FAQ/40
Domande e Risposte sulla
RSU
Sono un insegnante di sostegno a tempo
indeterminato dellI.C.S. di Trezzano sul Naviglio, RSU. Presso
la nostra scuola media operano assistenti comunali fino a 35 ore
settimanali, gestiti da una cooperativa. Essi vengono incaricati
dallente territoriale annualmente, in seguito
allindividuazione dellhandicap con il modulo B/h. Tale
documento esplicita le loro mansioni distinguendo quattro tipi di
bisogni della persona disabile: accompagnamento per gli spostamenti
(non vedente, non deambulante); assistenza per la comunicazione (non
udente); assistenza per ligiene personale; assistenza educativa
per le relazioni sociali. In realtà, nel nostro contesto
scolastico, gli assistenti comunali dedicano la maggior parte del
loro impegno allintervento didattico, equiparandosi in pratica
allinsegnante di sostegno; elaborano programmazioni didattiche
e relazioni finali, utilizzano registri personali del docente. Fino a
qualche anno fa partecipavano a Consigli di Classe, Collegi dei
docenti, esami di Stato di licenza media;venivano chiamati insegnanti
comunali.In seguito abbiamo chiarito con il Dirigente, sia in sede di
Commissione H, sia in quella collegiale, che gli assistenti comunali
non hanno tali competenze. Si continua però ad assegnare loro
il compito improprio di assistenza didattica: di
conseguenza continuano a sovrapporsi alla figura professionale
dellinsegnante di sostegno nonostante le molteplici richieste
di intervento al D.S. da parte di alcuni docenti, questo problema
rimane ancora aperto e irrisolto. Perciò, pongo a Voi i
seguenti quesiti: quale normativa regola le competenze e le mansioni
di tale categoria di lavoratori? Come possiamo limitare la continua
interferenza a livello didattico degli assistenti
comunali?
Facendo in modo che su questo aspetto si esprime
direttamente il collegio dei docenti.
Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione
unaltra questione. Ogni anno nel nostro istituto comprensivo,
un insegnante di sostegno della scuola media abilitato
allinsegnamento di educazione fisica svolge un progetto di
educazione motoria rivolto alle elementari. Questo progetto dura
alcuni mesi per un costo di 1300.00-1500.00 euro circa e
lattività didattica viene realizzata in compresenza con
altri due insegnanti delle elementari: operano quindi tre docenti
simultaneamente su una sola classe. Vorrei sapere se questo è
consentito e conoscere la normativa relativa. Secondo i piani di studio
della scuola elementare, allegato B della riforma del Ministro
Moratti, non rientra nei compiti degli insegnanti curricolari fare
attività motoria?
Certo. Anche se un progetto specifico in tal senso,
formalmente deliberato dalla scuola, è sempre possibile
realizzarlo.
Salve vi pongo questo quesito. Nella scuola dove
lavoro abbiamo una docente che è utilizzata in diversi
compiti. Dove vota per il rinnovo del Consiglio di Istituto? Tra il
personale ATA o DOCENTE?
Anche se utilizzata in altri compiti, non ha perso
la funzione docente.
Salve vorrei chiedervi una informazione... io
sono uno studente, e vorrei capire se il CAPO D'ISTITUTO può
decidere il giorno e l'ora in cui bisogna fare l'assemblea di
classe... se non lo può fare oppure se lo puo fare le chiedo
cortesemante di spedirmi la legge o il decreto che lo confermi....
conto sulla sua risposta perche anche noi studenti abbiamo dei
diritti .... grazie e arrivederla
Lo può fare, anzi lo deve.
BUONA SERA, DOVE POSSO TROVARE LA NORMATIVA CHE
REGOLA TUTTO QUELLO CHE RIGUARDA LA DISCIPLINA DEL CONSIGLIO DI
ISTITUTO IN UNA SCUOLA MEDIA SUPERIORE? SONO UNA MAMMA CHE E' STATA
ELETTA , E DESIDERO POTER DARE IL MEGLIO IN QUESTA FUNZIONE, MA MI
PREME CONOSCERE QUALI SONO I MIEI DIRITTI E I MIEI DOVERI ALL'INTERNO
DI QUESTO ORGANO, E MI PIACEREBBE CONOSCERE ANCHE COSA GLI ALTRI
MEMBRI POSSONO E DEVONO FARE. GRAZIE
I compiti del consiglio sono previsti dal d. l.vo
297/94, che può trovare anche sul ns. sito.
Egreg. dott. Santoro, insegno in una scuola
paritaria da quattro anni, il 14 ottobre dellanno scorso mi
è stato diagnosticato un carcinoma al seno per il quale sono
tuttora in trattamento chemioterapico, il 29 ottobre di
questanno sono stata operata di un meningioma (tumore benigno
al cervello) che probabilmente è concomitante allaltro
tumore; avendo necessità di proseguire il trattamento
chemioterapico fino a giugno 2004 le chiedo se è possibile che
io usufruisca di solo 6 mesi di malattia e sia costretta
allaspettativa senza stipendio. Infatti sono due mesi ormai che
il mio dirigente scolastico di scuola paritaria mi dice che non ho
diritto ad ulteriori stipendi perché lINPS non li
rimborsa. Avendo necessità di questa fonte economica
poiché le cure, i trattamenti, le visite ed i viaggi per
sottopormi a queste visite sono costosi, mi chiedo perché una
scuola che dovrebbe essere equiparata a quella pubblica a causa della
riforma Moratti non mi riconosca lo stesso trattamento per quanto
riguarda la grave patologia prevista nel CCNL della
scuola. Posso obiettare al mio dirigente che tale situazione non
è lecita?
Purtroppo no, dal momento che i contratti di lavoro
tra pubblico e privato non sono gli stessi.
Inoltre le chiedo, essendomi stata riconosciuta
uninvalidità del 100% rivedibile a due anni, posso
rimanere iscritta presso il distretto scolastico di Benevento nelle
liste dei riservisti, in caso di dimissioni, sperando in una futura
assunzione. Mi sono rivolta per informazioni al vice dirigente del
distretto scolastico provinciale il quale mi ha detto:
Invalidità non è inabilità, è
valida la sua affermazione oppure può procurarmi problemi in
caso di chiamata da parte di scuole pubbliche?
No, la sua affermazione non è valida.
Considero questo periodo della mia vita solo una
brutta parentesi transitoria (spero) e mi auguro di venirne fuori al
più presto ed è per tale motivo che tengo tanto a
reinserirmi nel mondo lavorativo, purtroppo non riesco a trovare
nessuno che mi dia risposte esaurienti e non contraddittorie, la
ringrazio pertanto in anticipo se vorrà farsi carico di questi
miei quesiti e mi solleverà almeno da queste beghe che
le assicuro, insieme alla chemio, sono i problemi più
fastidiosi che sto affrontando in questo momento.
Formulo voti per una sua pronta e definitiva
guarigione.
Egregio Sig. Santoro, sono una insegnante di un
istituto di istruzione superiore di Torino e sono stata ammessa a
pertecipare ad un "corso di formazione per progettisti
europei" indetto dall'IRRE Lombardia. Il corso comporta "12
ore" di presenza a Milano e "88 ore" di corso on line.
Ho fatto richiesta al D.S. di riconoscermi economicamente le spese
andrò a sostenere per il raggiungimento della sede a MI e il
periodo di formazione on line. Mi è stato risposto che non ne
ho diritto. E' vero? Oppure posso fare riferimento ad una normativa
che mi tuteli per questo periodo lungo di
formazione?
Ha diritto al rimborso delle spese sostenute solo a
patto che il contratto di scuola lo preveda.
Sono una docente RLS di scuola media, vorrei
sapere se il corso di formazione per tale incarico poichè si
svolge di pomeriggio oltre le ore di lezione, mi deve essere pagato
come ore aggiuntive non d'insegnamento. In caso affermativo mi puoi
indicare la normativa?
Se il contratto di istituto lo prevede, la risposta
è sì.
Sono un'insegnante di sc. primaria eletta F.S. al
POF. In un'assemblea sindacale indetta dalle RSU per
discutere la ripartizione del fondo d'istituto avevo
portato con me il registratore portatile per avere bene a mente i
dati decisi in assemblea e per redigere il piano definitivo dei
progetti. Avevo messo il registratore sul tavolo tutti potevano
vederlo ma ho omesso di chiedere l'autorizzazione a registrare.
Alcune colleghe della sc. secondaria I °g. il giorno successivo
hanno inviato una lettera firmata in cui mi intimavano di
consegnare la cassetta al preside (cosa che poi ho fatto con
allegata dichiarazione scritta) che doveva distruggerla. In
più che avevo leso la libertà di espressione delle
succitate prof. e che ciò era una cosa illegale e perseguibile
penalmente (questo dettomi a voce!). Sempre le prof. firmatarie del
documento avevano richiesto l'invalidazione dell'assemblea (a
tutt'oggi le RSU hanno deciso che l'assemblea è comunque
da ritenersi valida e non la rifaremo). La mia domanda è
questa: vorrei sapere dove è scritto che non si può
registrare un'assemblea senza autorizzazione dei partecipanti
(perchè mi voglio documentare attentamente) dove posso
trovare articoli sulla privacy per approfondire
l'argomento. Grazie.
Non capisco che cosa c'entri il preside con
un'assemblea sindacale. Eventualmente il problema va discusso con i
promotori della stessa.
Gentile Dott. Santoro, sono un insegnante di
ruolo a parte time nella Scuola dellInfanzia. Vorrei sapere
quali sono i miei obblighi rispetto agli impegni collegiali e alla
funzione docente. Il buon senso mi fa pensare che se sono in servizio
al 50% anche i miei impegni devono essere rapportati a tale
percentuale.
E' giusto.
Forse sbaglio, perché ultimamente mi sento
dire che ho lobbligo di essere prendete a tutti i collegi
docenti, a tutte le intersezioni, a tutti i colloqui con i genitori.
Mi scusi ma non capisco, cosa significhi fare part time se poi devo
essere presente a tutte gli impegni collegiali come le mie
colleghe che percepiscono lo stipendio pieno?
Appunto, non lo capisco
neanch'io.
Gentile redazione, avrei bisogno di un
chiarimento su due argomenti: se le assemblee di istituto
rientrano nei 200 giorni di lezione o devono essere considerate
al di fuori, tranne le 4 possibili con
esperti.
Stanno nei duecento giorni, secondo
me.
Se i supplenti temporanei (nominati dal
Dirigente, ma pagati dal Tesoro ed in servizio per tutto l'anno
scolastico) possono effettuare ore eccedenti in sostituzione dei
colleghi assenti.
Assolutamente sì.
Si chiede cortesemente di avere risposta al
seguente quesito: un insegnante elementare (24/24) che ha ottenuto
lutilizzazione in qualità di supervisore in semiesonero
(12 ore) presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Corso
di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università di
Padova può:
1. svolgere
attività di libero professionista come prestazione
dopera occasionale c/o
lUniversità
Sì.
2. svolgere attività di docente di corsi
di aggiornamento presso altre scuole
Sì.
3. svolgere attività di docente,
conduttore di laboratori, presso Comune, IRRE,
ecc.
Sì.
4. ricevere il conferimento della funzionale
strumentale art. 30 del CCNL
Sì.
5. richiedere le 150 ore per permesso di studio e
in caso affermativo quante ore possono essere concesse considerato
che il suo orario di servizio corrisponde a 12/24
Sì, al 50%.
6. accedere al fondo dellistituzione
scolastica per progetti e attività
Sì, può accedere purché le
attività aggiuntive non abbiano carattere di
continuità.
Salve! Chi vi scrive è un padre di due
bambine che frequentano rispettivamente la 1^ e la 2^ classe della
Scuola Materna della mia città, Ladispoli in provincia di
Roma. Volevo sottoporre alla Vostra cortese attenzione un problema
scolastico. Nella nostra scuola dinfanzia è infatti
prassi proporre in "orario curricolare" dei corsi d'inglese
a pagamento da parte di una insegnante esterna alla scuola. Prassi
vuole che il suddetto corso venga svolto in orario curricolare anche
senza lunanimità dei genitori degli alunni di una stessa
sezione; questo determina automaticamente una emarginazione dei
bambini che non lo vogliono o possono fare (sconsigliati dagli
esperti delle strutture di riabilitazione logopedica) ed un lungo,
estenuante, sottile e logoramento psicologico teso a spingere i
genitori poco propensi a sottoscrivere il corso. Riguardo questa
prassi, ormai consolidata da anni purtroppo, nutriamo alcuni fondati
dubbi che ripetutamente abbiamo cercato di segnalare alla dirigenza
ed al personale docente. Per mesi abbiamo chiesto invano un confronto
sereno con la dirigenza e le strutture di rappresentanza della nostra
scuola, confronto che a tuttoggi non ci è mai stato
concesso, mesi che chiediamo invano di poter visionare eventuali
norme o pareri che dissolvano i nostri dubbi ma non ci è mai
stato fornito nulla, solo indifferenza se non stizzita ed immotivata
indignazione. Per questo motivo siamo stati costretti a portare
avanti personalmente delle ricerche su norme e pareri di esperti,
contattando gli uffici competenti del Ministero ed alcune istituzioni
scolastiche. Tutti finora stanno dando torto allattuale prassi
della nostra scuola, ma inspiegabilmente questa sta continuando
(addirittura con maggiore determinazione) con questo modo di fare.
Abbiamo contattato il Gruppo di coordinamento regionale per le lingue
straniere (GLR) nelle persone della Prof.ssa Giulia Di Nicuolo
(Ispettore Tecnico, referente delle attività regionali
inerenti le lingue straniere e progetti correlati) e della la
dott.ssa Seminara (Docente e Referente per la provincia di Roma) che
molto cortesemente ci hanno confermato telefonicamente che il corso
in questione in mancanza dellunanimità deve
assolutamente svolgersi in orario extracurricolare. Addirittura
lIspettrice Di Nicuolo, dimostratasi molto gentile e
disponibile, ha anche chiamato la Dirigente della nostra scuola
invitandola a cambiare questa prassi errata e di venire
incontro alle esigenze dei genitori ma linvito, purtroppo ed
inaspettatamente, non è stato assolutamente recepito. Riguardo
questa questione, tra gli altri, abbiamo avuto anche il piacere di
avere una risposta dal Prof. Zavalloni, illustre educatore, attuale
dirigente scolastico ed ex maestro di scuola materna della Romagna,
autore di manuali e libri sulleducazione scolastica
nonché del sito scuolacreativa.it che ci ha
addirittura quasi spronato a ricorrere nelle sedi opportune (CSA e
Corte dei Conti) contro questo modo sbagliato di fare. I dubbi che
abbiamo esposto alla nostra dirigenza (e che di seguito elenchiamo
sperando di avere anche il Vostro parere) sono quelli di genitori che
nonostante il tentativo di collaborare, e di sottoporre sì
delle critiche ma quanto più costruttive e documentate
possibili, non riescono a trovare nella propria struttura scolastica
né collaborazione, né punti di riferimento chiari,
né risposte concrete, né comprensione, né regole
certe e condivise. Sembra a tutti alquanto strano che
quello che in altre scuole del territorio nazionale non si potrebbe
mai immaginare di fare, qui a Ladispoli invece viene fatto
perchè "è prassi". Fra laltro spesso a
queste nostre richieste ci è stato risposto che avevamo
ragione, ma poi la scuola ha operato in maniera diametralmente
opposta. Questi sono alcuni dei nostri dubbi: 1° Dubbio -
PROBLEMI DI LOGOPEDIA . er la nostra bambina più grande la
stessa scuola ci ha consigliato di rivolgerci ad una struttura
sanitaria per la presenza di piccoli problemi di linguaggio. Le
operatrici della riabilitazione logopedica dellU.T.R. di
Ladispoli ci hanno sconsigliato di far effettuare l'inglese fino alla
scomparsa dei problemi ma del resto è noto che la gran parte
dei Logopedisti sono concordi nello sconsigliare luso di lingue
alternative allitaliano in presenza di casi con
difficoltà di linguaggio. Considerando che la maggior parte
dei problemi logopedici dei bambini tendono a scomparire (anche
spontaneamente) verso l'età dei 6 anni, ci siamo chiesti se
è un caso che l'inglese sia diventato obbligatorio solo a
partire dalla scuola elementare (non solo quindi per una questione di
fondi da stanziare). E proprio sulle motivazioni legate ai
problemi linguistici e psicologici che le perplessità sono
molto pressanti considerando anche che nel Plesso del
Miami le segnalazioni di problemi di linguaggio da parte
del personale docente non sono poche né sono da trascurare,
ovviamente. Abbiamo cercato delle informazioni su internet e sulle
pagine web del MIUR abbiamo visionato la sezione dedicata al Gruppo
Regionale Lingue della Direzione Regionale del Lazio e
dellIRRE, l Istituto Regionale di Ricerca Educativa per
il Lazio. Su queste pagine sono elencati i siti delle scuole
dell'infanzia del Lazio che si occupano dell'insegnamento della
seconda lingua. Visionando questi siti si nota come linglese
venga effettuato soprattutto soltanto nellultimo anno (5 anni),
per continuità con la scuola primaria (e quando quindi i
problemi di linguaggio tendono a scomparire). 2° Dubbio - L'ETA'.
Ci chiediamo: ma è proprio essenziale iniziare con l'inglese
così presto? Tra l'altro da quest'anno sono entrati nella
scuola dellinfanzia i bimbi di 2 anni e mezzo la cui padronanza
della lingua italiana è già ovviamente carente.
Purtroppo la convinzione comune (ed a nostro avviso errata) di molti
genitori è quella di pensare che prima si inizia, prima i
propri figli possono diventare bilingue ed essere così pronti
alle "sfide" del mondo moderno... Ma in considerazione
dellentrata anticipata nella scuola dinfanzia dei bambini
detà inferiore ai tre anni e dei normali problemi di
linguaggio legati alla tenera età, sappiamo che è
persino lo stesso Ministero dellIstruzione, nelle
Raccomandazioni per lattuazione delle Indicazioni
nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative
nelle Scuole dellInfanzia a sottolineare come
(
) Unattenzione particolare, in questo contesto, va
ovviamente riservata ai bambini che entrano nella scuola prima dei
tre anni. (
) Sul piano linguistico, quando ormai il bambino
conosce, usa o presuppone il significato di 400/500 termini, possono
affiorare le prime eventuali difficoltà di pronuncia che si
esprimono nella balbuzie tonica e/o clonica. È il momento
migliore per rassicurarlo, insieme ai genitori, non mostrando alcuna
ansietà e non dando eccessiva attenzione al problema (il
bambino pensa di parlare normalmente), ma anche creando le condizioni
perché possa risolverlo, come capita nella maggioranza dei
casi entro i sei anni (
) Considerando che gli esperti
sconsiglino di fare inglese, come è possibile secondo voi
rassicurare il bambino e come facciamo a non dare eccessiva
attenzione al problema se il bambino viene emarginato perché
la maggior parte dei suoi compagni lascia laula durante
lorario normale di lezione per far qualcosa che lui non deve
fare? O se, ancora peggio, è addirittura lui a dover
abbandonare la sua aula? Come si può spiegare ad
un bambino che senza di lui ma davanti ai suoi occhi i suoi compagni
prepareranno e presenteranno un saggio finale? Non è
sicuramente necessaria in questo caso la presenza di un esperto in
psicologia infantile per capire che nelletà in questione
sia molto negativo quanto irresponsabile (da parte di noi adulti)
sottoporre i bambini ad una situazione del genere. 3° Dubbio -
CRITERI DI EFFETTUAZIONE. Sarebbe logico che una attività a
pagamento (se proposta in orario curricolare) dovrebbe avere la
completa unanimità degli alunni (o dei genitori) di una stessa
sezione, altrimenti in alternativa spostata in orario
extracurricolare. Qui a Ladispoli la "prassi" prevede che
l'unanimità venga trasformata in "maggioranza",
quindi se ad aderire sono 25 genitori su 28 l'attività parte,
ed i 3 bambini della classe sono costretti ad altre attività;
si possono comprendere le ricadute dal punto di vista psicologico e
dell'integrazione. In questo modo la Dirigenza Scolastica, con la
grave complicità del Consiglio di Circolo, fa nascere e
permette colpevolmente di far affermare il ricatto morale
nei confronti dei genitori: Fai fare anche tu il corso a tuo
figlio, non vorrai mica farlo discriminare?. Ma quale genitore
vuole che questo succeda, soprattutto a quella età? Molti
genitori pur inizialmente contrari sono poi costretti ad aderire,
volendo evitare che il bambino possa sentirsi escluso o emarginato;
ovviamente i bambini la cui frequenza è sconsigliata, quelli
diversamente abili o i figli di chi è contrario per principio
restano sempre di meno e sempre più isolati. Ma vi sembra
giusto questo? E legale? Lo ritenete pedagogico? E' etico?
4° Dubbio PERCHE NON EFFETTUARLO IN ORARIO
EXTRACURRICOLARE? Con la scelta extracurricolare è possibile
tutelare sia i genitori che legittimamente intendono far frequentare
il corso ai propri figli, sia i genitori dei bambini la cui frequenza
è sconsigliata (per problemi di linguaggio) e sia i genitori
che, sempre legittimamente, ritengono il corso non necessario, ma che
invece sono spinti ad aderire (durante lorario curricolare)
solo per evitare che il proprio bambino venga emarginato.
Perché questa ipotesi, consigliata dal Ministero ed applicata
nella maggioranza delle Scuole dInfanzia del territorio
nazionale, a Ladispoli non viene tenuta in alcuna considerazione? In
questi giorni abbiamo inviato un fax anche al Direttire Generale del
URS Lazio ed alla dirigenza del CSA di Roma sperando di avere
risposte e prese di posizione, visto che le stesse indicazioni date
alla dirigenza della nostra scuola dall'Ispettrice del Gruppo Lingue
Regionale del Miur Lazio sono risultate inascoltate. Mi scuso per
essermi dilungato, ma intendevo cercare di spiegare al meglio questa
nostra problematica che a lungo andare sta incrinando la fiducia che
da sempre nutriamo nelle istituzioni scolastiche. Speriamo di cuore
che possiate esserci anche Voi di aiuto.
La scuola è autonoma nel predisporre il
proprio POF. Naturalmente è altrettanto vero che i genitori
possono non condividerlo, iscrivendo altrove i propri
figli.
Sono una Assistente
Amministrativa, desidererei sapere cortesemente se nel calcolo
per il Fondo di Istituto 2003/04 si tolgono anche i giorni di assenza
di malattia effettuati nei mesi di fruizione ferie (avevo chiesto
ferie per tutto il mese di Agosto, ma purtroppo mi sono ammalata dopo
2 gg. di ferie).
Cosa c'entra la malattia con il calcolo del
fondo?
Buongiorno, mi è stato consigliato da un
collega di scrivere una e-mail a questo indirizzo di posta
elettronica per evidenziare una mia richiesta, se così si
può chiamare. Io insegno in un tecnico commerciale e ho sempre
fruito delle 150 ore retribuite per il DIRITTO allo studio. Sono
immessa nella terza fascia delle graduatorie d'istituto per cui, per
quest'anno, tutti coloro che si trovano nella mia stessa situazione,
hanno firmato un contratto fino all'avente diritto. Il problema qual
è? Avendo un contratto fino all'avente diritto, nessuno di noi
può chiedere quel diritto CHE CI SPETTA, le 150 ore retribuite
per lo studio. Se fosse un caso isolato, cioè se fossi solo io
a trovarmi impotente dinnanzi a questo abisso mi informerei ma non
chiederei il riconoscimento di questo diritto; ma purtroppo non sono
la sola perchè, come ben saprete, la norma riguardante le 150
ore del diritto allo studio cita che può essere richiesta solo
da coloro che hanno un contratto sino al 31 agosto o sino al termine
delle attività didattiche, 30 giugno. E allora cosa fare? Se
non altro, è un diritto che spetta a chiunque e allora
perchè veniamo messi sempre fuori? Sappiamo bene che o in una
scuola o in un'altra, quando le "sante" graduatorie
definitive di terza fascia usciranno, noi avremo il contratto fino al
termine delle attività didattiche come tutti coloro che hanno
avuto la possibilità di richiedere quel diritto. Cosa fare? La
ringrazio per l'ascolto e, in attesa di una Sua risposta, Le porgo
distinti saluti.
Presenti comunque la domanda ed impugni l'eventuale
diniego.
Gentile Signor Santoro, sono un'insegnante di
scuola materna, utilizzata in base all'art. 113 come Bibliotecaria in
un Istituto Tecnico Commerciale di Napoli, il cui Preside mi ha
revocato già da tre anni il diritto ai tre giorni di assenza
giustificata per controlli medici, sostenendo che si ha diritto a
questa legge solo in casi di gravità e non con la dicitura di
"superiore ai due terzi". Ora ho saputo per vie traverse
che non sarebbe vero. A chi devo credere? Potrebbe dirmi Lei come
stanno veramente le cose? Non ne ho diritto e devo far rientrare
questi giorni nella malattia ordinaria? E se dovesse non esser vero
quello che il Preside dice, come glielo posso
contestare?
Mi scusi, ma lei è persona handicappata
oppure solo invalida? Solo i portatori di handicap hanno diritto ai
permessi mensili, non gli invalidi.
Si desidera sapere se i docenti con incarico a
tempo indeterminato muniti di idoneità presa con concorso
ordinario per titoli e esami, rispetto ai colleghi sprovvisti, hanno
precedenza nell'assegnazione di ore eccedenti (supplenza
annuale).
No. I criteri di utilizzazione del personale sono
decisi dalla contrattazione di istituto, se del
caso.
La concessione dei benefici previsti dalla legge
104 a parente che presta assistenza a genitore in grave stato di
handicap ha scadenza? Dopo 5 anni il certificato della ASL che
attesta il grave stato di handicap deve essere rinnovato o ha valore
indeterminato?
Se lo stato di handicap non è temporaneo,
naturalmente il certificato non è soggetto ad alcun
rinnovo.
Vorrei che mi segnalaste con
sollecitudine risposte a questa situazione anomala in cui si
trova mio marito. Il 1/9/03 è andato in pensione di
anzianità con i 35 anni mesi 1 giorni 24 di servizio in
qualità di docente di ruolo della scuola secondaria di secondo
grado. Dal 1994 e ininterrottamente a tutto il 2003 in
qualità di docente per la classe di concorso A060 (scienze
chimica e geografia) prestava 6 h settimanali di insegnamento
per l'anno integrativo al Liceo artistico. Vorrei sapere:
1. come vengono
considerate queste ore eccedenti (?) in relazione alla quota
pensionistica (quota A o quota B)
Non mi occupo di questioni pensionistiche, mi
dispiace.
2. L'inpdap ci ha fornito una comunicazione
interna (informativo n. 8 del 28/4/03) con la quale si invitava
le direzioni generali a procedere alla liquidazione della
buonauscita considerando le ore eccedenti alle 18 di cattedra. In
questo caso le ore prestate presso il liceo artistico possono
ritenersi ore eccedenti?
Sì.
Egregio professore, sono un dirigente scolastico
che opera da 13 anni nella stessa scuola dove il clima che si respira
è, a dire di molti, abbastanza sereno. Lo scorso anno ho avuto
la sfortuna di imbattermi, in sede di contrattazione d'istituto, in
un rappresentante sindacale dai modi arroganti, con limitate
competenze e convinto di dover difendere i lavoratori dal lupo
cattivo (nella fattispecie dal D.S.che ahimè, non è un
lavoratore!) La contrattazione è stata lunga, faticosa,
inutilmente conflittuale ed ha richiesto una buona dose di
self-control sia da parte mia che da parte del Dsga, perfino le RSU
d'istituto della sua stessa organizzazione sindacale erano scontente
delle sue performances finalizzate ESCLUSIVAMENTE ad affermare il
potere concesso ai sindacati dalla normativa vigente. Il suo
comportamento ha generato reazioni di vario tipo presso le scuole che
lo hanno avuto nelle trattative; alcuni miei colleghi hanno
interrotto i lavori rifiutandosi di continuare finchè non
fosse stato sostituito, altri hanno messo questo bel tipo
letteralmente alla porta; con più di un Dsga è venuto
quasi alle mani. Ho saputo che è stato sollevato
dall'incarico, ma se così non fosse, in vista della nuova
contrattazione d'istituto, qual è la procedura per ricusare un
tale soggetto?
Purtroppo non esiste, anche se i sindacalisti
attaccabrighe devono essere messi nelle condizioni di non nuocere
soprattutto dai loro stessi colleghi. Quanto a lei, non gli offra il
destro per alimentare inutili polemiche.
Sono un'insegnante di scuola elementare e se
possibile avrei la massima urgenza di sapere se in base alla
legge vigente si debbono collocare obbligatoriamente le ore opzionali
nell'orario pomeridiano.
Ma quando mai!
Il D.S.G.A. oltre a quanto previsto dall'art. 87
del CCNL (100 ore) può accedere ulteriormente al Fondo di
Istituto partecipando in diverse commissioni di lavoro (Commissione
qualità e Commissione Acquisti - collaudo)?
No. Solo se si cura progetti finanziati da enti
esterni per la sua parte di contributo.
Salve sono un'insegnante di sostegno precaria,
lavoro in una scuola dell'infanzia, seguo 3 fratelli che il
giovedì non sono a scuola perchè seguono una terapia in
un centro di riabilitazione, i genitori per questo insistono che io
distrubuisca il mio orario solo su 4 giorni. Il dirigente scolastico
dice che non è possibile. Come devo
regolarmi?
Si attenga a quello che dice il suo
dirigente.
C'è un limite massimo di ore al giorno per
gli insegnanti?
No. Anche se il contratto prevede che debbano
insegnare per non meno di cinque giorni.
Esiste una normativa relativa alla
nomina per sorteggio dei rappresentanti di classe dei
genitori, qualora nessuno di essi sia stato eletto (sia
per l'assenza di tutti i genitori alla riunione per le
elezioni sia per l'indisponibilità ad accettare l'incarico da
parte di coloro che hanno ricevuto voti)?
Non mi risulta.
Egr. Sig. Santoro, sono una assistente
amministrativa a tempo determinato di una scuola primaria: il 31
agosto 2004, alla scadenza del contratto di assunzione, mentre mi
recavo a scuola ho subito un tamponamento auto con gravi conseguenze
fisiche alla colonna vertebrale, che mi hanno impedito di prendere
servizio fino alla data odierna. Ho aperto subito una causa di
servizio, poiché dal 31/08/2004 fino alla data odierna
nonostante sia in infortunio "in itinere" non percepisco
alcuno stipendio. Dal 01/09/04 quindi non mi è stato proposto
dal Dirigente scol. (su consiglio del locale Provveditorato) di
firmare il nuovo contratto con la motivazione che non avendo preso servizio
non mi spetta alcuna retribuzione economica. Come mai allora,
anziché ritenere decaduta la mia nomina, vengo regolarmente
sostituita da altra assistente amministrativa fino al mio rientro al
posto di lavoro? Mi spetta il posto di lavoro e da quale data posso
cominciare a percepire lo stipendio? Qual è la normativa di
riferimento oltre gli art. 23 e 26 del CCNL
4-8-1995?
Percepirà lo stipendio nel momento in cui
riassumerà servizio.
Egregio dott. Santoro, insegno francese (classe
concorso A246) in un Istituto Superiore e ho unanzianità
di servizio di 17 anni e 8 mesi. Per gli a.s. 2005/2006 e 2006/2007
vorrei chiedere un part-time verticale con le seguenti
modalità: a.s. 2005/2006 = 0 ore di servizio; a.s. 2006/2007 =
18 ore di servizio. Per i due anni in oggetto dovrei aver diritto a
uno stipendio pari a 9h lavorative. Faccio riferimento allart.
36 comma 7b dellultimo CCNL che prevede esplicitamente
larticolazione
su determinati periodi
dellanno, e non mi pare che la mia richiesta vada contro
quanto previsto dallO.M. 446 del 22/7/1997 in quanto non
recherei alcun disturbo alla didattica. Vorrei ricordare anche la
C.M. n. 45 del 17.2.2000 prot. 47523/BL nella quale si faceva un
deciso richiamo ai Provveditorati (ora CSA) e ai dirigenti scolastici
affinché agevolassero le prestazioni di servizio part-time
favorendo, pur nel rispetto delle esigenze didattiche, la tipologia
segnalata dallinteressato. E una richiesta legittima e
con fondate speranze di essere accolta? Va contro qualche O.M.?
Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti
Secondo me l'articolazione dell'orario deve essere
su base annuale, non pluriennale.
Egregi signori gradirei maggiori delucidazioni
sulla sentenza 76/2003 del tribunale di Pisa.
Noi non commentiamo sentenze.
Insegno in un professionale per i servizi
commerciali e turistici e gradirei, se possibile, avere due
informazioni. Innanzitutto, è vero che, in vista
dell'applicazione della riforma, il ministero ha revocato la
possibilità per gli istituti superiori di attivare
sperimentazioni? Se sì, quali sono i riferimenti
normativi?
Non mi risulta.
Secondo quesito: la normativa vigente prevede
modalità attuative della cosiddetta "area di
approfondimento" degli istituti professionali diverse dal
rientro pomeridiano o dalle sette ore di lezione per quattro giorni
la settimana? Preciso che nella mia scuola il tasso di pendolarismo
è assai elevato (circa il 70 % degli
studenti)
La scuola è libera di organizzare
autonomamente queste attività.
Sono un assistente tecnico a tempo determinato
assunto con supplenza annuale. Devo effettuare una visita medica in
una struttura estera privata. Vorrei chiederVi se la malattia copre
anche i giorni (andata e ritorno) necessari per raggiungere la
struttura estera o no.
Ritengo di no.
Carissimi Amici, nella mia scuola dopo aver
messo insieme con fatica una unica lista di soli sei candidati
docenti, si verifica la seguente situazione: uno dei candidati
riporta zero voti; servono sei eletti. E' corretto fare riferimento
alle norme generali in materia di elezioni nei consigli degli enti
pubblici e prevedere l'elezione a zero voti in assenza di altri
candidati?
Certo.
Sono un rappresentante dei genitori del
consiglio di classe,di una scuola media di Palermo vi inviò
copia di una delibera del consiglio d' istituto, vorrei il vostro
parere circa la legittimità dei compiti assegnati al personale
ATA (collaboratori scolastici). Nella fattispecie, considerando che
si tratta di un tempo fuori dalle normali ore di lezione (e che
quindi eccede il normale controllo in momentanea assenza del
docente), "punitivo", nonchè della sua
applicabilità nei confronti degli alunni (minorenni), rientra
nei compiti previsti dal contratto collettivo di lavoro, che il
collaboratore scolastico assuma in pieno la responsabilità del
controllo esclusivo degli alunni, dopo l' orario delle lezioni e dopo
che il docente dell' ultima ora sia andato via? (considerando i
termini in atto), nel caso di una sua illegittimità come
potrei ottenerne l'abolizione?
Il collaboratore vigila gli alunni nei periodi
immediatamente precenti e successivi allo svolgimento delle
attività didattiche. Così recita il CCNL, e così
deve essere previsto.
Caro Pino sono un assistente tecnico con
esperienza e professionalità acquisita nel campo informatico
è possibile presentare un progetto nel POF che preveda la
manutenzione straordinaria sui computers (sostituzione scheda madre,
cpu, ram, ecc.) o questa attività è obbligatoria nei
profili di assistente tecnico?
L'assistenza non qualificata è prevista nei
compiti dell'assistente tecnico.
Inoltre volevo sapere che si intende nei
laboratori informatici per manutenzione ordinaria e
straordinaria?
Cambiare una scheda madre non può essere
considerata ordinaria manutenzione.
Vorrei sapere se il genitore di un alunno che si
è ritirato dalla scuola in data 19/11/2004 può fare
richiesta scritta per prendere visione di un compito in classe
effettuato dal figlio; la richiesta è stata protocollata in
una data successiva al ritiro. Chi si ritira da una scuola perde
tutti i diritti inerenti, non frequentando
più?
Assolutamente no.
Nel caso in cui ci sia qualche legge in merito
vi pregherei di citarla. Inoltre, vorrei anche sapere, nel caso in
cui sia possibile la visione del compito, se il genitore può
fare una fotocopia dello stesso.
La legge di riferimento è la
241/90.
Sono una docente elementare con un contratto di
lavoro a tempo determinato in qualità di docente supplente
annuale per un posto comune, per n.24 ore settimanali di lezioni, con
decorrenza dal 01/09/2004 e cessazione al 31/08/2005. Il 15/10/2004
sono stata ricoverata in ospedale per un ictus cerebrale che mi ha
causato la paralisi del lato sinistro del corpo. A tuttoggi
02/12/2004 sono ancora ricoverata, non sono autosufficente e ho
bisogno di assistenza continua per svolgere le piu normali
attività quotidiane. La riabilitazione comincerà a
inizio 2005, con una durata molto lunga. La Direzione Didattica mi ha
informato che verrò retribuita al 100% il primo mese di
malattia, il 50% il secondo e il terzo, i rimanenti nove mesi a
retribuzione zero, come da C.C.N.L. del 24/07/2003, non ritenendo
grave la mia patologia in quanto non sostenuta da terapie
invalidanti. Desidererei sapere se devo accettare questa
interpretazione del contratto o se è possibile avere un altra
valutazione per essere retribuita per tutta la durata del contratto?
Ringrazio anticipatamente per la vostra risposta.
Non ritengo che questa interpretazione sia corretta.
Ricorra.
Gentilmente, ma con urgenza, ho bisogno di tutte
le informazioni tra le incompatibilità tra docenti compresenti
in classe. Caso del sottoscritto: io docente ITP di ruolo con 19 anni
di servizio, incompatibile con il docente supplente temporaneo del
titolare assente per malattia. In precedenza abbiamo già
intrapreso azioni di liti interessando il DS e personalmente gli ho
fatto molti esposti con protocollo riservato. Dove posso trovare del
materiale o degli aiuti per far valere questo mio diritto?
Quale diritto?
Gli alterchi in sede di servizio, non sono per
caso motivi di gravi sanzioni disciplinari?
Non spetta a lei stabilirlo.
Sono una Assistente Amministr. in servizio
annuale presso una direzione didattica con orario part time 24 ore su
4 giorni. A quante festività soppresse ho diritto? Secono me e
le mie colleghe me ne spettano 4, il DSGA sostiene che le
festività, come le ferie, debbano essere calcolate in
proporzione.
Sì nel caso in cui si sia in presenza di un
part-time verticale.
Se un Collaboratore scolastico ha effettuato
straordinario in giorno festivo in occasione delle elezioni del
Consiglio di Circolo e vuole recuperare le ore prestate, in quale
misura deve calcolarle?
Il CCNL non prevede alcuna
supervalutazione.
Un docente titolare è eletto
rsu; nel corrente anno scolastico dall'istituto
"Columella" di Lecce è stata scorporata la scuola
coordinata di Maglie. Alle elezioni RSU sono state presentate 7 liste
per eleggere tre rsu; hanno riportato voti: snals, cobas, uil e sono
risultati eletti un dipendente della sede e due dipendenti della
scuola coordinata. Nelle suddette tre liste risultano altri candidati
in servizio nella sede centrali per il subentro. Con circ. 22/11 il
D.S. ha posto alle organizzazioni sindacali il
quesito surroga/rielezione è fissato la data (10/12) per
la contrattazione. Che fare?
Non ho capito niente!
Gentile Prof. Santoro Le scrivo per avere delle
delucidazioni sul ruolo nella contrattazione dIstituto dei
rappresentanti delegati dai sindacati. Nella mia scuola (sono
uninsegnante di scuola elementare) lo scorso anno scolastico
sono state elette 3 RSU. Questanno ne sono rimaste solo 2
perché la terza ha ottenuto il passaggio alla scuola
secondaria, mentre è subentrato nel gruppo della
contrattazione un docente delegato da un sindacato che, per altro,
nelle elezioni dello scorso anno non aveva ottenuto alcun eletto.
E regolare questa situazione?
Sì.
Ma se i sindacati possono entrare di diritto
nella contrattazione dIstituto attraverso un proprio delegato,
a cosa servono le elezioni delle RSU?
Non sono io la persona più indicata a
risponderle.
La ringrazio anticipatamente e colgo
loccasione per farLe i complimenti per il
sito.
Grazie.
Nel decreto legislativo 16 aprile, n. 297, nella
sezione 2 art. 13 comma 6, viene così recitato: "E'
consentito lo svolgimento di una assemblea di istituto ed una di
classe al mese nel limite, la prima, delle ore di lezione di una
giornata e, la seconda, di due ore. L'assemblea di classe non
può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana
durante l'anno scolastico. Altra assemblea mensile può
svolgersi fuori dell'orario delle lezioni, subordinatamente alla
disponibilità dei locali. Alle assemblee di istituto svolte
durante l'orario delle lezioni, ed in numero non superiore a quattro,
può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi
sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti
unitamente agli argomenti da inserire nell'ordine del giorno. Detta
partecipazione deve essere autorizzata dal consiglio
d'istituto." Poiché non è molto chiaro, vorrei
sapere, se si può fare un'assemblea d'istituto al mese, oppure
se in tutto l'anno se ne possono fare solo 4 in orario
scolastico.
Una al mese.
Desidero sapere se un docente con contratto part
time di 15 ore può richiedere l'assegnazione di una funzione
strumentale. Grazie
Secondo me no, se si tratta di un incarico avente
carattere continuativo.