FAQ/89
Domande e
Risposte sulla RSU
Gentile Ed Scuola, vorrei sapere cosa succede se
il Vicario con esonero totale durante l'anno, Novembre o Aprile, non
vuole o non puà assolvere tale incarico.
Nulla.
Quali sono i compiti del responsabile di plesso?
(scuola secondaria I grado) Grazie
Quelli stabiliti dall'atto di delega del
DS.
Insegno italiano e latino al liceo classico su
una cattedra di 16 ore di lezione + 2 di completamento obbligatorio.
Pur essendo organicamente inserite nell'orario di servizio approvato
dal DS, il DS ritiene che le ore di completamento possano essere
mobili, utilizzate per sostituzioni, con modifiche continue del mio
oraro di servizio, anche comunicate "oggi per oggi". Io
sostengo che queste richieste non siano legittime anche se tale
pratica è stata approvata dal Collegio docenti, perché
crea una sperequazione fra chi ha ore di completamento e non
conosce preventivamente, neanche su base giornaliera, il suo orario
di servizio, e chi ha cattedre di 18 ore, danneggiando per
altro economicamente chi sia eventualmente disponibile a fare
ore eccedenti a pagamento; senza voler, infine, considerare che
comunque nelle ore di completamento previste nell'orario affisso
all'albo io sono in servizio anche se eventualmente la scuola non mi
utilizza. Posso tutelarmi? Se sì, come?
Si tratta di un abuso. Ha diritto infatti ad avere un orario
di lavoro settimanale definito, per cui ricorra al giudice del
lavoro.
Non so se sto facendo bene o no a rivolgere a
voi questa domanda, ma non so quale sia la fonte legislativa giusta
per sapere se le tre ore di inglese, previste per una classe IV di
scuola primaria, possono esssere accorpate in un unico giorno,
consecutivamente.
Nessuno lo vieta, se non il buon senso.
Si chiede parere in merito al quesito circa le
motivazioni da addurre da parte del dipendente per la fruizione dei
permessi di cui alla legge 104/92, art. 33 co. 1 e 3, relativamnete
alla autocertificazione degli altri componenti della famiglia quale
impedimento oggettivo alla assistenza del familiare portatore di
handicap.
Non ho capito la domanda.
Egr. prof. Santoro, sono stato immesso in ruolo
con decorrenza giuridica ed economica dal 1/9/2005. Ho regolarmente
superato l'anno di prova e, come consigliatomi dalla scuola dove ero
in sede provvisoria (primo anno di ruolo), ho presentato alla
segreteria della nuova Scuola (sede definitiva) la richiesta di
Riconoscimento Giuridico ed Economico degli anni preruolo. La
segreteria mi ha detto che fin quando non arriva il decreto
definitivo dalla Ragioneria Provinciale, non possono procedere in tal
senso; la tal cosa mi è stata invece non confermata dalla
segreteria della prima scuola, la quale mi consigliava di far
emettere un decreto "provvisorio" per lo scatto dello
stipendio e della progressione di carriera. Tuttavia, la scuola dove
presto attualmente servizio mi ha confermato che tale decreto non
può emetterlo, visto che il Tesoro prende in considerazione
solo decreti definitivi. Ma allora i provvisori cosa esistono a fare?
Vorrei sapere se da tale comportamento ne riceverò un danno,
nel senso che quando giungerà il decreto definitivo, mi
verrà comunque computato lo scatto di anzianità ed
economico anche relativamente ai periodi pre-ruolo come se la
ricostruzione fosse stata fatta giusto dopo un anno dall'assunzione
in ruolo?
Ma certo, con tutti gli arretrati.
Gentile Pino Santoro, sono una neo immessa in
ruolo di Cagliari per la classe A051 e sto facendo il mio anno di
straordinariato. Le mie domande sono: i giorni di vacanza (Natale,
Pasqua, ecc.) rientrano fra i 180 giorni di servizio effettivo
previsti per l'anno di straordinariato? Di quanti giorni di
malattia posso disporre? Poichè posso usufruire dei benefici
della 104, di cui è beneficiaria mia madre, vorrei sapere se i
giorni presi per la 104 rientrano nel computo dei giorni di malattia.
Ai fini pensionistici, i giorni di 104 come vengono
considerati?
Le invio un libello.
Gentile Pino Santoro, sono una precaria storica
che, come ogni anno, ha cambiato scuola. Insegno lingue e quest'anno,
per cambiare, ho scelto un istituto tecnico e non un liceo. La
collega che mi ha preceduto ha scelto un libro nuovo di grammatica
per il primo anno e ha inserito il secondo volume dal quarto anno. Il
problema è il seguente. Come ben sai, il secondo volume
dovrebbe andare "a scorrimento", anche perché si
viene a sovrapporre ad un altro testo di grammatica in possesso della
classe già dall'anno precedente e valido per il triennio.
Oltretutto, la collega non ha previsto nessun testo di tecnica
commerciale (neanche per il quinto!). Di mia iniziativa, la quarta
non ha comprato il libro scelto in adozione (ti ho già
spiegato che un libro di grammatica già ce l'hanno),
bensì un testo di tecnica commerciale, che useranno anche in
quinto. Ora il problema è il seguente: come giustifico queste
mie azioni? Potrei fare una specie di "ricorsino" o
qualcosa del genere entro il prossimo maggio per far cambiare i libri
in quarto e quinto? Spero in una tua cortese risposta e comunque ti
ringrazio per il notevole lavoro che svolgi per
noi.
Ricorsino? Contro chi? Quello che devi fare è
rimettere ordine. Per questo i ricorsi non
servono.
Salve, visto che l'articolo 35 del t.u., non
è sufficientemente chiaro, nell'ambito della rappresentanza
(componenete genitori) in Consiglio di Istituto, in caso di
esaurimento di una delle liste originarie, si devono fare le elezioni
supplettive, oppure no?
Veda l'OM 215/91.
Salve, in prossimità delle elezioni RSU,
è normale che un dirigente scolastico convochi singolarmente
gli iscritti di un certo sindacato per chiedere loro di
candidarsi?
No, è un abuso.
Può un dirigente, con o senza averlo
contrattato con le RSU, applicare a singoli docenti un orario di
lavoro organizzato su base plurisettimanale (del tipo, un
quadrimestre 19 ore, un quadrimestre 17 ore settimanali) non per
esigenze didattiche, ma esclusivamente per una distribuzione delle
ore a disposizione al solo scopo, esplicitamente dichiarato, di
risparmiare sulle supplenze? Nel nostro istituto le RSU si sono
dichiarate contrarie, ma il dirigente ha proceduto unilateralmente.
Può il singolo docente rifiutarsi e pretendere di fare 18 ore
ogni settimana (visto che non ci sono esigenze didattiche a
motivarlo)?
Assolutamente sì.
Sono un assistente tecnico della provincia di
Napoli, recentemente il Ns DS ha detto di non conoscere la normativa
secondo la quale nei laboratori l'assistente tecnico può
svolgere fino a 30 ore di lezione e 6 di manutenzione. Vorrei sapere
se la normativa prevede un orario fino a 30 ore di lezione e da quale
normativa è regolata.
E' un ignorante. Si legga l'art 52 del
CCNL.
Caro Pino, nella nostra scuola non si è
candidato nessuno per il rinnovo della RSU. E temo che nessuno lo
farà da qui al 4 novembre... Cosa succederà allora?
a) il dirigente potrà contrattare con i sindacati
provinciali e siglare con loro un accordo con o senza consenso dei
lavoratori
b) il dirigente avrà ampia discrezionalità con
i poteri del datore di lavoro ai sensi del D.lgs 165/2001 e gestire
in fondo d'istituto a suo piacere
c) non potrà attivare in nessun caso istituti
contrattuali diversi da quelli del CCNL e attenersi all'ordinaria
amministrazione
d) bisognerà indire nuove elezioni RSU
e) altro
Bisognerà indire nuove elezioni
RSU.
Egr. sig. Santoro, sono una collaboratrice
scolastica e lavoro a part time a tempo determinato, precisamente
faccio 18 ore settimanali solo pomeriggio. Quello che le volevo
chiedere è, se le sembra giusto, che in 3 ore al giorno si
possa pulire ben 3 aule sporche fino all'orlo (aule di
prime elementari), tre bagni, una scala di un piano e infine un
antrone con un corridoio lungo circa 80 m e largo 5 - 6 m?
Secondo me è un pò troppo il lavoro richiestomi. Ci
vorrebbe solo la bacchetta magica. Cosa ne pensa?
Non ho metro di paragone, dal momento che non sono quello
che fanno i suoi colleghi.
Gentile Redazione, sono un DSGA in servizio
nella provincia di VE. L'art.17 comma 12 del CCNL 24.07.2003 prevede
la possibilità di disporre il "controllo della
malattia", ovvero la richiesta all'A.S.S.L. di effettuare visite
fiscali ai dipendenti assenti per malattia. Poichè alcune
A.S.S.L. della zona non sono in grado di inviare i medici al
domicilio del dipendente, per vari motivi anche economici, chiedo se
è possibile disporre per il dipendente in malattia la visita
ambulatoriale, ovvero chiedere che il dipendente stesso si rechi
presso la struttura sanitaria. E' anche vero che quando l'A.S.S.L
dichiara di non aver potuto effettuare la visita domiciliare chiede
se l'Ufficio richiedente vuole la visita ambulatoriale "ora per
allora".
Non spetta alla scuola chiedere questo, ma alla
ASL.
Gentile prof. Santoro, vorrei chiederle con
cortese urgenza se è possibile usufruire dell'anno sabbatico
docenti già al terzo anno di ruolo oppure occorra attendere 10
anni di servizio.
Veda l'art. 26, 14 comma della L. n. 448 del
23.12.98.
Cari Colleghi sono un docente di un Istituto
professionale Napoletano. Avrei bisogno della normativa inerente alla
vigilanza ed il controllo degli allievi in Istituto con le varie
incombenze e responsabilita di tutto il personale.
Basta seguire il regolamento di istituto e le disposizione
impartite dal dirigente scolastico.
In qualità di collaboratore vicario ho
sostituito, negli ultimi anni, il dirigente sia nelle assenze
documentate, cioè con comunicazione scritta da parte del DS
(ferie, partecipazione concorsi, corsi di aggiornamento,…),
sia in caso di altri impegni. Ho chiesto il pagamento
dell’indennità di direzione per i giorni di assenza
ufficiali, citando le seguenti fonti normative: Art. 21 del CCNL
1999; Art. 33 del CIN del 1999 ; C.M. N° 118, Prot. 1356 del
14/4/2000, mentre non l’ho chiesta nei casi in cui
l’assenza fosse dovuta ad impegni istituzionali. Il Dirigente
ha risposto che l’indennità non mi spetta in quanto
già inclusa nel compenso forfetario definito in sede di
contrattazione di istituto, di cui all’art. 31 del CCNL
2202-2005, facendo inoltre riferimento a pareri ottenuti da vari
organismi per vie brevi.. Il dirigente ritiene, inoltre, di non aver
l’obbligo di informare delle proprie assenze con comunicazioni
scritte nessuno, in quanto i dirigenti non hanno nessun vincolo di
orario. Secondo il mio parere sarebbe corretto e doveroso che il DS
informasse delle sue assenze la scuola, l’U.S.P e il
Collaboratore vicario. Vi chiedo di conoscere il vostro parere
perchè dalla lettura delle fonti normative sopraccitate
sembrerebbe che l’indennità spetti anche al
collaboratore che sostituisce il Preside. vorrei sapere inoltre se il
fatto che nella nomina vi è scritto che la "S.V.
sostituirà il Dirigente in caso di assenza o impedimento"
impedisce il pagamento dell'indennità.
Ha ragione lei, su tutta la linea.
Sono un'assistente amministrativo a tempo
indeterminato con contratto par-time ORIZZONTALE di 30 ore
settimanali. Nell'Istituto dove sono stata trasferita mi è
stato proposto, per organizzazione interna, di assicurare comunque un
orario di sei ore su cinque giorni dal LU al VE con conseguente
giornata libera del Sabato (giorno ritenuto meno problematico per
gli Uffici a seguito presenza di personale supplente temporaneo
nominato su par-time). Visto che le motivazioni che mi avevano
portato a chiedere il par-time orizzontale, avendo ottenuto il
trasferimento diventavano gestibili, ho dato la mia
disponibilità. Adesso mi vedo conteggiare le giornate di ferie
non su 32 giorni ma su 28. E' corretto?
No, visto che il CCNL non prevede questo.
Gentile Redazione, vogliate cortesemente
fornirmi i seguenti chiarimenti: esiste per un docente la
possibilità di essere utilizzato in altri compiti, per motivi
di salute?
Sì.
Se si, potete inviarmi il quadro normativo
vigente e le scadenze?
Bisogna chiedere di essere sottoposti a visita
medico-collegiale.
Gentile prof. Santoro,
l'incarico di "Responsabile dei trattamenti di parte
dei dati personali trattati nella scuola" assegnato ad un
Dsga deve essere retribuito o rientra anche questa incombenza nel
"dovere d'ufficio"!
No, non deve essere retribuito.
Egregio Dr Santoro, sono una insegnante
elementare attualmente in congedo post-partum, che tra pochi giorni
rientrerà in servizio. Vorrei chiederle "se le ore di
permesso per allattamento devono essere necessariamente utilizzate 1
ora x giorno oppure posso chiedere di unirle tutte in una unica
giornata?
Può riunirle.
Eventualmente fosse possibile il D.S. deve o
può concedere tale facoltà?
Certo.
Nel mio istituto la Dirigente sostiene che,
poichè le conversatrici e gli insegnanti di sostegno non si
rapportano alla classe da soli ma in compresenza con i docenti
titolari, non possono essere utilizzati per le supplenze. Dalla
consultazione del T.U. sembra di capire che, dato che partecipano
agli scrutini con diritto di voto, siano docenti a tutti gli effetti,
e così sostiene anche il sindacato. Ma alla Dirigente sono
rimasti dei dubbi, per cui utilizzerebbe tali docenti "solo in
caso di emergenza". Ha ragione?
Naturalmente no.
Gent. Dr. Santoro, vorrei sapere se nei compiti
della sottoscritta DSGA rientra anche quello di concedere
ferie e permessi al personale docente fuori ruolo ex art.113 che
svolge mansioni di bibliotecario nell'istituto superiore dove lavoro.
Infatti, il nuovo Dirigente Scol. ha affermato che tale
tipologia di personale è da considerarsi come
ATA.
Non è vero.
Ma se così fosse, dovrei farlo
partecipare anche ai turni di ferie degli altri ATA Assistenti
amministrativi? Un docente-sindacalista mi ha
addirittura detto che il docente fuori ruolo non è
più un docente perchè non ha diritto di voto
nel collegio docenti, a prescindere che faccia progetti per il
POF. Il Dirigente che è andato purtroppo in pensione
quest'anno non ha mai fatto notare alla
bibliotecaria la sua "diversità" rispetto ai
docenti.... è questione di stile oppure c'è di
più?
E' questione di buon senso e di rispetto delle norme. Dica
al docente-sindacalista di cambiare mestiere. In ogni caso non spetta
al DSGA concedere ferie e permessi, neanche al personale
ATA.
Salve Prof. Santoro, Le scrivo perché
nell'archivio delle faq rsu non ho trovato risposte ai miei quesiti.
Sono un dipendente di un istituto paritario (materna, elementare,
medie, superiori) a gestione religiosa, quindi il contratto di
riferimento è l'Agidae. La mia assunzione è stata fatta
per gestire l'aula informatica, che 4 anni fa era in condizioni
pietose non essendoci un responsabile, tecnicamente preparato ad
affrontare situazioni diverse ed anche perché era necessaria
una figura che facesse un po' da filtro tra la scuola stessa e i
fornitori esterni (che tendevano a vendere in eccesso materiale
inutile). Sul contratto che ho firmato, sono inquadrato come
"impiegato" a 30 ore settimanali, con il 3° livello, in
possesso di un diploma di perito industriale per l'elettronica
conseguito nel 1987. Immagino di far parte del personale ATA. Le mie attuali
mansioni sono: presenza nell'aula informatica durante le lezioni,
gestione dei pc (sia dell'aula che del resto dell'istituto, uffici
compresi), gestione della rete locale, gestione del server
(autorizzazioni utenti, stampe, etc). In pratica mi occupo di tutta
la gestione informatica della scuola e anche delle valutazioni
preliminari (scelta, preventivi, software, etc) agli acquisti. Prima
di tutto mi chiedo se l'inquadramento è corretto; non ho
trovato voci sul contratto Agidae nelle quali rientra la mia
tipologia di lavoro. Questi erano gli accordi e finora così
è andata avanti. Adesso è stato ceduto l'istituto
(tramite un fitto d'azienda, mi sembra si chiami così) e il
nuovo gruppo vuole che io mi occupi anche degli altri laboratori,
cioè di fisica e di chimica/biologia. A parte il fatto che non
sono preparato a gestire tali laboratori (immagino che sia necessario
un perito chimico o qualcuno del genere), si sta verificando un
cambiamento di mansioni diverse a quelle per le quali ho lavorato
finora. Ultima domanda, ho anche una laurea in psicologia; anche se
non c'entra con la tipologia di lavoro che svolgo, può servire
per ottenere un trattamento economico migliore?
Purtroppo non sono in grado di aiutarla, non occupandomi io
di scuole private.
Salve, vorrei gentilemente sapere se esistono
delle normative che regolano la riammissione a scuola, dopo 5 giorni
di assenza per malattia, con certificato medico?
Gli alunni rimasti assenti per malattia per più di
cinque giorni sono riammessi a scuola dietro presentazione di una
dichiarazione del medico curante circa la natura della malattia e
l'idoneità alla frequenza (art. 42/u.c. del d.p.r. 22 dic.
1967, n. 1518). Gli alunni rimasti assenti per malattia infettiva
sono riammessi solo dietro autorizzazione dell'ufficiale sanitario,
qualunque sia stata la durata della malattia (art. 43 del d.p.r. 22
dic. 1967, n. 1518).
Nel mese di novembre 2003, risultato vincitore
di concorso ordinario a cattedre, sono transitato nei ruoli della
scuola, proveniente dai ruoli dello Stato. Dietro mia pressante
richiesta, recentemente il C.S.A. ha predisposto e trasmesso alla
Ragioneria Provinciale dello Stato il decreto di ricostruzione di
carriera ai sensi dell'art. 52 della legge 312/80. Al momento del
passaggio nella scuola il mio maturato economico nei ruoli dello
Stato era pari a £.16.923.000 annue. Con comunicazione
provvisoria ex art. 172 legge 312/80 la scuola dove prestavo servizio
dopo la conferma in ruolo mi collocava nella nuova qualifica
nella posizione stipendiale comportante un trattamento economico
immediatamente superiore a quello in godimento nella qualifica
precedente e cioè, con decorrenza 1/1/94, con lo stipendio
annuo lordo di £.17.388.000 (equivalente ad un'anzianità
giuridica di anni 11) oltre all'indennità di funzione di
£.1.908.000. Viceversa il C.S.A. ha inteso sommare
l'indennità di funzione alla posizione stipendiale prima di
procedere all'inqudramento retributivo. Con la conseguenza che mi ha
collocato, alla data del 1/1/94, nella posizione corrispondente al
1° aumento biennale di un'anzianità giuridica pari a
cinque anni (stipendio £.14.988.000 + indennità di
funzione £.1.572.000 + aumento biennale £.600.000). Con
evidente danno per il sottoscritto che si vedrà anche
richiedere sicuramente la restituzione delle differenze stipendiali
percepite. Io credo che il C.S.A. ha sbagliato, mentre è
esatto l'inquadramento provvisorio disposto dalla scuola ex art. 52
legge 312/80. Avete materiale probatorio per aiutarmi a difendere in
giudizio? Grazie.
Purtroppo no.
Egregio prof. Santoro un docente di ruolo che
chiede un giorno per sostenere un esame di un corso universitario
master il giorno chiesto lo perde lavorativamente o gli
vale?
Gli vale.
Gent.le Redazione Edscuola, insegno lingua e
civiltà inglese (A346) in un Liceo. Le ore di inglese sono 47.
Ci sono 2 cattedre orario interne e una cattedra orario esterna
determinata dal CSA e costituita da 11 ore + 1 a disposizione
(più 6 ore di completamento in un IPAA). La scuola di
titolarità è il Liceo. I docenti sono tutti di ruolo.
Dopo varie vicissitudini il DS ha deciso di assegnare 18 ore e 17 ore
+1 a disposiz. ai docenti con cattedra orario interna e di
trasformare l'ora a disposizione della COE in ora curricolare. Tale
cattedra è quindi passata da 11 ore (3 classi) + 1 a dispos. a
12 ore (4 classi). E' regolare tutto ciò? Si devono prima
portare a saturazione le cattedre interne o si deve modificare la
COE? La docente COE ha ottenuto il trasferimento da altra scuola nel
corrente anno scolastico e sarebbe comunque la docente con minor
punteggio.
Tutto regolare, secondo me.
Gentile dott. Santoro, sono una docente a tempo
indeterminato di scuola primaria. Vorrei sapere se è possible
effettuare supplenze brevi in altro plesso dello stesso istituto
comprensivo. E' da tener presente che gli orari di lezione nei plessi
in questione non coincidono.
Cosa vuol dire effettuare supplenze, se si è
già di ruolo?
La GILDA può fare parte della delegazione
trattante nelle contrattazioni di istituto?
Certo.
Gentile prof Santoro, sono un assistente tecnico
di ruolo che ha accettato un incarico del CSA come docente ai sensi
dell'art 58 CCNL. Adesso, per sopraggiunti motivi di salute che mi
impediscono di viaggiare per raggiungere la sede di lavoro, vorrei
rientrare sul mio posto di titolarità. E' possiblie
farlo?
No.
Chiedo gentilmente una cortesia: puo' il docente
vicario con semiesonero sindacale e semiesonero scolastico (40
classi, 25 con le classi articolate) prestare servizio nella sede
centrale dove non è titolare???
Sì.
Sono insegnante scuola primaria, dipendente III
Circolo Scafati (SA), vorrei candidarmi come RSU, devo rivolgermi al
sindacato?
Sì.
Sono un'insegnante di scuola dell'infanzia che
sta vivendo un problema condiviso da tutte le collegnhe del proprio
circolo didattico, ma anche da tante altre. Il problema è
quello delle sostituzioni dei docenti assenti. Ho sempre pensato che
non dovesse riguardarci e che fosse un problema della segreteria, ma,
a quanto pare, è diventato un problema dei docenti. La nostra
dirigente ci ha inviato una circolare che chiedeva di sottoscrivere
la propria disponibilità alle sostituzioni e da quel giorno si
sono aperte grosse discussioni alle quali non riusciamo a mettere
fine. Adesso chiedo a voi esperti: può un dirigente pretendere
questo dal personale docente?
No, anche se il problema delle sostituzioni è un
problema anche e soprattutto dei docenti.
Se, volta per volta farà un ordine di
servizio, naturalmente, nessuno si potrà rifiutare, ma dare a
priori la propria disponibilità mi sembra
troppo.
Perché mai, visto che l'effettuazione di ore
eccedenti è previsto dal CCNL?
Inoltre nell'ultimo collegio dei docenti di
giugno già si era cominciato a parlare del problema (non ci
sono più fondi per retribuire i supplenti) e si erano
deliberati alcuni criteri quali l'accorpamento dei bambini e lo
slittamento dell'orario dei docenti presenti in servizio. In
occasione di un'assemblea sindacale ci è stato detto che
è una delibera illegittima in quanto il collegio non
può deliberare su questa materia!
Cambiate sindacato.
Come ci dobbiamo comportare??? Sarei grata a
chiunque risponda a queste mie domande e gradirei avere normative in
merito.
Il CCNL, signora mia, bisogna conoscere il
CCNL.
Caro Prof. ho qualche quesito da porle: il
responsabile e gli altri addetti alla sicurezza, precisamente, con
quali fondi della scuola vengono pagati? ( F. sulla sicurezza,
d'amministrazione, d'istituto?)
Il responsabile con il funzionamento, gli addetti con il
fondo.
E' compito delle rsu o dell'C.I. stabilire i
singoli compensi?
Per quanto riguarda il fondo dalla RSU.
Chiedo eventuale normativa di
riferimento.
Il CCNL della scuola.
Sono un’assistente tecnico di un piccolo
liceo neonato con 230 alunni 9 ata 23 docenti 1 dsga e d.s. Nel piano
di lavoro presentato solo agli amministrativi e tecnici,
veniva ricordato al personale che gli incarichi specifici non
possono essere rifiutati, basandosi sull'art. 47 del CCNL 2002/5;
a me invece risulta che una dei criteri fondamentali
è la disponibilità del lavoratore.
Sbaglio?
Sì.
Questo piano formalmente non è stato
presentato a nessuno neanche al DS in quanto nella scuola non eseste
ancora la rsu.
Meglio.
Gentile dott. Santoro desideravo saper se i
lavoratori ex Lsu che si occupano delle pulizie nelle scuole e che
svolgono il lavoro su 5 giorni alla settimana sono obbligati a
prendere (e tutti in una volta nella stessa scuola)
necessariamente il sabato come giorno di riposo o possono
prendere anche giorni diversi dal sabato e usare una turnazione
che permetta la loro presenza in tutti igiorni della settimana (visto
che c'è scuola anche il sabato).
La seconda che hai detto.
Gentile prof, vorrei sapere se un insegnante a
tempo determinato può avere il distacco per l'intero anno
scolastico, se si è vero che non può essere
sostituito da un supplente ma il posto deve essere coperto dalle
compresenze del plesso?
Distacco per fare che cosa?
Le Collaborazioni plurime (art. 32 CCNL 2002-05)
possono essere pagate con il fondo d'Istituto della scuola in cui
vengono effettuate?
Sì.
Gentile prof. Santoro, un assistente amministrativo
immesso in ruolo da quest'anno, con retrodatazione della nomina
giuridica dall'anno scorso (durante il quale ha prestato servizio da
incaricato), ha diritto a vedersi valutato quale periodo di prova il
servizio prestato nell'anno 2005/2006 oppure tutto deve essere
spostato a quest'anno?
Secondo me ha diritto.
Gent. Dott. Santoro, sono un docente di ruolo.
Posso accettare un contratto Co.Co.Co. presso l'Università per
la durata di 6 mesi? O è incompatibile?
Può, chiedendo preventiva autorizzazione al suo
DS.
Salve, sono un insegnante. Volevo sapere se
è possibile impugnare, e quindi rinegoziare, la Contrattazione
d'istituto che prima della firma da parte dei responsabili RSU non
è stata illustrata ai lavoratori ne è stata
successivamente afffissa all'albo della scuola.
Non sono elementi sufficienti.
Gentile Prof. Santoro sono un insegnante
siciliana, vorrei saper se per le insegnanti di scuola dell'infanzia
il cui orario di lavoro è compreso tra le 8,00 alle 16,00
è prevista la flessibilità?
In che senso?
Sono docente di musica di scuola secondaria di I
grado a T.I. dal 1985. Sono fortemente in dubbio riguardo alla
questione di possibile incompatibilità rispetto all'essere
dipendente pubblico. Ho letto tutto ciò che potevo al
riguardo. Vorrei poter fondare insieme ad altri una cooperativa
sociale di tipo A, a responsabilità limitata, che rivolga la
propria prestazione a soggetti in difficoltà. Ho di recente
conseguito il diploma di musicoterapista e vorrei poterlo utilizzare.
La cooperativa mi sembra una via buona. Nell'art. 508 del D.lvo
n.297/94 al comma 11 leggo che il divieto ci cui al comma 10 non si
applica ai casi di società cooperative. Vuol dire che non
incorrerei in sanzioni di alcun tipo se diventassi socia fondatrice
di una cooperativa sociale nella quale potrei lavorare come
musicoterapista?
Esatto.
Inoltre mi premerebbe sapere se c'è una
normativa precisa che disciplini le funzioni di vicario del dirigente
scolastico.
C'è il CCNL, che basta ed avanza.
Gentile Dott. Santoro sono un assistente tecnico
di un itis di Milano ho due quesiti da sottoporle: se prendo un
giorno di malattia per una visita specialistica basta il certificato
dell'ente publico o privato che attesta l'avvenuta visita con
relativi orari o serve il certificato del medico curante come
dice la mia DSGA che attesti la non capacità lavorativa per
quel giorno causa visita specialistica.
Basta il certificato dell'ente pubblico.
Il nostro istituto a un orario 7.15-23.00
perchè c'è un corso serale spetta l'indennità
notturna per la parte eccedente le ore 22.00?
Sì.
Desideravo sapere se avendo deliberato il
collegio della mia scuola la riduzione di 10 minuti per ciascuna ora,
legati a problemi di pendolarismo degli allievi il docente che ha 18
ore di cattedra deve recuperare o no 3 ore per ogni
settimana.
Non spetta al collegio una simile delibera, ma al Consiglio
di istituto.
Quale è la
normativa che regolamenta ciò?
Il CCNL della scuola.
Salve! Sono un'insegnante di scuola primaria
(orario tempo pieno). Volevo sapere se esiste un numero massimo di
ore frontali (giornaliere) oltre il quale un insegnante non
può andare. Mi spiego meglio... la nostra dirigente ci ha
comprensibilmente chiesto di fare "i salti mortali" per
coprire le colleghe assenti nel loro primo giorno di malattia, dato
che la ricerca dei supplenti è spesso estenuante, però
ci ha detto che un docente non può superare le 7.30 ore
frontali... dovrebbe fare una pausa di mezz'ora.
Ma no, questo riguarda il personale ATA!
Vorrei sapere se è vero... se sì,
a cosa va incontro un docente che invece preferisce farsi le sue 8
ore filate? Può esserci una responsabilità nel caso in
cui un bambino si faccia male e quindi imputare l'accaduto alla
"stanchezza" del docente? Oppure semplicemente il dirigente
non può obbligarti a fare più di 7,30 ore, ma se il
docente è d'accordo nel farne di più (non parlo di ore
extra da pagare... semplicemente un favore al collega e il piacere di
supplire nella propria classe), può farlo senza
problemi?
Dite alla dirigente di cambiare mestiere.
Insegnante di educ. fisica per 18 ore
settimanali, con in più nomina di sei ore settimanali
extracurriculari per attività sportiva, può effettuare
ore aggiuntive in sostituzione di colleghi
assenti?
No.
Gent. Santoro, gradirei ricevere suggerimenti
sulla questione in oggetto: esiste una qualche norma che regolarizza
l'utilizzo degli inseganti specializzati nel caso in cui lo
specilista non riesca a coprire tutte le classi?
Non ho capito la domanda.
Lo specialista fa 18 ore e il resto sono coperte
dagli specializzati che vanno anche in classi che non sono le
loro?
Lo specializzato opera all'interno del suo
modulo.
Oppure lo specialista "fa" 22 ore e
gli specializzati coprono l'orario che resta ad esempio anche solo
un'ora d'inglese?
Non è opportuno scindere
l'insegnamento.
Se uno specializzato deve coprire ore di lingua
in una classe che non è sua, possono gli insegnanti di quel
team pretendere di non restituire ad esempio una disciplina ma
pretendere che lo specilalizzato faccia inglese sacrificando la sua
compresenza (in modo che gli altri non si spostino nè si
accolllino una disciplina?)
Spetta al collegio dei docenti decidere su questi aspetti di
natura organizzativa e didattica.
Egr. Prof. Santoro, negli anni scorsi, alcuni
colleghi docenti hanno svolto funzione di tutor per un gruppo di
tirocinanti della SISSIS presso la Scuola dove io insegno. Svolta la
loro attività e ricevuta una piccola somma
dall’Università, gli stessi docenti, ai sensi
dell’art. 41 del CCNL, hanno chiesto alla Scuola “il
pagamento del compenso incentivante per il lavoro aggiuntivo che
l’attività di tutor comporta”. La richiesta, ad
oggi inevasa, è divenuta oggetto di una questione variamente
dibattuta (anche in altri istituti della provincia). Alcuni
rappresentati sindacali, interpellati, hanno infatti ritenuto
legittima la richiesta ai sensi del citato art. 41. Altri, invece,
hanno negato la possibilità di accedere al fondo di istituto
per tale pagamento perché l’art. 41 parla di lavoro
aggiuntivo, mentre l’attività di tutor si espleta in
classe nel corso del normale orario di insegnamento. Altri, ancora,
nel negare ogni pagamento gravante sul fondo d’Istituto, hanno
invece ritenuto utile richiamare la convenzione stipulata tra la
Scuola e la SISSIS nella quale, all’art. 12, è
espressamente dichiarato che “per le spese relative
all’organizzazione e lo svolgimento del tirocinio,
l’Università si impegna a stipulare una specifica
convenzione con una Struttura Scolastica capo fila che si farà
carico di rappresentare tutti gli Istituti Scolastici che
collaboreranno con la SISSIS e di distribuire le somme ricevute
secondo la ripartizione effettuata dalla stessa SISSIS”. Mi
sarebbe, quindi, gradito avere un Suo parere. Faccio, infine,
presente che il Collegio dei Docenti, interpellato sulla questione,
ha espresso parere negativo nei confronti del pagamento, anche se
credo che lo stesso organo non abbia alcuna voce in capitolo, per lo
meno sul lavoro già svolto (il suo parere, a mio giudizio,
può, anzi deve essere considerato attentamente qualora in
futuro si dovesse pensare di ripetere l’esperienza con i
tirocinanti SISSIS). Ringraziando per l’attenzione e per la
risposta, porgo i miei più cordiali saluti.
Se l'attività è stata inserita nel POF,
è possibile prevedere un compenso a carico del fondo. Spetta
naturalmente alla contrattazione di scuola decidere nel
merito.
Spettabile Readazione, sono un docente t.i. di
scuola media superiore già in indirizzo nella vostra mailing
list e Vi scrivo per sottoporVi il seguente quesito. Nei primi tempi
dopo l'inizio dell'A.S. si assiste ad aggiustamenti dell'orario di
servizio fino ad avere un certo assestamento. Come prassi, i
vari docenti forniscono i desiderata al collega che redige l'orario,
ma nella scuola dove insegno (da quest'anno) il collega che redige
l'orario è sensibile ai desiderata di pochi colleghi,
cannibalizzando l'orario della maggioranza degli altri colleghi. Ad
esempio, il sottoscritto ha, su 5 giorni di servizio, 3 prime
ore e 3 ultime ore, nonchè 4 buchi su 18 ore di
servizio, mentre ad altri colleghi l'orario, per oscuri motivi,
è compatto e senza alcun buco e non prevede l'opzione
"prime ore ed ultime ore", ma solo l'opzione "ore
centrali" ovvero "solo prime ore". Ad una richiesta di
colloquio con il D.S., lo stesso se ne lava pilatescamente le mani,
rimandando ogni lagnanza al collega incaricato dell'orario, ignorando
il fatto che come datore di lavoro, ha il dovere di assicurare un
buon clima di lavoro. Il collega dell'orario invece fa finta di
non sentire ragioni se non si è tra gli "eletti". Il
quesito è il seguente: esiste una possibilità di
una equa ripartizione tra tutti i colleghi dell'orario
di servizio tra prime ed ultime ore ed equa ripartizione dei
buchi? In materia di organizzazione del lavoro come l'orario di
servizio sono competenti le R.S.U., occorre investirle di tale
problema? Eventualmente le ore di buco possono essere
retribuite in quanto creano comunque disagio al
lavoratore?
Non rispondo a questo tipo di domande. Mi
dispiace.
Potrei avere una risposta esauriente al seguente
quesito? Può il Dirigente Scolastico, nell'ambito di una
seduta del Collegio dei docenti, pretendere che un docente motivi in
forma scritta la sua astensione o la sua contrarietà nei
confronti di un provvedimento o di una iniziativa da
approvare?
No, se il regolamento di funzionamento di tale organismo non
lo prevede.
Gentile Dottore, un collaboratore scolastico
(peraltro inserito nell'art. 7 per le mansioni H) che tipo di
responsabilità ha rispetto alla sorveglianza di uno uno
studente H (che fa un percorso individializzato), in momenti in cui
non è presente il docente di sostegno o altro docente del
consiglio di classe? Perchè il contratto mi sembre preveda
solo i momenti precedenti e successivi all'orario di attività
didattica.
Anche durante, sempre per brevi periodi.
Gentile Prof. Santoro, tempo fà ho avuto
occasione di ricevere alcuni suoi preziosi pareri e consigli. Mi
trovo in una situazione imbarazzante e fastidiosa che le riassumo.
Sono un docente "precario" di scienze alle superiori e ho
avuto un incarico annuale in organico di diritto su una COE di 15 ore
all'IPIA MIANO e 4 ore di completamento al LC Sbordone. Il DS dello
Sbordone dove ho le 4 ore (una classe) durante uno dei primi collegi
dei docenti ha avuto la bella idea di affidarmi l'incarico di
coordinatore. Il mio orario prevede le prime 2 ore di lezione al
lunedì e al mercoledì e non posso trattenermi a scuola
in quei giorni perchè ho in orario anche l'altra scuola
abbastanza facilmente raggiungibile. In sede di replica al collegio
ho fatto osservare che la mia posizione nella scuola non era
ragionevolmente compatibile col ruolo di coordinatore, ma non ho
ottenuto nessuna risposta concreta. Successivamente ho chiesto
verbalmente al DS se si poteva trovare una soluzione diversa dando
l'incarico ad un collega maggiormente presente nella scuola, anche
questa volta non ho avuto riscontri. Infine ho scritto una lettera
formale regolarmente protocollata in cui chiedevo esplicitamente
al DS la revoca dell'incarico di coordinatore, ma a 15 gg di
distanza ancora devo conoscere la risposta. Nel frattempo ho
dovuto presiedere il primo consiglio di classe (mansione a carico del
coordinatore) e domani dovrò presenziare alle elezioni dei
rappresentanti dei genitori nel CDC. E' mai possibile tutto
ciò?
Sì.
Posso appellarmi se non al buon senso a qualche
normativa vigente? O devo far buon viso a cattivo gioco e darmi
malato tutte le volte che c'è una riunione? Mi dia un
consiglio, per favore, perchè vorrei uscire da questa
situazione imbarazzante alla quale certamente non potrò far
fronte dignitosamente.
Può rifiutare l'incarico, cosa che per altro ha
già fatto.
Sono un docente di scuola superiore e vorrei una
risposta al seguente quesito: per poter usufruire delle
ferie devo concordare in anticipo con il D.S. oppure posso fare
domanda e aspettare la risposta?
La seconda che hai detto.
Gent. dott. Santoro, sono un'insegnante di suola
dell'infanzia, avrei urgentemente bisogno di sapere se esiste una
normativa contrattuale circa il rapporto numerico tra bambini e
personale ata (ausiliario)
No.
Buon giorno gentile Sig. Santoro, sono mamma di
un bimbo che frequenta la seconda elementare. Le scrivo per sapere se
esiste una qualche legge che tutela il diritto dei bambini circa
l'intervallo a scuola. Mi spiego: la classe di mio figlio è
composta da 13 alunni e quest'anno, per far posto alla nuova prima,
sono stati spostati in un'aula veramente piccola (circa 30 m2) e sono
costretti a trascorrere l'intervallo in classe perche' le insegnanti
hanno paura che si facciano male qualora permettessero di farlo nel
corridoio. Preciso inoltre che i bambini vengono lasciati in classe
con l'ordine di non muoversi troppo (devono fare colazione seduti e i
rimanenti minuti non devono correre, saltare....) mentre la maestra
se ne va a prendere il caffe' e la sorveglianza viene lasciata al
bidello (peraltro non molto normale) che ovviamente viene solo deriso
e non rispettato cosicchè gli alunni rischiano di farsi male
con gioghi poco consoni tipo lotta, bottigliate... La mia
preoccupazione credo sia legittima perche' costringere un bimbo di 7
anni a stare fermo 5 ore filate nello stesso ambiente credo sia
crudele (fatte salve le ore di ginnastica o laboratorio) e che le
maestre non dovrebbero lamentarsi troppo e mandare le note a casa se
i bimbi all'ultima ora sono irrequieti e non stanno fermi... Grazie
per la sua cortese risposta qualora trovera' il tempo di
concedermela.
Non esiste una legge sull'intervallo, mia cara signora. Le
parrà strano, ma è proprio
così.
Gent.mo Prof. Santoro, desidero chiederle
un'informazione, in particolare avendo avuto un incarico fino al
30/06/07 come collab. scolastico ed essendo iscritto regolarmente al
corso di laurea in giurisprudenza quadriennale fuori corso, pensa che
questo sia di ostacolo per ottenere le 150 ore?
Sì.
Le dico questo perchè nel modello di
domanda del uff. scol. prov. (csa) X, si chiede di specificare l'anno
di corso e la durata del corso. Poichè da anni non
c'è nessuna discriminazione tra studenti in corso e fuori
corso dato che paghiamo le stesse tasse universitarie compresa quella
per il diritto allo studio, cosa mi dice in merito?
Che non è immaginabile pensare che la semplice
iscrizione all'università legittimi il diritto a fruire dei
permessi.