10.  Intranet è una alternativa ad Internet? No, non si tratta di una alternativa quanto piuttosto di una integrazione.

In coda alla risposta 4 abbiamo messo in evidenza come Internet non sia materialmente controllabile perché è una rete multicentrica. Non c'è una gerarchia fissa tra i nodi e dunque non c'e' nessun dispositivo meccanico capace di governarla. Questo comporta problemi di sicurezza che sono particolarmente sentiti dagli enti, dalle banche, dalle aziende. Una istituzione non può rinunciare alla propria sicurezza e gestisce i dati interni mediante una rete protetta che si chiama appunto intranet, ovviamente si collega con gli interlocutori esterni mediante Internet.

 

La intranet è una rete proprietaria ampia oppure piccina, segue una tecnologia oppure un'altra, può avere un aspetto oppure uno completamente diverso. La sua caratteristica fondamentale è la protezione nei confronti di Internet da dove possono provenire attacchi improvvisi ed imprevedibili. Per lo scopo tra le due reti vengono posti speciali dispositivi come il proxy ed il packet filter, i quali evitano o comunque controllano l'accesso degli hackers, di intrusi o di altri male-intenzionati.

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I due formano una specie di barriera e per questo sono stati chiamati firewall che alla lettera vuol dire porte taglia-fuoco. Come questi dispositivi proteggono dalle fiamme così pure il proxy ed il filter sono una salvaguardia dagli attacchi informatici.

Dunque le varie e numerossime intranet non sono una alternativa ad Internet ma sono le sue sezioni difese e protette.

 

 

anno 2000


Portare a scuola esempi sulla tecnologia (si parla più correttamente di paradigma o architettura) Client-Server (vedi  risposta 5) non è difficile perché tutte le applicazioni di Internet sono organizzate in termini di clienti e di serventi. Si prende una qualsiasi applicazione e si mostra come essa funzioni grazie ad un servente che lavora in favore dei suoi clienti. Ad esempio, quando noi visitiamo un sito allora siamo i clienti di questo sito che ci fornisce le sue informazioni cioè fà da servente. Quando spediamo la posta elettronica siamo i clienti del mail-server che si incarica di spedirla al destinatario e di fornire altre facilitazioni.

Portare esempi è semplice; giustificare l'architettura Client-Server cioè rendere lo studente pienamente consapevole, è un pò più impegnativo.
Ci si deve rifare al principio gerarchico generale. Il punto di partenza è lo schema gerarchico introdotto nella risposta n.4, quindi segue la spiegazione n.5. Una volta chiarito che il servente risulta subordinato ai clienti, allora si fa lo schema seguente il quale illustra la speciale gerarchia che sussiste tra i clienti ed il servente.

 

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Gli elementi in alto (= i clienti) si distribuiscono nel territorio, dunque dallo schema precedente viene come ovvia conseguenza che il server si trova al centro di una stella sparsa in una certa area geografica.

 

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Tale figura spiega in modo rigoroso ed anche semplice che il web-server si trova al centro di una corona di "naviganti". Lo stesso dicasi per il mail-server, per il server dell'accesso (più noto come provider (vedi risposta 8)) e per tutti gli altri. Tutta internet può essere studiata come un insieme di "stelle".

Attenzione.
Anche nella rete gerarchica si trovano 'stelle' le quali tuttavia hanno un significato completamente diverso da quello che ha la 'stella' di Internet. Come esempio prendiamo la rete della seguente banca con sede centrale a Chicago (Illinois, USA).

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Questa rete ha un host principale, vari sistemi-terminale ed infine vari terminali. Ogni macchina che si trova al centro di una stella controlla le macchine circostanti e la gerarchia è esattamente opposta a quella che sussiste entro Internet.

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Inoltre il rapporto gerarchico è Master-Slave, cioè rigido e non flessibile come è invece quello dell'architettura Client-Server.

Dunque quando si presenta la configurazione a stella in una rete di telecomunicazioni c'è da precisare quali sono i reali rapporti tra il centro e la periferia. I principi generali chiariscono cosa c'è al fondo della tecnologia, invece se vengono trascurati ne può nascere qualche confusione.

 

 

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11.Potrebbe fornire indicazioni più precise per insegnare la tecnologia Client/Server?

12. E' vero che il web
è stato
inventato
in Italia?
No, ma in un posto molto vicino a noi: in Svizzera e precisamente a Ginevra.

Tim Barners Lee, un oscuro ricercatore del CERN, il centro di ricerca di Fisica delle particelle a Ginevra, veniva incaricato di studiare l'organizzazione e l'accesso alle pubblicazioni scientifiche in rete. Nel 1990 scrisse: "Information Management: a Proposal", un articolo che rimase nel giro degli addetti ai lavori e non ebbe un seguito particolare.


Tre anni più tardi la NCSA (National Center of Supercomputer Applications) presso l'Università dell'Illinois riprese le idee di Tim Barners. Creò e distriuì gratuitamente il primo programma per navigare: Mosaic.
Fu un successo enorme ed alcuni tecnici della NCSA fondarono la società Mosaic. Seguì un periodo di grande dinamismo e creatività per il web ed alcuni programmatori di questa azienda, giudicandola un pò statica, diedero le dimissioni e fondarono Netscape. Il resto è cronaca.

Che c'è dietro il lavoro di Tim Barners ? Perché un ricercatore che studia particelle nucleari ha trovato un ottima soluzione per la rete ?

Ancora una volta la spiegazione che non sia superficiale richiede una premessa.

La ricerca scientifica nei secoli passati era qualcosa di molto diverso da oggi: non solo nei contenuti ma anche in termini sociali. Una volta lo scienziato apparteneva ad una elite, magari aveva origini aristocratiche. Pubblicava i risultati senza fretta, aspettava riprove e verifiche. Si racconta che Rudolf Hertz, il famoso scopritore delle onde elettromagnetiche, abbia pubblicato in tutta la sua vita otto articoli soltanto.
Oggi è tutto diverso. La carriera del ricercatore è determinata dalla qualità e soprattutto dal numero delle pubblicazioni e la comunità scientifica è inondata da una massa enorme di informazioni. A Tim Barners si poneva dunque il problema di come raccapezzarsi in tale mare magnum.


I lavori più significativi vengono citati in bibliografia e lui pensò di sfruttare tali citazioni come
puntatori per raggiungere i testi degli articoli. Un principio semplice e razionale che è appunto alla base del web: definire un nome che diventa il puntatore della pagina web posta da qualche parte nella rete.

La parola web in inglese vuol dire ragnatela ed infatti una ragnatela di puntatori ci permette di navigare da una pagina all'altra con grande agilità senza che noi ci preoccupiamo personalemente di come raggiungere i vari vari punti. I puntatori connettono i siti più lontani seguendo il filo dei nostri interessi.

 

 

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