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05 - SE 25 VI SEMBRAN POCHI... È vero che ormai siamo ben rodati a gestirci classi da 28-29-30 allievi … sempre più frequente questa evenienza che ormai ci stiamo dimenticando di cosa vuol dire fare lezione in una classe di venti alunni. Mi riferisco alle classi prime, dove più frequente è la necessità di una didattica individualizzata. Qualche anno fa numeri simili avrebbero dato scandalo, oggi ci abbiam fatto il callo. “E se la classe docente in fondo si rivela così ben adattabile, allora perché non fare lo stesso con la formazione delle classi di ForTic?” Avrà pensato qualcuno … Sono andato a rileggermi la CM 55. Confesso che anch’io, che l’ho studiata per un’intera estate confrontandola con le numerose bozze circolate dal febbraio 2001 al maggio 2002, faccio ora fatica a connettere quello che vedo con quello che era stato scritto. Dice la circolare al paragrafo 3.1.2: “Ogni modulo deve avere da un minimo di 15 a un massimo di 24 corsisti …”. Ed infatti i corsi venivano considerati saturi a 25 iscritti. E ritengo che una bella quota dei corsi veda 25 iscritti. Un controllino a caso (fatelo anche voi …) su una provincia a caso: Arezzo. Vado su Cruscotto e non mi è di molto aiuto … solo grafici, ma io vorrei cifre. Ed allora dall’home page monfortic.invalsi.it -> elenco corsi -> sedi di corso e trovo trenta scuole. Torno indietro e provo “corsi non prenotabili” e ne trovo ben 14 “saturi” a 25 corsisti. I corsi con meno di 25 corsisti sono 22; vincono 22 a 14. Altra provincia, al sud: a Salerno 100 a 92 per i corsi “saturi”. Al nord: a Brescia 60 a 47 per i “non saturi”. In totale: § “non saturi” = nei limiti indicati dalla CM55: 174 = 52% § “saturi” = oltre il limite di 24: 161 = 48% Una distribuzione accettabile? Di qualità? Che garantisce la qualità della formazione? A mio parere assolutamente no! E non lo dico solo io … lo dice la CM 55! Che infatti nelle Linee generali, al paragrafo 2 - Modalità dice: “6 ore in forma seminariale in gruppi di 20 docenti …” quando illustra il come dovrebbe svolgersi il corso A in teoria. Ora, la media tra 15 e 25 è in effetti 20, ma perché la teoria si traduca in realtà dovrei trovare tanti corsi da 15 quanti ne trovo da 25 … ed invece no … due calcolini rapidi delle medie che ho visto nelle tre province prese a caso …: AR=23,17 - SA=22,74 - BS=22,22. Ed allora? Proprio nel corso A in cui una didattica individualizzata sarebbe massimamente indicata ci si ritrova invece ammassati in laboratori in cui - dimostratemi il contrario - avere un computer connesso a Internet ogni due docenti-corsisti rappresenta l’eccezione e non la regola. Ma perché non si sono seguite le indicazioni della Circolare? Chi ha messo in moto questo sistema che ha portato ad una media di oltre 22 corsisti invece dei 20 previsti? L’avete già capito, vero? Non i direttori dei corsi, non le task-force regionali, non il Ministero, ma Raimondo, il nostro amico Raimondo Bolletta che ha architettato un sistema di governo delle iscrizioni di massa tale da stipare per bene i candidati corsisti nelle cellette informatiche dei corsi attivati. Con un clic ti apro un corso, aspetto che ci si iscrivano il massimo possibile - 25 - ed allora zac! chiudo la porta e non entra più nessuno. E se il direttore dei corsi avesse voluto chiudere la porta a quota 20? Aveva la chiave? Mi sembra di no, oppure, se l’aveva, nessuno gli ha spiegato come e per cosa usarla. Risultato? Un bel risparmio … ma di soldi parlerò un’altra volta. Ed allora il sondaggio questa settimana. Potete votare sino al 6 giugno … siamo a fine anno, e gli impegni scolastici sono troppi. Allora diamoci un po’ più di tempo per leggere, votare, pensare. Auguri a tutti!
(*) Educazione&Scuola ha pubblicato da: Stefano Tommaso Donati - Computer a scuola: assente! Vent’anni di vani tentativi di introdurre le nuove tecnologie nella scuola italiana dedicato a Clifford Stoll, l’eretico high-tech – Lecce 2002, per gentile concessione dell’autore:
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