapere se tale competenza è riconosciuta ad uno di
tali organi e se è da considerarsi tassativa la previsione di
orario massimo giornaliero prevista dall'art. 129-130 del TU (dlgs
297/94). Per inciso tale incremento di orario andrebbe a recupero di
n. 2 giorni di sospensione delle lezioni previsto per il
19-20/02/2004 (ufficiosamente destinato ad "istituzionalizzare
la settimana bianca"). Per ulteriore inciso l'istituto avrebbe a
disposizione 2 giorni di sospensione delle lezioni, ma evidentemente
intende utilizzarli in altro periodo.
Il DPR 275/99 autorizza la scuola ad adottare queste
forme di flessibilità didattica ed
organizzativa.
Salve, sono un docente di informatica e Le
vorrei porre il seguente quesito: sono stato interpellato da un
centro di formazione per una docenza di 50 ore (tutte extra
curriculari) in un corso post diploma, in qualità di
esperto informatico. Ho chiesto al mio Preside la
relativa autorizzazione, ma mi ha posto dei dubbi, in quanto il
contratto prevede che un docente non debba svolgere più di 24
ore settimanali. E' giusta l'osservazione del mio Preside, nonostante
che l'incarico sia occasionale?
No, visto che si tratta di attività libero
professionale non soggetta a regolamentazione
contrattuale.
Spett.le redazione, in questi giorni mi trovo a
ipotizzare un possibile parziale/contenuto esonero dall'insegnamento,
visto che l'art. 30 c. 2 del nuovo CCNL ne esclude il completo, per
gratificare qualcuna fra le più impegnative figure strumentali
al POF insieme con prevedibili più ridotti compensi, dato
l'accresciuto numero delle figure individate dal CD. Ritenete che sia
una strada percorribile? Sarei molto grato per una valutazione
"terza" così apprezzabile.
Non ho capito la domanda.
Sapete dirmi la differenza, se esiste, tra
scuola parificata e scuola paritaria. Il contributo previsto dal dal
decreto interministeriale, a sostegno delle famiglie con figli
iscritti alla paritaria, spetta anche se la scuola è paritaria
parificata?
Le scuole paritarie sono quelle riconosciute tali
dalla recente legge sulla parità. Le altre sono scuole private
e basta.
L'ARTICOLO 30 DEL CCNL AFFERMA CHE LE RISORSE
UTILIZZABILI PER LE FUNZIONI STRUMENTALI , A LIVELLO DI CIASCUNA
ISTITUZIONE SCOLASTICA, SONO QUELLE COMPLESSIVAMENTE SPETTANTI
NELL'ANNO SCOLASTICO 2002-2003 .ORA PER IL 2003-04 IL MIO DIRIGENTE
SCOLASTICO VUOLE PREVEDERE 11(UNDICI) FUNZIONI STRUMENTALI DA
SOSTITUIRE ALLE 6 (SEI) FUNZIONI OBIETTIVO DEL 2002-03 , QUESTA
POSSIBILITÀ DIMINUIRÀ LA CIFRA CHE OGNI DOCENTE
POTRÀ PERCEPIRE PER IL SUO LAVORO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO .
PUÒ IL DIRIGENTE ACCEDERE AD ALTRE VOCI DEL FONDO D'ISTITUTO
PER FAR SI CHE OGNI FUNZIONE STRUMENTALE POSSA PERCEPIRE ALMENO LA
STESSA CIFRA DEGLI SCORSI ANNI?
La misura del compenso è decisa in sede di
contrattazione integrativa di istituto.