I domini riguardano sia gli
indirizzi logici che
quelli fisici di Internet. L'argomento è
alquanto articolato e ci limiteremo ai contenuti principali.
I
nodi appartenenti ad una stessa istituzione,
oppure ad una certa area, o ad un certo settore costituiscono un gruppo, chiamato
dominio appunto. unipg.it La sigla it
che vuol dire che il nodo è italiano cioè appartiene al dominio Italia. Poi
che appartiene al sottodominio dell'università di Perugia, vedi sigla
unipg. Lei vuole capire la relazione che sussiste tra un indirizzo logico e quello fisico. Dopo il primo passiamo dunque al secondo argomento. Gli indirizzi IP fisici sono scritti in binario e sono raggruppati in 'classi' o 'reti'. Questi sono di tre tipi principali chiamati rispettivamente Rete A, Rete B e Rete C. In aggiunta la Rete D viene usata per lo più per trasmissioni multicasting; la Rete E è usata per test sperimentali; ma sulle ultime due non faremo commenti. Le parole 'rete' e 'classe' creano una certa confusione per cui preferiamo usare il termine 'pacchetto di indirizzi' che è poco corretto sul piano tecnico ma più chiaro. Dunque ci sono tre principali pacchetti di indirizzi IP con le seguenti caratteristiche: Pacchetto A
Ogni indirizzo IP - lungo 32 bit - appartiene ad un preciso pacchetto, dunque esso contiene due valori: il numero che individua il pacchetto e l'indirizzo vero e proprio del nodo. Ad esempio i pacchetti A sono individuati da un numero che varia da 000 a 127. I codici dei vari pacchetti hanno lunghezza variabile. Infatti il codice di A contiene solo 7 bit, il codice di B ne ha 14, e quello della classe C ha 21; dunque i pachetti A sono in tutto 127, quelli di C ben 2.097.152. L'intero indirizzo IP è fatto di 32 bit che servono per identificare sia il pacchetto di appartenenza, sia il singolo nodo. Poiché il totale è fisso (= 32 bit) i due valori sono bilanciati, se uno è grande l'altro è piccolo e vice versa. Due esempi dovrebbero chiarire il discorso. > Un pacchetto di tipo A viene identificato da 7 bit (sufficienti per contare fino a 127) mentre 24 bit identificano tutti i nodi di ciascun pacchetto (sufficienti per indirizzare fino a 16.777.214 nodi). [Se il lettore obbietta che 7+24 fa 31 e non 32, rispondo che un bit dell'indirizzo IP serve per scopi che qui omettiamo.] > Una rete C viene definita con 21 bit che contano fino a 2.097.152, mentre gli indirizzi di ciascuno pacchetto sono definiti con 8 bit, utili per indirizzare 254 nodi soltanto. [Anche qui 3 bit rimanenti servono per scopi vari.] Di regola un operatore prende un pacchetto di indirizzi, ovvero è assegnatario di una rete A, B oppure C, ma non li usa tutti per sé. Di solito li ridistribuisce. Il gioco si ripete tra provider maggiori verso i minori ed in questo modo si formano vari sottogruppi numerici e vari domini logici. Non si può nascondere che questo gioco produce uno spreco di indirizzi che restano inutilizzati. Come si collega l'indirizzo IP logico e quello fisico? y.x.com Il primo corrisponde ai numeri 3300-3349, il secondo a 3350-3399. La corsa all'accaparramento di grandi pacchetti e quindi alla loro ridistribuzione ha fatto sì che le Reti A fossero subito esaurite, quindi sono terminate le B e le C. L'attuale indirizzo IP di 32 bit si dimostra ampiamente insufficiente ed in futuro sarà portato a valori ben più ampi - si parla di 128 bit - in modo da far fronte al crescente numero di utenti nel mondo. Infine ricordiamo che un Internet provider deve possedere un numero abbondante di indirizzi (vedi risposta 8) in modo da assegnarli a rotazione tra i privati che si allacciano ad Internet a proprio piacimento. Per tali ragione gli indirizzi assegnati per un limitato periodo di tempo si chiamano indirizzi IP dinamici.
anno 2001 |
22. Una
domanda tecnica.. sulla definizione dei domini in internet. |