46. Mi può spiegare il sistema operativo? |
Ovviamente non le parlerò di singoli
sistemi operativi che troverà illustrati in tanti manuali a suo piacimento,
invece vedremo il sistema operativo in generale. Il sistema operativo viene definito come un insieme di programmi volti a gestire il singolo computer o talora diverse macchine insieme. Esso controlla le componenti software ed anche quelle hardware. Poiché il sistema operativo è volto a 'gestire'
e 'controllare' esso dovrebbe essere chiamato "sistema direttivo".
In tutte le lingue
l'aggettivo "operativo" denota un
esecutore il quale viene contrapposto a chi è
"direttivo" il quale invece comanda. Il "sistema operativo" supervisiona
ma ha un nome che indica esattamente l'opposto di quello che fa. Essendoci
una
discrepanza totale tra le parole ed i fatti, a mio avviso l'insegnante non può ignorarla ed informerà
lo studente dell'incongruenza linguistica che rischia di pregiudicare un
corretto approccio.
Dunque esiste una precisa gerarchia a livello software che possiamo
vedere in dettaglio.
Tali spiegazioni vengono illustrate dallo schema gerarchico che contiene tutti programmi che girano insieme nella macchina.
fig 1 Questa organizzazione è reale e non immaginifica, nel senso che ci sono precisi meccanismi (software + hardware) che realizzano la gerarchia in figura. In pratica ogni risorsa nella terza riga viene gestita da un programma della seconda riga. Ad esempio un programma applicativo lavora soltanto dietro la precisa attivazione del job manager (Nella risposta 120 viene descritto il loader che parte infatti del job manager e svolge appunto questa funzione). Al vertice il nucleo prende il controllo diretto, interrompendo il lavoro di qualunque componente, quando avvengono eventi speciali, ad esempio un guasto. Si tratta del meccanismo degli interrupts (vedi risposta 80). Dunque la figura 1 riassume un sistema ben reale e funzionante.La struttura gerarchica in figura dice anche che i programmi rendono il computer simile ad una azienda con la direzione generale, i vari dipartimenti ed i reparti operativi in basso. Questo paragone serve per capire che il sistema operativo crea un preciso ambiente (come si dice in gergo) in modo simmetrico alla direzione aziendale che dà un preciso stile all'azienda stessa. Una unica macchina hardware opera con stili diversi a seconda del sistema operativo che vi viene istallato, e dunque il sistema operativo non è strumentale ma tipicizza a fondo le prestazioni ed il lavoro della macchina. Ovviamente un computer deve rispondere alla volontà del suo proprietario ed al vertice di tutto c'è l' utente. Questo vuol dire che l'utente colloquia direttamente con il sistema operativo (ad esempio Windows o Linux) il quale prende così il ruolo di interfaccia tra l'uomo ed i programmi applicativi ed i dati. Spesso si illustra questo meccanismo mediante questo schema.fig 2 La figura 2 senza la figura 1 sembra dire che il sistema operativo sia un semplice interfaccia, una superfice di contatto, un elemento strumentale e non invece una complessa struttua direttiva che governa il tutto come nei fatti è. Purtroppo si comincia con l'accettare acriticamente un termine infelice come è l'aggettivo "operativo" e si finisce per ridurre il sistema operativo ad una semplice interfaccia ignorando i suoi sostanziali contenuti.Abbiamo spiegato (vedi risposta 20) che i programmi applicativi seguono tre stili, così pure i sistemi operativi seguono tre principali filoni. Essi operano in modo:
Val la pena di sottolineare che il sistema operativo centralizzato segue il modello di figura 1 in modo pedissequo, mentre gli altri se ne discostano un poco. In tutti i casi il kernel gestisce le interruzioni e ricopre il ruolo di vertice.
anno 2001 |
Nella
risposta 35 ho parlato del contributo innovativo di Mc
Luhan nello studio dei mezzi di comunicazione. In particolare egli introduce
gli attributi freddo e caldo i quali
vengono spiegati in modo assai originale.
Il mezzo fisicamente povero perché monocorde come la stampa e la radio, richiede una partecipazione attiva da parte dell'utente. L'uomo con l'immaginazione supplisce ai dettagli che non può avere. Il mezzo è dunque "caldo" perché è stimolante e produce un coinvolgimento interiore. Viceversa il mezzo ricco di elementi fisici, ad esempio dotato di sonoro e video. Raffinato e sofisticato nei più sottili particolari, come ad esempio la televisione, coinvolge molto di meno l'intelletto dell'utente il quale è indotto a godersi lo spettacolo. Dunque Mc Luhan definisce questo come mezzo "freddo". Ciascuno di noi ha ben sperimentato come la tv induca alla passività, come ci impoltronisca. La qual cosa è particolarmente pericolosa per i giovani che si impigriscono interiormente e rallentano nella crescita culturale. Gli psicologi non si stancano di ricordarlo e di invitare i genitori a spegnere la tv.
La lezione di Mc Luhan ha un impatto diretto nell'informatica che offre vari strumenti di comunicazione, Ad esempio un mezzo caldo è la posta elettronica la quale chiede all'autore di definire per iscritto ogni dettaglio. L'email si può definire uno strumento 'povero'. Se colui che scrive è allegro deve appositamente tradurre il suo stato d'animo perché il mezzo non lo fa capire automaticamente (come invece fa il telefono). Non tutti sono capaci di descrivere i propri sentimenti e se uno non è bravo ad esprimersi, il destinatario non afferra il messaggio. Gli informatici, che sentono impacciati nello scrivere, hanno inventato le faccine mediante le quali dicono i sentimenti che provano. :-) :-(
anno 2001 |
47. Parlando di Mc Luhan lei ha giudicato il mezzo di comunicazione "freddo" e "caldo". |