FAQ/53
Domande e Risposte sulla
RSU
Sono una docente a tempo indeterminato. Sono
stata assente x motivi di salute in una classe terminale per 115 gg
continuativi dal 15 febbraio al 10 giugno. Dovendo rientrare l'11
giugno ed avendo maturato più di 90 gg di assenza pensavo di
non dover prendere parte agli esami di maturità. In segreteria
mi hanno risposto che gli esami spetterebbero a me perchè i 90
gg non erano ancora stati maturati al 30 aprile ma solo 16 gg dopo.
Dal ccnl art. 34 a me sembra invece che il riferimento al 30 aprile
riguardi solo il rientro in servizio e non i 90 gg che devono essere
continuativi nell'anno scolastico. Potete aiutarmi ad interpretare
correttamente il contratto?
Secondo me la maturità spetta a
lei.
Gentile redazione: ma è vero che la
letteratura inglese è letteralmente scomparsa negli
ultimissimi programmi ministeriali - OSA - del liceo classico e
scientifico?
Ma lei pensa davvero che il progetto di
controriforma morattiana vedrà mai la luce?
In questo periodo di scrutini nascono spesso
contrasti in merito alla promozione di alunni che presentano diverse
insufficienze. Proprio in questi giorni è capitato di
discutere a lungo sulla possibilità di bocciare un alunno con
due materie col 4 e due col 5. I fautori della promozione (Dirigente
scolastico compreso) sostenevano che si è passibili di ricorso
in quanto tali insufficienze non sono abbastanza diffuse e
gravi. Sono a conoscenza del fatto che dovrebbe essere il collegio
docenti a stabilire criteri sulla promozione, ma nella mia scuola non
si è mai precisato con quante materie insufficienti si
può essere bocciati, lasciando facoltà ai singoli
consigli di classe. Ho anche recuperato l'O.M. 90/2001 dove
addiritura si parla di una o più insufficienze non gravi che
permettono di dare il debito. Volevo sapere se esistono altri
riferimenti di legge in proposito e, soprattutto, se è
così assurdo bocciare casi come quelli citati
prima.
Due quattro e due cinque rappresentano insufficienze
gravi e diffuse, a mio modo di vedere. Per cui non capisco la
preoccupazione del dirigente.
Sono docente di ruolo in un liceo da più
di 15 anni. E possibile lavorare in unazienda privata
senza dare le definitive dimissioni?
No, come dipendente naturalmente no, a meno che non
si chieda la trasformazione del rapporto di lavoro in part-time non
superiore al 50%.
Vorrei sapere se è possibile chiedere ora
l'aspettativa di un anno per studio, che decorra dal primo
settembre.
Sì.
Inoltre, quali possibilità avrei se il DS
mi negasse la richiesta?
Dovrebbe motivare il diniego, impresa davvero non
facile.
Sono una docente di ed. fisica, immessa in ruolo
su posti di sostegno nella scuola media. In caso di
disponibilità di cattedra di ed. fisica all'interno dello
stesso istituto e avendo inoltrato domanda di trasferimento per
quella stessa cattedra, ho diritto alla precedenza in quanto docente
interno alla scuola stessa? Se si, qual'è la normativa di
riferimento?
L'assegnazione dei docenti alle classi viene
disposta dal dirigente scolastico sulla base delle proposte del
collegio dei docenti e dei criteri stabiliti dal consiglio di
istituto.
Ciao Pino, complimenti per il sito e per la
competenza!
Grazie.
In passato mi hai aiutato non poco a risolvere
due problemi sull'aspettativa. Te ne sottopongo un terzo (sempre
più difficile...). Ho formalmente concluso il 1-11-2004 il
dottorato di ricerca, per il quale ero in congedo straordinario
triennale. La discussione c'è stata a marzo 2005 ed avevo da
concludere la ricerca, per cui ho chiesto e ottenuto un'aspettativa
non retribuita per motivi di studio e ricerca fino al 30-6-2005 (ho
voluto preparare la pubblicazione della tesi, in un progetto
dell'UE). Ora, l'università versa nella situazione ben nota e
non mi da spazio per entrare in ruolo, nonostante l'assoluto impegno
dei professori miei mentori. In seguito alla competenza maturata col
dottorato, un'altra aministrazione pubblica mi ha proposto
un'assunzione, con un periodo di prova di 6 mesi. Vorrei tentare
l'avventura sfruttando quanto previsto dal ccnl (1
anno di aspettativa per attività presso altra p.a. o per
periodo di prova). Il quesito è il seguente: "ho diritto
ad 1 altro anno intero di aspettativa non retribuita per svolgere
l'attività (di cui 6 mesi in periodo di prova) presso l'altra
p.a., oppure devo cumularla con gli 8 mesi già fruiti per
studio/ricerca (1/11/2004 - 30-6-2005) e beneficiare dunque di soli 4
mesi?
Ritengo che le due aspettative siano tranquillamente
cumulabili.
A seguito di sentenze emesse dal giudice
ordinario su ricorsi presentati dagli interessati avverso
linquadramento del ex personale degli enti locali nei ruoli
della scuola, inquadramento effettuato sulla base del maturato
economico, sono stati emanati provvedimenti dalle scuole dove viene
riconosciuta tutta lanzianità maturata nellEnte
locale, anche il servizio non di ruolo prestato in qualifiche diverse
(per intero). Le sentenze parlano ai fini del nuovo inquadramento nei
ruoli dello Stato di riconoscimento dellanzianità
maturata presso lEnte locale, riprendendo il testo della
Legge 124/99. Vorrei, appunto, sapere se nellanzianità
maturata nellEnte locale possa essere incluso anche il servizio
non di ruolo o se, invece, come credo, linquadramento nei ruoli
dello Stato vada effettuato tenendo conto del solo servizio di ruolo
nellEnte locale.
Tutta l'anzianità maturata: io
resto legato alla lettera della legge.
Gentile Professore, sono un'assistente amm.va a
tempo indeterminato in part time verticale dall'1/9/2003 per 24/36
ore settimanali. Ho superato il concorso per il reclutamento del
personale da destinare stabilmente all'IRRE dall'1/9/2005 per cinque
anni e perderò la titolarità nell'attuale
scuola. Dato che nè nel regolamento dell' IRRE nè nel
bando di concorso si trovano riferimenti al servizio part time, Le
chiedo: potrò prestare servizio all'IRRE continuando il
rapporto di lavoro part time oppure l'accettazione del nuovo incarico
presuppone il servizio a tempo pieno (come mi è
stato accennato da funzionari dell'IRRE)? Qual'è l'ente
competente a decidere, il Centro Servizi Am.vi., L'Ufficio
Scolatico Regionale, l'IRRE oppure esistono norme a tutela sia
del part time (che intendo continuare) sia della legittimità
del fatto che mi spetti la nomina avendo superato la
selezione?
Se ha partecipato ad un concorso per occupare un
posto full time, non capisco come possa pretendere di mantenere il
suo attuale part time. Al di là di quello che dicono le norme,
che in questo caso mancano, è il semplice buon senso che
dovrebbe farci da guida, anche in questo caso.
Stimata Redazione EdScuola, vorrei cortesemente
sapere se: in caso di distacco sindacale a decorrere dal 01-09-2005,
si avrebbe comunque titolo ad un eventuale incarico quale Funzione
strumentale al POF (in virtù di un percorso particolarmente
impegnativo già avviato) per l'a.s.
2005-06.
No.
In caso di distacco sindacale a decorrere dal
01-09-2005, si avrebbe comunque titolo a presentare nel proprio
Istituto progetti didattici e ad acquisire la connessa
retribuzione?
No.
E' possibile avere precisi riferimenti normativi
in proposito?
Per chi aspira al distacco sindacale non
servono.
PUO' UN INSEGNANTE PRESIEDERE LO SCRUTINIO IN
SOSTITUZIONE DEL PRESIDE NELLA CLASSE IN CUI
INSEGNA?
Sì.
Sono un supplente fino al 31.ago.2005, devo
chiedere obbligatoriamente le ferie?
Sì.
Ho visto su cgilscuola.it qualcosa a riguardo ma
credo si riferisca solo ai supplenti fino al 30.giu.2005. Vero o
sbaglio?
Vero.
Caro Pino, dato che hai la risposta sempre
pronta, potresti rispondermi con cortese urgenza?
Purtroppo in questo periodo no.
Fino all'anno scorso insegnavo in una provincia
diversa da quella di residenza per aver vinto il concorso ordinario
nella scuola elementare nel 1996. Due anni fa ho presentato domanda
per l'inserimento nelle GP (L. 124/99) della mia regione sempre per
il posto di scuola elementare. Quest'anno ho accettato la nomina
nella mia regione, ma ancora ricevo i cedolini dalla mia prima scuola
di titolarità, mi chiedo cosa c'è che non va e come
posso risolvere il problema, dato che entrambe le direzioni dove
prestavo e dove presto servizio erano informate oralmente della mia
posizione. La prima scuola avrebbe dovuto farmi firmare le
dimissioni? La mia scuola di attualità doveva farmi qualche
richiesta? Qualcuno mi dice che non potevo inoltrare domanda di
iscrizione nella GP della mia regione essendo di ruolo in un'altra
regione. Cosa avrei potuto o posso fare io? Ti prego
rispondimi.
Mettiti in contatto con la DPT (direzione
provinciale del tesoro) per sciogliere l'arcano. Si tratta di ritardi
o incomprensioni burocratiche, con ogni
probabilità.
Gent.le Dott. Santoro, avrei urgentemente bisogno
dell'opuscolo informativo per ferie e diritti e doveri e.......
perchè sono entrata in ruolo quest'anno nella scuola primaria
e voglio sapere tutto dal momento che a scuola nessuno sa niente!!!
Me lo invia? Grazie!
Prego.
Posso chiedere le ferie ad esempio dal 15 luglio
al 15 agosto oppure solo dal 1 al 31 luglio oppure dal 1 agosto al
31??!!?
La prima che hai detto.
Gentile professore, sono un'insegnante precaria e
vorrei richiedere un congedo matrimoniale il prossimo anno
scolastico. Conosco i riferimenti contrattuali, ma la loro
interpretazione non è chiara: alcuni esperti sostengono che il
giorno del matrimonio deve essere compreso, altri - basandosi su un
parere Aran - che può essere differito rispetto al giorno del
matrimonio. Desidererei il suo parere in merito. Grazie in
anticipo.
Io sono rimasto alla prima tesi.
Ho letto la risposta all'itp (faq ultima) sul
ruolo di docente a tuti gli effetti. Ormai assunto dagli stessi,
tant'è che hanno un loro registro personale, mettono i voti
(anche se concordati nella proposta di scrutinio con il docente di
cattedra) partecipano agli scrutini e votano. Rimangono però
numerose perplessità. Il passagio degli Assistenti di
cattedra/assisenti tecnici delle Amministrazioni provinciali nei
nostri ruoli, ha prodotto situazioni poco chiare: se non hanno nessun
titolo professionale, se posseggono un diploma di scuola superiore
che non trova nessuna corispondenza nell'ordinamento della
scuola dove prestano servizio, se nel curriculo scolastico non
è assolutamente prevista la copresenza di un itp con un altro
docente, se i laboratori sono inattivi, come e a cosa possono
essere impiegati?. Farli partecipare agli scrutini in questo caso,
potrebbe rendere invalidi gli atti del Consiglio di Classe. Possono,
allora, essere impiegati per supplenze, per assistenza agli studenti
non avvalentesi della religione cattolica, per vigilanza degli
studenti in attività extrascolastiche e parascolastiche? E
quante ore devono fare, in questo caso, 18 o 36?
Grazie.
Se sono previsti in organico, fanno gli ITP. Gli
assistenti tecnici sono altra cosa, appartenendo al profilo degli ATA
e non degli insegnanti.
Sono una precaria (storica), sono in GP (francese
alle superiori) e ho un contratto che scade il 30 giugno. Sono in
gravidanza e avrei bisogno di chiarimenti. So che la legge 1204 del
1971 sancisce in generale la non licenziabilità delle donne in
gravidanza, ma a scuola mi hanno spiegato che l'integrazione per la
scuola a quella legge (Legge 53 del 2000) prevede il passaggio
all'Ispettorato con stipendio all'80% solo in caso di gravi
complicanze. Alla CGIL mi hanno più o meno confermato questa
versione, sottolineando che non vengo licenziata ma il è il
contratto a scadere. Lei cosa ne pensa?
Che a scadere è il contratto, per cui nessuno
ti licenzia.
Gentile Professore, ho ottenuto il passaggio di
ruolo alla scuola media inferiore (dall'elementare) ma già in
questo anno sto prestando servizio alle medie e sulla stessa cattedra
per assegnazione provvisoria. Posso far valere i 180 gg. già
svolti?
Sì.
Ciò mi sarebbe utile per assumere un
incarico di Presidenza che mi sarebbe precluso secondo l'articolo 8
dell'OM40/05.
Ho capito.
Buongiorno e salute! Sono docente di matematica
(a tempo indeterminato) presso un Istituto Statale di Studi Superiori
(un ex-magistrale) di Crotone, che attualmente sta avendo delle
"beghe" con il proprio dirigente, il quale si permette di
operare un poderoso Mobbing, non solo con il sottoscritto, ma anche
con tutti i dipendenti della scuola. Avrei bisogno di un consiglio ed
un riferimento normativo (qualora ci fosse): prego di aiutarmi
perche' non so proprio a chi altri rivolgermi (per inciso ho gia'
contattato un avvocato e sto scrivendo un memorandum delle mie
disavventure lavorative da inoltrare all'Ufficio scolastico
provinciale, alla Direzione regionale ed al Ministero): ho pero'
urgenza di venire a conoscenza di una eventuale normativa/direttiva o
legge dello Stato e non posso aspettare i tempi dovuti per una azione
legale. Brevemente: facendo parte del Consiglio d'Istituto ed avendo
avuto un vivace scambio di pareri con un altro consigliere (che non
era il dirigente), avendo successivamente presentato le mie
dimissioni per iscritto ed abbandonato la riunione, fatti successi
giorno 31 maggio 2005, il dirigente mi fa pervenire, giorno 16 giugno
(con un protocollo pero' dell'11 giugno!) una riservata per osservare
che il mio comportamento e' stato poco urbano, non degno di un
educatore che fa parte pure del Consiglio d'Istituto e richiamandomi
all'ordine augurandosi che nel futuro riesca a comportami in modo
adeguato ad una convivenza civile. A parte il fatto che anche una
docente aveva fatto la medesima cosa e non ha avuto alcun tipo di
richiamo ufficiale (anzi il Dirigente stesso e' andato fuori
dall'aula per convincerla a tornare sui suoi passi) ed anche il
consigliere con il quale avrei inveito (a suo dire) non ha ricevuto
alcunche', chiedo se egli puo' prendere un provvedimento del genere a
mio carico. Ho contestato al Presidente del Consiglio d'Istituto il
fatto che solo il Presidente stesso potrebbe, in una assemblea da
egli presieduta, farmi dei richiami formali, mentre il dirigente,
nell'occasione era un consigliere al mio pari e quindi non poteva
arrogarsi il diritto di farmi pervenire una sua riservata. Ho
contattato tre sindacalisti (due di Crotone, citta' nella quale
lavoro, ed uno di Catanzaro, citta' mia di residenza) per sapere se
egli avesse l'autorita' per mandarmi la riservata riferendosi a fatti
avvenuti durante un Consiglio d'Istituto e tutt'e tre mi hanno detto
che assolutamente non poteva! Ora pero', parlando con il Presidente
del Consiglio d'Istituto e riconsegnandogli le mie dimissioni ed una
lettera nella quale chiedo che intervenga per porre rimedio
all'ingiustizia subita (se serve per chiarire la situazione, ve la
posso mandare tramite email); egli mi dice che vorrebbe avere la
certezza di una normativa che mi possa garantire, perche' non
vorrebbe contestare al dirigente nulla finche' non ha una legge, una
normativa od una direttiva su cui poggiare l'eventuale sua
contestazione. Potreste suggerire un riferimento normativo che
suffraghi la mia tesi di illegittimita' dell'azione del dirigente, in
modo da riferirla al Presidente del Consiglio
d'Istituto?
Non ravvedo alcun comportamento illegittimo da parte
del suo dirigente.
Buongiorno. Sono una docente di matematica e
fisica con contratto a tempo indeterminato e Vi scrivo per avere
delle informazioni in merito ai dottorati diricerca presso le
università. Ho letto che la legge finanziaria del 2002 (legge
n. 448 del dicembre 2001), art. 52, comma 57, prevede, per i pubblici
dipendenti ammessi ai corsi di dottorato senza borsa di studio, la
possibilità di essere collocati in aspettativa conservando il
trattamento economico, previdenziale e di quiescenza in godimento da
parte dell'amministrazione pubblica di appartenenza. E'
vero?
Sì.
Quanto scritto vale solo per il dottorato presso
università italiane o anche per il PhD presso
università straniere? E cosa prevede la normativa riguardo ai
master o alle scuole di specializzazione?
La legge parla di dottorato senza
borsa.
Un'ultima cosa: si ha un'idea di quando verranno
banditi i prossimi concorsi del MAE per insegnare nelle scuole
italiane all'estero?
No.
Gentilissimo, sono una iscritta alla Gilda sin
dall' '86. Ho bisogno di sapere se è possibile avere una
"utilizzazione parziale". Mi spiego. L'università
vorrebbe offrirmi un incarico ma, non potendo assumersi l'intero
onere del mio stipendio, vorrebbe potermi impiegare solo per un certo
numero di ore. E' possibile? In caso affermativo, come faccio (a chi
rivolgermi?) per calcolare il quantum a carico
dell'università? Per avere l'ulitizzazione è necessario
essere a tempo pieno? Se si è in part-time? Se, in
regime di part-time, si chiedesse di completare l'orario presso
l'Univesità? La richiesta è urgente. Ringrazio
anticipatamente per l'attenzione e la cortesia.
Come iscritta alla GIlda, mi meraviglio che il suo
sindacato non sia in grado di aiutarla. Quanto ai comandi ed
utilizzazioni consulti, anche sul ns. sito, le CC.MM. 28 e
29/2005.
Gentilissimo prof. Santoro, sono
uninsegnante a tempo indeterminato della scuola primaria e mi
trovo nella seguente situazione: nellanno scolastico appena
concluso nel plesso di titolarità sono uscite due classi
quinte ed il prossimo anno scolastico entrerà una sola prima.
A questo punto vi è uninsegnante in soprannumero. In
base allanzianità, fra le tre insegnanti del modulo, io
sarei quella con minor punteggio ma, non lo sono nel plesso. La
Dirigente comunque ha deciso che linsegnante che rimarà
senza classe è la sottoscritta in quanto per continuità
non trasferisce le altre insegnanti. Poiché nel plesso vi
è una classe di 24 alunni, di cui 3 con handicap e varie
situazioni problematiche, era stato chiesto lo sdoppiamento che,
però non è stato accolto. Ora la Dirigente vorrebbe
richiedere solo 6 insegnanti di sostegno sul circolo, anziché
7 come necessario e, utilizzare la sottoscritta per dividere comunque
la classe in questione almeno per 22 ore settimanali. Il quesito che
vorrei porLe è: se dovessi accettare questa soluzione sono
obbligata a rimanere sulla classe per 3 anni oppure il prossimo anno
posso avere leventuale classe prima, visto che
linsegnante uscente dalla quinta perde la continuità ed
è anche molto più giovane di me?
I criteri di assegnazione degli insegnanti ai plessi
sono stabiliti dalla contrattazione di scuola. Ne prenda
visione.
Egregio prof. Santoro è vero che
l'articolo 58 per il personale ATA verrà applicato anche per
l'anno 2005/2006??
Sì.
Carissimo e gentilissimo
Pino, avrei una perplessità da proporti riguardo una tua
risposta (nella pagina FAQ/510): la domanda era: "Caro Pino,
vorrei la tua opinione sulla modalità di usufruire di un
congedo parentale in modalità frazionata. Il docente (tempo
determinato) che ne fa richiesta ha lezione in soli due giorni nella
settimana (Mart 2h + Giov 2h) e si vuole avvalere del congedo
parentale frazionato indicando in anticipo i giorni che si
assenterà nel corso della settimana. La perplessità
nasce dal fatto che, a fronte di una richiesta di frazionamento del
congedo, i due giorni rappresentano totalità (100%) del suo
orario si servizio. Tu hai risposto: Non mi pare che nulla osti.
Ebbene, anch'io ho lezione solo 2 giorni alla settimana (Lun e Mar) e
vorrei fare la stessa cosa, ovvero prendere come giorni di congedo
parentale frazionato solo quelli di lezione, perché lavoro a
1000 chilometri da casa e vorrei sfuttare al meglio questa
opportunità. Mi è però stato detto che non posso
farlo, perché per poter essere considerati
"frazionati" i giorni di congedo devono essere intervallati
da EFFETTIVA ripresa del servizio, ovvero da giorni DI LEZIONE,
mentre nel mio caso sarebbero intervallati da giorni in cui non ho
lezione. Spero che, come sempre, abbia ragione tu e non loro. Me lo
puoi confermare?
Richiedere il congedo in più soluzioni mi
pare sia sempre possibile, restando inteso che senza ripresa di
effettivo servizio i periodi si cumulano ai fini del computo dei
giorni.
Gent. dott. Santoro, sono un docente di ruolo
nella classe di concorso A051. Avendo una formazione
archeologica (con relativo dottorato di ricerca) e collaborando
tuttora a diversi progetti in ambito archeologico con
l'Università, posso chiedere una sorta di 'comando'
presso il Dipartimento con il quale collaboro e
che è disponibile ad avanzare una richiesta in tal senso?
In caso affermativo, quale è la procedura da
seguire?
Consulti le CC.MM. 28 e 29/2005, anche dal ns.
archivio.
La ringrazio anticipatamente per la
disponibilità.
Prego.
P. S.: complimenti per il sito e la sezione sul
complesso mondo delle normative.
Grazie.
Gentile Signor Santoro, vorrei chiarirmi le idee,
definitivamente, sull'obbligo di partecipare a tutte le 40 ore di
incontri previste per i collegi docenti e incontri con i genitori
anche da parte di coloro che, come me, avevano un orario molto
ridotto (5 ore settimanali). Un sindacato della mia zona dice di si,
tanti colleghi dicono invece che il monte orario è
proporzionale al servizio prestato (nel mio caso 11,1 ore
anziché 40). Il sindacato dice che la proporzionalità
vale solo per il blocco 40 ore dei consigli di classe. Gradirei avere
una sua opinione in merito.
La proporzionalità vale per tutte le
attività funzionali all'insegnamento, né potrebbe
essere diversamente.
CHIEDO CORTESEMENTE QUANDO AVRO' NOTIZIE DELLA
RESTITUZIONE A RUOLO DI PROVENIENZA EX ART.60.
Mi scusi, ma io che ne so?
LA DOMANDA L'HO INVIATA IN DATA 7 OTTOBRE 2004
CON UN INTEGRAZIONE IN DAT 9 FEBBRAIO 2005.
Cerchi la risposta presso l'ufficio a cui ha
presentato la domanda, allora.
Il DSGA e la Rsu della
scuola in cui opero, insistono nel dire che le ins. della scuola
dell'infanzia e della scuola Primaria non possono effettuare ore
eccedenti il normale servizio, per sostituire i colleghi assenti,
questo, secondo loro, è una prerogativa solo dei docenti della
ex-scuola media. A me non risulta perchè l'art. 70 del
Contratto del '95 non è stato assolutamente abrogato. Vorreri
il suo parere. Grazie.
Ha a che fare con un DSGA e delle RSU ignoranti, non
c'è alcun dubbio. L'art. 70, quarto comma del CCNL del '95
è infatti ancora in vigore.
Caro Pino, ho finalmente quasi terminato
l'avventura gravidanza e sto accingendomi ad affrontare l'esperienza
della maternità ma... ma ahimè dopo i tre mesi... Il
ritorno a scuola! Che sofferenza! Mi frullano per la testa diverse
piste per stare a casa il più possibile... ora ti pongo un po'
di domande... potrai rispondermi? Se il contratto di lavoro di mio
marito prevede lezione martedì e mercoledì (orario
intero di cattedra 12 h) lui può prendere congedo
martedì e mercoledì, tornare martedì e
mercoledì successivo e poi nuovamente congedo martedì e
mercoledì? Gli verrebbero computati solo i due gg. oppure
anche gio ven sab e dom?
Se non riprende servizio, i due periodi verrebbero
unificati.
Per quello che mi riguarda: se io sono in congedo
per maternità e il bimbo si ammala, posso chiedere periodo di
malattia del bambino e chiedere di fruire in coda, allungando in
questo modo il periodo, oppure di non fruire affatto, dei giorni di
congedo coperti dalla malattia del bimbo? Oppure se il bimbo è
malato quando tu sei in congedo ti attacchi al tram e
buonasera?
Vale la seconda ipotesi.
Ho avuto una nomina dal 3 settembre 2004 al 31
agosto 2005; mi sposo il 16 luglio 2005. Posso chiedere la licenza
matrimoniale a settembre o ottobre 2005 nella scuola in cui allora
presterò servizio?
No.
Sono docente a tempo indeterminato di scuola
secondaria di secondo grado. Entro il 31 dicembre 2002 ho presentato
domanda per il rimborso delle spese di autoaggiornamento sostenute
nel 2002 che sono state rimborsate nei termini previsti. Tuttavia, le
analoghe domande presentate entro il dicembre 2003 (richiesta
rimborso spese autoaggiornamento del 2003) e il dicembre 2004
(richiesta rimborso spese autoaggiornamento del 2004) non hanno
avuto risposta. Chiedo cortesemente se quanto previsto dalla
Direttiva n. 70 del 17.06.2002 conserva validità anche per gli
anni successivi.
Secondo me no, visto che la direttiva non aveva
carattere permanente.
Gent.ma Redazione, sono a richiedere il vostro
parere in merito al monte ore annuale previsto nell'attuale normativa
per la scuola primaria. Le ore previste sono 891 obbligatorie e 99
facoltative. In merito a ciò è OBBLIGATORIO considerare
in una programmazione annuale scolastica solo tali ore o bisogna
anche rispettarre un minimo di giorni (es. 200)?
Anche i giorni.
Gentile redazione, sono docente del Keynes di
Castel Maggiore (BO) in servizio presso la sede di S.Pietro in Casale
(BO). Sono collaboratrice del dirigente per la sede di S.P.C., e mi
è stato chiesto di sostituire il Dirigente per UNA SETTIMANA
in agosto (dal 20 al 28). Domanda: per tale periodo avrò
diritto ad una liquidazione di direzione, almeno
giornaliera?
Si faccia retribuire con compensi a carico del
fondo, se il suo incarico di collaborazione non comprendeva anche la
sostituzione del dirigente.
Salve, sono un docente di ruolo di matematica
applicata (A048) laureato in Economia. Dato che da più parti
sento dire che la classe A048 è destinata a scomparire con la
nuova riforma scolastica, volevo sapere, se così fosse cosa
insegnerei dopo? Sarei costretto ad insegnare materie tipo ragioneria
o economia aziendale?
Davvero non le so rispondere.
Salve, sono un insegnante con contratto a t.
indeterminato nella scuola dell'infanzia vorrei sapere quali sono le
motivazioni per le quali alcune colleghe in previsione delle vacanze
(natalizie, pasquali o estive) riducono il proprio orario di servizio
quando la settimana risulta spezzata. Quali ore devono recuperare se
già il monte orario settimanale è già ridotto a
causa della festività??? Preciso che non esiste nessuna norma
a riguardo sul p.o.f.
Come possono le sue colleghe autoridursi l'orario di
lavoro? E' la prima volta che sento una cosa del
genere.
Gentile professore Santoro, è possibile
pagare gli esperti esterni oltre che con i fondi della 440 anche con
il fondo di istituto?
No. Assolutamente no.
Spett. redazione, secondo la legislazione
corrente nell'istruzione secondaria di primo grado nell'a.s.
2005/2006 tutte le cattedre vanno ricondotte a 18 ore? oppure nel
caso per esempio dei Docenti di Lettere si parla ancora di
quindicisti? Quali sono le norme da rispettare?
L'organico di diritto della scuola media è
stato attribuito senza tener conto dei benefici effetti della riforma
ma sulla base delle vecchie norme. Spetta ora alla scuola utilizzare
al meglio gli insegnanti che le sono stati
attribuiti.
Buongiorno, sono un genitore di
Brescia, (l'istituto comprensivo del quale fa parte la scuola
frequentata dai miei figli comprende scuola materna/elementare/media
ed è frequentato da circa 1200 alunni) vorrei cortesemente
avere alcune informazioni in relazioni ai verbali del consiglio
d'istituto e precisamente: il verbale del consiglio d'istituto, entro
quanti giorni dalla data del consiglio deve essere
redatto?
Spetta al regolamento di istituto eventualmente
fissare una data.
Un genitore della scuola (senza alcuna carica)
può chiederne copia?
Sì.
Se si, in che modo?
Chiedendo l'accesso alla documentazione
amministrativa ai sensi della L. 241/90. Le sedute del consiglio sono
per altro aperte al pubblico, per cui non esiste davvero problema
alcuno riguardo all'accesso.
Il verbale deve essere esposto nella bacheca
della scuola? se si per quanto tempo?
All'albo devono essere affisse le delibere, non
l'intero verbale.
Riformulo le domande alle quali non si riesce
dare una risposta: come collaboratore della dirigenza scolastica, ho
diritto ad un rimborso giornaliero per una sola settimana di
sostituzione del dirigente, nel mese di agosto? A quale normativa
fare riferimento?
Ha mai sentito parlare di contratto nazionale di
lavoro?
Insegno in una sede staccata di Castel Maggiore,
e come S. Patrono ne abbiamo due: uno per la sede centrale il 30 -11
e per l'altra sede il 29 giugno. Succede quindi che i docenti della
sede, hanno un giorno di sospensione della attività, e gli
altri lavorono, mentre i docenti della sede di S.P.C. lavorano anche
il 29 giugno essendoci gli esami di stato. In questo anno, il 29
giugno ha coinciso con una delle due giornate di sospensione degli
esami, dopo le prove scritte, e quindi siamo a casa, ma è
stato fissato per quella giornata il C.d.I. nella sede centrale.
Tenuto conto che nel C.d.I., siamo in tre docenti della sede
staccata, per noi è un giorno di "sospensione
attività" o no'? Inoltre: la giornata del patrono
può essere unica? Chi lo deve stabilire? E' compito del
C.d.I.?
Spetta al consiglio di istituto.
Gentile professore ho visto nel sito inps che ai
fini pensionistici risultano solo il servizio di lavoro da me
prestato nel privato, come mai non risulta il servizio prestato nelle
scuole statali con contratti annuali a tempo determinato e supplenze
temporanee. Cosa mi consiglia di fare?
Immagino perché tali servizi sono già
in conto Tesoro.
Egregio professore, la questione delle ferie, di
cui Le ho chiesto precedentemente, è andata, purtroppo, come
prevedevo, il D.S., infatti, in barba alla mia richiesta di avere le
ferie a partire dal primo luglio, me le ha posticipate, con suo
decreto, ad agosto, motivando tale provvedimento con generiche
esigenze di servizio. Nella premessa del provvedimento cita la
circolare del MIUR sugli esami di stato e, verbalmente, ha comunicato
al collegio docenti, che non poteva concedere le ferie a luglio
perche la sessione suppletiva degli esami di stato, secondo la
suddetta circolare, avrà inizio a partire dal 7 luglio.
Premesso che lo scrivente non è impegnato con gli esami di
Stato, può il D.S. posticipare le mie ferie sulla base di
quanto sopra? In ogni caso perchè negarmi le ferie per
l'intero mese di luglio, atteso che l'eventuale sessione suppletiva
ha normalmente la durata di qualche giorno? Visto che ormai non
è possibile ottenere dal giudice del lavoro la concessione
delle ferie nel periodo da me richiesto, posso presentare istanza al
medesimo giudice per ottenere il pagamento dei danni? O ci sono gli
estremi per denunciare il D.S. per abuso in atti di
ufficio?
Secondo me si tratta di un abuso, che però
non ha nessuna conseguenza sul piano pratico, essendo comunque lei
libero da impegni durante il mese di luglio.
Carissimo Pino Santoro, ti scrivo a proposito del
pagamento delle ore eccedenti. Sono una docente in ruolo nella scuola
superiore. Questo anno ho accettato 6 ore eccedenti l'orario normale,
svolgendo 24 ore effettive dal 17/9/04 al 31/8/05. Dallo statino paga
leggo:
1. stipendio 1058,02 euro
2. art. 6 dpr 209/87
(senza IIS) 352,67 euro
3. retribuzione
professionale docenti 142,55 euro
4. IIS conglobata
KA08 538,30 euro
Le 6 ore mi vengono
pagate 352,67 euro lorde, cifra calcolata come (6/18)*1058,02 euro.
Da quanto ho letto su internet mi pare di capire che ho diritto,
invece, a: (6/18)*(1058,02+538,30) euro = 532,10 euro per tutto il
periodo 17/9/04 al 31/8/05. Ho ragione?
Sì.
Cosa devo fare?
Ricorso.
Ho delle scadenze per il
ricorso?
No.
Posso agire da sola o mi consigli di farmi
seguire da un sindacato (i consulenti della CGIL di Genova non ne
sanno niente!!!!)?
Di solito succede così.
Hai, per caso, una bozza di "Richiesta di
tentativo di conciliazione" sul tema da
mandarmi?
Purtroppo no.
Gent.mo dott. Santoro, non so se si chiamano
"cattedre di salvaguardia" in tutta Italia, ma certo
è che esistono su tutto il suolo nazionale. Sono tali, le
cattedre che nascono per effetto del calcolo delle cattedre a 18
ore e che sono assegnate alle scuole per salvaguardare il posto a
quei docenti titolari che, a causa del calcolo
suddetto, l'avrebbero perso. Nei tabulati del sistema
informatico nazionale, per sei ipotetici docenti di una
certa classe di concorso, potremmo trovare assegnate una
cattedra a zero ore e cinque cattedre a 18 ore. Alcuni dirigenti
sostengono che, in tale situazione, un docente deve rimanere a
zero ore e essere utilizzato tutto l'anno scolastico per supplenze
interne; dicono che se un docente di quella classe di
concorso dovesse ammalarsi per un lungo periodo l'unica
sostituzione consentita per legge sarebbe quella con il docente
titolare della cattedra di salvaguardia. Io non ho mai letto nulla di
simile e il numero delle ore che risulta nella cattedra di
salvaguardia è, a mio avviso, il resto della divisione tra il
totale delle ore e 18. Poichè stare in una scuola a fare solo
supplenze e a sperare, per poter fare il proprio lavoro, nella
malattia di un collega della stessa classe di concorso, è una
cosa avvilente e misera nel contempo, vorrei sapere se
l'obbligatorietà della scelta, sostenuta dai dirigenti, trova
un fondamento normativo.
No. Assolutamente no. Spetta alla scuola, autonoma
anche dal punto di vista organizzativo, decidere come utilizzare al
meglio le risorse professionali di cui dispone.
Gent. mo dott. Santoro, Le sottopongo un quesito
che non ha ancora trovato risposta e che, probabilmente, mi
costringerà a ricorrere al TAR per un qualcosa che tutti
riconoscono mi spetti. Il I ottobre 1995 (tanto tempo fa!), in
qualità di docente di ruolo scuola superiore, ho chiesto 2
anni di aspettativa senza assegni per borsa post dottorato.
Sfortunatamente, all'epoca avevo un'unica possibilità, optare
per la borsa di studio e rinunciare, temporaneamente allo stipendio
da docente di ruolo. Il periodo stesso, tuttavia, era utile ai fini
della quiescenza e previdenza, nonchè della progressione di
carriera. Io ero fiduciosa, quindi, che la contribuzione risultasse.
Ad oggi, essendo diventata il I novembre 1999 ricercatore
universitario, in sede di ricostruzione di carriera ai fini
pensionistici, il periodo ottobre 1995- settembre 1997 è
scoperto da contribuzione. Da varie interpellanze ho appurato
che: i contributi mi spettano; a dare la contribuzione dovrebbe
essere l'ufficiale pagatore dell'epoca, cioè la DPT di
Salerno, che risponde, tuttavia, di non avere un apposito capitolo;
il ruolo dell'INPDAP non è molto chiaro (prima che a me, a
loro). Lei può dirmi a chi spetta la contribuzione,
magari citandomi casi analoghi al mio?
Non la so aiutare, davvero. Io di questioni
pensionistiche non mi sono mai occupato.
Ciao, sono un coll scolastico, volevo sapere se
il preside puo mandare in ferie (luglio e agosto) due mesi, il
personale docente, se le ferie sono solatanto un mese, dicendo che si
assumeva lui le responsabilita, e a noi del personale ata
no?
Il personale docente va in ferie come quello ATA, e
cioè 36 giorni all'anno.
Ne apporfitto ancora una volta della sua enorme
gentilezza e disponibilità porgendole una semplice domanda:
è obbligato l'insegnante ad essere presente il giorno della
consegna dei registri o può lasciarli (naturalemente completi
e oportunamente firmati), essendo fuori sede, ad un
collega?
Nulla osta, secondo me, che lei li lasci al
collega.
Egregio Dott. Santoro, mi scusi se la disturbo
di nuovo, ma vorrei alcune ulteriori precisazioni riguardo il periodo
di prova e la valutazione degli insegnanti che hanno avuto un
passaggio di ruolo per mobilità: devo illustrare la relazione
relativa all'attività didattica svolta in presenza del
comitato di valutazione (che è stato fissato nel periodo in
cui sarò in ferie)?
Sì.
Il giudizio espresso è un giudizio di
merito e produce qualche effetto ai fini della carriera
dell'insegnante?
No.
Si può chiedere di conoscere la
valutazione espressa?
Sì.
In che cosa consiste la relazione a me
richiesta, dal momento che ho superato i 180 giorni e svolto il mio
lavoro in modo ineccepibile in ogni occasione (sono oltretutto in
ruolo da 25 anni)?
Lo chieda al suo dirigente
scolastico.
Gentile dott. Santoro, ho ottenuto il passaggio
di ruolo, da primaria a scuola superiore di II grado per cui, a
quanto so, da settembre scatterà il mio periodo di prova.
Vorrei sapere come si contano i 180 gg (domeniche e g. libero
compresi?) e, poichè per l'inverno ho programmato il mio
matrimonio, vorrei sapere se i 15 gg di licenza matrimoniale saranno
decurtati dai 180 gg di servizio. La ringrazio e la saluto
cordialmente.
Nel conteggio dei giorni, a partire dall'effettiva
assunzione in servizio, vanno comprese: le domeniche ed i giorni
festivi; le vacanze pasquali e natalizie; il periodo compreso tra il
1° settembre e l'inizio delle lezioni purché in tale
periodo vi siano riunioni di programmazione didattica; i periodi di
eventuali interruzioni per ragioni di pubblico interesse o di
anticipo per le stesse ragioni della fine dellanno scolastico;
esami e scrutini, ivi compresi gli esami di maturità
purché per la classe di concorso dinsegnamento; il
servizio nelle commissioni di concorso a cattedra; il primo mese di
astensione per maternità; il servizio in qualità di
preside incaricato o di vice preside con esonero; il periodo
successivo al 30 aprile per docenti che rientrano da assenza,
purché svolto in supplenze o altre attività con gli
alunni. Non sono invece conteggiati: i giorni di ferie e di congedo
(per malattia o famiglia) e di aspettativa; le vacanze
estive.
Caro Pino, nel circolo in cui insegno, a
settembre scorso, si è istituito l'insegnante prevalente con
le 18 ore settimanali su una classe (si tratta di una prima
elementare). Io, per punteggio, sono stata eslusa e quindi mi sono
state date due classi. Ora in seguito ai trasferimenti una delle due
docenti si è trasferita e io ho fatto richiesta scritta per
essere assegnata su questa, dove insegno per otto ore settimanali.
Nell'ultimo collegio fatto ieri il dirigente ha esposto il problema
dicendo che non mi può accontentare perchè
non mi può interrompere la continuità sull'altra
classe. Dopo di che però il collegio ha cambiato
l'accorpamento delle discipline. Caro Pino, mi sento presa in giro
per due volte: prima mi si impone la continuità sulle classi,
poi mi si obbliga a cambiare discipline d'insegnamento. Secondo te
devo accettare passivamente questa situazione? Aiutami, dammi un
consiglio su cosa devo fare.
Io non mi darei molta pena. Il tutor è una
stupidaggine, e come tale passerà alla
storia.
Ho da risolvere un quesito e spero che Voi
riuscirete ad aiutarmi. Ho avuto il mio primo figlio nel 2002: al
tempo lavoravo in una scuola privata e ho usufruito di 20 giorni di
astensione facoltativa, retribuiti al 30%. L'anno scorso sono entrata
di ruolo nella scuola primaria e so che il primo mese di astensione
facoltativa è retribuito al 100%. Vorrei sapere se ho diritto
al mese intero retribuito al 100% per mio figlio, poiché nella
scuola privata non ne ho beneficiato, o solo a 10 giorni e poi
passerei subito al 30%. Mio figlio compie 3 anni il 5 settembre:
avrei diritto eventualmente fino al 4 o al 5
settembre?
Hai diritto al mese intero
retribuito.