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>Non voglio polemizzare con nessuno (mi sono già stancato) ma... >Un nuovo mistero italiano ForTic >Non riesco a capire bene come si potesse programmare qualcosa di veramente concreto quando i corsi di formazione sono ancora in pieno svolgimento. Non e’ del tutto vero. Stante ai dati del Cruscotto di MonForTic i corsi in questione sono gia’ molto avanti e si avviano alla conclusione. Ho poi notizie dirette che - ad esempio - nel Lazio il percorso B e’ praticamente agli sgoccioli. Dato che il titolo di counselor lo si acquisisce senza esami o altre formalita’, avviando un nuovo anno chi si trova ormai ad essere alla fine del corso puo’ ben presentarsi in collegio docenti con un minimo di idee su come svolgere la sua funzione a scuola. Mica vorra’ attendere il 2004/05? Oppure rincorrerci per i corridoi implorandoci di trovare il tempo per lui? Oppure se ne stara’ in una stanza vuota a far passare le ore di counceling mentre noi siamo impegnati in classe? >Mi meraviglio come, pur con a sua conoscenza ampia e visibile, non
sia stato scelto (a meno che non abbia rifiutato) Lei come counselor. Ma
mi meraviglio ancor di più quando Lei parla del counselor della sua
scuola con celata (ma non troppo) ironia. >Riguardo, poi, ai suoi colleghi quasi patentati, personalmente sono convinto -data l'esperienza di tutor A - che per la patente, di corsi ForTic ne dovrebbero fare almeno altri 10 e per 6000 ore. E questo lo sa anche Lei. infatti ... >Non dimentichiamo che il percorso formativo A (a prescindere da ciò che è scritto) significa "alfabetizzazione di base" ossia cominciare a capire cos'è un PC e cosa ci si può fare. Ciò significa che dei 14 moduli (da fantascienza) previsti, ci si doveva fermare al massimo ai primi 6. E' assolutamente impensabile, per esempio, parlare di tipi di Reti e di protocolli a gente che qualche lezione prima non conosceva il significato di File, Ram ecc. ma davvero si parla di questo? Lei saprebbe regolare la mappatura della centralina elettronica della sua automobile? >E' solo utopia. no, e’ solo una follia se i temi trattati sono stati questi (in aula). Li’ i tutor dovevano FACILITARE il processo di presa di confidenza col pc (scuola attiva) e non stressare con terminologie e definizioni che non hanno poi alcun peso sull’uso concreto del pc oggi. Ai tempi del C64 se volevo fare grafica dovevo conoscere la RAM e la gestione dei 64K di memoria che il mio pc faceva, in modo da poter usare bene i comandi PEEK e POKE. Penso che oggi nessuno pensi piu’ all’indizzo esadecimale della memoria grafica allocata dal s.o. quando pasticcio con Paint  >Senza parlare poi dei tutor A che sul forum di Tutoric chiedono consigli ai colleghi su come organizzare le lezioni dei propri corsi, o altri (prof. e prof.sse, sempre tutor) che preannunciano fantasmagoriche classi virtuali per i propri corsisti che ancora confondono il TIC con le TIC. >Peggio di così. bhe, i tutor analfabeti sono un problema di chi li ha scelti, e li subisce farebbe bene a protestare (so che il grande capo di ForTic dice sempre di scrivergli … lo faccia, con nomi e circostanza … non e’ difficile che riceva una risposta: alessandro.musumeci@istruzione.it >Due conti in tasca a ForTic >Non intendo fare alcun conto, bastano già quelli fatti, voglio solo
sottolineare: occasione persa: la scuola perde un possibile aiuto. Il collega perde il suo tempo. La nostra scuola perde i suoi soldi. Mi chiedo: chi ci guadagna? >Con sì fatta realtà, ho fatto richiesta di cambio corso passando al
C2 (erroneamente destinato ai soli docenti). ma scusi, come ATA l’hanno iscritta a C2? Anche lei rischia di perdere e far perdere quello di cui sopra ... >Morale della favola. tutti giu’ dal ponte. Perche’? L’ha fatto lui perche’ io no? ... avevo un po’ piu’ stima nella nostra scuola prima della sua mail :-( >Spero solo (ma non troppo) che alla fine il corsista B sappia veramente instradare i colleghi A e i corsiti C sapranno realizzare, riparare e/o progettare Reti informatiche (così come nell'intento del MIUR, soprattutto con la speranza di risparmiare sui costi futuri). se le premesse sono “buttiamoci nella mischia” l’esito non potra’ che essere un caotico miscuglio. In informatica, lo sapra’ certamente, si dice “gabbage in gabbage out” ... >Mi scuso per l'italiano poco accademico, sono solo un ATA. non mi interessa l’accademia ma la comunicazione. E la sua mail e’ sin troppo chiara, nel descrivere il fosco quadro :-( >Lorenzo Ponte Stefano Tommaso Donati (*) Educazione&Scuola ha pubblicato da: Stefano Tommaso Donati - Computer a scuola: assente! Vent’anni di vani tentativi di introdurre le nuove tecnologie nella scuola italiana dedicato a Clifford Stoll, l’eretico high-tech – Lecce 2002, per gentile concessione dell’autore:
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