FAQ/30
Domande e Risposte sulla
RSU
Insegno in un conservatorio e durante le ultime
elezioni per le RSU il nostro direttore ha preteso di poter votare
come i docenti (il direttore è un docente con l'incarico di
direttore) affermando che nessuna legge lo vieta. E' possibile che
per la legge il direttore elegga la sua "controparte
sindacale"? Ci sono norme o leggi generali a cui appellarsi? Un
grazie e complimenti per la preziosissima rubrica.
Una nota ARAN esplicitamente impediva a direttori e
presidi, ancorché incaricati, di poter votare. Che i
conservatori di musica godano forse di extraterritorialità,
come le chiese ed i monasteri?
Alcuni calendari scolastici (Marche,
Emilia
..) inseriscono: "Nelle scuole dellinfanzia,
nel periodo successivo al ... giugno e sino al 30 giugno, termine
ordinario delle attività educative, può essere previsto
che, nellambito delle complesse attività individuate nel
piano dellofferta formativa, funzionino le sole sezioni
ritenute necessarie in relazione al numero dei bambini frequentanti,
sulla base delle effettive esigenze delle famiglie". Mentre
altre regioni (Campania
) non lo inseriscono.
Perché accade questo? Nelle regioni dove è omessa tale
dicitura le scuole ne possono lo stesso usufruire? ILLUMINAMI!
GRAZIE, CIAO
Sì, sulla base del regolamento sull'autonomia
scolastica (DPR 275/99).
Grazie e complimenti per la consulenza di cui
già mi sono avvalsa proficuamente. Il mio nuovo quesito
è il seguente: come RSU vorremmo chiedere che le nuove tabelle
contrattuali per la retribuzione delle attività aggiuntive a
carico del Fondo di istituto vengano applicate a tutte le ore
aggiuntive prestate dal personale docente e ATA fin dal 1°
gennaio 2002, vista da decorrenza degli istituti economici a partire
da quella data. Chiederemmo quindi per il periodo 1° gennaio
2002/31agosto 2003 la corresponsione della differenza tra la quota
oraria prevista dal precedente contratto e quella attuale,
considerando retroattiva l'applicabilità delle nuove quote. A
questo proposito chiedo:
1) è
giuridicamente fondata la nostra richiesta?
2) In tal caso non
sarebbe oggetto di contrattazione, ma semplicemente
"dovuta" automaticamente dal Dirigente?
3) siccome non penso
che ci sia un'erogazione di fondi specifica volta a compensare questa
retroattività, bisogna attingere dai fondi residui del
FIS?
Io lascerei davvero perdere: la decorrenza economica
del CCNL è infatti 1 gennaio 2001, per cui se dovessimo star
dietro alla vs. logica, ogni contratto dovrebbe rimettere in
discussione tutto, cosa che non può darsi, per ovvie
ragioni.
Sono RSU in una scuola della provincia di Bari,
alla richiesta di pubblicazione all'albo sindacale di nomi,
quantificazione di ore e relativa retribuzione del personale
scolastico con il fondo d'istituto per il corrente a.s., il Dga
mi ha risposto che una recente normativa ne vieta la
pubbicazione per il diritto alla privacy. Se ciò
è vero,quale sarebbe tale legge, pubblicata, a suo dire dal
MIUR?
Che il MIUR pubblichi leggi non mi consta, dal
momento che tale incombenza spetta alla Gazzetta ufficiale. Comunque
scrivete nel contratto di istituto che deve essere data la massima
pubblicità a questi dati. Così riuscirete a superare
anche queste stupide obiezioni.
Gentile Redazione, sono un Vostro affezionato
lettore via internet, e mi chiedevo se potevate aiutarmi a reperire
la normativa di riferimento circa le modalità di trascrizione
( tempi, modelli, contenuti, etc ) dei verbali dei Consigli di
Classe e degli scrutini. Vi ringrazio.
La materia può trovare compiuta definizione
all'interno dei regolamenti di istituto, se
esistono.
Sono un collaboratore scolastico e qualche tempo
fa io ed il mio unico collega di plesso abbiamo aderito ad un
sciopero proclamato da molte sigle sindacali. Premetto che non
abbiamo comunicato entrambi l'adesione allo sciopero e che secondo me
il dirigente scolastico poteva in ogni caso crearsi il problema della
possibilità di sospendere le attività didattiche non
avendo alternative (come lo stesso ha sostenuto). Tuttavia la scuola
il giorno dello sciopero è rimasta aperta e incustodita senza
la presenza di nessun collaboratore scolastico che avendo deciso di
lavorare poteva essere assegnato per quel giorno nel plesso (solo 3
cs su 18 ed 2 insegnanti su 60 hanno scioperato). La cosa strana
è che il giorno successivo alle 8.00 di mattina, ci siamo
ritrovati un ordine di servizio scritto che ci obbligava a fare le
pulizie della scuola riconoscendoci 1 ora di attività
aggiuntiva peraltro da noi mai accettata, poichè il DS aveva
deciso di far entrare gli alunni alle 9.00. Io ed il mio collega
questo ordine l'abbiamo visto come un atto lesivo del diritto di
sciopero ed abbiamo deciso di produrre un atto di rimostranza
scritta. La cosa ancora più buffa è che l'ordine non
è stato reiterato e noi per non creare ulteriore disagio
all'utenza, responsabilmente, anche se con 15 minuti di ritardo,
abbiamo eseguito l'ordine ed in cambio ci siamo visti recapitare la
contestazione dell'addebito di mancata esecuzione di ordini di
servizio e quindi l'avvio di un procedimento disciplinare. Chiedo:
è possibile presentare rimostranza scritta su un ordine di
servizio scritto?
Certo che sì.
Può il ds avviare il procedimento
disciplinare dopo la presentazione di una rimostranza e non avendo
reiterato l'ordine di servizio?
L'ordine deve essere reiterato per iscritto soltanto
se impartito verbalmente. Per altro non è possibile impartire
ordini di servizio che obblighino il personale a svolgere
attività aggiuntive, che possono essere rese soltanto
attraverso l'esplicita disponibilità del personale interessato.
L'ordine, ancorché in contrasto con le norme contrattuali,
andava comunque eseguito ed in seguito impugnato.
Può lo stesso contestare la rimostranza
come atto lesivo della dignità di un
superiore?
Avete a che fare con un
imbecille!
Buondì. Avrei un quesito da porti. Insegno
in un liceo scientifico con una sezione di scientifico tecnologico
associato ad um ITCG. Si tratta comunque di due istituti diversi, con
due organici diversi, docenti diversi, persino due presidenti
differenti per l'esame di stato. Fino da ora, essendo il tecnologico
una sezione dello scientifico, gli insegnanti di lettere sono stati
attinti dalla classe di concorso A051. Nell'ultimo collegio il
preside ha cercato di farci votare la possibilità di nominare
anche dall'A050 e, visto che il numero degli insegnanti del liceo in
sede di collegio è minoritario,certamente la proposta sarebbe
passata se non avessimo espresso, noi del liceo, la necessità
di informarci sulla legittimità di un tale passaggio.
Risultato delle nostre ricerche è che vista la separazione dei
due istituti, non dovrebbe essere possibile e ci hanno anche detto
che un commerciale e geometri, non può generare una sezione
tecnologica, consentita solo ai licei e agli ITI. Quello che ci manca
è il riferimento normativo, perché pur avendo letto il
progetto Brocca, non abbiamo trovato nulla che facesse al caso
nostro. Aspettiamo il tuo illuminato parere. Salutini e
ringraziamenti.
Bisogna andare a leggersi il piano di studi della
sperimentazione per sapere se l'italiano è classe di concorso
atipica oppure no (atipica significa che può essere insegnata
da docenti appartenenti a classi di concorso diverse). In segreteria
possono senz'altro fornirvi questa documentazione.
Vorrei sapere quanti giorni spettano per
effettuare una visita specialistica ad una distanza di oltre 800
chilometri. Grazie.
Non è previsto nessun bonus
particolare.
Gentile dottor Santoro, desiderei sapere se un
corso di sostegno siss (800 ore) rientra nelle spese di
autoaggiornamento di cui alla direttiva 70.
Non ci sono spese che possano essere rifuse,
ahimè, per cui non starei tanto a pormi il
problema.
Egregio signor Santoro, sono RSU presso un liceo,
vorrei una risposta al seguente quesito: il servizio di
pulizie, nel suddetto istituto, è svolto da una
ditta esterna e il personale coll. scolastico è ridotto del
25% come previsto dalla normativa; il Dirigente Scolastico
può imporre ai coll. scolastici di fare le
pulizie?
Assolutamente sì.
In che termini?
Sulla base di un piano delle attività
predisposto dal DSGA e adottato dal dirigente scolastico
stesso.
Gradirei una esauriente risposta e
possibilmente con i riferimenti normativi che regolano la
questione. Faccio presente che ho già posto tempo fa il
quesito.
Non l'ho ricevuto.
Ringrazio anticipatamente e attendo
fiducioso.
Del mansionario del personale ATA parla naturalmente
il CCNL della scuola.
Gentilissimo prof. Santoro Le chiedo un aiuto per
affrontare una situazione che né io, né altri membri
del Consiglio di Circolo riusciamo a risolvere. Il DS della scuola
elementare in cui lavoro sostiene che, in virtù dell'art. 7
del decreto n. 59, le famiglie, ogni anno, possono scegliere di
iscrivere i loro figli alla sezione che desiderano nell'ambito dello
stesso plesso. Così, se un bambino frequenta, ad esempio, la
II A, l'anno dopo può iscriversi alla III B. Che i genitori
possano scegliere le attività facoltative si sa, ma che ogni
anno possano cambiare classe a piacimento non credo proprio. Il
Consiglio ha deliberato dei criteri per il trasferimento degli alunni
nell'ambito dello stesso plesso, criteri che ora vorremmo più
restrittivi perché si sta verificando un fenomeno di passaggi
da una sezione all'altra piuttosto anomalo e pericoloso. Il DS si
oppone ad una integrazione del regolamento già in atto e
ostacola questa operazione in tutti i modi. Abbiamo provato a farlo
riflettere sia adducendo argomentazioni di buon senso che passi
tratti dalla normativa. Sostiene che abbiamo torto. I genitori del
Consiglio di Circolo sono perplessi, non sanno bene cosa fare. Mi
sembra di vivere nelle "scuola delle libertà". Se
può, per cortesia, mi dia una mano al fine di smontare questa
posizione, a mio avviso assurda.
Sì, siamo alla follia. Richiamatevi al
regolamento sull'autonomia (DPR 275/99) per rivendicare, anche sul
piano organizzativo, alla scuola la podestà di essere
fabbricatrice ed artefice della sua fortuna.
Gent.mo prof. Cillo, vorrei sapere se l'IIS va
compresa nel calcolo del 1/78° del compenso da erogare ai
professori di educazione fisica per le ore eccedenti x avviamento
pratica sportiva. Grazie.
Le mando una scheda, così si fa una cultura
sull'argomento.
Desidero sapere se, essendo stata eletta RSU lo
scorso Dicembre (a.s. 2003/04) presso una scuola media in cui mi
trovo - felicemente - in assegnazione provvisoria già da due
anni, questo incarico possa in qualche modo privilegiarmi in sede di
assegnazione provvisoria per il prossimo a.s. 2004-05, o se
comunque si considerino criteri di continuità
appunto nell'ambito delle assegnazioni
provvisorie.
Non esistono questi privilegi, che io sappia, dal
momento che il CCNI non li prevede.
Sono il papà di un ragazza di 13 anni, che
quest'anno ha sostenuto gli esami di licenza media. Scrivo da Biella,
e vorrei sapere qual'è l'iter per fare ricorso alla
valutazione finale attribuita a mia figlia dopo gli esami. Premetto
che io per primo sono convintissimo che la valutazione
attribuita a mia figlia sia corretta; ma la cosa che non quadra e che
nonostante gli insegnanti abbiano deliberatamente aumentato
i giudizi, per promuovere alcuni elementi di
disturbo, mia figlia sia stata penalizzata e messa allo stesso
livello degli altri. Posso ovviamente comprovare quanto da me
espresso. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta al mio
quesito. Vogliate cortesemente indicarmi oltre all'iter da seguire,
eventuali tempistiche (scadenza ecc.).
Deve contattare un avvocato e proporre ricorso al
TAR competente per territorio.
Sono un'insegnante di scuola elementare. Gradirei
sapere in base a quali criteri un'insegnante a tempo indeterminato e
perdente posto in un plesso, possa essere trasferita ad altro plesso
del medesimo Istituto Comprensivo. Viene privilegiato il criterio
della continuità (lascia il plesso l'insegnante con minor
continuità) oppure viene seguita la graduatoria per cui
l'insegnante sarà quello con minor
punteggio?
La materia è disciplinata dalla
contrattazione integrativa di istituto, chiamata a stabilire i
criteri della mobilità interna.
Gent. redazione vorrei avere chiarimenti in
merito ad un eventuale ricorso riguardo la boccatura di mio figlio.
Essendo insegnante so che noi docenti siamo inattaccabili sulla
didattica e possiammo bocciare con tre 4 e un 5 e i restanti voti tra
il 6 e il 7, ma tecnicamente è possibile fare lo
scrutinio il pomeriggio dell'8/6, tenendo conto che la classe la
mattina aveva frequentato regolarmente ed alcuni sono stati
interrogati normalmete. A Napoli le lezioni terminavano il 10/6 ma
per le votazioni non so se c'è stata una circolare della
Direzione generale che permetteva l'anticipo degli scrutini.
Può suggerirmi come fare perchè certi colleghi siano
formatori e non aridi ragionieri abbarbicati ad una
media rigorosa.
Devi mettersi nelle mani di un buon avvocato,
perché in ogni caso la competenza è del tribunale
amministrativo regionale, a cui è possibile adire soltanto con
il patrocinio legale.
Salve, sono un insegnante precaria. Quest'anno
sono riuscita ad avere solo uno spezzone di 9 ore
("avanzate" dopo lo spartimento di una cattedra), e per
"arrotondare" lo stipendio ho dato la disponibilità
per le sostituzioni dei colleghi assenti. Nell'arco
dell'anno ho fatto 12 di queste ore di cui le prime 8 mi
sono state pagate in varie tornate precedenti. Il problema
è nato per il pagamento delle altre 4, infatti dalla
segreteria mi è stato detto che la retribuzione
delle precedenti 8 ore era stata calcolata come se
avessi una cattedra completa, e che in realtà avrei
dovuto ricevere una retribuzione inferiore per il fatto che
avevo solo uno spezzone di 9 ore. Pare inoltre che
tale disavanzo sia "più o meno"
corrispondente alla retribuzione di queste altre quattro ore, per cui
non hanno intenzione di pagarmele. Quello che volevo chiedervi
è se è vero che c'è questa corrispondenza tra il
numero di ore di insegnamento e la retribuzione delle ore eccedenti e
se si dove posso trovare i riferimenti normativi in merito.
Ti mando una scheda circa il trattamento economico
delle ore eccedenti.
Sperando di non abusare del vostro tempo volevo
anche chiedervi un'altra cosa: a Febbraio, dopo la prima tornata
di pagamenti di queste ore eceddenti, mi sono vista ribassare lo
stipendio di circa 60 euro e quando ho chiesto alla vicepreside
se ci poteva essere correlazione tra le due cose lei mi ha detto
che era successo anche agli altri che facevano ore eccedenti le
quali vengono considerate staordinario e fanno
scattare l'aliquota. Cosa ne pensate?
Non ho sufficienti elementi per
risponderti.
Può un dirigente dei S.G.A. (che deve fare
gli interessi del "Padrone") può:
1. Accettare o essere
rappresentante RSU?
Sì.
2. Occuparsi degli interessi dei
dipendenti?
Sì.
3. Andare contro le sue stesse
decisioni?
Non capisco in che senso.
SONO UN INSEGNANTE DELLA
SCUOLA DELL' INFANZIA E PURTROPPO OGNI ANNO SCOLASTICO CI RITROVIAMO
A DOVER LOTTARE CON TUTTI LE COSE DA FARE COMPILAZIONE DEI REGISTRI,
PROFILI, RELAZIONI VARIE, RIORDINO E CONTROLLO DEL MATERIALE ECC.....
CON TUTTI I BAMBINI A SCUOLA FINO AL 30 GIUGNO. IN QUESTO ANNO
SCOLASTICO SIAMO RIMASTI APERTI CON UNA SOLA BAMBINA IN SEZIONE FINO
ALLE ORE 16.00 ANCHE SE I GENITORI NON AVEVANO EFFETTIVAMENTE LA
NECESSITA' DI TENERE LA FIGLIA A SCUOLA PER L'INTERO ORARIO ED ANCHE
SE AVEVAMO APPROVATO A LIVELLO DI COLLEGIO DOCENTI LA CHIUSURA DOPO
L'8 GIUGNO ALLE ORE 13.30. LA NOSTRA DIRIGENTE NON CI HA AIUTATO MA
DICE CHE PURTROPPO OFFRIAMO UN SERVIZIO. MA E' POSSIBILE CHE NON
POSSIAMO COME LE NOSTRE COLLEGHE DELLE ELEMENTARI POTER LAVORARE
TRANQUILLAMENTE ANCHE FINO AL 30 GIUGNO ALMENO PER 2 SETTIMANA ALLA
FINE DELL'ANNO SCOOLASTICO SENZA I BAMBINI? SE IL COLLEGIO APPROVA I
GENITORI POSSONO ANDARE CONTRO QUELLO CHE E' STATO APPROVATO A
LIVELLO DI COLLEGIO DOCENTI?
In sede di approvazione del POF vanno definiti anche
questi aspetti, di natura sia organizzativa che didattica. Siccome il
POF lo definisce e delibera la scuola e non le famiglie, è
sulla base di quel documento che deve essere programmato anche
l'orario di apertura della scuola.
E LA DIRIGENTE PUO' CAMBIARE IL REGOLAMENTO? IN
RIFERIMENTO ALLA CIRCOLARE MINISTERIALE N° 29 DEL 5 MARZO 2004
VORREI SAPERE COSA POSSIAMO FARE E COME MUOVERCI: ENTRERA' IN VIGORE
DALL'ANNO SCOLASTICO 2004/2005?
Certo.
Un regolamento interno di una scuola materna
può andare in contrasto con lo statuto
ministeriale?
Lo statuto ministeriale?! Io conosco solo quello
albertino.
Desidererei conoscere il numero minimo di alunni
necessari perchè possa scattare il bilinguismo; nel nostro
Liceo cinque alunni iscritti al primo anno vorrebbero infatti
studiare francese, si può avviare una classe bilingue? A quale
normativa si fa riferimento?
Al DM 331/98, richiamata anche dalla CM 37 del 24
marzo di quest'anno.
LAVORO IN UNA FABBRICA DI CIRCA 300 DIPENDENTI.
IN UN' ASSEMBLEA UN GRUPPO DI LAVORATORI, FACENTE PARTE AD UN
REPARTO, HA VOTATO PER ALZATA DI MANO, IL DISSENSO AD AGGIUNGERE UN
TURNO DI OTTO ORE DI DOMENICA MATTINA AL REPARTO MEDESIMO. PUO'
LA RSU FIRMARE UN CONTRATTO CONTENENTE QUESTO, NONOSTANTE IL GRUPPO
DI LAVORATORI ABBIA VOTATO DI NON FIRMARLO?
Io mi occupo di scuola, per cui non la so aiutare.
E' chiaro che i contratti, anche quelli aziendali, dovrebbero essere
sottoposti all'approvazione dei lavoratori, prima di entrare in
vigore. Ma so che così spesso non succede, e non solo nelle
fabbriche.
Nella nostra scuola il Consiglio d'istituto ha
deliberato per il pagamento dei collaboratori del preside in modo
diverso rispetto a quanto stabilito nel contratto. Su richiesta del
Dirigente ha deliberato il pagamento anche di un terzo
collaboratore (che tra l'altro è un docente ITP impegnato solo
come collaboratore, senza cioè un orario di cattedra) non
previsto dal contratto e aumentato a tutti il compenso. Tutto questo
dopo che in una riunione di contrattazione, alla quale però
non sono potuti intervenire i sindacalisti esterni, la RSU non aveva
accettato la proposta. A chi possiamo denunciare quanto è
accaduto?
La misura del compenso dei due collaboratori del
dirigente scolastico deve essere determinata, rispetto al quantum
economico, dalla contrattazione di scuola, non esistendo alcun
vincolo di carattere contrattuale nazionale circa la misura di tale
compenso.
Salve Lalla sono un assistente tecnico che ha un
orario di lavoro strutturato a 5 giorni su 6, questo vuol dire che il
lunedì e il mercoledì faccio 9 ore e quindi recupero il
sabato. Il problema nasce quando chiedo le ferie, perchè mi
conteggiano un giorno come 1,2. Se prendessi una settimana per intero
il ragionamento fila....perche 1,2 x 5g = 6 g. La mia domanda
è: e se io chiedo sempre le ferie nei giorni di
martedì, giovedì o venerdì e quindi di fatto
lavoro il lun (9 ore), ed il merc (9 ore) recuperando le ore che mi
fanno stare a casa di sabato perche la mia scuola mi detrae sempre
1,2 per ogni giorno di ferie? E se io non prendo mai le ferie durante
l'anno scol.? Loro a quel punto mi contano valore 1 anzichè
1,2!!!! help me!! Grazie.
Non mi chiamo Lalla.
Buongiorno, ho scoperto solo adesso l'esistenza
di questo spazio e Vi ringrazio di averlo inventato. Sono un
assistente tecnico che sta seguendo un corso UMTS e precisamente il
percorso C1. Questo corso prevede (secondo la Circolare Ministeriale
n. 55 Prot. n. 2416) n°60 ore di frequenza in aula con un tutor e
n° 60 ore online. La domanda che vorrei porgerLe è questa:
le ore di frequenza in aula, visto che si svolgono al pomeriggio e
quindi fuori orario di servizio, si possono
recuperare?
Forse non tutte e sessanta, però una parte
certamente sì.
Buongiorno professore, Le avevo scritto qualche
mese fa e mi permetto di scriverLe ancora nella speranza che Lei mi
possa aiutare ad essere più informata e preparata. A seguito
delle ultime (alla fine dell'anno scolastico) riunioni tra genitori,
sono emersi alcuni problemi. Ad un genitore del consiglio di Istituto
(comprensivo di scuole dell'infanzia, elementari e media), si
è rivolta una madre il cui figlio si é visto consegnare
in mano una lettera firmata dal consiglio di classe, indirizzata ai
suoi genitori, in cui si avvertiva che a causa del comportamento
scorretto del ragazzo non sarebbe potuto andare in gita scolastica
due giorni più tardi, avrebbe perciò dovuto recarsi a
scuola ed una eventuale assenza da scuola avrebbe avuto la
necessità di essere giustificata. La madre, che non ritiene
giustificati nè la punizione nè la modalità, si
era rivolta ai suoi 4 rappresentanti di classe, nella convinzione che
ne fossero stati almeno informati. Una volta constatato che nulla
sapevano ha pensato di rivolgersi al Consiglio d'Istituto, tramite i
genitori eletti. Come genitori, abbiamo fatto presente che l'aspetto
organizzativo si era rilevato carente, avremmo anche voluto parlare
dell'aspetto didattico ed educativo di tale decisione, ma siamo stati
zittiti dal dirigente, che ha asserito che tale questione non
è assolutamente di pertinenza del consiglio d'Istituto. E'
esatto? Il dirigente ci ha comunicato che è stato il consiglio
di classe tecnico, composto dai soli docenti, cui spettano la
didattica e conseguentemente gli aspetti disciplinari, a formulare la
lettera e che a parte il fatto della tardiva comunicazione e forse
dell'opportunità di non consegnarla in mano al ragazzo, ha
ritenuto la cosa corretta e conclusa.
1) Vorrei chiederLe
dove posso trovare TUTTE le informazioni sui consigli di classe delle
scuole medie, di ciò che è pertinenza del consiglio
"tecnico" o quello "normale".
2) Perché
c'é differenza tra i consigli di classe delle elementari e
quelli delle medie?
3) E quali sono le
differenze?
La materia è regolata dagli articoli del
testo unico che si occupano delle competenze degli organi collegiali
della scuola (d. l.vo 297/94), che può scaricare anche dal ns.
sito.
Gentile sig. Santoro, non è la prima volta
che mi rivolgo a Lei per avere consigli chiari e note esplicative su
questioni scolastiche che invece non riesco ad ottenere presso
la mia scuola. Questa volta Le espongo il problema di turno: sono una
insegnante utilizzata temporaneamente in base all'art. 23 CCNL/95 dal
mese di aprile 2001. Alla prima convocazione presso l'ASL, mi
è stato riconosciuto un periodo di utilizzazione per un anno,
in seguito prorogato, su mia richiesta, ogni anno fino al 2004. Lo
scorso mese di aprile, nuovamente convocata dalla commissione medica
dell'ASL, mi sono invece stati riconosciuti 6 mesi di
inidoneità totale al servizio, confermati dalla commissione di
verifica. Quello che mi chiedo è: è vero che
ora sarà annullato il precedente contratto di
utilizzazione temporanea e che sarò reintegrata nel mio ruolo
di insegnante e sarà predisposto contemporaneamente un
nuovo contratto valido per questi sei mesi di inabilità al
servizio?
Non ne vedo il motivo.
E passati questi sei mesi, cosa mi
toccherà fare? Dovrò rifare domanda di utilizzazione
sempre secondo l'art. 23 CCNL/95?
Se permangono le condizioni di salute che hanno dato
seguito alla inidoneità temporanea, dovrà risottoporsi
a visita medico collegiale per vedersi riconosciuto lo stato di
infermità.
Quali possibilità ho, per non rientrare in
servizio da docente, cosa che per me è assolutamente da
escludere (anche perchè sono e sarò ancora in
terapia presso uno psichiatra per delle conseguenze
seguìte ad un grave incidente stradale)? Cosa devo fare per
ottenere l'utilizzazione permanente (cosa che sembra difficilissima
da avere, nonostante le patologie psichiche, cardiache, delle
articolazioni ed altro ancora che non sto ad
elencarLe)?
Spetta alla commissione medica dichiarare il suo
stato di permanente inidoneità all'insegnamento; sulla base di
questa decisione potrà eventualmente essere utilizzata in
altri compiti.
Vorrei sapere quale è la normativa che
stabilisce attualmente il numero di alunni oltre il quale è
possibile sdoppiare le classi negli istituti
superiori.
DM 331/98.
Esiste una norma che regolamenta le scuole
paritarie e private che svolgono recupero anni scolastici (definiti
"diplomifici" in grado di proporre cinque anni in uno). Ho
sentito piu volte parlare, da parte del Ministero, di un giro di
vite, di limiti di massimo due anni di recupero, etc., ma non ho
trovato nulla a riguardo.
Neanch'io.
Gentilissimo Pino, insegno inglese in un istituto
secondario da 4 anni ma, per tutelare la mia progressiva perdita di
ore, ho deciso di conseguire l'abilitazione per una seconda lingua
tramite la SISS (come sono ridotta male!), e siccome non mi sono mai
informata sul diritto allo studio per chi già lavora, chiedo
lumi sulla normativa vigente in materia. Poiché le lezioni si
dovrebbero svolgere dal lunedì al mercoledì presso un
Ateneo distante 100 km dalla mia sede di residenza e 150 dalla sede
di servizio, potrei sperare in un orario ridotto all'inizio della
settimana, in un part time o simili? Per percorrere meno km potrei
chiedere l'assegnazione provvisoria (non ho ottenuto il
trasferimento), ma se accontentata perderei il famigerato bonus di 10
punti. Grazie per quanto potrà dirmi.
La materia dei permessi per il diritto allo studio
è regolata nell'ordine: dallart.3 del D.P.R. n. 395 del
23 agosto 1988 che prevede che il personale della scuola ha titolo a
beneficiare, nel corso dellanno solare, di permessi
straordinari retribuiti nella misura massima di 150 ore; dalla C.M.
del 05.04.1989, che ha demandato alle singole amministrazioni la
definizione delle modalità procedurali da seguire per la
concessione dei permessi; dalla C.M. n. 236 del 08/07/1989, che ha
definito le modalità di concessione dei permessi al personale
della scuola; dal C.C.N.L. 24.07.2003 del personale del comparto
Scuola con particolare riferimento allart. 4, comma
3, 2°periodo, lettera a nel quale si prevede che, a
seguito di contrattazione, siano definiti i criteri per la
fruizione dei permessi per il diritto allo studio; dalla C.M.
n. 130 del 21.04.2002 che chiarisce che i permessi spettano anche al
personale con contratto a tempo determinato; dal contratto collettivo
integrativo regionale, concernente i criteri per la fruizione dei
permessi per il diritto allo studio per il personale docente,
educativo ed A.T.A.
Gent.mo Pino, vorrei avviare una società
Srl ma non so se il possesso di quote di una società di
capitali è incompatibile o meno con l'attività di
docenza. Qualora sia compatibile, per la stessa società potrei
ricoprire il ruolo di amministratore?
Le quote sì, il ruolo di amministratore no
(art. 508 d. l.vo 297/94).
Le sarei grato se potesse anche darmi i
riferimenti normativi.
Lei è una persona davvero
esigente.
Scrivo per un'informazione. Abbiamo, come ogni
anno fatto, gli esami di idoneità, esaminando circa 30
candidati in orario pomeridiano dopo gli esami di stato del mattino.
In segreteria mi dicono che non ho diritto a nessun compenso per tali
esami. È vero?
Sì.
Sono una collaboratrice a TEMPO DETERMINATO e
vorrei sapere una cosa, se una persona sta in malattia per tre giorni
cioe' giovedi venerdi e sabato, con tanto di certificato medico, puo'
dal lunedi' che viene andare in ferie avendo gia' fatta domanda da
due mesi?
Certo che sì.
Il dirigente della mia scuola intende pagare il
docente vicario con i fondi delle funzioni strumentali, nonostante
nel contratto d'istituto sia prevista un'apposita voce per il
compenso di detta figura. A me sembra, ad ogni modo, che il contratto
nazionale di lavoro non consenta il pagamento del compenso del
docente vicario con i fondi delle funzioni strumentali. Ho letto
bene?
Hai letto benissimo. Si tratta di un
abuso.
Sono scivolata all'ingresso della scuola sul
pavimento lastricato con ceramica resa scivolosa dalla pioggia: ho
riportato la frattura del coggige. I docenti hanno un'assicurazione
inail o altro che copra gli infortuni?
Sì.
Non avendo mai stipulato alcuna assicurazione
privata l'eventuale assicurazione obbligatoria di cui al quesito
precedente è sufficiente?
Le daranno quattro soldi, purtroppo.
A chi mi consiglia di rivolgermi per
salvaguardare i miei diritti?
Parli con la segreteria della sua
scuola.
Spett.le redazione edscuola, in merito alla
sentenza n. 726/03 del Tribunale di Pisa, con la quale è stato
riconosciuto che il CIA deve essere computato anche sulla 13^
mensilità, chiedo se questa sentenza, per analogia, vale anche
per il RPD e se è opportuno inoltrare richiesta al MIUR o
occorre presentare individualmente ricorso al Giudice del Lavoro.
Grazie.
Non c'è alcuna estensione automatica del
giudicato, per cui o ricorre anche Lei oppure
ciccia.
Egregio dott. Pino Santoro, desidero sapere
cortesemente se a un dipendente (collaboratore scolastico a tempo
indeterminato) assente per grave patologia dal 7/1/2004 a tutt'oggi e
presumibilmente fino al 31/8/2004, considerato anche che dal 1/9/2004
sarà collocato in pensione, è possibile fargli
liquidare le ferie non godute dalla Direzione Provinciale del
Tesoro?
Sì.
Vi scrivo per chiedere il vostro parere
relativamente alla compatibilità dell'attività di
promotore finanziario e di insegnante in scuole pubbliche. Sono
abilitato all'insegnamento ed iscritto nella terza fasca della
graduatoria permanente e svolgo l'attività di promotore
finanziario con contratto di agenzia (sono iscritto al relativo albo
dei promotori finanziari e sono iscritto, così come
richiede la legge, alla Camera di commercio nella sezione piccoli
imprenditori). Poichè l'attività commerciale ed
imprenditoriale è incompatibile con l'insegnamento non posso
svolgere contemporaneamente l'attività di promotore
finanziario e di insegnante. Posso, però, usufruire della
normativa sul part-time ed accettare un eventuale incarico in un
istituto pubblico per un orario non eccedente il 50% di quello pieno?
In questo caso cade il vincolo di incompatibilità innanzi
citato?
Sì, dal momento che lei esercita
un'attività incompatibile, ai sensi dell'art. 508 del d. l.vo
297/94.
Spett.le direzione sono un
collaboratore scolastico a tempo indeterminato (da
due anni sono un lavoratore part-time in verticale)
trovandomi in situazione di disagio con
l'amministrazione scolastica chiedo il vostro parere in merito:
a seguito di infortunio sul lavoro di un periodo di 2 mesi
documentato dalla asl di Latina
l'amministrazione calcola tale periodo non come
infortunio ma come malattia andando ad incidere nel
computo dei mesi di malattia e di conseguenza la
riduzione di retribuzione. A NULLA SONO VALSE LE
MIE RIMOSTRANZE SCRITTE; alla richiesta di usufruire di permesso
retribuito di giorni 3 per motivi familiari\personali art
15 ccnl del 24-07-2003 l'amministrazione sostiene che
essendo lavoratore part-time non ho diritto a tre giorni ma
bensì a giorni 1 ore tre A NULLA SONO VALSE LE MIE
RIMOSTRANZE SCRITTE; nel triennio lavorativo non ho superato i
nove mesi di malattia l'amministrazione dispone una prima
visita collegiale a Roma cosa che non ha
avuto corso ed in ultimo una seconda visita collegiale nella mia
città chiedo se questa prassi sia
legale è MIA INTENZIONE CMQ DI NON PRESENTARMI
DATO CHE LA STESSA COMMISSIONE RITIENE TALE VISITA UN
NON OBBLIGO; rammento che sono iscritto alla cisl e che
chiedendo interventi in merito alle questioni descritte in precedenza
il sindacato non ha avuto altra risposta se non quella di dirmi
TROVATI UN LEGALE: viva il sindacato!
Mi scusi, ma perché il suo sindacato non la
tutela rispetto a violazioni patenti del contratto di lavoro da parte
della sua scuola? Io non sono in grado di aiutarla, come ben
può comprendere.
P.S.: vorrei chiedere al segretario generale
della cisl di che "colore è il mio cappello "
:-))
Si chiama SCRIMA.
Alla luce della legislazione vigente, dove si
invita a tenere conto della flessibilità, gli insegnanti delle
classi 1°, 2°, 3°, dovranno obbligatoriamente essere
presenti nella stessa classe per un minimo di 18 ore, o per
quest'anno, nell'ottica della continuità, si potrà
optare per esempio per 14 ore in una classe e 8 nell'altra, per
passare gradualmente alle 18 negli anni successivi?
Grazie.
Gli insegnanti elementari non possono lavorare meno
delle 22 ore previste dal loro contratto di lavoro, per cui non
capisco la domanda.
Egregio Dott. Santoro, svolgo da tempo
attività di Esperto di Microlingua Inglese (Inglese Tecnico
Informatico ) presso vari Istituti di Istruzione Secondara
nellambito dei Progetti PON 1.3 (Corsi Modulari della durata
complessiva di 50 ore per la formazione dei docenti allo sviluppo
della società dellinformazione) per un totale 15 ore per
ogni singolo progetto. Tutti i numerosi corsi effettuati mi sono
stati retribuiti applicando le tariffe specificatamente indicate
nelle tabelle del piano finanziario del progetto che prevedono per
lesperto di lingua la somma di ¤ 56,81 lorde
allora per un totale di 852,15 euro (15 ore). Lultima
scuola con al quale non ho ancora sottoscritto formalmente nessun
contratto, mi ha invece liquidato la somma lorda di ¤ 571,20
(38,08 allora) giustificando tale scelta col fatto che non
hanno ritenuto opportuno applicare la tariffa massima indicata dalla
sopra citata tabella, attenendosi invece a quanto prescritto dal
D.P.R. 10.10 1996 n° 567, che disciplina le iniziative
complementari e le attività integrative, autonomamente
deliberate dalle istituzioni scolastiche. Secondo tale decreto la
tariffa massima (fissata in lire 100.000 allora) spetterebbe
solo ai docenti universitari. A mio parere si tratta di una
interpretazione soggettiva e che in ogni caso non si riferisce al
gruppo operativo del progetto. Sarebbe gradito un suo parere ed
inoltre vorrei sapere se posso rifiutarmi di firmare il contratto
qualora le decisioni dellamministrazione scolastica dovessero
risultare arbitrarie e non rispettose delle norme. La ringrazio
immensamente e la saluto.
Siccome si tratta di attività che viene
svolta in regime "libero professionale", libera è la
trattativa tra amministrazione e collaboratore circa i compensi da
riconoscere per la prestazione. Questo è quello che io penso.
Se non considera quindi adeguata la proposta economica, può
sempre rifiutarla.
Da alcuni anni insegno presso l'IPSSAR di
Balestrate (PA) sezione annessa dell'Istituto Superiore Mursia
di Carini (PA) distante da quest'ultimo ben 35 Km; vorrei sapere se
gli organi collegiali devono necessariamente svolgersi presso la sede
di Carini o possono anche svolgersi presso la sede di Balestrate
senza oneri per la scuola e qual'è la differenza sostanziale
fra scuola annessa e sezione staccata. Il responsabile di plesso
può ottenere l'esonero dall'insegnamento o questo spetta
necessariamente al docente vicario?
Le questioni che sollevi sono tutte disciplinate
dalla scuola, sulla base del regolamento sull'autonomia didattica ed
organizzativa che riconosce agli istituti tale responsabilità
(DPR 275/99).
Buonasera, sono una dipendente ATA di un istituto
comprensivo e sono responsabile sulla sicurezza, non essendo molto
afferrata in materia, avrei qualche domanda da porVi. Innanzitutto
vorrei sapere se vi è un numero limitato di alunni per ogni
classe, quanti alunni ogni insegnante può ospitare nella
propria aula nel caso in cui in assenza di un professore bisogna
dividere la classe di quest'ultimo. Ogni quanto tempo bisogna fare la
prova di evacuazione. Vi sarei grata se mi rispondiate nel più
breve possibile, distinti saluti.
Il numero di alunni per classi è definito dal
DM 331/99, che può scaricare anche dal ns.
sito.
Andando a calcolare le ferie a me spettanti per
l'anno scolastico in corso (assistente amministrativo con part-time
verticale di 4 gg. alla settimana), ho scoperto che nel precedente
anno scolastico, la scuola in cui lavoravo - o meglio: la collega
incaricata - ha computato erroneamente le ferie dello scorso anno. Il
nuovo direttore S.g.a. mi fa sapere che mi farà usufruire di
tali ferie non godute solo se lavorerò di nuovo in
quell'Istituto (di Tolmezzo) ma non è disposto a liquidarmele.
Secondo i miei conteggi sono a credito di 6 o 7 giorni, secondo i
suoi solo di 4, che comunque non intende pagare. Come mi devo
comportare?
Se sei di ruolo le ferie non godute degli anni
precedenti possono tranquillamente essere recuperate. Se invece non
sei di ruolo, tali giornate ti devono essere retribuite.
Sono una precaria "storica", nelle
ultime elezioni sono stata eletta consigliere comunale e
dovrò rivestire il ruolo di assessore nella giunta della
amministrazione del piccolo paese nel quale vivo. Dalla
segreteria della scuola presso la quale presto attualmente servizio
ho appreso che, per aver diritti ai permessi relativi alla
attività amministrativa, dovrei presentare un quadro
trimestrale con la previsione degli impegni. Mi chiedo
1. se l'informazione
è esatta
Sì.
2. se i permessi potranno riguardare soltanto le
sedute consiliari e di giunta oppure anche altri impegni e di che
tipo
Anche altri impegni, sempre di carattere
istituzionale.
3. qualora dovessi rivestire cariche di
rappresentanza presso altri enti sovracomunali (Comunità
Montana, Unione di Comuni, ecc.) dovrò presentare ulteriori
piani trimestrali?
Sì.
4. è possibile, eventualmente, usufruire
di periodi di aspettativa?
Sì.
5. vorrei anche sapere se le norme che regolano
la materia sono soltanto quelle contenute nel contratto o anche
altre.
Quelle contrattuali, non c'è
dubbio.
Ringraziando anticipatamente per l'attenzione
avrei bisogno di un'informazione. Ho insegnato quest'anno in due
classi seconde elementari ed il numero complessivo degli alunni
è stato di 26, dopo tre trasferimenti che si sono succeduti
nel corso dei dueanni scolastici. Adesso un'altra unità
si sposterà e gli alunni saranno quindi 25. Chiedo: saranno
accorpate le classi o c'è qualche normativa, che mi pare di
aver letto, che consente di confermare l'attuale organico in
quanto non si supera la soglia del 10% di variazione del numero
complessivo? Se possibile avrei bisogno di sapere celermente la
risposta. Complimenti per il sito, ci aiuta ad andare avanti
informati!
Le invio l'ultima bozza di CM sull'avvio dell'anno
scolastico. Troverà lì tutte le informazioni che
cerca.
Da settembre alla scuola in cui lavoro viene
accorpato con un altro istituto. Cambia il nome dell'istituto, codice
mecc. ecc. insomma nasce un nuovo istituto, la RSU resta in carica o
no?
Secondo me no, per cui si deve procedere a nuove
elezioni.
Quali sono i criteri di valutazione in base ai
quali una bimba di prima media non viene ammessa alla classe
successiva? E' possibile impugnare la delibera del collegio docenti
che dispone la non ammissione? Se si, su quali basi ed entro quali
termini? Anche per la scuola media, come la scuola elementare, si
può parlare di non ammissione alla classe successiva come
evento eccezionale? E' obbligatorio comunicare il consiglio di
interclasse?
La valutazione degli alunni spetta al consiglio di
classe, il quale decide a maggioranza.