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a cura di Pino Santoro


 

FAQ/99
Domande e Risposte sulla RSU

Buongiorno, sono un'insegnante di sostegno di scuola dell'Infanzia, sono entrata di ruolo nel settembre 1996 e nel 1998 ho presentato la domanda di ricostruzione carriera per riscattare 3 anni di incarico provveditoriale (1993/94, 1994/95, 1995/96); solo oggi, leggendo la sua interessantissima rubrica, mi rendo conto che ad oggi non ho ricevuto il decreto relativo alla ricostruzione carriera! Dal Cedolino risulto liv 9... pensavo che fosse una cosa automatica. La ringrazio anticipatamente per la sua risposta.

Non ho capito la domanda.

Mi chiedo come sia possibile presentare a copertura di un giorno di chiusura prefestiva un certificato medico.

Me lo chiedo anch'io.

Gent.mo prof. Santoro, sono una docente fuori ruolo, utilizzata con mansioni di bibliotecaria. Posso fare assistenza alle classi che vengono mandate in biblioteca quando il docente è assente e non è possibile coprire la classe con un docente a disposzione?

Sì.

Essendo stata dichiarata inidonea all'insegnamento, mi chiedo se è legale ricorrere a me per la sorveglianza degli alunni. Come posso tutelarmi, e scrollarmi dal carico di responsabilità?

Lei conserva ancora la funzione docente.

La ringrazio per la risposta alla mia precedente domanda. Ora voglio chiederle delucidazioni sulle assenze degli insegnanti a tempo indeterminato: essi possono chiedere fino a tre giorni per motivi personali o familiari; è discrezione del preside concederli?

No.

Chi sostituisce l'insegnante assente viene retribuito?

Sì.

L'insegnante può anche chiedere di usufruire, durante il periodo di attività didattica, di un periodo non superiore a sei giorni di ferie: sempre a discrezione del preside e senza oneri aggiuntivi?

L'istituto delle ferie è normato dall'art. 13 del CCNL.

Come va interpretato "...senza oneri aggiuntivi salvo quanto previsto dall'art.16 comma 2 "? Il giudice del lavoro di Milano con sentenza 21/06/01 n.1863 ha stabilito che questi giorni non possono essere usufruiti per andare in vacanza: cosa ne pensa e come va interpretato ciò?

Le ferie servono per andare in vacanza, checché ne dica il giudice.

Buongiorno, sono un’insegnante di sostegno della scuola primaria. Ieri sono stata visitata in un ospedale e l’ortopedico mi ha prescritto 20 gg. di riposo. In segreteria mi hanno detto che mi inviano la visita fiscale ma io so che, se la prescrizione dei giorni viene fatta da un medico di una struttura pubblica, non si è soggetti a visita fiscale. Mi interessa saperlo perché ho bisogno di uscire per comprare attrezzature ortopediche, per fare siringhe e non penso che il negozio di ortopedia possa rilasciare un certificato che attesti che sono stata lì. Grazie infinite.

L’istituzione scolastica o educativa oppure l’amministrazione di appartenenza o di servizio, in caso di docenti utilizzati o comandati, può disporre sin dal primo giorno il controllo della malattia tramite l’ASL competente, ai sensi delle vigenti disposizioni di Legge. Il controllo non è disposto se il docente è ricoverato in strutture ospedaliere, pubbliche o private. Il docente che durante l’assenza per malattia per particolari motivi dimori in luogo diverso da quello di residenza o di domicilio dichiarato all’amministrazione, deve darne immediata comunicazione, precisando l’indirizzo dove può essere reperito. Il docente assente per malattia, anche se dispone di documentata autorizzazione ad uscire da parte del medico curante, è tenuto a farsi trovare nel domicilio comunicato all’amministrazione, in ciascun giorno, anche se domenicale o festivo, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19. La permanenza del docente nel proprio domicilio durante le fasce orarie può essere verificata nell’ambito e nei limiti delle vigenti disposizioni di leggi. Qualora debba allontanarsi durante le fasce di reperibilità dall’indirizzo comunicato, per visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici o per altri giustificati motivi (che devono essere, a richiesta, documentati), è tenuto a darne preventiva comunicazione all’amministrazione con l’indicazione della diversa fascia oraria di reperibilità da osservare. L’art. 49 del CCNL 26 maggio ’99, modificando in un punto il dettato del precedente testo contrattuale (cfr. comma 11 art. 23 del CCNL 4 agosto ’95), ha trasformato quello che risultava come un obbligo dell’Amministrazione, che “disponeva” la visita fiscale, in un’iniziativa rimessa alla discrezione del dirigente, che “può disporre” la visita fiscale; pertanto, all’Amministrazione è riconosciuta la facoltà e non attribuito l’obbligo di attivare la visita fiscale. Inoltre, in esso viene sancito il divieto di disporre la visita fiscale in caso di ricovero in ospedale pubblico o convenzionato.

Una docente di geografia di scuola superiore svolge parte del suo servizio in due classi di un istituto carcerario, a fine giugno la sua scuola svolge gli esami integrativi anche per le classi del carcere, sindacalmente questa insegnante è obbligata a partecipare sia agli integrativi che all'esame di stato (indipendentemente che in quest'ultimo sia membro esterno o interno)?

Sì.

Buon giorno, sono un'insegnante di ruolo da 10 anni. Purtroppo, qualche giorno fa, in seguito ad una caduta, sono "finita" al pronto soccorso. Qui, hanno riscontrato trauma facciale e distacco parcellare a carico del piramidale con 20 giorni di prognosi. La mia domanda è: sono soggetta a visita fiscale durante il periodo della malattia?

Sì.

Nel POF della nostra scuola, istituto statale d'arte, è previsto un corso di lingua inglese. Per il secondo anno a partecipare sono 8 studenti. Quanti collaboratori scolastici devono essere impegnati per lo svolgimento del corso?

I collaboratori scolastici non insegnano, che io sappia.

Il calendario vede un'ora il martedì e due ore il sabato. E' prevista la partecipazione di un solo docente degli 8 studenti e di un solo collaboratore. Questo tutto il personale coinvolto nel progetto e presente nell'istituto soprattutto nella giornata di sabato. I collaboratori chiedono che siano presenti due unità ritenendo che se uno possa sentirsi male ci sia il collega ad intervenire.

Se il collaboratore si sentisse male, lo possono sempre soccorrere gli studenti con il loro insegnante! Cerchiamo di essere seri!

Gentile dott. Santoro, sono un'insegnante a tempo indeterminato di scuola secondaria superiore impegnata, insieme ad altri numerosi docenti, nell'ultima sessione degli esami di stato e che, a tutt'oggi, ha ricevuto, a titolo di acconto, meno di un terzo del compenso stabilito. Il Dirigente Scolastico non ha potuto anticipare il pagamento di tutti i compensi, come di prassi viene fatto in attesa di ricevere a stretto giro le somme dal CSA, poichè, essendo più di 100 docenti su tre scuole, questo avrebbe paralizzato la vita della comunità scolastica. A parte un sollecito di pagamento fatto nel mese di novembre al CSA dal D.S., nulla è stato da parte di nessuno, RSU comprese. A questo punto che fare?

Mettere in mora l'amministrazione.

Buongiorno gentile Prof. Santoro, vorrei chiedere consiglio su una questione che sta iniziando davvero a togliermi il sonno.

Si calmi...

Sono un docente della scuola secondaria del II ordine immesso in ruolo nel settembre 2001 nella provincia di Modena. Dopo aver terminato l'anno di prova ho sempre ottenuto l'assegnazione provvisoria per ricongiungimento familiare a Bologna. Per questo motivo non ho MAI prestato servizio presso il mio istituto di titolarità. Il 5 agosto 2003 presento un'istanza presso l'IPSIA Corni di Modena contenente le domande di rito per ricostruzione carriera, calcolo del computo per il riscatto degli anni di Università, per la buonuscita Enpas ecc.. L'istanza è stata regolarmente protocollata e conosco il nr di protocollo. Il 1 settembre 2003 vengo trasferito ad altro istituto modenese e, di nuovo, il 1 settembre 2006 sono stato ulteriormente trasferito nella mia attuale sede di titolarità: il liceo Wiligelmo, sempre a Modena. Sapendo che i tempi burocratici non sono proprio rapidissimi ho compiuto il fatale errore di disinteressarmi della cosa in questi anni. Vengo a sapere per conoscenza che il 14 dicembre 2006 il Corni (la scuola a cui presentai la domanda) spedisce la mia istanza MAI EVASA al Wilgelmo che indignato gliela rispedisce indietro!!! Mi sono informato presso il CSA e so che oggi dovrebbe essere il Wiligelmo a istruire la mia domanda dal momento che ho lì la titolarità. Perché il Corni ha trattenuto la mia documentazione per tre anni a marcire? Telefono al Dirigente del Wiligelmo dicendole che sono disponibile a venire di persona per darle una mano solo che loro hanno rispedito la documentazione al mittente; allora telefono al Corni per chiedere ragguagli visto che la mia documentazione ce l'hanno loro. Mi risponde il segretario, vengo ''rassicurato'' che hanno ''amici'' in provveditorato che, nonostante non sia loro compito ormai dal 2001, gli ''aiuteranno'' a istruire la mia pratica; la mia documentazione è quindi al CSA e c'è una persona che se ne occupa. Il segretario del Corni mi chiede numero di cellulare dicendomi "che si stanno occupando LORO" della cosa e che sicuramente "in due o tre settimane" rispediranno tutto il materiale GIA' ISTRUITO al Wiligelmo e che mi personalmente mi farà sapere. Passa un mese e non ricevo la telefonata, al che richiamo io.. Il segretario, con cui avevo parlato un mese prima CADE dalle nuovole, mi passa un'altra persona che mi RICHIEDE il numero di cellulare e che mi dice che in massimo due giorni mi farà sapere... E' una barzelletta?

Lo chiede a me?

Devo dare i miei recapiti a tutto il personale non docente del Corni? Ora... mi sento preso un poco per i fondelli! Avrei voglia di entrare in quella scuola in pieno orario scolastico con un lanciafiamme ma non credo che lo farò.

Il personale dovrebbe essere istruito ad intervenire in caso di incendio...

Ora, so bene che fa testo la data in cui ho presentato la domanda e nel momento in cui mi verrà ricostruita la carriera prenderò tutti gli arretrati ma OGGI vengo SOTTOPAGATO. So bene che il computo per il riscatto degli anni di Università mi verrà fatto con lo stipendio che prendevo 3 (oramai quasi 4) anni fa ma vorrei avere la possibilità di riscattarli. Non ho voglia di rivolgermi ad un avvocato, ma non ho neppure voglia che la mia carriera venga ricostruita quando già sono nella tomba. Mi scuso per esser stato lungo e ringrazio per l'attenzione.

Non ho capito la domanda.

Sono insegnante di scuola primaria a tempo indeterminato. All'inizio dell'anno scolastico abbiamo appreso che una C.M., di cui non ricordo il numero, ripristinava, per il secondo biennio, le tre ore curricolari di lingua inglese, la domanda che mi pongo è a quale disciplina viene tolta l'ora da dare all'insegnamento della lingua inglese? come sono ripartite le 27 ore curricolari? nella nostra scuola: 7 italiano, 7 matematica, 2 scienze, 2 storia, 1 geografia, 2 religione, 1 informatica, 1 arte e immagine, 1 musica, 1 motoria e 2 inglese. Siamo nella legalità? in attesa di una sua risposta cordiali saluti

Spetta al collegio dei docenti decidere.

Gentile prof. Santoro la devo disturbare per un chiarimento: mia moglie è una docente che si è assentata dal Lunedì al Venerdì con Sabato libero per malattia del figlio di età inferiore ad anni 3; il Lunedì successivo non rientra e comunica che intende usufruire del congedo parentale per altri 5 giorni. La scuola afferma che nel periodo di congedo devono essere computati i giorni di Sabato e Domenica; è giusto quello che ha fatto la scuola? Oppure avendo cambiato tipologia di assenza non vi è bisogno di riprendere effettivo servizio e tali giorni non devono essere computati nel periodo di assenza? Qualora i suddetti giorni (Sabato e Domenica) vengano conteggiati in quale tipologia di assenza rientrano a far parte? Grazie per la sua risposta la saluto cordialmente..

Si tratta di istituti diversi, l'uno disciplinato dall'art. 32 D.Lgs.151/2001 e l'altro dall'art. 47 sempre del D.Lgs.151/2001, per cui non capisco quale sia la fonte che legittima la richiesta della scuola.

Gentilissimo dott. Santoro, sono un'insegnante di ruolo in assegnazione provvisoria in una scuola di una provincia diversa da quella di mia titolarità, dove però sono senza sede. Vorrei sapere chi deve occuparsi della mia ricostruzione di carriera, se la scuola in cui attualmente presto servizio o il CSA della mia provincia di titolarità. Grazie.

Quello della sua scuola di titolarità.

Gentile dott. Santoro le chiedo cortesemente un'informazione, la prego di rispondermi, grazie. Le ore eccedenti l'orario di servizio effettuabili da un docente sono massimo sei (6), fin quì ci siamo. Ma quante ore di disponibilità si possono dare e quante se ne possono segnare sul tabellone orario? Le pongo questo quesito perchè nella mia scuola regna sovrana la confusione che da adito all'insorgenza di sciacalli e furbastri da quattro soldi che approfittano inserendo nel quadro fino a 16 ore di disponibilità a discapito di quelle persone che osservanti delle regole si ritrovano a fine anno con appena 12, 13 ore fatte e di contro i furbastri con un totale che va da 80 a 100\110 ore eccedenti.

Sei, non più di 6 ore eccedenti la settimana.

Gentile Dott. Santoro, sono un'insegnante di scuola elementare che per ragioni familiari lavora part time su 3 giorni la settimana. Vorrei chiederle se è possibile chiedermi di spezzare le mie ore lavorative della stessa giornata in due tranche di due ore, due al mattino e due al pomeriggio?

Sì.

Sono stata recentemente eletta nella RSU per la prima volta, mentre gli altri due colleghi sono uscenti e rieletti. Essi non ritengono opportuno convocare un'assemblea del personale e da sola non sono autorizzata a convocarla. Come posso fare per convincere la maggioranza RSU che, non essendo stata ancora convocata alcuna assemblea sindacale in questo anno scolastico, neanche prima della contrattazione, sarebbe opportuno farlo, vista anche la situazione di continua decrescita della popolazione scolastica e dei conseguenti rischi di esubero per il personale tutto?

Usi le sue doti ammaliatrici, non fossero sufficienti altri argomenti.

Salve Prof. Santoro, gradirei una consulenza in merito ad un episodio spiacevole accadutomi. Sono un docente di scuola primaria con contratto a tempo indeterminato dall'anno scolastico 1999/2000.Tre anni fa, a.s.2004/2005, sono risultata ultima nella graduatoria di circolo ed essendo un docente soprannumerario, ho inoltrato domanda di trasferimento ottenendolo ma non usufruendone perché nel frattempo, con gli avvenuti passaggi di ruolo, si era liberato nel circolo un posto, ed io ho fatto domanda di assegnazione provvisoria. Successivamente, nell'anno scolastico 2005/06, ho presentato domanda di trasferimento per rientrare in sede ed in seguito domanda di utilizzazione in caso di posti vacanti una volta avvenuti i passaggi di ruolo. Non avvenendo ciò che speravo, a partire da quest'anno scolastico, 2006/07, ho preso servizio nella scuola dove avevo ottenuto il trasferimento l'anno precedente. Ora veniamo al nocciolo della questione! Per una pura casualità prendo coscienza e quindi visione del fatto che il collega che immediatamente mi precedeva due anni fa in graduatoria nella scuola di precedente titolarità, rettifica quest'anno il suo punteggio ridimensionando il numero di anni di ruolo (all'epocane aveva aggiunto uno in più). Poiché la matematica non è un'opinione, con i calcoli alla mano verifico la mia posizione e quella del collega allo stato di fatto e scopro in questo modo che non sarei dovuta risultare io perdente posto ma lui. E guarda caso, la rettifica del punteggio avviene in assenza di ostacoli (io non risulto più in servizio in quella scuola). Trattasi quindi di dichiarazioni mendaci, false. Pertanto, volendo presentare denuncia nei riguardi del collega, a cosa andrei incontro?

A nulla.

Preciso altresì che con l'avvenuto trasferimento, ho subito danni psicologici notevoli in quanto ho dovuto trasferire anche i miei figli iscritti lì, ho perso il punteggio aggiuntivo, il punteggio relativo alla continuità, ben 7 anni. Non voglio e non posso assolutamente pensare che ci si può confondere sulla data di immissione in ruolo, perchè rimane impressa nella mente come la data di un matrimonio, la nascita di un figlio... Concludendo, le chiedo delucidazioni su come inoltrare istanza di denuncia (se rivolgermi ad un avvocato o ad un sindacato), i pro e i contro della mia azione nei riguardi del collega, e se posso ottenere un risarcimento danni. Dichiaro infine che la mia azione non mira assolutamente ad un rientro nella sede di ex titolarità  anche perché lì la mia posizione sarebbe sempre precaria e poi perchè ne risentirebbero i miei figli, ma semplicemente ad un atto di giustizia nei miei confronti.

Esamini la questione con un avvocato.

Vorrei sapere se è possibile con la a047 insegnare matematica nel triennio dello scientifico. E' a discrezione del preside l'eventuale separazione della cattedra di matematica e fisica? Vorrei chiedere l'assegnazione di una cattedra in verticale di matematica, c'è una normativa esplicita di riferimento? Grazie.

No, decide il collegio dei docenti, in buona sostanza.

Gent. mo. Prof. Santoro, sono un insegnante di educazione fisica nella provincia di Torino, la mia domanda è la seguente: puo' il dirigente per motivi didattici obbligarmi a tenere una seconda classe in contemporanea alla mia, sapendo che il numero degli alunni delle due classi è di circa 60. C'è un numero massimo di alunni per insegnante e se si quale normativa dovrei guardare.

Non più di 29.

Egregio Prof. Santoro, vorrei sapere se al personale A.T.A. assunto con contratto di supplenza, viene riconosciuto l'infortunio in itinere. Mi piacerebbe sapere se effettivamente tutti i lavoratori, ivi compresi i supplenti (A.T.A.), risultano assicurati contro gli infortuni. Se la risposta è affermativa, chi e quando dovrebbe informare il dipendente. 

Certo che sono assicurati. Ci mancherebbe altro!

Sono stata immessa in ruolo quest'anno per la classe di concorso A050 e sto facendo l'anno di formazione. Vorrei sapere: potrò far parte delle Commissioni degli Esami di Stato, in qualità di commissario esterno?

Sì.

E per quale indirizzo di studi? Uscirà una circolare o sono io che devo informarmi?

Uscirà, uscirà.

Il problema da risolvere è questo: mia zia è andata in pensione lo scorso settembre. Era docente di scuola materna è ha svolto il servizio per 33 anni. Ha anche riscattato 3 anni e 11 mesi per aver svolto le sue mansioni di docente presso una scuola privata, arrivando così ad anni 36 e 11 mesi. Ai fini della progressione economica però, l'amministrazione pubblica non ha tenuto conto degli anni riscattati (3 anni e 11 mesi) e, pertanto, non le è stata riconosciuta l'ultima classe (l'ultimo scatto di anzianità). In base a quali norme l'amministrazione ha ritenuto di non doverle riconoscere l'ultima classe sebbene abbia lavorato per 36 anni e 11 mesi? Quale è la normativa nell'ambito della scuola che disciplina la carriera?

L'art. 485 del d. l.vo 297/94.

Gentilissimo sig. Santoro, sono una docente precaria della scuola dell'infanzia, vorrei sapere se il dirigente o chi per lui può obbligarmi a sostituire la collega di sezione assente per malattia dopo aver già effettuato le mie regolari ore d'insegnamento. Premetto che non ho dato la mia disponibilità per effettuare eventuali sostituzioni.

No, non può.

Gentilissimo Santoro, sono un'insegnante in ruolo dal 01/09/06 e sto per terminare i fatidici 180 giorni dell'anno di prova. La prossima settimana mio marito dovrà subire un piccolo ma importante intervento, per cui, ovviamente, vorrei accompagnarlo in ospedale e stare con lui. Secondo lei, posso chiedere un permesso retribuito, e se si di che tipo? Una mia collega mi ha detto che, chiedendo un permesso per motivi di famiglia, si azzerano i giorni dell'anno di prova finora maturati, per cui dovrei ricominciare tutto daccapo. E' vero?

Lei frequenta brutte amicizie.

Cosa dovrei fare per non compromettere l'anno di prova?

Chiedere una giornata di permesso retribuito.

Gent.mo Sig. Santoro le chiedo se spetta al docente o al collaboratore scolastico assistere i bambini quando vanno in bagno posto che si tratta di scuola materna.

A entrambi.

Egregio Pino Santoro dove posso trovare le note del Ministero Prot. n. 2365 del 7.10.2004 e Prot.n. 238 del 26.01.2005 di cui ho letto in una sua faq e riguardanti la validità dell'assenza per "aspettativa per assegno di ricerca"?

Ritengo anche nel ns. archivio.

Sono una assistente amministrativa a tempo determinato fino al 31.08.07. Debbo subire un intervento chirurgico di protesi d'anca e dovrò quindi assentarmi dal lavoro per almeno due mesi. Posso usufruire della grave patologia?

No.

Quali sono i parametri che stabiliscono una eventuale grave patologia anche temporanea? Ho saputo che anche il mio medico curante potrà eventualmente rilasciarmi una certificazione di grave patologia. Mi può essere di aiuto?

Spetta al servizio di medicina legale della ASL certificare la grave patologia.

Salve.Vorrei sapere se i compensi dei PON e dei POF sono oggetto di contrattazione da parte delle RSU...

Sì.

...se a questi compensi può accedere il Dirigente...

No.

...se le RSU possono chiedere su questo argomento informativa dell'anno precedente.

Certo.

Salve Prof. Santoro, sono un'insegnante di scuola media con incarico a tempo determinato fino al 30 giugno e vorrei un suo parere su un fatto che mi ha recentemente coinvolta. Un collega che non fa parte del mio C.d.c, durante un'ora di sostituzione nella mia classe, ha criticato aspramente il mio (giustificabilissimo) ritardo sulla programmazione denigrando il mio lavoro e le mie capacità; a quel punto i miei studenti sentendosi "sotto processo", hanno cercato di spiegare i motivi di quel ritardo, ma si sono sentiti dire frasi del tipo "Siete bugiardi! Dite balle! Non è possibile!....". Il losco personaggio, inoltre, ha chiesto ai miei alunni informazioni relative alla disponibilità della cattedra, alla mia eventuale nomina per l'anno prossimo.... ed altre informazioni che nessun alunno (e nessun precario!!) può conoscere senza adeguata sfera di cristallo. Mi chiedo e chiedo a lei, in che modo posso agire per arginare e/o per denunciare questo comportamento che definirei (solo per decenza) "scorretto". Poichè non è la prima volta che il collega mi mette in difficoltà con i suoi comportamenti scorretti, posso considerarlo autore di mobbing?

No, di calunnia.

Gent. Prof. Santoro, ho bisogno di un chiarimento in materia di formazione delle classi. Per quante ne sapevo io spetta al consiglio di istituto indicare i criteri generali per la formazione delle classi (che il DS dovrà tenere presenti nella formazione delle classi), ma non mi risulta che ci siano delle competenze in materia riservate alle RSU. Le spiego, nella mia scuola, tali criteri sono definiti dalle RSU con il DS in sede di contrattazione, senza passare per il consiglio di Circolo. Chi ha competenze in materia?

Alle RSU deve essere garantita l'informazione preventiva. Tutto qui.

Gentile Esperto, il mio quesito è il seguente: io sono una docente A052 che l'anno scorso, interrompendo l'anno di prova per l'immissione in ruolo, è andata in aspettativa senza retribuzione per assumere un assegno di ricerca presso l'Università. L'assegno è annuale e rinnovabile fino a quattro anni, e ora sono al secondo anno di assegno. Potrò arrivare a usufruire dei quattro anni di assegno, o è vera la voce secondo cui l'anno di prova per l'immissione in ruolo non può essere interrotto per più di due anni?

Può, certo che può.

Quante funzioni strumentali può designare ogni Istituzione scolastica?

Tutte quelle che ritiene necessarie.

Esiste ancora il tetto in base al n. degli alunni? E' possibile aumentare il numero delle funzioni ripartendo la cifra in base alla complessità dell'incarico?

Certo.

Gent.mo prof. Santoro, sono un'insegnante di francese, in una scuola media a rischio, con incarico del Provveditore fino al 30 Giugno. Ho una bambina di 5 anni e vorrei sapere se posso ancora usufruire del primo mese di congedo parentale retribuito al 100%, considerato che nei suoi primi tre anni di vita non ne ho beneficiato per intero (soltanto sei giorni). Se la risposta è affermativa potrebbe indicarmi i riferimenti legislativi in merito? La segreteria della mia scuola sostiene che tale congedo non viene più retribuito in quanto la figlia ha più di tre anni.

Ha ragione.

Sono un'insegnante di scuola elementare. Vorrei sapere se è possibile recuperare nelle ore di contemporaneità alcune delle ore eccedenti prestate, in sostituzione del compenso previsto. Alcuni docenti del circolo in cui insegno sostengono che la flessibilità oraria sia giustificabile solo dietro un progetto di potenziamento dell'attività didattica, non per il recupero di ore eccedenti il normale orario di servizio, che risulterebbe addirittura illegale! Se il collegio ha deliberato che una parte delle ore di compresenza devono essere utilizzate per le supplenze brevi, quelle stesse ore, qualora non ci fossero esigenze di sostituzione del collega assente, possono essere usate anche per recuperare ore eccedenti, ripeto rinunciando al compenso del CSA?

Le ore eccedenti si pagano: anch'io sono di questa idea.

Salve, sono un'insegnante di religione di scuola elementare entrata di ruolo nel luglio 2005. Avendo partorito nel settembre dello stesso anno, non ho compiuto l'anno di prova. Anche quest'anno non avrò l'opportunità di farlo, perchè sono rimasta nuovamente incinta e partorirò a marzo. La mia volontà sarebbe quella di restare a casa in maternità facoltativa anche nell'anno scolastico 2007-08, è possibile?

Sì.

E quali conseguenze comporta il fatto di rinviare ulteriormente l'anno di prova?

Nessuna.

Avrei bisogno dei riferimenti giuridici per la designazione e la nomina del coordinatore, per prevenire la possibilità di una eventuale dimissione in massa, nonostante il compenso adeguato. Ho letto il T.U. 297/94, non mi è sembrato molto chiaro.

In che senso?

Vorrei sapere se un dirigente scolastico, in caso di assenza a causa di visita fiscale, può decurtare il trattamento economico di un insegnante ed entro quanto tempo può agire?

Le mando una scheda.

Caro Santoro vorrei sapere se TAS e RSU con mandato sindacale presso una scuola sono inamovibili dalla gratuatoria d'istituto.

TAS? Mai sentito.

Buongiorno, da settembre sono un insegnante di scuola media inferiore. Ho l'incarico fino a giugno, ma adesso un'azienda privata mi offre una possibilità lavorativa (a progetto) che "non posso " perdere! Non ho la partita iva, come posso regolarizzarla?

Chieda l'autorizzazione al suo dirigente.

Gentilissimo prof. Santoro, solo lei mi può dare qualche notizia esatta. Sono un'insegnante di scuola elementare in servizio in una scuola elementare di Salerno. In un plesso del mio Circolo, ci sono 2 posti di scuola comune, a cui aspiro, liberi perchè le titolari sono andate in pensione. Nello stesso plesso operano un'insegnante di sostegno e un'insegnante di inglese che sono titolari nel circolo, ma in altre graduatorie. Quest'anno hanno presentato la domanda di mobilità (2007/2008) rispettivamente dal sostegno alla scuola comune e dalla lingua inglese alla scuola comune. Adesso le domande che le pongo sono queste: loro (non è detto che l'ottengano il trasferimento) sono considerate come neo trasferite nel circolo dal momento che passerebbero da graduatorie ad altre ben distinte, anche se titolari nel circolo?

Sì.

Avrebbero diritto alla continuità didattica?

No.

Secondo me, solo rispetto ai docenti che entrino per la prima volta a far parte dell'istituto e non precedere altri docenti titolari di scuola comune con più anzianità di servizio nel circolo.

Sono d'accordo.

Nella contrattazione di istituto si afferma giustamente che il rispetto della continuità didattica è considerato un obiettivo prioritario, ma loro, neo trasferite in altre graduatorie, ne hanno diritto?

No.

Gentilissimo prof. Santoro, ho dimenticato di chiederle un altro quesito. La domanda al dirigente scolastico per essere assegnata al plesso so che bisogna farla entro il 30 giugno, posso già farla protocollare adesso, prima dei trasferimenti della scuola primaria dal momento che i posti risultano già vacanti, in quanto due colleghe hanno fatto domanda di quiescenza?

Nulla osta, secondo me.

Vorrei chiedere: avendo orario di lavoro 36h articolato su cinque giorni con 2 rientri pomeridiani e sabato libero vorrei sapere se in caso di assenza per malattia cadente in un giorno con rientro pomeridiano bisogna recuperare le tre ore per coprire il sabato oppure no.

Secondo me no.

... E se si usufruisce del permesso per la L. 104/92 (3 giorni al mese) in giorni ricadenti su quelli in cui è previsto il rientro?

Neanche.

La Ragioneria Provinciale dello Stato di Perugia rileva che il calcolo del triennio di riferimento deve essere effettuato a ritroso dal giorno precedente l'ultimo episodio morboso (triennio 15/04/2003 - 14/04/2006) di conseguenza alle assenze effettuate negli ultimi tre anni vanno aggiunte quelle del nuovo periodo di malattia - esempio 15/04/2006 - 15/07/2006. La stessa Ragioneria precedentemente rilevava che il calcolo del triennio precedente si doveva effettuare a ritroso dal termine finale dell'ultima malattia, escludendo così le assenze precedenti. Di fronte a incertezze di questo tipo qual'è il calcolo giusto per determinare il periodo di malattia nel triennio?

I periodi d'assenza per malattia non possono superare in un triennio la durata complessiva di 18 mesi, secondo quanto aveva stabilito l'art. 23 comma 1 del CCNL del 4.8.1995 ora riconfermato dall' art 17 del CCNL del 24.7.2003. Il computo dei periodi di assenza deve essere fatto per mesi e non per giorni, sia quando l'assenza venga effettuata in un'unica soluzione, sia quando si tratti di più periodi senza interruzioni. Nel computo del mese si deve tener conto del giorno iniziale e non deve essere compreso il giorno finale. Ad esempio: la richiesta di un mese di assenza a decorrere dal 10.2.2003 va concessa fino al 9.3.2003; la richiesta di due mesi dal 16.9.2003 al 15.11.2003; la richiesta di 30 giorni dal 15.2.2003 va concessa fino al 16.3.2003. Qualora le richieste di assenza si riferiscano a periodi non continuativi, i mesi si considerano tutti di 30 giorni. Così, partendo dal presupposto reale che 18 mesi di assenza corrispondono a 548 giorni (365:12X18), se un docente ad una prima assenza per malattia di 14 mesi (gg. 456 = 365:12X14) fa seguire una seconda richiesta di 80 giorni, l'eventuale terza richiesta non potrà superare la complessiva durata di 12 giorni (456+80+12 = 548). I giorni festivi iniziali e terminali di un periodo d'assenza per malattia non devono essere compresi nel computo della sua durata, mentre i giorni festivi intermedi al periodo rientrano nel calcolo delle giornate di assenza, così come quelli che si collocano fra due periodi di assenza per malattia fruiti senza interruzione. Analogamente, i giorni festivi intercorrenti tra un periodo di assenza per malattia e uno di ferie o di aspettativa per motivi di famiglia devono essere compresi nei relativi giorni di assenza. Peraltro, qualora ad un'assenza per malattia collocata alla fine della settimana lavorativa (venerdì-sabato) si aggiunga l'assenza del martedì, dopo la domenica e la giornata libera coincidente col lunedì, il docente può valersi della circostanza, per interrompere la durata continuata della malattia col rendersi disponibile alla ripresa del servizio nel giorno di lunedì, di solito libero; se la ripresa del servizio non c'è, il periodo di malattia va, senza interruzione, dal venerdì al martedì successivo.

Salve, sono un insegnante di ruolo della scuola dell'infanzia appartenente alle riserve (motivo per cui sono entrata di ruolo). Volevo sapere se era possibile passare dall'insegnamento all'ufficio, cioè andare a lavorare in segreteria. Se fosse possibile, potrebbe spiegarmi cosa devo fare?

Deve sottoporsi a visita medico collegiale e farsi dichiarare inidonea alla mansione.

In riferimento alla sua risposta Le chiedo scusa se la disturbo nuovamente. Una mia collega ha trovato una risposta ad un quesito simile che le allego. Cosa ne pensa? Io a differenza del caso esposto nell'allegato avrò 7 giorni di degenza e una cinquantina di giorni con ausilio di stampelle. In questi 50 giorni non è quindi da considerare patologia temporaneamente invalidante?

Nei casi di gravi patologie che richiedano terapie temporaneamente e/o parzialmente invalidanti, sono esclusi dal calcolo del periodo di assenza per malattia, oltre ai giorni di ricovero ospedaliero o di day-hospital, anche quelli legati alle terapie certificate dalla competente ASL: pertanto, per tali assenze, spetta l'intera retribuzione. Tuttavia, è necessario che la competente ASL certifichi in maniera chiara e inequivocabile che il docente sta praticando delle terapie temporaneamente e/o parzialmente invalidanti richieste da una grave patologia, indicando chiaramente i periodi di durata di tale invalidità. La normativa che disciplina specificamente le assenze per gravi patologie (artt. 23 comma 8 bis del CCNL 26.5.1999 e 17 comma 9 del CCNL del 24.7.2003), per le quali, come si è detto, è prevista la retribuzione intera e l'esclusione dal consueto computo dei limiti massimi di assenza per malattia, non definisce con esattezza le "gravi patologie", lasciandone nel generico la dizione nell'affermare che si deve trattare di gravi patologie. Peraltro, la gravità della patologia non può essere rimessa alla valutazione discrezionale del Dirigente Scolastico, ma deve essere accertata e certificata dalla competente ASL. Inoltre, la gravità della patologia deve essere collegata all'effettuazione di terapie che per loro natura e modalità di svolgimento possono essere temporaneamente e/o parzialmente invalidanti per il docente. Pertanto, nella certificazione che il docente deve esibire, non solo deve essere espressamente dichiarato che si tratta di una grave patologia, ma deve essere anche specificato il tipo di terapia adottato. Tale certificazione deve essere rilasciata da medici dell'ASL, che si tratti del medico di famiglia o dello specialista che opera presso gli ambulatori ASL: non è idonea, invece, la certificazione rilasciata dal medico specialista al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale. Si ritiene utile indicare di seguito l'elenco delle malattie considerate croniche ed invalidanti ai sensi dell'art. 5 comma 1, lettera a) del D.Lgs del Ministero della Sanità del 29 aprile 1998 n. 124: ACROMEGALIA E GIGANTISMO - AFFEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO - ANEMIA EMOLITICA ACQUISITA DA AUTOIMMUNIZZAZIONE - ANORESSIA NERVOSA, BULIMIA - ARTRITE REUMATOIDE - ASMA - CIRROSI EPATICA, CIRROSI BILIARE - COLITE ULCEROSA E MALATTIA DI CROHN - DEMENZE - DIABETE INSIPIDO - DIABETE MELLITO - DIPENDENZA DA SOSTANZE STUPEFACENTI, PSICOTROPE E DA ALCOOL - EPATITE CRONICA (ATTIVA) - EPILESSIA - FIBROSI CISTICA - GLAUCOMA -INFEZIONE DA HIV - INSUFFICIENZA CARDIACA - INSUFFICIENZA CORTICOSURRENALE CRONICA (MORBO DI ADDISON) - INSUFFICIENZA RENALE CRONICA - INSUFFICIENZA RESPIRATORIA CRONICA - IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE ETEROZIGOTETIPO II A e II B - IPERCOLESTEROLEMIA PRIMITIVA POLIGENICA - IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE COMBINATA - IPERLIPOPROTEINEMIA DI TIPO III - IPERPARATIROIDISMO, IPOPARATIROIDISMO - IPOTIROIDISMO CONGENITO, IPOTIROIDISMO ACQUISITO (GRAVE) - LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO - MALATTIA DI ALZHEIMER - MALATTIA DI SJOGREN - IPERTENSIONE ARTERIOSA - MALATTIA O SINDROME DI CUSHING - MIASTENIA GRAVE - MORBO DI BASEDOW, ALTRE FORME DI IPERTIROIDISMO - MORBO DI BUERGER - MORBO DI PAGET - MORBO DI PARKINSON E ALTRE MALATTIE EXTRAPIRAMIDALI - NANISMO IPOFISARIO - NEONATI PREMATURI IMMATURI A TERMINE CON RICOVERO IN TERAPIA INTENSIVA NEONATALE - NEUROMIELITE OTTICA - PANCREATITE CRONICA - PSICOSI - PSORIASI (ARTROPATICA, PUSTOLOSA GRAVE, ERITRODERMICA) - SCLEROSI MULTIPLA - SCLEROSI SISTEMICA (PROGRESSIVA) - SOGGETTI AFFETTI DA PATOLOGIE NEOPLASTICHE MALIGNE E DA TUMORI DI COMPORTAMENTO INCERTO - SOGGETTI AFFETTI DA PLURIPATOLOGIE CHE ABBIANO DETERMINATO GRAVE ED IRREVERSIBILE COMPROMISSIONE DI PIU' ORGANI E/O APPARATI E RIDUZIONE DELL'AUTONOMIA PERSONALE CORRELATA ALL'ETA' RISULTANTE DALL'APPLICAZIONE DI CONVALIDATE SCALE DI VALUTAZIONE DELLE CAPACITA' FUNZIONALI - SOGGETTI IN ATTESA DI TRAPIANTO (CUORE, RENE, POLMONE, FEGATO, PANCREAS, MIDOLLO) - SOGGETTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI CORNEA - SPONDILITE ANCHILOSANTE - TUBERCOLOSI (ATTIVA BACILLIFERA) - TIROIDITE DI HASHIMOTO.

Egregio Dott. Santoro, sono una componente RSU di nuova nomina dell'IIS "Ferrini" di Verbania. Insieme alle altre componenti mi sono trovata a dover affrontare la contrattazione integrativa non conclusa prima del 31 dicembre 2006 con le precedenti RSU. Le novità introdotte dalla finanziaria hanno provocato un ulteriore stop in attesa di indicazioni relative alla costituzione del Fondo e al suo utilizzo. Ritenendo inopportuno però che una istituzione scolastica rimanga a lunga in vacanza contrattuale, e non sussistendo connessione obbligatoria tra finanziaria e contratto, gradiremmo provvedere alla conclusione del contratto che, per altro, in alcune circolari del ministero si dice debba avere natura provvisoria e prevedere pertanto un secondo momento di rettifica in base ai fondi effettivamente resi disponibili. Ora i quesiti: è possibile considerare per certo che quanto indicato nella circolare del 24 gennaio u.s. come “Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato” sia comprensivo anche della quota destinata agli IDEI?

Certo.

Quindi è pertanto pensabile che di tutte le quote possa disporre il contratto in base alle esigenze dell'Istituzione Scolastica senza vincoli di utilizzo. Per esempio, qualora, come spesso si verifica, della quota destinata agli IDEI (art 28, comma 1 lettera c) del CCNI 99) ci siano importi consistenti (tanto che di anno in anno spesso rimangono residui sostanziosi), è possibile che la contrattazione faccia riferimento a quegli importi per remunerare altro che non è configurabile come IDEI o assimilati?

Sì.

Se così fosse si darebbe maggior spazio decisionale alla contrattazione e, nel nostro specifico caso, si darebbe modo di risolvere una situazione anomala che si è venuta a creare proprio a causa della vacanza contrattuale, ovvero il fatto che alcuni colleghi, per forza di cose, hanno dovuto iniziare il loro operato senza sapere quante ore sarebbero loro state assegnate da contratto. Non vorremmo, però, aver con ciò interpretato con una forzatura quanto indicato dalla citata circolare. E che quindi essa intendesse indicare solo la disposizione dei contenitori del fondo ma non si intaccasse la destinazione delle somme. Possiamo dare per scontato che le cifre assegnate ad ogni istituto possano ricalcare quelle calcolate facendo riferimento al contratti collettivi nazionali e alle normative attualmente vigenti (così come si è fatto nei precedenti anni scolastici) oppure dobbiamo presupporre anche una modifica negli importi?

Nessuna modifica.

Inviate le vostre richieste a:
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