FAQ/33
Domande e Risposte sulla
RSU
Sono un'insegnante della scuola elementare e
vorrei sapere se esiste, e qual è, la normativa che disciplina
la presenza dei genitori in classe durante l'orario di lezione. Per
essere più precisa: il mio dirigente mi ha chiesto di
accogliere in classe, durante le lezioni, la madre di un alunno di
prima, il quale ha grosse difficoltà sia motorie che psichiche
ma che è privo di insegnante di sostegno poiché la
famiglia non ha accettato, almeno per ora, le pratiche per avviare la
certificazione. Così, in attesa (forse, se va bene, per il
prossimo anno scolastico) di un eventuale sostegno, il Dirigente mi
ha
appunto chiesto di
stendere un progetto di intervento sul bambino che preveda, appunto,
la presenza della madre. Io credo che la presenza dei genitori in
classe non sia consentita, tant'è che il Dirigente mi ha
rifiutato un'autorizzazione scritta che mi consenta dietro sua
responsabilità di accogliere il genitore. Vi chiedo di
aiutarmi a fare chiarezza, indicandomi gli estremi di
legge.
Nulla osta, a mio modesto avviso, alla
predisposizione di un progetto didattico che coinvolga anche i
genitori e preveda la loro presenza a scuola. Naturalmente è
il collegio dei docenti a doverlo approvare, e non il
dirigente.
Egr. sig. Santoro, le sottopongo due quesiti: il
Consiglio di Istituto ha deciso di compensare con 50 euro la stesura
di ogni verbale, attingendo i fondi nel Fondo di istituto. La cosa
non è stata mai deliberata dal Collegio dei Docenti che
dovrebbe individuare le attività da compensare con il Fondo di
Istituto e non è neppure stata fatta oggetto di contrattazione
di Istituto con la RSU. E' legittimo tutto
ciò?
No.
Può, in ogni caso essere compensato il
compito di verbalizzatore del Consiglio di Istituto (posto anche il
fatto che questo potrebbere essere espletato anche da un eletto dalla
componente genitori)?
No.
Nel verbale degli scrutini è necessario
indicare i nominativi dei docenti che si esprimono a favore o contro
la promozione? o si può omettere la cosa? o si può
indicare solo i numeri dei favorevoli e dei contrari? Quali
riferimenti normativi ci sono in materia? Se è
obbligatorio indicare i nominativi dei docenti per le diverse scelte,
è obbligatorio dare questa informazione ai genitori che
chiedono la visione dei verbali? Le chiedo cortesemente una risposta
veloce. Grazie.
Non mi occupo di verbali.
Salve, sono un insegnante elementare RSU
UIL.
RSU e basta, visto che risponde ai lavoratori, mica
al sindacato!
Siamo partiti con la riforma della scuola
elementare che confusione, quante incertezze, una delle tante
è che cosa deve fare il tutor. Il nostro
dirigente afferma energicamente che le quattro ore che la legge
dispone al tutor per il coordinamento possono essere utilizzate
per le sostituzioni degli insegnanti assenti. Gentilmente vorrei
sapere se è così e qualè la legge di
riferimento.
Il dirigente non conosce probabilmente il CCNL della
scuola, e forse anche ignora che, ai sensi dell'art. 43 dello stesso
CCNL, sull'argomento è in corso una trattativa con l'A.RA.N.
per cui, al momento, il tutor non esiste.
Siamo un gruppo di insegnanti del terzo Istituto
Comprensivo "F. Maiore" di Noto (SR) di una terza classe
elementare. La nostra Dirigente è titubante
nell'attuare la seguente proposta: organizzare l'ex modulo con tre
tutor su tre gruppi di alunni. Inoltre, siamo stati individuati come
"scuola a rischio" inserita in un contesto di
"caminanti" (nomadi). Quali leggi per consentire la
suddetta organizzazione, sfruttando la denominazione di "scuola
a rischio"?
Non la conosco. In ogni caso nessun tutor, fin tanto
che la trattativa avviata in sede ARAN ai sensi dell'art. 43 del CCNL
non si conclude.
Il Ns. dirigente è persona sgradevole che
spiattella nomi e fatti professionali con assoluta noncuranza (o
meglio con determinazione pettegola) in presenza di colleghi/ata
ecc.. Per ultimo ha,ironicamente, chiesto circa le mie intenzioni,
poichè l'anno scorso sono stata assente giustificata per
malattia; naturalmente tutto in presenza di altri tre colleghi!!
Vorrei un consiglio su come ottenere la tutela della mia privacy, in
modo definitivo.
Assoldi dei killers. Di definitiva c'è
infatti solo la morte!
Gentile Prof.Santoro, nell'Istituto Tecnico in
cui insegno, su proposta del D.S e del responsabile Pof e nonostante
le mie rimostranze, il Collegio dei Docenti ha approvato un progetto
il cui contenuto (fisco) non è affatto affine con la
disciplina d'insegnamento del 'progettista' (geografia); e tutto
questo in violazione del contratto integrativo d'istituto, che
prevede, per quanto attiene all'attivazione dei progetti, che
"la realizzazione del progetto sarà affidata dal D.S.
innanzitutto al progettista, la cui disciplina di insegnamento
dovrà essere affine al contenuto del progetto". Non mi
sembra una cosa seria.
Neanche a me.
Che fare?
Far valere il rispetto del contratto di scuola,
magari anche ricorrendo al contenzioso.
Sono un'insegnante di una scuola dell'infanzia di
Pietrasanta (Lu). Per quest'anno siamo riuscite a bloccare l'anticipo
ma ora si pongono già nuove questioni da affrontare
nell'immediato: Indicazioni nazionali, Piani personalizzati
delle attività educative e Portfolio delle competenze
individuali; come controbattere efficacemente alla dirigente che
intende inserire questi elementi nel nuovo POF?
Le indicazioni non possono essere considerate
prescrittive, dal momento che non è stato seguito l'iter
previsto dalla stessa legge 53 per la revisione dei programmi di
studio.
Sono un Assistente Amministratvo del °
Circolo Didattico "Gabriele Judica" di Palazzolo Acreide
(prov. Siracusa). Vi chiedevo un modello di certificato di servizio
per Insegnanti di Scuola Elementare e Materna.
Nooooo!!! Questo è davvero
incredibile!
Caro collega, può il Collegio dei Docenti,
ad inizio anno, deliberare, ai sensi dell'autonomia scolastica, la
modifica di orario ordinamentale per la classe 4^ Liceo scientifico,
relativamente all'insegnamento di Italiano e Latino, disponendo 4 ore
di Italiano e 3 ore di Latino in luogo delle canoniche 3 ore di
Italiano e 4 di Latino. Per i colleghi non cambia nulla, è
solo una questione di principio. Grazie.
Può, nell'ambito dell'autonomia didattica
riconosciuta alle scuole ai sensi del DPR 275/99.
Gentile Prof. Santoro, il DSGA della mia
scuola ha inviato al D.S. e p.c. alle RSU (una delle quali sono io),
una richiesta di "un congruo compenso forfettario" per
avere svolto attività aggiuntive in base all'art. 87 comma 3
lettera b del contratto. Il DSGA dichiara di "avere svolto
attività lavorativa di rilevante complessità." per
cui il monte ore di 100 ore di straordinario è, a suo
avviso, "assolutamente insignificante rispetto a tutti gli
adempimenti di gestione" .. "e relativamente all'art.
87 comma 3 lett. b, del contratto non sono da escludere le seguenti
attività: "... "i fondi gestiti per conto
dell'amministrazione provinciale....; gestione fondi derivanti da
privati; gestione fondi provenienti dalla regione;.....progetti
finanziati dal ministero e dal comune". Poichè
è imminente una riunione RSU per la definizione della
contrattazione d'istituto per il personale ATA, chiedo una sua
opinione in merito.
Io non gli darei il becco di un quattrino, visto che
ha già avuto il riconoscimento di 100 ore di straordinario.
Per il resto, spetta alla vs. autonomia negoziale decidere per il
meglio.
Sono un'insegnante della scuola dell'infanzia
facente parte del consiglio di circolo ai cui componenti è
stato chiesto di deliberare in merito ad un progetto di accoglienza
dei bambini della scuola materna all'inizio dell'anno
scolastico, approvato dal collegio dei docenti, che prevede un
funzionamento orario dalle ore 8,00 alle ore 13,00 per le prime due
settimane per garantire un graduale inserimento e una maggiore
sicurezza. Il dirigente scolastico ha affermato che fare
ciò è illegale in quanto si incorrerebbe in una
sospensione del servizio non motivato; a suo parere se la scuola apre
all'utenza il 20 settembre, lo deve fare garantendo sin dall'inizio
l'orario previsto: 8,00-1630. Vorrei avere chiarimenti in proposito,
conoscere cioè se esiste una legislazione che ci impedisce di
realizzare il progetto presentato e quale essa sia, nonchè i
compiti del consiglio di circolo in tal senso. Sperando in celere
risposta, visto i tempi ristretti, vi ringrazio
anticipatamente.
I compiti del consiglio di circolo sono indicati nel
d. l.vo 297/94, negli articoli appositi che riguardano gli organici
collegiali di istituto. Quanto alle affermazioni del dirigente, sono
delle colossali stupidaggini. Probabilmente, pur percependo adeguato
stipendio, il collega non sa che esiste dal 1999 il DPR
275.
Caro Pino Santoro, ti chiedo scusa per il
fastidio che ti arreco porgendoti il seguente quesito. Nel Liceo in
cui insegno l'anno scolastico è iniziato mercoledì 8
settembre. Nel Collegio dei docenti che si è tenuto il giorno
1, il dirigente ha detto che si sarebbe andati avanti nei primi
giorni con l'orario dell'anno scorso, aggiungendo tuttavia che - per
far fronte a eventuali emergenze - i docenti avrebbero dovuto essere
a scuola anche nel giorno libero. Non essendo d'accordo con
l'abolizione del giorno libero, sabato 10 non sono andato a scuola.
Questa mattina il dirigente mi ha convocato per chiedermi una
giustificazione e annunciarmi una contestazione formale. Mi sono
limitato a replicare che anche se egli dice "orario dell'anno
scorso, ma in via provvisoria" non vedo dove sia fondato il
diritto del dirigente all'abolizione del giorno libero, e che se mi
verrà mostrato l'elemento di diritto che fonda tale abolizione
non avrò difficoltà a riconoscere di avere
sbagliato.
Il giorno libero davvero non è un diritto
degli insegnanti, visto che il contratto parla chiaro:
l'attività di insegnamento si eplica "in non meno di
cinque giorni".
Il mio ragionamento è il seguente: nello
svolgimento del servizio da mercoledì 08 a sabato 10 settembre
veniva richiesta la presenza a scuola a chiunque nell'orario
dell'anno scorso avesse il giorno libero in uno dei quattro giorni
(da mercoledì a sabato), in questo modo praticando una
diseguaglianza di trattamento rispetto a chi avesse il giorno libero
il lunedì o il martedì; per conseguenza sono stato
subito dell'idea che la richiesta del dirigente fosse priva di
fondamento, perché nessun diritto tollera diseguaglianze; non
ho chiesto o deciso io di iniziare la scuola il mercoledì. Per
conseguenza lavorando nei giorni
mercoledì-giovedì-venerdì ritengo di avere
assolto al mio obbligo contrattuale. Ne segue che il dirigente
avrebbe potuto chiedere, per far fronte all'eventuale emergenza,
prestazioni di lavoro straordinario; forse, persino disporle con
ordine di servizio. Ma egli non ha ordinato lavoro straordinario.
Limitandosi a chiedere la presenza a scuola si è assicurato
prestazioni lavorative gratuite la cui fondatezza giuridica non vedo
dove sia; la cattedra di Filosofia e storia (A037) in cui insegno
è di 18 ore. Non sono tenuto ad alcun completamento. Ritenendo
di aver ragione ho ritenuto di non eseguire la richiesta (infatti,
secondo me, non ha assunto la veste formale di ordine) avanzata dal
dirigente. Per altro, sono dell'opinione che qualcuno debba pur
opporsi a questa informalizzazione che consente di inventare diritti
inesistenti e di calpestare diritti reali. Il quesito è: ho
sbagliato?
Assolutamente sì.
Dove ho sbagliato?
Nel non eseguire un ordine, ancorché
impartito verbalmente.
Perché ho sbagliato?
Perché gli ordini prima si eseguono, e poi
eventualmente si contestano. Quanto al merito della questione,
ritengo che tu abbia inoltre completamente torto. Ti consiglio quindi
di scusarti, per evitare il provvedimento
disciplinare.
Sono una insegnante della scuola primaria: in
base alla normativa della legge 53 (riforma dei nuovi ordinamenti
scolastici) "attivita' educativa e didattica"
al punto 7, chiedo un vs. autorevole parere sulla frase: il
dirigente scolastico dispone l'assegnazione dei docenti alle classi
avendo cura di garantire le condizioni sulla continuita' didattica
.......". La legge intende per continuita' didattica: lo stesso
insegnamento dell'anno precedente? OPPURE l'insegnamento nella stessa
classe con gli stessi alunni, ma con una materia diversa?
(es. l'anno precedente italiano e quest'anno
matematica?).
La continuità didattica è garantita
sia rispetto alla classe che alla disciplina: altrimenti che
continuità didattica sarebbe?
Vorrei conoscere lo stipendio netto di un docente
di scuola secondaria di primo grado ad inizio carriera. Su Internet
si trovano le retribuzioni lorde ma non quelle nette. Grazie e
distinti saluti.
Faccia due conti. Non è
difficile.
Salve! Solo una semplice domanda: per la
ricostruzione di carriera, ai fini dell'inserimento nella giusta
fascia e quindi dell'adeguamneto dello stipendio, valgono anche gli
anni di servizio nella scuola privata legalmente
riconosciuta?
Naturalmente no.
Egregio sig.Santoro, sono un insegnante di
lettere nella scuola media e vorrei chiederle un chiarimento in
merito all'assegnazione delle classi, alla luce delle nuove norme. Il
mio D.S. ha diviso, per quest'anno scolastico, solo nel mio
corso, la cattedra di Lettere assegnandomi l'insegnamento di Storia e
Geografia nelle classi prima, seconda e terza ed alla mia collega di
corso, che insegnava l'anno scorso Italiano storia e geografia in
seconda, quello di italiano nelle tre classi. Preciso che il caso in
oggetto non rientra tra i criteri stabiliti dal collegio dei
docenti e dal consiglio d'istituto e che nell'a.s.
2003/04 insegnavo Italiano in prima e che, secondo me, è
stato violato il principio della continuità
didattica.
Sono assolutamente d'accordo con lei. Per altro
questi aspetti organizzativi sono di competenza del collegio dei
docenti e del consiglio di istituto, e non del solo dirigente, che
dà attuazione alle delibere, ma non decide in proprio su
queste materie.
Gent.mo prof. Santoro le volevo porre un quesito
che non riguarda la mobilità; mi scuso e spero che possa
rispondermi ugualmente. Sono un docente di ruolo nella scuola
secondaria. L'anno scorso il mio preside aveva l'abitudine di
utilizzarmi in supplenze per sostituire colleghi quando la mia classe
non entrava. Capisco che io debba rimanere in servizio secondo
il mio orario anche quando la mia classe manca per assenza di
massa, ma è giusto che venga utilizzato per sostituire
colleghi assenti? Il preside diceva che altrimenti avrebbe dovuto
pagare un'ora eccedente a chi era disponibile per le ore eccedenti e
dal momento che c'ero io libero da impegni nella mia classe doveva
per forza utilizzare me. Che ne pensa?
Che ha ragione lui.
Gentile prof. Santoro, sono una docente di scuola
media, classe A043. Sto portando avanti una seconda media di tempo
prolungato e il nostro preside ci ha assicurato che gli organici, per
questo e il prossimo anno, restano invariati, senza ancora i tagli
previsti. Ma tra due anni i tagli per la riforma Moratti ci saranno
eccome. Le mie domande sono: l'orario in una classe per le mie
materie (italiano, storia, geografia) si riduce, a detta del Preside,
a 9 ore. Quindi ogni docente avrà 2 classi? E il tutor chi lo
farà?
Per il momento nessuno.
I docenti in esubero che
fine faranno, visto che la situazione è simile in tutte le
scuole medie?
Entrano in mobilità, se non è
possibile riconvertirli, e dopo cinque anni vengono
licenziati.
Un docente che risulta in esubero potrebbe
occuparsi dei laboratori o della funzione tutoriale rimanendo nella
stessa scuola?
Al momento non sono state impartite disposizioni al
riguardo.
Se chiedessi il passaggio di ruolo nella classe
di italiano e latino nelle scuolae superiori, A051, sono previsti
tagli anche nella secondaria?
Certo.
Egregio Prof. Santoro il rapporto 1/138 per
determinare l'organico di diritto per il sostegno viene determinato
sulla popolazione scolastica della provincia x o della Regione in cui
è compresa la provincia X?
Il contingente è regionale e poi viene
ripartito a livello provinciale.
Egregio Dr Cillo, dovrei sottoporle un quesito
riguardante la retribuzione. Sono docente di ruolo in matematica e
scienze nella scuola media. Mia moglie è chimico ma in attesa
di occupazione. Da tre anni abitiamo nella casa intestata a mia
madre. Avendo avuto una figlia tre mesi fa dovrei chiedere un aumento
in busta paga: posso farlo? A quale legge devo fare riferimento per
le richieste? Poichè mi si chiede il "Nucleo
familiare" devo includervi anche mia madre? In altri termini
devo produrre tra i documenti da inoltrare in segreteria, anche il
CUD di mia madre e quindi cumulare anche il reddito da sola pensione
di mia madre?
Le mando le tabelle.
Chiedo gentilmente se è legittimo da parte
del Dirigente scolastico pretendere il recupero dei minuti
dell'intervallo (15 minuti). Ho portato a conoscenza del Dirigente
scolastico la nota aran con prot. 5254 del 29 maggio del 2002. Vorrei
dei chiarimenti in merito. Distinti saluti
L'intervallo è attività didattica, a
tutti gli effetti.
Sono il preside incaricato di un istituto tecnico
situato in una piccola isola (Carloforte, prov. di Ca), e voglio
sottoporvi il seguente quesito. Uno dei tre componenti la RSU,
regolarmente eletta nella.s. 2003/04 e titolare presso il mio
istituto, ottiene per la.s. 2004/05 lutilizzazione presso
un istituto superiore di Cagliari (70 km più mezzora di
traghetto la distanza). Devo convocare la RSU per avviare la
contrattazione distituto ed ho saputo che il docente utilizzato
in altra sede vuole comunque partecipare alla trattative. E
possibile che un docente RSU partecipi alla contrattazione che
riguarda il personale di una scuola in cui non
opera?
No.
Se non è possibile (come io penso) deve
dimettersi, oppure la RSU può operare con le restanti due
componenti ed essere reintegrata nel successivo a. s. al termine del
periodo di utilizzazione?
O si dimette e viene surrogata, oppure si procede
con le restanti RSU.
Potete dirmi se ha un fondamento regolamentare -
quindi non contrattabile - la pretesa del dirigente scolastico di
installare il rilevatore di presenze a scuola (il vecchio
"timbro del cartellino")?
Non è materia di contrattazione, a mio
modesto avviso. E' un atto regolamentare interno e nulla
più.
Gentile Prof. Santoro, sono rsu di scuola
primaria, ho da porle il seguente quesito: quest'anno, nella ns.
scuola si è avuto la perdita di un posto in
organico funzionale; ciò ha comportato che il plesso,
dove era titolare la soprannumeraria, da 7 unità
docenti scendesse a 6 insegnanti che devono operare su 5 classi.
Nell'organico funzionale comunque è presente una risorsa
docente (senza classe) che potrebbe coprire il posto
resosi vacante nel plesso (prima 7 ora 6 docenti). La DS
ha, invece, destinato tale risorsa professionale per coprire il posto
della vicaria, alla quale ha concesso l'esonero completo
dall'insegnamento. Può farlo e senza informare la
rsu?
L'utilizzazione del personale rispetto al POF
è materia di contrattazione integrativa di istituto ai sensi
dell'art. 6 del CCNL.
La DS ha, inoltre, motivato tale decisione
affermando che la legge sul ridimensionamento non consente, a fronte
di un numero totale di 60 di alunni nel plesso, la
presenza di una settima insegnante. Ha ragione?
Dice cazzate.
Le colleghe in vista dell'avvio dell'anno
scolastico lamentano serie difficoltà a gestire il tempo
scuola con una risorsa in meno.
La programmazione dell'attività didattica e
le conseguenti scelte organizzative sono materia di competenza del
collegio dei docenti. E lì che la partita va giocata, prima di
tutto e soprattutto.
Sono un insegnante di sostegno di scuola media,
quest' anno seguirò un alunno affetto da un deficit cognitivo
molto grave, io e il consiglio di classe ci chiedevamo se in caso di
handicap grave si possa rilasciare il diploma di licenza media o si
debba rilasciare solo l'attestato di frequenza, così come
avviene nelle scuole superiori. Quale legge potremmo consultare che
regoli l'argomento?
Secondo me la licenza non si può negare a
nessuno.
La prego di chiarimi questa cosa: Nel primo anno
di vita del bambino il padre può usufruire sia dell'astensione
facoltativa (1 mese retribuito al 100%) sia della malattia del
bambino (un ulteriore mese retribuito al 100%)? Leggendo il
LIBERCOLO, ho letto che "Questi periodi di astensione (malattia
del bambino) non sono cumulabili con altre astensioni"! Quindi
nel primo anno non si possono cumulare astensione facoltativa e
malattia del bambino (entrambi i periodi, 2 mesi, retribuiti al
100%)? Sia chiaro, la prego!!!
No, non si possono cumulare.
Dall'anno scorso usufruisco di un part-time
verticale con tre giorni di servizio settimanali. Non sono riuscita a
trovare delle indicazioni precise sugli obblighi di partecipazione
alle attività extra-insegnamento se non sul numero di ore. Se
le riunioni vengoni indette nei giorni in cui non sono in servizio ho
l'obbligo di partecipare?
Certo. Riguardo ai suoi obblighi, faccia riferimento
al CCNL della scuola.
Sono una docente di scuola primaria che ha
conseguito il titolo di "counseling", a seguito della
frequenza del corso di formazione Monfortic di livello "B".
Già nel precedente a.s. ha svolto l'incarico di consulente di
informatica per docenti della mia scuola, ricevendo un compenso forfettario
di 500 euro. So che era stato previsto un compenso di circa 1200
euro. Vorrei sapere con precisione quale compenso spetta e quale
normativa disciplina tale materia.
Prenda visione del contratto di scuola suoi criteri
di gestione del fondo.
Inoltre, vorrei sapere se nella scuola ci sono
due docenti con lo stesso titolo ad entrambi spetta lo stesso
incarico di consulenza e come deve essere
compensato.
E' sempre la contrattazione tra dirigente ed RSU a
stabire i criteri generali, a cui il piano delle attività
approvato dal collegio dei docenti deve senz'altro
uniformarsi.
Caro Pino, avrei dei quesiti da porti
relativamente all'orario: deve essere deciso da una commissione
o può essere fatto da un docente che mette al primo
posto e palesemente le proprie esigenze e quelle di pochi
eletti?
L'orario deve essere predisposto dal dirigente
scolastico, che può delegare un docente o una commissione a
redigerlo.
E' vero che le ''ore buche'' vanno
pagate?
No.
Si possono avere due giorni liberi alla settimana
pur avendo 18 h?
No.
Se questo per qualcuno avviene cosa si può
fare?
Contestarlo alla luce di quello che dispone il
contratto nazionale di lavoro del personale della
scuola.
Le ore a disposizione per le supplenze, invece,
possono essere scelte come orario dal docente che le deve
effettuare?
No. Stanno dentro ad una programmazione che spetta
alla scuola predisporre.
Vorrei conoscere criteri e modalità di
reclutamento dei professionisti operanti nell'ambito della III
area. Proporre la propria candidatura, attraverso un progetto
dettagliato, rappresenta una procedura adeguata? Se sì, a chi
va indirizzata?
Sulla materia incide la contrattazione di scuola,
per quanto riguarda l'utilizzo del personale, il collegio dei
docenti, per quanto riguarda la programmazione educativo-didattica e
il consiglio di istituto, per quanto riguarda i criteri con cui
contattare i professionisti esterni.
Spett/le prof. Santoro, mia moglie ha richiesto
la riduzione orario per allattamento, la scuola ritiene che la
riduzione avviene su cinque giorni lavorativi (13 ore e non 12),
e non su sei. Chi ha ragione? Se ho ragione, per favore mi può
indicare la legge con la norma al riguardo. La ringrazio
anticipatamente.
Stando alla legge, ha ragione la scuola.
Convenzionalmente però la riduzione per chi lavora 18 ore
settimanali è di 12 ore e non di 13. Io non ne farei una gran
questione, però.
Sull'utilizzo del cartellino da parte
dei docenti, vorrei consigliarvi di andare a leggere l'art. 22
della legge 23 dicembre 1994, n. 724, comma terzo ultimo periodo e le
sentenze, in proposito, del Tar Sardegna 12 marzo 1996, n. 466 e
del Tar Valle d'Aosta 19 giugno 1998, n. 91. Cordiali
saluti.
Non sono interessato
all'argomento.
Sono un insegnante di ruolo. Volevo sapere se
avevo diritto all'allattamento pur essendo mia moglie una
casalinga.
Sì.
La R.S.U. del nostro Istituto (Magistrale E.
d'Arborea di Cagliari) risulta composta da tre elementi. In data 12
giugno 2004 si è dimesso un delegato e non è stato
sostituito. In data 26 agosto 2004 si è dimessa un altro
membro e, ugualmente, non è stato sostituito. Il quesito
è: bisogna indire nuove elezioni delle
R.S.U.?
Sì.
Gentilissimo Prof. Santoro, sono un insegnante di
una piccola scuola di montagna. Il Dirigente scolastico pur non in
presenza di alcun taglio di organico ATA ha deciso di razionalizzare
le risorse umane dell'intero Istituto comprensivo avendo ravvisato
l'esigenza di garantire la presenza di almeno due collaboratori per
ogni plesso scolastico. Nel nostro piccolo comune, nello stesso
edificio, esistono due ordini di scuola (elementare piano terra e
medie piano superiore) dotate di due ingressi separati nello stesso
cortile. L'organico dei collaboratori scolastici assegnati al
nostro edificio ha, da sempre, previsto la presenza di due
unità di collaboratori per ogni singolo grado di
scuola. Chiedo, pertanto: avendo due ordini di scuola il nostro
edificio può essere considerato come due plessi separati?
in caso negativo è legittimo, con la graduatoria di
plesso per l'individuazione del personale da spostare (essendo
compreso nel contratto di istituto ed in quello regionale il criterio
della continuità come precedenza assoluta per l'assegnazione
ai plessi del personale ata), individuare entrambi i collaboratori
scolastici dello stesso grado di scuola per l'assegnazione ad altro
plesso dello stesso I.C. ma in altro comune? (questa ipotesi potrebbe
verificarsi non essendo presente sul territorio comunale altra
scuola). Nel ringraziarLa anticipatamente per la gentile attenzione
colgo l'occasione per salutarLa molto
cordialmente.
La materia deve essere disciplinata dal contratto di
scuola.
Mi scusi mi può dire se nel conteggio dei
15 giorni per ferie matrimoniali si contano anche le
domeniche?
Certo.
E il primo giorno da contare è quello in
cui ci si sposa o il giorno successivo?
Tale giornata deve essere ricompresa nei quindici
giorni.
Gent.mo Pino Santoro, sono un assistente amm.va a
tempo indeterminato che dallo scorso anno sta vivendo una situazione
di rancori e di astio sul posto di lavoro da parte di una collega. Il
tutto nasce dal mio parere di documentazione falsa espressa
chiaramente alla presenza del Dirigente S. e del D.S.G.A. su periodi
avanzati dalla collega di riconoscimento di sostituzione del
Responsabile /D.S.G.A. di anni precedenti di cui lei richiede la
certificazione. Preciso che tale sevizio non è stato mai
preventivamente autorizzato come prevede l'art. 53 del d.l.vo 165/01.
Non è stata liquidata mai nessuna indennità che
dimostri l'avvenuto servizio. La collega ultimamente al fine di
essere rilasciata la certificazione ha presentato delle dichiarazioni
dei precedenti Responsabili o D.S.G.A. in cui si attesta la sua
avvenuta sostituzione nei periodi di assenza. Le mie domande sono:
l'autorizzazione-l'atto formale non deve essere sempre di competenza
del Dirigente Scolastico? Come può un D.S.G.A. dichiarare chi
è stato a sostituirlo se era assente? Alla collega nelle sue
mansioni era già prevista la collaborazione con l'area
contabile, quindi dove finisce il suo compito e inzia l'incarico
superiore? Si precisa che il Dirigente S. alla richiesta del rilascio
di certificazione ha demandato il tutto alla valutazione da parte del
D.S.G.A. che sostiene che anche la dichiarazione di un collega
pùò far fede. Legalmente sono sempre più
convinta che la cosa sia viziata alla fonte poiché mancano i
requisiti essenziali. Vorrei sapere, al più presto, il tuo
parere perché sembra di lottare contro i mulini a vento, e non
c'è più serenità sul posto di
lavoro.
La sostituzione, di nomra, deve risultare da lettera
di incarico formale. Se la collega, pur in assenza di tale documento,
dimostra comunque di avere svolto la sostituzione, ha diritto a
vedersela riconosciuta.
Gentilissimo Prof. Santoro ho avuto un incarico
annuale. Purtroppo per problemi di salute ho chiesto la malattia. Le
chiedo: dopo il mese retribuito che spetta di malattia, si possono
ancora chiedere altri giorni di malattia "anche" non
retribuiti? E sono validi ai fini del punteggio? La ringrazio
anticipatamente per la sua disponibilità.
Le trasmetto un libello sulle assenze del personale
della scuola.
Gent.mo Pino, vorrei sottoporre uno spinoso
problema, quello del recupero dei minuti per l'orario di lezione
minore di 60'. C'è una simpatica soluzione del nostro preside
(dirigente?): ha fatto votare in collegio l'obbligatorietà per
i docenti di mettere in orario un'ora in più che verrà
retribuita (non come straordinario ma con fondo di istituto) solo se
fatta effettivamente. Da notare che il recupero viene a cadere per
motivi di trasporto, si tratta di una sua iniziativa per ovviare al
problema delle cattedre saturate a 18 ore (per cui non c'è
più nessuno a coprire le assenze). Io pensavo di chiedere un
ordine di servizio, mi sembra inoltre che si possa parlare per queste
ore di evasione contributiva (oltre che di altro). Mi potresti dire
se c'è altro che io possa fare?
Invitare la RSU di istituto a non firmare il
contratto sui criteri di utilizzazione del fondo. E' chiara che i
motivi esterni non obbligano il personale ad effetuare alcun
recupero.
Egregio signor Santoro, abito al piano sotto
quello di mia madre, persona certificata dalla ASL con Handicap
grave, alla quale presto assistenza continuativa. Da quello che mi
sembra di aver capito, dato che non sono figlio unico non mi spettano
per intero i benefici della legge 104/92. Domanda, ho comunque, visto
l'assistenza che le presto, diritto ai 3 gg di permesso
mensile.
Assolutamente sì.
Gentilissimo Dott. Santoro, La interpello per la
seconda volta, memore della Sua cortesia e riconoscendoLe
quell'onestà intellettuale che oggi va di moda solo
millantare. Volevo chiederLe se ad un insegnante di ruolo nella
scuola elementare (segnatamente, nel caso che la sottoscritta Le
sottopone, dal 1996), privo di laurea e perciò
impossibilitato ad accedere a concorsi per Dirigente o ad altre
selezioni finalizzate all'avanzamento di carriera, basti conseguire
una "laurea triennale", (penso, per esempio, a una laurea
in Scienze dell'educazione), secondo le partizioni previste dai
Nuovi Ordinamenti Universitari o se, invece, debba
necessariamente conseguire una "laurea
specialistica" (formula del "3+2"),
in vista di una propria eventuale e futura
"rifunzionalizzazione".
Aspetti che la Moratti detti istruzioni, per saperne
di più.
Sono un collaboratore scolastico presso il Liceo
Scientifico Innocenzo XII di Anzio. Desidererei sapere se il custode
della nostra scuola è tenuto a chiudere, non soltanto
l'edificio ove è situata la sua abitazione, concessa dalla
Provincia in cambio della sua reperibiltà; ma può
essere obbligato a chiudere anche la sede staccata situata a circa
tre chilometri dalla sua dimora. Grazie
La questione attiene a ragioni di organizzazione
interna che devono essere precisati nel piano annuale delle
attività predisposto dal DSGA ed adottato dal dirigente
scolastico.
Gentile signore sono tecnico di
laboratorio in un liceo scientifico, ho dei quesiti da porle:
assistenti tecnici possono pretendere la settimana corta, facendo 6
ore di preparazione il pomeriggio accordandosi col direttore dei
laboratori?
Se ragioni organizzative non ostano, non vedo
perché no.
A che punto sono i corsi per passare al livello
stipendiale c
Al momento tutto tace.
Fra i tecnici c'è un portatore di
handicap, il suo laboratorio d'inverno arriva a 12° e quando
è caldo supera i 35° che può
fare.
Chiamare la ASL.
Ancora sul congedo parentale: leggendo il
contratto mi pare di capire che i due Istituti (congedo parentale, ex
astensione facoltativa, art. 12 comma 4 CCNL; assenze per malattia
del bambino, art. 12 comma 5 CCNL) sono diversi e separati. Il
congedo parentale è una facoltà che la Legge riconosce
al genitore; la malattia del bambino, invece, costringe il genitore a
prestare la propria assistenza! Sono 2 cose diverse e separate!!!
Nessun articolo del contratto vieta il cumulo delle due retribuzioni
al 100% (1 mese di congedo parentale retribuito al 100% + 1 mese di
malattia del bambino retribuito anch'esso al 100%). Anzi, leggendo il
NUOVO contratto è chiaro che si tratta di 2 Istituti diversi.
Addirittura, per quanto riguarda la malattia, il genitore può
usufruire entro i primi tre anni di vita di 1 mese all'anno, per ogni
anno di vita del bimbo, retribuito al 100% (quindi, 90 gg, in tre
anni, retribuiti per intero). Come possono essere confusi i due
diversi Istituti? Mi dica, per favore, dov'è scritto che il
cumulo non è possibile. E' necessario fare chiarezza
perchè è un argomento che interessa moltissimi docenti.
La ringrazio di cuore e mi scusi se sono così
pignolo.
La legge non riconosce che il congedo per la
malattia del figlio sia retribuito: è il CCNL della scuola che
lo prevede, a patto che i trenta giorni retribuiti non siano
già stati fruiti per altri motivi (leggi congedo
parentale).
Gentile redazione, insegno in una scuola materna
statale e mi serve la normativa a cui far riferimento relativamente
a: numero massimo di apertura (ore giornaliere) della scuola
infanzia; esplicitazione del servizio pre e post scuola entro
l'orario di apertura o fuori orario (circolari o decreti); numero
minimo di bambini per attuare il post scuola; il tutto prima della
legge 53/03, decreto 59/04 e CM 29/04. Io conosco la legge 444/68
ordinamenti sc materna e la CM 235/90 funzionamento ed orario di
servizio. Ricordo di aver letto altro più dettagliato ma non
riesco a trovarlo. Qualcuno mi può aiutare? Non sono riuscita
a trovare nulla di specifico. Probabilmente non so esattamente come
cercare nel vostro sito seppur fornitissimo. Potete aiutarmi per
favore? La normativa mi serve per far capire che la nostra scuola
dell'infanzia aperta 10 ore e mezza non rientra nella
norma!!
Le consiglio l'utile lettura del DPR 275/99. Parla
di autonomia didattica ed organizzativa. Mi sembra un buon
argomento.
Salve Prof. Santoro Pino, gradirei una sua
consulenza riguardo i permessi orari. Mi spiego, sono un Ass. Tecnico
che presta servizio dalle 7.30 alle ore 13.30, (timbriamo il
cartellino) per problemi di salute un giorno ho dovuto lasciare il
lavoro alle ore 9.00 quindi con 1 ora e mezza di servizio. Il giorno
dopo ho consegnato in segreteria il certificato medico per
giustificare l'intera giornata del giorno prima. Il DSGA sostiene che
non posso giustificarla con la malattia perché risultavo
presente, quindi devo recuperare le ore. E' POSSIBILE
CIO'.
No. Visto che la sua assenza è comunque
coperta da certificato medico. Quindi mandi a quel paese il suo
direttore.
Caro Pino, quest'anno abbiamo cambiato dirigente
ed è il caos. In collegio docenti ha sostenuto che le ore di
completamento (ho 15 + 3 sulla A043) se non utilizzate per
sostituzioni vanno cumulate nelle settimane successive pena la
decurtazione dello stipendio. La motivazione è stata:
"perché voi andate a casa!". Qual è la
normativa che regola tali ore? E come invece vanno utilizzate se non
spese per le sostituzioni? Aiuto! Sono veramente
preoccupata...
Faro e guida rispetto ai ns. obblighi di servizio
è il CCNL, che va letto e studiato con molta
attenzione.
Può la RSU di Isitituto richiedere copia
dei verbali del Collegio docenti, ai sensi della L. 241, senza
indicare nella richiesta la motivazione, né se intende in tal
modo rappresentare qualcuno dei docenti? (come prevede appunto la
normativa sul diritto d'accesso?)
Io ritengo di sì, se si tratta di questioni
comunque ricomprese nel diritto di informazione che deve essere
garantito alla luce di quanto prevede l'articolo 6 del
CCNL.
Si richiede, con cortese urgenza, un parere della
SV sulle seguenti problematiche: validità del Piano delle
attività proposto dal DSGA (piano presentato dal sottoscritto
in data 03/09/2004 e modificato in modo univoco dalla dirigente
scolastica ignorando responsabilmente sia la RSU, sia il sottoscritto
e sia il POF addirittura ancora da programmare). Con domanda formale
il sottoscritto ha richiesto di usufruire le 35 ore, contrattate con
le RSU e concesse a tutto il personale ATA in servizio
nellIstituto; al sottoscritto secondo la dirigenza, non
spettano perché il profilo del DSGA previsto dalla tabella
D non è più ricompreso nei profili ATA (e i
Direttori dei Conservatori e delle Accademie chi erano?). Consapevole
che la materia non è ancora del tutto chiarita
accetterò di buon grado le risultanze della indiscussa e nota
competenza.
Il dirigente, dice il contratto, impartisce le
direttive di massima al direttore, che predispone il piano delle
attività del personale. Il piano viene adottato dal dirigente
dopo avere avviato il confronto con la RSU. Quindi nessuna modifica
unilaterale al piano può essere disposta dal dirigente. Spetta
al contrattazione di scuola per altro individuare il personale
beneficiario delle 35 ore, anche in questo caso senza che il
dirigente possa decidere autonomamente nel merito.
Una domanda sull'utilizzo del Fondo di istituto:
il CCNL fornisce i parametri da moltiplicare, vuoi per il n. dei
docenti, vuoi per il n. degli ATA. Queste operazioni di calcolo vanno
a individuare in modo vincolante a priori la quota docenti e la quota
ATA? Oppure si arriva a una sommatoria finale di cui la
contrattazione interna definisce la quota docenti e la quota
ATA?
La seconda che hai detto.
Da noi c'è una discussione infinita su
questo punto, perché gli ATA sostengono che la quota loro
destinata è inadeguata, alcune RSU d'altra parte sostengono
che non si può superare la quota loro destinata sulla base del
CCNL, e che la contrattazione interna serve solo a gestire
quest'ultima senza poterla aumentare.
Com'è?
La contrattazione divide la torta, sulla base di un
censimento accurato dei bisogni.
Desideravo porgervi un quesito: io sono un
assistente tecnico dell'area AR02, con nuovo contratto sono alle
dipendenze del Dirigente Scolastico oppure del D.S.G.A.
dell'istituto?
Del DSGA.