FAQ/99
Domande e
Risposte sulla RSU
Buongiorno, sono un'insegnante di sostegno di
scuola dell'Infanzia, sono entrata di ruolo nel settembre 1996 e nel
1998 ho presentato la domanda di ricostruzione carriera per
riscattare 3 anni di incarico provveditoriale (1993/94, 1994/95,
1995/96); solo oggi, leggendo la sua interessantissima rubrica, mi
rendo conto che ad oggi non ho ricevuto il decreto relativo alla
ricostruzione carriera! Dal Cedolino risulto liv 9... pensavo che
fosse una cosa automatica. La ringrazio anticipatamente per la sua
risposta.
Non ho capito la domanda.
Mi chiedo come sia possibile presentare a
copertura di un giorno di chiusura prefestiva un certificato
medico.
Me lo chiedo anch'io.
Gent.mo prof. Santoro, sono una docente fuori
ruolo, utilizzata con mansioni di bibliotecaria. Posso fare
assistenza alle classi che vengono mandate in biblioteca quando
il docente è assente e non è possibile coprire la
classe con un docente a disposzione?
Sì.
Essendo stata dichiarata inidonea
all'insegnamento, mi chiedo se è legale ricorrere a me per la
sorveglianza degli alunni. Come posso tutelarmi, e scrollarmi dal
carico di responsabilità?
Lei conserva ancora la funzione docente.
La ringrazio per la risposta alla mia precedente
domanda. Ora voglio chiederle delucidazioni sulle assenze degli
insegnanti a tempo indeterminato: essi possono chiedere fino a tre
giorni per motivi personali o familiari; è discrezione del
preside concederli?
No.
Chi sostituisce l'insegnante assente viene
retribuito?
Sì.
L'insegnante può anche chiedere di
usufruire, durante il periodo di attività didattica, di un
periodo non superiore a sei giorni di ferie: sempre a discrezione del
preside e senza oneri aggiuntivi?
L'istituto delle ferie è normato dall'art. 13 del
CCNL.
Come va interpretato "...senza oneri
aggiuntivi salvo quanto previsto dall'art.16 comma 2 "? Il
giudice del lavoro di Milano con sentenza 21/06/01 n.1863 ha
stabilito che questi giorni non possono essere usufruiti per andare
in vacanza: cosa ne pensa e come va interpretato
ciò?
Le ferie servono per andare in vacanza, checché ne
dica il giudice.
Buongiorno, sono un’insegnante di sostegno
della scuola primaria. Ieri sono stata visitata in un ospedale e
l’ortopedico mi ha prescritto 20 gg. di riposo. In segreteria
mi hanno detto che mi inviano la visita fiscale ma io so che, se la
prescrizione dei giorni viene fatta da un medico di una struttura
pubblica, non si è soggetti a visita fiscale. Mi interessa
saperlo perché ho bisogno di uscire per comprare attrezzature
ortopediche, per fare siringhe e non penso che il negozio di
ortopedia possa rilasciare un certificato che attesti che sono stata
lì. Grazie infinite.
L’istituzione scolastica o educativa oppure
l’amministrazione di appartenenza o di servizio, in caso di
docenti utilizzati o comandati, può disporre sin dal primo
giorno il controllo della malattia tramite l’ASL competente, ai
sensi delle vigenti disposizioni di Legge. Il controllo non è
disposto se il docente è ricoverato in strutture ospedaliere,
pubbliche o private. Il docente che durante l’assenza per
malattia per particolari motivi dimori in luogo diverso da quello di
residenza o di domicilio dichiarato all’amministrazione, deve
darne immediata comunicazione, precisando l’indirizzo dove
può essere reperito. Il docente assente per malattia, anche se
dispone di documentata autorizzazione ad uscire da parte del medico
curante, è tenuto a farsi trovare nel domicilio comunicato
all’amministrazione, in ciascun giorno, anche se domenicale o
festivo, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19. La
permanenza del docente nel proprio domicilio durante le fasce orarie
può essere verificata nell’ambito e nei limiti delle
vigenti disposizioni di leggi. Qualora debba allontanarsi durante le
fasce di reperibilità dall’indirizzo comunicato, per
visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici o per altri
giustificati motivi (che devono essere, a richiesta, documentati),
è tenuto a darne preventiva comunicazione
all’amministrazione con l’indicazione della diversa
fascia oraria di reperibilità da osservare. L’art. 49
del CCNL 26 maggio ’99, modificando in un punto il dettato del
precedente testo contrattuale (cfr. comma 11 art. 23 del CCNL 4
agosto ’95), ha trasformato quello che risultava come un
obbligo dell’Amministrazione, che “disponeva” la
visita fiscale, in un’iniziativa rimessa alla discrezione del
dirigente, che “può disporre” la visita fiscale;
pertanto, all’Amministrazione è riconosciuta la
facoltà e non attribuito l’obbligo di attivare la visita
fiscale. Inoltre, in esso viene sancito il divieto di disporre la
visita fiscale in caso di ricovero in ospedale pubblico o
convenzionato.
Una docente di geografia di scuola superiore
svolge parte del suo servizio in due classi di un istituto
carcerario, a fine giugno la sua scuola svolge gli esami integrativi
anche per le classi del carcere, sindacalmente questa insegnante
è obbligata a partecipare sia agli integrativi che all'esame
di stato (indipendentemente che in quest'ultimo sia membro esterno o
interno)?
Sì.
Buon giorno, sono un'insegnante di ruolo da 10
anni. Purtroppo, qualche giorno fa, in seguito ad una caduta, sono
"finita" al pronto soccorso. Qui, hanno riscontrato trauma
facciale e distacco parcellare a carico del piramidale con 20 giorni
di prognosi. La mia domanda è: sono soggetta a visita fiscale
durante il periodo della malattia?
Sì.
Nel POF della nostra scuola, istituto statale
d'arte, è previsto un corso di lingua inglese. Per il secondo
anno a partecipare sono 8 studenti. Quanti collaboratori scolastici
devono essere impegnati per lo svolgimento del
corso?
I collaboratori scolastici non insegnano, che io
sappia.
Il calendario vede un'ora il martedì e
due ore il sabato. E' prevista la partecipazione di un solo docente
degli 8 studenti e di un solo collaboratore. Questo tutto il
personale coinvolto nel progetto e presente nell'istituto soprattutto
nella giornata di sabato. I collaboratori chiedono che siano
presenti due unità ritenendo che se uno possa sentirsi
male ci sia il collega ad intervenire.
Se il collaboratore si sentisse male, lo possono sempre
soccorrere gli studenti con il loro insegnante! Cerchiamo di essere
seri!
Gentile dott. Santoro, sono un'insegnante a
tempo indeterminato di scuola secondaria superiore impegnata, insieme
ad altri numerosi docenti, nell'ultima sessione degli esami di stato
e che, a tutt'oggi, ha ricevuto, a titolo di acconto, meno di un
terzo del compenso stabilito. Il Dirigente Scolastico non
ha potuto anticipare il pagamento di tutti i compensi, come di prassi
viene fatto in attesa di ricevere a stretto giro le somme dal
CSA, poichè, essendo più di 100 docenti su tre
scuole, questo avrebbe paralizzato la vita della comunità
scolastica. A parte un sollecito di pagamento fatto nel mese di
novembre al CSA dal D.S., nulla è stato da parte di nessuno,
RSU comprese. A questo punto che fare?
Mettere in mora l'amministrazione.
Buongiorno gentile Prof. Santoro, vorrei
chiedere consiglio su una questione che sta iniziando davvero a
togliermi il sonno.
Si calmi...
Sono un docente della scuola secondaria del II
ordine immesso in ruolo nel settembre 2001 nella provincia di Modena.
Dopo aver terminato l'anno di prova ho sempre ottenuto l'assegnazione
provvisoria per ricongiungimento familiare a Bologna. Per questo
motivo non ho MAI prestato servizio presso il mio istituto di
titolarità. Il 5 agosto 2003 presento un'istanza presso
l'IPSIA Corni di Modena contenente le domande di rito per
ricostruzione carriera, calcolo del computo per il riscatto degli
anni di Università, per la buonuscita Enpas ecc.. L'istanza
è stata regolarmente protocollata e conosco il nr di
protocollo. Il 1 settembre 2003 vengo trasferito ad altro istituto
modenese e, di nuovo, il 1 settembre 2006 sono stato ulteriormente
trasferito nella mia attuale sede di titolarità: il liceo
Wiligelmo, sempre a Modena. Sapendo che i tempi burocratici non sono
proprio rapidissimi ho compiuto il fatale errore di disinteressarmi
della cosa in questi anni. Vengo a sapere per conoscenza che il 14
dicembre 2006 il Corni (la scuola a cui presentai la domanda)
spedisce la mia istanza MAI EVASA al Wilgelmo che indignato gliela
rispedisce indietro!!! Mi sono informato presso il CSA e so che oggi
dovrebbe essere il Wiligelmo a istruire la mia domanda dal momento
che ho lì la titolarità. Perché il Corni ha
trattenuto la mia documentazione per tre anni a marcire? Telefono al
Dirigente del Wiligelmo dicendole che sono disponibile a venire di
persona per darle una mano solo che loro hanno rispedito la
documentazione al mittente; allora telefono al Corni per chiedere
ragguagli visto che la mia documentazione ce l'hanno loro. Mi
risponde il segretario, vengo ''rassicurato'' che hanno ''amici'' in
provveditorato che, nonostante non sia loro compito ormai dal 2001,
gli ''aiuteranno'' a istruire la mia pratica; la mia documentazione
è quindi al CSA e c'è una persona che se ne occupa. Il
segretario del Corni mi chiede numero di cellulare dicendomi
"che si stanno occupando LORO" della cosa e che sicuramente
"in due o tre settimane" rispediranno tutto il materiale
GIA' ISTRUITO al Wiligelmo e che mi personalmente mi farà
sapere. Passa un mese e non ricevo la telefonata, al che richiamo
io.. Il segretario, con cui avevo parlato un mese prima CADE dalle
nuovole, mi passa un'altra persona che mi RICHIEDE il numero di
cellulare e che mi dice che in massimo due giorni mi farà
sapere... E' una barzelletta?
Lo chiede a me?
Devo dare i miei recapiti a tutto il personale
non docente del Corni? Ora... mi sento preso un poco per i fondelli!
Avrei voglia di entrare in quella scuola in pieno orario scolastico
con un lanciafiamme ma non credo che lo
farò.
Il personale dovrebbe essere istruito ad intervenire in caso
di incendio...
Ora, so bene che fa testo la data in cui ho
presentato la domanda e nel momento in cui mi verrà
ricostruita la carriera prenderò tutti gli arretrati ma OGGI
vengo SOTTOPAGATO. So bene che il computo per il riscatto degli anni
di Università mi verrà fatto con lo stipendio che
prendevo 3 (oramai quasi 4) anni fa ma vorrei avere la
possibilità di riscattarli. Non ho voglia di rivolgermi ad un
avvocato, ma non ho neppure voglia che la mia carriera venga
ricostruita quando già sono nella tomba. Mi scuso per esser
stato lungo e ringrazio per l'attenzione.
Non ho capito la domanda.
Sono insegnante di scuola primaria a tempo
indeterminato. All'inizio dell'anno scolastico abbiamo appreso
che una C.M., di cui non ricordo il numero, ripristinava, per il
secondo biennio, le tre ore curricolari di lingua inglese, la domanda
che mi pongo è a quale disciplina viene tolta l'ora da dare
all'insegnamento della lingua inglese? come sono ripartite le 27 ore
curricolari? nella nostra scuola: 7 italiano, 7 matematica, 2
scienze, 2 storia, 1 geografia, 2 religione, 1 informatica, 1 arte e
immagine, 1 musica, 1 motoria e 2 inglese. Siamo nella
legalità? in attesa di una sua risposta cordiali
saluti
Spetta al collegio dei docenti decidere.
Gentile prof. Santoro la devo disturbare
per un chiarimento: mia moglie è una docente che si
è assentata dal Lunedì al Venerdì con Sabato
libero per malattia del figlio di età inferiore ad anni 3; il
Lunedì successivo non rientra e comunica che intende usufruire
del congedo parentale per altri 5 giorni. La scuola afferma che nel
periodo di congedo devono essere computati i giorni di Sabato e
Domenica; è giusto quello che ha fatto la scuola?
Oppure avendo cambiato tipologia di assenza non vi è
bisogno di riprendere effettivo servizio e tali giorni non
devono essere computati nel periodo di assenza? Qualora i suddetti
giorni (Sabato e Domenica) vengano conteggiati in quale
tipologia di assenza rientrano a far parte? Grazie per la sua
risposta la saluto cordialmente..
Si tratta di istituti diversi, l'uno disciplinato dall'art.
32 D.Lgs.151/2001 e l'altro dall'art. 47 sempre del D.Lgs.151/2001,
per cui non capisco quale sia la fonte che legittima la richiesta
della scuola.
Gentilissimo dott. Santoro, sono un'insegnante
di ruolo in assegnazione provvisoria in una scuola di una provincia
diversa da quella di mia titolarità, dove però
sono senza sede. Vorrei sapere chi deve occuparsi della mia
ricostruzione di carriera, se la scuola in cui attualmente presto
servizio o il CSA della mia provincia di titolarità. Grazie.
Quello della sua scuola di
titolarità.
Gentile dott. Santoro le chiedo cortesemente
un'informazione, la prego di rispondermi, grazie. Le ore eccedenti
l'orario di servizio effettuabili da un docente sono massimo sei (6),
fin quì ci siamo. Ma quante ore di disponibilità si
possono dare e quante se ne possono segnare sul tabellone orario? Le
pongo questo quesito perchè nella mia scuola regna sovrana la
confusione che da adito all'insorgenza di sciacalli e furbastri da
quattro soldi che approfittano inserendo nel quadro fino a 16 ore di
disponibilità a discapito di quelle persone che osservanti
delle regole si ritrovano a fine anno con appena 12, 13 ore fatte e
di contro i furbastri con un totale che va da 80 a 100\110 ore
eccedenti.
Sei, non più di 6 ore eccedenti la
settimana.
Gentile Dott. Santoro, sono un'insegnante di
scuola elementare che per ragioni familiari lavora part time su 3
giorni la settimana. Vorrei chiederle se è possibile chiedermi
di spezzare le mie ore lavorative della stessa giornata in due
tranche di due ore, due al mattino e due al
pomeriggio?
Sì.
Sono stata recentemente eletta nella RSU per la
prima volta, mentre gli altri due colleghi sono uscenti e rieletti.
Essi non ritengono opportuno convocare un'assemblea del personale e
da sola non sono autorizzata a convocarla. Come posso fare per
convincere la maggioranza RSU che, non essendo stata ancora convocata
alcuna assemblea sindacale in questo anno scolastico, neanche prima
della contrattazione, sarebbe opportuno farlo, vista anche la
situazione di continua decrescita della popolazione scolastica e dei
conseguenti rischi di esubero per il personale
tutto?
Usi le sue doti ammaliatrici, non fossero sufficienti altri
argomenti.
Salve Prof. Santoro, gradirei una consulenza in
merito ad un episodio spiacevole accadutomi. Sono un docente di
scuola primaria con contratto a tempo indeterminato dall'anno
scolastico 1999/2000.Tre anni fa, a.s.2004/2005, sono risultata
ultima nella graduatoria di circolo ed essendo un docente
soprannumerario, ho inoltrato domanda di trasferimento
ottenendolo ma non usufruendone perché nel frattempo, con
gli avvenuti passaggi di ruolo, si era liberato nel circolo un posto,
ed io ho fatto domanda di assegnazione provvisoria. Successivamente,
nell'anno scolastico 2005/06, ho presentato domanda di trasferimento
per rientrare in sede ed in seguito domanda di utilizzazione in
caso di posti vacanti una volta avvenuti i passaggi di
ruolo. Non avvenendo ciò che speravo, a partire da
quest'anno scolastico, 2006/07, ho preso servizio nella scuola dove
avevo ottenuto il trasferimento l'anno precedente. Ora veniamo al
nocciolo della questione! Per una pura casualità prendo
coscienza e quindi visione del fatto che il collega che
immediatamente mi precedeva due anni fa in graduatoria nella scuola
di precedente titolarità, rettifica quest'anno il suo
punteggio ridimensionando il numero di anni di ruolo (all'epocane aveva
aggiunto uno in più). Poiché la matematica non è
un'opinione, con i calcoli alla mano verifico la mia posizione e
quella del collega allo stato di fatto e scopro in questo modo che
non sarei dovuta risultare io perdente posto ma lui. E guarda caso,
la rettifica del punteggio avviene in assenza di ostacoli (io non
risulto più in servizio in quella scuola). Trattasi quindi di
dichiarazioni mendaci, false. Pertanto, volendo presentare denuncia
nei riguardi del collega, a cosa andrei incontro?
A nulla.
Preciso altresì che con l'avvenuto
trasferimento, ho subito danni psicologici notevoli in quanto ho
dovuto trasferire anche i miei figli iscritti lì, ho
perso il punteggio aggiuntivo, il punteggio relativo alla
continuità, ben 7 anni. Non voglio e non posso assolutamente
pensare che ci si può confondere sulla data di immissione in
ruolo, perchè rimane impressa nella mente come la data di
un matrimonio, la nascita di un figlio... Concludendo, le
chiedo delucidazioni su come inoltrare istanza di denuncia (se
rivolgermi ad un avvocato o ad un sindacato), i pro e i contro della
mia azione nei riguardi del collega, e se posso ottenere un
risarcimento danni. Dichiaro infine che la mia azione non mira
assolutamente ad un rientro nella sede di ex
titolarità anche perché lì la mia
posizione sarebbe sempre precaria e poi perchè ne
risentirebbero i miei figli, ma semplicemente ad un atto di giustizia
nei miei confronti.
Esamini la questione con un avvocato.
Vorrei sapere se è possibile con la a047
insegnare matematica nel triennio dello scientifico. E' a discrezione
del preside l'eventuale separazione della cattedra di matematica e
fisica? Vorrei chiedere l'assegnazione di una cattedra in
verticale di matematica, c'è una normativa esplicita di
riferimento? Grazie.
No, decide il collegio dei docenti, in buona
sostanza.
Gent. mo. Prof. Santoro, sono un insegnante di
educazione fisica nella provincia di Torino, la mia domanda è
la seguente: puo' il dirigente per motivi didattici obbligarmi a
tenere una seconda classe in contemporanea alla mia, sapendo che il
numero degli alunni delle due classi è di circa 60. C'è
un numero massimo di alunni per insegnante e se si quale normativa
dovrei guardare.
Non più di 29.
Egregio Prof. Santoro, vorrei sapere se al
personale A.T.A. assunto con contratto di supplenza, viene
riconosciuto l'infortunio in itinere. Mi piacerebbe sapere se
effettivamente tutti i lavoratori, ivi compresi i supplenti (A.T.A.),
risultano assicurati contro gli infortuni. Se la risposta è
affermativa, chi e quando dovrebbe informare il
dipendente.
Certo che sono assicurati. Ci mancherebbe
altro!
Sono stata immessa in ruolo quest'anno per la
classe di concorso A050 e sto facendo l'anno di formazione. Vorrei
sapere: potrò far parte delle Commissioni degli Esami di
Stato, in qualità di commissario esterno?
Sì.
E per quale indirizzo di studi? Uscirà
una circolare o sono io che devo informarmi?
Uscirà, uscirà.
Il problema da risolvere è questo: mia
zia è andata in pensione lo scorso settembre. Era docente di
scuola materna è ha svolto il servizio per 33 anni. Ha anche
riscattato 3 anni e 11 mesi per aver svolto le sue mansioni di
docente presso una scuola privata, arrivando così ad anni 36 e
11 mesi. Ai fini della progressione economica però,
l'amministrazione pubblica non ha tenuto conto degli anni riscattati
(3 anni e 11 mesi) e, pertanto, non le è stata riconosciuta
l'ultima classe (l'ultimo scatto di anzianità). In base a
quali norme l'amministrazione ha ritenuto di non doverle riconoscere
l'ultima classe sebbene abbia lavorato per 36 anni e 11 mesi? Quale
è la normativa nell'ambito della scuola che disciplina la
carriera?
L'art. 485 del d. l.vo 297/94.
Gentilissimo sig. Santoro, sono una docente
precaria della scuola dell'infanzia, vorrei sapere se il dirigente o
chi per lui può obbligarmi a sostituire la collega di sezione
assente per malattia dopo aver già effettuato le mie regolari
ore d'insegnamento. Premetto che non ho dato la mia
disponibilità per effettuare eventuali
sostituzioni.
No, non può.
Gentilissimo Santoro, sono un'insegnante in
ruolo dal 01/09/06 e sto per terminare i fatidici 180 giorni
dell'anno di prova. La prossima settimana mio marito dovrà
subire un piccolo ma importante intervento, per cui,
ovviamente, vorrei accompagnarlo in ospedale e stare con
lui. Secondo lei, posso chiedere un permesso retribuito, e se si di
che tipo? Una mia collega mi ha detto che, chiedendo un permesso
per motivi di famiglia, si azzerano i giorni dell'anno di prova
finora maturati, per cui dovrei ricominciare tutto daccapo. E'
vero?
Lei frequenta brutte amicizie.
Cosa dovrei fare per non compromettere
l'anno di prova?
Chiedere una giornata di permesso
retribuito.
Gent.mo Sig. Santoro le chiedo se spetta al
docente o al collaboratore scolastico assistere i bambini quando
vanno in bagno posto che si tratta di scuola
materna.
A entrambi.
Egregio Pino Santoro dove posso trovare le note
del Ministero Prot. n. 2365 del 7.10.2004 e Prot.n. 238 del
26.01.2005 di cui ho letto in una sua faq e riguardanti la
validità dell'assenza per "aspettativa per assegno di
ricerca"?
Ritengo anche nel ns. archivio.
Sono una assistente amministrativa a tempo
determinato fino al 31.08.07. Debbo subire un intervento chirurgico
di protesi d'anca e dovrò quindi assentarmi dal lavoro per
almeno due mesi. Posso usufruire della grave
patologia?
No.
Quali sono i parametri che stabiliscono una
eventuale grave patologia anche temporanea? Ho saputo che anche il
mio medico curante potrà eventualmente rilasciarmi una
certificazione di grave patologia. Mi può essere di
aiuto?
Spetta al servizio di medicina legale della ASL certificare
la grave patologia.
Salve.Vorrei sapere se i compensi dei PON e dei
POF sono oggetto di contrattazione da parte delle
RSU...
Sì.
...se a questi compensi può accedere il
Dirigente...
No.
...se le RSU possono chiedere su questo
argomento informativa dell'anno precedente.
Certo.
Salve Prof. Santoro, sono un'insegnante di
scuola media con incarico a tempo determinato fino al 30 giugno e
vorrei un suo parere su un fatto che mi ha recentemente coinvolta. Un
collega che non fa parte del mio C.d.c, durante un'ora di
sostituzione nella mia classe, ha criticato aspramente il mio
(giustificabilissimo) ritardo sulla programmazione denigrando il mio
lavoro e le mie capacità; a quel punto i miei studenti
sentendosi "sotto processo", hanno cercato di spiegare i
motivi di quel ritardo, ma si sono sentiti dire frasi del tipo
"Siete bugiardi! Dite balle! Non è possibile!....".
Il losco personaggio, inoltre, ha chiesto ai miei alunni informazioni
relative alla disponibilità della cattedra, alla mia eventuale
nomina per l'anno prossimo.... ed altre informazioni che nessun
alunno (e nessun precario!!) può conoscere senza adeguata
sfera di cristallo. Mi chiedo e chiedo a lei, in che modo posso agire
per arginare e/o per denunciare questo comportamento che definirei
(solo per decenza) "scorretto". Poichè non è
la prima volta che il collega mi mette in difficoltà con i
suoi comportamenti scorretti, posso considerarlo autore di
mobbing?
No, di calunnia.
Gent. Prof. Santoro, ho bisogno di un
chiarimento in materia di formazione delle classi. Per quante ne
sapevo io spetta al consiglio di istituto indicare i criteri generali
per la formazione delle classi (che il DS dovrà tenere
presenti nella formazione delle classi), ma non mi risulta che ci
siano delle competenze in materia riservate alle RSU. Le spiego,
nella mia scuola, tali criteri sono definiti dalle RSU con il DS in
sede di contrattazione, senza passare per il consiglio di Circolo.
Chi ha competenze in materia?
Alle RSU deve essere garantita l'informazione preventiva.
Tutto qui.
Gentile Esperto, il mio quesito è il
seguente: io sono una docente A052 che l'anno scorso, interrompendo
l'anno di prova per l'immissione in ruolo, è andata in
aspettativa senza retribuzione per assumere un assegno di ricerca
presso l'Università. L'assegno è annuale e rinnovabile
fino a quattro anni, e ora sono al secondo anno di assegno.
Potrò arrivare a usufruire dei quattro anni di assegno, o
è vera la voce secondo cui l'anno di prova per l'immissione in
ruolo non può essere interrotto per più di due
anni?
Può, certo che può.
Quante funzioni strumentali
può designare ogni Istituzione scolastica?
Tutte quelle che ritiene necessarie.
Esiste ancora il tetto in base al n. degli
alunni? E' possibile aumentare il numero delle funzioni ripartendo la
cifra in base alla complessità
dell'incarico?
Certo.
Gent.mo prof. Santoro, sono un'insegnante di
francese, in una scuola media a rischio, con incarico del
Provveditore fino al 30 Giugno. Ho una bambina di 5 anni e vorrei
sapere se posso ancora usufruire del primo mese di congedo parentale
retribuito al 100%, considerato che nei suoi primi tre anni di vita
non ne ho beneficiato per intero (soltanto sei giorni). Se la
risposta è affermativa potrebbe indicarmi i riferimenti
legislativi in merito? La segreteria della mia scuola sostiene che
tale congedo non viene più retribuito in quanto la figlia ha
più di tre anni.
Ha ragione.
Sono un'insegnante di scuola elementare. Vorrei
sapere se è possibile recuperare nelle ore di
contemporaneità alcune delle ore eccedenti prestate, in
sostituzione del compenso previsto. Alcuni docenti del
circolo in cui insegno sostengono che la flessibilità oraria
sia giustificabile solo dietro un progetto di potenziamento
dell'attività didattica, non per il recupero di ore eccedenti
il normale orario di servizio, che risulterebbe addirittura illegale!
Se il collegio ha deliberato che una parte delle ore di compresenza
devono essere utilizzate per le supplenze brevi, quelle stesse ore,
qualora non ci fossero esigenze di sostituzione del collega assente,
possono essere usate anche per recuperare ore eccedenti, ripeto
rinunciando al compenso del CSA?
Le ore eccedenti si pagano: anch'io sono di questa
idea.
Salve, sono un'insegnante di religione di scuola
elementare entrata di ruolo nel luglio 2005. Avendo partorito nel
settembre dello stesso anno, non ho compiuto l'anno di prova. Anche
quest'anno non avrò l'opportunità di farlo,
perchè sono rimasta nuovamente incinta e partorirò a
marzo. La mia volontà sarebbe quella di restare a casa in
maternità facoltativa anche nell'anno scolastico 2007-08,
è possibile?
Sì.
E quali conseguenze comporta il fatto di
rinviare ulteriormente l'anno di prova?
Nessuna.
Avrei bisogno dei riferimenti giuridici per la
designazione e la nomina del coordinatore, per prevenire la
possibilità di una eventuale dimissione in massa, nonostante
il compenso adeguato. Ho letto il T.U. 297/94, non mi è
sembrato molto chiaro.
In che senso?
Vorrei sapere se un dirigente scolastico, in
caso di assenza a causa di visita fiscale, può decurtare il
trattamento economico di un insegnante ed entro quanto tempo
può agire?
Le mando una scheda.
Caro Santoro vorrei sapere se TAS e RSU con
mandato sindacale presso una scuola sono inamovibili dalla
gratuatoria d'istituto.
TAS? Mai sentito.
Buongiorno, da settembre sono un
insegnante di scuola media inferiore. Ho l'incarico fino a
giugno, ma adesso un'azienda privata mi offre una possibilità
lavorativa (a progetto) che "non posso " perdere! Non ho la
partita iva, come posso regolarizzarla?
Chieda l'autorizzazione al suo dirigente.
Gentilissimo prof. Santoro, solo lei mi
può dare qualche notizia esatta. Sono un'insegnante di scuola
elementare in servizio in una scuola elementare di Salerno. In un
plesso del mio Circolo, ci sono 2 posti di scuola comune, a cui
aspiro, liberi perchè le titolari sono andate in pensione.
Nello stesso plesso operano un'insegnante di sostegno e un'insegnante
di inglese che sono titolari nel circolo, ma in altre graduatorie.
Quest'anno hanno presentato la domanda di mobilità (2007/2008)
rispettivamente dal sostegno alla scuola comune e dalla lingua
inglese alla scuola comune. Adesso le domande che le pongo sono
queste: loro (non è detto che l'ottengano il trasferimento)
sono considerate come neo trasferite nel circolo dal momento che
passerebbero da graduatorie ad altre ben distinte, anche se titolari
nel circolo?
Sì.
Avrebbero diritto alla continuità
didattica?
No.
Secondo me, solo rispetto ai docenti che entrino
per la prima volta a far parte dell'istituto e non precedere altri
docenti titolari di scuola comune con più anzianità di
servizio nel circolo.
Sono d'accordo.
Nella contrattazione di istituto si afferma
giustamente che il rispetto della continuità didattica
è considerato un obiettivo prioritario, ma loro, neo
trasferite in altre graduatorie, ne hanno diritto?
No.
Gentilissimo prof. Santoro, ho dimenticato di
chiederle un altro quesito. La domanda al dirigente scolastico per
essere assegnata al plesso so che bisogna farla entro il 30 giugno,
posso già farla protocollare adesso, prima dei trasferimenti
della scuola primaria dal momento che i posti risultano già
vacanti, in quanto due colleghe hanno fatto domanda di
quiescenza?
Nulla osta, secondo me.
Vorrei chiedere: avendo orario di lavoro 36h
articolato su cinque giorni con 2 rientri pomeridiani e sabato libero
vorrei sapere se in caso di assenza per malattia cadente in un giorno
con rientro pomeridiano bisogna recuperare le tre ore per coprire il
sabato oppure no.
Secondo me no.
... E se si usufruisce del permesso per la L.
104/92 (3 giorni al mese) in giorni ricadenti su quelli in cui
è previsto il rientro?
Neanche.
La Ragioneria Provinciale dello Stato di Perugia
rileva che il calcolo del triennio di riferimento deve essere
effettuato a ritroso dal giorno precedente l'ultimo episodio morboso
(triennio 15/04/2003 - 14/04/2006) di conseguenza alle assenze
effettuate negli ultimi tre anni vanno aggiunte quelle del nuovo
periodo di malattia - esempio 15/04/2006 - 15/07/2006. La stessa
Ragioneria precedentemente rilevava che il calcolo del triennio
precedente si doveva effettuare a ritroso dal termine finale
dell'ultima malattia, escludendo così le assenze precedenti.
Di fronte a incertezze di questo tipo qual'è il calcolo giusto
per determinare il periodo di malattia nel
triennio?
I periodi d'assenza per malattia non possono superare in un
triennio la durata complessiva di 18 mesi, secondo quanto aveva
stabilito l'art. 23 comma 1 del CCNL del 4.8.1995 ora riconfermato
dall' art 17 del CCNL del 24.7.2003. Il computo dei periodi di
assenza deve essere fatto per mesi e non per giorni, sia quando
l'assenza venga effettuata in un'unica soluzione, sia quando si
tratti di più periodi senza interruzioni. Nel computo del mese
si deve tener conto del giorno iniziale e non deve essere compreso il
giorno finale. Ad esempio: la richiesta di un mese di assenza a
decorrere dal 10.2.2003 va concessa fino al 9.3.2003; la richiesta di
due mesi dal 16.9.2003 al 15.11.2003; la richiesta di 30 giorni dal
15.2.2003 va concessa fino al 16.3.2003. Qualora le richieste di
assenza si riferiscano a periodi non continuativi, i mesi si
considerano tutti di 30 giorni. Così, partendo dal presupposto
reale che 18 mesi di assenza corrispondono a 548 giorni (365:12X18),
se un docente ad una prima assenza per malattia di 14 mesi (gg. 456 =
365:12X14) fa seguire una seconda richiesta di 80 giorni, l'eventuale
terza richiesta non potrà superare la complessiva durata di 12
giorni (456+80+12 = 548). I giorni festivi iniziali e terminali di un
periodo d'assenza per malattia non devono essere compresi nel computo
della sua durata, mentre i giorni festivi intermedi al periodo
rientrano nel calcolo delle giornate di assenza, così come
quelli che si collocano fra due periodi di assenza per malattia
fruiti senza interruzione. Analogamente, i giorni festivi
intercorrenti tra un periodo di assenza per malattia e uno di ferie o
di aspettativa per motivi di famiglia devono essere compresi nei
relativi giorni di assenza. Peraltro, qualora ad un'assenza per
malattia collocata alla fine della settimana lavorativa
(venerdì-sabato) si aggiunga l'assenza del martedì,
dopo la domenica e la giornata libera coincidente col lunedì,
il docente può valersi della circostanza, per interrompere la
durata continuata della malattia col rendersi disponibile alla
ripresa del servizio nel giorno di lunedì, di solito libero;
se la ripresa del servizio non c'è, il periodo di malattia va,
senza interruzione, dal venerdì al martedì
successivo.
Salve, sono un insegnante di ruolo della scuola
dell'infanzia appartenente alle riserve (motivo per cui sono entrata
di ruolo). Volevo sapere se era possibile passare dall'insegnamento
all'ufficio, cioè andare a lavorare in segreteria. Se fosse
possibile, potrebbe spiegarmi cosa devo fare?
Deve sottoporsi a visita medico collegiale e farsi
dichiarare inidonea alla mansione.
In riferimento alla sua risposta Le chiedo scusa
se la disturbo nuovamente. Una mia collega ha trovato una risposta ad
un quesito simile che le allego. Cosa ne pensa? Io a differenza del
caso esposto nell'allegato avrò 7 giorni di degenza e una
cinquantina di giorni con ausilio di stampelle. In questi 50 giorni
non è quindi da considerare patologia temporaneamente
invalidante?
Nei casi di gravi patologie che richiedano terapie
temporaneamente e/o parzialmente invalidanti, sono esclusi dal
calcolo del periodo di assenza per malattia, oltre ai giorni di
ricovero ospedaliero o di day-hospital, anche quelli legati alle
terapie certificate dalla competente ASL: pertanto, per tali assenze,
spetta l'intera retribuzione. Tuttavia, è necessario che la
competente ASL certifichi in maniera chiara e inequivocabile che il
docente sta praticando delle terapie temporaneamente e/o parzialmente
invalidanti richieste da una grave patologia, indicando chiaramente i
periodi di durata di tale invalidità. La normativa che
disciplina specificamente le assenze per gravi patologie (artt. 23
comma 8 bis del CCNL 26.5.1999 e 17 comma 9 del CCNL del 24.7.2003),
per le quali, come si è detto, è prevista la
retribuzione intera e l'esclusione dal consueto computo dei limiti
massimi di assenza per malattia, non definisce con esattezza le
"gravi patologie", lasciandone nel generico la dizione
nell'affermare che si deve trattare di gravi patologie. Peraltro, la
gravità della patologia non può essere rimessa alla
valutazione discrezionale del Dirigente Scolastico, ma deve essere
accertata e certificata dalla competente ASL. Inoltre, la
gravità della patologia deve essere collegata
all'effettuazione di terapie che per loro natura e modalità di
svolgimento possono essere temporaneamente e/o parzialmente
invalidanti per il docente. Pertanto, nella certificazione che il
docente deve esibire, non solo deve essere espressamente dichiarato
che si tratta di una grave patologia, ma deve essere anche
specificato il tipo di terapia adottato. Tale certificazione deve
essere rilasciata da medici dell'ASL, che si tratti del medico di
famiglia o dello specialista che opera presso gli ambulatori ASL: non
è idonea, invece, la certificazione rilasciata dal medico
specialista al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale. Si ritiene
utile indicare di seguito l'elenco delle malattie considerate
croniche ed invalidanti ai sensi dell'art. 5 comma 1, lettera a) del
D.Lgs del Ministero della Sanità del 29 aprile 1998 n. 124:
ACROMEGALIA E GIGANTISMO - AFFEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO -
ANEMIA EMOLITICA ACQUISITA DA AUTOIMMUNIZZAZIONE - ANORESSIA NERVOSA,
BULIMIA - ARTRITE REUMATOIDE - ASMA - CIRROSI EPATICA, CIRROSI
BILIARE - COLITE ULCEROSA E MALATTIA DI CROHN - DEMENZE - DIABETE
INSIPIDO - DIABETE MELLITO - DIPENDENZA DA SOSTANZE STUPEFACENTI,
PSICOTROPE E DA ALCOOL - EPATITE CRONICA (ATTIVA) - EPILESSIA -
FIBROSI CISTICA - GLAUCOMA -INFEZIONE DA HIV - INSUFFICIENZA CARDIACA
- INSUFFICIENZA CORTICOSURRENALE CRONICA (MORBO DI ADDISON) -
INSUFFICIENZA RENALE CRONICA - INSUFFICIENZA RESPIRATORIA CRONICA -
IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE ETEROZIGOTETIPO II A e II B -
IPERCOLESTEROLEMIA PRIMITIVA POLIGENICA - IPERCOLESTEROLEMIA
FAMILIARE COMBINATA - IPERLIPOPROTEINEMIA DI TIPO III -
IPERPARATIROIDISMO, IPOPARATIROIDISMO - IPOTIROIDISMO CONGENITO,
IPOTIROIDISMO ACQUISITO (GRAVE) - LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO -
MALATTIA DI ALZHEIMER - MALATTIA DI SJOGREN - IPERTENSIONE ARTERIOSA
- MALATTIA O SINDROME DI CUSHING - MIASTENIA GRAVE - MORBO DI
BASEDOW, ALTRE FORME DI IPERTIROIDISMO - MORBO DI BUERGER - MORBO DI
PAGET - MORBO DI PARKINSON E ALTRE MALATTIE EXTRAPIRAMIDALI - NANISMO
IPOFISARIO - NEONATI PREMATURI IMMATURI A TERMINE CON RICOVERO IN
TERAPIA INTENSIVA NEONATALE - NEUROMIELITE OTTICA - PANCREATITE
CRONICA - PSICOSI - PSORIASI (ARTROPATICA, PUSTOLOSA GRAVE,
ERITRODERMICA) - SCLEROSI MULTIPLA - SCLEROSI SISTEMICA (PROGRESSIVA)
- SOGGETTI AFFETTI DA PATOLOGIE NEOPLASTICHE MALIGNE E DA TUMORI DI
COMPORTAMENTO INCERTO - SOGGETTI AFFETTI DA PLURIPATOLOGIE CHE
ABBIANO DETERMINATO GRAVE ED IRREVERSIBILE COMPROMISSIONE DI PIU'
ORGANI E/O APPARATI E RIDUZIONE DELL'AUTONOMIA PERSONALE CORRELATA
ALL'ETA' RISULTANTE DALL'APPLICAZIONE DI CONVALIDATE SCALE DI
VALUTAZIONE DELLE CAPACITA' FUNZIONALI - SOGGETTI IN ATTESA DI
TRAPIANTO (CUORE, RENE, POLMONE, FEGATO, PANCREAS, MIDOLLO) -
SOGGETTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI CORNEA - SPONDILITE ANCHILOSANTE -
TUBERCOLOSI (ATTIVA BACILLIFERA) - TIROIDITE DI
HASHIMOTO.
Egregio Dott. Santoro, sono una componente RSU
di nuova nomina dell'IIS "Ferrini" di Verbania.
Insieme alle altre componenti mi sono trovata a dover affrontare la
contrattazione integrativa non conclusa prima del 31 dicembre 2006
con le precedenti RSU. Le novità introdotte dalla finanziaria
hanno provocato un ulteriore stop in attesa di indicazioni relative
alla costituzione del Fondo e al suo utilizzo. Ritenendo inopportuno
però che una istituzione scolastica rimanga a lunga in vacanza
contrattuale, e non sussistendo connessione obbligatoria tra
finanziaria e contratto, gradiremmo provvedere alla conclusione del
contratto che, per altro, in alcune circolari del ministero si dice
debba avere natura provvisoria e prevedere pertanto un secondo
momento di rettifica in base ai fondi effettivamente resi
disponibili. Ora i quesiti: è possibile considerare per certo
che quanto indicato nella circolare del 24 gennaio u.s. come
“Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni
scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a
tempo indeterminato e determinato” sia comprensivo anche della
quota destinata agli IDEI?
Certo.
Quindi è pertanto pensabile che di tutte
le quote possa disporre il contratto in base alle esigenze
dell'Istituzione Scolastica senza vincoli di utilizzo. Per esempio,
qualora, come spesso si verifica, della quota destinata agli IDEI
(art 28, comma 1 lettera c) del CCNI 99) ci siano importi consistenti
(tanto che di anno in anno spesso rimangono residui sostanziosi),
è possibile che la contrattazione faccia riferimento a quegli
importi per remunerare altro che non è configurabile come IDEI
o assimilati?
Sì.
Se così fosse si darebbe maggior spazio
decisionale alla contrattazione e, nel nostro specifico caso, si
darebbe modo di risolvere una situazione anomala che si è
venuta a creare proprio a causa della vacanza contrattuale, ovvero il
fatto che alcuni colleghi, per forza di cose, hanno dovuto iniziare
il loro operato senza sapere quante ore sarebbero loro state
assegnate da contratto. Non vorremmo, però, aver con
ciò interpretato con una forzatura quanto indicato dalla
citata circolare. E che quindi essa intendesse indicare solo la
disposizione dei contenitori del fondo ma non si intaccasse la
destinazione delle somme. Possiamo dare per scontato che le cifre
assegnate ad ogni istituto possano ricalcare quelle calcolate facendo
riferimento al contratti collettivi nazionali e alle normative
attualmente vigenti (così come si è fatto nei
precedenti anni scolastici) oppure dobbiamo presupporre anche una
modifica negli importi?
Nessuna modifica.