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a cura di Pino Santoro


 

FAQ/48
Domande e Risposte sulla RSU

Salve, sono stata immessa in ruolo ma per il conteggio dei 180 giorni relativi all'anno di prova non so quale sia l'ultimo giorno utile. A scuola mi hanno detto fino al 10 giugno ma l'anno scolastico non termina il 30 giugno? Posso contare i giorni esattamente fino a quando????

Le mando un libercolo, così si fa una cultura.

Caro Pino Santoro, le scrivo per chiederle il suo parere a proposito di come si comporta la preside della scuola in cui presto servizio (un ITCG), quando i colleghi si assentano per malattia o altro. Infatti, è consuetudine che se le ore di assenza del docente sono le prime ore (1° e 2° ora) della mattina le classi vengono invitate ad entrare una o due ore dopo con comunicazione il giorno prima; se le ore di assenza del docente sono le ultime ore (5° o 6° ora) le classi vengono dimesse, anche senza comunicazione il giorno prima (le famiglie hanno firmato una circolare a settembre, in cui in caso di assenza del docente il genitore stesso accettava le dimissioni del proprio figlio, anche con comunicazione nella stessa mattinata). In settimana ho contato le ore di ingresso posticipate e di uscita anticipate in una mia classe: ben 46 ore (oltre 7 giorni di lezione). E questa classe non è quella con più ore! Per farle capire la situazione, a volte i ragazzi vengono a scuola per fare due o tre ore di lezione su sei (specialmente come è avvenuto durante il periodo dell'influenza, in cui molti colleghi si sono assentati). La preside ha sempre giustificato questa prassi, dicendo che il fondo di istituto non ha i soldi necessari per coprire tutte le ore di supplenza (se proprio deve coprire tali ore, copre solo le ore intermedie) e i docenti con ore a disposizione sono pochi. Mi è stato detto che le ore di supplenze sono ore effettive di lezione e quindi rientrano nel monte annuale. So di alcune scuole che assolutamente non dimettono le classi e, se proprio lo fanno, lo fanno perchè non hanno personale a sufficienza, ma solo con comunicazione il giorno prima. Adesso giungo alla questione: è giusto il comportamento tenuto dalla scuola? La scuola non dovrebbe comunque garantire 200 giorni di scuola e un monte orario minimo di lezione effettivo? Quale dovrebbe essere il numero minimo di ore da effettuare? Se un ragazzo venisse bocciato e ricorresse al Tar, ci sarebbero, secondo lei, elementi a favore dell'alunno (un buon avvocato potrebbe far pensare al giudice che le ore perse potevano essere utili al ragazzo per recuperare). Le chiedo il suo parere, perchè in un prossimo collegio voglio prendere la parola sulla questione.... Perchè se no, cosa ci danniamo tanto l'anima con i ragazzi lavativi e poco studiosi, se poi l'anno dopo ce li ritroviamo comunque promossi? Almeno noi docenti, non ci roviniamo la salute, diamo a tutti sei, non interroghiamo e facciamo semplicissimi compiti in classe, promuovendo tutti a giugno!!! Grazie per una sua risposta. Saluti.

Spetta secondo me al consiglio di istituto, per gli aspetti che riguardano gli indirizzi generali di gestione della scuola, ed al collegio dei docenti, per quanto riguarda gli aspetti di natura squisitamente educativo-didattica, esprimersi nel merito della questione "sostituzione colleghi assenti", dal momento che la materia non può essere affidata, per le sue molteplici ricadute, alla sola responsabilità del capo di istituto. L'autonomia scolastica impone un'assunzione di responsabilità complessiva della scuola, che gestisce risorse umane e finanziarie (sempre più scarse) per garantire istruzione e formazione, non altro.

Caro Pino, ho una supplenza di tre ore in una classe terza di un ist. professionale, fino al 30/6. Come hai piu' volte ricordato, anche il monte ore delle attivita' funzionali all'insegnamento va ridotto proporzionalmente alle ore di servizio e quindi dovro' prestare i 3/18 di 40 ore ( = 6 ore e 40 minuti) di collegio docenti e altrettanto di consigli di classe.

I consigli di classe no. Non l'ho mai detto.

La mia domanda e' questa: cosa succede per lo svolgimento degli esami di qualifica professionale? Debbo prestare lo stesso servizio (svolgimento delle prove, correzione elaborati, scrutini e quant'altro) come chi è pagato per 18 ore, pur essendo io pagato solo per 3 ore?

Sì.

Secondo me, le ore effettuate durante l'esame (escluso lo scrutinio) andrebbero conteggiate come attivita' del consiglio di classe e cumulate con quelle "ordinarie": se il totale supera le 6 ore e 40 minuti, mi dovrebbe spettare il pagamento della parte eccedente. E' effettivamente cosi'?

No. Scrutini ed esami sono atti dovuti, che nulla hanno a che vedere con le attività collegiali.

Gent.mo Sig. Santoro, sono stata inserita in ruolo nella scuola elementare dal 1° settembre 2004 (mi hanno mandato a 150 km da casa...), e stavo svolgendo l'anno di prova che da quanto so prevede 180 giorni più il completamento del corso di formazione. Dal 7 febbraio 2005 sono in malattia, inizialmente per influenza, quindi, avendo scoperto di essere incinta, ho avuto la necessità di prolungare la malattia fino ad oggi a causa dei disturbi notevoli tipici dei primi mesi di gravidanza aggravati da una mia condizione di estrema ansia che mi impedisce di tornare al lavoro serenamente. Trovandomi ora in una situazione di forte stress, non credo di essere in grado di completare l'anno scolastico (anche secondo quanto consigliatomi dal ginecologo). Le porgo queste domande:
1 - posso chiedere la cosiddetta interdizione dal lavoro? se si, cosa comporta in termini di visite fiscali o simili (la mia situazione non mi costringe necessariamente a restarmene chiusa in casa!...)?

Sì, la può chiedere senza che questo rappresenti per lei pregiudizio alcuno.

2 - Non avendo necessità economiche immediate ed essendo quindi l'aspetto retributivo non fondamentale, avrei convenienza e/o potrei chiedere l'aspettativa? In cosa differisce dall'interdizione?

L'aspettativa non è retribuita ed il periodo non è computato a nessun titolo. Non vedo perché ricorrere a questo istituto se esistono i presupposti per poter ottenere l'interdizione anticipata.

3 - Se non completo i 180 giorni e l'anno di formazione, rischio di perdere il posto?

No.

Potrei svolgere l'anno di prova tra due anni (o tre) mantenendo comunque il diritto al posto in ruolo?

Certo.

4 - Questa situazione di stress e di ansia dovuta alla mia condizione, unita alla paura di perdere il bambino, è aggravata dal fatto che devo recarmi (e restare) così lontano da casa; esiste la possibilità di avere una assegnazione provvisoria o trasferimento anticipati?

A giugno potrà presentare domanda per ottenere una assegnazione provvisoria.

Non so proprio più a chi rivolgermi dato che sindacati, scuola e colleghi mi danno sempre versioni diverse e contrastanti. La prego di rispondermi prima possibile in modo da aiutarmi a prendere una decisione che non pregiudichi il mio futuro lavorativo. Grazie.

Prego.

Gentilissimo dott. Santoro vorrei sapere come si dividono in giorni le 150 ore di  diritto allo studio dei docenti di scuola dell'infanzia e della scuola primaria.

Non ho capito la domanda.

Gentile dott. il lunedi e il mercoledi ho un orario di 4 ore. Da febbraio, sto chiedendo ed ottenendo dal preside un permesso breve di 1 ora sia il lunedi che il mercoledi per frequentare la SSIS, essendo il permesso inferiore al 50% delle ore che ho in quei giorni, questo rientra nel caso dei permessi che possono essere fatti recuperare. Ad oggi pero' non ho recuperato alcuna delle ore che dovrei e temo che alla fine dell'anno il preside mi dirà che dovrà scalarmele dalla busta paga. Domanda: è un mio diritto recuperare le ore di permesso chieste? Il preside deve farmele recuperare o puo farmele recuperare e nel caso non si presentasse l'occasione di ore disponibili a scuola, puo' farmele decurtare dallo stipendio?

Veda l'art. 16 del CCNL della scuola, che può scaricare anche dal ns. sito.

Poiché faro lo scrutatore è vero che posso assentarmi da scuola anche il giorno dopo la chiusura delle elezioni, cioè martedì?

Sì.

Gen. le professore, sono una insegnante di ruolo della scuola elementare e vorrei passare alle superiori. Mi sa dire qual' e' la differenza di stipendio dopo 10 anni di servizio se rimango alle elementari o se passo alle superiori?

Esamini le tabelle allegate al CCNL della scuola per scoprirlo.

Buongiorno! Sono dipendente part-time (25 ore/settimana) di una società operante nel terziario. Al fine di conseguire il diploma di scuola superiore sono iscritta come privatista presso un Istituto Tecnico Commerciale di Bologna. Per conciliare lavoro, figli, casa, ecc... ho dichiarato nella domanda di iscrizione che la preparazione avviene presso il mio domicilio, evitando così l'obbligo di frequenza scolastica. Per quest'anno sto preparando l'idoneità al IV anno e, se tutto va bene, l'anno prossimo mi preparerò per la maturità. La domanda che vorrei porre è la seguente: c'è la possibilità di godere di permessi retribuiti per lo studio e per la preparazione agli esami, anche se non frequento "fisicamente" le lezioni?

Sì. 150 ore di permesso per garantire il diritto allo studio del lavoratore dipendente.

Gent.mo Pino, sono un Assistente Amm.vo di ruolo, vorrei sapere se, frequentando un corso di formazione professionale della durata di 200 ore, finanziato dalla Regione e  dalla Comunità Europea, ho diritto ad assentarmi dal servizio (diritto alle 150 ore di studio) oppure se questo diritto è valido per la solo frequenza ad un  corso di studio universitario. Grazie.

I permessi straordinari retribuiti sono concessi per la frequenza di corsi finalizzati al conseguimento di titoli di studio in corsi universitari, post-universitari, di scuole di istruzione secondaria e di qualificazione professionale, statali, paritarie, pareggiate o legalmente riconosciute, o comunque abilitate al rilascio di titolo di studio legale od attestati professionali riconosciuti dall'ordinamento pubblico.

Sono un insegnante, ho da qualche giorno inoltrato la domanda per la ricostruzione della carriera. Qualcuno mi ha detto che il servizio prestato presso le scuole legalmente riconosciute è riconosciuto. Se ciò è vero posso integrare la mia domanda? Grazie.

Il servizio riconoscibile è quello indicato dall'art. 485 del d. l.vo 297/94.

Gentilissimo sig. Santoro, vista la sua tempestività nelle risposte, mi rivolgo ancora a lei per una mia ulteriore incertezza sui permessi retribuiti per gravi motivi. Purtroppo cercando nel web non sono riuscita a trovare interpretazioni autentiche a proposito del seguente quesito: il personale della scuola con contratto a tempo indeterminato può usufruire sia dei tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari sia dei tre giorni di permesso retribuito per gravi motivi o la fruizione di una tipologia esclude l’altra?

L'una esclude l'altra.

Questo dubbio è nato leggendo un’interpretazione di amministrare la scuola risalente al 2000 e dai commi 1 e 2 dell’art. 4 del DM 278/2000. Sperando che l’esposizione del quesito sia abbastanza chiara e confidando nel suo aiuto interpretativo la ringrazio anticipatamente.

Prego.

Gent. Dott. Santoro, sono un dipendente della scuola personale ATA . Nel mio Istituto, nei giorni di domenica 03 e lunedi 04 aprile si svolgeranno le elezioni regionali e la scuola su ordinanza del prefetto deve rendere disponibili i locali dal pomeriggio di venerdi 01aprile sino all'intera giornata di martedi 05 aprile p.v. Le chiedo: il personale ATA al contrario dei docenti deve recuperare i giorni che non può andare in servizio?

Se la scuola è chiusa, naturalmente no.

Vorrei sapere quali sono i criteri di assegnazione delle ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti. Se per esempio due professori dello stesso corso sono entrambi disponibili per la sostituzione di un collega assente anch'egli dello stesso corso, chi dei due ha la precedenza?

Dovrebbe essere il contratto di scuolarelativo all'utilizzazione del personale docente a stabilire dei criteri.

A settembre del 2003, senza che ci fosse stata nessuna discussione collegiale né avviso, mi sono state tolte, per libero arbitrio del dirigente scolastico, le classi del triennio di un istituto tecnico dove insegno da venti anni, interrompendo la continuità didattica e non rispettando la mia posizione in graduatoria. Ero impegnata anche nella redazione di un progetto interdisciplinare integrativo del curricolo d’istituto con altri docenti e dovevo sperimentarlo in una delle classi successive di mia competenza. Non ci sono state da parte mia possibilità di conoscere le motivazioni dell’agire. Sono stata presa in giro per tutto l’anno scolastico 2003-2004 e l’anno nuovo l’ho iniziato con la perdita del triennio. Addirittura tutto questo è avvenuto con delibera all’unanimità del collegio docenti varata esclusivamente dal potere indiscusso del dirigente della mia scuola. Le chiedo scusa per il modo in cui mi sono espressa, mi vergogno della passata fiducia accordata al dirigente ed ora ho un contenzioso con lui molto pesante. E' dall'inizio dell'anno che sono sottoposta a mobbing. Vorrei sapere se tutto questo si poteva fare. La ringrazio.

L'assegnazione degli insegnanti alle classi spetta al dirigente scolastico, sulla base delle proposte del collegio docenti e dei criteri stabiliti dal consiglio di istituto. E' tutto in regola nella sua scuola, da questo punto di vista?

Gent.mo prof. Santoro, ho letto  la  sua risposta alla docente di tedesco che le chiedeva un modello per la richiesta dell'anno sabbatico al ds. Potrei chiederle la grande cortesia di inviare anche a me lo stesso fac simile per la stessa domanda al ds?

Va bene.

Nel frattempo per caso è cambiato qualcosa nella normativa? 

No.

Gentile Pino Santoro, sono una docente di scuola media, oggi 22/3/05 tramite comunicazione telefonica non fatta a me personalmente, sono venuta a sapere che domani mercoledì 23 Marzo dovrei recuperare le ore pomeridiane recandomi a scuola tre ore prima dell'inizio del mio orario di servizio (11,15), preciso che l'orario pomeridiano è stato ridotto non per una decisione presa dal colleggio docenti o dal consiglio d'istituto ma per ragioni a me sconosciute. E' legittimo da parte del dirigente pretendere che i docenti arrivino a scuola con tre ore di anticipo sul normale orario di servizio e con preavviso di un solo giorno (non comunicato tra l'altro per iscritto?). Ringrazio e saluto per la sua risposta.

Non so a che cosa si riferisca il recupero, per cui non sono in grado di risponderle.

GENT. SANTORO, SONO UNA DOCENTE NEOASSUNTA A.S.2004-05 . QUEST'ANNO LA PRESIDE MI HA ASSEGNATO 4-1/2 OLTRE L'ORARIO NORMALE DI LAVORO VOLEVO SAPERE CON QUALI CRITERI SARANNO RETRIBUITE TALI ORE E IN CHE MISURA?

Saranno retribuite come ore eccedenti, ai sensi dell'art. 70 del CCNL 4.8.95.

INOLTRE E' CONGLOBATA LA IIS COME CITATO NEL CCNL 24/07/2003.

Sì.

Mi permetto richiedere un Vs. parere in merito alla contrattazione d'Istituto. Il D.S. di una scuola media superiore ha sottoscritto una contrattazione che prevede l'assegnazione di 10 ore aggiuntive a ciascuno dei collaboratori ATA unicamente perchè hanno dato la loro disponibilità a sostituire colleghi assenti. Le ore contrattualizzate, quindi, saranno retribuite anche se non effettivamente prestate. Mi è stato suggerito da un collega docente che potrebbe configurarsi reato anche da parte dei percipienti, nel caso di ricorso alla Corte dei Conti (è questo l'organo competente?) per danni all'erario. Mi preme essere informato per consigliare al personale ATA come comportarsi,anche se ritengo che la responsabilità sia soltanto a carico delle parti che hanno sottoscritto (D.S. e RSU).

Un compenso forfetario che paga la disponibilità mi sembra assolutamente legittimo, per cui non capisco lo scandalo.

La mia scuola (elementare) è sede di seggio, altre scuole del circolo didattico no. Abbiamo ricevuto per tempo la circolare che stabiliva la sospensione delle attività didattiche da venerdì 1 a martedì 5 aprile per le operazioni relative alle elezioni regionali che si terranno domenica 3 aprile nei locali della scuola. Oggi, mercoledì 30 marzo, arriva inaspettata una circolare del DS che impone a tutti gli insegnanti della mia scuola di recarsi, nei giorni in cui la scuola dove insegnamo è chiusa per elezioni, in direzione, e di rimanere lì a disposizione per eventuali supplenze per tutta la mattina (quattro ore al giorno). La circolare aggiunge che, se per caso, visto il breve tempo di preavviso (due giorni) abbiamo già assunto altri impegni personali (comunque da giustificare con adeguata documentazione) possiamo in alternativa scegliere di starcene a casa nei giorni delle elezioni come al solito, ma rinunciare al compenso per i progetti che si effettuano in orario extra per un ammontare pari al totale delle ore di servizio che non si effettuano a causa delle elezioni. Senz'altro di mio posso dire che il metodo adottato per organizzare una cosa del genere è pessimo: non è stato consultato e nemmeno informato nè il collegio, nè l'RSU, nè nessun altra rappresentanza dei docenti; e oltretutto nemmeno è molto pratico perchè nei giorni interessati in direzione ci saranno una ventina di insegnanti a non far nulla e se per caso c'è bisogno di una supplenza al pomeriggio non c'è nessuno. Infine io mi chiedo: è lecito convocare un docente a mettere una firma di presenza e basta, insomma che senso ha che io vada a perdere l'intera mattina inutilmente in direzione?

L'ordine di servizio non ha né capo né coda ed è palesemente illegittimo. Chiedete al dirigente il risarcimento dei danni materiali e morali patiti (5000 euro a testa possono essere una cifra congrua).

Salve, sono entrata in ruolo nel 2001/2002 e nel febbraio 2005 mi sono stati liquidati gli arretrati dovuti in base alla ricostruzione di carriera. Per la legge sulla trasparenza posso richiedere la documentazione inerente il calcolo degli arretrati?

Sì.

A chi richiederla, alla scuola che ha fatto la ricostruzione o alla Direzione Provinciale del Tesoro?

Alla DPT.

Noto inoltre che i tempi necessari per regolarizzare la posizione stipendiale degli immessi in ruolo variano in modo del tutto casuale secondo la fortuna dei medesimi: è prevista una qualsiasi forma di interesse per compensare i ritardi di anni di queste pratiche?

Secondo me su questo versante è difficilissimo ottenere soddisfazione.

Sono il Presidente dell'Isituto Cmprensivo "Dante Alighieri" di Cerchio (AQ). Prima della nomina a Presidente avvenuta il 16 dicembre 2004, in data 2 settembre 2004 con prot. n. 2915/B/19 chiedevo al Dirigente Scolastico ed al Presidente del Consiglio d'Istituto, in qualità di genitore, di poter partecipare insieme a mia moglie, in qualità di accompagnatori, ad eventuali visite guidate, viaggi d'istruzione, ecc.. che il Consiglio d'Istituto avesse regolarmente deliberato. Il Consiglio d'Istituto era stato convocato per il giorno 14 febbraio 2005 ed il punto 2) dell'ordine del giorno recitava: "VISITE GUIDATE E VIAGGI D'ISTRUZIONE ECC... .". Io purtroppo, per improrogabili moviti di famiglia, non ho potuto partecipare e il Consiglio d'Istituto deliberava, all'unanimità, "tenuto conto delle indicazioni del collegio dei docenti, di non far partecipare i genitori al viaggio d'istruzione e alle visite guidate della scuola media ed elementare", per altro con carenza di motivazione, riguardo l'esclusione. Ero presente nella seduta successiva di ieri 22 marzo 2005, quando si è dovuto "leggere ed approvare il verbale della seduta precedente" ho fatto verbalizzare, che la deliberazione all'unanimità di escludere i genitori era in palese contrasto con la Circolare Ministeriale 14 ottobre 1992, n. 291 Punto 4.3 la quale recita testualmente: "La partecipazione dei genitori degli alunni potrà essere consentita, a condizione che non comporti oneri a carico del bilancio dell'istituto e che gli stessi si impegnino a partecipare alle attività programmate per gli alunni"; e che l'art. 7 (Collegio dei Docenti) del Decreto Legislativo 297/94 non prevede, tra i poteri del Collegio, quello di escludere i genitori dalle visite guidate, ecc... Lo stesso Consiglio malgrado il mio richiamo alle norme, ad esclusione naturalmente del mio voto a sfavore, approvava, confermando il verbale della seduta precedente (14 febbraio 2005). Ora Vi chiedo: può il Consiglio deliberare non tenendo conto della normativa attualmente in vigore? Vorrei impugnare la delibera, mi potete suggerire: tempi di impugnazione, modi di impugnazione, dove reperire eventuali pre-stampati, innanzi a chi va impugnata? Attendo con ansia una esauriente risposta. Cordiali saluti.           

La scuola è autonoma, sia dal punto di vista organizzativo che didattico. Per cui le vecchie circolari davvero non hanno molto valore, mentre quello che conta è la delibera degli organi collegiali, assolutamente chiara sul punto.

Gentile signore ho un problema con la formula per il calcolo esatto delle ferie in tre situazioni diverse:
1° caso: assistente amm.vo in part-time verticale 30 ore settimanali su 36 in 5 giorni lavorativi su 6;
2° caso: assistente amm.vo in part-time orizzontale 30 ore settimanali su 36 in 6 giorni lavorativi su 6;
3° caso: D.S.G.A. in variazione dell'orario 36 ore settimanali su 5 giorni lavorativi su 6. L'Istituto è aperto anche il sabato. Grazie

Art. 13 CCNL. Per il part-time si deve tenere conto di quanto stabilisce l'art. 57, comma 11. Non vedo dove stia il problerma.

Caro Santoro, si può riconoscere a un docente nominato a TEMPO DETERMINATO per 6 ore settimanali il part-time?

No.

Gentilissimo dott. Santoro, ecco a Lei le mie domande: individuata come e-tutor per il d.m. 59, in un primo incontro tra e-tutors e DS stabiliamo i termini economici del contratto. Ci si accorda per una cifra di poco inferiore a quella stabilita dalla normativa (D.I. n. 336 del 12.10.95, C.M. n. 63 del 9.2.96 e nota prot. n. 1899/E/1/A del 1.04.03 del M.I.U.R.), a cui l'USR Campania fa esplicito riferimento. Ora mi è stato comunicato che i termini di quell'accordo sono cambiati, la cifra è stata decurtata di 1/3, non perchè non vi siano fondi, ma per esplicita richiesta delle RSU (!), che pare non vedano di buon occhio questi soldi spesi per la formazione tramite l'Indire (noi e-tutor quel giorno non siamo stati convocati). Possono le RSU intervenire su questo contratto, riguardante la formazione del personale docente? Possono negarci la somma indicata per legge (la legge parla  "fino a un massimo di 80.000 lire") e utilizzare quella residua per fini ancora non ben identificati ("ce la conserviamo per l'anno prossimo")?? Voglio firmare, perchè ho preso un impegno con le colleghe che desiderano aggiornarsi (col mio rifiuto perderemmo tutti questa opportunità), ma in che modo posso poi fare valere i miei diritti una volta accettato il compenso? Sono molto confusa....

Se lei è in servizio nella scuola, i compensi vengono definiti dalla contrattazione di istituto.

Il mio plesso è sede di votazione, chiuso da venerdì a martedì. La dirigente, sentite le rsu, ci vuole comunque in sede centrale, dove si svolgerà regolare lezione. Se il mio plesso è chiuso, sono esentata dal servizio, o devo comunque farmi i miei giornalieri 110 km per una firma di presenza? 

Non ha senso. Se non ci sono attività programmate nessuno la può costringere a scuola.

Gent.ma redazione, chiedo cortesemente un chiarimento in merito a quanto accadutomi a proposito di un congedo per malattia. Espongo i fatti sperando di essere chiara: alle ore 8.00 del giorno 30/03 ho telefonato alla mia scuola per comunicare la mia assenza per malattia. Alla richiesta della durata rispondo che, non avendo ancora contattato il mio medico, non potevo conoscere la prognosi. Successivamente contatto il medico il quale ipotizza una durata di 2-3 gg. Nel pomeriggio ricevo il medico fiscale il quale conferma prognosi “a partire dal 30 /03”. Il giorno successivo non ritengo di comunicare alla scuola il proseguo della assenza (ho sbagliato?) e parlando con il mio medico stabiliamo il rientro nella giornata successiva anche perché ci tengo a partecipare ai consigli di classe. Chiedo: avevo l’obbligo di comunicare anche per il secondo giorno la mia assenza? Il Dirigente mi ha chiesto di dichiarare, sulla domanda di congedo da me presentata, che non ho informato anche per il secondo giorno. Aggiungo che insegno in tale scuola da ben 17 anni e che proprio nella mattinata del secondo giorno una applicata di segreteria ha telefonato a casa per comunicazioni da parte di una mia classe. Mi scuso per la lunghezza della mail e spero in Vostra risposta.

Quando ci si ammala è bene non dimenticare alcuni obblighi importanti, che sono la condizione per fruire di un diritto. Vediamo quali sono.
1) Bisogna comunicare l’assenza all’istituzione scolastica entro l’inizio del proprio orario di lavoro.
L’assenza può essere comunicata, anche da un familiare, per lettera, telegramma, fax o altro mezzo verificabile. Si deve inoltre comunicare la durata dell’assenza e il domicilio (se è diverso da quello in possesso della scuola).
2) Entro 5 giorni si deve inviare alla scuola il certificato medico con la sola prognosi.
La mancata comunicazione dell’assenza o il mancato o ritardato invio del certificato medico sono violazioni di obblighi contrattuali. Si consiglia l’invio del certificato medico per raccomandata oppure farlo recapitare da qualcuno che accuserà ricevuta da parte della scuola.
Il mancato recapito o ritardato invio del certificato medico deve essere giustificato.

Si chiede cortesemente di rispondere ai quesiti presentati a questa nota e in allegato. In un Istituto, per la scelta dei genitori degli alunni, secondo la Riforma Moratti, a 27 ore di frequenza scolastica settimanale, alcuni docenti hanno perso il posto, posti che il dirigente scolastico ha loro salvato, "affidando loro, come da delibera del suo Collegio dei docenti e dall'accordo con le R.S.U., l'incarico di tutors e, contemporaneamente, di ricerca / messa a punto/ elaborazione del portfolio di tutte le classi di quella sede, depauperata di unità in organico".(Quanto virgolettato è stato formalmente espresso in un Corso di Formazione, da lui presieduto e in cui ha ribadito che, dove c'è assenza di legge, tutto si può fare). A parere della scrivente, le norme ci sono e vanno rispettate quella delibera non è legittima, non solo perché il tutor non può essere di tante o di tutte le classi, quanto perché, non essendosi conclusa la fase negoziale, prevista dall'articolo 43 del c.c.n.l. comparto scuola, l'impegno di docenza settimanale non può essere convertito, anche se per alcune ore, in ore di non insegnamento, e cioè come ricerca ed elaborazione del portfolio. Altre forme potevano essere adottate, ad esempio, l'utilizzazione, nel fondo d'Istituto, di una quota oraria per la preparazione del portfolio, e ancor meglio, la formazione del personale che, con la L.440/97 potrebbe, come ricerca/azione, procedere a un attento esame e all'individuazione dei criteri, condivisibili poi, dal Collegio dei docenti. Inoltre, la stessa utilizzazione dei docenti sembrerebbe priva dell'avallo della Superiore Direzione Scolastica Regionale, non appalesandosi  sperimentazione ufficialmente autorizzata, anzi presentandosi come perdita, con conseguenti danni all'erario, nell'organico provinciale e regionale, di orari di cattedra che gli si sarebbero dovuti, invece, restituire. 

Concordo con lei, in tutto e per tutto. Comunque l'errore sta nel manico, e cioè nell'USR che ha autorizzato l'organico.

Sono docente di ruolo già da diversi anni nella scuola secondaria di II grado. Recentemente sono risultato vincitore in un concorso ai beni culturali nella mia regione di residenza (ho già scelto la sede). E' possibile chiedere ed ottenere il part-time per entrambe le amministrazioni (Pubblica Istruzione e Regione) in maniera tale da non rinunciare del tutto all'insegnamento? Se sì, per quanto tempo?

Non penso che la cosa sia possibile.

Caro Pino, ti scrivo per avere se possibile alcuni chiarimenti. Sono stato assunto in ruolo dal 1° settembre 2004 su posto di sostegno alle superiori in Veneto (DOS). L'iter per il mio anno prova dovrebbe terminare in giugno. Vorrei partecipare ad un concorso che richiede la mia laurea in altra regione: le domande vanno presentate entro fine aprile.
1. E' vero che, in caso di assunzione nel nuovo ente, posso fare l'anno prova ed ho il diritto di riprendere con la scuola se non volessi proseguire il nuovo rapporto di lavoro?
2. Qual'è la normativa da conoscere in merito?

Art. 18, comma 3 CCNL 2002/2005.

Gent.mo Pino Santoro, sono un docente di scuolasuperiore a tempo indeterminato dal 2001/2002 (ma contratto giuridicamente valido dal 2000/2001), ho necessità di chiedere l'aspettativa di famiglia e devo fare un altro lavoro per ragioni di sostentamento e mi chiedo quali forme ho per farlo, sicuramente non alle dipendenze di un'altra società, ma vorrei fare da consulente ad una società. Ho provato a dirimere la questione chiedendo a varie fonti ma il quadro e le conclusioni sono risultate incoerenti, e volevo quindi approfittare della Sua disponibilità e competenza. L'articolo 53 comma 6 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, afferma che i commi da 7 a 13 non si applicano alle "categorie di dipendenti pubblici ai quali e' consentito da disposizioni speciali lo svolgimento di attivita' libero-professionali". I docenti possono svolgere la libera professione?

Sì.

I miei dubbi riguardano in che modo è possibile esercitare la libera professione, ossia un lavoro autonomo, in particolare le alternative dovrebbero essere: 1. iscrizione alla Camera di Commercio e quindi con partita IVA? vi è la necessità di Iscrizione all'Albo? 2. Contratto a progetto/programma con ritenuta d'acconto alla fonte? Ossia dal datore di lavoro ed il resto da versare nella dichiarazione 730? Ci sono limiti nella durata del contratto? 3. Contratto a programma, ossia lavoro occasionale ma con partita IVA? 4. Lavoro occasionale con importo inferiore a 5000 euro/anno?

Valuti lei la forma, che comunque non inficia la possibilità di ottenere l'autorizzazione da parte del dirigente all'esercizio dell'attività libero professionale.

Per ragioni pratiche vorrei optare per l'opzione 2.. vorrei sapere se è compatibile con il regime di aspettativa per motivi di famiglia?

Assolutamente sì, secondo me.

L'aspettativa vorrei chiederla al Dirigente Scolastico per circa due mesi, ossia fino alla fine di giugno da dove inizierei le ferie continuando la consulenza?

Nulla quaestio.

A partire da settembre chiederei poi l'anno sabbatico, per quindi possibilmente continuare la mia consulenza. Mi è stato detto che durante l'anno sabbatico le limitazioni contenute nel Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165: non si applicano, tranne quello della non dipendenza da altre società/enti, e quindi potrei optare per tutte le opzioni da 1. a 4., e quindi la 2.

Sono d'accordo.

Nella mia scuola è stato organizzato un corso serale di lingue straniere per adulti (è un'eredità del defunto distretto, è a pagamento e non è un progetto del POF). I fondi provengono esclusivamente dai corsisti che pagano una quota per la frequenza. Ora, il Preside sostiene che le RSU non hanno niente a che vedere con tutto ciò, che lui può nominare per la gestione del corso una persona di sua fiducia (non uno dei due collaboratori) senza sentirsi vincolato dai criteri concordati con le RSU per l'individuazione dei docenti cui affidare le altre attività aggiuntive, che l'entità del compenso per questo compito è di esclusiva competenza del Consiglio di Istituto. Le RSU non concordano. Che ne dici?

Che se si tratta di attività esterna ha ragione il preside.

Buongiorno, sono una insegnante assunta a tempo indeterminato con contratto FISM in una scuola dell'infanza parificata. Il Consiglio di Amministrazione che regge la scuola dove lavoro ha chiesto alle mie tre colleghe (due supplenti e una a tempo indeterminato come me) ed a me di lavorare questa estate ai centri estivi organizzati dall'ente asilo (15 giorni di luglio dalle 8 alle 13), senza ulteriore retribuzione poichè secondo l'Amministrazione siamo già pagate ricevendo tutte lo stipendio estivo. Anzi sempre secondo l'Amministrazione siamo addirittura in debito di giorni di ferie poichè le vacanze di Natale, quelle di Pasqua ecc. stiamo a casa pagate e quindi in ferie! A tale proposito citano un comma dell'art. 46 del contratto FISM dove recita "Eventuali vacanze riconosciute agli alunni non costituiscono motivo di ferie aggiuntive". A mio parere questa frase indica chiaramente che NON sono ferie ma periodi di sospensione delle attività didattiche che nulla hanno a che vedere con le ferie! Sbaglio?

Assolutamente no.

Siamo obbligate a fare questi centri estivi?

No, se non si configurano come normale attività didattica.

Sono docente a tempo indeterminato in astensione obbligatoria per maternità. La data presunta del parto è il 28/05/2005. Secondo la normativa vigente ho diritto a tre mesi di astensione post-parto, ovvero giugno-luglio-agosto. Mi chiedevo se fosse possibile usufruire di un mese in più, dato che uno di quelli previsti coinciderebbe con il mese di ferie, ovvero agosto.

No, a meno che lei non decida di lavorare fino ad un mese prima della data presunta del parto.

Spett. redazione, sono stata immessa in ruolo il 1 settembre 2004 nella scuola primaria, come specialista per la Lingua Inglese, ho lavorato fino al 14 marzo 2005 e sono attualmente in maternità (data presunta del parto 14/4/2005): ho prestato servizio per 180 giorni, ma non ho frequentato il corso di formazione per neo-assunti, che mi è stato detto inizierà il 15 aprile p.v.: posso rifiutare di svolgere tale corso, in quanto coinciderebbe con i primi mesi di vita della mia bambina?

Certo.

In tal caso l'anno di prova dovrebbe slittare al prossimo a.s.?

Sì.

Provengo da 7 anni nelle scuole paritarie e dopo aver vinto il concorso del 2000 ho frequentato il corso di glottodidattica in Lingua inglese dell'IRRE Liguria per vincitori di concorso ordinario: tale corso può sostituire quello di formazione per neo-assunti che mi viene richiesto adesso?

No.

Nella contrattazione integrativa di istituto della mia scuola è detto espressamente che l’attribuzione di classi a docenti che ne abbiano fatto richiesta avviene sulla base della graduatoria di Istituto. Devo intendere quella finalizzata all’individuazione dei soprannumerari? Di essa quindi fanno parte anche i punti dei motivi di famiglia e non solo quelli dei titoli e anzianità. Sarei grata se volesse chiarirmi le idee.

Io? Cosa c'entro io? Non ho la più pallida idea di che cosa sia scritto nel contratto della sua scuola. Per altro la contrattazione di istituto non può fissare norme per quanto riguarda l'attribuzione degli insegnanti alle classi. Possibile che non si sappia neanche questo, nella sua benedetta scuola?

Nel nostro Istituto Istr. Superiore è in servizio nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì una assistente amm.va per nr. 18 ore sett. che ha iniziato la supplenza il giorno 13/09/2004 fino al 30/06/2005; la stessa presta servizio in un altro Istituto Tenico Ind. nei giorni di giovedì, venerdì e sabato per nr. 18 ore sett. e ha iniziato la supplenza il giorno 09/09/2004 fino al 30/06/2005. La signora in oggetto ora vuole usufruire dei giorni di ferie maturati c/o il nostro istituto, perchè nel secondo istituto probabilmente per ragioni di servizio non usufruirà delle ferie, quindi io ho un dubbio per il conteggio devo calcolare le ferie maturate nel mio Istituto dal 13/09/2004 al 30/06/2005 anche se la signora facendo due conteggi separati potrà perdere 1 giorno? e per le festività soppresse? Ringraziando distinti saluti.

Due contratti di lavoro, quindi due conteggi distinti delle ferie e delle festività soppresse maturate.

Gentilissimo dott. Santoro, può un Vicario di una scuola elementare non facente parte del Consiglio di Circolo, partecipare alle assemblee dello stesso quando è presente il Dirigente scolastico reggente?

No.

Per chiarezza e completezza dico che il DS titolare è assente da diversi mesi, i primi tempi la presenza del vicario era forse giustificata poichè tardava ad arrivare il reggente, ma adesso che c'è? Cosa dice la legge?

Che non possono esserci due sostituti del dirigente.

Gentile Professor Santoro, La ringrazio per la risposta datami anche se essa non ha risolto i numerosi dubbi che ho. Sono convinta che il dirigente scolastico della mia scuola oltre a carpire la mia buona fede è stato libero arbitro della mia sorte perchè il collegio docenti della mia scuola non osa opporsi intimidito sempre di più dai continui soprusi a cui è sottoposto. Il D.S. della mia scuola è nello stesso tempo: Consiglio d'istituto, RSU, Collaboratori della dirigenza. Ha potere decisionale in virtù di scelta dei progetti che non vengono mai discussi dal collegio e quindi non possono essere considerati nella valenza didattica dei loro contenuti. E' logico che per fare tutto questo quei pochi che lo circondano pendono dalle sue labbra. Non so davvero come posso difendermi più dai suoi vergognosi attacchi. Non sono la sola in questa scuola a riceverne. Egli è stato capace di far scontrare docenti che da tanti anni lavoravano insieme, che si stimavano moltissimo e che da quattro anni, ormai, da quando è subentrato lui, a stento si salutano. Spero tanto di non averLa tediata con queste ulteriori lamentele e Le chiedo ancora: come posso fare per non fare ulteriormente approfittare questa persona dei suoi poteri?

Attivando il contenzioso, qualora venissero lesi i suoi diritti di lavoratrice.

Le chiedo ancora e La ringrazio infinitamente per la Sua cortesia:pPuò la funzione strumentale (area strutturale- strumentale) essere affidata ad un docente libero professionista con studio e partita IVA?

Sì.

L'adeguamento del piano della sicurezza può essere presentato come progetto all'interno del POF?

No.

Può, un docente della delegazione di parte sindacale essere funzione strumentale (area docenti)?

Sì.

Un par-time di un docente può essere interroto prima dei due anni ed essere trasformato in rapporto di lavoro a tempo normale?

Sì.

Nel caso che ciò fosse possibile, il supplente nominato su questo par-time cesserà il rapporto di lavoro?

La trasformazione deve avvenire ad inizio d'anno, e non nel corso dell'anno, per cui il supplente non subisce alcun danno.

Ill.mo prof. SANTORO, sono un A.A. rappresentenate sindacale (RSU). Voglio esporLe questo dubbio. Il D.S. mi ha presentato un verbale in cui vorrebbe aggiungere all'art. 4 quanto segue: IN CASI DI EMERGENZA O DI ASSENZE RILEVANTI DEL PERSONALE DOCENTE O DEI COLLABORATORI SCOLASTICI, GLI A.A., SENZA BISOGNO DI UNA RICHIESTA SPECIFICA DEL D.S., DEVONO LASCIARE GLI UFFICI E ASSICURARE NELL'ISTITUTO COMPITI DI VIGILANZA DEGLI ALUNNI. Vorrei sapere se sindacalmente è giusto che gli A.A. svolgano servizio di vigilanza e come mi devo comportare nel caso in cui lo stesso D.S. insista nella firma del verbale. Cordiali saluti.

E' una richiesta che non sta né in cielo né in terra. Garantisca lui la sorveglianza, non voi.

Inviate le vostre richieste a:
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