Abbiamo già scritto (v. risposte
20,
68
) che un
oggetto software comprende due parti: gli attributi (o dati) ed i
metodi (chiamati anche servizi). Così pure una classe, in quanto insieme di oggetti, contiene attributi e metodi,
questi ultimi,
val la pena di ricordare, sono programmi che eseguono le funzioni necessarie
alla classe per elaborare i suoi dati. Tra tutti i metodi emerge il costruttore che è preposto alla preparazione fisica di un oggetto della classe. Un singolo oggetto si chiama anche istanza (o elemento della classe) ed infatti il lavoro eseguito dal costruttore in gergo si chiama istanziare perché lui crea una istanza. Il costruttore assicura la realizzazione di un oggetto dunque esso è necessario e comune a tutte le classi, ed è previsto da tutti i linguaggi e non soltanto con Java.
L'oggetto una volta creato viene conservato. Quando si decide di cancellarlo, si ricorre al distruttore che è il metodo che distrugge quello che il costruttore ha creato.
anno 2006 |
122. Con parole semplici mi spiega cos'è un 'costruttore' in Java. |
123. Quali sono le basi della logica fuzzy? |
I termini italiani che più si
avvicinano a
fuzzy sono
"vago", "sfumato", "confuso" che tuttavia hanno una connotazione spesso
negativa. Per tale ragione abitualmente si usa il termine originale inglese.
Sotto l'aggettivo inglese fuzzy ricadono svariati indirizzi di pensiero: dalle teorie matematiche alle visioni filosofiche del mondo, dalle realizzazioni ingegneristiche agli algoritmi per calcolatori. Restringiamo la nostra attenzione al settore informatico, e ricordiamo che la logica fuzzy nasce con un fondamentale articolo di Lotfi A. Zadeh, professore all'Università di Berkeley, nel 1965. I tecnici cominciarono ad introdurla nella preparazione dei sistemi di controllo negli anni settanta, mentre aspre critiche venivano sollevate da alcuni teorici. Nella seconda metà degli anni ottanta la logica fuzzy si è definitivamente affermata in moltissimi settori tecnici. Un breve profilo della logica fuzzy è illustrato nel seguente paragrafo:
Le sfumature della filosofia e della tecnologia
anno 2006 |
Il
formato audio è la speciale codifica che trascrive un suono
qualsiasi in binario, cioè il formato audio fissa le regole di passaggio
dal'analogico al digitale e viceversa (vedi
risposta
31).
La riproduzione sistematica ed accurata di tutti i suoni crea non pochi problemi però. Ad esempio i files diventano ingombranti e lenti da trasmettere. Dunque i tecnici studiano come comprimere tali dati senza danneggiare la qualità dell'ascolto. Gli studi sui formato audio si collegano direttamente al problema della compressione dei files (v. 76. ) Il formato audio
MP3 è stato progettato dalla MPEG (Moving Picture Expert
Group). Il suo successo si
basa sul fatto che gli autori hanno scoperto che l'orecchio umano non raccoglie tutte le
frequenze audio che i dispositivi musicali sono in grado di produrre.
Gli uomini sono più sensibili alle frequenze medie dello spettro acustico,
piuttosto che a quelle molto alte o molto basse. Ancora il nostro udito non avverte con chiarezza i suoni
medi
quando sono prodotti simultaneamente a suoni alti. Dunque la
codifica MP3 elimina i dati audio che l'orecchio umano non è in grado di
apprezzare. I volumi si riducono e la qualità dell'ascolto non ne
soffre. Il rapporto di compressione
è ottimo, arriva al valore di 1:12, cioè, per un brano musicale di un solo minuto è sufficiente 1 MB di fronte ai
12 MB e più necessari per la stessa sequenza audio senza compressione. Altre aziende hanno messo sul mercato diversi formati audio. Ricordiamo i metodi WAV e WMA creati da Microsoft per i suoi sistemi, l'AIFF definito da Apple per unificare gli standard audio tra le sue macchine e quelle Intel, AU che viene dalla Sun ed infine i formati RA, RM e RAM che sono equivalenti e vengono dalla Real Networks.
anno 2006 |
124. Vorrei sapere qualcosa sui formati audio, in specie su MP3. |