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Educazione Interculturale e
Didattica della Lingua italiana come Seconda
A Cotignola una ‘Rondine’ favorisce l’integrazione
degli studenti immigrati
Da circa un mese è ripartito a Cotignola il ‘Progetto rondine’,
iniziativa giunta al secondo anno e che si propone di offrire,
specialmente ai ragazzi extracomunitari, l’opportunità di essere seguiti
da personale qualificato nelle ore pomeridiane. Gli alunni delle
elementari possono usufruire del servizio ogni martedì e venerdì dalle
14.30 alle 16.30; quelli delle medie, lunedì e mercoledì dalle 15 alle 17.
Durante gli incontri, spiega Luigi Boschi, responsabile del progetto, «i
ragazzi vengono aiutati nello svolgimento dei compiti, nello sviluppo
della lingua italiana, nel recupero di elementi della cultura d’origine e
nelle conoscenze del territorio. Ma c’è anche spazio per i giochi della
loro età. In più si prevedono incontri con i rispettivi insegnanti per la
verifica dei risultati raggiunti». Rispetto lo scorso anno il progetto si
propone un maggiore collegamento con la Consulta dell’immigrazione e si
avvale dell’apporto della cooperativa Alberico che gestisce il personale
oltre ad occuparsi del trasporto degli alunni abitanti a Barbiano.
L’iniziativa, finanziata in parte dalla Provincia e in modo più
consistente dal Comune, ha ottenuto risultati significativi specie tra i
ragazzi delle elementari. Del resto, in una realtà come quella cotignolese
dove la popolazione scolastica extracomunitaria è superiore al 10 per
cento, è ormai necessario dare maggiore continuità all’insegnamento
coinvolgendo nel progetto anche i mediatori culturali della cooperativa
Mappamondo, figure divenute ormai indispensabili in una comunità
scolastica così variegata (a Cotignola operano mediatori culturali di
Senegal, Nigeria, Magreb, Romania e Ungheria). Ma al progetto Rondine
collaborano anche ex insegnanti e operatori del gruppo ‘Arti e mestieri’.
E’ un progetto nel quale crediamo, sottolinea il dirigente scolastico
Carla Solaini, «e con il quale puntiamo a favorire l’integrazione e la
socializzazione, riducendo il disagio familiare e sviluppando la
consapevolezza di sé e l’autostima».
Daniele Filippi
Alunni stranieri nelle aule Superata la quota del 6%
FORLI' - Gli ultimi due anni scolastici (a parte quello in corso)
valutati, sul piano statistico, dall'Ufficio scolastico regionale del
Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'analisi
riguarda il numero degli studenti stranieri (comunitari ed
extracomunitari) iscritti alle diverse scuole di ogni ordine e grado,
provincia per provincia. Nel 2002-2003 c'erano 25.806 allievi (il 6,1% sul
totale), mentre l'anno successivo, il 2003-2004 sono saliti a 32.046 unità
(il 7,5% sul totale). Questo dato riparametrato su ogni provincia fornisce
un quadro di realtà molto significativo: a Forlì-Cesena c'erano 1.946
studenti, dall'infanzia alle superiori due anni fa, ma sono saliti 2.618
soltanto nel 2003-2004. Un incremento di poco meno di settecento allievi
provenienti dall'estero. La previsione per il 2004-2005 è che gli studenti
figli di immigrati siano ulteriormente cresciuti, con un ritmo di crescita
sempre sostenuto come quello degli anni precedenti.Nella classifica
provinciale il territorio di Forlì-Cesena era a quota 4,6% due anni fa,
salito al 6,1% nel 2003 (+1,5%). Delle nove realtà presenti nella regione,
la provincia di Forlì-Cesena è all'ottavo posto, soltanto Ferrara ha un
tasso più basso di presenza immigrata, mentre al primo posto svettano le
province di Bologna e di Reggio Emilia. In ogni caso non siamo ancora al
tasso del 10% che è considerato, per un Paese delle nostre dimensioni
sociali e demografiche, il tasso di presenza "fisiologico" all'interno
dell'ondata di immigrazione che è in corso.L'incremento maggiore di
giovani stranieri è è avvenuto nella scuola per l'infanzia, su scala
regionale, mentre nella dimensione provinciale la fascia con maggiore
crescita è quella della scuola elementare. Quella minore è riferita alla
scuola superiore. Si desume, dunque, che il processo di concentrazione
scolastica è in corso soltanto da meno di dieci anni, ma crescerà molto.
Nel presepe cinque scolari musulmani
Almenno San Salvatore rivive l'emozione e le suggestioni della
Natività con il presepe vivente organizzato dalla scuola elementare del
paese.
Oggi, a partire dalle 17, tra il cortile e le aule della scuola, pastori,
mugnai, contadini, fornai, tessitrici e mercanti, come vuole la
tradizione, prenderanno vita in uno spaccato di vita reale, e in costumi
dell'epoca faranno rivivere uno scorcio di Betlemme di duemila anni fa.
Trecentotrenta le comparse che animeranno il presepio intitolato quest'anno
«Dono d'amore»: gli attori saranno i bambini dalla prima alla quinta
elementare, i loro insegnanti e qualche genitore che si è prestato a
cucire abiti e preparare scenografie.
E quest'anno per la prima volta anche l'integrazione con i bambini
stranieri troverà spazio nel presepio vivente: cinque alunni di prima,
terza e quinta elementare e una mamma residenti ad Almenno San Salvatore,
tutti di nazionalità marocchina e di religione musulmana, hanno deciso di
prendere parte alla scena.
Nella bancarella di Natale allestita alla fine del percorso creato dalle
varie stazioni del presepe, inoltre, oltre a piccoli gadget e articoli da
regalo costruiti dagli alunni della scuola, si venderanno anche dolcetti e
frittelle marocchine preparati dalla mamma straniera che per questo Natale
ha voluto calarsi nei panni di un cittadino qualunque di Almenno San
Salvatore e assaporare il clima di un vero e proprio presepe animato. «La
signora marocchina - spiega l'insegnante Chiara Mazza che con le altre
colleghe ha organizzato l'allestimento del presepe - è stata disponibile
anche a indossare i panni di una comparsa del presepe. Noi, comunque, le
abbiamo detto di sentirsi libera di scegliere come partecipare alla nostra
iniziativa».
«Per la prima volta siamo riuscite a inserire nel progetto anche tutti i
bambini marocchini presenti nel plesso scolastico - spiegano le insegnanti
- che hanno accettato con entusiasmo e grande naturalezza di vivere in
prima persona una parte delle nostre tradizioni natalizie. È un gesto
importante, capace di insegnare ai nostri bambini cos'è e come si mette in
pratica l'integrazione tra due religioni diverse».
Il ricavato della vendita degli oggetti e dei dolci sarà devoluto dagli
alunni della scuola all'Unicef o al Cesvi di Bergamo per finanziare un
progetto a sostegno dei bambini dei Paesi del Terzo Mondo.
Alla realizzazione del presepe vivente hanno collaborato tutti genitori
insieme a vari gruppi del paese, tra cui gli alpini, la Croce azzurra e la
Protezione civile, l'associazione Gamas e un gruppo di anziani, oltre
all'Amministrazione comunale. Il museo del falegname di Tino Sana ha
fornito inoltre gli attrezzi dell'epoca.
Nicole Rota
LA CULTURA ALL’ESTERO
Calano studenti e traduzioni dalla nostra lingua in Germania. E Madrid ci
sorpassa
Palazzo Italia, parte la sfida di Berlino
BERLINO - La nostra cultura all’estero riparte dalla Germania. E affida le
sue sorti a «Palazzo Italia», prototipo di molti altri simili, destinati a
Mosca, Pechino, New York.
Corriere della sera del 10 dicembre 2004 - Di che si tratta? Di una sede
nuova di zecca sul viale Unter den Linden, a due passi dalla porta di
Brandeburgo. Qui tra un anno e mezzo, dopo il restauro, sorgerà in stile
rinascimentale il primo, ambizioso «sportello unico del made in Italy»,
destinato a ospitare contemporaneamente mostre, rappresentazioni, eventi
culturali e commerciali. Un progetto pilota per gli altri «Palazzi Italia»
già programmati nel resto del mondo. Una riscossa annunciata dalla discesa
in campo della Fiera di Milano e della finanziaria statale Simest, con
l’appoggio del ministero degli Esteri: hanno costituito una società e
acquisito l’intero stabile sul celebre viale berlinese, nella nuova sede
si metterà alla prova il progetto di collaborazione tra Istituto italiano
di cultura in Germania e Confindustria. Il disegno del resto è
lì, a provare che non si tratta di un sogno: suggestivo e spettacolare,
quanto basta per imporsi all'immaginazione del pubblico tedesco. Ma anche
rispettoso della storia: le parti distrutte dai bombardamenti negli anni
Quaranta saranno ricreate in vetro e inserite nella struttura, con rimandi
tra passato e presente.
E così, con questo taglio avveniristico, l’Italia si prepara a celebrare
nel 2005 il cinquantesimo anniversario del trattato italo-tedesco, che
regolamentava l’impiego dei lavoratori italiani per la ricostruzione in
Germania. L’obiettivo era stato, allora, quello di regolare l’afflusso
degli emigranti in modo che non fosse indiscriminato e caotico, ma
ripartito per aree di attività e settori geografici. Erano anni epici. I
nostri lavoratori si concentravano al binario numero 11 della stazione di
Monaco, dopo aver viaggiato la notte e il giorno precedente lungo la linea
del Brennero. E di là, afferrando le loro mitiche valigie chiuse con lo
spago, frastornati dai chilometri che già li separavano da casa (in
Sicilia, in Puglia o nel Veneto), gli emigranti si issavano in carrozza
per affrontare l’ultimo tratto verso l’ignoto: Wolfsburg, per la
Volkswagen, Stoccarda per la Mercedes, il bacino della Ruhr per la chimica
e la siderurgia. Oppure, i più fortunati, si fermavano a Monaco con la Bmw,
quando non si spostavano di cittadina in cittadina come muratori.
E Berlino? In quegli anni l’ex capitale appariva lontana, semidistrutta,
rinserrata all’interno di uno Stato ostile, l’inaccessibile Ddr. Pochi
lasciavano il nostro Paese per trovare lavoro e stabilirsi nell’ex
capitale, e pochi sono ancor oggi: non più di 16 mila su un totale di 600
mila residenti in Germania, la più grande comunità italiana all’estero
dotata di passaporto.
Nel frattempo sono sparite le valigie di cartone, l’ignoto si è
trasformato quasi in cortile domestico, e nonostante l’evidente freddezza
di gran parte della stampa e degli intellettuali tedeschi verso il governo
italiano in carica, i nostri lavoratori hanno salito molti gradini nella
scala del prestigio. Potrebbero essere loro, dunque,
gli italiani di Germania, i naturali ambasciatori della nostra cultura, e
della lingua di Dante, in un momento di forte competizione internazionale.
Sfida ambiziosa, che deve tener conto anzitutto della particolare
mentalità berlinese, portata all’anticonformismo, a un gusto per l’eccesso
e la trasgressione, e quindi incline ad apprezzare la provocazione
culturale, e in genere tutto quel che sa di avanguardia.
Ma l’Italia è anche altro: e allora si deve diversificare l’offerta. Così
si muove Renato Cristin, filosofo husserliano, da meno di un anno nominato
«per chiara fama» alla direzione dell’Istituto di cultura di Berlino, con
funzioni di coordinamento per la Germania. Da un lato puntando su
avanguardia e sperimentazione, come di recente con la mostra di Fabrizio
Plessi: la sua «flotta di Berlino» fatta di barche pendenti dal soffitto,
con video di color rosso fuoco installati dentro
alle chiglie, in un’aura di visionarietà veneziana, ha colpito nel segno.
Dall’altro, promuovendo grandi eventi in cui i due Paesi possano
identificarsi: ed ecco le tre settimane dedicate a De Gasperi nel
cinquantenario della morte, accostato ad Adenauer come padre fondatore
dell’Europa.
«C’è spazio per artisti e i politici, ma anche per stilisti, cuochi,
designer, musicisti - spiega Renato Cristin - però quel che conta davvero
è l’idea di una forte identità italiana, qualcosa di cui si possa essere
orgogliosi e in cui ci si possa identificare». Il motto insomma, è:
convinciamo e motiviamo anzitutto il popolo degli italiani di Germania,
quindi bussiamo con più forza alle porte tedesche. Ecco perché l’Istituto
di cultura allarga il ventaglio delle offerte: alcune
di taglio popolare, come una rassegna di cucina italiana selezionata da
Edoardo Raspelli o gli incontri sulla musica leggera e lo spettacolo
affidati a Mogol e, più avanti, ad Arbore; altre molto impegnative, come
la mostra su Matteo Ricci, il celebre padre gesuita che a cavallo del
XVI e XVII secolo introdusse la cultura europea alla corte dei Ming, che
si aprirà in febbraio a Roma, al Vittoriano, per approdare dopo qualche
mese a Berlino.
E qui sta la scommessa: affermare l’idea di una cultura italiana legata al
mondo del lavoro, in cui le imprese non solo sponsorizzino, ma
partecipino alla realizzazione di un evento. Così, il prossimo anno è
prevista a Berlino una mostra sul design automobilistico, sostenuta
dalla Fiat, e l’istituzione del premio letterario Campiello Germania,
filiazione diretta di quello italiano voluto dagli industriali veneti.
Come il fratello maggiore, il Campiello Germania selezionerà una cinquina
fra le opere tradotte in tedesco e pubblicate negli ultimi due
anni, riservando riconoscimenti speciali agli editori e ai traduttori
germanici.
E meno male che si corre ai ripari, perché in campo editoriale tira una
brutta aria: in pochi anni sono diminuite le traduzioni di opere
italiane in tedesco. Resistono, certo, le corazzate chiamate Eco, Magris o
Camilleri, ma gli altri autori hanno vita difficile. «Certo esiste una
crisi del mercato editoriale in Germania, - spiega il direttore - perché
anche qui si legge di meno e le sovvenzioni per chi traduce sono
diminuite. Ma bisogna anche prendere atto di una recessione tutta
italiana». E intanto suonano altri campanelli d’allarme: calano gli
studenti di italianistica (ancora intorno ai 200 mila nelle università, ma
appena 45 mila nelle scuole inferiori), si contraggono anche le cattedre
(del 10 per cento in pochi anni), si registra il sorpasso spagnolo ormai
avvenuto e l’avanzata russa nell’insegnamento della lingua.
La riscossa partirà da Berlino? Per riuscire, bisognerà scrollarsi di
dosso un handicap. L’Istituto di cultura oggi è ospitato all’interno
della monumentale, risorta ambasciata voluta da Hitler come dono al Paese
alleato dell’Asse e progettata nel ’38 da un allievo dell’architetto Speer.
Poi abbandonata per decenni e inaugurata solennemente l’anno scorso alla
presenza di Ciampi. Ma proprio perché confinata in una zona diplomatica
poco frequentata dai berlinesi, lontana dai centri commerciali e dai
ritrovi, non riesce a competere con le sedi centralissime, e sfavillanti,
del Centre Français o del
Cervantes. E’ il momento di reagire, con il «Palazzo Italia» e tutto il
resto. Il mondo degli Istituti italiani di cultura, adesso, guarda a
Berlino.
Occorre studiare un terzo idioma oltre a quello
primario e all’inglese
All’università di Bari, Francesco Sabatini - presidente dell’Accademia
della Crusca è stato insignito, con il filologo Wolfgang Schweichard,
della laurea «honoris causa» nell’ambito di una giornata sulla lingua
italiana e sulle lingue d'Europa.
La spinta di quell’onda orizzontale, che attraversa e ormai ...
(Corriere della sera del 7 dicembre 2004) La spinta di quell’onda
orizzontale, che attraversa e ormai modifica le realtà nazionali nelle
altre loro espressioni, nel campo delle lingue deve trovare il suo sbocco
in una decisa impostazione plurilingue della formazione culturale di ogni
cittadino dell'Unione. Essere cittadini dell'Europa, sia detto senza
alcuna parvenza di retorica nell’espressione, significa già partecipare,
in vari campi, delle stesse risorse e delle stesse difficoltà esistenti
nello spazio comune, geografico e umano: dobbiamo arrivare a sentire
sempre più come bene comune anche tutti i patrimoni culturali costruiti
dai singoli popoli, e quindi come bene comune da fruire individualmente i
diversi mezzi linguistici esistenti. Il plurilinguismo viene innalzato
come bandiera da varie parti e da tempo, ma di esso si danno anche
versioni e applicazioni diverse. Vi sono coloro che rievocano e celebrano
l'antica realtà di alcuni imperi o comunità purilingui di stati, la cui
ultima incarnazione, per restare ancora una volta nello spazio della
nostra Unione, fu quella dell’Impero austro-ungarico. Ma indagini sempre
più puntuali, di studiosi anche austriaci, hanno precisato che si trattò
di un plurilinguismo territoriale - cuius regio eius lin gua - non
promosso o facilitato a livello individuale, sicché, pur esibendo i
regnanti la personale versatilità e pratica plurilingue, tra i sudditi
permanevano accesi antagonismi territorial-linguistici.
Il plurilinguismo da proporre e promuovere tra i cittadini dell’Unione non
deve lasciarli racchiusi nei contenitori territoriali ma deve mirare a
moltiplicare la dotazione linguistica degli individui.
La vitalità delle nostre lingue dev'essere affidata all'impegno,
all'interesse, alla libera scelta, al libero amore di ciascun individuo.
Nessuno può negare che per tutti e per ognuno, almeno negli anni presenti,
la prima scelta, oltre la lingua materna-nazionale, cade sulla lingua che
si è affermata, a vario titolo e con vario grado di importanza, in tutti i
Paesi del mondo. L'apprendimento di questa lingua risponde certamente a
utilità che, prima o poi e in misura minima o massima, forse tutti noi
sperimentiamo. Ma questa scelta non è ancora al servizio della
salvaguardia della vitalità delle lingue della nostra parte di mondo: non
lo è perché quella stessa lingua, ricercata quasi soltanto per ragioni
professionali e settoriali, non viene presa in considerazione, dai più,
come strumento per accedere a un grandissimo patrimonio culturale che
andrebbe invece accostato con vivo interesse; non lo è perché questo
apprendimento infine non nasce da una scelta veramente personale.
La vitalità delle lingue che ci circondano dipende invece dalla
possibilità concreta di aggiungere alle due lingue di cui solitamente si
discute - quella primaria e quella obbligatoria (così ormai definita nei
nostri ordinamenti scolastici) - una terza lingua, quella che uno
scrittore libanese, Amin Maalouf, ha chiamato «la lingua del cuore, la
lingua adottiva, la lingua sposata, la lingua amata». Ogni abitante
d'Europa deve compiere, e poter compiere con la massima libertà possibile,
questo specifico atto nei confronti dei suoi concittadini.
Questo è necessario, se non vogliamo che la somma di tante lingue, tutte
di antico e ancor pieno valore culturale, porti alla sottrazione di alcune
o perfino di molte di esse alla comunità dei popoli europei.
Ho appena parlato di concreta possibilità e di massima libertà nella
conquista di un ragionevole plurilinguismo. È su questo margine di terreno
che può annidarsi il pericolo di un'altra grave ingiustizia.
In estrema sintesi, una campagna per il plurilinguismo condotta senza una
fondata considerazione delle funzioni delle lingue e senza una meditata
finalità di equa distribuzione di queste risorse può condurre a creare una
somma di beni linguistici in una parte e una sottrazione di tali beni in
un'altra parte del corpo sociale. Chi ha presupposti di conoscenze e piena
consapevolezza dei valori di ogni lingua posseduta, oltre che mezzi di
vario genere per goderne il possesso, potrà sommare facilmente la sua
eredità e le sue conquiste. Chi viene solo abbagliato dai richiami alla
conquista di una «nuova» lingua che gli promette successo e ricchezza
rincorrerà soprattutto certe scelte di quelli che vede in alto nella scala
e non si curerà di tenere bene i piedi sulla pedana di base e forse di ciò
nemmeno si accorgerà.
E allora: nel momento in cui il possesso diffuso dell'italiano sembrava
poterci rendere tutti più uniti e un po' più uguali, si apre forse una
nuova fase che vedrà il nostro popolo tornare a essere privo di una
propria e buona lingua di cultura?
Materne, Luca a scuola con Mohamed
Giornate interculturali, menù etnici, laboratori di lingua: l’integrazione
tra i bimbi
Le esperienze di Cles e Ala: insegnanti entusiasti. «Tra loro i bambini
stanno benissimo»
ILARIA ZAFFINO
TRENTO. Vengono dalla Tunisia, dal Marocco, dalla Russia, la Serbia,
l’Albania. Da quest’anno cominciano anche dal Pakistan e dal Ghana,
persino dall’India. Doris e Maryana, Omar e Mohamed hanno dai 3 ai 6 anni
e frequentano la scuola equiparata dell’infanzia di Ala. Per loro e per
gli altri 33 bambini stranieri dell’istituto dall’anno scorso è stato
messo a punto un progetto per non farli sentire altri, diversi. Al
contrario, le maestre fanno di tutto per coinvolgere i piccoli migranti e
le loro famiglie in uno scambio di culture e tradizioni che ha come scopo
quello di far conoscere ai bambini trentini una realtà diversa, oltre che
avvicinare loro alla nostra. «Perché la scuola - spiega Lucia Stoppini,
direttore della Federazione provinciale delle scuole materne di Trento che
raggruppa 160 istituti sparsi sul territorio, tra cui anche quello di Ala
- è come un filtro». Un banco di prova della convivenza interculturale,
dove impariamo a conoscere le culture con cui conviviamo. Così le materne
di Ala hanno accettato la sfida di mettersi in discussione e rinegoziare
la loro identità. E lo stesso ha fatto la scuola dell’infanzia di Cles,
dove i bambini stranieri quest’anno con le nuove iscrizioni raggiungono il
27%. Perciò sono state organizzate le «giornate interculturali» per far
conoscere usi e costumi dei paesi nordafricani, dell’Europa dell’est e del
Sud America, da cui provengono i piccoli allievi. «Con la collaborazione
dei genitori stranieri che sono venuti a scuola vestiti con i loro
tradizionali costumi, portando i prodotti tipici dei loro paesi - racconta
Luigi Franch della scuola di Cles - Ogni volta veniva stabilito un menù a
tema e messe in scena rappresentazioni, danze. Quest’anno tocca anche
all’India, poiché abbiamo due bambini indiani». Durante tutto l’arco
dell’anno, sono attivi invece laboratori linguistici. «Si parla spagnolo,
lingue dell’est, qualcosa anche di arabo» continua Franch. E con i termini
imparati i piccoli hanno fatto il gioco del negozio: «facevano finta di
vendere e comprare oggetti».
Ma tante altre sono le iniziative per coinvolgere adulti e piccini.
«Perché spesso i problemi sono più per i genitori che per i figli. I
bambini tra di loro stanno benissimo». La mia amichetta albanese, il mio
amico marocchino: per loro sono tutti uguali. Indipendentemente dal colore
della pelle. «E’ la modalità del laboratorio che consente a tutti i
bambini di esprimersi liberamente, in modo spontaneo, con creatività. Per
questo l’abbiamo riproposta in tutte le attività intraprese» racconta la
maestra Adriana Menolli di Ala. A cominciare dalla ricerca di canti e
tradizioni popolari dei paesi di origine dei piccoli migranti. E poi lo
scambio di ricette. Ad Ala quest’anno i bambini stranieri rappresentano
addirittura il 36% degli iscritti: un vero e proprio balzo in avanti che
ha reso il percorso multiculturale una scelta quasi obbligata per gli
insegnanti. Un percorso che le maestre hanno abbracciato con entusiasmo e
inventiva. Non solo ad Ala o a Cles: lo stesso sta avvenendo nelle altre
scuole della Federazione. A Rovereto come a Cembra o a Fondo, tanto per
nominarne alcune. Ad Ala, in particolare, l’afflusso così massiccio di
stranieri può essere determinato dalla presenza di fabbriche, ditte di
trasporti. Ma anche dalla possibilità di trovare case più a buon mercato.
Anche se questo spesso spinge le famiglie immigrate a spostarsi da un
luogo all’altro, dove costa meno e in termini di integrazione ogni volta
si ricomincia. Perciò è importante guardare all’altro non come a un
diverso e considerare la multicultura una risorsa. E le scuole possono
fare molto: «dall’educazione religiosa con la preghiera universale per non
offendere nessuno - ricorda ancora Lucia Stoppini - al Natale che si
trasforma nella semplice festa dell’amicizia per non far sentire diverso
chi viene da un’altra cultura».
Il gap dell´integrazione
Ma mancano gli insegnanti di Lingue
Da qualche tempo, la parola d´ordine nelle scuole napoletane è
interculturalità. Un percorso lungo e difficile soprattutto in contesti
scolastici e in quartieri con molti problemi sociali. Ma l´obiettivo
unanime degli insegnanti è creare un vero scambio di culture all´interno
delle classi. E così nelle scuole napoletane si incontrano storie di
ordinaria integrazione in cui bambini, provenienti da altri paesi, magari
arabi o mediorientali, portano in classe i sapori e i suoni dei loro
paesi. Ma i bambini stranieri, nella maggiore parte extracomunitari, che
frequentano gli istituti napoletani, spesso non sono aiutati abbastanza.
Il gap, soprattutto nelle elementari, è quasi sempre la mancanza di
insegnamenti di lingua italiana per stranieri. Un vero impedimento per
l´apprendimento e per la socializzazione.
Nel 91° Circolo didattico "Consalvo", ad esempio, da quest´anno ci sono
tre bambini messicani. Il caso è come quello di tanti altri. I piccoli
avrebbero bisogno di lezioni specifiche per recuperare il deficit
linguistico. Un´insegnante, Libera Esposito, racconta della totale
integrazione dei piccoli messicani con gli altri bambini ma lamenta
l´assenza di un programma di formazione linguistica specifico. Spesso
l´insegnamento dell´italiano ai piccoli stranieri è solo il frutto della
buona volontà di alcuni docenti. Non dovrebbe essere così. Per questo con
l´aiuto di associazioni di volontariato, l´amministrazione comunale e la
Regione Campania, è corsa ai ripari organizzando diverse iniziative per
l´educazione linguistica dei bimbi stranieri. I progetti sull´intercultura
rappresentano, infatti, un primo passo verso il totale inserimento dei
piccoli.
FORMAZIONE EUROPEA DEGLI INSEGNANTI DI LINGUA
"Un profilo europeo per la formazione degli insegnanti di lingua - un
quadro di riferimento / European Profile for Language Teacher Education -
A Frame of Reference", è questo il titolo di un innovativo studio che
analizza le componenti essenziali della formazione degli insegnanti di
lingue nell'Europa del XXI secolo. Concepito come un quadro di riferimento
per i responsabili politici e formatori, European Profile diventerà uno
strumento fondamentale per chi partecipa alla formazione teorica e pratica
degli insegnanti di lingue.
La relazione, basata su ricerche approfondite svolte in tutta l'Unione
europea, su consigli di specialisti del settore e su numerosi studi di
caso, offre esempi di buone pratiche e una guida alla realizzazione. Lo
studio e i suoi allegati sono disponibili attualmente solo in inglese, ma
esistono sommari in francese e in tedesco e sono previste traduzioni
complete.
XIV edizione del Dossier Statistico
Immigrazione
Il Dossier è stato realizzato da una qualificata équipe scientifica e
promosso da Caritas Italiana, Caritas diocesana di Roma e Fondazione
Migrantes, con la collaborazione di realtà locali tra cui Caritas
Ambrosiana. Il rapporto affronta il fenomeno migratorio dal punto di vista
internazionale, nazionale e dei contesti regionali, fornendo informazioni
sulle presenze e sui motivi di soggiorno degli stranieri in Italia.
http://www.caritas.it/Documents/0/1515.html
PRESENTATA UN``INDAGINE DELL``IRRE
SULL``INTERCULTURA NEI TESTI SCOLASTICI DELLA SCUOLA PRIMARIA
I sussidiari adottati nella scuola primaria marchigiana sono orientati
alla diffusione di un'educazione all'intercultura, al dialogo e
all'incontro tra civilta`? Era questa la domanda di base dell'indagine,
condotta dall'IRRE Marche ( Istituto regionale di Ricerca Educativa), i
cui risultati pubblicati nel volume ' Cultura, Culture, Intercultura' sono
stati presentati oggi in Regione nel corso di un convegno promosso
dall'assessorato regionale alle Politiche sociali e Immigrazione.
'La finalita` della ricerca ' come ha sottolineato Marina Filipponi,
presidente dell'IRRE Marche -era quella di rispondere all'esigenza di
costruire nuovi modelli di convivenza civile, consapevoli che l'educazione
interculturale, in una societa` sempre piu` multietnica, deve delineare
l'impegno educativo, in primis della scuola, verso forme di dialogo e di
incontro.'
' Il mantenimento di una visione etnocentrica e` inquietante ' ha
commentato l`assessore regionale alle Politiche sociali e Immigrazione
Marcello Secchiaroli- tanto piu` se passa attraverso gli strumenti del
sapere e quindi dell'educazione scolastica. Il dialogo, l'incontro e la
condivisione di nuove regole, hanno bisogno di una formazione che si
alimenta sui banchi di scuola. La sfida a cui la Regione Marche cerca di
dare risposta e` quella di costruire un nuovo spazio pedagogico in grado
di promuovere l'arte dell'incontro che dalla scuola si diffonda verso la
realta` circostante, a dimostrare che il vivere insieme ad etnie diverse
puo` tramutare una congiuntura in risorsa.'
Al convegno hanno partecipato anche il Direttore IRRE, Italo Tanoni e
Vinicio Ongini che ha presentato il programma di lavoro e le ricerche
avviate dall'Ufficio Integrazione alunni stranieri del Ministero.
Dalla ricerca pubblicata emerge che i testi scolastici usati nelle scuole
primarie delle Marche (sette libri di lettura per le diverse classi, tre
di religione, sette sussidiari con sezioni dedicate alla storia, geografia
e studi sociali) mostrano in genere una sensibilita` ai temi
dell'educazione interculturale, piu` evidente nei testi destinati alle
ultime tre classi elementari. Le culture prese in considerazione nei testi
sono quella araba, algerina, marocchina, senegalese e nigeriana, orientale
(cinese, giapponese e indiana), brasiliana e peruviana. Minori i brani
dedicati all'Europa dell'Est. Indicazioni per il superamento di una
visione monoculturale esistono, anche se permangono alcuni stereotipi e
pregiudizi e l'accettazione acritica di termini comuni come ' vu cumpra`'.
Solo alcuni testi mettono in rilievo le terminologie scorrette e le
letture sui temi specifici dell'intercultura sono in percentuale minima:
intorno al 3%. Diversamente da una ricerca analoga condotta dall'Universita`
di Verona, nei testi marchigiani trovano spazio le persecuzioni degli
ebrei e la costituzione dello Stato di Israele, nonche` il confitto
israelo-palestinese. Si notano comunque tentativi di innovazione e
un'atmosfera di cambiamento recepita dall'editoria scolastica, utili per
l'educazione interculturale. Negli studi sociali si nota un rovesciamento
dell'ottica dell'educazione alla cittadinanza, come riconoscimento di
diritti e non solo rispetto delle regole. Nei testi di religione si mette
in rilievo la positivita` dell'altro, sia esso cattolico o non cattolico,
trasmettendo una serie di informazioni sulle diverse religioni non
cristiane, ma comunque monoteiste. ' Duole sottolineare tuttavia- dicono i
ricercatori- che, in disaccordo con le indicazioni ministeriali, non si
prenda affatto in considerazione i soggetti che non aderiscono a nessun
credo religioso.' 'All'interno di questo quadro generale ' sottolinea
Giovanna Cipollari , ricercatrice IRRE- e` doveroso evidenziare, pero`,
come permanga sostanzialmente un approccio monoculturale che fa da sfondo
ad una visione etnocentrica del mondo.' 'Oltre l'etnocentrismo' era il
titolo infatti del progetto -coordinato da Elio Damiano, docente di
didattica generale all'Universita` di Parma - che ha tracciato le linee
guida della ricerca condotta dall'IRRE Marche. (ad'e)
NUOVI PROGRAMMI EUROPEI 2007-2013
La Commissione europea ha avanzato al Parlamento e al Consiglio una
proposta di decisione riguardante il futuro dei Programmi europei che si
esauriscono nel 2006: Socrates, Leonardo, Gioventù, Cultura e Media. La
proposta testimonia il positivo impegno profuso dalla Commissione nel
settore dell'istruzione, considerato prioritario per raggiungere gli
obiettivi di Lisbona e la "società della conoscenza", che si traduce in
una dotazione finanziaria complessiva di 13.620 milioni di euro, cifra
non certo esorbitante, dati gli ambiziosi obiettivi che il programma si
propone: coinvolgere un alunno su 20 nell'azione Comenius, raggiungere i
3 milioni di studenti Erasmus entro il 2011, 150.000 tirocini Leonardo e
formazioni o mobilità per 25.000 adulti. Da sottolineare con piacere
anche la promessa di semplificare la partecipazione, a cominciare dai
moduli di
adesione, fino ai contratti e alla documentazione finanziaria richiesta!
http://www.bdp.it/socrates/content/index.php?action=read_rivista&id=4944.
1° OTTOBRE: SCADENZA MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO
Entro il prossimo 1° ottobre si possono inviare proposte per
l'organizzazione di: seminari, convegni e concorsi per diffondere
l'informazione sul Programma Socrates tra i destinatari o il grande
pubblico; attività di sensibilizzazione sui vantaggi della
cooperazione
europea nel campo dell'istruzione; pubblicazione e disseminazione dei
metodi e dei risultati raggiunti in questo settore dalla cooperazione
europea; promozione delle sinergie fra le varie azioni del programma,
e di altre iniziative che non rientrano specificamente in una delle
singole
azioni, ma concorrono alla realizzazione degli obiettivi del
Programma.
http://www.bdp.it/socrates/content/index.php?action=read_azione&id_cnt=312
E-LEARNING AWARDS
La scadenza per partecipare agli E-Learning Awards 2004 è stata
posticipata dal 1 Settembre al 30 Settembre 2004. Il concorso promosso
da
European Schoolnet - la rete internazionale formata dai Ministeri
dell'Educazione di 26 paesi europei e altri enti, fra cui anche Indire
-
intende valorizzare le scuole europee e conferire un riconoscimento
all'impegno e alla professionalità degli insegnanti premiando
progetti,
attività, risorse e soluzioni innovative nella didattica, che
includano l'utilizzo delle nuove tecnologie, e mettano in risalto i
valori
culturali europei. I premi vengono assegnati a progetti didattici in
corso o conclusi di recente. Non bisogna pensare ad un progetto
didattico specifico per i
premi e-Learning, ma sottoporre alla valutazione progetti in corso di
realizzazione o appena conclusi. La registrazione va effettuata
attraverso
il sito web
http://elearningawards.eun.org.
VIVERE SENZA DISCRIMINAZIONE
"Vivere le nostre vite senza discriminazione: antirazzismo nella
cultura giovanile e nello sport", 27-31 Ottobre 2004, Oslo (Norvegia).
Questa
conferenza, organizzata da "UNITED for Intercultural Action" (Rete
europea contro nazionalismo, razzismo, fascismo e in sostegno agli
emigranti e ai
rifugiati), analizzerà temi chiave quali migrazione e cultura,
nazionalismo, l'identità nazionale e i giovani, gli scambi di buone
pratiche, progetti di successo contro il razzismo nel campo della
cultura giovanile e dello sport.
Prendendo parte alla conferenza, potrai scambiare le tue idee sul
razzismo e sull'anti-razzismo e partecipare a gruppi di lavoro,
lezioni, «giochi»
interculturali, attività culturali, forum e molto altro. I
partecipanti (circa 70) devono vivere in Europa e rappresentare
organizzazioni (inter)nazionali contro il razzismo, a favore dei
rifugiati, dei diritti umani, dello sport e dei giovani. Per ulteriori
informazioni: Invito alla conferenza, programma, modulo d'iscrizione e
informazioni di carattere tecnico.
http://www.united.non-profit.nl/pages/Osloinv.htm
UNITED for Intercultural Action
http://www.unitedagainstracism.org
EUROPE DIRECT
La Commissione europea ha lanciato EUROPE DIRECT, un servizio che
permette di accedere facilmente alle informazioni che riguardano i
diritti dei
cittadini nell'Unione, le opportunità esistenti, le politiche e il
funzionamento delle istituzioni. Il servizio fornisce risposte ai
quesiti dei cittadini attraverso tre canali di comunicazione: - Per
telefono, componendo il numero gratuito 0080067891011, oppure il
numero 0032-2-2999696 (soggetto alle normali tariffe telefoniche). Il
servizio, accessibile ovunque nei 25 Paesi membri e in tutte le lingue
ufficiali dell'Unione, è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00
alle 18,30.
- Per e-mail, attraverso il sito
http://europa.eu.int/europedirect Tramite
un servizio di assistenza web sul sito
http://europa.eu.int/europedirect
SCUOLA: INDAGINE SULLA PRESENZA DI ALUNNI STRANIERI
Nella scuola italiana sono rappresentati, in base alle etnie di
provenienza di origine degli alunni stranieri, ben 191 paesi diversi,
distribuiti in gran parte in province e città anche piccole del Centro e
del Nord Italia. E' quanto emerge dall'indagine del Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) su "Alunni con
cittadinanza non italiana - Scuole statali e non statali - Anno Scolastico
2003/2004". La pubblicazione rappresenta una fotografia puntualissima e
ricca sulla presenza degli alunni stranieri nella scuola italiana.
L'aumento progressivo negli ultimi anni del numero di alunni stranieri,
282.683 con una percentuale del 3,5% sul totale della popolazione
scolastica, pone l'accento sul carattere di stabilità e sulla presenza di
nuclei familiari e prefigura una dimensione multicolore della nostra
scuola futura caratterizzata da una grande quantità di differenze.
IV SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
Gia' in molti siti degli IIC del mondo possono vedersi i programmi
relativi alla IV Settimana della lingua italiana nel mondo.
L'appuntamento della "IV Settimana della lingua italiana nel mondo” avrà
luogo quest'anno dal 18 al 23 ottobre. Come di consueto, all'importante
iniziativa, organizzata dal Ministero degli Esteri italiano (Direzione
Generale per la Promozione e Cooperazione Culturale) con la collaborazione
dell'Accademia della Crusca e con l’alto patronato del Presidente della
Repubblica italiana, aderiscono numerosi enti italiani pubblici e privati
attivi nel sostegno e nella diffusione della lingua italiana all’estero:
il Ministero per gli Italiani nel Mondo, il Ministero Istruzione
Università e Ricerca, il Ministero Beni e Attività Culturali, la RAI, la
Società Dante Alighieri, la Fondazione Cassamarca, la Fondazione Corriere
della Sera, l'Unione Latina, l'Accademia degli Incamminati.
Gli argomenti prescelti per l'edizione 2004 sono la poesia italiana, come
tema principale e l'italiano in musica e la lingua del teatro, come temi
collaterali.
MEETING RELIGIONI:VELTRONI, AUMENTARE 8 PER MILLE PER AFRICA
(ANSA) - MILANO, 7 SET - Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, che oggi
ha partecipato al meeting sulle religioni organizzato dalla Comunità di
Sant'Egidio e dall'Arcidiocesi di Milano, ha proposto di aumentare dello
0,2% l'8 per mille per finanziare un programma per l'Africa. "Ogni giorno
- ha detto Veltroni - muoiono in Africa 30 mila persone per l'Aids. Credo
che se ognuno di noi versasse lo 0,2% in più dell'8 per mille si potrebbe
finanziare un progetto per risolvere il problema dell'Aids almeno in un
Paese". "Gli italiani - ha detto il sindaco di Roma - hanno un cuore
grande e sono convinto che sarebbero felici di fare questo piccolo
sacrificio". (ANSA).
Nel suo discorso il sindaco di Roma ha spiegato la necessità di
intervenire a favore dell'Africa. "Anche chi non ha a cuore le sorti
dell'Africa - ha detto Veltroni - dovrebbe essere favorevole ad una
risoluzione dei problemi di quel continente per un semplice ragionamento
egoistico". "Si potranno innalzare tutti i 'cavalli di Frisia' che si
vuole, stanziare navi nel Mediterraneo e approvare tutte le leggi che si
vogliono - ha aggiunto -. Chi ha fame continuerà a venire da noi. Oltre al
problema immigrazione c'é poi quello del terrorismo che trova il suo brodo
di coltura anche dove c' é disperazione". Veltroni ha quindi indicato l'
unica via possibile che l' Occidente deve seguire se vuole aiutare
l'Africa: "Bisogna riequilibrare e per farlo è necessario dire una parola
scomoda: rinuncia. Non si può riequilibrare senza una qualche rinuncia".
Tre gli obiettivi indicati da Veltroni: "Sviluppare la cooperazione,
mettere l'embargo alle armi che ancora vengono vendute in Africa e
decidere che la lotta all'Aids deve essere una scelta fondamentale di
tutto l'Occidente". (ANSA). 2004-09-07 11:55 by: BAB
IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE, PRESTO UN FILM SU DI LIEGRO(AGI) -
Presto un film sulla vita di don Luigi di Liegro, il direttore della
Caritas diocesana di Roma, scomparso alcuni anni fa.
Ne hanno parlato il sindaco Walter Veltroni e i membri del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione Internazionale "Don Luigi Di Liegro",
presieduto da Giovanni Conso e Gianfranco Imperatori. L'incontro ha
rappresentato l'occasione per ribadire lo stretto legame tra la
Fondazione, che pure ha un respiro nazionale e internazionale, e la citta'
di Roma, luogo privilegiato dell'azione di don Luigi.
Il Presidente della Fondazione, Gianfranco Imperatori, ha sottolineato
l'impegno della Fondazione nel campo dell'immigrazione, rimarcando
l'importanza di una seria politica di integrazione dei cittadini stranieri
che vada al di la' della semplice accoglienza, e ha lanciato l'idea di
nuove modalita' di gestione delle rimesse in denaro per agevolare gli
immigrati, costretti a volte a pagare commissioni particolarmente onerose.
Il sindaco ha ricordato con affetto la figura di don Luigi, e tutto
l'impegno profuso a favore della citta' di Roma, ed ha espresso
l'intenzione di tenere, in occasione della commemorazione della sua morte
nel prossimo ottobre, un Consiglio comunale straordinario per ricordarlo,
oltre al consueto pranzo con i poveri, che quest'anno si svolgera' alla
Stazione Termini. Veltroni, che ha sottolineato come sia importante
preservare in citta' la memoria di don Luigi, ha assicurato il suo impegno
nella ricerca di una sede adatta alla conservazione dell'Archivio della
Fondazione, un catalogo ricco di oltre quattromila manoscritti e
documenti, riconosciuto dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio "di
notevole interesse storico". L'archivio, insieme alla biblioteca di don
Luigi, composta da circa 4.500 volumi e ad altro materiale multimediale,
e' stato utilizzato per la pubblicazione di numerosi volumi nonche' per la
stesura di una biografia e della sceneggiatura di un film per la Tv di
prossima realizzazione. (AGI) Red/Tri/Van
VELO ISLAMICO: SIR (CEI), SIMBOLI DA NON DEMONIZZARE
"I simboli non possono diventare dei pretesti per guidare una societa'.
Fanno parte dell'espressione di ciascuno e in quanto tali non dovrebbero
dar fastidio a nessuno ma essere rispettati, in nome della liberta'
religiosa".
Il Servizio Informazione Religiosa della Chiesa Italiana commenta cosi' la
proposta di vietare, sull'onda di quanto sta succedendo in Francia, il
velo alle donne islamiche a scuola e in tutti i luoghi pubblici. Proposte
simili, si legge nel testo, rivelano quanto su temi delicati come questi,
si sta procedendo in Italia con "passi ancora incerti" che chiedono una
"maggiore maturazione" ma anche "la capacita' di lavorare con pazienza per
favorire l'incontro e la conoscenza dell'altro per instaurare rapporti di
fiducia".
Tutto cio' - prosegue la nota - si impone soprattutto nel caso del velo
islamico per capire se il suo utilizzo da parte della donna sia "una
libera scelta o piuttosto una coercizione esercitata in nome della
religione". "Il discorso sulla liberta' religiosa e il rispetto della
dignita' della persona cosi' come la rivelazione di Dio - aggiunge don
Alberti - sono temi forti ma estremamente difficili perche' toccano non
solo la religione ma tutto l'uomo e l'uomo di tutte le religioni. E' piu'
facile allora parlare del velo, far emergere la diversita' del simbolo.
Occorre pazienza perche' quest i temi entrino nella maturazione di tutti".
L'articolo e' a firma di don Giampiero Alberti, coordinatore della Sezione
Islam del Cadr (Centro ambrosiano di documentazione per le religioni), che
ricorda l'incontro della Comunita' di Sant'Egidio Milano dove da domenica
prossima si incroceranno per le vie della citta' uomini dai simboli
religiosi diversi. "Spero davvero - conclude - che lo Spirito Santo possa
davvero operare in questi giorni per far capire che se c'e' gente che si
incontra, vuol dire che la convivenza e' possibile". (AGI) Red/Tri/Van
VELO ISLAMICO: PDL FI PER VIETARLO, MA E' SUBITO POLEMICA(AGI) -
Divieto di indossare il velo nelle scuole italiane, ma anche in luoghi
pubblici qualora non consenta l'identificazione della pesona. In caso di
mancato rispetto di tale divieto multa da 1000 a 5000 euro. Ecco in
sintesi i contenuti della pdl presentata da Daniele Galli (FI). Il
deputato azzurro spiega: "Tra i diritti inalienabili dell'uomo si colloca
il principio dell'uguaglianza fra donna e uomo" che deve valere "non solo
per i cittadini italiani, ma anche per gli stranieri che risiedono nel
territorio italiano. Lo scopo della mia proposta di legge e' quello di
impedire l'attuazione di comportamenti lesivi della dignita' dei minori e
della donna da parte delle famiglie, in ossequio a tradizioni culturali a
noi estranee e in contrasto con i dettati costituzionali italiano e
comunitario".
Boccia il divieto la deputata Verde, Luana Zanella, che sottolinea: "E'
scandaloso e politicamente ottuso che in un momento cosi' delicato, dove
tutto il mondo sta con il fiato sospeso per la sorte degli ostaggi
francesi rapiti in Iraq, si faccia una proposta come quella di vietare il
chador nelle scuole italiane. E' scandaloso che Forza Italia, invece di
lavorare a favore della distensione dei rapporti interculturali e per
superare le divisioni e i contrasti che ci sono nel mondo, preferisca, per
un po' di visibilita', lanciare proposte provocatorie che non possono che
acuire la tensione internazionale. D'altronde ancora oggi, nel nostro
occidente, ci sono suore, suore laiche, crocerossine e novizie che
indossano il velo e credo che il mondo cattolico insorgerebbe se una legge
lo proibisse". (AGI) Red/Tri/Van
PER IL SISTEMA ITALIANO TRA VECCHIO E NUOVO ORDINAMENTO
UNIVERSITA': EQUIPARAZIONE DIPLOMI DI LAUREA
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 agosto 2004, il
decreto del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca
contenente la tabella di equiparazione dei diplomi di laurea (DL)
conseguiti con il vecchio ordinamento con i nuovi diplomi
di laurea specialistica (LS) valida ai fini della partecipazione ai
concorsi pubblici. Il decreto era stato firmato dal ministro
Moratti il 5 maggio scorso, dopo che si era pronunciato favorevolmente il
Consiglio universitario nazionale. Il sistema
universitario italiano, che comprende un diploma di laurea di primo
livello (dopo un triennio di studi) e un diploma di
secondo livello (dopo un biennio di studi specialistici) è regolamentato
dai decreti ministeriali 28 novembre 2000 e 12
aprile 2001.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/laurea_equiparazione/index.html
PARTECIPAZIONE DELLA TURCHIA AL PROGRAMMA SOCRATES
E' ufficiale, la Turchia partecipa ad Erasmus!
La Commissione Europea e la Turchia hanno firmato, il 15 aprile u.s. il
Memorandum d'intenti che stabilisce la partecipazione della Turchia al
Programma Socrates.
Il Memorandum ha efficacia a partire dal 1° aprile 2004 ed è stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale turca l'8 maggio scorso.
La lista degli Istituti turchi titolari di EUC è disponibile sul seguente
sito Internet:
http://www3.socleoyouth.be/static/Bots/docbots/ERASMUS/EUC_web_TR.xls
Tutte le informazioni utili sulla documentazione necessaria agli studenti
Erasmus che andranno in Turchia sono disponibili sul sito Internet
dell'Agenzia Nazionale Socrates alla voce "News" della sezione "Erasmus
2":
http://www.bdp.it/socrates/erasmus/
LIBRO VERDE SULL'UGUAGLIANZA E LA NON DISCRIMINAZIONE
Questo Libro verde illustra l'analisi condotta dalla Commissione
europea
sui progressi compiuti dall'Unione Europea negli ultimi cinque anni nel
combattere la discriminazione. Il suo obiettivo è stimolare la riflessione
su come l'UE possa intensificare i suoi sforzi per combattere le
discriminazioni fondate su sesso, razza o etnia, religione o convinzioni
personali, età, handicap o tendenze sessuali e su come si possa promuovere
la parità di trattamento.
Il Parlamento europeo e le organizzazioni della società civile hanno
svolto un ruolo essenziale nell'avanzamento del programma comunitario di
lotta contro la discriminazione. Anche il ruolo delle autorità nazionali è
stato determinante nella definizione e nell'attuazione di questo programma
strategico. Altri protagonisti sono organismi specializzati nella
promozione della parità tra gli Stati membri, autorità regionali e locali,
datori di lavoro, sindacati, esperti e universitari.
Data l'importanza che le politiche antidiscriminatorie rivestono per
chiunque viva nell'Unione europea, la Commissione accoglierà
favorevolmente eventuali reazioni dei cittadini. La consultazione pubblica
prenderà il via il 1° giugno 2004 e si concluderà il 31 agosto 2004. Le
risposte al Libro Verde saranno raccolte principalmente mediante un
questionario on line.
Il testo del libro verde è disponibile all'indirizzo
http://europa.eu.int/comm/employment_social/fundamental_rights/greenpaper_it.pdf
Ulteriori informazioni su Questionario Online, Libro verde e comunicato
stampa si possono trovare su:
http://europa.eu.int/comm/employment_social/fundamental_rights/greenpaper_en.htm
PROGETTI COMENIUS - DALL'IRLANDA SI CERCANO PARTNER ITALIANI
L'Education Board dell'Irlanda del Nord ci segnala che alcune scuole
nordirlandesi stanno cercando partner in Italia per progetti Comenius 1
che dovranno essere presentati alla scadenza del 1° febbraio 2005. In
particolare, quattro scuole secondarie (età degli alunni: 11-18 anni),
quattro scuole primarie (età degli alunni: 5-11 anni), una scuola
dell'infanzia e due scuole speciali cercano partner in Italia per iniziare
progetti scolastici; altre due scuole primarie, invece, cercano partner
per iniziare progetti di sviluppo della scuola. Chi fosse interessato a
partecipare a progetti Comenius 1 e fosse interessato ad avere partner di
madrelingua inglese, può contattare direttamente Andrine McWilliams,
responsabile dei progetti Comenius 1 all'Education Board dell'Irlanda del
Nord, all'indirizzo e-mail
andrine.mcwilliams@neelb.org.uk,
oppure
andrine.mcwilliams@tinyworld.co.uk.
RETE COMENIUS PER L'INSEGNAMENTO DEL TEDESCO
La rete Comenius 3 DAF-SUEDOST (Rete per l'insegnamento del Tedesco come
Lingua Straniera nell'Europa del Sud e del Sud-Est) cerca insegnanti o
formatori italiani per la lingua tedesca, disposti a collaborare con la
Rete, diventandone membri. In questo caso, potranno essere informati su
tutte le attività della Rete e potranno presentare le loro scuole e i loro
progetti a un pubblico più vasto. Chi è interessato, può iscriversi
tramite
l'indirzzo internet
http://www.daf-netzwerk.org/mitglieder/anmeldung.php.
CONCORSO EUROPEO DI CORTOMETRAGGIO 2004 SUL TEMA "L'ALTRO"
Per il terzo anno consecutivo, la rete europea NISI MASA offre ai
giovani
sceneggiatori la possibilità di ottenere sussidi finanziari per produrre i
loro scritti. Il soggetto della sceneggiatura dev'essere collegato al tema
del concorso: "L'Altro".
Possono partecipare al concorso i giovani tra i 18 e 28 anni che vivano in
uno di questi 14 paesi: Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania,
Gran Bretagna, Ungheria, Italia, Lettonia, Norvegia, Polonia, Portogallo,
Spagna e Turchia.
Il testo deve essere originale, scritto dal giovane che concorre e deve
rispettare le regole basilari della scrittura di sceneggiature. La
selezione dei testi verrà fatta esclusivamente da giovani europei. I
fortunati sceneggiatori saranno contattati alla fine di novembre 2004.
La scadenza per iscriversi è il 31 luglio 2004.
Tutte le informazioni su come partecipare al concorso e sulle regole da
seguire sono nel seguente sito web:
http://nisimasa.imingo.net/2004.htm
Regole generali per scrivere una sceneggiatura:
http://nisimasa.imingo.net/writing.htm
Cineuropa
http://www.cineuropa.org/index.asp?lang=ing&treeID=1
IL PROGRAMMA ERASMUS È STATO PREMIATO!
Il 7 luglio scorso, al Programma Erasmus è stato conferito il
prestigioso
premio "Principe de Asturias", nella categoria delle iniziative di
cooperazione internazionale.
Dal 1981 il premio (il quinto assegnato in questo anno dall'omonima
fondazione) è destinato ad individuare e riconoscere il lavoro di
individui, di gruppi di lavoro e di Istituti che hanno contribuito in
maniera significativa alla reciproca conoscenza, al progresso e alla
fratellanza tra Paesi diversi.
Il premio consiste in un importo di 50.000 Euro, una scultura
commissionata e donata da Joan Miró, un diploma e diversi riconoscimenti.
La cerimonia ufficiale di assegnazione si terrà a Oviedo il prossimo
ottobre.
Quest'anno per l'assegnazione del premio concorrevano ben 11 candidature
da Paesi diversi.
Erasmus è stato scelto grazie ai risultati raggiunti: è iniziato nel 1987
con 3.000 pionieri per raggiungere la partecipazione di oltre 120.000
studenti nell'a.a. 2002/2003, con un tasso di crescita del 7% rispetto
all'anno accademico precedente!
Maggiori informazioni sono disponibili sul seguente sito internet:
http://www.fpa.es
GUIDA AI PROGRAMMI COMUNITARI PER LE LINGUE
Al via la nuova guida dei Programmi e delle Azioni curata dalla CE.
La versione 2003 è stata aggiornata e tradotta in tre lingue: francese
(versione attualmente disponibile), inglese e tedesco.
Riferimento Internet:
http://europa.eu.int/comm/dgs/education_culture/publ/ts-themes_fr.html#guide
SEMINARI DI CONTATTO COMENIUS
Ultimi posti disponibili per i seminari di contatto previsti per il
prossimo autunno, riservati ad insegnanti interessati alla ricerca di
partner stranieri per presentare un progetto Comenius 1 alla scadenza del
1° febbraio 2005, il cui elenco è pubblicato all'indirizzo
http://www.indire.it/socrates/comenius/1/sem_03/info.php. I seminari
sono
riservati a docenti la cui scuola non abbia ricevuto finanziamenti per
progetti o visite preparatorie Comenius 1 nell'ultimo triennio (a partire,
cioè, dall'anno scolastico 2001/02).
Proposte del piano d’azione
2004-2006
"Oggi le lingue sono fondamentali
per la mobilità sociale e professionale di ciascuno di noi perché
allargano gli orizzonti e permettono di lavorare all’estero, unendo
culture e modi di vivere diversi". E’ la dott.ssa Nunzia Latini,
Presidente dell’ANILS di Roma, ad aprire i lavori del Convegno tenutosi
nella città capitolina nei giorni 6, 7 e 8 novembre scorsi, sul tema
"Nuovi metodi per insegnare ed apprendere le lingue in Europa",
promosso proprio dall’Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere
con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
L’ANILS, la più antica associazione professionale italiana di docenti di
lingue straniere, si propone dal lontano 1949 di promuovere e sostenere
l’insegnamento delle lingue nelle scuole di ogni ordine e grado,
rivolgendosi dunque a insegnanti di lingue straniere, classiche, e di
italiano come lingua materna e straniera in una concezione integrata di
educazione linguistica.
L’intensa tre giorni, iniziata nella Sala Convegni della Camera dei
Deputati, in Palazzo Marini, e proseguita nella sede della John Cabot
University con un fitto programma di laboratori linguistici, ha visto gli
interventi di numerosi, illustri relatori che hanno approfondito
l’importanza imprescindibile del ruolo rivestito dall’apprendimento delle
lingue in Europa, che non dovrebbe limitarsi al periodo scolastico ma
proseguire, possibilmente, per tutta la vita. Sono state, così, esposte le
proposte del piano d’azione comunitario dell’Unione Europea per il
2004-2006 volte a migliorare l’insegnamento delle lingue e a creare un
ambiente ad esse favorevole.
"Al centro dell’Unione Europea
– ha sottolineato il dott. Antonio Giunta La Spada,
Direttore Generale per le Relazioni Internazionali del MIUR –
è presente da sempre la tematica dell’apprendimento e
dell’insegnamento delle lingue straniere, sostenuta da tre colonne
portanti: due lingue nella scuola materna, apprendimento veloce,
insegnamento delle lingue non limitato al solo periodo scolastico. E’
indubbio che dal 1976 le lingue sono a supporto della cultura e
dell’educazione".
Le principali proposte del piano d’azione
comunitario 2004-2006 riguardano il finanziamento di uno studio sui
principi pedagogici generali sui quali si basa l’insegnamento delle lingue
e delle culture straniere agli allievi più giovani; la creazione,
attraverso il programma Socrates, di una serie di progetti
transnazionali per l’elaborazione e la diffusione di nuove metodologie
specifiche d’insegnamento di talune materie tramite lingue diverse da
quelle franche; la possibilità di diffusione dell’uso di sottotitoli nei
cinema e in televisione; l’introduzione di un premio annuale destinato a
colui che avrà fatto più progressi nell’apprendimento di una lingua
straniera; l’istituzione, infine, di un gruppo permanente di alto livello
di rappresentanti degli Stati membri per contribuire a monitorare
l’attuazione del piano d’azione, vigilando sui cambiamenti in atto
nell’Unione Europea.
OCSE, ITALIA TRA I PAESI CON FLUSSI MIGRATORI RIDOTTI
(AGI) - Roma, 24 gen. -
L'Italia con Inghilterra, Belgio e Norvegia e' nel gruppo di Paesi Ocse
dove si e' registrata una lieve riduzione dei flussi migratori nel corso
del 2001. E' questo uno degli aspetti evidenziati dall'ultimo rapporto
Ocse sui "Flussi nell'immigrazione internazionale". Fino al 2000 si era
invece avuta un'immigrazione piu' che doppia in Gran Bretagna, Belgio e
Norvegia e triplicata in Portogallo e in Italia. Il calo degli immigrati,
comunque, viene considerato piu' come una stabilizzazione del trend dopo
un periodo di forte crescita che una vera e propria inversione di
tendenza. I Paesi Ocse sono stati divisi in tre gruppi a seconda della
consistenza dei flussi migratori e l'Italia e' nel terzo. Al primo gruppo,
caratterizzato da un incremento molto massiccio, appartengono Austria,
Canada, Rep.Ceca, Finlandia, Francia, Irlanda, Nuova Zelanda, Svizzera e
Stati Uniti. Nella maggior parte di questi la crescita dell'immigrazione
ha raggiunto i massimi degli ultimi 20 anni: +31% negli Usa nel 2000 sul
'99, in Nuova Zelanda +36,5% e in Canada +10,2%. Al secondo gruppo,
caratterizzato da un incremento moderato, appartengono Giappone, Olanda,
Svezia, Lussemburgo e Danimarca: in tutti questi l'aumento si e' attestato
intorno al 3,5%. Nel terzo gruppo, come detto, l'Italia. L'Ocse evidenzia
come l'ingresso di lavoratori stagionali sia molto alto in Germania
(277.900 nel 2001) e in Svizzera (54.900). Seguono l'Italia (30.300), gli
Stati Uniti (27.700), la Gran Bretagna (15.200) e la Francia (10.800). Il
nostro Paese e' nella fascia bassa anche guardando alla percentuale di
stranieri sulla popolazione residente con un 2,4%. Ai primi posti, ma
bisogna anche considerare il particolare impatto nei Paesi con polazione
ridotta, troviamo il Lussemburgo con una quota di immigrati del 37,5%, la
Svizzera con il 19,7%, l'Austria (9,4%) e la Germania (8,9%). Seguono, tra
gli altri, Francia (5,6%), Svezia (5,3%), Olanda (4,3%) e Gran Bretagna
(4,4%). Sotto il 3% troviamo la Spagna (2,7%) l'Italia (2,4%), il
Portogallo (2,2%,) la Rep.Ceca(2,0%), la Finlandia (1,9%), il Giappone
(1,4%), l'Ungheria (1,1% e ultima la Polonia con lo 0,1%. In Italia sta
cambiando anche la composizione delle cinque principali etnie. Tra il 2000
e il 2001 gli albanesi sono cresciuti dal 10,2% al 12%; i rumeni sono
saliti dal 5% all'8%, sempre terzi ma in sensibile calo i marocchini scesi
dall'11,5% al 7,7% seguiti dai cinesi calati dal 4,3% al 3,8% e dai
polacchi che pero' sono aumentati dal 2,3% al 3,8% al pari degli stessi
cinesi. Sul piano generale il rapporto Ocse evidenzia come l'evoluzione
delle emigrazioni rifletta da un lato la crescita di chi viene per cercare
lavoro o per ricongiungersi ai familiari e dall'altro la persistente
difficolta' d'integrazione. Cambia anche la geografia dei flussi che si
traduce spesso in una nuova emergenza. Aumentano, in particolare, gli
arrivi dall'Asia, in particolare da Cina e Filippine, dalla Russia e
dall'Ucraina.
(AGI)
Red/Sep/Sgv
E' NATO IL CONSIGLIO DELLE LINGUE EUROPEE
Battesimo a Stoccolma presente anche La Crusca - E' stata costituita a
Stoccolma la Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali.
E' questo il traguardo raggiunto, in cinque anni di intenso lavoro, dal
piu' folto gruppo mai riunito di istituzioni e accademie che si occupano
di lingua nei 15 Paesi dell'Unione europea: dopo gli incontri tenuti a Bad
Homburg (1999), a Mannheim (2000), a Firenze (2001), a Bruxelles (2002).
Per l'Italia era presente l'Accademia della Crusca, nella persona del suo
presidente Francesco Sabatini, che insieme ai rappresentanti delle
istituzioni federate (altre accademie storiche come l'Accademia di Spagna,
l'impresa dell'Oxford English Dictionary, l'Istituto del Cnr per il grande
Vocabolario dell'italiano e i numerosi organismi di vario tipo distribuiti
dai Paesi nordici alla Grecia e al Portogallo) ha dato vita a questa sorta
di Consiglio delle lingue d'Europa. Mentre la nascente Carta
costituzionale europea, in materia linguistica, si limita a riaffermare la
parita' delle lingue, la Federazione Europea delle Istituzioni
Linguistiche apre la via a un'idea forte e nuova, affermando che tutte le
lingue europee sono patrimonio comune di ogni abitante del continente.
Come l'ambiente, come il clima, come la purezza delle acque. Il principio
del ''patrimonio comune'' puo' apparire astratto ma non lo e', come ha
ricordato il professor Sabatini: esso si traduce anzitutto
nell'indicazione dell'obbligo, per tutti i cittadini d'Europa, di
raggiungere ''il plurilinguismo individuale'', e cioe' l'obbligo di
conoscere, in misura certo variabile, almeno altre due lingue europee
oltre la propria. Dunque, viene chiamata subito in causa la scuola con i
suoi ordinamenti. I rappresentanti delle istituzioni linguistiche europee
non sono sognatori. Hanno lunghe carriere di studio, concrete esperienze
di estesi programmi di lavoro, un forte senso della storia, e dei grandi
processi geopolitici e demografici attuali. Conoscono il potere fortemente
innovatore delle tecnologie applicate ai problemi delle lingue e
dell'educazione. Sara' proprio questo il tema dell'incontro che sara'
definito gia' nel prossimo dicembre a Firenze (Istituto Cnr diretto da
Pietro Beltrami e Accademia della Crusca) e sara' dibattuto a Parigi nel
settembre 2004.
a cura della Redazione CulturalWeb
(AGI) BUTTIGLIONE: "SI FARA' LEGGE SUL DIRITTO DI VOTO IMMIGRATI"
"Si finirà con una legge che darà il voto agli immigrati". Così il
presidente dell' Udc e ministro per le Politiche Comunitarie Rocco
Buttiglione ha risposto sabato scorso a Torino ad un giornalista che gli
chiedeva una valutazione sulla vicenda dell'ampliamento del diritto di
voto agli immigrati extracomunitari. "Si è fatto molto rumore - ha
spiegato - su una questione che non ha gran rilievo. Gli immigrati dopo
dieci anni possono già diventare cittadini italiani".(AGI)
(AGI) ITALIA-TUNISIA: STANZIATI 36,5 MLN DI EURO PER COOPERAZIONE
Dopo gli accordi sulla lotta all'immigrazione clandestina, il governo
italiano ha varato aiuti per 36,5 milioni di euro in favore delle Pmi
italiane che operano nello Stato Nordafricano. Gli accordi di cooperazione
in vigore tra i due paesi stanno dando frutti sia contro il traffico di
esseri umani sia contro altri fenomeni illegali. Dal punto di vista
economico l'Italia gode di ottimi investimenti col paese africano: è
infatti il secondo partner di Tunisi sia per quanto riguarda
l'interscambio che per gli investimenti. La Tunisia, dove operano circa
ottocento aziende italiane, offre agli imprenditori italiani interessanti
prospettive: è infatti un paese che ha avuto una notevolissima crescita
economica negli ultimi vent'anni. La firma del Governo sull'accordo da
36,5 milioni è stato rappresentata dal sottosegretario agli esteri Alfredo
Mantica, che ha espresso la volontà dell'Italia di giungere ad 'salto di
qualita' nei rapporti economici bilaterali.
(AGI) INFIBULAZIONE: MONTALCINI, COMBATTERLA AL 100%
"L'infibulazione va impedita in tutti i modi: va combattuta al 100%".
Cosi' il premio Nobel Rita Levi Montalcini, a Firenze per una lezione in
Provincia, risponde a una domanda sulla proposta di infibulazione soft
avanzata da un medico somalo, che opera presso l'ospedale fiorentino di
Careggi. "Ho letto quella proposta - spiega la Montalcini - e la trovo
debole: non ricorrerei a una simile alternativa". Infatti "l'infibulazione
e' tragica: io punto sulla educazione". Il premio Nobel ha cosi' ricordato
la sua Fondazione, chein cinque anni ha donato duecento borse di studio a
donne africane, dal primo livello scolastico fino a quello universitario.
E "posso assicurare che, malgrado siano analfabete, hanno grandi capacita'".
"Il motto della mia Fondazione - ha concluso - e' cinque euro per le donne
africane".
(AGI) INFIBULAZIONE: PRESTIGIACOMO, NO CON FERMEZZA
"Voglio sperare che sia solo un malinteso desiderio di stemperare i
contrasti culturali e di evitare mali maggiori che abbia indotto
l'ospedale toscano a ipotizzare la cosiddetta "infibulazione dolce". Ma la
via scelta e' inaccettabile". Chiara la presa di posizione del ministro
Stefania Prestigiacomo sull'ipotesi infibulazione. "Il Parlamento -
prosegue il ministro - sta lavorando ad una legge che introduce nel nostro
paese un reato specifico di infibulazione che consideriamo un'offesa
inaccettabile all'integrita' fisica delle donne, un rito imposto alle
bambine che viola i loro piu' elementari diritti umani e che e' spesso
causa di malattie e menomazioni permanenti all'apparato genitale
femminile". "No quindi, con fermezza all'infibulazione, fosse pure una
"puntura di spillo" e no ad ogni altro cedimento su questo fronte. Anzi,
in linea con quando accade in altri paesi europei che hanno gia'
legiferato in proposito, l'Italia deve assumere una linea assolutamente
intransigente su questo tema. Accanto al massimo rigore, anche penale, nel
divieto di queste pratiche, vanno pero' intraprese azioni di carattere
sociale e culturale per promuovere fra i nostri immigrati il rispetto dei
fondamentali diritti umani e civili che rappresentano i cardini del nostro
sistema democratico. Credo - conclude il ministro - che dobbiamo fare uno
sforzo per comprendere le culture diverse, ma anche uno sforzo, forse
ancora maggiore, per far comprendere che la tolleranza e la nostra piena
disponibilita' all'integrazione incontra un limite invalicabile nei
diritti inviolabili della persona la cui violazione non sara' mai
accettata in Italia".
(AGI) COLF: BUSTA PAGA PIU' PESANTE, AUMENTANO MINIMI TABELLARI
La Fidaldo, Federazione Italiana datori di lavoro domestico, aderente a
Confedilizia, informa che e' stata firmata dalla Commissione nazionale per
l'aggiornamento retributivo la nuova tabella dei minimi retributivi
contrattuali da applicare ai lavoratori domestici nonche' i nuovi valori
convenzionali di vitto e alloggio. In virtu' di quanto previsto dal
contratto nazionale di lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro
domestico, questi valori maggiorati decorrono dal 1* gennaio 2004.
Esemplificando, la retribuzione base di un domestico convivente di 2a
categoria passa da 538,05 a 548,381 euro, mentre il totale delle
indennita' di vitto e alloggio sale a 4,313 euro contro i precedenti
4,212.
(AGI) SARONNO: SPORTELLO ITINERANTE PER IMMIGRATI
Informazioni piu' accessibili per gli immigrati residenti a Saronno e
paesi vicini. Dai primi di gennaio 2004 e' infatti attivo uno "sportello
itinerante" che viene condiviso dal comune di Saronno e da altri cinque
comuni limitrofi.L'iniziativa e' partita proprio dal comune saronnese dove
da tre anni e' presente un ufficio che si occupa di fornire informazioni
utili ai cittadini stranieri presenti sul territorio.Per raggiungere anche
coloro che abitano nei paesi vicini dove, per motivi economici, non e'
stato possibile istituire lo stesso servizio, il responsabile dell'ufficio
immigrati del comune di Saronno sara' presente per due ore alla settimana
anche negli altri comuni. Si vuole, spiega il responsabile dell'ufficio,
rendere piu' accessibili le informazioni utili agli immigrati in materia
di documentazione relativa alle pratiche di rilasci e rinnovi di permessi
di soggiorno, ricongiungimenti familiari.
ROMA: CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLE RELIGIONI
(AGI) - Roma, 24 gen. - Si terra' a Roma presso il Vicariato, il 21
gennaio e il 3 marzo un corso di aggiornamento sulle religioni dal
titolo:Il dialogo tra le religioni in un mondo globalizzato.Una due giorni
organizzata dal Forum per l'intercultura insieme al Dossier Statistico
Immigrazione. Il corso cerchera' di rispondere a Cosa significa per un
credente la molteplicità di queste fedi? Cosa significa per un non
credente la contrapposizione tra i diversi gruppi religiosi?, e chiamerà
ad intervenire rappresentanti di ciascuna comunità religiosa ed esperti.
Verrà curata una panoramica sulle "religioni del libro" imperniate sulla
fede monoteista di Abramo (ebraismo, cristianesimo e islam), sulle
religioni tradizionali dell'Africa (comunemente denominate "animiste"),
sulle religioni orientali (buddismo e induismo) e, infine, anche sui
valori di chi non ha un'appartenenza religiosa. Partendo dai dati
statistici aggiornati su questo nuovo panorama religioso si cercherà di
ricostruire senza pregiudizi "L'immagine degli immigrati in Italia" come
si presenta attualmente.
Lingua del fare, lingua dell'essere
Colonia - Al convegno sul bilinguismo, organizzato dal COASSCIT (Comitato
di Assistenza Scolastica Italiana) di Colonia, in collaborazione con il
Consolato Generale di Colonia, il 21 e 22 giugno scorsi, incontriamo Paolo
Balboni, docente all'università di Venezia. "Il bilinguismo deve essere
una scelta". "Imparare una lingua vuol dire 'essere' di più". La sconfitta
dell'inglese come lingua operativa.
Professor Balboni, Lei ha parlato al convegno di Colonia di 'lingua del
fare' e di 'lingua dell'essere'. Ci spiega cosa intende?
Il problema fondamentale è che tantissimi di noi capiscono la necessità di
conoscere una lingua, ma solo per 'fare' qualcosa, per produrre, per
andare in vacanza e così via. Però imparare una lingua vuole dire anche
entrare in contatto, magari con altri milioni di persone, quindi 'essere'
di più. Colui che conosce una lingua non solo per parlare negli aereoporti,
ma anche per conoscere la gente, ha a disposizione forse cinquanta milioni
di partner in più per la sua vita. Ha a disposizione la possibilità di
allargarsi. Chi può scegliere più degli altri è più ricco degli altri.
Quindi 'lingua dell'essere'. Vogliamo fare degli esempi per capirci?
Supponiamo che qualcuno voglia allargare i suoi orizzonti e conoscere
altri popoli, per esempio i polacchi, perché ha letto un bel romanzo
polacco. Da lì, poi, nascono delle prospettive nuove di esistenza. Vorrei
allora farle poi il mio caso personale. Io sono laureato in inglese,
lingua che conosco bene; ho studiato francese e spagnolo; mi piacciono più
dell'inglese le lingue francese e spagnola, e quindi finisce che tutta la
mia attività accademica, tutti i progetti europei, li faccio in francese e
spagnolo, e con Spagna e Francia. Voglio dire che in molti casi, come nel
mio, la lingua dell'essere finisce per diventare anche la lingua del fare.
Allora bisogna stare attenti a non dire: inglese per tutti, perché
altrimenti diventiamo tutti funzionali solo ai processi di produzione. Non
di solo pane vive l'uomo.
Lei ha parlato anche di una sorta di sconfitta dell'inglese come lingua
operativa, o lingua del lavoro...
L'inglese che adesso molti parlano è una sorta di bad english. Molti hanno
già teorizzato un euro -english. Ma ormai c'è un international english, o
chiamiamolo come vogliamo. Noi tutti, non inglesi o non americani, ci
capiamo bene con il nostro inglese ridottissimo; gli inglesi e gli
americani non li capiamo più. C'è stata tempo fa una grande multinazionale
americana di farmaceutica che si è resa conto che, nei convegni di medici,
quando parla il loro rappresentante -americano- l'80% per cento dei
presenti non lo capisce ed esce dalla sala. Eppure si tratta di medici che
parlano inglese tra di loro. A questo punto quindi l'inglese ha perso.
Voglio dire che non è questo che si deve intendere quando si parla di
bilinguismo: non una lingua semplicemente come strumento di lavoro.
Quando noi non specialisti parliamo di bilinguismo, lo intendiamo come una
cosa tutto sommato semplice: cioè è bilingue che conosce due lingue. In
realtà la cosa mi pare più complicata...
Io una persona bilingue la definirei come una persona che sa pensare con
due teste. Sa mettersi nei panni dell'altro. Sa capire che sta offendendo
involontariamente gli altri con il suo modo di fare. Per esempio, quando
qualcuno parla, gli italiani interrompono. Per gli italiani questa è una
forma di collaborazione con chi sta parlando: si parla in due. Per gli
americani invece questa è una offesa. Quindi diventa fondamentale saperlo,
se si vuole parlare con un americano. La lingua non è fatta solo della
grammatica, ma si agisce anche con la lingua.
Molti di noi sono cresciuti con la convinzione che ogni persona deve
conoscere anzitutto bene una lingua. Poi ne può imparare qualche altra.
Come italiani in Germania, ci accorgiamo tuttavia che quella lingua
italiana, che per noi rimane fondamentale, per gli altri è invece
accessoria. Come sarà l'Europa linguistica dei nostri figli?
Sarà una Europa in cui chi conosce solo una lingua sarà tagliato fuori.
Noi siamo vecchi, siamo dei ruderi. Ma questo in fondo è poco importante.
La cosa importante è che per i nostri figli la pluralità linguistica sarà
del tutto normale. Sarà normale trovarsi in gruppi plurilingue in cui è
necessario cercare sistemi adeguati per capirsi. I miei figli hanno
rispettivamente 25 e 20 anni. Tra loro è passato un universo. Quello di
vent'anni va in giro per l'Europa, parla un paio di lingue, ha trovato una
ragazza slovena con cui parla un po' di tedesco e un po' di inglese.
Voglio dire: sono approcci diversi dai nostri. In Canada esistono studi
sulle diverse conformazioni mentali dei monolingue e dei plurilingue. Il
plurilingue è uno che di fronte ad un altro linguaggio... ci prova e vede
come va. I monolingue, invece, vogliono capire tutto il linguaggio
dell'altro. Sono atteggiamenti di fronte alla realtà completamente
diversi.
Noi, che siamo dei ruderi, siamo stati abituati a pensare che esistono due
livelli di lingua. Uno è costituito dalla lingua 'alta' cioè la
letteraria, il secondo dai dialetti e dalle lingue regionali o
familiari...
Imparare l'italiano o il tedesco vuol dire imparare anzitutto la lingua
della quotidianità. Nell'italiano, quando lo parlo, anche se sbaglio
qualcosa non succede nulla. Il desiderio di comunicare bene, anziché
comunicare e basta, viene quando intendiamo la lingua come lingua
dell'essere. Per la lingua del fare, la comunicazione deve funzionare. Nel
momento in cui mi appassiono ad un popolo, per esempio al tedesco, non
voglio più che quella lingua sia sbagliata. Voglio conoscere quella
letteratura, Goethe, Thomas Mann. La letteratura e la lingua alta
diventano scelte della lingua dell'essere; questo è proprio il passaggio.
Nel momento in cui uno sceglie di non accettare errori, è perché ha scelto
la lingua dell'essere. A quel punto, chi sceglie non è più un rudere, ed è
impegnato con quella lingua per tutta la vita.
Corriere d'Italia/ News ITALIA PRESS - Notiziario NIP - News ITALIA PRESS
agenzia stampa - N° 129 - Anno IX, 4 luglio 2002
- Università di Verona e Cina unite per crescere insieme
Al Centro linguistico di Ateneo dell’Università si è tenuta la
cerimonia di commiato e di consegna dei diplomi ai 10 funzionari cinesi
che hanno seguito da febbraio un corso universitario intensivo di italiano
giuridico amministrativo e commerciale. Il percorso formativo loro
proposto da Verona Innovazione, azienda speciale della Camera di
commercio, è stato portato a termine con ottimi risultati sia dal punto di
vista teorico che pratico; infatti parallelamente alla preparazione in
aula si è proceduto alla conoscenza diretta della realtà economica ed
imprenditoriale del territorio, usufruendo della disponibilità delle
aziende ad ospitarli. Alla cerimonia erano presenti il presidente della
Camera di commercio Fabio Bortolazzi, Riccardo Ceni, il professor Gianni
Tortella, il direttore del Centro linguistico d’ateneo Cesare Gagliardi,
le professoresse Nunzia Latini e Maria Cristina Gatti e il presidente e il
direttore dell’Esu di Verona, Pavesi e Canteri.
La sfida connessa alla globalizzazione dell'economia non può prescindere
dal progresso del capitale sociale a tutti i livelli e dall'abilità di
posizionarsi nelle fasce di mercato a maggior valore aggiunto e a maggiore
opportunità.
Contemporaneamente alla formazione linguistica, si è proceduto affinché
questi funzionari di alto livello potessero conoscere direttamente la
realtà socio-economica italiana e veronese soprattutto nel settore
agroalimentare. Fino a settembre i dirigenti saranno disponibili per uno
stage e ciò sarà per le aziende veronesi sia uno strumento efficace di
auto promozione in un mercato che conta oltre un miliardo di persone, sia
un investimento strategico per la propria competitività.
- E' NATO IL CONSIGLIO DELLE LINGUE EUROPEE
Battesimo a Stoccolma presente anche La Crusca - E' stata costituita a
Stoccolma la Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali.
E' questo il traguardo raggiunto, in cinque anni di intenso lavoro, dal
piu' folto gruppo mai riunito di istituzioni e accademie che si occupano
di lingua nei 15 Paesi dell'Unione europea: dopo gli incontri tenuti a Bad
Homburg (1999), a Mannheim (2000), a Firenze (2001), a Bruxelles (2002).
Per l'Italia era presente l'Accademia della Crusca, nella persona del suo
presidente Francesco Sabatini, che insieme ai rappresentanti delle
istituzioni federate (altre accademie storiche come l'Accademia di Spagna,
l'impresa dell'Oxford English Dictionary, l'Istituto del Cnr per il grande
Vocabolario dell'italiano e i numerosi organismi di vario tipo distribuiti
dai Paesi nordici alla Grecia e al Portogallo) ha dato vita a questa sorta
di Consiglio delle lingue d'Europa. Mentre la nascente Carta
costituzionale europea, in materia linguistica, si limita a riaffermare la
parita' delle lingue, la Federazione Europea delle Istituzioni
Linguistiche apre la via a un'idea forte e nuova, affermando che tutte le
lingue europee sono patrimonio comune di ogni abitante del continente.
Come l'ambiente, come il clima, come la purezza delle acque. Il principio
del ''patrimonio comune'' puo' apparire astratto ma non lo e', come ha
ricordato il professor Sabatini: esso si traduce anzitutto
nell'indicazione dell'obbligo, per tutti i cittadini d'Europa, di
raggiungere ''il plurilinguismo individuale'', e cioe' l'obbligo di
conoscere, in misura certo variabile, almeno altre due lingue europee
oltre la propria. Dunque, viene chiamata subito in causa la scuola con i
suoi ordinamenti. I rappresentanti delle istituzioni linguistiche europee
non sono sognatori. Hanno lunghe carriere di studio, concrete esperienze
di estesi programmi di lavoro, un forte senso della storia, e dei grandi
processi geopolitici e demografici attuali. Conoscono il potere fortemente
innovatore delle tecnologie applicate ai problemi delle lingue e
dell'educazione. Sara' proprio questo il tema dell'incontro che sara'
definito gia' nel prossimo dicembre a Firenze (Istituto Cnr diretto da
Pietro Beltrami e Accademia della Crusca) e sara' dibattuto a Parigi nel
settembre 2004.
a cura della Redazione CulturalWeb
- On line l’osservatorio regionale per
la multietnicità
La giunta del Lazio ha approvato su proposta dell’assessore alla
Famiglia e ai Servizi Sociali, Anna Teresa Formisano, il progetto del
Sistema informativo dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la
multietnicità. Varato dalla società Laziomatica, il progetto è finalizzato
a fornire all’Osservatorio immigrazione il supporto di un sistema
informativo; assicurare le funzioni di raccolta dati, analisi e
coordinamento; supportare i Centri servizi provinciali nelle funzioni di
comunicazione di dati aggiornati in Regione; collegare i referenti di
Distretto, Provincia, Regione in rete; migliorare le capacità di questi
referenti di monitorare il territorio di propria competenza; trarre
soluzioni trasferibili agli altri Osservatori e al Sistema informativo di
assessorato.
La giunta ha previsto uno stanziamento di 300mila euro: "Vogliamo offrire
agli addetti della Regione – ha detto l’assessore Formisano – un supporto
in grado di superare l’attuale frammentarietà dei processi. Il sistema
informativo permetterà, inoltre, di ricostruire i dati relativi al
fenomeno immigrazione dispersi tra vari enti con varie competenze,
disporre di un canale di comunicazione on line e sostituire le pratiche
cartacee". Province-pilota del progetto saranno Viterbo e Latina. Il
provvedimento verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione
Lazio (Burl).
- RIFUGIATI
Un vademecum in nove lingue per aiutare gli stranieri che chiedono
protezione in Italia
Un vademecum per tutti gli stranieri che chiedono protezione nel nostro
Paese. La pubblicazione in 9 lingue ( italiano, inglese, francese,
spagnolo, turco, albanese, russo, arabo) è frutto della collaborazione tra
il Consiglio Italiano per i Rifugiati onlus (CIR) e la casa editrice
Stranieri in Italia. "Informazioni generali per i richiedenti asilo" il
titolo di questa guida che accompagna lo straniero lungo tutte le tappe
della procedura d'asilo, spiegandogli a chi rivolgersi, quali documenti
presentare e come cambiano i suoi diritti dalla presentazione della
domanda fino al riconoscimento dello status di rifugiato.
Stampato in 8000 copie, sarà distribuito gratuitamente dal Cir a tutti i
suoi operatori di frontiera, ai centri d'accoglienza, alle associazioni,
alle istituzioni e agli enti locali. A Roma il vademecum verrà diffuso
presso tutte le Circoscrizioni. Inoltre una versione on-line sarà
disponibile sul sito dell''editore (www.stranieriinitalia.it ). R.A.B.
- L'intercultura in piazza
VENERDI' 21 MARZO: MIGLIAIA DI ALUNNI, INSEGNANTI E RAPPRESENTANTI
DELLE COMUNITA' STRANIERE SFILERANNO IN CENTRO CITTA' PER AFFERMARE LA
VOLONTA' DI AMICIZIA TRA I POPOLI
La Giornata di Festa e' promossa dal Coordinamento Interculturale dei
Collegi Docenti di 90 Scuole della città nell'ambito del Progetto "Il
Mondo in un piatto di ...Feste" - CSA (Provveditorato agli Studi) e con il
patrocinio del Comune di Milano.
"Milano Ristorazione Spa" per l'occasione distribuirà un menù di festa
nelle scuole.
Nella Giornata mondiale della Poesia (indetta dall'Unesco) una giuria
premierà la classe che avrà inviato la miglior canzone o poesia sul tema
dell'amicizia e dell'arricchimento culturale tra bambini italiani e
stranieri, all'indirizzo e-mail MondoinFesta@rcm.inet.it entro il 19 Marzo
2003;indirizzo al quale è possibile comunicare le adesioni e richiedere
ulteriori informazioni
DALLE ORE 9.30 ALLE ORE 12 P.DUOMO-CASTELLO E RITORNO SFILATA CON
STRUMENTI MUSICALI COSTRUITI NELLE SCUOLE, CANTI E DANZE INSIEME AD
AFRICANI, ASIATICI, AMERINDI ED EUROPEI
21 marzo L'intercultura in piazza
Festa dell'amicizia tra i popoli giornata nazionale dell’incontro tra le
culture dalle scuole alla città: l'invito a partecipare è rivolto agli
alunni ed insegnanti, alle comunità straniere, all'associazionismo, per
fare del 21 marzo, giornata mondiale dell'ONU contro il razzismo,
equinozio di primavera, capodanno induista, iraniano, curdo e festa
tradizionale di molte altre culture, un momento di incontro che dia la
parola ai bambini, alla Scuola, agli immigrati.
- dalle aule alle strade: in viaggio tra le tradizioni e le culture dei
compagni di banco venuti da lontano che in questi anni hanno fatto
crescere insieme a noi nelle scuole la cultura dell'incontro e della
differenza come valore.
- dalla città al mondo: per festeggiare l’amicizia, la commistione, la
diversità, tutto il nuovo incontrato in questi anni
LA RETE "DIDAWEB-RISORSE PER LA DIDATTICA" HA ESTESO LA PROPOSTA DI FESTA
IN TUTTA ITALIA
Hanno aderito: Facoltà di Scienze della Formazione (Univ.Bicocca), Centro
Come,Comunità di S.Egidio (Scuole della Pace),Fratelli
dell'Uomo,Fondazione Ambrosiana per la Vita, Centro Nazionale
Volontariato, CGIL Scuola, Rete-Scuole, Ass.Italiana Maestri Cattolici,
Survival, Infomondo, ArciRagazzi, Ass.Italia-Cina, Compafricana, Ass.Aslat/Nuevo
Perù, Associazione Donne Cinesi, Coreis, Centro culturale Islamico
- EDUCAZIONE INTERCULTURALE
(Comunicato MIUR) Si conclude il corso di formazione a distanza (Nota
prot. n. 627 del 26/11/2001) su "l'Educazione Interculturale come
sfondo integratore del POF".
Il corso è destinato a tutto il personale scolastico e agli operatori
socio-educativi e prevede anche un percorso di formazione on line. Questa
primavera erano andate in onda le prime due unità, che verranno replicate
su RAI Lab con la trasmissione delle ultime cinque sull'educazione
interculturale nelle aree disciplinari, secondo il seguente calendario: 29
e 30 novembre (repliche delle prime due unità), 3, 4, 5,6 e 7 dicembre
(unità conclusive), ore 15.00/16.00 (oltre a altre cinque fasce orarie).
Il corso potrà essere seguito presso le scuole dotate di antenna
satellitare, e potrà essere integrato con attività aggiuntive di
aggiornamento e e di approfondimento.
A supporto dell'iniziativa di formazione è attivo uno spazio internet sul
sito della RAI, al quale è possibile accedere anche per il percorso
on-line.
- STATISTICHE (21 giugno 2001 - Il Sole 24ore)
Italiani in crescita grazie agli immigrati Il censimento
Istat rileva un aumento di circa 160mila persone: ora siamo quasi 58
milioni.
Inversione di tendenza della natalità: +10,8 per mille sul '99 La
popolazione residente in Italia è aumentata nel 2000 di circa 160 mila
persone. Una crescita, però, non dovuta all'aumento delle nascite (il cui
numero resta più basso rispetto alle morti), ma degli immigrati. È
quanto emerge dal bilancio demografico nazionale, redatto dall'Istat.
Nel 2000 la popolazione complessiva residente in Italia è stato pari a 57
milioni 844.017 unità, di cui 28 milioni 94.857 maschi (48,6%) e 29
milioni 749.160 femmine (51,4%). A fine anno - rileva l'Istat - è stata
riscontrata una variazione demografica positiva pari a +164.122 unità,
determinata da un saldo negativo del movimento naturale (cioè il numero
delle nascite e dei decessi dei residenti) pari a -17.202 unità, e un
movimento migratorio positivo pari a +181.324.
Inversione di tendenza della natalità: c'è stato un aumento del 10.8 per
mille dei nati rispetto al 1999, mentre i decessi sono stati 560.241 con
un calo del 19,5 per mille rispetto all'anno precedente.
La regione meno prolifica è stato il Piemonte dove il saldo fra nati è
morti è stato di -12.653, seguita dalla Toscana con -12.602. Boom di
nascite, invece, al Sud con la Campania in testa con un saldo positivo di
19.695 unità e la Puglia con un +9.935. In complesso nel meridione la
differenza delle natalità sul numero dei morti nel 2000 è stata di
28.412 unità e nelle isole di 6.384.
Per quanto riguarda gli immigrati, il più alto saldo positivo è stato
registrato in Lombardia con 56.111 persone in più, seguita dall' Emilia
Romagna con 39.048. Di segno negativo, invece, il saldo migratorio in 6
regioni, tutte del sud: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna e
Basilicata.
Per quanto riguarda la concentrazione della popolazione: nei comuni
capoluogo, in cui risiede il 30% degli italiani (più di 17 milioni),
l'aumento della popolazione è stato, infatti, appena di 137 unità,
mentre nei restanti comuni in cui risiede il 70% della popolazione
italiana l' aumento è stato di circa 164.000 persone.
Distinguendola per aree territoriali, la popolazione (per famiglie) è
maggiormente residente nel Nord-ovest con il suo 28,7% del totale (pari a
6.385.195 unità). La suddivisione vede, inoltre, il 19,2% nel Nord-est
(4.260.701 unità), il 19,4% nel Centro (4.310.909 unità), il 21,9% al
Sud (4.860.307 unità), e il restante 10,8% nelle Isole (2.409.003
unità).
Quanto alla componente migratoria, data dalla differenza tra iscrizioni e
cancellazioni anagrafiche per trasferimenti di residenza, la rilevazione
Istat effettuata negli 8.100 Comuni d'Italia dice che è risultata
positiva, con un incremento di entrambe le voci. Così le iscrizioni da
altri comuni e dall'estero hanno toccato la cifra complessiva di 1.572.612
unità, con un +68,1 per mille rispetto al '99, mentre le cancellazioni
(da un comune all'altro o per l'estero) sono state 1.391.288 unità,
ovvero +14,9 per mille. Nel complesso, il tasso di incremento migratorio
risulta pari al 3,1 per mille abitanti residenti ed è sensibilmente
aumentato rispetto all'anno precedente, quando era salito dell'1,8 per
mille.
- SPETTACOLO TEATRALE INTERCULTURALE NELL'AUDITORIUM DELL'AERONAUTICA MILITARE DI LATINA
Roma, 17 maggio 2001 - A conclusione del progetto Confini, identità e integrazioni (promosso dal liceo scientifico "G. B. Grassi" di Latina, in collaborazione con il Centro di Informazione e Documentazione su Immigrazione e Intercultura) il giorno venerdì 18 maggio 2001 alle ore 17 si terrà la rappresentazione di teatro interculturale Heina e il Ghul, di e con l'attore marocchino Abderrahim El Hadiri, regia di Mario Gumina (Cooperativa Teatro Laboratorio di Brescia). L'evento sarà ospitato dall'Accademia dell'Aeronautica e sarà preceduto alle ore 15,30 da una visita ai reparti dell'Amministrazione Militare. La giornata si aprirà alle 9,30 nell'aula magna del Liceo "Grassi" con un incontro-dibattito dal titolo Identità, integrazioni ed ospitalità, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, degli enti locali, delle associazioni di volontariato.
Il Liceo Scientifico "G.B. Grassi" di Latina è impegnato da cinque anni nell'attuazione di itinerari di ricerca, approfondimento e analisi di fenomeni ed eventi della storia contemporanea, che hanno un particolare legame con i caratteri delle comunità pontine. Quest'anno, il programma del laboratorio di storia si è svolto attraverso un ciclo di incontri aperti al pubblico su Confini, identità ed integrazioni e, parallelamente, i percorsi di ricerca seguiti dagli alunni iscritti al Laboratorio
* su tematiche esistenziali e psicologiche dei fenomeni migratori e le caratterizzazioni linguistiche dello straniero sui giornali;
* su colonizzazione, rimpatrio dei coloni italiani e popolamento di Latina.
La Cooperativa Teatro Laboratorio nasce a Brescia nel 1979, scegliendo di occuparsi di educazione interculturale attraverso il teatro e i linguaggi espressivi. Un'antica fiaba raccontata in lingua originale, la storia di Heina rapita dal mostro chiamato Ghul, offre l'occasione per addentrarsi nel mondo arabo, tra lingua, cultura e tradizioni culinarie. Gli oggetti utilizzati per raccontare la storia sono gli ingredienti del cous-cous; i gesti che descrivono le vicissitudini di Heina si sovrappongono ai gesti della preparazione della ricetta. Arte affabulatoria e arte gastronomica si intrecciano amabilmente in un crescendo di sapori africani e tensione narrativa.
Il CSER è una istituzione con finalità culturali promossa nel 1963. Possiede una biblioteca specializzata e pubblica la rivista scientifica internazionale Studi Emigrazione. Collabora e lavora in rete con organismi ed istituzioni in Italia e all'estero. In convenzione con il Comune di Roma, svolge un servizio specifico come Centro di Informazione e Documentazione su Immigrazione e Intercultura -
CIDII.
Per informazioni: Sabina Eleonori (CSER) tel. 06-5809764 cell. 0333-3939193
- Finanziamento miliardario per l’Università per Stranieri di
Siena
a cura di Simonetta Losi
Il Ministero per l’università e la ricerca scientifica ha erogato
circa due miliardi e settecento milioni, che andranno in gran parte a
sostenere un progetto di grande rilevanza scientifica.
Il Ministero dell’Università ha deciso di non erogare più
finanziamenti a pioggia, destinando una parte dei fondi per la ricerca ai
centri che portano i progetti scientifici di maggiore interesse. La
Commissione nazionale che valuta i progetti ha dato l’approvazione per
finanziare 23 centri di eccellenza.
L’Università per Stranieri di Siena saluta così la nascita di un
importante centro di ricerca: si tratta di un Osservatorio linguistico
permanente che nasce dalla necessità di descrivere i cambiamenti che
caratterizzano lo stato dell’italiano contemporaneo, dentro e fuori i
confini nazionali. La nostra lingua registra un notevole cambiamento della
sua identità: si è recentemente trasformata, infatti, da lingua il cui
apprendimento era principalmente motivato dal tradizionale legame con l’identità
culturale "alta" a mezzo di comunicazione sempre più ricercato
per la sua spendibilità sociale nei circuiti di scambio commerciale e
culturale. Dall’altro lato, le comunità italiane all’estero vedono
mutare il proprio rapporto con la lingua italiana grazie ad un processo di
sviluppo sociale che comporta spesso la perdita dell’identità
linguistica originaria, con la cristallizzazione dei dialetti in forme
arcaiche che rendono l’italiano attuale lingua straniera, anche se non
estranea.
Alla soddisfazione del rettore Pietro Trifone si aggiunge quella di
Massimo Vedovelli, che ha elaborato il progetto: "Al di là del
beneficio economico, quello del Ministero è un provvedimento che
qualifica la nostra università. Siamo uno dei due centri in Italia che
hanno ottenuto un finanziamento per progetti umanistici. L’Università
per Stranieri di Siena sta colmando una carenza: mancava del tutto,
infatti, un osservatorio sulla lingua italiana all’estero e sull’italiano
in contatto con le lingue straniere immigrate. Il nostro progetto è
passato alla prima selezione, e il fatto che l’Università per Stranieri
di Siena sia l’unica università toscana a veder passare il proprio
progetto alla prima selezione (solo successivamente si sono aggiunti altri
due atenei della stessa regione) è senz’altro un primato di cui
possiamo andare fieri".
Il progetto, che ha durata triennale ma che per la sua importanza promette
un ulteriore sviluppo nel tempo conferma la vitalità dell’Università
per Stranieri di Siena, che si pone all’avanguardia nella diffusione
dell’italiano nel mondo e nella ricerca linguistica.
- Forum Progetto Lingu@net Europa
La Biblioteca di Documentazione Pedagogica, coordinatrice italiana del
progetto Lingu@net Europa, ha il piacere di annunciare l'apertura di un
nuovo forum di discussione elettronica dedicato a tutti
coloro che sono impegnati nell'insegnamento, nella formazione o nella
ricerca nel campo delle lingue straniere. Scopo del forum è promuovere la
discussione e lo scambio di informazioni su tutto
ciò che riguarda l'apprendimento delle lingue straniere moderne in Europa
e nel resto del mondo.
Il Linguaforum è stato creato per permettere a insegnanti e formatori di:
scambiarsi idee, porre domande, chiedere consiglio ai colleghi, commentare
i materiali, condividere i problemi e le "sfide", lanciare
dibattiti e tenersi reciprocamente aggiornati sulle ultime novità in
fatto di insegnamento e formazione linguistica. L'utilizzo della lista di
discussione è gratuito ed aperto a tutti coloro che desiderano inviare il
proprio contributo sugli argomenti sopra delineati; l'unica formalità da
espletare per poter leggere o inviare messaggi è registrarsi.
Per iscriversi al Linguaforum inviare un messaggio come il seguente:
A: LISTSERV@LINGUANET-EUROPA.ORG
Oggetto: [lasciare vuoto]
Messaggio: SUBSCRIBE LINGUAFORUM nome cognome
(Scrivere il proprio nome e cognome al posto di nome e cognome)
In alternativa, si può anche iscriversi al Linguaforum dal sito web di
Lingu@net, che si trova al seguente indirizzo:
http://www.linguanet-europa.org/archives/linguaforum.html
Lingu@net Europa è un centro risorse virtuale e multilingue per
l'insegnamento delle lingue straniere, la cui realizzazione è stata
curata da un consorzio di organizzazioni europee e nordamericane con il
sostegno finanziario della Commissione Europea (Direzione Generale
Istruzione e Cultura).
http://www.linguanet-europa.org
Per informazioni e richieste sul Linguaforum scrivere
a:
info@linguanet-europa.org
- Allarme: il razzismo comincia a scuola
(kwscuola) I minori imparano il razzismo a scuola: è il risultato dell'indagine
condotta dall'associazione "Save the Children Italia" presentata nel corso
della giornata nazionale dei diritti dell'infanzia a Palazzo San Macuto. Secondo la ricerca il 70 per cento degli episodi di razzismo denunciati
riguarda l'ambiente scolastico, dove le prime discriminazioni vengono fatte
"in modo inconscio" a partire dalle elementari.
Da una ricerca del coordinamento dei genitori emerge che i bambini preferiscono compagni di giochi o di scuola bianchi, in secondo ordine
cinesi, seguiti dai 'neri', mentre i più discriminati sono i piccoli nomadi.
Sono discriminazioni che avvengono lontano dalle ore di lezione e quindi dal
controllo dei docenti.
Degli 85.522 alunni stranieri presenti in Italia, la maggior parte frequenta
le scuole elementari (39.194), 19.258 le medie inferiori, 18.160 alunni alle
elementari e materne, mentre solo il 10 per cento (8.910) frequenta il liceo. Il percorso scolastico degli studenti stranieri è inoltre più
difficile: il 30 per cento dei bimbi stranieri è indietro nella scuola elementare e il 56 per cento alle medie. I promossi sono il 77 per cento
degli stranieri, contro l'83 per cento degli italiani: fattori che non sono
direttamente collegati alla discriminazione, ma spesso derivano dalla difficoltà ad imparare la lingua.
Il rapporto dedica anche un capitolo ai "minori in conflitto con la legge":
diminuiscono le denunce a carico dei minori, italiani e non; i ragazzi stranieri commettono reati meno gravi di quelli compiuti da coetanei
italiani, ma sono più recidivi. Dal '95 al '99 i minori stranieri denunciati
sono passati da 12.701 (pari al 27,58 per cento sul totale delle denunce pervenute alle procure minorili) a 10.926.
Anche se i reati di bambini e adolescenti immigrati sono di minore gravità
rispetto a quelli commessi dagli italiani, viene segnalata una quota maggiore di recidivismo tra i ragazzi nomadi e nordafricani, rispetto agli
italiani. E' questo un dato che, secondo il rapporto, deriva dalle loro "condizioni di grave marginalità sociale".
Più numerosi gli arresti di ragazzi stranieri: nel '99, su un totale di 1.876 ingressi negli istituti di pena minorili, sono stati 1.005 contro 871
italiani. E la devianza minorile tra gli stranieri riguarda soprattutto i nomadi. Una situazione che in molti casi deriva, secondo il rapporto, dal
mancato adeguamento alla trasformazione della societa'. Nelle scuole ad esempio la presenza di alunni stranieri richiede innovazioni didattiche e
normative che non si limitino alla necessità di fornire la conoscenza della
lingua italiana, per cui servirebbero "azioni imediate": "dovrebbero dotarsi
di meccanismi adeguati per risolvere ed eventualmente porre rimedio agli episodi di discriminazione razziale" e "il tasso di ritardo scolastico
dovrebbe essere affrontato in maniera sistematica, sostenendo l'intera famiglia".
- Si alla scuola multietnica, ma sui Rom c'e divisione
(kwscuola) Evviva la scuola multietnica, ma a patto che non ci siano troppi Rom. E' il
dato che emerge da un'indagine del ministero della pubblica istruzione su "Le trasformazioni della scuola nella
società multiculturale" condotta attraverso 7 focus group composti da docenti, studenti e genitori di oltre
50 scuole italiane (da Nord a Sud). Dallo studio che verrà sviluppato anche
nei prossimi mesi, emerge che le tutte le componenti scolastiche sono concordi nell'aprire le braccia agli alunni stranieri, ma con un'eccezione:
i bambini rom. Nei confronti di questi ultimi emergono evidenti rigidità.
Eppure nel complesso le componenti del mondo della scuola evidenziano i vantaggi che derivano dalla presenza di alunni stranieri nelle classi:
un'opportunità di arricchimento culturale, la spinta verso l'accettazione
del "diverso", la riduzione di pregiudizi, il senso di solidarietà, l'apprendimento di nuove lingue etc.
I più pronti ad accettare gli studenti di altri paesi sono i ragazzi, mentre
fra i genitori si manifestano a volte atteggiamenti di paura e di discriminazione. Se i pro sono tanti, la scuola multietnica registra anche
qualche contro: l'aspetto più temuto e il rallentamento della didattica,
l'aumento di carico di lavoro e difficoltà nella comunicazione.
I docenti lamentano anche una carenza di formazione e la difficoltà a realizzare
attività extrascolastiche per l'inserimento di ragazzi stranieri. I più portati all'integrazione - e il giudizio che viene dai focus-group -
sono i ragazzi cinesi, indiani e asiatici, ma molto dipende dalle loro
condizioni socio-economiche.
Secondo i docenti poi, per mettere davvero in pratica l'integrazione occorre
affrontare la questione religiosa: l'insegnamento della religione cattolica
che attualmente e la sola prevista dai programmi, e considerato un impedimento.
Il giudizio cambia radicalmente quando nel banco accanto, invece che un bambino straniero "qualsiasi", siede un bambino rom: per la gran parte dei
docenti intervistati "promuovere l'integrazione dei bambini rom e una battaglia persa in partenza"
poichè "la cultura nomade e inconciliabile con la nostra".
C'e addirittura chi considera "nocivi" per gli studenti italiani la presenza
dei rom in classe. Giudizi, condivisi da un buona parte di genitori. "Questo
perchè - sottolinea il sociologo Franco Ferrarotti - il popolo Rom porta ancora uno stigma di
inferiorità sociale molto marcato che va al di la delle
intenzioni individuali". Sui Rom grava il fatto di non essere stanziali "e
quindi inaffidabili perchè senza lavoro fisso" conclude il sociologo.
- Reggio Emilia: record di nomadi a scuola
(kwscuola) Sono 8.982 gli studenti nomadi che frequentano le scuole italiane,
concentrati soprattutto nella scuola elementare (5.100 alunni), secondo una
rilevazione del ministero della pubblica istruzione. Ma di questa cifra l'8
per cento non arriva alla quinta elementare, un terzo alla terza media e
addirittura 401 studenti non frequentano le scuole medie superiori. Un dato
che rivela l?altissima dispersione scolastica e le difficoltà di integrazione delle etnie non stanziali.
In Italia uno studente su 805 e nomade, ma a Reggio Emilia il rapporto arriva addirittura a 1 per 165. La provincia emiliana si
può dunque definire la loro 'capitale'. A Reggio la maggioranza della popolazione nomade e
costituita da Sinti - dice Elena Edgarda Davoli, dirigente del servizio di
assistenza nomadi del comune - Io mi occupo personalmente della gestione dei
campi, in particolare del 'Progetto Nomadi' che da alcuni anni si occupa dell'integrazione di grandi e
piccoli? Il progetto riguarda i nuclei famigliari e anche l'educazione dei piu
giovani - continua - per i quali vengono stanziati dei finanziamenti per l'acquisto di materiali didattici e libri. Il comune paga anche una borsa di
studio per i ragazzi nomadi'. Ma non e tutto: Curiamo anche le attività del
doposcuola e ci occupiamo dell'inserimento dei Sinti nei campi estivi che vengono organizzati dai gruppi Get'.
Questi ultimi sono dei gruppi pomeridiani educativi costituiti da insegnanti, volontari e obiettori di coscienza:
'Lavorano quotidianamente per l'integrazione degli studenti nomadi, cercando di superare le
difficoltà di queste etnie nell'accettare le istituzioni scolastiche'. La
'capitale'
degli alunni nomadi insomma punta sulle singole iniziative: 'L'integrazione
deve essere spontanea e quest'ultima dipende dal tipo di progetto, che deve
saperli coinvolgere' conclude Elena Edgarda Davoli.
- Arriva l'agenda anti-razzismo
L'agenda Nonsolonero compie 10 anni e sceglie come tema per i prossimi 15
mesi il web contro il razzismo. Il diario rientra nell'attività editoriale
dell'Archivio dell'Immigrazione, che comprende la pubblicazione di libri, saggi, riviste (come il trimestrale Caffe), materiale audiovisivo, ma anche
l'organizzazione di mostre e iniziative rivolte all'educazione interculturale.
La novità di quest'anno e che l'agenda Nonsolonero acquista un formato più
'scolastico' adatto a chi studia o insegna, cominciando la datazione dal 1
di ottobre e inserendo gli appuntamenti storici più importanti nella storia
della lotta contro il razzismo: dalla nascita dell'anti-apartheid alle manifestazioni nazionali
più importanti degli ultimi anni, dalla morte di Bob Marley alla nascita di Nelson Mandela. I mesi sono scanditi da
un'accurata selezione di link contro il razzismo - suddivisi per lingua.
Gli alunni stranieri aumentano, le scuole diventano sempre più multietniche
e il diario promuove proprio l'integrazione, presentando ogni mese i migliori siti anti-razzismo, selezionati e aggiornati in italiano, inglese,
francese, tedesco e spagnolo.
"Ogni anno per Nonsolonero abbiamo scelto un tema diverso - racconta il suo
ideatore Massimo Ghirelli - l'anno scorso ad esempio l'agenda era incentrata
sulle religioni, quest'anno abbiamo scelto la Rete come cyber-spazio di confronto, di raccolta di testimonianze e idee". L'Archivio
dell'Immigrazione si occupa anche di corsi di aggiornamento per gli insegnanti e di formazione professionale della figura del 'mediatore
culturale': "Da anni organizziamo corsi e seminari per gli insegnanti: durano generalmente un centinaio di ore, da ottobre a marzo. Li facciamo
tenere da docenti stranieri e vi partecipano decine di professori. I corsi
sono differenziati e non sono rivolti solo al settore scolastico, ma anche a
quello della sicurezza e della sanità".
Per informazioni:
Archivio dell'Immigrazione-Onlus, via Tibullo 11
00193 Roma
Telefono e fax 06.6876897
- MISS ITALIA...STRANIERA: SI VOTA ON-LINE PIU' BELLA IMMIGRATA
(AGI) - Roma, 16 set. - Si votano on-line ma si potranno vedere dal vivo, a
Roma, alla fine del mese di settembre: sono le ragazze immigrate che partecipano al concorso Miss Italia Straniera ammirabili su Internet
all'indirizzo http://www.stranieriintalia.it, il primo dedicato ai volti della
nuova Italia. Fra le finaliste del concorso che sono state votate dal pubblico con un semplice click figurano colf, baby sitter, commesse,
collaboratrici familiari e domestiche. Bellezze che non hanno nulla da invidiare alla ragazze italiane che si sono recentemente contese il titolo
di Miss Italia al concorso ufficiale concluso con la vittoria della ragazza
romana Tania Zamparo. Su internet si ammira la bellezza di Esnedy Milan, cubana di 26 anni, Marlene Calanoc, 25 anni filppina, Michaela
Rybiarova, 22enne della Repubblica Ceca, Celine De Freitas, 24 anni dell'Angola. In
finale c'e' anche la Polonia con Frohlich Agnieska, 21 anni e l'Etiopia con
una sensualissima Mahlet Feleke, 21 anni. C'e' anche la nigeriana Melody, 22
anni e la Sud Africana Monica Kanewang, 19enne. la slovacca Erika Kollarova
di 25 anni e la russa Elena Semenovskaia 26enne.
Progetto MEDEA: il 15 settembre è la data di scadenza dell'invito a
presentare proposte di progetto per la produzione di film o documentari, e
per corsi di formazione nel settore dell'audio-visivo. Il progetto MEDEA (Euro-Mediterranean
Programme for the Audio-Visual Development) è finanziato nell'ambito del
programma comunitario Euromed Audio-visivo, che stabilisce il quadro
generale della cooperazione euro-mediterranea per l’audiovisivo sotto il
capitolo sociale, culturale e umano della Dichiarazione di
Barcellona.
http://www.euromed.net/
- UN TESTO UNICO PER GLI STUDENTI IMMIGRATI
Anche quest'anno scolastico le scuole ospitano numerosi
alunni stranieri. Le regole riguardanti la disciplina dell' immigrazione
sono contenute nel Testo unico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.191
del 18/08/1998. Il Testo prevede che i minori stranieri in età scolare
dovranno frequentare obbligatoriamente le lezioni e i genitori avranno
diritto a votare ed essere votati alle elezioni degli organi collegiali.
Lo stesso diritto è attribuito agli studenti stranieri delle superiori.
- RAI: DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
In tutto il mondo è possibile, tramite il sito della
RAI, far esercitare gli studenti alla comprensione orale attraverso
l'ascolto dei giornali radio italiani registrati e in diretta.
In piu' si possono ascoltare anche altre radio che si possono cliccare
direttamente dal link: http://www.rai.it.
- CORSO DI LAUREA IN STUDI COMPARATISTICI
Le università di Napoli Orientale e di Catania (sede di
Ragusa) prevedono la laurea in Studi comparatistici. Venti annualità e 4
anni per gli esami obbligatori, tra i quali: una prima lingua e
letteratura quadriennale scelta tra Europa occidentale e Americhe, Europa
orientale, Asia e Africa. Una seconda lingua in un settore diverso dalla
prima; letterature comparate; insegnamento filologico per la prima lingua
e per la seconda. Seguono quindi altre 9 annualità a scelta dello
studente.
- CORSO DI LAUREA IN LINGUE E CIVILTA' ORIENTALI
La laurea in Lingue e civiltà orientali è ottenibile
presso gli atenei di Napoli Orientale, Roma "La Sapienza" e
Venezia "Ca' Foscari". Le aree previste sono: lingue e
letterature dell'Asia e dell'Africa, scienze archeologiche e filologiche,
lingue e letterature d'Europa. Il corso si articola nei seguenti
indirizzi: filologico-letterario, archeologico-letterario, storico. Ogni
indirizzo prevede una lingua orientale quadriennale e una lingua europea
biennale. Le ore di didattica sono 2100.
- "IDENTITA' E DIFFERENZA", CULTURE A CONFRONTO
(AGI) - Torino, 2 set. - La "replica" fedele
di una casbah araba. Una giornata cinematografica non stop al
"Centrale". Due spettacoli teatrali con artisti stranieri al
"Carignano" e al "Nuovo". Una mostra di pitture,
sculture e prodotti artigianali provenienti dalla Nigeria e dal Benin.
Sono alcune delle proposte della settima edizione di "Identita' e
differenza", in calendario nel capoluogo piemontese dal 28 settembre
al 3 ottobre.
Alla manifestazione, promossa dal Centro Interculturale della Citta' di
Torino, hanno aderito circa 120 associazioni locali (numerose quelle di
immigrati): i loro progetti sono stati sottoposti ad un attento screening
preliminare da una apposita equipe di esperti. Il programma della
manifestazione prevede anche (il 30 settembre e il 1. ottobre) una
speciale "Festa di Benvenuto", aperta a tutte le associazioni,
nell'area compresa tra le piazze Carignano e Carlo Alberto, in Via Vasco,
nello spazio espositivo e nei cortili della Cavallerizza.
- MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE
Roma, 2 set. - Sara' "La mediazione linguistica e
culturale" il tema guida del terzo incontro nazionale dei Centri
interculturali, in programma a Trento il 12 e 13 ottobre prossimi.
"La presenza dei mediatori nei servizi educativi, nelle scuole, nelle
attivita' formative e culturali e' ormai diffusa e auspicata anche dalla
normativa", premettono gli organizzatori.
Ma quali sono le funzioni e i compiti di questi "nuovi"
operatori all'interno della scuola? Quali gli ambiti e i confini del
ruolo? Il seminario cerchera' di dare risposta a questi e ad altri
interrogativi, proponendosi "come momento di confronto critico sui
progetti e le esperienze". In coincidenza con l'incontro, verra'
ufficialmente inaugurato il Centro-Laboratorio interculturale "Millevoci",
operante gia' da un anno sul territorio provinciale trentino. (AGI)
(AGI) - Roma, 29 lug. - Un forum telematico per
confrontarsi e discutere sui temi della multiculturalita. E' possibile
partecipare attivamente via Internet, ai lavori dei cinque campus di
studio organizzati nell'ambito del progetto Portofranco e nei quali, 150
esperti provenienti da tutto il mondo si confrontano con la storia,
l'abitare, le culture delle donne, la parola e la scrittura, le religioni.
Il forum telematico servira' ad arricchire di idee,di spunti, di
contributi i cinque laboratori internazionali attraverso i quali
Portofranco vuol contribuire a costruire una Toscana delle culture e dei
popoli. Per partecipare, l'indirizzo e-mail e': campus@regione.toscana.it
- ASSEMBLEA GENERALE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA ITALIANA ALL’ESTERO
ROMA - Durante tutta la giornata del 17/7/2000 si sono
svolti a Roma i lavori della ASSEMBLEA GENERALE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA
ITALIANA ALL’ESTERO, promossa dal Coordinamento Scuola Mondo, tramite la
Lista dw-scuolait-mondo@e-groups.com.
Nella giornata precedente alcuni degli aderenti avevano partecipato alle
rispettive riunioni convocate dalle OOSS di appartenenza, sulle numerose
problematiche della politica italiana dell’istruzione e della promozione
culturale all’estero, con particolare riguardo ai temi dell’emergenza
creatasi con la entrata in vigore della L.147, 26/05/2000, in particolare
l’art. 9, che interviene a modificare lo stato giuridico del personale
della scuola italiana all’estero in aperta contraddizione con il
presente CCNL Scuola-Estero.
Coloro che hanno partecipato a dette riunioni coi rispettivi Segretari
Nazionali di categoria, hanno riferito ai colleghi le posizioni delle OOSS.
Tali posizioni sono risultate piuttosto vaghe e incerte, comunque poco
risolutive nell’immediato, rimandando al prossimo contratto ogni
speranza di eventuali aggiustamenti delle macroscopiche storture prodotte
dall’art. 9 in questione. E’ stato sottolineato come le OOSS in
realtà siano corresponsabili della disinformazione dei parlamentari e
dell’opinione pubblica sulla vera natura del servizio all’estero, e
soprattutto dell’ostilità che persino il resto della categoria docente
metropolitana manifesta contro il personale della scuola all’estero;
tale incresciosa situazione deriva dalla incapacità delle OOSS di gestire
un settore, l’istruzione, mortificato e vilipeso, soprattutto senza
carriera, offrendo un’immagine distorta del servizio all’estero come
miraggio di privilegio finalizzato al venale arricchimento. Ragion per cui
il mero strumento sindacale è stato giudicato insufficiente a far fronte
alle esigenze della categoria e della materia Istruzione e Promozione
Culturale all’Estero.
Tuttavia nei confronti delle OOSS si è concluso di portare avanti una
azione di pressione, rivolta soprattutto a quegli elementi che all’interno
del sindacato hanno rivelato almeno predisposizione e sensibilità alla
causa; tale azione dovrà continuare in modo sistematico e pressante
affinché la categoria arrivi ad essere veramente rappresentata, e venga
imposta la linea espressa della categoria.
I punti di partenza dell’analisi condotta sono stati:
- Analisi dell’art.9 e della bozza M.A.E. delle nuove disposizioni
applicative dello stesso;
- proposte per contrastare gli effetti disastrosi della prossima
applicazione unilaterale delle disposizioni contenute nell’art.9 di cui
sopra da part del Ministero degli Affari Esteri;
- rapporti con le OOSS, analisi di altri strumenti di lotta normativi,
legali, politici;
- strategie di aggregazione di una categoria dispersa praticamente su
tutto il territorio del globo;
- ricerca mirata di alleanze sindacali e politiche.
Si è valutata e confermata l’efficacia operativa della Lista di cui
sopra come spazio di informazione, confronto, dibattito e propositività;
si è però sottolineato che ne vanno perfezionati i contorni e
ottimizzate le potenzialità.
Si è ribadita la fondamentale importanza dello strumento di lavoro
emanato dalla Lista, il sito www.11maggio.de, che ha come obbiettivo la
realizzazione del progetto di realizzare la mappatura e la radiografia
della Scuola italiana all’Estero.
In relazione a ciò, nell’ottica di favorire il lavoro di contributo che
ognuno dovrebbe offrire al progetto di documentazione in corso nel sito,
si è suggerito di procedere a partire dall’autunno alla convocazione di
Assemblee di Zona (America Latina, penisola iberica, Europa Continentale,
ecc.) al fine di concretizzare in rapporti tra le persone e la sintesi
delle iniziative.
Si è proposto di portare avanti parallelamente:
- il progetto ‘11maggio’ , di fotografare la situazione e arrivare
alla pubblicazione del Libro Bianco sulla Scuola Italiana all’estero al
fine di rendere nota la situazione all’opinione pubblica e agli addetti
ai lavori politici, sindacali e amministrativi;
- il lavoro propositivo di riforma di tutto il sistema scolastico italiano
all’estero, in relazione soprattutto alla promozione culturale come
viene attualmente condotta dal M.A.E., per una nuova Politica Culturale
Italiana all’Estero.
Nell’immediato è stata rilevata l’urgenza di adire a vie legali per
contrastare gli effetti dell’applicazione unilaterale da parte del M.A.E
dell’art. 9 suddetto. Si è discusso degli Studi Legali da contattare e
pubblicizzare tramite Lista dw-scuolait e sito 11maggio, nonché dell’
opportunità di procedere ad una prossima azione legale quanto più
possibile collettivamente per evidenti ragioni.
Si è rilevata l’opportunità di sostenere l’organizzazione del
prossimo appuntamento del 25 agosto, data fissata dalle OOSS per un altro
incontro con la categoria, al fine di ampliare il confronto coi colleghi
che da varie parti del mondo non hanno potuto partecipare ai lavori in
data 17/7.
E’ stata sancita la rappresentatività dell’istituto dell’Assemblea,
che di volta in volta in incontri di zona e generali in Italia si fa
portavoce della categoria degli operatori della scuola italiana all’estero.
A tal proposito ci si è richiamati come base, strumento di denuncia e
manifesto programmatico, ai documenti stilati dal Coordinamento America
Latina a Buenos Aires, dopo l’approvazione dell’art. 9 da parte del
Parlamento.
In tal senso si è deciso di pubblicizzare i risultati e obbiettivi dei
lavori di questa assemblea all’interno della categoria tramite gli
strumenti esistenti della Lista e del sito, e all’esterno con
comunicazioni alle OOSS, al M.A.E., ad altre eventuali Istituzioni e
Amministrazioni che, come il M.P.I., entreranno nel merito della
applicazione del dettato di legge recentemente approvato.
In tal modo il movimento di base della categoria degli operatori del
settore scuola italiana all’estero intende darsi figura di Soggetto
Operativo e di Rappresentanza.
Come strumenti di pubblicità sono stati proposti anche:
- contatto con la stampa per la pubblicazione di una intervista sul tema
del Sindacato Virtuale, ossia questo fenomeno rivoluzionario di cui la
categoria scuola italiana all’estero è stata prima protagonista:
aggregazione, organizzazione e lotta attraverso i nuovi strumenti offerti
dalla telematica;
- impegno a illustrare la vera natura del servizio all’estero in modo
chiaro ed efficace, con mezzi di informazione nuovi, come i Forum di
organizzazioni di categoria, che possano raggiungere in primo luogo la gli
operatori del settore in territorio nazionale;
- eventuale pubblicazione del futuro Libro Bianco nelle Edizioni Valore
Scuola.
- LAVORO E IMMIGRAZIONE O IMMIGRAZIONE E LAVORO?
Roma, 10 luglio 2000 - Questo l'interrogativo del quale hanno discusso una ventina di "addetti ai lavori" (studiosi e operatori del settore), in occasione del workshop organizzato dal Centro Studi Emigrazione Roma. L'iniziativa, concepita come opportunità di dibattito a partire da alcuni interventi propositivi, ha inteso affrontare alcuni dei nodi ricorrenti nel dibattito sull'immigrazione economica in Italia. Il lavoro degli immigrati contribuirà a pagare le pensioni degli italiani? Qual è la dimensione dei disoccupati di lungo periodo che incidono sul sistema di welfare? In sintesi: l'immigrazione "serve" all'Italia, o l'accoglienza degli "extracomunitari" è sorretta principalmente da un dovere di solidarietà?
Durante il workshop sono state presentate le anticipazioni della ricerca condotta dal CSER per conto di OSCAR (Opera Scalabrini di Cooperazione per le Aree da Riqualificare) nell'ambito del progetto europeo ORME (Orientamento e Riqualificazione dei Migranti in Europa). L'indagine tendeva a verificare l'atteggiamento degli imprenditori del Triveneto in tema di potenziale assorbimento di lavoratori stranieri. I risultati hanno confermato una tendenza crescente degli imprenditori a ricorrere agli immigrati per le esigenze produt-tive: il 27% degli intervistati, che rappresenta il gruppo di "potenziali utilizzatori", esprime un giudizio positivo sulla presenza di immigrati In Italia e si manifesta contrario al contingentamento come anche ad eccessivi vincoli burocratici; il 18%, (gruppo degli "attendisti") ha dichiarato di non aver mai avuto lavoratori extracomunitari ma allo stesso tempo non ha manifestato alcuna preclusione nei loro confronti. Da notare che il 20% degli intervistati ha dichiarato di "non conoscere l'attuale normativa sugli immigrati".
Ragionando di stime sull'occupazione straniera non regolare nell'input di lavoro della contabilità nazionale, è emersa con forza la mancanza di dati affidabili e compatibili, in grado di far cogliere il cosiddetto "sommerso statistico". La carente possibilità di integrare le fonti rende difficoltoso quantificare, in termini di contabilità nazionale, l'apporto dell'immigrazione regolare ma soprattutto irregolare. Un fenomeno quest'ultimo che si rivela comunque in crescita.
Il dibattito ha evidenziato la necessità di offrire opportunità serie di formazione e riqualificazione professionale, in modo da sopperire al trend in discesa del livello di qualificazione degli immigrati che desiderano lavorare in Italia.
Un ulteriore argomento caldo del dibattito sull'immigrazione riguarda l'apporto pensionistico dei lavoratori stranieri. La valutazione, secondo un modello matematico-statistico, dell'incidenza delle immigrazioni sul punto di equilibrio del sistema pensionistico italiano da qui a cinquant'anni, ha confutato la tesi secondo cui i contributi degli immigrati sarebbero necessari a coprire il fabbisogno della cassa pensioni degli autoctoni. Allo stesso tempo, è apparso evidente che nell'analisi previdenziale debbono travare spazio alcune variabili importanti, quali il progetto migratorio e l'effettiva possibilità occupazionale.
Nella programmazione delle migrazioni economiche è sempre più evidente l'importanza della dimensione qualitativa e professionale, da combinare però con una mentalità
solidaristica, per articolare le esigenze del mercato con la logica della cooperazione allo sviluppo.
Per informazioni: tel. 06-5809764 fax 06-5814651 E-mail cser@pcn.net
- PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO 18 PARLAMENTARI
Italiani all'estero: il Senato ha approvato il disegno
di legge costituzionale che assegna 12 deputati e sei senatori agli
italiani che risiedono all'estero. La legge e' stata approvata pressoche'
all'unanimita' con 169 si', un voto contrario e 13 astenuti. Gia'
approvato dalla Camera, la legge e' stata pero' modificata dal Senato:
dovra' dunque tornare a Montecitorio per concludere la prima lettura e poi
avere nuovamente il si' del Senato e della Camera nella seconda lettura
prevista per le leggi costituzionali.
- CENSIMENTO INTERNAZIONALE ITALIANO L2/LS
E' 'operativo il Centro Studi ITA.L.I. (Italianistica e Lingua Italiana), costituito con lo specifico scopo di realizzare un coordinato "Censimento internazionale" sulla presenza e diffusione della lingua italiana come lingua seconda o straniera all'estero, sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. Con tale primaria
attività il Centro Studi, che non persegue fini di lucro, si propone di realizzare una mappatura globale ed onnicomprensiva degli insegnanti di italiano, delle scuole, università, istituzioni ed organizzazioni di ben 106 Stati dove attualmente risulta essere studiata la lingua e cultura italiana.
Per ulteriori approfondimenti ed informazioni si può visitare il sito web
http://www.italianlang.org o
scrivere ai seguenti e-mail: apanac@tiscalinet.it
e/o info@italianlang.org.
- ISCRIZIONE SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
L'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e'
obbligatoria per gli stranieri regolarmente soggiornanti con lavoro
subordinato o autonomo o iscritti alle liste di collocamento, o che
abbiano chiesto il rinnovo di soggiorno, anche per motivi familiari, per
asilo politico, umanitario, per richiesta di asilo, per attesa adozione,
per affidamento, per acquisto della cittadinanza. La specifica e' stata
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nel "Testo unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla
condizione dello straniero", disposizioni in materia di assistenza
sanitaria.
L'iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale e' concessa
solamente ai cittadini con permesso di soggiorno superiore a tre mesi,
fatto salvo il diritto dello studente o della persona alla pari che puo'
chiedere, invece, l'iscrizione al SSN anche per periodi inferiori, senza
che sia loro richiesta la residenza anagrafica. Anche le persone titolari
di permesso di soggiorno per residenza elettiva e che non svolgono alcuna
attivita' lavorativa, il personale religioso, i dipendenti stranieri delle
organizzazioni internazionali operanti in Italia, il personale accreditato
presso rappresentanze diplomatiche e uffici consolari, hanno diritto
all'iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale.
Non e' consentita invece, ai cittadini stranieri titolari di permesso di
soggiorno per motivi di cura.
Agli stranieri non in regola con le norme d'ingresso e di soggiorno in
Italia (con permesso scaduto, clandestini, ecc.) vengono comunque
assicurate le prestazioni ospedaliere urgenti come determinato dalle
Regioni e dalle Provincie autonome, con pagamento del ticket al momento
della dimissione.
Per lo straniero che entra in Italia per motivi di cura, infine, il
"testo" prevede percorsi particolari a seconda se si trasferisce
nel nostro paese per interventi umanitari, dietro discrezionalita' del
Ministero della Sanita' o di quello degli Affari esteri o grazie alle
Regioni. (AGI)
- SEMPRE PIU' STRANIERI FRA I BANCHI DELLE SCUOLE ITALIANE
Tra 20 anni, negli istituti ci sara' oltre un milione di
studenti figli di immigrati. Secondo le stime illustrate dal Presidente
della Commissione Cultura alla Camera, Giovanni Castellani, in occasione
dellla giornata di studio organizzata per la presentazione dell'Istituto
Accademico Internazionale per le Migrazioni (Simi) dei Missionari
Scalabriniani, negli anni '90 il numero degli studenti italiani e' passato
da 8 milioni e 543 mila a 7 milioni e 978 mila.
Quelli stranieri si sono quadruplicati, passando da 13.668 a 56.109. Se il
'trend' dovesse proseguire nel 2.020, il totale degli studenti italiani
sara' costituito da circa un 25% di figli di cittadini immigrati.
L'istituto dei Missionari Scalabriniani mira alla formazione accademica e
professionale di studiosi, ricercatori e operatori nei diversi settori
della mobilita' umana privilegiando l'approccio interdisciplinare, nella
prospettiva del dialogo tra scienze umane e discipline teologiche, tra
culture e civilta' diverse. Le Missionarie e i Missionari Scalabriniani
operano al servizio dei migranti da oltre 100 anni. Dall'ottobre 2000 il
Simi attivera' gli indirizzi di specializzazione in Filosofia Sociale
della Mobilita' Umana e in Teologia Pastorale della Mobilita' Umana. (AGI)
Se per circa trecento scuole italiane all'estero ed
alcune migliaia di corsi di lingua italiana che si rivolgono ad una utenza
di quasi mezzo milione di studenti, il nostro Parlamento non ha ancora
messo in atto un autentico processo riformatore, atteso da trent'anni
dalle nostre collettività nel mondo, sia la Camera che il Senato hanno,
tuttavia impegnato diverse sedute per dibattere sulle modalità
concorsuali per insegnare all'estero e sugli anni di permanenza concessi
al suddetto personale (considerati alla stregua di un viaggio-premio e non
anni di lavoro), intervenendo con drastiche modifiche proprio sulle norme
contrattuali della scuola, le uniche che hanno garantito negli ultimi tre
anni la puntuale assunzione in servizio dei docenti all'estero, all'avvio
delle lezioni.
Per ciò che concerne, poi, i docenti, che ancora attendono di essere
destinati all'estero, in base alle vigenti graduatorie, essi rischiano di
vedere vanificate le loro aspettative, a partire dall'anno scolastico
2001/2002 con l'approvazione definitiva al Senato del provvedimento di
iniziativa del Ministro degli Esteri, Dini. Infatti, con la definitiva
approvazione del D.d.L. 4149, viene ripristinata la vecchia procedura
concorsuale, con la sostituzione della prova scritta con un esame
pratico-orale di lingua straniera e l'inserimento degli idonei in una
graduatoria, aggiornabile ogni tre anni.
Allo stato attuale, la destinazione all'estero, relativa al personale
della scuola in servizio con incarico a tempo indeterminato, è
disciplinata, in quanto mobilità professionale, dal CCNL della scuola,
che, a partire dal 1997, ha previsto per i docenti, dirigenti scolastici e
personale ATA, che aspirano ad una destinazione all'estero, l'inserimento
in graduatorie permanenti, aggiornabili ogni triennio, dopo il superamento
di una prova scritta di lingua straniera ed un colloquio.
L'idoneità conseguita nelle prove di accertamento, secondo le norme
contrattuali, è valida per un periodo complessivo di nove anni dalla data
de l conseguimento, nel corso dei quali l'idoneo conserva il titolo di
accesso alla graduatoria; questo al fine di consentire a coloro che non
hanno avuto la possibilità di essere nominati nel primo triennio, di
aggiornare il proprio punteggio, per ciò che concerne altri titoli
successivamente ottenuti, nella graduatoria per i due trienni successivi.
Con queste procedure, concordate nel CCNL del comparto scuola e rafforzate
con la sottoscrizione, il 24 febbraio u.s. all'ARAN, della sequenza
contrattuale per il personale all'estero, sottoscritto da CGIL, CISL, UIL
e SNALS, è stato garantito negli ultimi anni il ricambio di quasi tutto
il personale e la puntuale destinazione all'estero all'avvio dell'anno
scolastico. La richiesta al Governo, sulla base degli impegni assunti in
sede contrattuale, del ritiro dell'articolo 9 del D.d.L, in sede di
approvazione al Senato al fine di evitare la conseguente riapertura della
contrattazione sulla mobilità professionale all'estero del personale
della scuola, così come prevede il D.L.vo 29/93.
Al tempo stesso è urgente una legge quadro che eviti la suddivisione a
"spezzatino", dei vari strumenti (istituti di cultura,
lettorati, scuole, corsi di lingua italiana) e ricomponga all'interno di
una strategia complessiva gli obiettivi del nostro paese nel campo della
diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo.
Inizieranno nel 2001 i corsi di Icon. L'offerta
didattica si articola in tre percorsi: pre-universitario, universitario e
specialistico. In preparazione ci sono cinque corsi di lingua a vari
livelli, con la certificazione di conoscenza dell'italiano da parte delle
Università per stranieri di Siena e Perugia e dell'Università di Roma
III.
Un corso di italiano scritto professionale studiato per banche e enti
burocratici, un corso sperimentale di italiano per immigrati
extracomunitari, in collaborazione con la provincia di Pisa e, fra breve,
un percorso universitario di primo livello di lingua e cultura italiana
per stranieri. Sono in preparazione corsi in letteratura, cinema, diritto,
istituzioni, arte, storia, urbanistica, sport e altro ancora.
La formula didattica è: test di autovalutazione all'ingresso, tutoraggio
on line e laurea in tre anni; la struttura operativa sia appoggia per
l'estero, grazie ad una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri,
a strutture quali scuole, sedi consolari, Istituti di cultura.
- BIBLIOTECA ITALIANA TELEMATICA
La Biblioteca italiana telematica è una biblioteca
digitale di testi (fonti primarie) dedicata alla tradizione culturale
italiana dal Medioevo al Novecento: include quindi i testi classici della
letteratura italiana e altri testi rappresentativi della storia letteraria
e linguistica italiana e della tradizione storica, filosofica, politica,
religiosa, artistica, musicale, folklorica, ecc. sviluppatasi in Italia in
età medievale, moderna e contemporanea; testi scritti in italiano, in
latino, in altre lingue di cultura, negli antichi volgari e nei dialetti
italiani.
Tutti i testi, in edizione integrale, fondati sulle più autorevoli
edizioni di riferimento o su edizioni originali, sono presenti nella
biblioteca in formato testo, eventualmente accompagnati da apparati
iconografici.
Caratteristica qualificante della Biblioteca italiana telematica è di
essere – oltre che un deposito di testi elettronici di norma scaricabili
in vari formati – uno strumento di consultazione e di ricerca in linea,
assistito da un potente motore di ricerca: il DBT - Data base testuale
elaborato presso l’Istituto di Linguistica computazionale del CNR.
Altra caratteristica qualificante della Biblioteca italiana telematica è
di essere dotata di un’architettura biblioteconomica che contiene una
descrizione bibliografica dettagliata e indicizzata dei testi, consente l’esplorazione
del patrimonio testuale da molti punti di accesso, e offre un potente e
flessibile strumento di selezione dell’insieme di testi (corpus) che l’utente
desidera interrogare.
La Biblioteca italiana telematica è utilizzabile per leggere singoli
testi, per scaricarli, per selezionare e interrogare in linea un corpus di
testi, per eseguire in linea ricerche avanzate su particolari insiemi di
testi: si veda il Quadro delle funzioni della biblioteca.
La crescita della biblioteca – indefinitamente aperta – avviene per
aree tematiche e culturali omogenee, curata ciascuna da un gruppo di
ricerca specialistico, nell’ambito di un coordinamento interdisciplinare
che definisce la strategia complessiva e garantisce la coerenza tecnica
dell’insieme. La struttura che costruisce e gestisce la Biblioteca
italiana telematica è il CIBIT – Centro interuniversitario Biblioteca
italiana telematica.
Le responsabilità redazionali, amministrative, biblioteconomiche,
informatiche della Biblioteca italiana telematica sono definite nel quadro
Composizione e struttura operativa.
La risorsa fondamentale per la costruzione della Biblioteca italiana
telematica nel biennio 1998-99 è costituita dai finanziamenti locali
delle unità di ricerca e dal cofinanziamento MURST assegnati al programma
di ricerca di rilevante interesse nazionale "Biblioteca Italiana
Telematica: la tradizione culturale italiana in Internet (acquisizione,
trattamento e catalogazione di testi e immagini, sviluppo di strumenti di
interrogazione in rete finalizzati a ricerche letterarie, filologiche,
linguistiche, di storia delle idee)", coordinatore scientifico Mirko
Tavoni.
Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha
tessuto le lodi del lavoro svolto dagli immigrati italiani in Brasile.
"Con il presidente Cardoso ho trovato l'esaltazione della italianita'
in Brasile, intesa come linfa vitale che ha confluito nella piu' complessa
identita' brasiliana", ha detto il capo dello Stato parlando alla
"Casa das caldeiras" di San Paolo, "Italianita' significa
'ritrovare l'Italia in Brasile', ritrovarla non solo come memoria
affettiva, ma anche come stimolo culturale, sociale ed economico, operante
nella realta' quotidiana".
Quindi si puo' dire che il Brasile "ha guadagnato" gli italiani
che cento anni fa lasciarono la propria patria per trovarne un'altra oltre
Atlantico "in tempi inclementi, con enormi sacrifici, e che hanno
portato sollievo a chi rimaneva e aiutato la patria dalla quale si sono
allontanati". (AGI)
-
CHE LINGUA PARLERANNO I NOSTRI FIGLI?
"Che lingua parleranno i nostri figli? Il futuro
della mediazione culturale" è il titolo del seminario che si
terrà nella giornata di lunedì 15 maggio, presso il CNEL a Roma. Il
seminario è organizzato dall'Organismo Nazionale di Coordinamento per le
politiche di integrazione sociale degli stranieri, dal servizio di
Medicina Preventiva delle Migrazioni, del turismo e di Dermatologia
Tropicale dell'Istituto San Gallicano e dalla Fondazione "Silvano
Andolfi". Soprattutto a Roma, in special modo nelle scuole elementari
e medie statali, l'operazione di mediazione culturale è fondamentale nel
piano dell'offerta in generale visto l'entrata massiccia degli stranieri.
Ma come si attuano i processi attuali di integrazione dello straniero
immigrato nel tessuto italiano e, in particolare, come si affronteranno i
problemi dell'integrazione e della mediazione culturale nella prospettiva
di una crescente e sempre più stabile presenza degli stranieri nella vita
sociale italiana, saranno le domande cardine del seminario. L'immigrato
tende ad una omologazione culturale verso il basso per avere anche un po'
di spazio personale. La mediazione interculturale non risolve i conflitti,
la non comprensione, l'incontro-scontro tra persone contigue.
Relazioneranno gli operatori che lavorano a contatto diretto con
immigrati. Dopo l'introduzione del presidente Vicario dell'Organismo
Nazionale di Coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli
stranieri del CNEL, aprirà i lavori il Prof. Aldo Morroni Responsabile
del Servizio di Medicina Preventiva delle Migrazioni del Turismo e di
Dermatologia Tropicale e seguiranno relazioni sull'educazione
interculturale, sul mediatore culturale in diversi contesti come il
carcere, il futuro dei figli di coppie miste e il rischio di una
formazione selvaggia.
Il programma è anche su www.edscuola.com/stranieri.shtml
Nunzia Latini (da Il Tempo, sabato 13 maggio 2000)
Il Cestim ha lanciato per il secondo anno consecutivo un
progetto per l'integrazione degli alunni stranieri nelle scuole elementari
e medie di Verona e provincia.
Lo scorso anno, gli insegnati volontari che hanno collaborato
all'iniziativa erano una trentina. Quest'anno, grazie soprattutto al
successo del progetto, la cifra sfiora le cento unita' per un totale di 60
scuole coinvolte. Le scuole interessate garantiscono la presenza degli
insegnanti volontari partecipanti al progetto per un massimo di sei ore
settimanali.
I docenti aiutano i minori stranieri ad apprendere piu' velocemente il
lessico italiano, sia che si tratti di quello relativo alla prima
comunicazione che di quello necessario allo studio. Volontari e docenti
titolari della scuola collaborano fra loro nell'attuazione del programma
cercando di favorire al massimo la comunicazione fra il volontario e gli
allievi attraverso un lavoro svolto fuori dall'aula. Il volontario svolge
poi una relazione finale. Il Cestim ha definito il progetto con la
collaborazione del centro "Tante Tinte" del Provveditorato agli
Studi di Verona. Alla data del 10 marzo 2000, gli insegnanti volontari
inviati dal Cestim sono stati 68 e gli alunni stranieri aiutati sono
complessivamente circa 145.
Le scuole che hanno chiesto di poter partecipare al progetto sono state
57.
La Banca Dati "Bambini Immigrati" della
Societa' Italiana di Pediatria e della Fondazione Cariplo, ha indetto per
il prossimo 11 giugno, la festa nazionale del Bambino Immigrato.
L'iniziativa e' destinata a diventare un appuntamento fisso per genitori e
figli, analogamente a quanto avviene in altri Paesi come Brasile, India,
Spagna o Canada dove ormai, la ricorrenza e' particolarmente sentita.
Anche in Giappone, l'appuntamento e' considerato festa nazionale.
L'iniziativa verra' pubblicizzata presso tutte le scuole elementari
comunali.
Secondo i promotori, la festa acquista particolare importanza visto il
soggetto protagonista che rappresenta il futuro dell'Italia in vista di un
invecchiamento sempre piu' massiccio della popolazione italiana. L'11
giugno, la festa si concretizzera' in iniziative collegate all'evasione,
al gioco da svolgere nei parchi, negli stadi, nelle strade sottratte per
un giorno al traffico urbano.
- ISMU LANCIA PREMIO VOLONTARIATO 2000 SU IMMIGRAZIONE
(AGI) - La Fondazione Cariplo attraverso l'Ismu, la
Fondazione per le iniziative e lo studio sulla multietnicita', ha indetto
anche per l'anno 2000, il premio del volontariato a favore degli
immigrati. Nel 1999, il riconoscimento e' stato assegnato al Centro di
Accoglienza per Immigrati della Comunita' Ruah di Bergamo che ha
presentato il progetto "Laboratorio occupazionale per gli immigrati
in difficolta'" e l'iniziativa "Senegal".
La Giuria ha riconosciuto come meritevoli di segnalazione anche i progetti
presentati da: l'associazione "Priscilla" di Napoli che ha
svolto attivita' di sostegno e orientamento scolastico a favore dei minori
stranieri; la Caritas di Napoli per il "Progetto Sportelli";
l'associazione di volontariato di Vincenziano-Aic; Italia onlus di Como
per il progetto in sostegno degli immigrati in condizioni di disagio;
l'associazione Cad di Milano per l'iniziativa " promozione della
salute tra gli immigrati: un intervento integrato di educazione
sanitaria"; il laboratorio di cultura internazionale Les Cultures di
Lecco per il progetto "Crescere Insieme" e l'associazione Milano
Mondo per il progetto "campionato interetnico 1999/2000".
I termini per la presentazione delle domande al concorso per l'anno 2000
sono stati fissati entro il 31 dicembre e la premiazione e' prevista per
la primavera del 2001. L'ammontare del premio e' pari a 25 milioni di
lire.
- GIUBILEO DEI MIGRANTI: IL 2 GIUGNO 40 MILA PERSONE A ROMA
Circa 40mila persone parteciperanno a Roma il prossimo
due giungo, al Giubileo dei Migranti di cui ottomila sono filippini
residenti in Italia e almeno quattromila, italiani residenti all'estero.
Immigrati ed emigrati, infatti, condivideranno questo incontro con il
Papa, cosi' come, nelle parole dell'arcivescovo giapponese Stephen Fumio
Hamao, presidente del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti,
hanno condiviso e condividono gli stessi problemi subendo discriminazioni
e aspirando ad una piena integrazione.
In occasione della presentazione della giornata giubilare, la Chiesa
Cattolica e' tornata ad esprimere la sua preoccupazione per la crescita in
Europa di movimenti xenofobi se non addirittura razzisti. Padre Bruno
Mioli, della Fondazione Migrantes, ha anche affrontato il problema delle
normative sull'immigrazione sottolineando che l'attuale legge e' buona
purche' venga applicata. Il religioso ha pero' auspicato che possano
essere alzati i tetti fissati, dagli attuali 63 mila ai 100 mila ingressi
annuali. L'esponente della Cei ha comunque lodato "il coraggio di
programmare i flussi", rilevando che questo e' il modo migliore per
sconfiggere l'immigrazione clandestina "che rappresenta in ogni caso
un vulnus al processo di integrazione civile e alla pace sociale".
Quanto alle preoccupazioni espresse dal Vaticano, il sacerdote ha detto
che "il compito della Chiesa dovra' sempre piu' essere quello di
pacificare l'opinione pubblica e aiutare gli immigrati nel loro
inserimento sociale". (AGI)
- 9° CONVEGNO NAZIONALE I.L.S.A.
L' ILSA (Insegnanti Italiano Lingua Seconda Associati) organizza a
Firenze, presso Accademia "La Colombaria", nei giorni 2 e 3
giugno 2000, il suo 9° Convegno Nazionale dedicato a “Intercultura e
insegnamento dell'italiano a immigrati: oltre l'emergenza”.
Per maggiori informazioni: Leonardo Gandi, Tel. 055 697050, e.mail gandi@dada.it
- PONTEDERA: CGIL IMMIGRATI PER INTEGRAZIONE BAMBINI A SCUOLA
(AGI) - Roma, 15 apr. - "Vogliamo che i nostri
figli imparino l'italiano perche' e' qui che vivono, vanno a scuola, hanno
gli amici. Ma chiediamo che siano messi in condizione di conoscere anche
le loro radici, la lingua del loro Paese d'origine". A chiederlo e'
il coordinamento immigrati della Cigl a Santa Croce sull'Arno (Pisa), un
centro industriale che ha assorbito nel proprio fortissimo arcipelago di
piccole imprese centinaia di lavoratori extracomunitari. Sara' il vertice
della camera del lavoro comprensoriale a formalizzare una richiesta alle
istituzioni scolastiche: il progetto conta in particolare sulla
disponibilita' di un gruppo di professori che ha offerto di impegnarsi in
prima persona al di fuori dell'orario scolastico.
- PORTALBERA: STRANIERI EVITANO CHIUSURA SCUOLA
(Televideo Rai) La scuola elementare di Portalbera, un
piccolo comune dell'Oltrepò pavese, resterà aperta grazie all'iscrizione
di 2 bambini romeni al primo anno. Sono stati proprio i due piccoli
extracomunitari a impedire la chiusura dell'istituto, resa altrimenti
inevitabile dal numero limitato di iscrizioni alla prima classe per l'a.s.
2000/2001. Il direttore didattico, visto che gli alunni della prima erano
solo 9, seguendo la normativa, aveva già comunicato che il plesso sarebbe
stato trasferito.
- CORSO PER OPERATORI EXTRACOMUNITARI DI AIUTO AD ANZIANI
(AGI) Un corso riservato agli extracomunitari per
l'aiuto a domicilio a favore delle persone anziane. Lo ha istituito il
Cepsag, il Centro di Promozione e Sviluppo dell'Assistenza Geriatrica
dell'Universita' del Sacro Cuore di Roma, in collaborazione con l'Acisel
(Associazione Cooperazione Internazionale Studi e Lavoro). Il corso, al
quale ci si puo' iscrivere fino al 20 aprile, e' riservato a 50 immigrati
di Roma e provincia e prevede un totale di 160 ore suddivise fra
formazione teorica e pratica. Le lezioni e il tirocinio si svolgeranno
presso il Centro di Medicina dell'Invecchiamento che ha sede nel campus
dell'Universita' Cattolica, Facolta' di Medicina e Chirurgia
"Agostino Gemelli".
(Adnkronos) - Fino al 20 aprile sono aperte le
iscrizioni al Corso di formazione per operatori extracomunitari di aiuto
domiciliare alle persone anziane. L'iniziativa e' promossa dal Cepsag
(Centro di Promozione e Sviluppo dell'Assistenza geriatrica dell'Universita'
Cattolica di Roma) in collaborazione con l'Acisel (Associazione
cooperazione internazionale studi e lavoro).
Il corso gratuito, riservato a 50 immigrati della citta' di Roma e
provincia, prevede un totale di 160 ore suddivise tra formazione teorica e
pratica. Sia le lezioni che il tirocinio si svolgeranno presso il Centro
di Medicina dell'Invecchiamento (Cemi), che ha sede nel campus dell'Universita'
Cattolica, Facolta' di medicina e chirurgia ''A. Gemelli'' - largo
Francesco Vito, 1.
''L'invecchiamento della popolazione -spiega il professor Roberto Bernabei,
direttore del corso- ha numerose ripercussioni a vari livelli, tra cui
anche sul mercato del lavoro: necessariamente aumentano ed aumenteranno le
attivita' assistenziali a favore degli anziani e tra queste l'aiuto
domiciliare. Infatti, la famiglia nucleare e la ristrettezza dello spazio
abitativo, sono elementi che determinano, generalmente, l'impossibilita'
per la persona anziana di vivere con i figli. Nel momento in cui l'anziano
non e' piu' autosufficiente, si pone una scelta quasi obbligata: il
ricorso all'istituzionalizzazione, non sempre vista dall'anziano come la
soluzione migliore, soprattutto per lo sradicamento del suo ambiente di
vita''.
- TAPPA A ROMA PER IL TRENO DELLE CULTURE
(AGI) - Roma, 1 apr. - L'immigrazione come risorsa e
come caratteristica positiva della globalizzazione. Questo il concetto
alla base dell'iniziativa denominata "Il treno delle culture",
un convoglio che viene man mano allestito in diverse stazioni dell'Italia
con lo scopo di parlare e far parlare di immigrazione. Il
"Treno" e' arrivato a Roma, dove ha sostato per tre giorni ed e'
quindi ripartito alla volta di Firenze. Il progetto e' stato realizzato da
trenta Ong aderenti al Cocis, il Coordinamento Nazionale delle
Organizzazioni Non Governative. Il "Treno delle culture" nella
sua tappa romana, e' stato allestito nell'atrio della biglietteria della
stazione Termini. In tutte le stazioni dove sosta il convoglio si svolgono
iniziative per una petizione per il diritto di voto degli immigrati nelle
elezioni locali.
- A BRESCIA, "CHIAMA L'AFRICA" CHIUDE CAMPAGNA COMMERCIO
D'ARMI
(AGI) - Roma, 1 apr. - L'associazione "Chiama
l'Africa" conclude a Brescia la sua campagna contro il commercio di
armi a ridosso di Exa 2000, (esposizione internazionale di armi sportive).
Una sorta di "provocazione" che nelle intenzioni di Chiama
l'Africa, "deve indurre alla riflessione. Discutere di un problema
del genere a Brescia ha un certo significato - spiegano all'associazione -
anche se la quantita' di armi leggere prodotte nel bresciano e inviate nel
mondo, e' meno rilevante rispetto a quella di altre realta'. Rimane il
fatto che la nostra terra e' impregnata della cultura della produzione di
armi da fuoco che trae origine da una tradizione plurisecolare".
Brescia viene tradizionalmente indicata come la capitale della produzione
armiera. Il dibattito sul commercio di armi leggere iniziera' con
l'incontro di sabato 8 aprile al quale partecipa l'onorevole Giovanni
Russo Spena, primo firmatario della mozione governativa di moratoria al
commercio delle armi verso l'Africa.
Domenica 9 aprile sara' invece il giornalista congolese Jean Leonard Tuadi
a porre l'attenzione sul tema dei bambini soldato.
- FRANCIA: IN CALO SCOLARI STRANIERI
(Televideo RAI) Nelle scuole materne ed elementari di
tutta la Francia, un allievo su 15 è straniero, in media circa 2 per
classe (395mila, 6.2% del totale). Le cifre, diffuse dal ministero
dell'Educazione, evidenziano un forte calo della presenza straniera
rispetto ai dati degli an- ni '80, dove gli alunni stranieri erano 1 su 9,
con una media di 3 per classe. Il calo è dovuto al superamento della fase
dei ricongiungimenti familiari. La fase attuale è di naturalizzazione,
con un rallentamento dell'immigrazione.
- BOLOGNA: SEI FILM PER STRANIERI
(Televideo RAI) Sei film italiani d'autore con sottoti-
toli in inglese saranno proiettati fino al 15 aprile in un cinema
bolognese. L' iniziativa, promossa dal Dipartimento di musica e spettacolo
dell'università, dal Centro interfacoltà di linguistica teorica e
applicata e dall'uffico Socrates, desidera dare agli studenti stranieri
che frequentano l'ateneo felsineo un'opportunità per conoscere meglio la
cultura italiana. Il ciclo, che ha ingresso gratuito, è aperto anche agli
studenti italiani.
- MULTICULTURAL MULTIMEDIA CHANNELS EUROPE
(AGI) - Roma, 1 apr. - Dal primo aprile parte "Multicultural
Multimedia Channels Europe", la prima radio con notiziari in 20
lingue di cui solo 6 europee, accessibili via etere o per Web.
L'idea e' di Mostafa Souhir, un marocchino di 31 anni, giornalista e
ingegnere elettronico, in Italia dal 1989 che ha scelto la radio unendola
a Internet per raggiungere piu' utenti possibile. "Multicultural
Media Channels Europe", oltre ai notiziari, trasmettera' anche
documentari (da vedere su internet), interviste, programmi culturali e
musicali e viaggera' via etere in sei paesi europei e on line in tutto il
mondo. Mostafa ha messo in rete sei emittenti rispettivamente in Gran
Bretagna, Spagna, Italia, Svezia, Olanda e Grecia con il contributo di
associazioni che si occupano di volontariato e immigrazione. Ogni
emittente manda a Mostafa, a Firenze, i propri servizi che vengono quindi
montati in digitale e diventano programmi per il web o per l'etere. In
questo modo, e' stato allestito una sorta di service, che consente di
avere direttamente servizi e documenti gia' pronti.
Il costo del progetto si aggira intorno ai 917 milioni di lire l'anno la
meta' dei quali e' coperta con i fondi della Comunita' Europea mentre il
resto viene finanziato dalle Ong coinvolte.
- MPI E RAI PER L'INTERCULTURA
Si rende noto che il Ministero della Pubblica Istruzione
(Direzione Generale dell’istruzione Elementare) e la RAI hanno
organizzato una formazione a distanza attraverso una serie di trasmissioni
sulla tematica dell’ “Intercultura”.
Le puntate del corso in onda, a cura di RAI Educational, sono visibili
attraverso trasmissioni digitali RAI 3 SAT), ogni venerdì, dalle ore
17,30 con esclusione del 21 Aprile. Al termine delle puntate (l’ultima
avrà luogo il 19 Maggio) sono previsti due cicli di repliche: la prima
nei mesi di Maggio-Giugno e la seconda nei mesi di Settembre-Ottobre. E’
staro istituito, inoltre, presso il sito internet, il cui indirizzo è il
seguente: www.Educational.rai.it/corsiformazione/intercultura,
che ha come base i materiali del cd-rom e che si presta ad un continuo
aggiornamento e confronto di esperienze, riflessioni teoriche, innovazione
normativa e costituisce il luogo ove dare continuità al confronto secondo
una logica di rete.
E' non solo una occasione di arricchimento, ma una possibilita' offerta in
tutto il mondo in lingua italiana.
Solidarietà e sussidiarietà: l’IDI apre le porte
della formazione manageriale agli immigrati extracomunitari
1.200.000 immigrati extracomunitari in regola con le leggi di soggiorno.
Il 5% ha una laurea nel cassetto ed un sogno non realizzato. L’IDI,
Centro di Eccellenza per la cultura imprenditoriale guida gli immigrati
nel mondo della Piccola Impresa e della managerialità La Fondazione
I.D.I., coerentemente con la sua missione di principale Centro di
Eccellenza per la Cultura della Piccola e Media Impresa in Italia ed in
Europa, apre tutte le sue sessioni formative manageriali agli immigrati
extracomunitari in possesso di un titolo di studio adeguato. A tal
proposito l’IDI ha informato il Presidente della Caritas italiana, il
Presidente della Commissione Episcopale per i Problemi Sociali e del
Lavoro e il Ministro degli Affari sociali Livia Turco, la quale con una
lettera al Direttore, Stefano Loparco, ha manifestato tutto il suo
apprezzamento per l'iniziativa.
Ecco i passi essenziali della lettera del Ministro “…ho apprezzato
soprattutto il salto di qualità che Lei prospetta nel discorso sull’
integrazione degli stranieri, che va oltre quello -ormai diventato un
luogo comune-, che gli stranieri fanno ciò che gli italiani non vogliono
fare.
Questo è infatti vero, ma è troppo poco e soprattutto non rappresenta
ciò che gli stranieri si aspettano di trovare nel nostro paese. La Sua
proposta invece è una risposta alle loro aspirazioni, al loro desiderio
di affermazione professionale e sociale, un sostegno alla mobilità
sociale. Un discorso molto coraggioso, in linea con quanto previsto dalla
nuova legge sull’immigrazione, rispettoso della dignità della persona
di cui devo riconoscerLe il merito…” “…desidero farLe conoscere il
mio apprezzamento per quanto l’IDI ha in programma di fare e il mio
interesse a seguire le vostre iniziative…”.
“Per l’IDI l'attività formativa -afferma Stefano Loparco- è
essenzialmente una chiamata all'umanizzazione e tutti coloro che sono
impegnati in questa avventura, con spirito di servizio e responsabilità,
hanno il dovere di cercare nuove vie, nuove sfide e, soprattutto, nuovi
ostacoli da rimuovere”.
L’apertura delle sessioni formative manageriali agli immigrati
extracomunitari avviene sulla base di una doppia valutazione, tanto
teorica quanto pratica. Per quanto riguarda il profilo teorico, l’IDI
crede che sia giusto affrontare le sfide della globalizzazione
coerentemente con i principi di solidarietà e di sussidiarietà. In base
al primo, L’IDI si assume la responsabilità di una "prudente
sollecitudine" nei confronti di coloro che vivono in condizione
disagiate. In base principio di sussidiarietà, l’IDI come “corpo
intermedio”, si assume tale responsabilità.
Operando da oltre trent’anni nel campo formativo
manageriale-imprenditoriale, l’IDI ritiene di poter offrire una risposta
adeguata ai bisogni di tanti che aspirano ad avere un ruolo non marginale
nel comparto produttivo.
“Gli elevati costi –prosegue Loparco- della formazione manageriale
renderebbero utopistica la partecipazione di chi, nella scala
occupazionale del nostro Paese, può solo ambire a raccogliere pomodori.
Quasi il 5% degli immigrati extracomunitari, impegnati in lavori disagiati
che pochi italiani accetterebbero, ha nel suo cassetto, o meglio nel suo
fagotto, un sogno dimenticato ed un titolo di studio inutilizzato. Aiutare
a rivalutare quei diplomi, a realizzare, nel nostro Paese o nel loro, un
sogno manageriale o imprenditoriale diventa per l'I.D.I. una sfida di
grande significato ed un atto dovuto di solidarietà nei confronti della
categoria più emarginata del nostro Paese”.
MESSINA (CNN) Problemi di lingua ma non solo: gli
ostacoli che gli immigrati incontrano per integrarsi nella realtà
italiana sono molte, e non dipendono soltanto dalle difficoltà
d'espressione, ma anche dal dover fare i conti con usi e tradizioni
diverse da quelle dei paesi d'origine.
Una nuova figura professionale
Presto in loro aiuto arriverà una nuova figura
professionale, quella del mediatore culturale. La novità arriva
dall'Università di Messina, che a partire dall'anno accademico '99-2000
ha istituito, presso la sede distaccata di Reggio Calabria, un diploma
universitario: Scienze e tecniche dell'interculturalità mediterranea.
Una formula complicata per delineare una nuova professionalità, quella di
una persona incaricata di fare da ponte fra la realtà italiana e quella
dei Paesi d'origine degli immigrati che, sempre più numerosi, arrivano in
Italia. Una persona che non dovrà conoscere solo la lingua, ma anche le
tradizioni, la storia e le leggi dei Paesi di provenienza degli immigrati.
"Basta guardarsi attorno"
"L'idea è ci è venuta guardandoci intorno -
spiega il professor Giovanni Cupaiuolo, preside della Facoltà di lettere
e filosofia dell'Università di Messina, che ha curato il progetto -
abbiamo visto che la maggior parte dei problemi di intolleranza è legato
alla mancata comprensione della realtà altrui. Così abbiamo pensato di
formare una figura che andasse al di là di quella dell'interprete e che
potesse aiutare nella comprensione delle realtà in cui gli immigrati si
trovano e di quella da cui arrivano. Una persona che possa avere un ruolo
attivo nelle organizzazioni che si occupano di immigrazione, ma anche
nelle prefetture e nelle questure, dove tutti i giorni si ha a che fare
con problemi riguardanti l'integrazione".
Gli sbocchi lavorativi
Sulla carta dunque, i diplomati del nuovo corso di
laurea breve - il primo del genere in Italia - non avranno nessun problema
a trovare lavoro, anche in una realtà difficile da questo punto di vista
come quella siciliana. "La formazione di questa figura - sottolinea
il decreto istitutivo del diploma - risponde in particolare alle urgenti
richieste del meridione d'Italia e della Sicilia, che si misurano
quotidianamente con i problemi di non trascurabili strati della
popolazioni del Nord Africa e dell'Europa orientale che operano
insediamenti nel territorio".
Gli esami da superare
Ma prima di arrivare ad esercitare il loro ruolo, i
futuri mediatori culturali dovranno superare una serie di prove piuttosto
complesse. Nei tre anni di corso sono previsti esami di Lingua e
letteratura italiana, di Storia romana, greca e contemporanea e di Lingue
straniere: per ora si può scegliere tra francese, spagnolo e arabo. Ma ci
saranno anche materie giuridiche, come Diritto delle Comunità europee,
Tutela internazionale dei diritti umani e Storia delle istituzioni
religiose.
Tra poco anche i Balcani nel programma
"Per ora - spiega ancora il professor Cupaiuolo -
il corso è focalizzato su due aree di interesse, quella latina, che
comprende lingua e civiltà francese e spagnola, e quella araba. In
seguito pensiamo di allargare gli insegnamenti anche alla realtà della
penisola balcanica, da cui arrivano molti degli immigrati che sono in
Italia".
Il diploma di laurea è a numero chiuso: per essere fra i 30 ammessi è
necessario superare un test di cultura generale. Il 20 per cento dei posti
- sei per l'anno accademico '99-2000 - è riservato agli stranieri. Il
diploma prevede anche un secondo indirizzo: docente di lingua italiana a
stranieri o in Paesi stranieri.
- L'EDUCAZIONE INTERCULTURALE NELLA SCUOLA
DELL'AUTONOMIA
Apprendimento dell'italiano come seconda lingua, linguaggi e saperi
interculturali.
A febbraio Un Cd Rom esplicativo. Vi inserisco le pagine prese
direttamente dal sito Del Ministero della Pubblica Istruzione.
(Ministero Pubblica Istruzione) Nell'anno scolastico
1998/99 la Direzione Generale per l'Istruzione Elementare, che ha il
compito di coordinare le attività della Commissione Nazionale del
Ministero della Pubblica Istruzione per l'educazione Interculturale, ha
realizzato, su indicazione della stessa Commissione, quattro seminari di
studio e produzione dedicati a specifiche problematiche dell'educazione
interculturale.
I quattro seminari (dedicati ai temi del Mediterraneo, della formazione
docenti, dell'italiano come Lingua2 e del dialogo interreligioso -
Ebraismo) hanno confermato la centralità dell'educazione interculturale
come fondamento, di non secondaria importanza, della Paideia per il nuovo
millennio. L'educazione interculturale, dunque, come
"normalità" dell'educazione, come prassi che "avvalora il
significato di democrazia, considerato che la "diversità
culturale" va pensata quale risorsa positiva per i complessi processi
di crescita della società e delle persone" (CM 205/90).
La ricchezza dei percorsi, dei progetti e delle riflessioni teoriche
emerse nel corso dei seminari viene ora messa a disposizione di tutto il
personale della scuola mediante un cd-rom multimediale che, utilizzando il
materiale dei seminari, consegna alla scuola dell'autonomia un
significativo supporto per la progettazione di nuovi percorsi formativi in
ottica interculturale.
Il cd - rom, titolato "L'educazione interculturale nella scuola
dell'autonomia" è particolarmente ricco di dati, informazioni,
approfondimenti.
Il cd-rom infatti contiene
oltre 30 approfondimenti teorici
circa 300 sintesi di progetti di educazione interculturale proposti da
scuole, enti ed organizzazioni
decine di progetti presentati in modo più ampio ed articolato secondo
uno schema in 16 items che li rende più facilmente consultabili e
confrontabili
i risultati della riflessione dei gruppi di approfondimento che hanno
segnato il percorso dei seminari
tutta la normativa riferita all'educazione interculturale
un repertorio delle attività svolte dalle varie IRRSAE
un'ampia finestra informativa sui lavori della commissione nazionale
educazione interculturale
links a siti di scuole, associazioni, enti,...
Il materiale, presentato con una grafica accattivante, è organizzato a
partire dai nodi dell'educazione interculturale (vedi box)
1. Identità, differenza e nuova cittadinanza
2. Dimensione mondiale dell'educazione
3. Dimensione europea dell'educazione
4. Razzismo, antisemitismo, pregiudizio e intolleranza
5. Minoranze interne
6. Varietà culturale e spazi urbani
7. Immigrazione e emigrazione
8. Italiano come lingua 2
9. Multimedialità e linguaggi
10. Abitare l'emergenza
11. Il dialogo interreligioso
12. Adulti e famiglie
13. Saperi, ambiti disciplinari e campi di esperienza
ma può essere consultato sia in modo lineare (seguendo lo svolgimento
cronologico dei quattro seminari) che interrogando il data base dei
progetti che a loro volta sono stati suddivisi in 21 diverse
categorie(vedi box).
1. Italiano come lingua 2
2. Le situazioni di emergenza
3. I mediatori linguistico-culturali
4. Nuove tecnologie ed educazione interculturale
5. Centri territoriali, educazione degli adulti, centri interculturali
6. Educazione ai diritti: oltre razzismo, antisemitismo e pregiudizio
7. Orientamento e recupero
8. I molti linguaggi dell'educazione interculturale: arte, gioco,
teatro, musica...
9. Minoranze linguistiche
10. Progetti europei, scambi e gemellaggi
11. Aggiornamento e documentazione
12. Rapporti con le famiglie
13. Il Mediterraneo
14. Culture e identità culturali
15. Accoglienza, integrazione e relazioni interpersonali
16. Nomadi
17. Dialogo interreligioso 18. Discipline ed educazione interculturale
19. Educazione alla solidarietà e allo sviluppo
20. L'identità di genere
21. Convivenza democratica e nuova cittadinanza
Il cd-rom multimediale è corredato da una guida - presentazione a
stampa.
Il cd-rom sarà distribuito a tutte le scuole d'Italia entro il mese di
febbraio 2000, in concomitanza con l'avvio del corso di formazione a
distanza sull'educazione interculturale realizzato in convenzione tra RAI
e Ministero Pubblica Istruzione.
Un impegno importante per fornire alle scuole dell'autonomia validi
supporti per poter rispondere nel modo migliore possibile alle sfide che
il nuovo millennio pone alla scuola ed alla società planetaria.
- LA SEZIONE ROMANA DELL'ILSA
Esiste ed è aperta da poco la sezione di Roma dell'
ILSA, un'associazione nazionale di insegnanti di italiano a stranieri,
esperti in questa particolare e affascinante professione. La sezione di
Roma, con sede in via Nazionale, metterà a disposizione tutte le
competenze possibili, degli esperti che ve ne fanno parte, anche alla
scuola pubblica. L'ILSA è un'associazione culturale che nasce già nel
1990 e che lavora con istituzioni pubbliche e private per l'educazione
linguistica e interculturale. Gli insegnanti di italiano lingua seconda e
straniera lavorano in scuole e università pubbliche e private. Come
esperti linguistici esterni possono essere coinvolti in un lavoro di
insegnamento della lingua italiana a tutti i livelli di conoscenza e per
tutte le età, dalla scuola materna alla scuola superiore,
dall'università alle aziende private internazionali. Obiettivi
dell'associazione sono stabilire un collegamento costante e diretto tra
quanti in Italia e all'estero si dedicano alla didattica dell'italiano
come lingua seconda e straniera, diffondere esperienze, ricerche,
materiali, delineare la figura professionale del docente nelle diverse
realtà culturali.
L' ILSA per il 2000 sta organizzando, nell'ambito della sua promozione
permanente, il convegno nazionale annuale, che a partire dal 1992 è
organizzato con il patrocinio del Comune di Firenze.
Al Convegno partecipano studiosi ed esperti del settore come: P. Balboni,
R. Bozzone Costa, A. Ciliberti, S. Contento, C. Humphris, G. Lo Duca, F.
Minuz, C. Serra Borneto, D. Zorzi).
A Roma, l'ILSA sta organizzando giornate di studio e ricerca fra gli
insegnanti per promuovere il confronto e la verifica di esperienze
didattiche. In provincia di Roma possono essere chiamati per tenere corsi
e seminari di glottodidattica per la formazione di nuovi insegnanti e
l'aggiornamento degli insegnanti in servizio a cui suggerire metodologie e
tecniche per facilitare l'integrazione linguistica e culturale degli
alunni stranieri.
Alla e-mail stranieri@edscuola.com
si possono ricevere ulteriori informazioni contattando il responsabile.
E' fatta! Ora anche nella scuola pubblica si parla
un'altra lingua. Già sono molte quelle che si parlano, ma quando possono
essere certificate è un'altra cosa. Stiamo parlando naturalmente
dell'inglese, francese, spagnolo e tedesco, queste sconosciute, amate ed
odiate seppur tanto studiate lingue, necessarie per sentirci, a maggior
ragione oggi, più europei. E' inutile scappare, dobbiamo non solo sapere
che esistono altri popoli che parlano altre lingue, ma poter parlare,
capire, leggere e anche scrivere almeno in un'altra lingua, perché ormai
non sono più vicini di casa, ma sono di casa. Noi cittadini d'Europa,
tendenti all'esperanto o all'europanto, le prove di lingua comune, teniamo
ancora in maniera molto radicata al nostro specifico linguistico, così,
dobbiamo studiare. Per dimostrare poi, che abbiamo studiato e che le
lingue le conosciamo bene, esistono certificazioni di competenza
rilasciate da un organismo statale o di alto prestigio: per l'inglese
britannico FCE, CAE e CPE, per il francese DALF e DELF, per il tedesco
ZDAF, ZMP, KDS e GDS, per lo spagnolo EII, EIB ed ES. Queste sono solo
alcune delle sigle di certificazione riconosciute a livello
internazionale, su cui la ricerca della glottodidattica è in vivace
discussione da tempo: P.E. Balboni, nel suo "Nozionario di
glottodidattica" edito dalle edizioni Guerra, ci spiega infatti che
"la ricerca sulla certificazione è uno dei settori più vivaci della
glottodidattica degli anni Novanta, in quanto le implicazioni sociali,
professionali, internazionali si aggiungono a quelle strettamente
scientifiche: che cosa significa "sapere una lingua"?, come si
può determinare la competenza attraverso l'esecuzione?, come si può
suddividere un continuum (da conoscenza zero a conoscenza pari a quella di
un madrelingua) in settori? su quali parametri? Si tratta di temi di
studio ancora aperti". Ma torniamo a scuola. Adesso gli studenti
possono ottenere una certificazione esterna di conoscenza della lingua
straniera, da poter esibire come titolo, nell'ambito dell'autonomia
scolastica ma anche nell'ambito del mercato del lavoro. Tranquilli i
professori di lingua straniera nelle scuole: questa certificazione non
può e non deve sostituire il normale corso di studio della materia in
specifico. Il Ministro è stato chiaro. Essa non sostituisce neanche la
valutazione interna. Per poter conseguire gratuitamente il titolo
formativo della certificazione esterna, gli studenti non devono far altro
che chiederlo alla scuola, la quale sosterrà dei costi contenuti. Poi si
riceverà del materiale didattico e simulazione di prova. L'obiettivo
preciso è la sensibilizzazione a comprendere l'importanza di una
competenza certificata con attestati riconosciuti a livello
internazionale. L'idea della certificazione esterna si inserisce nel piano
del "Progetto Lingue 2000",
sostenuto con i fondi della legge 440/97. Il proposito è il potenziamento
delle lingue straniere dalla scuola materna alle scuole superiori. Gli
Enti internazionali che hanno firmato il protocollo
d'intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, erogheranno la
certificazione gratuitamente per gli studenti e a costo inferiore a quello
di mercato per le scuole. Una domanda: e per gli studenti stranieri nella
scuola pubblica che desiderano apprendere la lingua italiana come lingua
seconda? Anche noi, in Italia, riconosciamo ufficialmente le abilità
linguistiche certificando i livelli di competenza: un esempio? Il CILS,
dell'Università per Stranieri di Siena è il "Certificato di
Italiano come Lingua Straniera", diviso in quattro livelli ma c'è
anche il CELI e IT, rispettivamente dell'Università per Stranieri di
Perugia e dell'Università di Roma Tre. O forse l'italiano, questo
intellettuale giovane e sconosciuto, sarà anche per noi una lingua
straniere?
- LE LINGUE STRANIERE EQUIPARATE ALL'ITALIANO
La legge n.482 del 15/12/1999,
pubblicata il 20/12/1999 sulla G.U., prevede (in attuazione dell'art.6
della Costituzione) che la lingua straniera venga equiparata a quella
nazionale. Non sarà più relegata allo studio della seconda lingua, ma
affiancherà la prima, l'italiano, sia nei compiti scritti che nelle
interrogazioni. La novità riguarda le scuole materne, elementari e
secondarie di primo grado funzionanti nei territori italiani abitati da
comunità linguistiche minori. L'introduzione della lingua parlata accanto
all'italiano, nei territori abitati da minoranze linguistiche, avverrà
non prima dei 6 mesi dall'entrata in vigore della legge e dopo
l'emanazione di un apposito, regionale regolamento attuativo. L'art.4
della legge prevede che i genitori, al momento della preiscrizione degli
alunni, dovranno comunicare se avvalersi dell'insegnamento della lingua di
minoranza. Gli istituti dovranno organizzare successivamente gli orari
curriculari necessari.
Nell'esercitare l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo, le
scuole potranno adottare iniziative nel campo dello studio delle lingue e
delle tradizioni culturali degli appartenenti alla minoranza linguistica.
Si potranno (anche collettivamente e attraverso convezioni con enti di
formazione) attivare corsi di aggiornamento per insegnanti addetti alle
discipline indicate dalla legge. Per queste iniziative gli istituti
dovranno avvalersi di tutto il personale a disposizione.
Le varie iniziative previste dalla legge 482/99 (corsi di aggiornamento o
convenzioni con enti locali) dovranno essere indicati da decreti emessi
dal ministero della P.I., dopo la pubblicazione delle norme regolamentari
di attuazione della legge. Il ministero potrà, inoltre, promuovere e
realizzare progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue
e delle tradizioni culturali appartenenti alle minoranze linguistiche
riconosciute.