59. L'event driven programming cos'è ? | Alla lettera l'espressione vuol dire "programmazione guidata dagli
eventi". In pratica si tratta di programmi che partono
dietro un fatto improvviso come, ad esempio, la pressione di un tasto,
il click del mouse, un errore di calcolo, una evenienza accaduta nella rete,
ecc. Tutti questi eventi emettono un segnale (che ad esempio provenie
dal tasto, dalla rete, dal click, dall'hardware ecc.) il quale viene
intercettato dal sistema operativo che poi avvia la
precisa routine scritta dal programmatore.
Abbiamo già spiegato che la programmazione ad oggetti modella il computer per renderlo come un attrezzo nelle mani dell'utente (vedi risposta 20). In quanto utensile è fortemente dipendente dalla realtà esterna, cioè è influenzato dai numerosi eventi ai quali deve reagire puntualmente. Per questa ragione la programmazione ad oggetti è abitualmente guidata dagli eventi. L'"event driven programming" è oggi di grande attualità.
Anche con la programmazione strutturata si ha la possibilità di definire elaborazioni "event driven". Questa tecnica è molto chiara in Basic e PL/1. Ad esempio in Basic si scrive il gruppo di istruzioni X che il sistema lancia quando viene battuto il tasto 9 in un istante qualsiasi, cioè con ON KEY si programma l'evento "tasto 9".
ON KEY (9)
Con ON PLAY si gestisce un evento musicale; quando si
scrive ON PEN si prevede l'uso della penna luminosa ecc.
Qualche insegnante di Informatica presenta la programmazione guidata dagli eventi come fosse una novità. Ecco perché ho voluto richiamare i linguaggi strutturati. Sono istruttivi e necessari al fine di completare il quadro tecnico e professionale. anno 2002 |