Comunicazione dell'Ufficio del Consigliere
Ministeriale per l'Autonomia
4 novembre 1998
Prot. n. 210
Oggetto: Monitoraggio nazionale della sperimentazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui alla Direttiva ministeriale n. 252 del 29 maggio 1998 (punto 4 lettera f) e alla lettera circolare 19 maggio 1998 prot. n. 27814
Si trasmette l'unito documento di lavoro contenente il progetto di monitoraggio nazionale della sperimentazione dell'autonomia, approvato in data 23 ottobre 1998 dal Comitato tecnico paritetico M.P.I.,IRRSAE,BDP,CEDE (D.M.7 ottobre 1998), in attuazione della delibera della Conferenza dei Presidenti IRRSAE del 30.07.1998. Tale Comitato è stato incaricato di definire indirizzi e linee di azione per la realizzazione del monitoraggio nazionale, la documentazione e la pubblicizzazione degli esiti della sperimentazione dell'autonomia prevista dai provvedimenti in oggetto.
Il documento che si allega prefigura la realizzazione del monitoraggio nazionale delle sperimentazioni dell'autonomia su due livelli:
- il primo relativo alla totalità dei progetti presentati dalle scuole, effettuato in ambito provinciale dai nuclei di supporto con l'utilizzazione di uno specifico software, realizzato dalla BDP, per la raccolta e la diffusione dei dati;
- il secondo relativo a un campione di 1000 scuole che stanno attuando la sperimentazione dell'autonomia, affidato agli IRRSAE, che prevede il contatto diretto con le scuole e l'osservazione dei processi in atto a cura di un team di osservatori specificatamente formati allo scopo. Tale monitoraggio assume anche la finalità della individuazione e diffusione di modelli trasferibili e di esperienze significative (le cosiddette "best practices").
L'intero progetto di monitoraggio nelle sue fasi assume pertanto particolare rilievo e comporta una forte collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti.
A tal fine si precisano i seguenti aspetti operativi:
Monitoraggio dei nuclei
In attuazione a quanto esplicitato nel documento allegato, si ricorda che l'operazione di monitoraggio si suddivide in due fasi:
Un primo livello di rilevazione dei progetti, per il quale, a partire dal giorno 5 novembre p.v., la BDP invierà, per posta celere, direttamente ai Provveditorati il relativo software. L'invio comprenderà, oltre al dischetto, un piccolo manuale d'uso e l'indicazione di un numero telefonico cui rivolgersi per tutti i problemi di installazione e uso. I primi dati operativi dovranno essere inviati alla BDP dai Provveditorati almeno entro la prima decade di dicembre, per una prima elaborazione da realizzare per la fine dell' anno;
Un secondo livello più approfondito di monitoraggio di tutti i progetti. La rilevazione verrà svolta con software BDP ( in preparazione) e dovrà essere realizzata dai nuclei nel periodo febbraio-marzo 1999, dopo un corso di formazione che si terrà a Fiuggi nel mese di gennaio. Tale fase si concluderà con una relazione del Provveditore da inviare all'Ufficio scrivente, contenente l'elaborazione curata dai nuclei relativa all'interpretazione dei processi in atto nella provincia.
Monitoraggio degli IRRSAE
In attuazione a quanto esplicitato nel documento allegato, anche questo monitoraggio prevede due fasi:
la formazione dei componenti dei team (circa 300 osservatori), da utilizzare per il contatto diretto con le 1000 scuole del campione nazionale e l'osservazione dei processi in atto. L'IRRSAE Emilia Romagna, cui è stato affidato il coordinamento delle attività di formazione, fornirà immediatamente con successiva comunicazione tutte le informazioni di merito;
il contatto diretto del team degli osservatori con le 1000 scuole -
ripartite in proporzione tra tutte le Province - che sarà effettuato, a partire da
gennaio, sulla base di un protocollo di osservazione presentato nell'ambito delle
sopracitate iniziative di formazione coordinate dall'IRRSAE Emilia Romagna.
La scelta delle scuole verrà effettuata dai Provveditori, sentiti i nuclei di supporto,
sulla base di criteri che verranno successivamente comunicati.
I rapporti dei team sulle scuole osservate, raccolti dall'IRRSAE a livello regionale, saranno utilizzati sia per la realizzazione del rapporto nazionale di sintesi , sia per la descrizione di alcune sperimentazioni "esemplari" per lo spessore didattico e organizzativo delle innovazioni rispetto ai diversi ordini di scuola e alle diverse tipologie e ambiti di sperimentazione. Tutti i dati di questo monitoraggio saranno raccolti con apposito software prodotto dalla BDP.
Nel pregare i Provveditori di far conoscere
tempestivamente ai componenti dei nuclei il contenuto della presente comunicazione, si
preannuncia anche l'invio del documento conclusivo sugli esiti scaturiti dall'incontro di
formazione realizzato a Fiuggi dal 12 al 21 ottobre u.s. con i rappresentanti dei nuclei.
Si fa riserva, altresì, di tenere costantemente informate le SS.LL. sulle ulteriori
iniziative di formazione previste per i componenti dei nuclei e per gli ispettori.
Per quanto riguarda in particolare gli ispettori verrà inviato tempestivamente il
programma relativo a specifiche iniziative di informazione che si svolgeranno a Fiuggi su
tre moduli dal 9 al 18 dicembre p.v.
Il Consigliere Ministeriale
COMITATO PARITETICO PER IL MONITORAGGIO DELL'AUTONOMIA |
Gruppo nazionale MPI per l'autonomia, InterIRRSAE, BDP, CEDE |
DOCUMENTO DI LAVORO
PROGETTO 1998 - 99
23 OTTOBRE 1998
Parte prima ASPETTI ISTITUZIONALI E ORGANIZZATIVI |
1 |
FUNZIONI, COMPETENZE, IMPEGNI DEL COMITATO PARITETICO |
Il Comitato Paritetico è stato costituito sulla base dell'accordo MPI - InterIRRSAE -CEDE - BDP presentato nel documento di indirizzo approvato dalla Conferenza dei Presidenti IRRSAE, CEDE, BDP del 30 luglio 1998.
Il Comitato paritetico realizza il monitoraggio previsto dalla Direttiva ministeriale n.252 del 29 maggio 1998, punto 4, lettera ff) e dalla Lettera circolare prot.n.27814 del 19 maggio 1998 a seguito della sperimentazione dei progetti autonomia nell'anno scolastico 1998/99.
a. Le funzioni del Comitato paritetico sono:
1. definire i criteri generali del progetto-monitoraggio affidato agli IRRSAE e seguirne la realizzazione;
2. costituire e coordinare eventuali gruppi tecnici di progettazione;
3. assumere le decisioni strategiche in relazione ad accordi territoriali;
4. svolgere ruolo di coordinamento con gli IRRSAE per la realizzazione del monitoraggio;
5. definire i criteri distributivi delle risorse finanziarie;
6. coordinare l'esecuzione del monitoraggio;
7. predisporre le sintesi finali del monitoraggio come supporti per le decisioni;
8. svolgere una prima verifica del progetto nazionale di sperimentazione dell'autonomia e delinearne i possibili proseguimenti.
b. La composizione del Comitato paritetico
I componenti del comitato paritetico sono stati nominati con decreto del Ministro del 7 ottobre 1998.
Al comitato partecipano i componenti del Gruppo nazionale per l'autonomia del MPI, funzionari del Ministero, presidenti e segretari del gruppo di coordinamento IRRSAE, rappresentanti del CEDE e della BDP.
2 |
INTESE TRA PROVVEDITORI E IRRSAE |
Fatte salve le competenze dei Provveditori e dei nuclei in relazione al monitoraggio della sperimentazione dell'autonomia realizzata da tutte le istituzioni scolastiche, di cui al successivo punto 2, parte seconda, del presente documento, il Comitato paritetico si impegna a promuovere intese tra IRRSAE e Provveditori con l'obiettivo di coordinare le diverse attività previste dal monitoraggio, in modo da superare eventuali difficoltà e realizzare una più significativa collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nelle varie azioni di monitoraggio.
Si partirà dalla esperienze già in atto, favorendone la circolazione.
a. Le intese potranno definire tra l'altro le seguenti attività:
1. iniziative proprie del monitoraggio degli IRRSAE (regole, metodi, tempi, collaborazioni);
2. ulteriori iniziative di monitoraggio eventualmente adottate a livello regionale;
3. il sistema di documentazione e archiviazione, in collaborazione con gli IRRSAE e la BDP;
4. eventuali altre azioni per una più articolata collaborazione tra IRRSAE, BDP e Provveditorati al fine di attuare iniziative comuni di supporto all'autonomia.
b. Il comitato paritetico si impegna a seguire le intese, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del monitoraggio.
3 |
COSTITUZIONE GRUPPI TECNICI DI PROGETTAZIONE |
In rapporto al piano di impegni previsto, il comitato paritetico ritiene opportuno affiancare ai suoi lavori tre gruppi tecnici per la progettazione operativa e la produzione dei materiali e degli strumenti necessari per il monitoraggio nazionale per il 1998/99.
Gruppo A: predisposizione degli strumenti per la documentazione/archiviazione/monitoraggio delle sperimentazioni di autonomia.
coordinatore: dr. Giovanni Biondi | soggetto affidatario: Biblioteca di Documentazione Pedagogica, Firenze |
Gruppo B: predisposizione dei materiali per la formazione degli osservatori impegnati nel monitoraggio, affidato agli IRRSAE, degli esiti delle sperimentazioni dell'autonomia in mille scuole.
coordinatore: prof. Franco Frabboni | soggetto affidatario: IRRSAE Emilia Romagna, Bologna |
Gruppo C: predisposizione degli strumenti per l'informazione sull'autonomia e la pubblicizzazione delle esperienze più significative.
coordinatore: isp. Raffaele Iosa | soggetto affidatario: Biblioteca di Documentazione Pedagogica, Firenze |
I coordinatori provvedono a costituire i rispettivi gruppi tecnici di lavoro e a definire il calendario degli incontri. I gruppi sono tenuti a inviare al comitato paritetico tutti i materiali elaborati.
Il comitato paritetico garantisce il raccordo tra i tre gruppi tecnici.
4 |
COLLABORAZIONE DI SISTEMA |
Il Comitato paritetico si impegna a sviluppare la più ampia collaborazione di sistema sul monitoraggio, sulla comunicazione, sull'organizzazione delle specifiche iniziative di formazione riservate sia ai nuclei che alle scuole.
parte seconda ASPETTI TECNICI PROGETTUALI |
1 |
CRITERI COMUNI PER LA DOCUMENTAZIONE |
La codifica con criteri comuni di tutti gli elementi di apprezzamento, monitoraggio, raccolta dati sui progetti di sperimentazione dell'autonomia è di importanza strategica per costituire un sistema unitario di lettura dei dati, per evitare che le diverse azioni siano incomunicabili e i dati non confrontabili tra loro.
a. Il comitato paritetico condivide la necessità che l'approccio prevalente per qualsiasi azione di documentazione, monitoraggio, raccolta e lettura dati riguardi il differenziale qualitativo che i diversi progetti di sperimentazione di autonomia hanno prodotto in relazione agli obiettivi indicati nelle singole sperimentazioni.
b. Le diverse azioni di documentazione, archiviazione e monitoraggio realizzeranno:
1. raccolta dei dati quantitativi in senso stretto (sedi, territori, tipologie, coinvolgimenti, numeri, ecc.);
2. raccolta dei dati qualitativi (progettazione, contesto, clima, esiti);
3. supporti alle decisioni (possibilità di letture incrociate sulle variabili utili per supportare decisioni);
4. circolazione delle esperienze (come rete di confronto e comunicazione tra scuole);
5. prima attivazione della documentazione sulle best practices.
c. Per quanto riguarda le best practices, si affida alla BDP, con l'assistenza del gruppo tecnico A, lo studio delle metodologie di raccolta e documentazione, e al gruppo tecnico C lo studio della diffusione.
d. Nel prevedere la BDP come sede principale di connessione e propulsione per il progetto di documentazione, il Comitato paritetico ritiene opportuno promuovere la realizzazione di un unico software per i diversi livelli di raccolta e accesso ai dati.
2 |
IL MONITORAGGIO DEI NUCLEI |
Il monitoraggio delle sperimentazioni dell'autonomia realizzate da tutte le istituzioni scolastiche viene effettuato in ambito provinciale dai nuclei e si conclude con una relazione del Provveditore da inviare all'Ufficio di coordinamento nazionale per l'autonomia.
Al fine di operare a livello nazionale con criteri comuni di lettura e analisi delle esperienze di sperimentazione in corso, il Comitato paritetico affida alla BDP la realizzazione di un software specifico per la raccolta e la diffusione dei dati del monitoraggio effettuato dai nuclei a livello provinciale e dagli IRRSAE a livello regionale.
Il software da distribuire ai nuclei prevede due versioni: una prima versione per raccogliere i primi dati quantitativi essenziali e una seconda, più complessa e articolata, per evidenziare anche gli elementi qualitativi dei processi in atto.
Per l'utilizzo del software verranno organizzati appositi seminari di formazione.
I dati raccolti dalla BDP saranno messi a disposizione dei nuclei provinciali, degli IRRSAE e del Comitato paritetico.
3 |
IL MONITORAGGIO DEGLI IRRSAE |
Agli IRRSAE è affidato il compito di svolgere un monitoraggio a campione sulle scuole che sperimentano l'autonomia, anche al fine di individuare e diffondere le esperienze più significative.
3.1 Caratteristiche e metodologie del monitoraggio degli IRRSAE
a. Il monitoraggio degli IRRSAE, svolto su un campione di circa mille istituti, ha l'obiettivo di cogliere, attraverso il contatto diretto con le scuole e l'osservazione dei processi in atto, il contesto relazionale, i percorsi decisionali, le variabili di qualità prevalenti, il clima presente nelle scuole, al fine di individuare i differenziali qualitativi emergenti dalle esperienze di sperimentazione più significative e modelli innovativi trasferibili. Nell'ambito di tale monitoraggio verrà estrapolato un campione di scuole per una descrizione più dettagliata della sperimentazione in corso con particolare attenzione agli aspetti didattici e organizzativi (best practices).
b. Il monitoraggio curato dagli IRRSAE verrà svolto con una metodica di contatto interattivo dialogante tra un team di osservatori formati allo scopo e gli operatori delle scuole. Il modello di monitoraggio implica:
1. un codice di comportamento del team nel contatto con le scuole;
2. un protocollo di colloquio clinico per il team;
3. un repertorio delle variabili più significative da osservare;
4. un piano di contatto tra team e scuole che prevede: l'accoglienza attraverso un pre-contatto con i referenti, la visita vera e propria, un rapporto sulla visita, anche da riconsegnare alla scuola su sua richiesta;
5. la possibilità che questa metodica, nuova sul piano strutturale, sia un'occasione di studio e progettazione di nuove forme di auditing, analisi, monitoraggio delle scuole intese come sistemi organici.
c. I diversi rapporti raccolti a livello regionale verranno utilizzati per i seguenti obiettivi:
1. la realizzazione di un rapporto regionale predisposto dall'IRRSAE;
2. la realizzazione di un rapporto nazionale di sintesi a cura del Comitato paritetico nazionale;
3. la descrizione particolareggiata di alcune sperimentazioni "esemplari" per lo spessore didattico e organizzativo delle innovazioni rispetto ai diversi ordini di scuola. e alle diverse tipologie e ambiti di sperimentazione, con particolare riferimento al DM 251 del 29 maggio 1998.
d. I dati verranno raccolti in un apposito software prodotto dalla BDP.
3.2 Un primo piano di distribuzione delle circa 1.000 scuole da monitorare
a. Per il monitoraggio affidato agli IRRSAE la Conferenza dei presidenti ha stabilito di utilizzare un campione di circa 1.000 istituzioni scolastiche. Il Comitato paritetico ha elaborato un primo piano per individuare la distribuzione degli osservatori su base territoriale, in relazione all'ampiezza demografica delle regioni e della suddivisione delle scuole-campione.
provenienza osservatori |
|||||||
Regioni |
Numero |
Numero |
Numero |
Nuclei |
IRRSAE |
Ispettori |
Totale |
Piemonte |
8 |
70 |
7 |
10 |
8 |
3 |
21 |
Liguria |
4 |
40 |
4 |
5 |
4 |
3 |
12 |
Veneto |
7 |
70 |
7 |
11 |
7 |
3 |
21 |
Lombardia |
11 |
100 |
10 |
14 |
11 |
5 |
30 |
Emilia Romagna |
9 |
70 |
7 |
9 |
9 |
3 |
21 |
Toscana |
10 |
70 |
8 |
11 |
10 |
3 |
24 |
Umbria |
2 |
20 |
2 |
2 |
2 |
2 |
6 |
Marche |
4 |
30 |
3 |
4 |
4 |
1 |
9 |
Friuli V. Giulia |
4 |
40 |
4 |
5 |
4 |
3 |
12 |
Abruzzo |
4 |
40 |
4 |
5 |
4 |
3 |
12 |
Puglia |
5 |
70 |
7 |
9 |
9 |
3 |
21 |
Basilicata |
2 |
30 |
3 |
3 |
3 |
3 |
9 |
Calabria |
5 |
40 |
4 |
5 |
5 |
2 |
12 |
Sicilia* |
9 |
60 |
8 |
10 |
10 |
4 |
24 |
Sardegna |
4 |
40 |
4 |
5 |
4 |
3 |
12 |
Molise |
2 |
10 |
2 |
2 |
2 |
2 |
6 |
Lazio |
5 |
100 |
10 |
14 |
11 |
5 |
30 |
Campania |
5 |
100 |
10 |
14 |
11 |
5 |
30 |
TOTALE | 100 |
1000 |
104 |
138 |
118 |
56 |
312 |
* adesione a proprie spese alla formazione degli osservatori. Il monitoraggio rientra nel progetto nazionale.
Valle d'Aosta** |
1 |
10 |
1 |
1 |
1 |
1 |
3 |
Trentino** |
1 |
10 |
1 |
1 |
1 |
1 |
3 |
Alto Adige** |
1 |
10 |
1 |
1 |
1 |
1 |
3 |
** ferma restando l'eventuale adesione formale al progetto nazionale e l'assunzione delle spese a proprio carico.
TOTALE | 103 |
1030 |
107 |
141 |
121 |
59 |
321 |
b. La distribuzione qui presentata evidenzia la necessità di aumentare il numero degli osservatori da 200 a 300, senza spese aggiuntive, per garantire una loro utilizzazione in team di 2/3 componenti ciascuno, nell'ambito di un piano di incontri pari a circa 10 scuole per ogni team.
La necessità di questo aumento è legata anche all'opportunità di poter avere, per ogni regione:
- un numero di osservatori provenienti dai nuclei nella misura di almeno uno per provincia;
- un numero di ispettori tecnici sufficientemente elevato e distribuito nelle regioni.
3.3 Individuazione dei 300 osservatori
Poiché l'esperienza di monitoraggio di qualità è la prima con un modello di auditing che prevede contatti interattivi tra scuola e osservatori esterni (con ricadute significative nell'evoluzione di sistemi di monitoraggio e valutazione delle scuole), l'individuazione dei 300 soggetti da formare per l'attività di osservatori è particolarmente delicata.
a. caratteristiche del team di osservatori
Al fine di realizzare:
- una forte collaborazione tra le diverse competenze presenti nel territorio;
- una ricaduta dell'esperienza in tutte le sedi territoriali che operano per l'autonomia (nuclei, corpo ispettivo, IRRSAE);
- l'attivazione di un'esperienza di lavoro in forma di staff con l'incontro di diverse esperienze;
il Comitato paritetico conviene sulla necessità che ogni team sia composto di norma da:
1. un ispettore tecnico, designato nell'ambito della Sovrintendenza scolastica regionale, d'intesa con il coordinatore delle Segreterie tecniche;
2. un componente dei nuclei territoriali, designato dal Provveditore agli studi;
3. un operatore tecnico, scelto dagli IRRSAE.
b. individuazione degli osservatori
La scelta degli osservatori terrà conto di:
1. biografia professionale;
2. esperienze svolte, in particolare sulle dinamiche relazionali e valutative;
3. motivazione professionale all'attività da svolgere;
4. provenienza da esperienze di scuole con sperimentazione o da appartenenza ai nuclei;
5. l'impegno a frequentare un corso di formazione mirato e a sostenere tutte le attività previste dal protocollo.
3.4 Il corso di formazione degli osservatori
Il corso per 300 gli osservatori è affidato all' IRRSAE Emilia Romagna, e sarà predisposto in collaborazione con il gruppo tecnico B, sulla base dei criteri generali definiti dal Comitato paritetico.
A tale proposito si sottolineano quattro aspetti essenziali di competenze:
1. l'acquisizione di comportamenti e protocolli di contatto con le scuole sufficientemente omogenei per tutti, al fine di costituire i team di osservatori con criteri di lavoro comuni;
2. l'acquisizione di un stile di ascolto e di relazione con protocolli di comportamento comuni;
3. la costituzione di un "protocollo di contatto e di rilevazione" che individui i dati, gli aspetti, le valenze di clima e di qualità che diventeranno la check list di tutte le visite;
4. la predisposizione della rete di supporto e aiuto agli osservatori durante il contatto con le scuole.
4 |
STRUMENTI DI PUBBLICIZZAZIONE |
Il comitato condivide la necessità di prestare particolare attenzione agli strumenti di publicizzazione e diffusione sia delle iniziative di monitoraggio che della documentazione raccolta sulle esperienze di sperimentazione.
Il gruppo tecnico C, in coordinamento con l'Ufficio Comunicazione del Ministero e in collaborazione con la BDP, studierà le condizioni che favoriscano l'informazione qualitativa, l'orientamento positivo degli atteggiamenti verso la sperimentazione in atto, la massima diffusione delle esperienze:
1. informazione veloce e corretta:
argomenti, veicoli, forme in cui diffondere al massimo l'informazione sulla sperimentazione;
2. circolazione delle esperienze:
struttura aperta a tutti di comunicazione - informazione -circolazione delle esperienze in atto;
3. conferenza nazionale dell'autonomia:
sede di risonanza e pubblicizzazione del primo anno di sperimentazione: conclusione a.s. 1998/99;
4. archivio delle best pratices:
da costituire come strumento elettivo di comunicazione delle esperienze e per analisi e scambi più analitici.